Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 4158

Vito Laudani Galvagno, coach Caprera Calcio Femminile: “Per me è un vero piacere allenarle. Obiettivo mantenere la Serie C”

Il Caprera Calcio Femminile è una società calcistica che si trova a La Maddalena, in provincia di Sassari. La squadra, presieduta da Roberto Cau, disputerà il prossimo campionato di Serie C, precisamente nel girone A. Abbiamo chiesto a Vito Laudani Galvagno, ex tecnico di molte squadre come la Nocerina, e da questa stagione è il nuovo allenatore delle biancoverdi, gli obiettivi che si è posto quest’anno il Caprera.

Vito cosa ti ha portato ad allenare il Caprera?
«Dopo 35 anni che ho allenato nel maschile, ho deciso di entrare nel calcio femminile: per me è una sfida, perché arrivare qua e vincere non è impossibile».

Che obiettivi vi siete posti quest’anno?

«Noi abbiamo costruito una squadra giovane: quest’anno pensiamo a salvarci, facendo bene, con l’obiettivo nei prossimi anni a qualcosa di importante. Abbiamo preso giocatrici come Giulia Trapani, tante giocatrici provenienti dalla Spagna come Saray che ha giocato per quattro anni all’Atletico Madrid e ora è qui da noi».

Che cosa ti aspetti dalle tue ragazze?
«Mi aspetto molto perché sono ragazze molto giovani: abbiamo fatto la squadra in pochi giorni, ci siamo allenate da sabato, visto che le nuove sono arrivate per quel giorno, e successivamente abbiamo affrontato la Torres in Coppa, giocando solamente la fase difensiva in maniera ordinata, poiché loro non ci pressavano più, però hanno dimostrato di vincere con merito».

Che girone A di Serie C ci aspetteremo?
«Si tratta di un campionato difficile: per la promozione penso al Torino, Pinerolo, Azalee, Real Meda e Pro Sesto, mentre per la salvezza vedo un’Alessandria molto rinforzata. A differenza degli altri anni non ci saranno squadre materasso. Abbiamo a che fare col raggruppamento più forte della Serie C».

Dove può migliorare secondo te il calcio femminile italiano?
«Per me il calcio femminile è un tipo di calcio intellettuale e un allenamento preventivo. Bisogna fare il lavoro giusto con le ragazze: basti pensare che io ho fatto un programma annuale alle mie tesserate riguardante il ciclo, composto dalla fase iniziale, di mezzo e quella finale, perché quando hanno il ciclo hanno un abbassamento degli estrogeni importante e questo indebolisce fisicamente le ragazze, portando il rischio dell’infortunio. Il calcio delle donne ha un grande valore cognitivo rispetto ai maschi, ma il calcio non è solo garra, grinta e malizia. Il femminile in Italia deve avere un proprio gioco: basta pensare all’Arsenal o al Giappone che cercano di fare un bel calcio».

Passaggio al professionismo dal 2022: cosa ne pensi questa scelta?
«Scelta errata soprattutto nell’impostazione, perché se non produci è un professionismo sbagliato: se il calcio femminile è legato al maschile non emergerà mai. Il Covid ha fatto emergere il sistema debole del movimento, basti pensare quante società femminili sono sparite in questi ultimi mesi. Temo che il calcio femminile sia messo lì come obbligo, non come passione come ho fatto io in questi giorni. Le ragazze sono serie, perfette, che non si lamentano, e per me è un piacere allenarle. Il professionismo in rosa deve avere una fase transitoria che invece non c’è, e sarà il fallimento del calcio femminile».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Caprera Calcio Femminile e Vito Laudani Galvagno per la disponibilità.

Flavia Palescandolo, Trastevere Femminile: “Stupita da questo gruppo sin dai primi giorni”

Il Trastevere femminile parteciperà al prossimo campionato d’Eccellenza laziale. L’ambiziosa formazione amaranto sarà guidata, nella stagione alle porte, dal tecnico Claudio Ciferri. Il club presieduto da Pier Luigi Betturri, capitanato in campo da Alessia Errico, vede in Flavia Palescandolo una dei nuovi acquisti per il campionato 2020-2021. Abbiamo raggiunto la trentaduenne calciatrice, punta originaria di Napoli, per una breve intervista.

 Flavia come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
Amo sin da bambina il calcio e sono una tifosa sfegatata del Napoli. Non ho mai praticato seriamente questo sport  fino all’età di 19 anni, poichè avevo sempre giocato a tennis e non ero a conoscenza di squadre di calcio femminile a Napoli, città dove sono cresciuta. La mia prima esperienza in una squadra è stato, durante l’Erasmus universitario, a Madrid, nel Futbol 7, con la squadra dell’Università Complutense. Una volta rientrata nel 2009, per caso , durante un torneo di calcio a 5 amatoriale ho incontrato delle ragazze che giocavano seriamente ho scoperto questo mondo e non l’ho più lasciato”.

Come è iniziata la tua carriera calcistica?
Ho vestito, inizialmente in pratica, la maglia del Gragnano Femminile, ex Juve Stabia dalla quale poi è nato qualche anno fa il Sant’Egidio, in Serie B.  Li conobbi l’allenatrice Valentina de Risi, tecnico molto preparato in campo che ci fece crescere molto. Con lei, ed una parte delle fedelissime di questo primo gruppo squadra, abbiamo fatto quell’anno un quarto posto in Serie B. L’anno successivo purtroppo siamo ripartite dalla C, per cambio società affiliandoci al Savoia maschile, vincendo il campionato. Mentre l’anno seguente abbiamo disputato, sempre con la De Risi allenatrice, un campionato di A2 con il Real Marsico terminando a metà classifica”.

Dalla tua hai altri trascorsi imporanti vero?
Con il Centro Ester ho vinto due campionati di Serie C ed  una Coppa Campania, oltre ad averppartecipato ad un torneo di Serie B  ed uno di Serie A2. Successivamente sono ripartita dal Napoli Dream Team, in Serie B, per passare poi alla Roma e nella stagione successiva mi sono unita al Real Colombo che giocava in Serie B. Le ultime esperienze invece si rifanno al Ponte Milvio e alla Viterbese, dove lo scorso anno  abbiamo chiuso il campionato di Eccellenza Lazio al secondo posto. In precedenza nel 2009, poi, fui convocata nella rappresentativa della Campania, anche se il Torneo delle Regioni quell’anno, programmato in Abruzzo, non si svolse per il terribile terremoto”. 

Lo scorso anno eri alla Viterbese ora il passaggio al Trastevere, cosa ti ha spinto a sposare questo nuovo progetto?
Il Trastevere è una società storica e molto seria, e già questo di per se rappresenta una garanzia, ed il progetto sin da subito mi è sembrato serio ed avvincente. C’è grande preparazione e dinamismo in tutto lo staff, ed il livello della squadra è molto buono e ben equilibrato tra giocatrici giovani e altre diciamo più mature. C’è da sottolineare che, raramente, ho visto uno staff così preparato, gli allenamenti sono curati nel dettaglio il ritmo è intenso e si riesce ad apprendere sempre qualcosa di nuovo, grazie alla dedizione e professionalità del mister e dei preparatori.”

Il prossimo torneo come lo preparerete, con quali ambizioni, vi sentite pronte e  quanto entusiasmo avete di tornare in campo?
Prepareremo ogni gara durante la settimana lavorando sodo, l’ambizione è sempre fare bene e dare il massimo e conoscerci sempre di più per poter sviluppare un gioco di squadra fluido e efficace. Devo dire che, dopo sole 3 settimane di allenamenti insieme, si è creata una bellissima intesa tra le compagne, e nonostante abbia condiviso solo questi pochi giorni con loro, posso affermare che hanno tutte, indipendentemente dall’età e dalle esperienze calcistiche pregresse, hanno personalità e grinta, tanta serietà negli allenamenti e soprattutto tanta voglia di giocare. L’entusiasmo insomma non ci manca e dopo il periodo appena trascorso di stop forzato la voglia di essere in campo credo sia ai massimi livelli per tutte”. 

Come sta vedi oggi  il calcio femminile?
“E’ sotto gli occhi di tutti il boom del calcio femminile in Italia. Seppur parecchio indietro rispetto ad altre nazioni si sta, finalmente, muovendo qualcosa per promuovere e sostenere questo sport. L’importante è riuscire a fare di questi momenti di visibilità ed entusiasmo un trampolino di lancio e non un punto di arrivo, poiché la strada per le calciatrici italiane è ancora lunga. Se negli anni vorremo dire la nostra, nelle competizioni internazionali, è fondamentale partire dalle piccole nelle scuole e sostenere le più grandi che a differenza di parecchie colleghe straniere, che possono vivere di questo sport da professioniste, continuano a dover dividere una vita tra lavoro e calcio”.

Giochi nel Lazio ma sei campana. La tua sul calcio nella tua regione d’origine?
Sono particolarmente fiera di questa stagione calcistica nella mia regione la Campania. Oltre al Napoli Femminile, nella massima categoria, ci sono altre squadre che faranno sicuramente bene negli altri campionati nazionali ad esempio il Pomigliano in Serie B, il Benevento ed il Sant’Egidio in Serie C” . 

Quale è invece il tuo più bel ricordo legato al mondo del calcio?
Uno dei ricordi più intensi è legato ad una partita, con il Centro Ester, in Serie B in cui dopo un girone d’andata difficile avevamo recuperato punti importanti e in quell’occasione ci saremmo salvate matematicamente con parecchie giornate d’anticipo. L’avversaria era la Lazio, una squadra di tutto rispetto. Per me in quel periodo erano iniziati dei problemini al ginocchio e non ero al massimo ma, nonostante il dolore sono riuscita a restare in campo per una buona parte del primo tempo, e non so davvero con quale forza sono anche riuscita a segnare. Quel giorno la partita è finita 1-0 per noi e sono stata portata fuori in braccio dal campo ma alla fine la gioia è stata immensa e più forte di ogni dolore”.

Martina Santoro, Lazio Women: “Tornate in campo con grande voglia, stiamo lavorando bene”

La calciatrice biancoceleste Martina Santoro è intervenuta ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM: 

“Il lockdown ha rappresentato un periodo senza precedenti, ma noi non abbiamo mai perso la speranza, volevamo chiudere un campionato nel quale stavamo giocando molto bene. Lo stop della competizione ci ha portato una grande carica in vista della nuova annata sportiva. Siamo tornate in campo con la voglia di quando eravamo bambine, ora dovremo ricominciare da zero senza pensare allo scorso campionato.

Stiamo lavorando bene in vista del match con il Perugia: la compagine umbra ha l’obiettivo di salvarsi, noi ci siamo prefissate un altro tipo di traguardo, ma non è mai facile giocare contro di loro. Tutte le squadre aspettano la Lazio con uno spirito diverso, tutte le compagini avversarie, contro di noi, vogliono dimostrare di essere all’altezza.

In Coppa Italia sfideremo l’Inter dando vita ad una di quelle partite che tutte vogliono giocare: servirà mettere in campo qualcosa in più perché le nerazzurre sono più attrezzate di noi, le nostre motivazioni saranno molto grandi”.

Credit Photo: Lazio Women

Jean-Luc Vasseur vince il premio UEFA Women’s Coach of the Year 2019/20

Jean-Luc Vasseur del Lione è stato nominato UEFA Women’s Coach of the Year 2019/20.

Vasseur ha battuto la concorrenza di (Stephan Lerch del Wolfsburg e Lluís Cortés del Barcellona) aggiudicandosi l’edizione inaugurale del premio. La decisione è stata annunciata a Ginevra, in Svizzera, durante la cerimonia del sorteggio della fase a gironi 2020/21 di UEFA Champions League.

La top ten
1 Jean-Luc Vasseur (Lione) – 122 punti
2 Stephan Lerch (Wolfsburg) – 78 punti
3 Lluís Cortés (Barcelona) – 36 punti
4 Emma Hayes (Chelsea) – 28 punti
5 Sarina Wiegman (Netherlands) – 22 punti
6 Olivier Echouafni (Paris Saint-Germain) – 18 punti
7 Jens Scheuer (Bayern) – 15 punti
8 Joe Montemurro (Arsenal) – 5 punti
9 Scott Booth (Glasgow City) – 4 punti
10 Daniel González (Atlético de Madrid) – 3 punti

Perché è stato scelto Vasseur come vincitore del premio?
Vasseur, 51 anni, a giugno 2019 ha iniziato ad allenare nel calcio femminile con l’obiettivo di mantenere il Lione al vertice del calcio europeo. La sua squadra non ha ancora assaggiato il sapore della sconfitta dato che il suo Lione ha vinto ancora una volta le due competizioni nazionali aggiudicandosi inoltre per la quinta volta consecutiva anche la UEFA Women’s Champions League – per la seconda volta una squadra ha vinto tutte le partite della competizione, ma Vasseur ci è riuscito nonostante la perdita per infortunio di calciatrici fondamentali come Ada Hegerberg, Griedge Mbock Bathy e Amandine Henry.

Come è stato scelto Vasseur
La giuria è stata composta dagli allenatori degli otto club che hanno partecipato ai quarti di finale della UEFA Women’s Champions League 2019/20 e da 20 giornalisti specializzati in calcio femminile scelti dal gruppo ESM. I giurati hanno scelto tre allenatori ai quali hanno assegnato cinque punti al primo, tre al secondo e uno al terzo. Agli allenatori non è stato permesso di votare per se stessi.

Cos’è il premio UEFA di Allenatore dell’Anno per il calcio femminile?
Per questo premio gli allenatori d’Europa, indipendentemente dalla nazionalità, sono stati giudicati in base alle loro prestazioni nell’arco dell’intera stagione in tutte le competizioni – sia nazionali che internazionali, col club o con la nazionale.

Vincitrici degli altri premi
Portiere della Stagione di UEFA Women’s Champions League: Sarah Bouhaddi (Lione)
Difensore della Stagione di UEFA Women’s Champions League: Wendie Renard (Lione)
Centrocampista della Stagione di UEFA Women’s Champions League: Dzsenifer Marozsán (Lione)

Tutti i vincitori dei premi
Calciatore dell’Anno UEFA: Robert Lewandowski
Calciatrice dell’Anno UEFA: Pernille Harder
Allenatore dell’Anno – calcio maschile: Hansi Flick
Allenatore dell’anno – calcio femminile: Jean-Luc Vasseur 
Portiere della Stagione – calcio maschile: Manuel Neuer
Difensore della Stagione – calcio maschile: Joshua Kimmich
Centrocampista della Stagione – calcio maschile: Kevin De Bruyne
Attaccante della Stagione – calcio maschile: Robert Lewandowski
Portiere della Stagione – calcio femminile: Sarah Bouhaddi
Difensore della stagione – calcio femminile: Wendie Renard
Centrocampista della Stagione – calcio femminile: Dzsenifer Marozsán
Attaccante della Stagione – calcio femminile: Pernille Harder
Premio del Presidente UEFA: Didier Drogba

Credit Photo: UEFA

Un’altra australiana per il Napoli Femminile: arriva il difensore Alexandra Huynh

Ancora un rinforzo australiano per il Napoli Femminile. Dal Western Sidney è arrivata – infatti – il difensore Alexandra Huynh, classe 1994, che lo scorso anno ha collezionato 12 presenze – di cui dieci da titolare – con le Wanderers e che in passato ha giocato negli States in Colorado e Alabama.

Si tratta dell’ultimo innesto in ordine di tempo da parte del club azzurro, dopo quello dell’altra australiana Jacynta (che ha però passaporto italiano) proveniente dal West Ham. A tale proposito, sia per Jacynta che per la Mushtaq è arrivato il tanto atteso transfert ed entrambe saranno a disposizione di Marino per la sfida contro l’Inter.

Photo Credit: Napoli Femminile

Pernille Harder vince il premio UEFA Women’s Player of the Year 2019/20

Pernille Harder ha vinto il premio di UEFA Women’s Player of the Year per il 2019/20, diventando così la prima a vincere il premio per due volte.

Harder, che il mese scorso è passata dal Wolfsburg al Chelsea, ha preceduto nelle votazioni di giornalisti e allenatori, Wendie Renard e Lucy Bronze.

La 27enne attaccante danese è stata anche nominata Attaccante della Stagione di UEFA Women’s Champions League nell’edizione inaugurale dei premi per ruolo della competizione.

La top ten
1 Pernille Harder (Wolfsburg, oggi al Chelsea) – 92 punti
2 Wendie Renard (Lione) – 81 punti
3 Lucy Bronze (Lione, oggi al Manchester City) – 28 punti
4 Vivianne Miedema (Arsenal) – 26 punti
5 Delphine Cascarino (Lione) – 24 punti
6 Eugénie Le Sommer (Lione) – 13 punti
7 Ada Hegerberg (Lione) – 11 punti
= Amel Majri (Lione) – 11 punti
9 Marie-Antoinette Katoto (Paris Saint-Germain) – 8 punti
10 Dzsenifer Marozsán (Lione) – 7 punti

Perché Harder ha vinto il premio?
Come successo nel 2017/18 quando ha vinto per la prima volta il premio, il Wolfsburg di Harder ha perso la finale di UEFA Women’s Champions League col Lione ma l’attaccante danese si è imposta ancora una volta come la più completa attaccante d’Europa. In una stagione in cui il Wolfsburg ha vinto ancora una volta le due competizioni di Germania, la danese ha segnato 38 gol in 33 partite, mettendone a segno altre cinque con la Danimarca.

In Frauen-Bundesliga, Harder ha segnato 27 gol – mai così tanti da Inka Grings nel 2009/10 – e, grazie alle quattro reti nei quarti di finale contro il Glasgow City, ne ha messi a segno 9 in UEFA Women’s Champions League, uno in più di quando nel 2018/19 ha vinto la classifica marcatrici del torneo. Non molto dopo la fase finale, Harder ha lasciato il Wolfsburg per trasferirsi in un’altra big: il Chelsea.

Posizione nel premio negli anni passati: 6 (2019), 1 (2018), 2 (2017)

Albo d’oro
2019/20 ─ Pernille Harder (Wolfsburg e Danimarca)

2018/19 ─ Lucy Bronze (Lione e Inghilterra)
2017/18 ─ Pernille Harder (Wolfsburg e Danimarca)
2016/17 ─ Lieke Martens (Rosengård e Olanda)
2015/16 ─ Ada Hegerberg (Lione e Norvegia)
2014/15─ Célia Šašić (FFC Frankfurt e Germania)
2013/14 ─ Nadine Kessler (Wolfsburg e Germania)
2012/13 ─ Nadine Angerer (FFC Frankfurt e Germania)

Come è stato assegnato il premio
Il riconoscimento di UEFA Women’s Player of the Year 2019/20 premia le migliori calciatrici, indipendentemente dalla nazionalità, che hanno giocato nel corso della passata stagione per un club che milita in una federazione UEFA. Le giocatrici sono state giudicate in base alle prestazioni con club e nazionale in tutte le competizioni.

La giuria è stata composta dagli allenatori degli otto club che hanno preso parte al torneo finale della UEFA Women’s Champions League 2019/20 e da 20 giornalisti specializzati in calcio femminile scelti dal gruppo ESM. I giurati hanno scelto tre calciatrici alle quali hanno assegnato cinque punti alla prima, tre alla seconda e uno alla terza.

Gli altri vincitori dei premi
Allenatore dell’Anno per il calcio femminile: Jean-Luc Vasseur (Lione)
Portiere della Stagione di UEFA Women’s Champions League: Sarah Bouhaddi (Lione)
Difensore della Stagione di UEFA Women’s Champions League: Wendie Renard (Lione)
Centrocampista della Stagione di UEFA Women’s Champions League: Dzsenifer Marozsán (Lione)
Attaccante della Stagione di UEFA Women’s Champions League: Pernille Harder (Wolfsburg)

Credit Photo: UEFA

Coronavirus, Gravina: “Il Calcio ha sempre agito per la tutela della salute e continuerà a farlo”

La puntuale applicazione dei Protocolli Covid-19 da parte di tutti gli addetti ai lavori, già fondamentale per la ripresa dell’attività professionistica post lockdown, assume oggi un valore ancora più significativo per il mutato contesto sociale rispetto a qualche mese fa, a cui si è aggiunto anche l’avvio dei campionati dilettantistici.

Nonostante quanto avvenuto negli ultimi giorni, l’attenzione e la responsabilità messe in atto dalla FIGC, dalle Leghe, dai Club e dagli arbitri hanno confermato la serietà del mondo del calcio nel suo complesso. Le Società, grazie alla costante collaborazione con la Commissione Medico Scientifica della Federazione e attraverso continui rapporti con le Asl territoriali, stanno applicando scrupolosamente le procedure validate dal Governo.

“Seppur determinati nel portare avanti le competizioni sportive – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – il nostro agire è sempre ispirato, prima di tutto, alla tutela della salute dei tesserati e a limitare la diffusione del virus. La decisione della Lega di Serie A sulla linea di condotta in caso di indisponibilità di calciatori a causa del Covid va letta proprio in questo senso. Desidero ancora una volta sottolineare la proficua collaborazione con le istituzioni, così come lo sforzo di tutti i protagonisti del nostro mondo che, a vario titolo, si stanno sottoponendo ai controlli con grande professionalità”.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

“Non avevo mai giocato in Damallsvenskan prima d’ora”: il difensore svedese Amanda Nildén parla del suo trasferimento dal Brighton Hove all’Eskilstuna United

Quando Amanda Nildén aveva solo 19 anni, si è trasferita in Inghilterra per giocare a calcio professionistico nella Super League femminile con il Brighton & Hove Albion. Il difensore svedese è arrivato al Brighton nel 2018 dall’AIK nell’Elitettan, la seconda divisione della nazione.

Ora, due anni e mezzo dopo, Nildén è tornata in Svezia dove ha appena firmato un contratto biennale con l’Eskilstuna United. Quindi dopo aver lasciato il Brighton, Nildén si è trasferita nel sud-est della Svezia.

“Non ho mai giocato in Damallsvenskan prima d’ora e il pensiero di volerlo fare è cresciuto in me negli ultimi due mesi. Il mio contratto con il Brighton stava per scadere e consensualmente abbiamo preso la decisione di prendere strade separate, quindi quando Eskilstuna mi ha contattato, ho sentito che era il momento giusto di andare” dice Nildén.

E sul perché ha scelto di firmare per Eskilstuna ha risposto: “Penso che lo stile di gioco dell’Eskilstuna andrà bene per me e l’allenatore Magnus ‘Munken’ Karlsson ci teneva molto ad avermi, quindi mi sono sentita molto voluta. È bello quando qualcuno ti vuole e lo mostra chiaramente. Il club sembra molto professionale e l’ambiente qui sarà positivo per la mia crescita”.

Photo Credit: Albion Images

La PFA ha svelato i candidati australiani per i PFA Player Awards 2020

La Professional Footballers Australia (PFA) ha rilasciato i candidati per i PFA Player Awards 2020.

I PFA Awards celebrano i risultati e il contributo di giocatori affermati ed emergenti del mondo del calcio, con nomination basate sul riconoscimento tra pari. I premi riconoscono i migliori giocatori nelle competizioni nazionali australiane e gli australiani che giocano all’estero ogni stagione.

Le candidate per il calcio femminile dell’anno PFA includono il trio delle Westfield Matildas: Steph Catley, Emily Van Egmond e la quattro volte vincitrice Sam Kerr.

Catley e Van Egmond hanno guidato il Melbourne City al titolo della Westfield W-League 2019/20 e hanno optato per un trasferimento in Inghilterra per la nuova stagione, entrambe nella FA Women’s Super League rispettivamente per Arsenal e West Ham.

Kerr sarà in corsa per assicurarsi il suo quarto premio consecutivo e quinto assoluto quest’anno sulla scia di un 2020 stellare che l’ha vista diventare un pilastro per il Chelsea nella Super League femminile.

Tutte e tre le giocatrici hanno avuto un ruolo di primo piano nella campagna di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo.

Per il premio PFA Women’s Young Footballer of the Year, che nel 2019 è stato vinto da Karly Roestbakken, è stata nominata nuovamente Roestbakken insieme a Ellie Carpenter e Kyra Cooney-Cross del Western Sydney Wanderers.

Roestbakken si è progressivamente rafforzata da quando ha debuttato con il Canberra United nel 2016, ora fa parte del piccolo contingente australiano con sede in Norvegia, e attualmente gioca con le campionesse in carica del LSK Kvinner.

Carpenter, un altro membro della squadra vincitrice della Westfield W-League 2019, è stata acquistata dall’Olympique Lyon a giugno ed è diventata la prima donna australiana a vincere il trofeo della UEFA Champions League.

Photo Credit: Westfield Matildas

Silvia Pisano sarà la nuova allenatrice dell’Under 12 femminile dell’Inter

Acquisto importante per le giovanili femminili dell’Inter che fanno sedere sulla panchina della Under 12 l’ex nerazzurra Silvia Pisano.

L’ex campionessa dell’Europeo Under 19 aveva dato il suo addio al calcio giocato e all’Inter Women alla fine della scorsa stagione. Ora entrerà a far parte stabilmente dello staff tecnico delle giovanili interista dando inizio ad un percorso che la giocatrice più volte aveva affermato di voler seguire.

L’importanza di avere sempre più ex giocatrici che si dedicano alla crescita delle loro eredi è elevata. Il loro passato da alle nuove leve una base importante su cui costruire la loro carriera.

DA NON PERDERE...