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Alice Regazzoli, Inter: “Tornare sul campo è stata un’emozione unica”

Continua la preparazione dell’Inter femminile in vista della prossima gara del Campionato di Serie A, che vedrà le nerazzurre impegnate nella trasferta di Napoli.

Alice Regazzoli ha parlato ai microfoni di Inter tv del suo ritorno sul terreno di gioco: “Tornare dopo dieci mesi sul campo è stata un’emozione unica. Non pensavo di giocare subito dall’inizio: per questo, devo ringraziare il mister per aver creduto in me e avermi dato fiducia.”

“Quest’anno abbiamo fatto degli acquisti ottimi e si vede che danno un aiuto in più alla squadra. Aspettiamo anche il ritorno di Ilaria Mauro, che non vediamo l’ora possa esordire con noi. Il gruppo è unito e anche le nuove arrivate si stanno trovando bene”, ha aggiunto la numero 10 nerazzurra.

Credit Photo: FC Internazionale Milano SpA

Gabriele Gravina: “Siamo a rischio default, serve un ‘Recovery Fund’ per il mondo dello sport”

Il mondo professionistico vive uno dei momenti più drammatici, con la difficoltà di far fronte a tutta una serie di impegni. C’è l’esigenza di un intervento esterno, una sorta di ‘Recovery Fund’ per il mondo dello sport“. Intervenendo prima ai microfoni di ‘Radio anch’io Sport’ su Radiouno e poi in un’intervista rilasciata a Sky Sport, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha sottolineato l’impatto economico dell’emergenza COVID-19 sul mondo del calcio: “I contratti con costo del lavoro pre-COVID, e ricavi che soffrono per l’emergenza del lockdown e non solo, generano condizioni di default. La partenza della stagione 2020/21 ci preoccupa moltissimo, molto più della ripartenza della scorsa stagione. Oggi il mondo del volontariato e dilettantistico è sfiduciato. I mecenati impegnati nel calcio di base, nei dilettanti e anche nel professionismo di base, stanno meditando di abbandonare. Questo non ce lo possiamo permettere come mondo dello sport e non se lo può permettere il nostro Paese“.

Dopo il via libera del Governo, in occasione della prima giornata del campionato di Serie A sono tornati i primi tifosi sugli spalti: “E’ un segnale importante – ha dichiarato Gravina – anche se mille spettatori sono davvero pochi. Penso che la gradualità debba essere proporzionale, altrimenti corriamo il rischio di avere valori assoluti applicati a situazioni molto diverse. E’ importante applicare questa disposizione anche alla Serie B, alla Serie C e ai Dilettanti. Il Calcio è uno e deve recuperare la presenza del pubblico perché oggi sembra un corpo senza anima. Abbiamo dimostrato grande responsabilità, abbiamo mostrato con i comportamenti di meritare la fiducia dopo aver superato un pessimismo diffuso”.

La speranza è che anche la Nazionale possa presto contare sulla spinta dei suoi tifosi, a cominciare dalla sfida di Nations League con i Paesi Bassi in programma il 14 ottobre all’Atalanta Stadium: “La decisione di andare a giocare a Bergamo è una testimonianza di ulteriore attaccamento, di rispetto e riconoscenza, al grande impegno di tanti volontari, medici, professionisti, che hanno aiutato a superare il momento critico della pandemia. L’auspicio è che ci sia una piccola ma significativa presenza di pubblico a Bergamo. Dipenderà sicuramente, oltre dalle norme che saranno indicate dal Governo, dalle indicazioni dell’UEFA. Siamo ottimisti perché in occasione della Supercoppa Europea a Budapest verrà introdotto il 30% del pubblico, un esperimento che credo l’UEFA abbia intenzione di estendere a livello internazionale”.

A breve intanto è attesa la risposta alla richiesta della Federcalcio di ridurre la frequenza dei tamponi ai giocatori: “Sono convinto che il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) ci darà ragione, spero che già domani o in settimana possa essere bloccato il vecchio protocollo perché non solo è insostenibile, ma comincia ad essere invasivo per i nostri ragazzi”.

Dopo aver nuovamente espresso la volontà di prolungare il contratto al Ct della Nazionale Roberto Mancini per quello che è un progetto “a medio-lungo termine”, il numero uno della FIGC ha ribadito come i play off in Serie A potrebbero rappresentare una soluzione per rendere più avvincente il campionato e di conseguenza più appetibile il prodotto calcio: “Spero che il confronto possa essere condiviso tra tutte le componenti per una riforma del calcio italiano, che deve andare in linea con la riforma dello sport”.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Il Cesena cade tra le mura amiche contro il Pomigliano

Prima gara interna al centro Sportivo di Villa Silvia e il Cesena soccombe “meritatamente” a favore delle ospiti del Pomigliano.

Le campane hanno saputo approfittare delle tante sbavature e già al 16’ erano in vantaggio grazie ad un calcio di punizione battuto da dieci metri fuori l’area di rigore, palla lanciata al centro, difesa romagnola ferma, uscita a vuoto del portiere e Pinna in tranquillità mette in rete.

Si continua a ballare in difesa; 26’ ennesimo disimpegno sbagliato ruba la sfera Pinna calcia a botta sicura brava Siboni a respingere.

Un minuto dopo altra dormita generale della difesa bianconera e solo l’errore di Ferrandi, salva la porta romagnola, che a porta vuota calcia alto sulla traversa.

Le bianconere si vedono in avanti solo con tiri da fuori area senza pretese, al 3’ Georgiou e 7’ Petralia para Balbi.

Di contro il Pomigliano approfitta di un centrocampo avversario molle e con pochissima interdizione per bucare una difesa non impeccabile.

Brutto primo tempo con la squadra di Mister Rossi poco concentrata in tutti i reparti, che ha generato errori sia tecnici che concettuali di posizionamento e di gioco, ad esclusione dei primi 7/8 minuti, poi notte fonda.

Ripresa, sembra un Cesena molto più motivato; al 48’ Nagni riceve da Petralia entra in area ma si allunga la sfera esce Balbi e para.

Contropiede cesenate 52’, Costi palla al piede si porta a limite dell’area vede escire Balbi e preferisce servire Nagni che calcia ma alza troppo la mira, il pallone finisce alto.

57’ lancio di Cuciniello per Georgiou questa apre per Petralia si gira e serve Costi che tenta di sorprendere Balbi con tiro che finisce al lato del palo dx.

Spinge il Cesena al 66’ Casadei scende sulla fascia sinistra palla al centro colpo di testa di Porcarelli para il portiere.

71’ altra vicenda sfortunata della difesa locale, con palla gestita male e data in fretta indietro a Siboni, il portiere calcia la sfera che colpisce la compagna di reparto Pastore con il pallone che rotola disperatamente piano piano nella porta bianconera, nulla può il tentativo di Pastore di fermare il pallone.

Ci sono ancora minuti per poter recuperare ma la botta è stata forte, nonostante le ospiti non spingano più di tanto, badando al controllo del risultato.

Inevitabilmente il Cesena con il morale sotto i piedi non spinge più e sono ancora le ospiti più di una volta ad andare vicine alla terza rete, che solo le uscite sui piedi della brava ed esordiente da titolare Siboni evita.

Finisce con una sconfitta la prima in casa delle romagnole, maturata contro una squadra, che se pur neopromossa si è dimostrata ben quadrata in tutti i reparti, mentre il Cesena è da rivedere, soprattutto bisognerà correggere la difesa che oggi non è stata all’altezza e il centrocampo, migliorato di poco dalla gara di ravenna ma ancora insufficiente.

Marcatori: 16’ Pinna, 71’ Autorete Pastore.

Ammonite: 23’ Tudisco (P), 45’ Galluccio (P) .

Arbitro Signor Thomas Bonci di Pesaro.

Assistenti Signori Zef Preci e Singh Daljit di Macerata.

CESENA FC

Siboni, Pavana (65’ Casadio), Carlini, Casadei, Nagni (80’ Delfrancia), Costi, Petralia, Porcarelli (85’ Zani), Cuciniello (80’ Orlando), Georgiou (65’ Cotrer), Pastore.-

A disposizione Pacini, Gallina, Beleffi, Simei.-

Allenatore Roberto ROSSI

POMIGLIANO

Balbi,Apicella, Galluccio (63’ Moraca), Pinna (80’ Russo), Domi (80’ Tata),Tudisco, Riboldi (90’ Iannotta),Ferrandi, Schioppo, Lombardi,Cox .-

A disposizione Del Pizzo, Davino, Parnoffi.-

Allenatore Salvatore Esposito

Credit Photo: Cesena FCc

Dominio delle Tose alla prima in Coppa Italia: trionfo per 6 a 0 contro Le Torri

Di sintetico – nella prima domenica dallo sgargiante profumo di cuoio, tacchetti e punti in palio, dopo sette mesi di aberrante digiuno calcistico – c’è solo la rettangolar cornice dello Stadio Comunale Lerino di Torri di Quartesolo, main stage per l’esordio delle “nuove” Tose di mister Massimo Zoni nella stagione sportiva 2020/2021.

Difficile, se non impossibile, condensare e sommare in un’unica grande bolla emozionale i troppi addendi accumulati dentro e (purtroppo, soprattutto) fuori dal campo, lungo il surreale e forzato ramadan dalla trasferta a Novi Ligure del 23 febbraio scorso a oggi. Quel che è certo è che il Permac Vittorio Veneto riparte da pochi, semplici, ma chiarissimi tratti caratterizzanti: solide radici nel passato, immensa voglia di vivere il presente e intenso sguardo programmatico orientato al futuro.

Dalla lavagna tattica al primo banco di prova live, sul campo del Le Torri, coach Zoni presenta al pubblico (e non si fa solo per dire, fortunatamente) un 4-2-3-1 con vecchie e nuove protagoniste, accomunate da rinnovati destini sulle rispettive caselle di competenza. Davanti alla guardiana del faro Alice Bonassi spicca una retroguardia piuttosto “carlocentrica”, con l’inedita coppia centrale Modolo-Martinis, e Gava schierata a destra; a interrompere il monopolio anagrafico resiste sulla sinistra Monica Furlan.

A centrocampo, accanto a forever young Tommasella, spicca una Gaia Sovilla alla prèmiere assoluta da orchestrale del gioco rossoblù. In avanti, ritorno al futuro da esterno alto di destra per capitan Karin Mantoani, con le debuttanti Francesca Molinaro sull’out opposto e Elena Govetto factotum sulla trequarti alle spalle del vero nueve (in maglia 17) Giulia Trevisiol.

La voglia, per entrambe le compagini, di tornare ad essere protagoniste del sacro rituale del pallone domenicale non può che essere – almeno nelle primissime fasi – inversamente proporzionale all’effettivo tasso di spettacolo offerto sul campo. Giusto il tempo però, da parte del reparto sartoriale rossoblù, di prendere le misure del gioco avversario che al minuto 21 nasce un vantaggio da haute couture, firmato da ben tre delle senatrici rimaste ad impreziosire l’atelier di casa Permac: dal lancio di Tommasella addomesticato da Mantoani nasce il filtrante per Sovilla, abile a scartare Dal Molin e battere sottomisura il portiere di casa Dal Dosso con un piattone da pochi passi. Esultanza alla Ibrahimovic per la classe ’99 bellunese con omaggio alla memoria del DG Joe Bolzan, che soleva esultare ai gol del suo Milan imitando proprio il campione di Malmoe.

Il vantaggio Permac stappa la contesa come fosse una jéroboam di Franciacorta e, dopo un’occasione per Mantoani con il mancino ancora su lancio di Tommasella, arriva pochi secondi dopo la rete del 2-0: Govetto è lesta a recuperare su un corto rinvio del portiere di casa e a toccare la sfera per Trevisiol, il cui diagonale tranchant fulmina Dal Dosso sul palo lungo di destra. Il Le Torri fatica a reagire e le Tose continuano a premere offrendo buoni spunti in fase di costruzione, con azioni dense di passaggi consecutivi spesso a uno o due tocchi. Dopo una bello scambio sull’asse Sovilla-Mantoani, con botta di collo pieno a scendere di poco alta da parte del capitano, è la vicentina Dal Toe a evitare una nuova marcatura rossoblù intervenendo in provvidenziale spaccata su Molinaro, servita in imbucata verticale dall’attivissima Govetto. Il tris vittoriese è però solo rimandato di una manciata di minuti, e arriva al 38′ ancora con la canterana Giulia Trevisiol e ancora con un diagonale perentorio, questa volta sul palo opposto, dopo l’ennesima combinazione kick and run del duo Tommasella-Mantoani. Prima dell’intervallo è l’estremo difensore di casa Dal Dosso a tenere ancora in bilico per quanto possibile il risultato, prima opponendosi con il corpo alla botta ravvicinata di Govetto e poi spizzicando con le dita l’insidiosa rasoiata dal vertice destro da parte di Gava.

Il copione non cambia nella ripresa, con il Permac tutto riversato in attacco a cercare di irrobustire il risultato e il Le Torri proteso in qualche sparuto e un po’ timido tentativo di contropiede. Il primo squillo rossoblù della seconda frazione è l’interessante destro spiovente di Govetto, tutt’altro che a distanze siderali dalla base del palo alla destra di Dal Dosso. Il 4-0 si materializza, comunque Made in Friûl, con la gran e improvvisa botta in controbalzo di capitan Mantoani al 54′: portiere fuori causa e indice della mano destra rivolto al cielo. Si apre il valzer delle sostituzioni orchestrato da mister Zoni: tra il 63′ e il 67′ Da Ros, Mella e Da Ronch subentrano rispettivamente a Sovilla, Molinaro e Bonassi. Tra le new entry spicca per iperattività offensiva proprio IM6, subito insidiosa con un destro largo da buona posizione su invito di Govetto. Anche la deb rossoblù in maglia numero 9 smania per apporre le proprie generalità sul tabellino dei marcatori, ma al minuto 72 il piattone dal dischetto – su penalty conquistato da Mella per fallo di mano dal Dal Toe nell’area di casa – si stampa sul montante alla destra di Dal Dosso. La fame delle Tose non si ferma qui, anzi, in altri due giri di lancette tra il 77′ e il 79′ arrivano quinto e sesto gol, ancora con Trevisiol – tripletta, con zampata sottoporta sul filo del fuorigioco imbeccata da un delizioso assist di Mella – e proprio con Mella – deviazione volante da pochi passi su traversone da sinistra di Mantoani. Nel finale spazio per Fattorel e Cartelli al posto di Furlan e Modolo, ma anche qualche rimpianto per la sfortunatissima Govetto – altro palo a una manciata di zolle da Dal Dosso, not the luckiest day ever.

Si chiudono così i primi, buonissimi 90′ stagionali delle Tose in Coppa Italia. Il prossimo test, sulla strada verso il campionato e prima di tutto della qualificazione al turno successivo nel massimo trofeo nazionale riservato alle squadre di C, si chiama Padova: un derby mai banale, per lo speciale debutto davanti al pubblico della Città della Vittoria.

Photo Credit: Permac Vittorio Veneto

Speciale Nazionale, come può scendere in campo l’Italia

Finalmente è ritornata la Nazionale. Dopo il rinvio del match contro Israele, le ragazze mondiali tornano in campo per la partita contro la Bosnia. L’Italia ha visto la convocazione di cinque giocatrici alla prima con la maglia azzurra, più tutte le altre giocatrici ormai consolidate nella selezione del tricolore. Il ct Milena Bertolini avrà più di qualche grattacapo su chi mandare in campo nell’11 titolare. Ma noi proveremo a risolvergli qualche dubbio.

Portiere
Laura Giuliani è diventata una pedina ed un simbolo imprescindibile di questa nazionale e non vederla in campo sembra improbabile. Il portiere della Juventus nelle prime uscite ha dimostrato ancora una volta sicurezza e senso della posizione, elementi essenziali per essere confermata tra i pali azzurri. La concorrenza però è spietata, con Schroffenegger e Durante che scalpitano in panchina. I due estremi difensori, una alla Fiorentina, l’altra ad Empoli, si sono ampiamente guadagnate questa convocazione. Vederle in campo anche solo nel secondo tempo non sarebbe così scandaloso.

Difensori
Le assenze nella retroguardia italiana sono due ed anche molto importanti. Sara Gama ed Alia Guagni, giocatrici fondamentali per la Nazionale, sono costrette a guardare la partita dal divano di casa. Nonostante ciò, l’allenatrice ex Brescia ha un’ampissima scelta in difesa. Le opzioni sono o la difesa a tre o a quattro. Un 3-5-2 permetterebbe di mettere in campo una retrovia di tutto rispetto con Linari, Fusetti e Tucceri Cimini, ed esterni Bergamaschi e Boattin. Il pro di una difesa a tre è che posta così avremmo un potenziale offensivo alto mantenendo comunque una solidità difensiva. Allo stesso tempo, in Serie A la maggior parte dei club giocano con la difesa a quattro. Adattare le giocatrici ad un diverso stile di gioco in così poco tempo è alquanto irrealizzabile. Con la difesa a quattro, la soluzione più attuabile, probabilmente vedremo in campo comunque l’“estera” Linari con una tra Fusetti e Tucceri Cimini, Berga e Boattin sulle fasce.

Centrocampiste
Il centrocampo appare abbastanza delineato nonostante l’espulsione di Manuela Giugliano che la terrà lontana dal campo. Contando di giocare con un ipotetico 4-3-3, Martina Rosucci come mezzala di destra e Aurora Galli come regista sembrano i posti già occupati e difficilmente saranno sostituite. Resta libero il ruolo di mezzala sinistra che dovrebbe occuparlo Marta Mascarello, rivelazione della scorsa Algarve Cup. In panchina disponiamo comunque di grandi alternative come Galli nel mezzo del centrocampo, Caruso e Simonetti sulla destra e Prugna sulla sinistra.

Attaccanti
La scelta qui si fa molto difficile. Il ct Bertolini ha deciso di portare ben sette giocatrici tutte di altissimo livello, e metterne fuori anche solo una sarebbe un sacrilegio. Però ci proviamo. Per il ruolo di punta centrale, sulla carta, se lo giocano Girelli e Sabatino, le due attaccanti più in forma del nostro campionato. Attenzione ad Elisa Polli che potrebbe insediare quel ruolo. Sull’out di destra, Bonansea sembra avere il posto assicurato con Glionna a farla rifiatare. Il problema sorge sulla fascia di sinistra, dove non abbiamo un vero e proprio esterno dato l’infortunio di Valentina Cernoia. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di Valentina Giacinti. Riconosciute le sue qualità in velocità e nell’uno contro uno, l’attaccante di Trescore porterebbe anche un grande peso realizzativo sulla fascia, aspetto che può risultare decisivo. Anche Stefania Tarenzi potrebbe essere un’opzione a sinistra, ma, visto l’avvio di campionato sottotono, l’interista è leggermente dietro nelle gerarchie.

Serie B, la Top 11 della seconda giornata: Pinna azzanna ancora, stellare Rognoni. La ripartenza di Cristina Merli

Con il secondo turno di Serie B andato in archivio, diamo uno sguardo alla nostra Top 11 di giornata.

Modulo: 4-3-3

PORTIERE

Aurora Gilardi (Brescia CF): quando hai 16 anni ed esordisci in una partita difficile come quella del Perugia ti tremerebbero le gambe, ma Aurora ha dimostrato di avere personalità, difendendo bene i pali, scongiurando occasioni, e tiene imbattuta la porta del Brescia vittorioso.

DIFENSORI

Emanuela Schioppo (Pomigliano): l’anno scorso è stata relegata nella panchina del Napoli, questa volta Emanuela ha scelto Pomigliano per dimostrare a tutti che non era una difensore finito. E nella partita di ieri ne è stata la prova, aiutando le granata a restare imbattuti contro il Cesena.

Marta Vergani (Como): andare in terra comasca è stata una scelta felice per la calciatrice di Carate Brianza, perché dopo l’anno precedente col Ravenna andato male, Marta si è presa la difesa biancazzurra con esperienza, nonostante abbia 23 anni. Per lei potrebbe essere la sua rampa di rilancio.

Denise Brevi (Brescia CF): qualità e esperienza nei momenti che contano in una partita, soprattutto nei momenti difficili. E questo Denise lo sa, tenendo lontani le attaccanti del Perugia dalla difesa biancoblù.

Margot Gambarotta (Lazio): brava a difendere il campo, Margot ha deciso di colpire ancora, quando ha realizzato il gol dell’1-0 laziale. Purtroppo il Cittadella ha trovato il pareggio, ma la sua prestazione è stata soddisfacente.

CENTROCAMPISTE

Sandy Iannella (Pontedera): nel 2019 aveva deciso di lasciare il calcio giocato, ma quando il pallone chiama Sandy risponde, e, dopo una breve parentesi con la Torres, ha deciso di mettere in campo la sua esperienza per portare il Pontedera alla salvezza. Suo il gol del momentaneo vantaggio pontederino, ma non è bastato. Ma l’atteggiamento messo in mostra sia da lei che dalle sue compagne può ben sperare.

Cristina Merli (Brescia CF): la venticinquenne di Seriate, dopo l’amara retrocessione con l’Orobica, aveva bisogno di cambiare aria. A Brescia Cristina ha trovato gli stimoli per ripartire, e subito si è messa in mostra, dando il via all’inno alla gioia delle biancoblù sul Perugia grazie al suo tocco vincente.

Giulia Fusar Poli (Como): siamo contenti di rivedere nei palcoscenici nazionali una giocatrice importante come Giulia. Dopo il Mozzanica, la centrocampista ventitreenne si è rimboccata le maniche scendendo lo scorso anno in C con la maglia del Como portandolo in B. Ora ha deciso di dimostrare nuovamente il suo talento, mettendo a segno due reti alla Roma CF che permettono alle biancazzurre di guidare la cadetteria. Giudice Sportivo permettendo…

ATTACCANTI

Romina Pinna (Pomigliano): un nome che è una sicurezza. Quando c’è da mettere lo zampino lo “squalo” non ci mette molto ad azzannare la sua preda, e col suo colpo di testa ha dato il via al primo successo in cadetteria del Pomigliano.

Alessia Rognoni (Como): l’anno scorso con la Riozzese ha realizzato 11 reti, quindi da lei c’erano aspettative altissime per la bomber ex Inter. E nella partita con la Roma CF le ha rispettate alla grande, segnando una doppietta che vale il primo posto nella classifica marcatori e la leadership delle comasche in B.

Edona Kastrati (Vicenza CF): se il Vicenza CF si è imposto sull’Orobica il merito è anche suo. I due gol firmati dall’ex Cittadella hanno permesso alle biancorosse di fare il colpo esterno. Le vicentine non vogliono essere la comparsa della B, e con una Kastrati così non c’è trippa per gatti…

Paola Di Marino, Napoli Femminile: “C’è gente che preferisce guardare noi che il Napoli maschile”

Il rientro dopo una piccola sosta, il gol al ritorno in Serie A e le mille sfaccettature dell’attaccamento con la squadra e la città partenopea. Questo e molto altro nell’intervista rilasciata ai nostri microfoni da Paola Di Marino, terzino e bandiera del Napoli Femminile.

La tua carriera è indissolubilmente legata al Napoli. Che si prova vestendo una maglia così importante?
“Sono tredici anni che vesto questa maglia. Chi più di me dovrebbe amare questa squadra? [ride].  È molto importante, devi dar conto al pubblico in ogni partita. È inspiegabile per chi la indossa e per chi l’ha vestita e si sa che a Napoli il calcio viene inteso come una religione”

Dopo una sosta di oltre 2 mesi sei tornata in campo ed hai messo a segno il gol del vantaggio. Che emozioni hai provato?
“Una fortissima emozione. Non giocavo in A da 7 anni e, non seguendo la squadra dal ritiro, un po’ spaesata ma nonostante tutto sono riuscita a dare una mano alla squadra anche se il risultato non è stato quello che volevamo”

Il Napoli partiva con grandi aspettative in Serie A ma ciò non è stato riflesso in campo. Quale credi sia il vero problema di questo Napoli?
“Come neopromossa non siamo messe neanche troppo male. Abbiamo il nostro gioco e possiamo mettere in difficoltà molto squadre come abbiamo già dimostrato. La squadra si è formata principalmente quest’anno e dobbiamo ancora integrarci bene. Possiamo fare bene come abbiamo fatto nelle ultime due partite, manca solo un po’ di cattiveria e determinazione”

E secondo te qual è la miglior soluzione per questa problematica?
“Continuare a lavorare duramente agli allenamenti, continuare ad integrarci e a capirci di più in campo. Questo mese di pausa ci può dare una mano”

Dal 2022 vi verrà riconosciuto anche lo status di professioniste. Quali vantaggio potrà portare questo provvedimento?
“È arrivata anche l’ora. C’è ancora troppa differenza tra maschile e femminile. Ci sarà anche maggiore visibilità per noi. È il giusto riconoscimento per anni e anni di sacrificio: potrà essere solo passione o solo lavoro ma noi mettiamo comunque tutto in campo”

Il progetto del Napoli Femminile è un progetto ambizioso. Ottenuto il ritorno in Serie A, il presidente Carlino vorrà raggiungere altri step importanti. Quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere?
“L’unico obiettivo dei quest’anno è la salvezza, come ogni neopromossa. Noi cerchiamo di salvarci e se arriva qualcosa di piò ben venga, prendiamo tutto ciò che raccogliamo”

La città di Napoli ed il calcio è da sempre un connubio molto particolare. Come hanno accolto il vostro ritorno nella massima serie gli abitanti partenopei?
“Purtroppo non eravamo seguite tanto, neanche l’anno scorso. Però io vedo che da quest’anno tramite la visibilità offerta da Sky e Timvision si sono avvicinati molto. Molti napoletani a volte preferiscono guardare noi che al maschile.”

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Paola Di Marino ed il Napoli Femminile per la loro disponibilità.

Credit Photo: Arnaldo Cavallotti

Speciale Nazionale, Bosnia: partita facile oppure insidia?

Finalmente è ritornata la Nazionale. Dopo il rinvio del match contro Israele, le ragazze di Milena Bertolini tornano in campo per la partita contro la Bosnia. La sfida contro il Paese balcanico sulla carta sembra essere una vittoria facile, ma il calcio è bello perché è imprevedibile. Andiamo a vedere le nostre avversarie.

La Bosnia si trova al terzo posto del gruppo B. Nonostante le otto partite giocate (2/3 in più rispetto alle concorrenti, le bosniache hanno staccato ed anche di molto Israele, Malta e Georgia confermandosi come la terza forza del gruppo. Un approdo anche solo ai playoff appare alquanto impossibile, ma le gialloblu possono mettere i bastoni tra le ruote alle prime della classe. Sia con l’Italia che con la Danimarca, all’andata, hanno perso per 2-0 disputando una partita di sacrificio e contenimento. Con tutte le selezioni sotto in classifica, ha portato a casa i tre punti.

Il movimento bosniaco è in netta crescita ed il sessantesimo posto nel Ranking FIFA sta stretto alla nazionale di Samira Hurem. Le balcaniche sono pronte a scalare gradino dopo gradino fino a diventare una selezione universalmente riconosciuta. Occhio Italia, mai sottovalutare la Bosnia.

Credit Photo: Pagina Facebook Nazionale Femminile di Calcio

Le nuove maglie da trasferta della nazionale australiana non sono disponibili nelle taglie da donna: NIKE e FFA si scusano con i tifosi

Nike e Football Federation Australia (FFA) hanno presentato la scorsa settimana le nuove maglie dei Socceroos (nazionale australiana maschile) e delle Matildas (nazionale australiana femminile). Ma non tutti i fan sono rimasti soddisfatti.

L’accoglienza generale per i kit è stata fantastica all’inizio, con moltissimi fan australiani desiderosi di acquistarli il prima possibile. Oltre al design elegante, le maglie stesse sono realizzate interamente con bottiglie di plastica riciclate.

Ma per tutte le sostenitrici delle Matildas, desiderose di indossare l’ultima edizione dell’iconica divisa da trasferta verde, sfortunatamente bisognerà aspettare fino al 2022. Infatti mentre le fan accorrevano online per acquistare la nuova maglia da squadra ospite, si sono presto rese conto che non era disponibile nelle taglie da donna. E, comprensibilmente, le persone non erano molto soddisfatte.

“Sfortunatamente, la nuova maglia da trasferta della nazionale australiana non sarà disponibile nelle taglie femminili”, ha confermato l’account Twitter ufficiale delle Matildas, aggiungendo “Ci scusiamo per qualsiasi inconveniente causato e possiamo assicurare ai nostri sostenitori che questo sarà corretto per il prossimo rilascio del kit previsto nel 2022”.

Anche la centrocampista delle Matildas Elise Kellond-Knight ha usato Twitter per condividere la sua frustrazione con quella delle sue tifose: “Ummmmm, questo è un problema abbastanza significativo @nikefootball”.

È chiaro ora più che mai che FFA e Nike devono lavorare insieme per giungere ad un accordo per realizzare tutti i kit anche in taglie da donna.

Photo Credit: Nike, Matildas, FFA

Seleman: “C’è rammarico per il pareggio di sabato, dobbiamo finalizzare di più”

Ashraf Seleman, allenatore della Lazio Women, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, 233 di Sky.

“C’è molta rabbia e rammarico per il risultato di sabato contro il Cittadella. Abbiamo creato tante occasioni, ma non le abbiamo concretizzate. Se non si chiudono le partite, diventa difficile poi vincerle. Così abbiamo incassato il loro pareggio. Dobbiamo sicuramente cambiare mentalità e finalizzare di più, se vogliamo arrivare in Serie A. Fersini? Sabato c’era una bellissima atmosfera, siamo comunque soddisfatti dell’ambientamento delle nuove ragazze arrivate. Abbiamo il dovere di provare a vincere il campionato”.

Credit Photo: Lazio Women

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