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Fabiana Vecchione: “Al Napoli ho vissuto gran parte della mia carriera, non ho rimorsi solo bei ricordi”

La calciatrice Fabiana Vecchione, intervenendo durante il LIVE Instagram di NapoliSoccer.NET, ha rilasciato una lunga intervista parlando della sua avventura al Pomigliano. Con Fabianinha abbiamo anche parlato della sua esperienza nel Napoli Femminile e nel mondo del calcio a 5. Di seguito la sintesi testuale del suo intervento ed un video riassuntivo del LIVE Instagram con le parti salienti.

Come procede la quarantena?
“Abbastanza bene l’unica mancanza è il calcio, di uscire ne posso anche fare a meno ma del calcio no. La società ci ha dato del lavoro da svolgere e noi lo svolgiamo, tuttavia per dare la prova concreta al mister facciamo o le video chiamate oppure facciamo dei video e li mandiamo al mister”.

Fabianinha, come mai questo soprannome?
“Feci un gol in rovesciata e da lì non so chi mi ha chiamato Fabianinha. Mi piace anche fare dei giochetti con il pallone in stile brasiliano, forse anche per questo motivo mi chiamano così. Il mio idolo è Neymar, abbiamo lo stesso ruolo, è un grande giocatore con grandi capacità, anche se non riesce a sfruttare nel migliore modi un po’ per infortuni vari un po’ per sfortuna. In qualsiasi posizione lo collochi riesce a dare sempre il 100%”.

Come nasce la passione per il calcio?
“Non ti so spiegare, all’età di 4/5 anni già avevo questa passione innata per il calcio, ad 8 anni già giocavo in una squadra di maschietti, poi sono andata nel Napoli femminile e adesso sono qui al Pomigliano”.

Tra il Napoli ed il Pomigliano c’è stata un’esperienza nel calcio a 5…
“Credo sia stata l’esperienza più bella della mia vita, sia tecnicamente che mentalmente. Voglio ringraziare il mio ex presidente Simona. Giocare il calcio a 5 è stata un’esperienza importantissima. Nel campo grande ci sono dei momenti in cui mi aiuto con la suola, mi consente di spostarmi più rapidamente”.

Quel gol in rovesciata è frutto del calcio a 5?
“Non so se sia stato frutto del calcio 5, è stata una reazione di istinto, con anche un po’ di fortuna. Credo che donne e uomini abbiamo lo steso istinto; quando ci troviamo difronte ad una situazione che dobbiamo sfruttare, reagiamo d’istinto e l’istinto non ha sesso. Sono un po’ umile per dire che non è fortuna. Non è solo fortuna, c’è grande lavoro, tecnica e coraggio dietro quel gesto che ho fatto”.

Sogni?
“Quest’anno mi piacerebbe andare in B con il Pomigliano e poi sperare in una chiamata della nazionale italiana Under 23”.

Sei di Fuorigrotta, quanto ha influito il fatto di aver vicino lo stadio San Paolo nella tua passione per il calcio?
“Credo un bel po’, da quando sono nata ho sempre vissuto fuori lo stadio, giocando a pallone con i miei amici e vedendo le partite. Sono cresciuta in quest’ambiente e quindi era un po’ difficile non uscire calciatore o calciatrice.
Dopo Napoli, avevo perso un po’ tutti gli stimoli, tante cose non sono andate come volevo. Sono approdata nel calcio a 5, ho ottenuto risultati ed ho ritrovato me stessa ed ho deciso di ripartire in grande”.

Da donna hai avuto difficoltà nel comunicare ai tuoi genitori che volevi fare la calciatrice?
“Ho avuto difficoltà perché quando ero bambina il calcio femminile non era molto praticato, i miei genitore non volevano ed io andavo agli allenamenti di nascosto con mio zio. Oggi i miei genitori sono i miei primi tifosi e mi appoggiano su qualunque scelta e qualunque cosa faccio. Non è proprio un gestire, hanno visto i risultati che portavo a casa ed hanno capito. Sono stati loro a starmi vicino nei momenti più brutti che capitano a tutti”.

Un altro gol emozionate?
“Ero in Serie B, giocavo nel Napoli Femminile e segnai un gol contro il Catania da fuori area dal alto sinistro. Guardando la porta ho tirato a giro sul secondo palo, un po’ come piace fare a noi esterni. Fu molto emozionante”.

Segni tanti gol è difficile ricordarli tutti…
“È difficile però quelli emozionanti li ricordo un po’ tutti. Quest’anno sono arrivata a 21 gol se non sbaglio, mi piace molto segnare ma sono anche molto altruista. Sono una via di mezzo tra il bomber e l’assistman”.

Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta del Pomigliano?
“Sicuramente mi ha spinto la proposta di Salvatore Esposito, mio ex allenatore in rappresentativa Campania, una persona che io stimo molto che ha dato tanto al calcio femminile e continua a farlo, che ora allena le piccoline della SSC Napoli. Aveva tanta voglia di tornare ad 11 ed ho scelto la piazza giusta, volevo sentirmi protagonista e tornare a fare quello che più mi piaceva”.

Com’è stata la tua esperienza al Napoli femminile?
“Al Napoli ho vissuto gran parte della mia carriera, ho giocato in azzurro per 8/9 anni, ho debuttato in Serie A e non ho rimorsi solo bei ricordi. Ringrazio zio Mimmo per avermi fatto debuttare in azzurro. Un giorno mi piacerebbe giocare in A con il Napoli”.

Quanto è stato importante il mondiale per il movimento del calcio femminile?
“Dopo i mondiali chi non credeva esistesse il calcio femminile si è dovuto ricreduto. Le ragazze hanno fatto tanto per nostro movimento ed io ci tengo a ringraziarle”.

Cosa risponde a chi dice che il calcio non è per le donne?
“È una frase stupida ed io vorrei fare un gol a chi dice o pensa ciò”.

Ti piacerebbe portare in A il Pomigliano e fare un gol alla Juve?
“Mi piacerebbe tanto, alla A con il Pomigliano firmerei subito. È una piazza importante, mi ha rilanciato ed io ho ricambiato dando tanto a loro”.

Calcio a 5 e calcio ad 11 differenze?
“Nel calcio a 5 corri di più, non ti puoi fermare, non ci sono tempi morti se il mister ti vede ferma e ti manda a fare la doccia. Nel calcio a 11 femminile è un po’ più lento, non siamo come gli uomini e ci sono più tempi morti. Il calcio a 5 aiuta molto nella tecnica, anche nella visione di gioco. Per la velocità è importante conoscere la tecnica. Devi essere forte per giocare nel calcio a 5, non voglio dire che io sono forte ma ho imparato a giocare. Anche qui penso di essere stata fortunata”.

Photo Credit: L’ORA VESUVIANA

Player focus: Sofia Meneghini detta lola

Sofia Meneghini, da tutti conosciuta come ‘Lola’, ha alcune caratteristiche che la rendono speciale. Fortemente legata alla sua Verona, è un difensore centrale espressivo, sorridente, auto sostenitrice: “Se mi sentite gridare, incitare la squadra, che sia in campo o che sia in panchina, lo faccio per motivare le mie compagne ma, in fondo, anche me stessa“.

#15 SOFIA MENEGHINI
Data di nascita:
24 ottobre 2000
Luogo: Verona
Altezza: 1,71 m
Nazionalità: italiana
Ruolo: difensore centrale
Piede preferito: destro
Caratteristiche: ‘sostenitrice’ in campo
Presenze in Serie A: 31
Presenze Hellas Verona: 25

«È il mio campioncino»
Cit. Francesca Meneghini

DA MONTORIO ALLA SERIE A
Sofia Meneghini inizia a giocare a con i maschi pari età del Montorio, dopo aver capito di avere una grande passione per il calcio già all’asilo. “Mio papà giocava a pallone, ma nessuno mi ha mai spinta a scegliere il calcio”, ci ha spiegato in una recente intervista. Una volta raggiunta l’età massima consentita per giocare con i maschi, decide di passare a Bardolino, dove può giocare con una squadra femminile. Qui la compagna Veronica Pasini, alla prima partita giocata insieme quando ancora non si conoscevano, la soprannomina ‘Lola’ per la sua somiglianza con la coniglietta dei Baby Looney Tunes. Qualche anno dopo Sofia fa il suo esordio in Serie A, il 28 gennaio 2017, con la maglia del Verona CF, nella vittoria casalinga per 9-0 sulla Jesina. Nel corso di quell’anno colleziona 7 presenze, ma durante l’ultima giornata di campionato in casa del Cuneo subisce un grave infortunio alla spalla che la tiene fuori per diversi mesi. Ritroverà il massimo campionato solo con l’Hellas.

L’HELLAS VERONA
Nell’estate del 2018 Sofia Meneghini diventa una calciatrice dell’Hellas Verona e, alla 1a giornata della Serie A 2018/19, ritrova la Serie A nel 2-2 dell’esordio assoluto contro la Florentia. Non è esattamente la partita perfetta di ‘Lola’, ma il giovane difensore veronese diventa presto un riferimento importante di tutta la squadra arrivando a totalizzare 17 presenze al suo primo anno all’Hellas, a cui ne vanno aggiunte altre 8 nel corso della corrente stagione 2019/20. “Tra le giocatrici dell’Hellas – ci ha spiegato Nicole Peressotti qualche settimana fa – mi colpisce anche Sofia Meneghini, ma forse perché l’ho conosciuta e mi ha contagiato il suo sorriso, il suo modo di fare e mi ha influenzato forse anche la storia del suo infortunio alla spalla. Un difensore molto intelligente, che entra bene e sa giocare d’anticipo“.

LOLA RIGORISTA
Ci sono alcune caratteristiche che rendono speciale Sofia Meneghini. Di sicuro è animata da un sentimento di enorme affetto per la sua città, per la sua Verona e per la squadra che la rappresenta in tutta Italia. Inoltre ha un rapporto sempre solare con le compagne, in primis con Bianca Bardin che ci aveva descritto come “Un punto di riferimento importante“. Ad agevolarla c’è certamente una spiccata espressività, anche nelle esultanze: la sue reazioni del 13 aprile, nei vari momenti del derby salvezza – gol di Veronica Pasini, rete annullata a Stefania Tarenzi, triplice fischio – sono pietre miliari del suo grande sentimento di appartenenza gialloblù. Eppure, come visto in occasione di quello che è finora il suo unico gol in Serie A, il 15 dicembre 2018 contro il Valpo, anche un solo sorriso fa trasparire i sentimenti provati da ‘Lola’ in quel momento.

Credit Photo: Hellas Verona Women

Noelia Bermudez, nazionale costaricana, si trasferisce al Deportivo La Coruna

È una giocatrice di ritorno quella che andrà a difendere la porta del Deportivo La Coruna nella prossima stagione. Si tratta di Maria Noelia Bermùdez Valverde, portiere costaricense con un passato importante nella Primera Divisiòn. Infatti l’estremo difensore classe 94 ha già giocato in Spagna con il Levante, dove ha vissuto probabilmente la miglior stagione della sua carriera, e con il Valencia. Il contratto ha una durata stagionale con l’opzione per la stagione 2021/2022.

Noelia inizia la sua carriera in patria con il Saprissa ricoprendo un ruolo importante distinguendosi per il suo spirito di guida nel giostrare la difesa e compiendo anche parate importanti. In 4 stagioni vince 3 scudetti guadagnandosi l’occasione di volare in Europa proprio al Levante dove farà una grandissima stagione. Nella stagione successiva andrà al Valencia, dove non troverà tantissimo spazio, e poi tornerà in Costa Rica sempre con l’Universidad de Costa Rica. Nella sessione invernale di calciomercato  passa all’Alajuelense fino ad arrivare ad oggi con l’annuncio del suo ritorno in Spagna con la maglia rosso blu delle Granotes. Bermùdez era la più grande candidata al posto lasciato libero dalla partente Miralles e la scelta dei dirigenti del Deportivo La Coruna ha rispettato le previsioni dei media spagnoli che pronosticavano proprio la costaricense come primo acquisto per la prossima stagione.

Arkaitz Coca, uno degli agenti più importanti del mondo calcistico e procuratore della giocatrice, è intervenuto ai nostri microfoni parlando della giocatrice e della trattativa: “È una giocatrice con una grandissima esperienza in Spagna di 3 stagioni a buon livello e adesso va in una squadra forte ed attrezzata. Della trattativa non posso dire niente, è facile farla quando la squadra vuole la giocatrice e anche la giocatrice vuole la squadra. Il merito é loro.”

 

“Da tecnico a tecnico”: le risposte della Ct Milena Bertolini ai colleghi allenatori

Nuovo appuntamento con i podcast che vedono protagonisti i tecnici federali. La prossima settimana al microfono Maurizio Viscidi e Paolo Nicolato

Secondo appuntamento con ‘Da tecnico a tecnico’, la serie di podcast che ha coinvolto gli allenatori delle Nazionali azzurre per rispondere alle domande formulate nei giorni scorsi – attraverso una piattaforma dedicata – dai colleghi tecnici di tutta Italia e di ogni categoria.

Dopo la prima puntata che ha visto protagonista la voce del Commissario Tecnico Roberto Mancini, in questo nuovo episodio è la Ct della Nazionale femminile, Milena Bertolini, a dare una risposta alle cinque migliori domande che le sono state poste; quesiti tecnici, a proposito dei principi di gioco, e per migliorare la propria conoscenza del calcio femminile, che hanno dato il la ad un’interessante conversazione a distanza con l’allenatrice delle Azzurre.

Questo il link:
https://www.figc.it/it/tecnici/mediagallery/da-tecnico-a-tecnico-le-risposte-della-ct-milena-bertolini-30-04-2020/
e l’elenco degli argomenti trattati, con l’indicazione del minutaggio preciso in cui inizia la discussione.

0’22’’ Il ciclo mestruale delle atlete e la fisicità nel calcio femminile

4’02’’ L’atteggiamento nell’attività di base nei confronti di bambini e bambine

5’18’’ Condividere i principi di gioco con calciatrici provenienti da diversi club

7’31’’ Lavorare sulla forza e gli infortuni nel calcio femminile

9’30’’ Adattare dimensioni di campo, pallone e porte al calcio femminile

11’27’’ Messaggio di complimenti da un allenatore inizialmente scettico

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Alice Tortelli, Fiorentina Women’s: “Mi manca il calcio giocato… e punto all’Europeo”

Alice Tortelli ha rilasciato un’intervista al quotidiano nazionale sportivo Tuttosport. Nel corso della chiacchierata, il difensore centrale viola ha toccato diversi temi. “Mi manca il calcio giocato. Le città vuote sono inquietanti. Ci alleniamo a casa con il mister e i preparatori, non ci hanno mai lasciate sole”. Su un’eventuale ripartenza l’atleta toscana dimostra cautela. “La salute è importante. Solo se saremo al sicuro opterei per una ripresa”. 

Il campionato per la Fiorentina si è arrestato proprio sul più bello. La numero 5 viola ha rilasciato parole al miele per il Presidente Commisso. “Punta forte su di noi. Entro un paio di anni colmeremo il gap con la Juve. Del resto ci siamo già riuscite una volta vincendo la Supercoppa l’anno scorso”. La calciatrice viola ha parlato poi del suo legame con Firenze e la Fiorentina“Sono sempre stata viola. Non mi vedo per niente lontana dalla città. Forse in futuro ci potrei pensare ma ora sto bene qui e voglio continuare a crescere in viola.” 

Capitolo Nazionale“E’ un emozione. Milena Bertolini si informa sempre su di noi. Lo spostamento degli europei di un anno in fin dei conti è anche positivo; mi permetterà di arrivarci con più esperienza. E’ il mio obiettivo più grande”. Sul professionismo Tortelli dimostra un cauto ottimismo. “Entro un paio di anni ci dovremmo arrivare. Il professionismo per noi è importante, è il riconoscimento di quanto facciamo. Quando ero più piccola ho indossato la fascia di capitano giocando assieme ai maschi. Non mi sono mai sentita inferiore a loro” conclude il difensore viola.

Scandalo ad Haiti: Yves Jean-Bart, Presidente Fédération Haïtienne de Football, accusato di molestie sessuali

Il movimento calcistico femminile haitiano sta facendo enormi passi avanti sfornando talenti su talenti con ampi margini di miglioramento e grandi possibilità di diventare grandi giocatrici a livello mondiale; basta prendere come esempio Melchie Dumornay inserita dalla testata giornalistica Goal tra le migliori Under 19 al mondo.

Il caso che ha sconvolto il mondo sportivo haitiano nasce proprio da dove le ragazze dovrebbero avere la possibilità di crescere ed evolversi, nel Centre Technique National di Croix-des-Bouquets, uno dei più grandi ed importanti centri sportivi del Paese. Le accuse arrivano da diverse fonti coinvolte nel centro che tramite il The Guardian, noto giornale britannico, le hanno volute rendere note denunciando Yves Jean-Bart, presidente dell’FHF – Fédération Haïtienne de Football – dal 2000. Si presume che gli abusi siano avvenuti negli ultimi cinque anni e in questo lasso di tempo nessuno ha lasciato dichiarazioni sull’argomento, l’omertà l’ha fatta da assoluta padrone. A quanto pare questa specie di uomo aveva una grandissima influenza e provocava timore in tutte e tutti.

Le accuse nei confronti del presidente sono a dir poco pesanti; si parla di abuso di minore ed obbligato aborto con numerosi stupri avvenuti proprio all’interno della struttura. Risalendo alle confidenze delle vittime, Yves Jean-Bart compieva i suoi orrori anche tramite l’aiuto di terze persone pienamente consapevoli della situazione a dir poco vomitevole. Centro che è stato oggetto anche di critiche in merito all’abbandono della struttura e all’abuso dei fondi inviati principalmente dalla FIFA (un investimento su tutti i 6 milioni del programma “Forward”). “L’ultima volta che ho messo piede lì, volevo vomitare. È spregevole. Dieci bambini dormono in ogni stanza, non ci sono lenzuola, né bagni puliti. È inimmaginabile. Dove sono finiti i soldi? La federazione ha ricevuto milioni e non hanno nemmeno comprato i fogli.”; queste sono le dichiarazioni rilasciate da un ex allenatore del centro che fanno perfettamente capire la gravità della situazione.

Ovviamente Dadou, soprannome del presidente, ha cercato di allontanare ogni tipo di accusa: “Non incoraggerei tali pratiche nel calcio haitiano, tanto meno nel centro che è sotto la mia responsabilità. Se ci fossero casi del genere, incoraggerei le vittime a sporgere denuncia presso la federazione e le autorità giudiziarie del paese. Siamo pronti, a livello di federazione, a sostenerli. Non capisco come qualcuno possa farmi sembrare un boia al punto in cui le famiglie si sentirebbero intimidite da me. “

Sul caso è intervenuta anche la federazione per discostarsi da questa situazione: “Fino ad oggi, non abbiamo mai ricevuto lamentele in tal senso. Il nostro progetto è prima di tutto un progetto umano che mira a cambiare il futuro dei giovani, a ripristinare l’esclusione attraverso il gioco anche se sappiamo che in questo paese e persino nel mondo alcuni spiriti sono sempre in guerra contro il bello e il buono. “

La questione appare ben chiara ma le autorità competenti devono ancora far luce sull’accaduto, quello che è certo è che accaduti del genere non sono ancora ammissibili nel 2020, con ragazze costrette a subire abusi di ogni genere pur di non rinunciare alla propria carriera.

ASF (Associazione Svizzera di Calcio): annullamento stagione sportiva 2019/20

Il comitato centrale dell’ASF (Associazione Svizzera di Calcio) ha preso la decisione ufficiale di annullare tutti i Campionati e le Coppe della stagione 2019/20, già attualmente sospesi e di considerare nulla la stagione 2019/20. Decisione presa in accordo con i tre dipartimenti dell’ASF (Swiss Football League, Prima Lega e Lega Amatori) e delle 13 associazioni regionali.
Eccezione alla regola per Raiffeisen Super League, della Brack.ch Challenge League e dell’Helvetia Coppa Svizzera.

Ragioni principali della decisione
Il Consiglio federale ha annunciato che le partite di calcio in Svizzera saranno di nuovo possibili non prima dell’8 giugno, e secondo il comunicato stampa del Consiglio federale, solamente “in leghe con strutture estremamente professionali”, ovvero esclusivamente la Raiffeisen Super League e la Brack.ch Challenge League. Anche agli allenamenti, che dovrebbero essere nuovamente possibili dall’11 maggio, si applicano restrizioni massicce fino a ulteriore comunicazione, soprattutto al di fuori degli sport professionistici (massimo cinque persone, nessun contatto fisico). Di conseguenza, non esiste alternativa alla sospensione della stagione in corso. Dopo aver consultato i club interessati, la Swiss Football League deciderà se e come proseguire le operazioni di gioco della Raiffeisen Super League e della Brack.ch Challenge League secondo i requisiti appena definiti del Consiglio federale.

Conseguenze della sospensione e della classificazione delle competizioni
Sulla base del regolamento dell’ASF, così come delle competenze legali esterne, a tutte le competizioni annullate si applica quanto segue:

  • Le competizioni del 2019/20 non saranno valutate, ad eccezione delle competizioni concluse, in particolare i campionati semi-annuali nelle associazioni regionali.
  • Non ci sono campione/i o vincitore/i di coppe
  • Non ci sono promozione/i
  • Non ci sono retrocessione/i
  • I partecipanti all’Helvetia Coppa Svizzera 2020/21 della Prima Lega, della Lega Amatori e delle associazioni regionali verranno estratti a sorte tra le squadre ammissibili o le squadre selezionate per i campionati di qualificazione di ogni divisione.
  • Le sanzioni inflitte (multe incluse) e le sospensioni o sospensioni di funzione ancora aperte (comprese le ammonizioni) rimangono in vigore o saranno trasferite al prossimo campionato ufficiale della stessa categoria in conformità con le normative vigenti.

Base giuridica
La base giuridica per questa valutazione è il regolamento di gioco. Questo si basa sul principio che le decisioni sportive (assegnazione del titolo, decisioni di promozione e retrocessione, ecc.) vengono prese al termine di un’intera stagione. Ciò corrisponde al principio di base del riconoscimento nello sport delle prestazioni sportive, secondo cui tutto è possibile fino all’ultimo secondo e le decisioni non andrebbero prese prima del fischio finale e in linea di principio in campo, non a tavolino. Un’assegnazione del titolo o la determinazione di una promozione o retrocessione di squadre dopo una stagione annullata non sarebbero quindi conformi al regolamento di gioco.

I campionati interessati dalla decisione
La decisione riguarda i campionati della stessa ASF (in particolare i campionati femminili NLA e NLB; Coppa Svizzera femminile; Calcio Juniores d’Elite femminile e Footeco; Futsal), la Prima Lega (Cerutti il Caffè Promotion League e 1ª Lega), la Lega Amatoriale (2ª Lega Interregionale e 1ª Lega Femminile), nonché tutti i campionati di tutte le categorie delle associazioni regionali (squadre maschili e femminili nella categoria adulti, squadre maschili e femminili nella categoria senior e junior, calcio di base junior maschile e femminile).

I campionati esclusi dalla decisione
Per quanto riguarda la Raiffeisen Super League, la Brack.ch Challenge League e l’Helvetia Coppa Svizzera, l’obiettivo perseguito è di continuare i campionati nel rispetto delle prescrizioni imposte dalle autorità. Sono in corso chiarimenti su questo punto. Dal momento che non ci saranno squadre promosse dalla Cerutti il Caffè Promotion League, nessun club della Brack.ch Challenge League verrà retrocesso, indipendentemente dal fatto che la stagione possa essere giocata fino alla fine o no.

Il Presidente dell‘ASF Dominique Blanc sulla decisione del Comitato centrale
«Fa male, ma alla luce della situazione attuale non c’era alternativa a questa decisione, che comporta notevoli conseguenze finanziarie a tutti i livelli. La salute dei giocatori e il bene comune vengono prima di tutto. Oltre ai rischi per la salute, sarebbe stato logisticamente impossibile trovare date di recupero a metà giugno o più tardi per le decine di migliaia di partite di campionato che sono state cancellate. Un’estensione della stagione oltre l’estate avrebbe avuto un impatto troppo grande sulla stagione successiva. Ora si può programmare con più sicurezza. Per quanto riguarda il modo in cui la stagione dovrebbe essere valutata, è stato decisivo il fatto che sia stata giocata solo circa la metà della stagione. Ci dispiace che alcuni club siano stati privati dei possibili frutti di una buona stagione portata avanti fino ad oggi».

Proseguimento delle operazioni d’allenamento
In base alla decisione del Consiglio federale di mercoledì, dall’11 maggio tutte le squadre di calcio svizzere possono allenarsi in piccoli gruppi senza contatto fisico. L’ASF accoglie con favore questa decisione e ha creato un piano di protezione per l’attuazione di tali allenamenti. Questo piano è soggetto all’approvazione delle autorità competenti e verrà quindi comunicato ai club. Questo piano stabilisce le condizioni e i requisiti secondo i quali l’allenamento può essere svolto in piccoli gruppi. L’ASF lascia decidere ai club se vorranno allenarsi in piccoli gruppi e senza contatto fisico secondo il piano di protezione, nonostante la sospensione della stagione.

Inizio della stagione 2020/2021
L’inizio della stagione 2020/21 (partite di Campionato e di Coppa) verrà determinato il più presto possibile, tenendo conto delle direttive ufficiali.

Credit Photo: Pagina Facebook di FC Zürich Frauen

Cristiana Girelli, dedica speciale ai lavoratori: «Grazie a voi l’Italia non si è spenta».

Cristiana Girelli, attaccante della Juventus Women attraverso il suo profilo Instagram ha scritto un messaggio speciale a tutti i lavoratori in questo 1^ maggio. Una festa che capita in un momento molto difficile per il settore economico che tuttavia ha visto i lavoratori di vari settori rimboccarsi le mani fiduciosi per il futuro:

cristianagirelli«A tutti voi.
Medici, infermieri, ricercatori commessi, farmacisti, trasportatori, operai, impiegati, ma non solo.
A tutti quelli che hanno continuato a lavorare nonostante tutto.
A tutti quelli che hanno rinunciato a vedere i propri affetti per tutelarli.
A tutti quelli che hanno rinunciato alle ore di sonno.
A tutti quelli che hanno sacrificato la propria vita.
A tutti voi che con passione, determinazione, resilienza, avete fatto in modo che questo paese non si spegnesse.
Oggi, come ieri e come domani,
GRAZIE».
#buon1maggio❣️🇮🇹🍀
Credit Photo:Pagina Instagram Cristiana Girelli

Player focus: Eleonora Franco

Eleonora Franco è stata, negli ultimi tre anni, una delle calciatrici più interessanti del campionato Primavera. Fondamentale, per sua stessa ammissione, l’esperienza acquisita proprio con l’allenatore Matteo Pachera, che lo scorso febbraio l’ha lanciata nel suo secondo esordio in Serie A. Attaccante esterno dal mancino potente e preciso, può rompere i ritmi della partita e diventare letale in dribbling quando prende velocità.

#29 ELEONORA FRANCO
Data di nascita: 
4 febbraio 2001
Luogo: Negrar, Verona
Altezza: 1,64 m
Nazionalità: italiana
Ruolo: attaccante
Piede preferito: sinistro
Caratteristiche: esterno a rientrare
Presenze in Serie A: 2
Presenze Hellas Verona: 1

«Diciamo che basta servirla bene, poi lei può fare gol come vuole»
Cit. Giulia Mancuso

QUALCOSA DA DIMOSTRARE AI MASCHIETTI

Ho iniziato a giocare a calcio con mia cugina, nella squadretta del nostro quartiere, Saval. Ci divertivamo tanto insieme e ricordo che il problema più grande era quello di dimostrare ai maschietti delle altre squadre, che non perdevano occasione di ridacchiare quando ci vedevano, che noi valevamo tanto quanto loro: quindi lo dovevamo fare goal e vincere. Siamo poi state chiamate a Bardolino: lì fu un’esperienza totalmente nuova e proprio per questo meravigliosa. Ricordo la prima partita, ero molto piccola e fino a quel giorno avevo sempre visto campi a 7. La mia prima partita su un campo a 11, ero super emozionata! Mi fecero entrare negli ultimi 20′ e, a 5′ dalla fine, riuscii a segnare! Le mie compagne, anche se ancora non mi conoscevano bene, corsero ad abbracciarmi. Sicuramente indimenticabile. Ricordo quasi tutte le partite giocate, sia belle che brutte“.

IL TIFOSO DI ELO
Sono cresciuta molto in questi anni e questo lo devo non solo agli allenatori che ho avuto, tra cui sicuramente Matteo Pachera, ma anche a un uomo al di fuori del settore: mio nonno. Lui ha sempre creduto in me e in ciò che avrei potuto fare. Se poteva mi seguiva ovunque per vedere le mie partite. Infatti uno dei goal di quest’anno, forse anche uno dei più belli – quello contro il Sassuolo allo stadio Olivieri, gara del campionato Primavera – l’ho dedicato proprio a lui, presente sugli spalti“.

L’ESORDIO CON L’HELLAS 
Eleonora Franco, che aveva già ottenuto una presenza in Serie A con la maglia del Verona CF, trova il suo secondo esordio, nonché il debutto con la Prima Squadra dell’Hellas Verona, il 22 febbraio 2020 in Hellas Verona-Juventus 0-4. “Non potevo crederci, stavo per entrare. Appena mi fecero scaldare mi prese il panico, la partita non stava andando a nostro favore e io avevo paura di fare male. Durante riscaldamento ricevetti supporto da Ilaria Lazzari e poi, senza neanche accorgermene, ero in campo. Non feci chissà cosa di speciale, ma rimarrà comunque un ricordo importante per me“.

Credit Photo: Hellas Verona Women

Guglielmo Stendardo: “Si riparta dal calcio femminile, assurdo che oggi nessuna atleta possa maturare la pensione”

Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Terzo Tempo’, è intervenuto l’ex difensore Guglielmo Stendardo, oggi avvocato:

“Il tema dello sport femminile è molto importante. I dilettanti vivono sulla linea dell’abbandono e il nostro compito è quello di non lasciarli al naufragio. Il calcio femminile ha dato molte soddisfazioni non solo nell’ultimo anno.
È possibile che nel 2020 nessuna donna che faccia sport possa andare un domani in pensione? Io credo che in questo momento si parli tantissimo di Serie A ed è giusto che se ne parli, ma dobbiamo assolutamente preoccuparci della base, il mondo dei dilettanti in cui c’è il calcio femminile che è privo di tutele e diritti.
Credo che questo mondo possa essere un’opportunità, non un peso. Io mi auguro che si riparta dalle capacità delle donne, sottovalutate anche durante questa emergenza sanitaria. È arrivato il momento delle tutele e dei diritti, la leadership non è una questione di quote ma di capacità”
.

Credit Photo: Radiobianconera

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