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Antonio Cincotta, Fiorentina Women’s: “Nel calcio femminile è difficile oggi ipotizzare un futuro”

Ai microfoni di Radio Bianconera, nel corso di ‘Terzo Tempo’, è intervenuto il tecnico della Fiorentina Women’s Antonio Cincotta:

“Io ho fatto un’importate esperienza negli Stati Uniti e devo dire che il problema culturale c’è, ci sono delle differenze sul calcio femminile in Italia che vadano eliminate. Penso che il calcio femminile sia un bell’esempio di integrità, ci sono tante donne e uomini che lavorano insieme. Per anni si è mantenuto il calcio femminile in uno stato di amatorialità totale, oggi parliamo di garanzie, di tutele, di ammortizzatori sociali e se lavori nel calcio femminile oggi è molto difficile ipotizzare un futuro.
Non dobbiamo fermarci a ragionare su grandi club come Juventus, Fiorentina, Roma, Milan, Inter, il calcio femminile ha bisogno anche della sua base, del settore giovanile, e che almeno 15-18-20 squadre possano proiettarsi a un livello alto per fare sì che la Serie A e la Serie B siano campionati appetibili in termini di prestigio e di competitività”.

Credit Photo: Alessio Boschi

Alessia Tonnicchi, Roma Calcio Femminile: “Consiglio a tutte le ragazze di avvicinarsi a questo mondo che aiuta la crescita mentale e fisica”

Conosciamo Alessia Tonnicchi, attaccante classe 2002 attraverso le sue parole:

“Ho sempre giocato, da quando ero piccola, ma non è stato facile trovare una Società adatta, così ho cambiato molti sport, dalla danza alla scherma, passando per il nuoto, ma alla fine ho capito che non potevo stare per troppo tempo lontana dai Campi di Calcio.

Entrare a fare parte di una storica società, come quella della Roma Calcio Femminile, per me è stato emozionante. Questo è il mio secondo anno. Durante questo percorso ho cambiato molti ruoli: Esterno, Attaccante, Terzino, fino ad arrivare a difensore centrale… posso dire che è quello che mi dà più emozioni.

Il Calcio Femminile sta aprendo finalmente le sue ali e si sta affermando. Consiglio a tutte le Ragazze, che hanno questa passione, di avvicinarsi a questo mondo che aiuta la crescita mentale e fisica. Consiglio, inoltre, di non mollare alla prima difficoltà, perché solo andando avanti con determinazione e coraggio ci si potranno togliere delle belle Soddisfazioni.”

Credit Photo: Roma Calcio Femminile

#Distantimauniti – Bardin: : «Quel 6 è diventato presto il mio, Hellas? Grande gruppo»

Nei giorni in cui tutti devono rimanere a casa per far fronte all’emergenza legata al Coronavirus-COVID-19, Hellas Verona Women è andata a conoscere meglio anche le giocatrici gialloblù della prima squadra. Per l’appuntamento di martedì 28 aprile ci siamo virtualmente incontrati con Bianca Giulia Bardin.

 

Che mediano sei?
Mi basto più che altro sui giudizi che mi vengono dati dagli altri, comunque credo di essere un mediano soprattutto di interdizione, ma non disprezzo la possibilità di costruire”.

Il numero 6?
In realtà non aveva un significato particolare, ma adesso dopo tanto tempo certamente lo ha acquisito. Da quando ho iniziato a giocare avevo sempre avuto l’8, con i maschi, a Schio, con le Nazionali giovanili: sempre il numero 8. A Verona lo avevano reso indisponibile, chiaramente per Gabbiadini, quindi non avevo idea di che numero prendere: il 6 era libero e me ne sono appropriata, adesso sceglierei sempre questo numero che ormai è diventato mio”.

Nonno Adriano?
La scelta di giocare a pallone? Nella scelta lui ha contribuito molto poco, ma nel durante è sempre stato molto presente. Continua tuttora a darmi molti consigli. Credo che all’inizio non potesse nemmeno immaginare che io potessi giocare, poi appena ho cominciato è stato l’uomo più felice del mondo. Lui è veramente molto silenzioso, però dimostra con la sua presenza, i suoi commenti, la sua attenzione a ogni dettaglio quanto ci tenga e quanto sia orgoglioso. In primis è mio nonno, poi certo è stato il calciatore che è stato, quindi non c’è alcun tipo di imbarazzo. I suoi consigli? Sicuramente è molto attento a non esagerare con i complimenti. Poi se sono in disaccordo con qualcuno, che sia una compagna o un membro dello staff, lui è sempre dalla parte degli altri. La cosa più importante è che lui, alla fine, cerca sempre di trovare una parola giusta per tutto”.

Cantore chiede: quanti capelli perdi in spogliatoio?
In realtà non molti! Canto si lamenta sempre del fatto che, quando mi lavo i capelli, dopo la doccia, per evitare di bagnarmi la schiena o la maglietta, continuo a stare a testa in giù e vado in giro per lo spogliatoio tutto il tempo così. Lei è a fianco a me in spogliatoio, quindi la infastidisco sempre. Il mio rapporto con Sofi Cantore? Non vorrei che si montasse la testa, però direi che è essenziale per il gruppo che ci sia una come lei. Anzi Canto ha sempre quella battuta pronta che nessuno avrebbe mai il coraggio di dire e lei la riesce sempre a fare”.

Che ricordo hai di quando giocavi con i maschi del Concordia?
Ho un bellissimo ricordo: ho iniziato a giocare con i maschi nell’anno in cui avevo quasi deciso di smettere, per fare atletica. In realtà avevo ancora voglia di giocare, almeno per un paio di volte a settimana, così andavo ad allenarmi con questa squadra. Nel giro di un mese mi sono ricreduta e ho deciso di giocare a calcio e basta: ho fatto quattro anni lì. Era la stessa squadra in cui avevano giocato mio padre, mio nonno e mio fratello, veramente un bellissimo ambiente, dove tutti gli allenatori e dirigenti sono rimaste delle persone amiche”.

Verona-Tavagnacco?
Quello fu un gran gol, però è stata anche un po’ di fortuna. Era ancora il girone di andata, verso dicembre, ovviamente il Tavagnacco era una delle squadre contro cui fare punti. Quella era la rete del 3-1: ricordo che il nonno mi aveva chiamato prima della partita, come fa sempre per darmi un ultimo consiglio prima della gara, e quella volta mi disse ‘Mi raccomando tira in porta’. Ricordo che avevo fatto un contrasto e perso palla, dopo un rimpallo fortunoso l’ho recuperata e mi sono trovata lì in mezzo alle avversario: non sapevo cosa fare e ho deciso di tirare. Poi ho solo visto la palla che entrava e io che pensavo non fosse possibile, a quel punto c’è stata un’ondata di entusiasmo da parte di tutte. Poi abbiamo fatto un altro gol e abbiamo vinto. L’assist a Pasini? È anche più probabile che faccia assist, invece che gol (ride, ndr). È più emblematico e mi ricordo di essere stata particolarmente contenta anche per quell’assist”.

L’estate prima della chiamata dell’Hellas?
Tutto fu al termine di una stagione complicatissima, perché non ero praticamente mai riuscita ad andare a scuola. Giocavo a Verona, facevo da pendolare e ho avuto moltissime trasferte con la Nazionale Under 19. Ho finito veramente con l’acqua alla gola. Dopo la maturità, a luglio, sono andata alla fase finale dell’Europeo proprio con l’Under 19 e poi, quando siamo tornate, dopo un paio di settimane ho fatto il test per entrare a Medicina. Nel frattempo ero stata chiamata all’Hellas ed era iniziata la preparazione. Il test di Medicina? Andò molto bene e all’inizio non pensavo, perché quando avevo fatto il test ero uscita arrabbiata perché avevo sbagliato a gestire il tempo. Pensavo di non averlo passato e invece andò bene”.

Quasi sempre presente in Serie A, 57 presenze dal 2017?
Sono stata fortunata, perché sono capitata in un Verona che dà molta possibilità di giocare a noi giovani. L’anno scorso ci sono state partite in cui eravamo per nove-undicesimi del 2000. A dire il vero il fatto di poter giocare è stato proprio l’aspetto che mi ha motivata più di tutti. Un gruppo unito? Forse proprio la giovane età, l’entusiasmo di tutte. Questo è stato di contributo all’animo della squadra. All’inizio ci è probabilmente mancata un po’ di esperienza, non c’erano persone a guidarci o su cui potessimo fare affidamento. In questa stagione è stato davvero importante, secondo me, trovarmi al fianco giocatrici più esperte come Solow e Sardu nel mio caso. L’infortunio di Nichele? L’infortunio di Nena ha cambiato un po’ le sorti dell’anno, perché lei è un tipo di centrocampista, un po’ più offensiva e fantasista, che secondo me ci manca. Avrebbe fatto veramente comodo, ma ora l’importante è che si rimetta al meglio possibile da questo stop”.

I migliori riferimenti offensivi?
Mentirei se dicessi di preferirne una all’altra, hanno tutte caratteristiche diverse e con tutte mi sono trovata bene. Quando si capisce di cosa ha bisogno ognuna diventa abbastanza facile imparare a trovarsi. Paso sai che devi darla la palla sui piedi e poi se la gestisce, Benny Glionna puoi anche darle la palla lunga che la prende a prescindere, mentre Canto e Vale Pirone sai che sono punte centrali, con diversi modi di giocare, ma serve capire cosa ti chiedono”.

Ilaria Lazzari è la più giovane della squadra?
Quella che sembra più giovane. Lei è importante per la squadra, è esuberante. È quella con cui, in casa, ho maggiori controversie… ma le voglio bene. Lei, come dicevo prima per Canto, è un importante elemento di coesione per tutte, e non voglio farle troppi complimenti”.

Credit Photo: Hellas Verona Women

Stefania Tarenzi, Inter Women: “Sogno lo Scudetto… sono convinta che un giorno ce la faremo”

Stefania Tarenzi, attaccante dell’Inter Femminile, ha parlato ai microfoni di Tuttosport della sua avventura in nerazzurro e dei suoi obiettivi per il futuro.

Il vostro campionato si è interrotto un po’ sul più bello. Spera di poter concludere la stagione?
La cosa più importante in questo momento è la salute di tutti. Eventualmente, ci faremo trovare pronte per terminare al meglio la stagione”.

Questa è la sua prima annata all’Inter: com’è stato l’impatto?
Spero di aver dato un bel contributo e vorrei continuare a farlo perché l’Inter è veramente una squadra che ci dà la possibilità di migliorare ogni giorno. Con il duro lavoro sono sicura che ci toglieremo delle belle soddisfazioni”.

Cosa l’ha convinta del progetto Inter?
Prima di tutto la società molto seria. Poi durante la trattativa, mi hanno trasmesso grande serenità e mi hanno ispirato a rimettermi in gioco. Mi sono fatta coinvolgere da questo bellissimo progetto e sono veramente contenta di farne parte”.

All’Inter è tra le calciatrici più esperte: si sente un po’ il ruolo di chioccia rispetto a compagne più giovani?
Io sono una persona di poche parole anche in campo, preferisco far vedere con l’esempio come ci si dovrebbe comportare. Cerco sempre di trasmettere tranquillità, di metterci tutto l’impegno possibile e di far vedere che non bisogna mollare mai”.

Ha un sogno che le piacerebbe raggiungere con l’Inter?
Beh, sarebbe bellissimo vincere lo scudetto. E sono convinta che l’Inter un giorno ce la farà, questa società se lo merita”.

Credit Photo: Matteo Papini, FotoItaliaSport

 

Tim Meyer, presidente comitato medico UEFA: “Ripartire con il calcio è possibile”

Il professor Tim Meyer, presidente del comitato medico della Uefa, ha parlato al Corriere dello Sport esprimendo la sua posizione sulla ripresa dei campionati, per cui si sta già lavorando per dei protocolli:

Ripartire con il calcio è possibile. Nel discutere qualsiasi ritorno al calcio competitivo, a livello d’élite, la salute dei giocatori, di tutti coloro che sono potenzialmente coinvolti nelle partite e il pubblico in generale è di fondamentale importanza

Tutte le organizzazioni calcistiche che stanno pianificando il riavvio delle loro competizioni produrranno protocolli completi che dettano le condizioni sanitarie e operative garantendo che la salute delle persone coinvolte negli incontri sia tutelata e che l’integrità del pubblico sia preservata. In queste condizioni e nel pieno rispetto della legislazione locale, è sicuramente possibile pianificare il riavvio delle competizioni sospese durante la stagione 2019/20”.

La D1 Femenine viene ufficialmente sospesa a causa del coronavirus

Noel Le Graet è il presidente della FFF, la Federazione calcistica francese, ed è lui ad annunciare che le stagioni calcistiche sono ufficialmente concluse, sia femminile che maschile. Di fatto in questi giorni era rimasto vivo solo uno spiraglio, vale a dire la fine del campionato in autunno e poi una successiva ripresa della nuova stagione in gennaio o febbraio. Questo tuttavia sarebbe stato incompatibile con la calendarizzazione della UEFA riguardo le competizioni internazionali.

La stagione si è conclusa dunque in anticipo ma è comunque necessario avere promossi e retrocessi per quanto riguarda i differenti campionati. A precisa domanda, il presidente della FFF è chiaro e rende manifesta la sua opinione: “Io sono per l’applicazione del regolamento. Bisognerebbe perciò avere due promosse e 2 retrocesse. Verrà tenuta in considerazione la classifica alla luce dell’ultima giornata disputata, non ci sono altre soluzioni. Sarà la Federazione a prendere la decisione finale.”

Andando a leggere il comunicato della FFF, è possibile trovare una sezione riguardante direttamente le competizioni femminili. Si precisa che l’unica ad essere ancora in attesa di una decisione definitiva era la D1, la D2 e le giovanili avevano già interrotto definitivamente i campionati. All’interno della sezione si legge dell’impossibilità di continuare la stagione alla luce delle nuove condizioni igienico-sanitarie previste dal governo francese.

Saranno perciò programmati incontri dalla FFF per decidere come concludere la stagione 2019 – 2020, s’ipotizza comunque un mantenimento della classifica così com’era all’ultima giornata di campionato. Ci sarà in seguito un nuovo ciclo di incontri in riferimento alla stagione 2020 – 21 e a quando programmare le finali della Coppa di Francia.

Al momento della sospensione del campionato, le prime tre in classifica erano Olympique Lione (44 punti), Paris Saint Germain (41) e Bordeaux (37). Le ultime due invece erano Marsiglia (12) e Metz (2), candidate perciò alla retrocessione. Riguardo il terzetto di testa invece, bisognerà capire se si deciderà di assegnare lo scudetto o meno.

Credit Photo: www.fff.fr – Federazione calcistica francese

Barbara Bonansea, Juventus Women: «Cristiano Ronaldo è il mio idolo»

Barbara Bonansea, attaccante o centrocampista della Juventus e della nazionale italiana, si racconta in diretta Instagram insieme a Martina Rosucci tra passato e presente.

BONANSEA SU ROSUCCI
«Una persona fantastica. Se chiedi in squadra a chi racconterebbero i problemi, tutti diranno Rosucci. Lei ha una grande capacità di ascolto e ha sempre un consiglio per tutti. Un difetto? Va in fondo sempre, anche in cose in cui non potrebbe riuscire».

BONANSEA COSA RUBEREBBE A ROSUCCI
«Sicuramente l’intelligenza in campo. Lei è molto intelligente nei movimenti e nella posizione. Diciamo che io sono l’esatto opposto».

IDOLI BONANSEA
«Il mio è Cristiano Ronaldo. Prima era Inzaghi, ma poi quando è passato dalla Juve al Milan l’ho abbandonato. Anche Ibrahimovic. Però quando ho visto Ronaldo piangere dopo la sconfitta ad Euro 2004 contro la Grecia, sono rimasta incantata a vedere quanto lui ci tenesse».

PRIMO GIORNO ALLA JUVE BONANSEA
«Mi ricordo che eravamo a Brescia e abbiamo visto che nasceva l’Under 14 femminile. Ci siamo guardate e abbiamo detto: ‘Che fortuna’. Poi ci siamo ritrovate a Vinovo con tutte le cose della Juve. La scelta non è stata difficile, anche se il Brescia era diventata la nostra famiglia. Sembrava un sogno».

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

Milena Bertolini, coach Nazionale Femminile: “I Campioni d’Italia sono tutti gli operatori sanitari”

La Ct della Nazionale Femminile racconta le sue giornate e fa il punto sul percorso delle Azzurre, tra passato e futuro.

Lo scorso 7 marzo le Azzurre infliggevano un pesante 3-0 alla Nuova Zelanda, conquistando la finale dell’Algarve Cup contro la Germania. Una gara che poi non fu disputata a causa dell’esplosione pandemica del Coronavirus. Fu quello l’ultimo atto di una nazionale che, nemmeno un anno fa, conquistava i cuori dei tifosi calcistici italiani ai Mondiali di Francia, e che attualmente guida il proprio girone di qualificazione all’ Europeo con sei vittorie su sei, diciannove gol all’attivo e solo due subiti. Icona e guida del gruppo azzurro è la Ct Milena Bertolini, che è stata intervistata in esclusiva dalla FIGC.

Come trascorre le giornate nel periodo che stiamo vivendo?
“Lavoro da casa, come molti italiani. Con lo staff del Club Italia sto facendo una sintesi di quanto fatto finora, anche in termini di dati statistici. Organizziamo spesso video-conferenze con i tecnici delle nazionali giovanili femminili ed eventi di formazione on-line. Lavoro a parte, sto leggendo molto, sia libri che giornali, interessandomi a svariati argomenti: sport, economia, natura e approfondimenti sul virus, che sta interferendo con le nostre vite. Inoltre guardo film e vecchie gare di calcio internazionale, gioco a carte con mia madre e dedico quotidianamente un’oretta all’allenamento personale in giardino. In tal senso mi sento fortunata perché, vivendo in campagna, sono circondata dal verde”.

Ha avuto modo di parlare con le Azzurre?
“Le ho sentite tutte a inizio aprile, prima di Pasqua. Ho chiesto loro come stanno e come vivono questo momento. Le seguo sui social media, e so che stanno lavorando da casa con i programmi di allenamento consigliati dai rispettivi club, in vista di una ripartenza”.

La posticipazione di un anno del Campionato Europeo, dal 2021 al 2022, cambia in qualche modo la sua pianificazione strategica?
“Non più di tanto per quanto riguarda le qualificazioni, perché da settembre in poi disputeremo gare decisive con Israele, Bosnia, Danimarca ed eventualmente i play-off nel caso non rientrassimo tra le prime o le tre migliori seconde; in quest’ottica l’eventualità che qualche impegno slitti di alcune settimane non cambia i nostri piani. La prospettiva potrebbe invece mutare in vista dell’Europeo che, tenendosi un anno più tardi, porterà le ragazze ad avere un anno in più del previsto, nel bene o nel male. Ma in ogni modo, come dichiaro spesso, non ho pregiudizi sull’età, e baso le mie convocazioni sul rendimento in campo, a prescindere che la calciatrice abbia 36 o 18 anni”.

Per via dell’emergenza sanitaria tuttora in atto, a marzo l’Italia non ha disputato la finale dell’Algarve Cup contro la Germania, nazionale tra le più forti del mondo. A che punto della graduatoria si colloca la nostra squadra nel confronto con la corazzata tedesca e le altre potenze mondiali del calcio femminile?
“Il ranking FIFA parla chiaro: la Germania è seconda dietro agli Stati Uniti, mentre l’Italia è quattordicesima. Sicuramente stiamo crescendo e il gap si sta attenuando. Ma dobbiamo sempre considerare che nazioni come la Germania investono sul calcio femminile dal molti più anni di noi. E benché siano stati fatti dei passi in avanti – come l’ultimo Mondiale ha dimostrato – è normale che ci sia ancora della distanza. Anche perché le nostre ragazze hanno iniziato a beneficiare solo da poco tempo di un contesto professionale a livello di club, rispetto a quanto avvenuto in altre nazioni; e sono convinta che, se potessero giocare ad armi pari, le calciatrici italiane farebbero la differenza grazie alle qualità immense che contraddistinguono la cultura calcistica italiana: dalla creatività, alle maggiori conoscenze tattiche, alla passione che circonda questo gioco nel nostro Paese”.

Dopo l’exploit dello scorso Mondiale, l’Italia potrebbe presentarsi all’Europeo contornata da un’importante attenzione mediatica, un maggiore interesse da parte dei tifosi, ma anche più aspettative e pressioni. In altre parole, potremmo non essere più considerati semplici outsider, come avvenuto all’inizio dello scorso torneo, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire…
“Non credo che ci presenteremo ai nastri di partenza da favorite. L’Europeo di calcio femminile, che, è bene ribadire, dobbiamo prima conquistare sul campo delle qualificazioni, ha un livello di difficoltà maggiore rispetto al Mondiale, proprio perché è interamente composto dalle nazionali europee, che, tolti gli USA, sono le più forti al mondo. Con in gioco Germania, Svezia, Danimarca, Norvegia, Inghilterra, Francia, Olanda e Spagna potremmo facilmente trovarci inseriti in un girone di ferro. L’augurio è quello di potere contare, anche in questo caso, sullo stesso affetto dei nostri tifosi, che al Mondiale ci ha permesso di superare i nostri limiti. Per noi il loro sostegno sarà fondamentale”.

Tornando al momento che stiamo vivendo, a chi assegnerebbe lo “Scudetto del Cuore”?
“Lo assegnerei a tutti gli operatori sanitari. Non solo ai dottori, ma anche agli infermieri, agli addetti delle pulizie e a tutto il personale che lavora a contatto con i malati, rischiando la propria vita per salvare quelle altrui. I Campioni d’Italia sono loro”.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Il Real Madrid Femminile grande protagonista del mercato

La stagione 2020-21 sarà un’annata da ricordare per il calcio femminile. Le blancas scenderanno in campo per la prima volta dopo che la Casa Blanca ha acquistato il titolo dal CD Tacón, club della Comunidad de Madrid che gioca al centro Ciudad de Madrid, vicino all’Aeroporto di Barajas, nel Parco di Valdebebas.

Il Madrid Club de Fútbol Femenino partirà già da un’ottima rosa con l’ex Atletico Madrid Aurelie Kaci, punto fermo della prossima stagione. A fianco alla Kaci, ecco Malena Ortiz, che a 22 anni, è già il Capitano della squadra con oltre 100 presenze con la camiseta blanca o in alternativa l’ex rossonera Thaisa Moreno.
In attacco largo alle bomber straniere con Kosse Asslani che guida la parte offensiva con la paraguayana Jessica Martinez. L’attuale tecnico predilige il 4-4-2 con Yohana Gomez in porta. La difesa a quattro molto internazionale viene guidata dalla tedesca Babett Peter (tedesca) con la spagnola Ainoa Campo, la brasiliana Daiana Limeira (ex Paris Saint Germain) e Samara Ortiz, la gemella di Malena.
Altre stelle della squadra sono le centrocampiste Sofia Jakobsson, prelevata dal Montpellier e l’ex Orlando Pride, Chi Ubogagu, nazionale inglese. Il Tacón è decimo in classifica, guidato dal coach Aznar, con 23 punti, 6 sopra la retrocessione.

Le altre squadre guardano con preoccupazione il Presidente del Real Madrid e ora del Madrid Club de Fútbol Femenino. Florentino Pérez ha già puntato diverse giocatrici delle altre squadre: Damaris e Maite Oroz dell’Athletic entrambe con una clausola di rescissione di 250.000 euro, Ona Battle,  (clausola 500.000 euro) ed Eva Navarro, entrambe del Levante (clausola 500.000 euro) tutte in scadenza di contratto.
Le due basche sono praticamente sicuri arrivi a giugno anche se l’Athletic vorrebbe guadagnare di più dalla vendita. Damaris, ha uno stipendio di 24.000 euro lordi e chiede di essere ceduta al Real Madrid. Probabilmente sarà accontentata. Alcune delle altre calciatrici andranno invece all’estero. Il Madrid Club de Fútbol Femenino cerca anche Valentina Giacinti ma sembra che il Capitano del Milan abbia rifiutato l’offerta.
La Liga spagnola in questo modo salirà di livello ulteriormente anche se Michel al momento dell’acquisizione disse: “Non mi immagino che il Real Madrid batta facilmente il Barcellona, ma non lo vedo neanche come comparsa” riferendosi al grande vantaggio delle rivali.

Credit Photo: Pagina Facebook Madrid Club de Fútbol Femenino

Annata al di sopra delle aspettative per la Riozzese

La Riozzese sta disputando un campionato straordinario, visto che è al momento in quinta posizione della Serie B.

Forse immaginava che, quando la Divisione Calcio Femminile della FIGC ha deciso di ripescarla in cadetteria, la società rosanero avesse come obiettivo basilare la salvezza, ma la situazione hanno subito una bella piega: le rosanero di Roberto Salterio stanno svolgendo un campionato al di sopra delle aspettative, portandosi sin dai primi giorni nelle zone alte della cadetteria.

Il merito va al ds Germano Sessa, che ha costruito questo gruppo con acquisti mirati: la difesa è stata rinforzata prendendo Ilaria D’Ugo, a centrocampo l’approdo di Andrea Belloni, infine l’attacco ha alzato il suo livello con l’ingresso di Giulia Zecchino. La ciliegina sulla torta è stata l’acquisizione dall’Inter di Alessia Rognoni, e che a Riozzo Cerro al Lambro ha lasciato esplodere il suo fiuto del gol, ben 11 le sue marcature e la seconda posizione nella classifica dei cannonieri, e se aggiungiamo le nove reti di Biancamaria Codecà il gioco è fatto.

Cosa possiamo aspettarci dalla Riozzese nelle prossime giornate? Di consolidare il piazzamento, con la speranza di mantenere negli anni successivi la categoria, e perché no, pensare in futuro una salita in Serie A.

POSIZIONE IN CLASSIFICA
5a (con due partite in meno).

PUNTI ATTUALI
20 (11 in casa e 9 in trasferta).

RISULTATI
5 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte.

GOL FATTI
25 (14 in casa e 11 in trasferta).

GOL SUBITI
26 (15 in casa e 11 in trasferta).

MIGLIOR TOP SCORER
Alessia Rognoni (11 reti).

GIOCATRICI CON PIU’ PRESENZE
Andrea Rebecca Belloni, Biancamaria Codecà, Jenny Dossi e Elisa Galbiati (14).

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