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U.S. Soccer, She Believes Cup 2020: USA e Spagna avanti … domani il secondo turno

Non soltanto l’Algarve Cup. Nel mondo le selezioni femminili proseguono nei loro tornei. Oltre alla competizione che vede la partecipazione delle Azzurre in Portogallo, sono in corso anche la Cyprus Cup e la She Believes Cup. Quest’ultimo torneo, ospita ben tre selezioni protagoniste nel Mondiale francese 2019: Inghilterra, Giappone, Spagna e gli Stati Uniti organizzatori.

Domani si giocherà il secondo turno della rassegna che vedrà le padrone di casa, capitanate da Megan Rapinoe, fronteggiare la Spagna. Le iberiche puntano a dimostrare il loro valore alle statunitensi. Le Furie Rosse nel primo turno hanno vinto 3-1 contro le giapponesi.

L’Inghilterra di Ellie White, non è riuscita ad evitare la disfatta nel primo turno imposta proprio dalle americane e punta a rifarsi contro le nipponiche. Tra l’altro, proprio le britanniche sono le detentrice attuali del trofeo e puntano a mantenere lo status quo

Assente dalla competizione la regina del Mondiale Alex Morgan alle prese con la gravidanza ormai prossima al termine. La numero sette statunitense punta però a raggiungere le compagne per la disputa delle Olimpiadi di Tokyo, coronavirus permettendo.

 

Australiane a cinque stelle: demoliscono il Vietnam e si avvicinano a Tokyo 2020

Sam Kerr ha aperto le danze per l’Australia che ha sconfitto il Vietnam per 5-0 nell’andata degli spareggi per di Tokyo 2020 a Newcastle.

Kerr ha impiegato solo 10 minuti per dare il via alla goleada e aggiungendo poi un secondo gol su calcio di rigore al 80′ minuto quando le australiane hanno iniziato ad assaporare il loro ticket per le Olimpiadi di luglio. Gli altri gol nel primo tempo sono stati di Chloe Logarzo e Emily van Egmond, con un palo di Caitlin Foord. Le Matildas hanno avuto una manciata di possibilità in una partita praticamente a senso unico, anche se il Vietnam ha avuto un paio di momenti luminosi in attacco e in particolare con Pham Thi Tuoi. Nel secondo tempo è stata invece Clare Polkinghorne, nonostante il ruolo di difensore, ad andare a segno.

Dopo aver vinto tutte e sette le precedenti partite, la gara di ritorno di mercoledì a Cam Pha dovrebbe essere solo una formalità in termini di qualificazione per le australiane che inseguono la loro quarta presenza ai Giochi Olimpici.

Photo Credit: Fox Sports

FIFA U-20 Women’s Championship: delineato il quadro delle semifinali

Proseguono le competizioni delle selezioni nazionali nel calcio femminile. Attualmente, in Nord America, più precisamente in Honduras, è in corso il Campionato Concacaf Under-20. La competizione raccoglie tutte le selezioni nazionali del nord e centro America con il limite di età di vent’anni. Una rassegna prestigiosa che ha visto le statunitensi uscire vittoriose nelle ultime due edizioni

In questi giorni si è giunti alle semifinali con quattro selezioni arrivate fin qui pronte a darsi battaglia nel tentativo di raggiungere la finalissima. Nell’ordine si sono qualificate: Repubblica Dominicana, Haiti, Messico e ovviamente Stati Uniti

Le dominicane hanno avuto la meglio su El Salvador con un sonoro 4-1. In seguito si sono qualificate grazie ad un 2-1 sulle pari età della Jamaica. Haiti ha sconfitto la selezione delle Barbados con un roboante 12-0 e la Guyana per 3-0. Le campionesse in carica degli Stati Uniti hanno rimosso dal loro cammino Santa Lucia (6-0) e Canada (4-0), puntando al loro terzo successo consecutivo. La selezione messicana, che attualmente detiene il maggior numero di vittorie nella competizione (13), giunge in semifinale sbarazzandosi di Grenada (12-1) e Trinidad e Tobago (4-0)

Le quattro formazioni sono cariche e contano di giungere alla finale del torneo che si disputerà all’Estadio Olímpico Metropolitano di San Pedro Sula. La vittoria di questo torneo garantirà anche un posto assicurato nel Mondiale di categoria che di disputerà quest’anno in Nigeria. “Sarà un match difficile nel quale la squadra che giocherà meglio e farà meno errori prevarrà. Noi siamo pronte!”, queste le parole di Alison Gonzalez, attaccante del Messico.

FIFA Women’s Ranking: la panoramica in AFC e OFC

Sono ben cinque le selezioni provenienti dal continente asiatico partecipanti all’ultimo campionato del mondo in Francia. Assieme a loro anche la Nuova Zelanda, unica appartenente all’OFC recentemente affrontata dalle Azzurre in Algarve Cup. Alla guida di questa truppa c’è l’Australia, settima nel ranking mondiale, e prima in quello locale. In terra transalpina sono volate anche la Cina, il Giappone, la Thailandia e la Corea del Sud.

Fuori dal Mondiale la Corea del Nord, seconda nel ranking AFC che ha recentemente soffiato il posto al Giappone, in attesa del prossimo calcolo previsto per giugno. Dietro le nipponiche, si muovono Cina, Corea del Sud, Vietnam e Thailandia. Le vietnamite non hanno partecipato alla rassegna mondiale ma consolidano il loro distacco dalla Corea del Sud che in Francia c’è andata.

In OFC guida la Nuova Zelanda vincitrice dell’ultima OFC Women’s Championship. In un classifica nella quale seguono nazionali di piccolo calibro, come Nuova Guinea, Isole Fiji, Tonga e così via, le neozelandesi sono l’unica compagine a non aver perso punteggio nella classifica ranking locale; assestandosi inoltre al ventitreesimo posto nella classifica mondiale

Amichevole per il Napoli Femminile direttamente dal Venezuela

È finito 2-0 per il Venezuela il test match sostenuto oggi dal Napoli Femminile contro la “Vino Tinto”. Un interessante confronto per le ragazze di Mister Marino, che nei due tempi ha alternato tutte le calciatrici a sua disposizione. Tante le indicazioni utili in attesa del match di campionato con il Cittadella fissato per il 15 marzo.

Al termine del match, gradito omaggio per le ragazze venezuelane che hanno ricevuto dal presidente Carlino una borsa griffata Napoli Femminile.

Photo Credit: Napoli Femminile

Laura Giuliani: “Uno per tutte e tutte per uno !”

Grazie al carattere e alla determinazione è arrivata una vittoria in rimonta col Portogallo che porta le Azzurre a giocarsi la semifinale contro la Nuova Zelanda, avversaria difficilissima da affrontare, una squadra fisica e con giocatrici di grandissima esperienza, allenata da una “vecchia volpe” del calcio femminile come Tom Sermanni, che per un anno ha guidato anche gli Usa prima che iniziasse l’era di Jill Ellis. L’appuntamento è per sabato 7 marzo alle 22 ora italiana. Bisognerà ripartire dal secondo tempo contro il Portogallo e dalle tante cose positive: fra queste il rientro da titolare di Cecilia Salvai a quasi un anno dalla rottura del crociato, o l’esordio in Azzurro di Marta Mascarello, scesa in campo senza paura e con grande carattere. Ma per questa Italia non è certamente una novità.

Valentina Cernoia ha espresso la soddisfazione per la vittoria sul proprio profilo Instagram:

valentinacernoiaCuore azzurro 💙🇮🇹
Vittoria in rimonta e semifinale!

#us#algarvecup#nazionalefemminile@azzurrefigc

Anche la sua compagna di reparto Aurora Galli è ottimista in vista del prossimo importante impegno:

auroragalli4“Che grande reazione! 🇮🇹Lavoro, convinzione e determinazione servono per migliorare i propri limiti!”

#algarvecup #match #nazionale #azzurre #squadra
#AG4🔥

 
Il portiere Laura Giuliani ribadisce l’unita e la forza di questo gruppo:
 
giulianilaura1‼️“UNO PER TUTTE E TUTTE PER UNO ‼️”


@assocalciatori
#team #win #bigsmiles #together

 

Il presidente UEFA Aleksander Čeferin: “Calcio femminile: una grande opportunità”

Il presidente UEFA Aleksander Čeferin ha acclamato il calcio come “la più grande testimonianza di successo dello sport moderno” ma ha anche invitato la famiglia del calcio europeo a mettere “il fine davanti ai profitti”. Al 44° Congresso Ordinario UEFA di Amsterdam, Čeferin ha promesso che la UEFA continuerà a perseguire la crescita costante del calcio europeo con un uso adeguato ed efficiente di tutte le sue risorse.

“Dobbiamo misurare il successo solo con i risultati commerciali? – ha domandato il presidente –. Un’organizzazione come la UEFA deve solo guadagnare di più o deve saper prendere decisioni audaci e non sempre guidate da interessi finanziari?”.

“Il fine davanti ai profitti: è questa la chiave. Se accade il contrario, è ora di far scattare l’allarme”.

Successi e traguardi
All’annuale vertice delle 55 federazioni affiliate, Čeferin ha illustrato i successi ottenuti finora dalla UEFA e dal calcio europeo:
• Dal 2016 al 2020, la UEFA ha ottenuto ricavi per oltre 15 miliardi di euro
• Aumento dei ricavi del 38% in una sola stagione
• Ridistribuzione da record: aumento del 50% dei fondi destinati alle squadre nelle competizioni UEFA
• Reputazione: il calcio europeo è considerato il più bello del mondo
• Circa 20 milioni di giocatori tesserati, oltre 160.000 arbitri qualificati, 144.000 squadre dilettantistiche e 1900 club professionistici in tutto il continente
• Condivisione dell’esperienza e delle competenze UEFA al di fuori dell’Europa
• Le
competizioni UEFA sono le più conosciute e seguite dagli appassionati di tutto il mondo
• La finale di UEFA Champions League è l’evento calcistico più guardato al mondo
• 13 miliardi di spettatori totali per tutte le partite organizzate dalla UEFA in un ciclo triennale
• Oltre 18 miliardi di interazioni sui social media per le competizioni europee

“Dobbiamo forse vergognarci dei nostri successi? – ha domandato -. Tutto dipende da quello che facciamo con quel successo”.

“Oltre il denaro, gli ascolti e il seguito sui social media”
“Il potere va oltre il denaro, gli ascolti e il seguito sui social media
– ha commentato Čeferin –. Il potere significa anche, e soprattutto, sfruttare al meglio le risorse a disposizione per raggiungere gli obiettivi”.

“Il nostro obiettivo primario è proteggere, promuovere e far crescere il calcio in Europa. Direi che il potere è inutile se il fine non ha la precedenza sui profitti”.

“Dobbiamo misurare il successo solo con i risultati commerciali? – ha domandato il presidente -. Un’organizzazione come la UEFA deve solo guadagnare di più o deve saper prendere decisioni audaci e non sempre guidate da interessi finanziari?”.

“Il fine davanti ai profitti: è questa la chiave. Se accade il contrario, è ora di far scattare l’allarme”.

A difesa del modello sportivo europeo
Čeferin ha ribadito che il modello sportivo europeo, basato sui concetti di promozione, retrocessione e solidarietà, deve essere difeso con “forza, convinzione e legittimità”.

“Se il successo ci consente di allontanare i pericoli che appaiono all’orizzonte, allora possiamo esserne orgogliosi – ha commentato -. Questi pericoli sono allarmanti e dobbiamo aspettarci il peggio per prevenirlo”.

“La piramide del calcio è delicata e non deve perdere di equilibrio. Alcuni progetti, talvolta concepiti in altri continenti con il sostegno degli organi governativi, sono particolarmente preoccupanti”.

“Non solo un business”
“Il calcio non è solo un business come gli altri – ha proseguito il presidente UEFA -. Ha una storia, una tradizione e una struttura che devono essere rispettate. I principi, la storia, la tradizione e la struttura sono il motivo del nostro attuale successo”.

“Hanno permesso al calcio di dominare su altri sport, e al calcio europeo di dominare sul resto del mondo. Metterli in questione sarebbe una sentenza di morte per il nostro sport”.

“Principi sacrosanti”
“Alcuni principi sono sacrosanti – ha continuato Čeferin -. Per le confederazioni, il diritto di organizzare competizioni continentali è inalienabile. Anche i principi di solidarietà, promozione, retrocessione e apertura dei campionati non sono negoziabili”.

“Se il nostro successo ci consente di evitare l’eccessiva commercializzazione dello sport (…), di far crescere il calcio in tutto il continente, promuovere la coesione sociale e dimostrare alle future generazioni che il calcio deve essere sinonimo di apertura, tolleranza e diversità, allora possiamo esserne orgogliosi”.

“Siamo i custodi di un’eredità. Siamo qui per proteggere il calcio, i giocatori e la sua storia. Se ci riusciremo, sarà il nostro più grande traguardo”.

Promuovere l’accessibilità e il potere sociale del calcio
Čeferin ha detto che è fondamentale promuovere il calcio in tutto il continente, “come facciamo ridistribuendo l’87% dei ricavi nel calcio europeo”, e “dare alle ragazze e ai ragazzi di ogni background etico, sociale e religioso la possibilità di giocare a calcio nelle migliori condizioni possibili”.

I successi della UEFA hanno permesso di raddoppiare il budget della UEFA Foundation for Children e aiutare quasi un milione di bambini in tutto il mondo, finanziando programmi di solidarietà per federazioni svantaggiate fuori dall’Europa e regalando “la libertà di comunicare messaggi sinceri a un mondo conservatore e troppo spesso dominato dagli uomini”.

Calcio femminile: una grande opportunità
Questi successi hanno anche permesso di investire sul calcio femminile. In questo senso, UEFA Women’s EURO 2021 in Inghilterra sarà una fantastica opportunità. “Questa competizione dovrà essere un riferimento, uno spartiacque per lo sviluppo del calcio. Dovrà ispirare i milioni di ragazze che sognano di diventare le migliori giocatrici, arbitri o allenatrici di domani.”

Eliminare il razzismo negli stadi
Per quanto riguarda il razzismo negli stadi, Ceferin ha sottolineato che c’è ancora molto da fare per contrastare efficacemente il problema.

“Molti di noi sono sconcertati da quanto visto in alcuni stadi europei in questa stagione – ha dichiarato -. Questo non è calcio. Il calcio è soprattutto una celebrazione della vita, della comunità e dell’unità. È uno scambio, è condivisione”.

“Il problema non è in campo, dove la diversità è maggiore che in qualsiasi altro sport e forse in qualsiasi altra parte della società. Il problema è nella società, è sugli spalti. Le cose devono cambiare”.

Il presidente UEFA ha invocato l’uso della procedura a tre ‘step’ che ha permesso agli arbitri di interrompere, sospendere o annullare la partita in caso di condotta razzista persistente sugli spalti.

“Nelle ultime tre stagioni, gli organi disciplinari UEFA hanno imposto 73 chiusure parziali degli stadi e ordinato di giocare 39 partite a porte chiuse per episodi di razzismo – ha spiegato Čeferin -. Questo dimostra che facciamo quello che è in nostro potere, ma anche che il problema è grave e che dobbiamo fare di più”.

UEFA EURO 2020: unire un continente
Il presidente UEFA ha concluso il suo discorso unendosi ai milioni di tifosi che attendono con impazienza UEFA EURO 2020, ospitato in 12 città di tutta Europa per festeggiare i 60 anni del Campionato Europeo UEFA. “Tutti potranno vedere l’anima dell’Europa”.

“Un continente unito. Un torneo di 51 partite, durante il quale le persone di ogni paese faranno il tifo per la loro squadra e festeggeranno i successi dei loro eroi”.

“12 nazioni, 12 città, 12 stadi, 24 squadre, milioni di tifosi, decine di milioni di telespettatori e un solo destino europeo”.

“Un sogno comune”
“Sarà un torneo grande e bello, con il calcio che amiamo: un sogno comune per tutti i giocatori e i tifosi – ha concluso Čeferin -. Un sogno semplice e perfetto, un sogno che si ha da bambini: alzare una coppa con 60 anni di storia”.

“Il fine davanti ai profitti: è semplicissimo”.

Credit Photo: UEFA – Union of European Football Associations

Paula Myllyoja: “Ho avuto la leucemia, l’ho combattuta e l’ho vinta”… le dichiarazioni di pura tenacia della finlandese

In campo è una lottatrice di prima categoria e fa di tutto per difendere la porta alle sue spalle, nella vita ha fatto lo stesso lottando duramente contro tutte le difficoltà che le si sono parate davanti. La notizia che ha scosso il calcio femminile italiano vede le dichiarazioni di passione per lo sport e l’amore per la vita da parte di Paula Myllyoija, infatti dice “Tredici anni fa ho avuto la leucemia. L’ho combattuta, l’ho vinta e oggi sono una calciatrice professionista che difende la porta della propria nazionale. E non potrei essere più felice”.

Paula ha scoperto di avere questa tremenda malattia all’età di 22 anni dopo un malore sull’autobus ed una conseguente emorragia cerebrale. Dopo sei mesi di cure, cinque cicli di chemioterapie e tanta sofferenza, Paula ritorna in campo guidata dalla voglia di non abbandonare per nulla al mondo quel pallone che tanto la faceva emozionare infatti il portiere della Pink Bari afferma che “Non riuscivo a stare senza pallone: era come se il calcio facesse parte delle tante medicine utili a farmi tornare sana”. I controlli poi durarono ulteriori 2 anni e mezzo ma Paula era già tornata alla vita di sempre affrontando le difficoltà quotidiane come bere un bicchiere d’acqua ripensando a tutto quello che aveva affrontato in precedenza. Fortunatamente il portiere classe ’84 non ha abbandonato il calcio ed ha girato varie squadre di alto livello finlandesi vincendo 3 campionati (PK-35 Vantaa e Honka) ed una coppa nazionale(PK-35 Vantaa). Nel frattempo Paula ha ottenuto anche l’occasione di rappresentare la propria nazionale in campo, infatti proprio in questi giorni sta giocando la Cyprus Women Cup difendendo i pali finlandesi. Questa esperienza dilaniante ha fatto si che Paula abbia acquisito una sicurezza ed una forza senza eguali, caratterizzando la sua carriera e la sua vita quotidiana con una tenacia impressionante

La Myllyoja è arrivata in Italia la scorsa estate accettando la sfida del Pink Bari e rispettando in pieno le aspettative che giravano sul suo conto. Paula si è innamorata fin da subito di Bari, fattore che l’ha aiutata a superare tutto il dolore che ha dovuto sopportare nel 2007, anno della scoperta della malattia. Ora è una delle protagoniste assolute della stagione del Pink Bari che attualmente sta lottando per rimanere nella massima serie e sta aiutando al massimo le sue compagne di squadra con le sue parate ed i suoi miracoli.

Tutto questo a dimostrazione che nonostante tutto quello che può accadere bisogna andare avanti con la propria vita, e la passione per lo sport può solo aiutare a lottare e rialzarsi ancora più forti di prima. Bisognerebbe dire grazie a persone come Paula Myllyoja che non si è mai arresa ed ha lottato dando dimostrazione a tutti di come dopo tanta sofferenza viene fuori la tenacia e l’energia capace di farti ottenere tutto ciò che vuoi.

Credit Photo: Pagina Instagram Paula Myllyoja

Annullato l’allenamento congiunto odierno

Il Brescia Calcio Femminile comunica che, dopo un’attenta valutazione della situazione attuale, senza nessun intento allarmistico ma al solo scopo precauzionale e al fine di tutelare la salute di atlete, staff tecnico e dirigenti, annulla l’allenamento congiunto con il Chievo Fortitudo Women previsto per questo pomeriggio.

Si ringrazia la società gialloblu per la disponibilità mostrata.

Si comunica inoltre che fino a nuove disposizioni che possano rendere agibili i locali spogliatoi del Centro Sportivo “Ignazio Simoni” di Paratico, la Prima Squadra proseguirà nel programma individuale e personalizzato di allenamenti.

Photo Credit: Brescia Calcio Femminile

Steven Zhang all’FT Business of Football Summit: “Il calcio femminile è una componente sempre più interessante”

Il presidente nerazzurro è intervenuto nel ruolo di relatore al convegno organizzato dal Financial Times a Londra trattando diveri argomenti tra cui anche il calcio femminile:
“Si tratta di una componente sempre più interessante, abbiamo visto che fin da subito anche i tifosi e gli appassionati sono molto positivi riguardo all’Inter Femminile ma anche alla squadra femminile che abbiamo in Cina. I partner sono molto interessati e sensibili, è una direzione che prenderanno tutti i club”.

Zhang ha rilasciato un commento anche sul tema del razzismo: “L’educazione è lo strumento adeguato per combattere questa situazione. Noi abbiamo la parola INTERNAZIONALE nel nome del Club. Siamo uniti, da qualunque cultura proveniamo, siamo Brothers Universally United. Le nostre campagne puntano a sensibilizzare le persone, a veicolare i messaggi corretti, a partire dai più giovani”.

Infine riguardo al Financial Fair Play: “Noi seguiamo le regole. Nel calcio la sostenibilità del sistema è importante, aiuta a sviluppare il business in maniera corretta. Se dovesse cambiare il modello di business, verrà adattato anche il FFP. Ma le regole vanno rispettate”.

Credit Photo: F.C. Internazionale Milano

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