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Martina Capelli: Ecco perchè scelgo un ramo del lago di Como: affascinata da Mister Cincotta, allenamenti nuovi rispetto a Bundesliga e Spagna

Il Tony Kross in versione rosa del calcio femminile italiano, Martina Capelli,  recentemente investita della maglia azzurra della nazionale Under 23 è tornata in Italia. Nonostante il curriculum internazionale sviluppato con dedizione e merito,  ha scelto di accrescere le sue competenze cercando in Italia un progetto di apprendimento e così, dribblando le diverse chiamate da parte di club di Serie A, Martina ha deciso di chiedere spazio in rosa ad uno dei tecnici più quotati a livello di Calcio Femminile Italiano, Antonio Cincotta, in forza da Agosto in quel di Como. Capelli si appassiona subito dell’ ambiente Lariano, e dichiara: “ Ho fatto e provato situazioni di gioco nuove per me, ho scelto Como perché affascinata da Mister Cincotta.”

La squadra lariana, in vetta alla Serie B, ha deciso, come da Comunicato Ufficiale,  di dare tale opportunità a Martina,anche per cercare in qualche modo di colmare una serie incredibile di defezioni dovute a sovrapposizioni lavorative, tra cui l’ addio di Francesca Sampietro e quello di Mariane Gaburro, tornata in Emilia Romagna sempre per motivi extracalcistici.
Il talento nostrano classe 1992, parmense doc, cresciuta nel vivaio della Reggiana all’ ombra di Milena Bertolini, (arrivando ad esordire in Serie A e a giocarsi una Supercoppa Italiana contro la Torres), si rimette in gioco dopo bundesliga,  e Liga Spagnola tra Espanyol e Huelva su quel ramo del lago di Como. Giovane, appassionata e mai doma, ci racconta la sua vita con un pallone tra i piedi ed una valigia sempre pronta.

Come mai si è interrotto il rapporto con il club Sporting de Huelva?
L’esperienza con lo Sporting Club De Huelva è partita bene ma con il passare del tempo la situazione è cambiata notevolmente. La società si è rivelata poco professionale e il nostro rapporto si è così completamente interrotto.

Cosa hai appreso di diverso e formativo tra BundesLiga e Primera division in Spagna?
Entrambe sono state esperienze molto significative per me, a livello calcistico e non. Ho imparato a confrontarmi con realtà molto diverse da quelle che fino ad allora avevo vissuto. Calcisticamente sono state esperienze molto belle entrambe, il calcio tedesco è fisico, forte, esplosivi; il calcio spagnolo è tecnico, tocco palla continuo e più fantasioso. Si completano! A livello organizzativo e di risorse economiche hanno possibilità differenti da quelle a cui siamo abituate qui.

Il ritorno in Italia, il Natale a casa, stai cercando un nuovo equilibrio?
Stare a casa nel periodo Natalizio è sempre bello, ogni tanto anche io ho bisogno di passare del tempo con la mia famiglia. In questo periodo mi sono presa un po’ di tempo per me, per capire che strada prendere.

Com’è stato il tuo primo impatto con il Como, come è andato il primo allenamento italiano dopo la lunga esperienza internazionale?
Il primo allenamento italiano è stato molto interessante e bello. Ho fatto e provato situazioni di gioco nuove per me. La cosa più strana è stata comunque sentire e parlare in italiano per tutto il tempo. Ho dovuto fare un doppio sforzo mentale perché a volte mi veniva da parlare in spagnolo.

Parlaci della scelta di Como, città che diverrà la tua nuova casa,  quali motivazioni vi sono alla base del trasferimento sul lungolago lariano?
Ho scelto Como perché l’idea di lavorare con il Mister Antonio Cincotta mi affascinava e mi incuriosiva. Quindi con la società abbiamo trovato un accordo che potesse soddisfare entrambi !

Il 2016 è alle porte, lo trascorrete sul campo o avrete modo di divagarvi?
Abbiamo riposato i giorni festivi, per il resto ci stiamo allenando costantemente per preparare la sfida del 6 gennaio.

Cosa speri per l’ anno che sta arrivando a livello sportivo?
Innanzitutto spero che il transfert arrivi il prima possibile per essere a disposizione del Mister al più presto. Prima di tutto, comunque, spero di migliorare e crescere ancora di più e di vincere il campionato insieme alle ragazze.

La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Martina Capelli per averci concesso tale intervista e auguriamo a lei i migliori successi per la nuova avventura.

Sporting Locri, Noemi Viscuso: Noi ragazze vogliamo scendere in campo!

È l’ultima arrivata in casa Sporting Locri Noemi Viscuso che ha avuto giusto il tempo di scendere in campo solo un paio di volte prima della doccia fredda del possibile ritiro della formazione calabrese. La giocatrice siciliana dopo la “morte” del Cus Palermo si è trasferita all’Isolotto dove ha faticato a trovar spazio in quest’avvio di stagione.

Abbiamo raggiunto Viscuso per far il punto della situazione in casa Sporting Locri: “Noi ragazze il 10 Gennaio vogliamo giocare, da parte nostra non manca la volontà e la voglia di giocare contro la Lazio e contro questo tipo di prepotenza. Non vogliamo fermarci, anche perché si stava lavorando bene e vogliamo continuare così.
Mi auguro che qualcuno ci aiuti con qualcosa di concreto, il fatto che la notizia sia diventata di dominio nazionale ci fa piacere e ben sperare, ma in questo caso servono solo dei fatti, visto che ci sono le spagnole ed il mister in Spagna, visto che non abbiamo un posto dove prepararci. Siamo giocatrici e ci teniamo a far bene in campo, abbiamo bisogno almeno di un po’ di serenità per prepararci alla partita. Quindi, spero che qualcuno possa aiutarci a continuare quello che stavamo facendo, anche al più presto”.

Infine, la pivot classe 1994, arrivata in prestito dall’Isolotto non si pente assolutamente di aver lasciato la Toscana ed essere arrivata alla corte di Lapuente: “Non mi pento assolutamente delle mie scelte. Anzi…
A Locri in un solo mese ho incontrato delle bravi giocatrici e soprattutto delle brave persone. C’è un bel gruppo, questo credo che sia indispensabile. In campo tutte hanno voglia di migliorarsi, in campo c’è voglia di mettersi in discussione e di dare sempre di più. Abbiamo un mister preparato e che conosce questa disciplina. Sono contenta di essere andata via da Firenze e di aver scelto Locri. Questa vicenda mi delude a livello umano, perché mi sembra assurdo buttar via tutto per paura di quattro deficienti o magari di uno solo”.

Il messaggio delle ragazze è chiaro: VOGLIONO SCENDERE IN CAMPO E VINCERE LA PARTITA PIÙ IMPORTANTE DELL’INTERA STAGIONE.

Manuela Giugliano un presente da ‘Pallone Azzurro’ e un futuro per sognare

18 anni e creatività con il pallone tra i piedi con pochi eguali. Sono queste la caratteristiche di Manuela Giugliano, centrocampista del Mozzanica, vincitrice della seconda edizione del “Pallone Azzurro”, trofeo assegnato dalla FIGC sulla base di un sondaggio tenutosi su www.vivoazzurro.it, sito FIGC ufficiale delle Nazionali Italiane di Calcio, che ha coinvolto quasi 20.000 utenti, votanti i 20 candidati (5 per ogni nazionale) scelti dai giornalisti della Redazione di Rai Sport, al seguito delle nostre rappresentative durante il 2015. I vincitori sono stati, oltre alla citata Giugliano: Marco Verratti (calcio maschile), Simone Del Mestre (beach soccer) ed Alex Merlim (futsal).

Un premio che, al di là delle differenti preferenze che ognuno può avere, va ad uno dei talenti più importanti del movimento del calcio femminile nostrano, bisognoso di nuove leve per rilanciarsi in ambito internazionale. La giovane di Castelfranco Veneto è stata, infatti, la punta di diamante dello storico terzo posto al Mondiale di Costa Rica Under 17 del 2014, con quattro goal a referto, impressionando sia per le doti balistiche che per la visione di gioco. Puro istinto ed inventiva al servizio delle compagne le credenziali di Manuela. Ne sa qualcosa Valentina Giacinti, bomber del Mozzanica, che deve anche alle rifiniture della numero 10 veneta le sue 17 marcature e la testa della classifica marcatori in Serie A.

Un 2015 per la 18enne da incorniciare: il passaggio dalla Torres ad una compagine forte come il Mozzanica, attualmente seconda in campionato a 2 punti dall’Agsm Verona, con 5 goal nelle prime sette giornate di campionato e la ciliegina sulla torta della prima realizzazione con la maglia della Nazionale A, allenata da Antonio Cabrini, grazie ad una splendida conclusione dai 20 metri nel 6-1 dell’Italia contro la Georgia, nel match valevole per le qualificazioni agli Europei 2017 in Olanda. Non v’è dubbio che la Giugliano, se continuerà a lavorare con umiltà ed impegno, avrà un futuro radioso e non è un caso che già club stranieri hanno iniziato a “strizzare l’occhio” alla fantasista azzurra.

Fonte: www.oasport.it

Agsm Verona: Gabbiadini e Bonetti suonano la carica

Tocca al capitano dell’Agsm Verona Melania Gabbiadini affrontare la prima intervista del 2016 in occasione della ripresa degli allenamenti delle gialloblù  dopo la pausa natalizia. La gialloblù, con poche ma incisive dichiarazioni, suona la carica in vista della partitissima con il Brescia in programma sabato 9 gennaio: “Abbiamo iniziato subito l’anno nuovo con intensi allenamenti. Affrontiamo una settimana dove dobbiamo mettere in campo tanta concentrazione poiché ci attende una gara per noi importante. Vogliamo mantenere il passo positivo che stiamo ottenendo in campionato e perciò si lavorerà duramente e con spirito positivo perché vogliamo portare a casa il big-match con il Brescia. Questo mese di gennaio sarà particolarmente impegnativo e dovremo tenere sempre alta la concentrazione, perché dopo Brescia affronteremo in rapida successione Mozzanica, San Zaccaria e Firenze, tutte squadre al top e noi vogliamo arrivare preparate a questi impegni”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Tatiana Bonetti, miglior marcatrice dell’Agsm Verona nel campionato in corso con ben 14 reti messe a segno in 7 gare: “Sinceramente non mi aspettavo un simile bottino, so solamente che sono partita con il piglio giusto perché voglio disputare una buona stagione a servizio della squadra. Adesso arriva il bello con tanti scontri diretti ad iniziare dal Brescia. Spero di continuare ad andare a segno, più che per una soddisfazione personale, per aiutare la squadra  a rimanere in vetta in questo momento particolarmente impegnativo. Sarà un mese difficile ma noi ce la vogliamo mettere tutta perché ognuna di noi tiene moltissimo a questo obiettivo. Non è importante chi segna, per me può andare in rete anche Stephanie Ohrstrom purché si ottengano i tre punti!”.

Fonte: www.veronacalciofemminile.com

Cosa chiedere al 2016? Affiliazioni club maschili-femminili ed il professionismo

In una tavola imbandita di cibarie di ogni genere per il cenone di Capodanno, lì pronte a soddisfare le voglie del momento, si pensa anche a ciò che potrebbe regalarci il 2016, tra sogni e speranze. Una visione che può assumere forme diverse, dal trovare un lavoro stabile e soddisfacente all’acquisto di un cellulare nuovo.
Tanti desideri e cambiamenti che vorrebbero esprimere altresì le nostre calciatrici, al termine di un 2015 non proprio da incorniciare.

Le motivazioni sono diverse:
1- Felice Belloli e la sua frase: “Basta, non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche” con deferimento a carico dell’ex Presidente della Lega Nazionale Dilettanti
2- Le considerazioni del Presidente del Torino Calcio Femminile Roberto Salerno deferito anch’egli: “Sulla arroganza, prepotenza e strapotere di queste lobby gay si potrebbero scrivere gli ultimi 10 anni del calcio femminile italiano e mi riservo io stesso di documentare ciò che affermo per comprendere, poi, le radici profonde del suo “nanismo”  e la pronta risposta di Patrizia Panico attraverso un video pubblicato sul suo profilo facebook e sul web.
3- Lo sciopero delle calciatrici poco prima del calcio d’inizio della giornata 1 di campionato e poi la revoca improvvisa all’ultimo momento.

Tante situazioni che hanno messo in luce una grande problematica strutturale nell’asset del movimento femminile nostrano, in difficoltà sia da un punto di vista dirigenziale che economico. Le direttive del programma di Carlo Tavecchio faticano a realizzarsi nei tempi previsti e le “guerre intestine” alla LND non sono funzionali alla crescita del mondo pallonaro delle donne. Allo stato attuale delle cose c’è tanta confusione e le società non riescono a garantire la copertura finanziaria adeguata, come l’esclusione della Torres nel campionato di Serie A 2015-2016. Non basta la nomina di Rosella Sensi alla guida del Dipartimento Calcio Femminile della Lega Nazionale Dilettanti per poter sperare di scuotere davvero da questo torpore il calcio femminile italiano.

Suggeriamo alcuni punti per brevità

  • Dare maggiore continuità alla collaborazione dei club di calcio maschile con quello femminile. Al momento, sono troppo poche le società che hanno aderito a questa iniziativa lanciata, per la prima volta in Italia, dalla Fiorentina. Il progetto realizzato dal Presidente Andrea Della Valle, infatti, è stato replicato in modo scarno (Napoli, Udinese, Bari e Livorno) e a livello di massima serie non c’è chiarezza. E’ evidente che quanto sta facendo la società gigliata è più un’anomalia che un principio.
  • Le affiliazioni citate sarebbero la base ideale per garantire maggiori equilibrio ai team e alle atlete, avvicinandoci ai contesti europei e mondiali in cui strutture di questo genere sono ormai una realtà consolidata.
  • Last but not least, il professionismo per le donne. Una battaglia che ormai va avanti da anni che ha portato anche ad una petizione, poco più di 12 mesi fa, al Presidente del Coni Giovanni Malagò lanciata dalla squadra di rugby femminile di Roma All Reds. “La legge sul professionismo sportivo del 1981 stabilisce che siano il Coni e le singole federazioni a decidere quali discipline sportive possono essere definite professionistiche – chiarisce Chiara Campione intervistata dal corriere.it ed una delle rugbiste delle All Reds.  Le donne sono sempre escluse a causa dei regolamenti ed il caso più eclatante è quello del calcio. Lo stipendio massimo a cui può ambire una calciatrice si aggira attorno ai 6000 euro, effimeri rispetto ai guadagni milionari dei colleghi (uomini). La giustificazione da sempre adotta è che per lo sport femminile, in Italia, c’è “meno mercato” e un numero di tesserate, nel pallone in rosa, pari a 22743. Un dato sconcertante se valutato rispetto ai parametri U.E.F.A in cui sette federazioni hanno più di 60000 atlete iscritte. Ragioni culturali  che però, per la stagnazione in cui versiamo, sono dei veri e propri dogmi. Servirebbe una presa di coscienza formativa per coinvolgere chi vuol giocare a calcio a darvi seguito, attraverso la creazione di Academy ad hoc rispettando quanto previsto dalla norma prevista per l’annata corrente sull’allestimento di un Under 12 (almeno 20 tesserate e poi dalla stagione 2017/18 creare una squadra giovanissime e così via). Fa specie che dopo il terzo posto storico dell’Under 17 ai Mondiali in Costa Rica 2014 si debba apprendere (corriere.it) che Carlotta Cartelli, portiere della nostra rappresentativa, dica: “Ci hanno pagato il viaggio e, dopo la finalina, ci hanno portato al mare per festeggiare. Ma è stata una emozione perché in Italia a vederci giocare non ci sono mai più di 100 persone, lì invece c’erano 30 mila spettatori”. 

E l’attenzione mediatica? Scarsa. Del resto nel Paese che impazzisce per i calciatori, le donne nel calcio sono solo le fidanzate degli eroi delle rettangolo verde, avvenenti e con tanta voglia di mostrare le proprie forme. Forse proprio da ciò si dovrebbe partire.

Fonte: www.oasport.it

Pallone Azzurro 2015: vincono Verratti, Giugliano, Del Mestre e Merlim!

I Tifosi hanno eletto i migliori Azzurri del 2015! Vincono il “Pallone Azzurro 2015“: Marco VERRATTI (Nazionale Maschile – 23 anni, centrocampista), Manuela GIUGLIANO (Nazionale Femminile – 18 anni, centrocampista), Simone DEL MESTRE (Nazionale di Beach Soccer – 32 anni, portiere) e Alex MERLIM (Nazionale di Futsal – 29 anni, laterale offensivo).

I quattro atleti vincitori riceveranno il “Pallone Azzurro” al primo raduno utile delle rispettive nazionali. Il sondaggio si è tenuto su www.vivoazzurro.it, sito FIGC ufficiale delle Nazionali Italiane di Calcio, ed ha coinvolto quasi 20.000 utenti, che hanno votato i 20 candidati (5 per ogni nazionale), scelti dai giornalisti della Redazione di Rai Sport, a seguito delle squadre azzurre durante il 2015.

NAZIONALE FEMMINILE – LE CANDIDATE
Melania GABBIADINI
Attaccante, 32 anni. In Nazionale nel 2015 a collezionato 9 presenze e 1 gol.
Club: AGSM Verona
Sara GAMA
Difensore, 26 anni. In Nazionale nel 2015 a collezionato 9 presenze.
Club: Brescia
Manuela GIUGLIANO
Centrocampista, 18 anni. In Nazionale nel 2015 a collezionato 5 presenze e 1 gol.
Club: Mozzanica
Daniela SABATINO
Attaccante, 30 anni. In Nazionale nel 2015 a collezionato 7 presenze e 1 gol.
Club: Brescia
Martina ROSUCCI
Centrocampista, 23 anni. In Nazionale nel 2015 a collezionato 9 presenze.
Club: Brescia

NAZIONALE FEMMINILE – CLASSIFICA FINALI
1 – Manuela GIUGLIANO  39%
2 – Martina ROSUCCI  35%
3 – Melania GABBIADINI  16%

Fonte: www.figc.it

Debora Novellino eletta prima Miss del 2016

Debora Novellino, bellissima e giovanissima calciatrice della Pink Bari, club militante in serie A, è stata eletta prima Miss 2016 di Miss Italia ed è stata ammessa, di conseguenza, direttamente alle prefinali nazionali che si svolgeranno a Jesolo. Il giovane terzino biancorosso, nipote del tecnico Walter Novellino, è risultata prima in classifica tra le sette candidate coinvolte nelle votazioni svoltesi per oltre un mese via web, sul sito del concorso a cura di Patrizia Mirigliani. Hanno partecipato al voto migliaia di persone e il nome della vincitrice è stato incerto fino alla chiusura, avvenuta alle 16.00 di ieri.

Fonte: www.ansa.it

Calcio femminile: il calendario, le date e tutti gli eventi del 2016

Nella pausa per le festività natalizie il mondo del calcio femminile si concede un break di due settimane e noi ne approfittiamo per fornirvi il calendario, le date e tutte le indicazioni sugli eventi più importanti della stagione agonistica 2016.

SERIE A
Partiamo dal campionato di calcio di Serie A che riprenderà il 9 gennaio con l’ottava giornata e uno scontro al vertice tra l’Agsm Verona, capolista a punteggio pieno con 21 punti, e il Brescia, in terza piazza, distanziato di 5 lunghezze in classifica. Una ricorsa al titolo tricolore che terminerà il 21 maggio con la 22esima giornata e, verosimilmente, vedrà coinvolte anche il Mozzanica di Valentina Giacinti, attualmente capocannoniere del campionato con 17 reti, e la Fiorentina di Patrizia Panico.

COPPA ITALIA
Veniamo ora al programma di Coppa Italia che avrà inizio il 27 febbraio alle ore 14:30 con gli ottavi di finale. Già qualificato ai quarti il Tavagnacco che il 5 dicembre ha sconfitto per 4-0 il Sudtirol con reti di Parisi, Camporese e Clelland (doppietta).

OTTAVI DI FINALE 27 FEBBRAIO 2016 ORE 14:30
SAN BERNARDO LUSERNA – CUNEO CALCIO FEMMINILE
MOZZANICA – ANIMA E CORPO OROBICA
GRAPHISTUDIO TAVAGNACCO – SUDTIROL DAMEN BOLZANO (DISPUTATA IL 5.12.2015)
ATLETICO ORISTANO – BRESCIA FEMMINILE
RES ROMA – AGSM VERONA C.F.
S.ZACCARIA – FIMAUTO VALPOLICELLA
CASTELFRANCO C.F. – GRIFO PERUGIA
PINK SPORT TIME – CALCIO FEMMINILE CHIETI

QUARTI DI FINALE 3 APRILE 2016 ORE 15:00
SEMIFINALI  10 APRILE 2016 ORE 16:00
FINALE 13 GIGUNO 2016 ORE 16:00
In caso di parità al termine dei tempi regolamentari, la squadra vincente che accederà alla fase successiva, sarà determinata mediante esecuzione dei tiri di rigore.

CHAMPIONS LEAGUE 2016
Presentiamo ora il calendario degli impegni europei/internazionali ovvero la Champions League 2016 con i quarti di finale. Un turno che vede, a sorpresa, il Brescia C.F. protagonista di un’autentica impresa contro le forti danesi del Fortuna Hjørring, eliminate negli ottavi grazie ad una splendida prova collettiva. Una qualificazione storica per la società di Giuseppe Cesari che per la prima volta sarà tra le migliori otto del vecchio continente.

Quarti di finale (23/24 e 30/31 marzo)

Wolfsburg (GER) – Brescia (ITA)
FFC Frankfurt (GER, holders) – Rosengård (SWE)
Lyon (FRA) – Slavia Praha (CZE)
Barcelona (ESP) – Paris Saint-Germain (FRA)

Semifinali (23/24 aprile e 30 aprile/1 maggio)
1 Lyon o Slavia – Barcelona o Paris
2 Wolfsburg o Brescia – Frankfurt o Rosengård

Finale (26 maggio, Stadio Città del Tricolore, Reggio Emilia)
Vincente semifinale 2 – Vincente semifinale 1

NAZIONALE
Non solo club ma anche impegni per le nazionali nel 2016. In primis, le qualificazioni per gli Europei 2017 in Olanda che vedono l’Italia impegnata nel Girone 6 in seconda posizione a quota 6 punti alle spalle della Svizzera a punteggio pieno (12 punti e una partita in più delle azzurre). Ricordiamo che ad accedere alla fase finale saranno. Le otto vincitrici dei gironi e le sei migliori seconde classificate accederanno alle fasi finali, mentre le altre due seconde daranno vita a uno spareggio tra il 17 e il 25 ottobre 2016.

CALENDARIO IMPEGNI PER L’ITALIA
Svizzera-Italia 9 aprile 2016
Italia-Irlanda del Nord 12 Aprile 2016
Georgia-Italia 7 giugno 2016
Irlanda del Nord-Italia 16 settembre 2016
Italia-Repubblica Ceca 20 settembre 2016

Fonte: www.oasport.it

Carolina Morace è l’allenatrice diÆlfio e i Satanelli

È finalmente uscito Ælfio e i Satanelli, primo libro illustrato della collana per ragazzi fantasy-sportiva Le avventure di Aelfio, firmata da Pietro Favorito e edita da Edizioni Anordest. Disponibile in tutte le librerie d’Italia e negli Internet Bookshop, la serie  è stata presentata lo scorso venerdì 18 dicembre nel programma Linea Notte di Rai3: stiamo parlando di una collana che evidentemente non lascia indifferenti, sia per l’appeal grafico, sia per la qualità delle storie, sia per la presenza di testimonial d’eccezione.

Protagonista di Ælfio e i Satanelli è infatti Mattia, un ragazzino che gioca nella Primavera del Foggia Calcio e che è allenato niente meno che da Carolina Morace, leggenda vivente dello sport e prima donna al mondo a essere inserita nell’Hall Of Fame. La Signora indiscussa del nostro calcio femminile è stata conquistata immediatamente dal progetto, che vanta non soltanto risultati artistici considerevoli, ma anche intenti benefici. Parte dei ricavati dalle vendite saranno difatti devoluti in beneficenza, e nel caso specifico al Telefono Rosa, come proposto da Carolina Morace a Edizioni Anordest  per la sua partecipazione. Inoltre, per la prima volta in assoluto, in Italia e nel mondo, una società sportiva si lega a un progetto editoriale di questo tipo, che tratta tematiche pro sociali ed educative rivolte a un pubblico giovane, e che sicuramente appassionerà tutta la famiglia.

Al di là delle finalità benefiche, Ælfio e i Satanelli rimane un prodotto dall’altissimo standard qualitativo: il libro è interamente a colori, e i disegni di Domenico Nagliero sono belli e accattivanti. La storia di Pietro Favorito, in bilico tra realtà e finzione, è un mosaico perfetto, i cui singoli pezzi si incastrano con sorprendente coerenza. Ed è proprio in virtù di questa coerenza che l’elemento irreale della trasformazione del zagazziono Mattia in elfo e della sua amicizia con i Satanelli, i demoni buoni simbolo del Foggia Calcio, si amalgama in tutta naturalezza e senza alcuna forzatura all’elemento reale della città pugliese e dello sport.

Leitmotiv di Ælfio e i Satanelli è l’illecito sportivo, dal doping al calcio scommesse, che travolgerà il campionato di calcio Primavera. Ma grazie alla presenza di Carolina Morace come allenatrice di una squadra maschile verrà sfiorato anche il tema attualissimo del disagio del movimento calcistico femminile. A trionfare saranno comunque i valori veri e sani dello sport, in quanto il presupposto di Ælfio e i Satanelli è quello di far capire chiaramente ai giovani che il crimine non paga, e che la verità prima o poi viene sempre a galla.

La trama
Il campionato Primavera in Italia ha quasi raggiunto per fama e popolarità quello di serie A. E Giuseppe Rossi, fratello di Mattia, è il campione dalle grandi speranze che gioca nella Primavera del Foggia Calcio allenato da Carolina Morace. La Dinamo Lombarda è invece la principale antagonista del Foggia, ed è una squadra che è stata acquistata da un magnate russo che vuole vincere… a tutti i costi!

Fonte: www.lospaziobianco.it

Lo Sporting Locri e l’anno nero del calcio femminile in Italia

Il mondo dello sport italiano si mobilita per chiedere allo Sporting Locri di non cedere alle minacce e di scendere in campo il prossimo 10 gennaio cancellando l’annuncio del ritiro. Un’ondata di sdegno e solidarietà che ha coinvolto tutti, dal presidente del Coni Malagò fino al numero uno del calcio italiano Tavecchio: tutti uniti per dire che non si può cedere al ricatto e darla vinta a chi non vuole che la squadra di calcio a 5 della città calabrese smetta di partecipare al proprio campionato.

Una storia che ha fatto il giro d’Italia in poche ore e che è finita anche sul prestigioso Telegraph inglese, spingendo il prefetto di Reggio Calabria a predisporre un servizio di scorta per i dirigenti della società finiti sotto i riflettori. Il pressing nei confronti del presidente Ferdinando Armeni è forte, perchè il ritiro della squadra sarebbe un segnale di resa inaccettabile.

La vicenda di Locri è, però, solo l’ultimo episodio di un anno nero per il calcio femminile in Italia. Polemiche, scandali, proteste e uno sciopero saltato: tappe vissute in dodici mesi in cui le donne del pallone hanno cercato di affermare la propria dignitià e di far diventare realtà le promesse elettorali di Tavecchio che proprio al calcio femminile aveva dedicato un capitolo del suo corposo programma di governo. Gli esiti? Ancora da verificare anche se qualcosa si è mosso.

Belloli e i “soldi alle quattro lesbiche”
Il 2015 del calcio femminile passerà alla storia per la frase pronunciata dall’allora presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Felice Belloli, nel corso di un Consiglio finito su tutti i giornali: “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche“. Tredici parole messe a verbale e costate la sfiducia a Belloli dopo una settimana di improbabili difese. Tra i primi a scaricare Belloli proprio Tavecchio, che sulle donne era scivolato anni prima nella gaffe sulle “handicappate” ritirata fuori nell’estate rovente dell’elezione a presidente Figc. Polemiche, accuse e difese, ma anche il tentativo di fare qualcosa di concreto per un settore in perenne crisi, dove le atlete sopravvivono a suon di rimborsi spese e pochissime ricevono uno stipendio. Dell’idea di costringere i club a costituire anche una sezione femminile, però, al momento non c’è traccia.

Lo sciopero (rientrato) e la multa per lo striscione
Temi finiti dentro il calderone dello sciopero proclamato e poi rientrato a metà ottobre, in concomitanza dell’inizio del campionato. Le donne del pallone non volevano scendere in campo, spalleggiate dal sindacato calciatori, per chiedere che la Figc facesse qualcosa di concreto per loro. Questione di soldi (mezzo milione di euro per l’attività), garanzie per chi gioca in club a rischio e regole da scrivere per un settore alla perenne ricerca di stabilità e visibilità. Vertenza momentaneamente chiusa con un pareggio. Poi si vedrà.
Sui giornali, però, le donne erano finite per l’assurda ammonizione con multa alle calciatrici di Brescia e AGSM Verona, colpevoli di aver mostrato uno striscione di protesta (“Ci sono punti da conquistare che valgono più di quelli in classifica”) prima della finale della Supercoppa italiana a Castiglione delle Stiviere.

La finale di Coppa Italia senza linee del campo…
Se si vuole uno spaccato di quale sia la condizione femminile nel calcio italiano, però, è sufficiente leggere le cronache della finale di Coppa Italia tra Brescia e Tavagnacco ad Abano Terme. Partita già preceduta dalle polemiche dopo che le semifinali era state disputate con un ritardo di 15 minuti per chiedere le dimissioni di Belloli causa frasi sulle lesbiche. Chi c’era racconta (e scrive) di un match giocato su un campo in condizioni limite, con l’erba non tagliata e le linee tracciate mentre già le calciatrici si stavano sfidando. Cronache da terzo mondo calcistico, insomma. Un po’ come questo orribile 2015 chiuso con una storia che di sportivo ha poco ma che, ancora una volta, investe proprio il pallone in rosa.

Fonte: www.panorama.it

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