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Coach Simone Bragantini, Fortitudo: «Possiamo scrivere un altro capitolo della storia gialloblù»

Simone Bragantini è stato il trascinatore della squadra verso l’impresa. Ha guidato, insieme al suo staff, le ragazze verso l’obbiettivo. Alla sua prima esperienza in gialloblù con la Fortitudo Mozzecane e nel calcio femminile, ha dato un contributo fondamentale per scrivere una pagina importante della storia della società.

Primo anno alla Fortitudo e missione compiuta: se ci sono state delle critiche durante la stagione, le ha messe a tacere con i risultati.
«Tutti dicono che abbiamo iniziato male. Innanzitutto abbiamo tenuto testa in Coppa Italia al Verona Women AGSM, una squadra che mancava delle straniere ma che ha ragazze che giocano in Nazionale under 17 e under 19. Noi eravamo una squadra nuova ma, nonostante questo, ci siamo giocati il passaggio del turno fino alla fine. Secondo me già in quella situazione c’è stato un cambio di mentalità importante. Se poi analizziamo le prime quattro gare di andata e le prime quattro di ritorno vi è una differenza di soli tre punti. Più che partiti male direi che c’era un calendario che ci ha messo di fronte da subito squadre forti, squadre che poi si sono rivelate le migliori del campionato insieme a noi. Nel girone di andata abbiamo fatto 31 punti e al ritorno 34, quindi ci siamo migliorati. Non si può certo dire che siamo partiti male. Ci sono state alcune situazioni in cui non avevamo la partita in mano, in cui non eravamo veramente noi. Ad esempio la sconfitta con la Pro San Bonifacio e i pareggi con il Pordenone e il Riccione; sono stati punti persi che ci hanno impedito di arrivare più in alto in classifica. Queste tre partite mi hanno fatto dire peccato,  perchè era nelle nostre corde far qualcosa in più, ma il nostro obbiettivo principale l’abbiamo raggiunto.  Per quanto riguarda le critiche dico solamente che le persone devono essere consapevoli del proprio ruolo e rispettare quello degli altri. La cosa che conta è che tutta la squadra ha dimostrato che la Fortitudo merita di essere in un girone nazionale di serie B. Tutto quello che abbiamo fatto fino ad ora va archiviato, perché bisogna ripartire per il futuro: il futuro va costruito con la consapevolezza dei propri mezzi ma senza specchiarsi su quello che abbiamo fatto fino ad ora».

Alla sua prima intervista da allenatore della Fortitudo aveva detto che il suo stile di gioco è un possesso palla non fine a sé stesso, ma volto all’attacco e all’aggredire l’avversario: la squadra è riuscita a esprimere la sua filosofia di calcio e a regalare uno dei giochi più belli del girone?
«Hanno rispettato la mia filosofia di gioco. Io propongo alcune idee e alcuni principi, poi le ragazze li sviluppano e magari li migliorano. L’allenatore deve portare idee, e poi queste idee mutano in base alle caratteristiche delle varie giocatrici; magari si creano perfino dinamiche di gioco alle quali l’allenatore non aveva nemmeno pensato, quindi il concetto di gioco in realtà è in costante evoluzione.  Il bel gioco è soggettivo: per me ci sono partite che terminano 0-0 e con pochi tiri, che però ritengo essere belle, perché dietro ci sono dinamiche e principi particolari. Ovvio, se ci sono tanti tiri e tante azioni c’è anche più spettacolo. Noi abbiamo espresso un bel gioco, ma quel che più mi interessa è che durante le varie partite sono emerse le competenze di gioco di tutti gli elementi della rosa. In tanti hanno detto che il nostro calcio è stato il più divertente del girone da vedere. La cosa che conta è che la Fortitudo è una squadra che gioca; intendo dire che è una squadra sempre viva, una squadra con personalità e ricca di idee, indipendentemente dal risultato. La nostra filosofia è aggredire e attaccare, questo è l’emblema del nostro gioco, e credo sia stato rispettato. Forse una delle azioni che più simboleggia questo modo di vedere il calcio è il gol che ha segnato Martani contro il Clarentia Trento: gestendo sempre palla a terra, Venturini, il nostro portiere, passa al capitano Salaorni e dà avvio all’azione, Salaorni passa a Martani e la nostra attaccante segna. Con due passaggi siamo andati in rete, un’azione perfetta. Quello è il principio che seguiamo. Ricercare sempre l’azione più efficace che ci consenta di arrivare a realizzare una rete».

Ci sono stati momenti in cui ha pensato di non farcela o in cui ha comunque capito che c’erano cose da correggere per arrivare al traguardo?
«Il pareggio in casa col Riccione è stato un campanello d’allarme: c’era bisogno di intervenire e di conseguenza abbiamo lavorato su una determinata situazione di gioco, ovvero la fase di finalizzazione. Ci siamo concentrati sugli ultimi trenta metri e sui palloni che arrivavano nella parte finale del campo. Si doveva migliorare la qualità del gioco in fase offensiva. Eravamo consapevoli che c’era il materiale con cui lavorare e quindi ci sarebbe stato un grande miglioramento. A Villa Baietta ho sostenuto che questa squadra aveva le credenziali per guardare dall’alto tutte le altre e, a parte con la Pro San Bonifacio, è stato così. Il mister deve essere sempre consapevole di quello che ha a disposizione, deve capirlo nel primo mese di lavoro».

Cosa sarebbe servito per vincere il girone?
«Innanzitutto trovare un’ avversaria che perdesse qualche punto per strada e poi l’esperienza e l’abitudine di essere al vertice della classifica per giocarsi il primo posto. La Pro San Bonifacio ha fatto un cammino impressionante, quindi bisogna complimentarsi. Forse un pizzico di cattiveria e umiltà in più in certe occasioni sarebbe servito. Ad esempio mi ha dato fastidio il pareggio all’ultima giornata di campionato; non importa se è stato raggiunto l’obbiettivo, ciò che conta è capire che se si sta vincendo la partita 3-1 non è possibile permettere alle avversarie di arrivare al pareggio per un black – out. Pensare di aver già conquistato il traguardo finale è concettualmente e moralmente sbagliato. Questo è un salto di mentalità da fare in futuro, perché in serie B nazionale queste leggerezze non sono permesse. Fino all’ultima giornata, che sia abbia vinto il campionato o si sia retrocesse, bisogna dare tutto. Ci sono state, in alcuni momenti, delle ingenuità da parte di tutti, staff e ragazze, nessuno escluso. Se avessimo evitato di pareggiare alcune partite sarebbe stata un’altra storia probabilmente. In ogni caso abbiamo fatto un cammino stupendo».

Se pretendeva di più è perché pensa che sarebbe stato possibile fare ancora meglio?
«Assolutamente sì. È difficile trovare le parole per descrivere il cuore delle ragazze, perché hanno un cuore incredibile.  Lo si è visto nelle vittorie arrivate all’ultimo minuto o nei pareggi strappati con grinta e sudore. Certe partite non le ribalti se non hai un gran cuore. Quello che mi dispiace è che avremmo potuto chiudere dei match prima, magari con un po’ più di cattiveria, anche perché le qualità per farlo c’erano eccome. La fame e la costanza devono esserci sempre, e noi quest’anno le abbiamo avute al 95%. Io purtroppo sono un perfezionista, lo riconosco, ma un allenatore deve ricordare alle sue giocatrici che le cose possono essere fatte sempre meglio. Quando noto che la squadra si metta in difficoltà da sola per un calo d’attenzione mi arrabbio. In ogni caso ho avuto la certezza che avremmo raggiunto il terzo posto dopo la vittoria in casa contro la Jesina: il campo era impraticabile, ed ero agitato perché sarebbe stato uno svantaggio per noi, ma le ragazze erano pronte a scendere in campo e mi hanno tranquillizzato; non volevano solo giocarla quella partita, la volevano vincere. Dopo aver visto quella grinta ho creduto che nessuno ci avrebbe impedito di arrivare tra le prime tre».

Quali sono state le calciatrici che hanno segnato questo successo?
«Ogni ragazza ha dato qualcosa di importante alla squadra, in ogni partita. Anche le giocatrici che hanno messo piede in campo per pochi minuti hanno fornito un contributo per il team. Se qualcuna calava d’intensità allora un’altra aumentava. Ognuna ha saputo crescere nel momento del bisogno e nelle situazioni più difficili. Ci sono più elementi in grado di caricarsi la squadra sulle spalle. Questo è successo perché vi era, da parte di tutte, la volontà di creare un gruppo forte e unito e di mettere questo gruppo davanti alla singola persona. La barriera dell’io si è rotta ed è nato il gruppo, è nata la squadra. Ci sono stati momenti in cui le ragazze hanno voluto dare messaggi significativi. È stato un susseguirsi di eventi che hanno portato alla nascita di un gruppo che voleva la stessa cosa: vincere. Dobbiamo, in futuro, continuare su questa strada».

Quanto è stato importante il mix giocatrici d’esperienza – giocatrici più giovani e quanto le veterane hanno contribuito alla loro crescita?
«È stato fondamentale. Le giocatrici con più esperienza sono state di grande aiuto per le più piccole. Le hanno aiutate, sono state disponibili e sempre a braccia aperte per loro. Quando è stato necessario le hanno anche riprese e criticate, ma sono sempre state critiche costruttive e volte a far migliorare e crescere le giocatrici con meno esperienza. Vi è stata gentilezza e disponibilità da parte delle più grandi e, al tempo stesso, maturità da parte delle più giovani nel saper accettare ogni consiglio. Le più giovani devono capire che per giocare a certi livelli bisogna essere costanti nella concentrazione e nella dedizione con cui ci si allena, altrimenti è un attimo ritrovarsi fuori dai giochi. Vale per tutti, staff e calciatrici: solo la costanza e la voglia di migliorare le proprie competenze ti porta ad un livello superiore».

Questa stagione rimarrà uno dei ricordi più belli della sua carriera?
«Certo. È stato un anno decisamente formativo ed entusiasmante. Anche per questo ho voluto rimanere con la Fortitudo. Era da tempo che ne parlavo con la società, e quando abbiamo trovato i punti di incontro abbiamo deciso di continuare insieme questo cammino. Questa stagione è stata la prima nel mondo del calcio femminile e mi ha formato, oltre che come allenatore, come persone. Le ragazze mi hanno dato tanto, sono convinto che la prossima stagione possiamo scrivere un altro capitolo importante della storia della società gialloblù».

Credit Photo: Graziano Zanetti Photographer

Speciale Statistiche fine stagione Fiorentina Women’s: rimonta fino al 3° posto e Coppa Italia

Inizio di Stagione un po’ appannato e faticoso, complice la sconfitta in Supercoppa e il doppio impegno Campionato-Champions League che ha affaticato mentalmente la squadra. In ripresa nella seconda parte della Stagione dove ha risalito la classifica fino ad attestarsi al 3° posto. Conquistata anche la conferma nella Coppa Italia dopo la vittoria della scorsa Stagione.
Bonetti e Mauro migliori capocannoniere di squadra con 9 goal stagionali a testa … sul podio anche Linari con 7 e Caccamo con 6 goal stagionali.
La Società continuerà gli investimenti sul proprio Progetto fornendo allo Staff strumenti e giocatrici utili e importanti ad alimentare nuovamente il sogno scudetto e per conquistare l’accesso alla UEFA Women’s Champions League.

Qui di seguito le statistiche di fine Campionato di Serie A 2017/18 della Fiorentina Women’s.

Fonte statistiche: Tuttocampo – https://www.tuttocampo.it/

Il Barcelona vince la Copa de la Reina: gol a 7 secondi dal termine

Il Barcelona ha conquistato la Copa de la Reina battendo l’Atletico di Madrid con il punteggio di 1 a 0: il gol della vittoria è stato segnato al 120esimo minuto da Mariona Caldentey, al termine di una partita molto combattuta.
Una folla di 13000 spettatori ha assistito alla vittoria del Barcelona, che ha alzato in cielo il trofeo per la sesta volta nella sua storia.

Barcelona: Sandra Paños, Gemma Gili (Marta Unzué, 76′), Patri Guijarro, Mapi León, Melanie Serrano, Vicky Losada, Elise Bussaglia, Alexia Putellas (Aitana Bonmatí, 70′), Toni Duggan (Andressa Alves, 63′), Lieke Martens, Mariona Caldentey.

Atlético de Madrid: Lola Gallardo, Kenti Robles (Jucinara Soares, 117′), Andrea Pereira, Carmen Menayo, Marta Corredera, Silvia Meseguer, Aurelie Kaci, Amanda Sampedro, Ángela Sosa, Sonia Bermúdez (Esther González, 112′), Ludmila da Silva (Andrea Falcón, 99′).

Credit Photo: Pagina Instagram FC Barcelona Femeni

Troppa Inter per questo Verona, finisce l’avventura Primavera

All’AGSM Olivieri Stadium di via Sogare vanno in scena i quarti di finale Scudetto Primavera di ritorno fra Verona Women e Inter, sfida che riparte dopo i 90′ di Sedriano e dal parziale di 1-0 firmato Bonfantini. A caccia di rimonta le gialloblù devono vincere con almeno due gol di scarto per accedere alle semifinali.

La partita inizia con tentativi solo abbozzati, prevalgono le gambe che tremano e la prevaricazione della linea difensiva. Poli ci prova qualche volta in profondità, ma con scarso successo, sull’altro fronte è il lato offensivo di destra a spingere. Bastano però solo otto minuti perché la gara si sblocchi: proprio da quel lato le nerazzurre sfruttano una punizione, che dopo una mischia diventa oro colato per la smarcata Santi: Forcinella battuta alla propria destra, Verona-Inter 0-1. La partita non cambia granché, le ospiti sono sempre pericolose quando si appoggiano a Bonfantini e Bragonzi, mentre le gialloblù tentano di combinare sugli esterni: dalla destra arriva una buona palla a Pasini solo un minuto dopo il gol, il suo piattone è messo in angolo da Capelletti. Al 22′ l’Inter è vicinissima al raddoppio con una meravigliosa rovesciata di Bonfantini, Forcinella alza in angolo. Verso la mezzora le scaligere cercano di forzare i ritmi e alzare i pressing, ma in fase d’impostazione i lanci da una parte all’altra del campo sono spesso imprecisi e capita che la difesa sia in affanno. Bouby fatica sulla propria corsia quando scende Dell’Acqua: ne nasce un angolo da cui un colpo di testa fa tremare la traversa, colpendone la parte superiore. Risponde dalla bandierina il Verona al 42′, calcia Bardin e impatta con la fronte Ambrosi: troppo centrale.

La ripresa comincia con le gialloblù più determinate alla ricerca del gol che potrebbe riaccendere le speranze. Dopo un paio di tentativi arriva al 52′ la grande chance, con una straordinaria azione personale di Soffia che ne salta due ma trova i piedi di Capelletti. Al 58′ le nerazzurre provano a sfruttare l’ennesima palla inattiva, un calcio di punizione diretto dal limite: Bonfantini prova la soluzione di potenza e Forcinella alza in corner. Ben riorganizzata dietro, la squadra ospite, non permette altre sfuriate e al 64′ arriva la doccia fredda: suggerimento da destra e inserimento della solita Bonfantini , che con un piatto felpato scavalca il portiere scaligero, Verona-Inter 0-2. La partita si spegne, poche e modeste le occasioni dopo il raddoppio nerazzurro, con le gialloblù che smettono di provarci e le ospiti che non hanno interesse a forzare i ritmi.

VERONA WOMEN-INTER 0-2 (0-1)

Verona Women: Forcinella; Meneghini (77′ Franco), Esquilli (84′ Cavalca), Ambrosi, Bouby; Soffia, Bardin (87′ Zanoni), Nichele; Pasini, Poli, Giubilato. A disp.: Santinato, Gobbi, Tiberio, Toldo. All.: Padovani.

Inter: Capelletti, Maroni, Merlo (84′ Pinzin), Santi, Capucci, Ripamonti, Dell’Acqua (65′ Costardi), Brustia (72′ Costa), Bonfantini, Giani (80′ Bosco), Bragonzi (88′ Borin). A disp.: Vanin, Lorusso. All.: Naplone.

Arbitro: Davide Gandino (AIA Alessandria). Assistenti: Manuel Vinco, Antonio Perrone (AIA Verona).
Note – Ammonite: Bragonzi (I).
Marcatrici: 8′ Santi (I); 64′ Bonfantini (I).

Credit Photo: https://www.veronawomen.com/

Nazionale Under 19 verso l’Europeo. Stage di lavoro per le Azzurrine dal 12 al 16 giugno a Coverciano

In vista della fase finale del Campionato Europeo, in programma a luglio in Svizzera dove l’Italia affronterà nel girone Olanda, Danimarca e Germania, la Nazionale Under 19 Femminile si radunerà a Coverciano per uno stage da martedì 12 a sabato 16 giugno. Il tecnico azzurro Enrico Sbardella ha convocato 34 Azzurrine divise in due gruppi di lavoro; doppio allenamento giornaliero nelle giornate di mercoledì, giovedì e venerdì.

Elenco delle convocate

Portieri: Roberta Aprile (Pink Sport Time), Gloria Ciccioli (Jesina), Nicole Lauria (Bologna);
Difensori: Laura Capucci (Inter Milano), Chiara Cecotti (Tavagnacco), Aurora De Sanctis (Jesina), Maria Luisa Filangeri (Empoli), Sofia Meneghini (AGSM Verona), Beatrice Merlo (Inter Milano), Vanessa Panzeri (Juventus), Tecla Pettenuzzo (Brescia), Irene Santi (Inter Milano), Erika Santoro (Pink Sport Time), Angelica Soffia (AGSM Verona), Giulia Tamburini (Torino);
Centrocampisti: Bianca Bardin (AGSM Verona), Benedetta Brignoli (Sassuolo), Arianna Caruso (Juventus), Giada Greggi (Res Roma), Elena Nichele (AGSM Verona), Nadine Nischler (Nurnberg Frauen), Maddalena Porcarelli (Jesina), Alice Regazzoli (Inter Milano);
Attaccanti: Sara Baldi (Mozzanica), Agnese Bonfantini (Inter Milano), Federica Cafferata (Giovanile Lavagnese), Sofia Cantore (Juventus), Anita Coda (Real Meda), Melanie Kunrath (Bayern Munchen), Benedetta Glionna (Juventus), Camilla Labate (Res Roma), Benedetta Orsi (Empoli), Angelica Parascandolo (Pink Sport Time), Elisa Polli (Tavagnacco).

Credit Photo: http://www.figc.it/

Azzurre al lavoro a Coverciano: out Chiara Marchitelli, convocate Francesca Durante e Katja Schroffenegger

A cinque giorni da quella che potrebbe essere la sfida decisiva per staccare il pass iridato per Francia 2019, prosegue a Coverciano la ‘Missione Mondiale’ delle Azzurre guidate dalla Ct Milena Bertolini: in caso di successo contro il Portogallo venerdì 8 giugno allo stadio ‘Artemio Franchi’ di Firenze (calcio d’inizio ore 20,45, diretta tv su RaiSport) l’Italia avrebbe infatti la certezza matematica del primo posto nel girone di qualificazione.

Tre punti che proietterebbero le Azzurre ad una fase finale di un mondiale venti anni dopo, senza dover aspettare l’ultima sfida del raggruppamento, in casa del Belgio il 4 settembre. Per questo motivo, la Ct Bertolini si auspica di trovare nel pubblico del Franchi “la dodicesima donna in campo”, come dichiarato nella conferenza stampa di presentazione della gara, per centrare la settima vittoria su sette gare nel percorso di qualificazione.

Dopo l’infortunio rimediato nell’allenamento pomeridiano di venerdì, il portiere del Brescia Chiara Marchitelli sarà costretta ad abbandonare il raduno; al suo posto, Milena Bertolini ha convocato i due estremi difensori Francesca Durante (Fiorentina Women’s FC) e Katja Schroffenegger (Unterland Damen).
Oggi per le 24 Azzurre nuova doppia seduta di allenamento sui campi del Centro Tecnico Federale.

A margine della decisiva sfida contro la nazionale lusitana, il capoluogo toscano si prepara  ad ospitare una serie di iniziative collaterali inserite all’interno del programma ‘Firenze Città Azzurra’: giovedì 7 giugno il Museo al Calcio di Coverciano si terrà un incontro informativo con le società e con le scuole calcio della Toscana sui programmi di sviluppo del Settore Giovanile e Scolastico, mentre un paio d’ore prima del fischio d’inizio di Italia-Portogallo allo stadio ‘Franchi’ è in programma la celebrazione dei 50 anni dal 1° campionato di calcio femminile in Italia e dall’esordio della Nazionale Femminile. Nell’intervallo del match verrà effettuata poi la premiazione dei vincitori del concorso indetto dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC dal titolo ‘Firenze, la mia città si tinge d’azzurro con la Nazionale Femminile’, che ha visto il coinvolgimento degli studenti degli istituti scolastici cittadini di ogni ordine e grado. Ultimo appuntamento in agenda sabato 9 giugno, quando l’Azzurra Alia Guagni sarà la ‘Leggiadra Madonna’ alla prima semifinale del Calcio Storico Fiorentino.

L’elenco delle convocate

Portieri: Rosalia Pipitone (Res Roma), Emma Guidi (S. Zaccaria); Francesca Durante (Fiorentina Women’s FC); Katja Schroffenegger (Unterland Damen);
Difensori: Elena Linari (Fiorentina), Alia Guagni (Fiorentina), Elisa Bartoli (Fiorentina), Cecilia Salvai (Juventus), Sara Gama (Juventus), Laura Fusetti (Brescia), Lisa Boattin (Juventus);
Centrocampiste: Aurora Galli (Juventus), Martina Rosucci (Juventus), Alice Parisi (Fiorentina), Barbara Bonansea (Juventus), Greta Adami (Fiorentina), Eleonora Goldoni (Tennessee State University), Lisa Alborghetti (Mozzanica), Valentina Cernoia (Juventus), Manuela Giugliano (Brescia);
Attaccanti: Daniela Sabatino (Brescia), Ilaria Mauro (Fiorentina), Valentina Giacinti (Brescia), Cristiana Girelli (Brescia).

*Chiara Marchitelli (Brescia) sconvocata

Staff – Coordinatrice Nazionali Femminili: Annarita Stallone; Commissario Tecnico: Milena Bertolini; Assistente tecnico: Attilio Sorbi; Segretario: Elide Martini; Preparatore atletico: Stefano D’Ottavio; Preparatore dei portieri: Cristiano Viotti; Match Analyst: Marco Mannucci; Medici: Alessandro Carcangiu e Monica Fabbri; Fisioterapisti: Roberto Cardarelli e Maurizio D’Angelo; Nutrizionista: Natale Gentile.

Il programma

Lunedì 4 giugno
Ore 10 – Allenamento (chiuso)
Ore 17 – Allenamento (chiuso)

Martedì 5 giugno
Ore 10 – Allenamento (aperto alla stampa i primi 15’)
Ore 16.30 – Allenamento (chiuso)

Mercoledì 6 giugno
Ore 17 – Allenamento (chiuso)

Giovedì 7 giugno
Ore 19.15 – Conferenza stampa allo stadio ‘Franchi’ (Ct e 1 calciatore)
Ore 20 – Allenamento allo stadio ‘Franchi’ (aperto alla stampa i primi 15’)

Venerdì 8 giugno
Ore 20. 45 – ITALIA-Portogallo (stadio ‘Franchi’). Al termine della gara incontro con la stampa.

Calendario, risultati e classifica del Gruppo 6

15 settembre: ITALIA-Moldova 5-0
19 settembre: Romania-ITALIA 0-1
19 settembre: Belgio-Moldova 12-0
20 ottobre: Belgio-Romania 3-2
24 ottobre: ITALIA-Romania 3-0
24 ottobre: Portogallo-Belgio 0-1
24 novembre: Portogallo-Moldova 8-0
28 novembre: Romania-Moldova 3-1
28 novembre: Portogallo-ITALIA 0-1
6 aprile: Moldova-ITALIA 1-3
6 aprile: Belgio-Portogallo 1-1
10 aprile: ITALIA-Belgio 2-1
10 aprile: Moldova-Romania 0-0
8 giugno: ITALIA-Portogallo
12 giugno: Romania-Portogallo
12 giugno: Moldova-Belgio
30 agosto: Moldova-Portogallo
31 agosto: Romania-Belgio
4 settembre: Portogallo-Romania
4 settembre: Belgio-ITALIA

Classifica: Italia 18 punti (6 gare giocate), Belgio 10 (5), Portogallo 4 (4), Romania 4 (5), Moldova 1 (6).

Credit Photo: http://www.figc.it/

Lucy Bronze conquista il premio BBC Women’s Footballer of the Year 2018

Lucy Bronze ha vinto il premio BBC Women’s Footballer of the Year 2018 indetto dalla BBC World Service, diventando così la prima calciatrice inglese a conquistarlo. Lieke Martens e Sam Kerr si posizionano rispettivamente seconde e terze. Le altre atlete inserite nella top 5 ma rimaste fuori dal podio sono Pernille Harder (Wolfsburg) e Dzsenifer Marozsan (Lione).
Si tratta di un riconoscimento arrivato al termine di una stagione spettacolare giocata nel Lione, dove è arrivata nell’estate scorsa dopo le stagioni trascorse in terra inglese tra le file di Sunderland, Everton, Liverpool e Manchester City.

Queste sono le sue prime dichiarazioni al termine della premiazione:
Vincere questo premio per me è una grandissima soddisfazione, e a dir la verità sono ancora un po’ sorpresa. Ero già felice per essere stata nominata nella top-5 ma addirittura riuscire a vincerlo arrivando davanti a grandissime calciatrici è una soddisfazione enorme. Per un difensore come me è sempre difficile riuscire a vincere premi individuali, e aver avuto la meglio su attaccanti abituate a segnare tantissimo è ancora più bello.

Credit Photo: Pagina Instagram Lucy Bronze

Master, pc e aggiornamento continuo: Antonio Cincotta pronto per la nuova sfida viola

La prossima stagione la Fiorentina Women’s sarà allenata solo da Antonio Cincotta. Sauro Fattori, infatti, avrà un ruolo in società. Su Repubblica, Benedetto Ferrara scrive del tecnico viola che ha studiato alla Bocconi e lavorato a Seattle. Vi proponiamo una parte dell’articolo:

“Per il giovane Cincotta questa sarà una occasione strepitosa da non fallire. Anche se fino ad oggi la sua breve carriera è fatta solo di soddisfazioni, viste le promozioni con il Como e il Milan, la preziosa esperienza fatta a Seattle (dove incrociò proprio la Guagni prima di ritrovarla a Firenze). Ma la Fiorentina Women’s è un’altra storia, e lui lo sa bene. Così questo ragazzo milanese che ha inseguito il suo sogno di allenatore fin da quando giocava a calcio in eccellenza, ascolta i Pearl Jam e passa le ore a studiare le metodologie di lavoro più in voga là dove il calcio si evolve. Un esempio? Il Coerver Coaching, il metodo olandese che per prima cosa analizza i grandi giocatori attraverso dei video e arriva alla conclusione che molte delle loro abilità nell’uno contro uno e nel controllo di palla possano essere sezionate ed insegnate a molti giocatori. Un metodo di lavoro adottato da grandissimi tecnici e perfino da Sir Alex Ferguson. D’altra parte ad Antonio piace da matti insegnare. Lo fa nello spogliatoio o sul campo quando parla alle sue calciatrici, lo fa quando insegna: ai corsi di aggiornamento, all’università o in luoghi un po’ speciali, come il carcere di Bollate, dove ha tenuto un corso sul coaching ai detenuti. Cincotta fu scelto a suo tempo da Vincenzo Vergine, detto il professore, l’uomo che gestisce con esperienza e la giusta dose di pragmatismo e severità sia il settore giovanile che la Fiorentina Women’s, la start up vincente dei Della Valle.”

Credit Photo: Fiorentina Women’s FC

Speciale Statistiche fine stagione Pink Bari: nel finale di stagione conquista la permanenza in Serie A

Formazione che ha giocato buona parte della Stagione con un atteggiamento molto difensivo e basato su ripartenze e rapide verticalizzazioni, facendo del proprio campo un fortino difficile da espugnare per tanti. Nel finale del girone d’andata sono arrivati risultati che hanno alimentato la positività nella squadra, utile nel finale di Campionato dove si sono battute prima nello spareggio con Ravenna Woman e poi nei playout, conquistando la permanenza in Serie A.
Serturini miglior capocannoniere di squadra con soli 6 goal stagionali … sul podio anche Pinna con 4 e Novellino con 2 goal stagionali.
Uno sviluppo più organizzato del gioco offensivo e meno basato su singoli può portare più gol. Così come un’organizzazione ordinata del reparto difensivo può diminuire la quantità di gol subiti.

Qui di seguito le statistiche di fine Campionato di Serie A 2017/18 della Pink Bari.

Fiorentina Women’s, arriva il ripescaggio in Champions? Le ipotesi e i criteri

Anche per la Fiorentina Women’s c’è l’ipotesi di ripescaggio in Europa, anche qui legato al Milan. Il club rossonero è in procinto di rilevare il titolo sportivo del Brescia, che però non può essere ceduto insieme ai diritti acquisiti della UEFA. La nuova squadra, quindi, potrebbe giocare nella prossima Champions solo nel caso in cui il Milan acquistasse tutte le quote societarie, facendosi carico anche degli eventuali debiti. Altrimenti sarà una tra Fiorentina e Tavagnacco ad andare in Europa. Ma con quale criterio? Ipotesi spareggio scartata, restano tre possibilità: sorteggio, accordo tra le parti, ranking UEFA. Lo scrive il Corriere Fiorentino.

Credit Photo: Fiorentina Women’s FC

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