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Ternana: cosa lascia la sconfitta con l’Arezzo?

Credit Photo: Emanuele Ubaldi - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Purtroppo abbiamo pagato l’unico errore che abbiamo fatto” esordisce la capitana della Ternana Eleonora Pacioni, ai microfoni del suo club nell’intervista post-gara (riportata quindi sui profili social del club). “In questi tre anni in Serie B penso di non aver mai visto una squadra vincere tutte le partite del campionato, quindi impareremo i nostri errori e ripartiamo da oggi (domenica, ndr)“, analizza la giocatrice.

È da un po’ che sbagliamo tanto davanti alla porta e non chiudiamo la partita subito. È successo a San Marino. Ripeto, dobbiamo lavorare sui nostri errori, però penso che abbiamo perso con dignità e abbiamo fatto un’ottima partita” conclude l’intervento la giocatrice.

Devi fare gol in questo sport. Abbiamo giocato ad una porta, però non ricordo neanche miracoli da parte del portiere dell’Arezzo” esordisce il tecnico Antonio Cincotta. “Abbiamo giocato nella loro area di rigore, ma negli ultimi 16 metri siamo mancate noi. Le responsabilità della sconfitta sono nostre” questa l’analisi dell’allenatore, che sottolinea come in tutte quelle microsituazioni tecnico-tattiche, la sua formazione non è riuscita ad imporsi come invece avvenuto altre volte.

Nel calcio questi gol da angolo capita di prenderli, perché corner e rimpallo diventano imprevedibili. Se proprio devo recriminare, il palo di Ripamonti [rispondendo alla domanda del giornalista che gli chiedeva quale dei due episodi recriminasse di più]. Perché i maggiori rimpianti sono per quello che non facciamo noi” prosegue nel suo commento il mister delle Fere. “Più di vivere nell’area avversaria non possiamo fare, siamo mancate lì nei dettagli come successo altre volte. Miglioreremo” aggiunge.

Non c’è mai stata una squadra che ha fatto il filotto con il 100% di vittorie, e noi non ci siamo mai illuse di essere quella squadra. Certo, quando succede un incidente, si analizza l’incidente, ma non si butta via quanto di buono fatto fino a quel momento” conclude.

Svizzera, Seraina Piubel e Alena Bienz ritornano per le ultime due gare dell’anno

Photo Credit: ASF SFV

Per le ultime due partite internazionali dell’anno contro la Germania (29 novembre, ore 20:00 a Zurigo) e l’Inghilterra (3 dicembre, ore 20:45 CET a Sheffield), l’allenatrice Pia Sundhage si affida in gran parte allo stesso organico di ottobre. Delle 25 giocatrici nominate, 23 erano già presenti. Due giocatrici, ovvero Seraina Piubel e Alena Bienz, tornano in Nazionale.
Le prossime sfide segneranno la prima dozzina di partite di Sundhage sulla panchina della Svizzera. Per la prima volta, si affiderà in gran parte alle stesse giocatrici prese in considerazione nella nominazione precedente, anche grazie al buon pareggio contro l’Australia e alla vittoria sulla Francia. “Sono stata molto soddisfatta della prestazione di ottobre e volevo dare a queste giocatrici la possibilità di ripetersi. Abbiamo lavorato bene soprattutto in fase difensiva e vogliamo fare tesoro di questa esperienza la prossima settimana“.
Tra le nuove giocatrici figura Seraina Piubel, convocata per l’ultima volta lo scorso giugno. L’ex giocatrice dell’FCZ si è già affermata come titolare nella Super League femminile inglese dopo il suo passaggio al West Ham United. Anche per Alena Bienz si tratta della prima convocazione in Nazionale dall’estate scorsa. La centrocampista dell’FC Köln aveva fatto il suo debutto in Nazionale a febbraio.
Dopo aver lasciato aperta la corsa per il posto di portiere titolare fino ad ora, Sundhage ha deciso di scegliere Elvira Herzog come proprio numero 1. “Elvira è in vantaggio, come hanno dimostrato le sue prestazioni. Ora vogliamo darle ulteriori opportunità per acquisire esperienza e slancio come numero 1“.

Allenamento pubblico a Rapperswil-Jona
Prima della partita in casa, la Nazionale femminile terrà un allenamento pubblico presso il centro sportivo Grünfeld di Rapperswil-Jona. Mercoledì 27 novembre, dalle 16:15 alle 17:30, i tifosi e gli appassionati di calcio avranno l’opportunità di vedere da vicino le stelle della Nazionale in azione e di ottenere successivamente foto e autografi.

Alessandro Spugna, in attesa del Lyone: “Occorrerà dare il 130% sul campo, non abbiamo nulla da perdere!”

Alessandro Spugna, tecnico giallo rosso, nella vigilia della super sfida per la quarta gara della Women’s Champions League: contro L’ Olympique Lyon, ha parlato in conferenza stampa attraverso i canali ufficiali del Club.

Il mister, affiancato da Evelyne Viens, ha aperto la conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti presenti in sala. Sembra una sfida al limite dell’impossibile, mister che cosa hai detto alle ragazze e che cosa dirai domani? “Ho detto che dovremo affrontare il Lione con serenità. Non abbiamo nulla da perdere. In campo bisogna dare il meglio di sé e quando si affrontano squadre come queste bisogna dare il 130%. Dobbiamo goderci un momento importante della stagione: siamo seconde nel girone e vogliamo mantenere questa posizione, dobbiamo giocare al massimo”.

Dragoni e Viens giocheranno dall’inizio? Penserà ad un tour nover anche in vista del prossimo match contro il Sassuolo? “Penseremo partita dopo partita. Penseremo al Lione, poi al Sassuolo. Evelyne e Giulia stanno meglio, sono convocate e possono giocare, ma lo decideremo domani. Parleremo anche con loro. Sicuramente hanno la possibilità di giocare”.

Infine, ha pensato di mettere la squadra con più centimetri? “Gli angoli ci hanno creato problemi, ha affermato Spugna in chiusura del suo intervento, cercheremo di migliorare con le prossime gare. Ci sarà chiaramente qualche cambio, non solo per questo motivo ma perché abbiamo bisogno di forze fresche”.

Arezzo Calcio Femminile, com’è stato vincere 1-0 a Narni?

Credit Photo: Stefania Bisogno - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

È stata una grande prestazione di squadra. Siamo state unite, compatte, e devo fare i complimenti alla mia squadra, perché abbiamo fatto una bellissima partita“. Se lo gode così il successo l’allenatrice dell’Arezzo Calcio Femminile Ilaria Leoni, molto soddisfatta per l’incredibile vittoria per 1-0 delle amaranto a Narni. “Sono contentissima di questo gruppo, di questo staff. Il gol è nato da un cambio in panchina, è stato bello perché abbiamo gioito e ci siamo abbracciati tutti, questo deve essere lo spirito giusto” conclude l’intervento la coach, nell’intervista post-partita riportata poi sui profili social del club.

“È stata tosta, abbiamo tenuto botta fino all’ultimo, siamo state in campo 95 minuti” le fa eco la match-winner Teresa Fracas, che al 63′ di sinistro ha deciso l’incontro. “Siamo state unite dal primo all’ultimo, è arrivato poi il gol, e sono contenta per aver contribuito alla vittoria della squadra“.

Infine, il commento di Francesca Blasoni: “L’obiettivo nostro era quello di confermare le belle prestazioni delle ultime due partite. Ci siamo riuscite con la compattezza” riprendendo poi le stesse parole di Fracas, a cui fa i complimenti per la rete segnata.

Evelyne Viens, AS Roma alla vigilia contro l’ O.L.: “La cosa più importante è concentrarsi e di poter dare il meglio e fare gol”

Alla vigilia della sfida di Women’s Champions League contro l’ Olympique Lyon, attravero i canali ufficiali del Club giallo-rosso, il tecnico ed Evelyne Viens hanno parlato della difficile sfida che vedrà impegnata la AS Roma nel match di ritorno.

Evelyne, che ha davuto saltare la sfida al Tre Fontane, sembra a aver ritrovato le forze fisiche per domani, ed alla domanda: Come stai? Ti ha dato più fastidio di più saltare la sfida col Lione oppure il derby? ha dichiarato: “In realtà ho avuto un virus. L’importante era partecipare a entrambe… Forse la sfida di andata. Era importante, anche se le emozioni del derby sono importanti”.

Cosa ti chiede mister Spugna quando giochi in mezzo e sulle corsie? “Non mi dice qualcosa di specifico, ma di trovare il mio spazio e di tirar fuori le qualità. La posizione cambia, ma devo sempre dare il meglio di cui dispongo”.

Evelyne senti di avere una caratura più internazionale? “Non so che cosa rispondere… Secondo me la cosa più importante è concentrarsi sulla fiducia, sul fatto di poter dare il meglio e fare gol”.

Juventus-Sassuolo 2-2: il pareggio tra le juventine e le sassolesi secondo i dati Panini Digital

Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Finisce 2-2 la sfida della decima giornata della Prima Fase di Serie A tra Juventus e Sassuolo: per le padrone di casa sono andate in rete Cristiana Girelli ed Alisha Lehmann, mentre per le ospiti sono andate a referto con la doppietta di Gina Chmielinski. Con l’aiuto di Panini Digital Soccer andiamo ad analizzare l’incontro.

Partiamo dall’IVS, dove la formazione di Massimiliano Canzi hanno ottenuto il 62% contro il 38% della squadra di Gian Loris Rossi, segno che le juventine, nonostante il punteggio, hanno giocato meglio delle sassolesi.

Le bianconere hanno avuto più possesso palla, dove il pallone l’hanno tenuto per 28′:44″ e il 57%, mentre le neroverdi l’hanno giocato 22′:00″ e il 43%. Juventus avanti nel numero di giocate utili: 121 a 84.

A livello difensivo la Juventus ha ottenuto percentuali nella protezione area (56,2%-51,9%), su fine azione avversaria (19,5%-17,3%) e nelle palle recuperate effettive (61%-56,7%); mentre il Sassuolo è avanti su quelle temporanee (26%-19,5%) e in quelle giocate in zona area dagli avversari (52-32).

Parliamo di come hanno giocato le formazioni al “Vittorio Pozzo” di Biella a livello offensivo. Il gruppo allenato da Canzi ha avuto più palle giocate in zona area (52-32), più pericolosità sulla percentuale di attacco alla porta (48,2%-43,8%) e concluso 21 volte (10 su azione e 11 indirettamente da calcio piazzato); invece, la squadra di Rossi ha tirato 7 volte (6 su azione e 1 indirettamente da calcio piazzato).

Vediamo il flusso di gioco di Juventus e Sassuolo. Partiamo dalle juventine che hanno giocato 554 volte il pallone e il 58%, mentre ha effettuato 366 passaggi riusciti e il 69%: a farne di più è stata Lisa Boattin che ha servito 66 palloni e ne ha ricevuti 43.

Per quanto riguarda la squadra sassolese, essa ha usato la sfera 403 volte e il 42%, e se l’è passata 266 volte e col 44%. È Sara Mella quella che ne ha fatto di più: infatti, ha passato 26 volte la sfera. Daniela Sabatino e Chmielinski l’hanno ricevuta 29 volte.

A livello individuale Boattin detiene il numero di palle giocate (67) e in quelle recuperate, Solène Durand in quelle perse (26), infine Barbara Bonansea ed Eva Schatzer han tirato 5 volte ciascuna.

Nazionale U19 Femminile – A Coverciano, workshop di formazione sul contrasto al match fixing per le Azzurrine, promosso dalla FIGC in collaborazione con Sportradar

Credit Photo: Figc - Federazione Italiana Giuoco Calcio

La Nazionale Under 19 femminile, radunata presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano per preparare il Round 1 di qualificazione all’Europeo, è stata protagonista quest’oggi di un workshop sugli aspetti legati all’integrità delle competizioni e al contrasto del match fixing.

L’incontro, promosso dalla FIGC in collaborazione con Sportradar, è stato tenuto dall’Avv. Marcello Presilla (responsabile Integrity di Sportradar) e rientra nel percorso di formazione obbligatoria per le Nazionali giovanili impegnate nelle competizioni UEFA, e ha seguito quello di formazione sul tema dell’antidoping.

Nella giornata di giovedì 21, al termine del raduno, il tecnico Nicola Matteucci ufficializzerà la lista delle 20 calciatrici che partiranno alla volta della Polonia, sede del Round 1 di qualificazione all’Europeo, con l’Italia inserita in un girone che oltre alle padrone di casa comprende anche Inghilterra e Turchia.

UEFA Women’s Champions League: chi tenere d’occhio alla Giornata 4

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Il Manchester City può schierare grandi nomi in attacco, nonostante l’infortunio di Vivianne Miedema. Nella seconda giornata, quando il City era in svantaggio per 2-1 contro il St. Pölten a Vienna, Fujino ha riportato la sfida in parità, prima della vittoria finale per 3-2. Nella terza giornata, invece, il suo colpo di testa in tuffo ha assicurato al City la vittoria per 2-0 contro l’Hammarby.

Arrivata al City dal Tokyo Verdy Beleza in estate, la Fujino è stata la protagonista della corsa del Giappone verso la fase finale della Coppa del Mondo FIFA Under-20 femminile del 2022, prima di diventare la più giovane marcatrice del suo Paese in una Coppa del Mondo senior, maschile o femminile. Inoltre, è stata nominata due volte MVP della stagione della WE League giapponese, grazie alla sua tecnica e alla sua abilità nel finalizzare, caratteristiche che si uniscono alla sua inesauribile energia.

Manuela Giugliano (Roma)

L’inizio perfetto della Roma nel Gruppo A si è interrotto con la sconfitta casalinga per 3-0 contro il Lyon alla terza giornata. In Francia cercheranno di ottenere un risultato che le metta al sicuro, in vista della sfida successiva contro il Wolfsburg. Le campionesse d’Italia faranno affidamento sulle loro giocatrici più esperte per provare a cambiare le sorti contro il Lyon e il capitano Giugliano sarà il fulcro della squadra.

Il debutto in Europa della Giugliano è avvenuto dieci anni fa, all’età di 17 anni, per l’ASD Torres; ha anche giocato per il Verona e per il Brescia in Champions League, prima del suo passaggio nel 2019 dal Milan alla Roma, con cui ha preso parte a tutte e tre le loro campagne nella competizione. La Giugliano ha trasformato il rigore decisivo nella vittoria della prima giornata contro il Wolfsburg e ha anche segnato nella vittoria contro il Galatasaray. Abile, affidabile davanti alla porta e leader della squadra, la Giugliano quest’anno è diventata la prima giocatrice italiana a essere tra le candidate al Pallone d’Oro femminile.

Karina Sævik (Vålerenga)

Il Vålerenga deve ancora dimostrare tutto il suo valore nella fase a gironi, dopo la sconfitta per 3-0 alla terza giornata contro il Bayern Monaco. Tuttavia, è stato un 2024 memorabile per la squadra, che non solo si è qualificato per la prima volta in Champions League, ma ha anche difeso il titolo norvegese, grazie anche ai gol decisivi di Sævik.

Karina Sævik ha segnato in tutte e tre le partite di qualificazione della Champions League del Vålerenga, ed è stata la seconda miglior marcatrice nella Toppserien, dietro Anna Aahjem del Brann. L’ex attaccante del Paris Saint-Germain e del Wolfsburg è stata convocata più di 50 volte dalla Norvegia e ha recentemente prolungato il suo contratto con il Vålerenga fino al 2027.

 

Caroline Weir (Real Madrid)

La Weir ha avuto un prolifico primo anno a Madrid, nel 2022/23, dopo essere arrivata dal Manchester City, ma la sua seconda stagione è stata interrotta a settembre 2023 a causa della rottura del legamento crociato anteriore. La centrocampista è rapidamente tornata ad alti livelli dopo il suo rientro in campo, sia con la Nazionale, sia con il Madrid, segnando due spettacolari gol in Champions League, uno nella vittoria per 4-0 contro il Celtic e la magnifica punizione nella vittoria per 7-0 contro il Twente, una partita in cui la Weir ha anche fornito due assist.

Una vittoria contro il Twente mercoledì potrebbe portare il Madrid per la prima volta ai quarti di finale da quando la Weir è arrivata, e lei spera di contribuire al successo con passaggio vincente o un tiro imprendibile. Weir ha spiegato che dopo la prima assenza per un grave infortunio della sua carriera è emozionata di giocare di nuovo.

Milan-Como analizzata da Panini Digital: le lariane controllano e portano a casa il bottino

Photo Credit: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Milan-Como, valida per la 10° giornata di campionato (1° di ritorno), è terminata con il punteggio di 0-1. La sfida del Puma House of Football era uno snodo importante per la corsa alla Poule Scudetto e la vittoria delle lariane, grazie alla prima firma in stagione di Alex Kerr, arrivata al 38′, permette alle ragazze di Stefano Sottili di agguantare la quinta posizione in solitaria, a +3 proprio dalle rossonere.

Grazie ai Match Analysis della Panini Digital possiamo evidenziare la superiorità delle ospiti e il dato che ce lo mostra è l’IVS (Indice di Valutazione Squadra) che è infatti pari a 39 contro 61.

Il fatto che il Diavolo abbia un maggior possesso palla (62% a 38%), più palle giocate (628 a 436), un baricentro più alto (62,2 mt a 51,6 mt) e una supremazia territoriale più elevata (74% a 26%) sottolinea maggiormente le difficoltà della formazione di Suzanne Bakker ad essere realmente pericolosa nel corso della partita. Nonostante la solita grande ragnatela di passaggi e un atteggiamento abbastanza propositivo le palle gol sono state inferiori rispetto a quelle delle avversarie. Il fatto che le meneghine non riescano a concretizzare è ben visibile anche dal numero dei palloni giocati nell’area delle comasche (47, ben 12 in più rispetto alle rivali).

Nel primo tempo il Milan è sceso in campo con un 4-2-3-1 che in fase di gioco era quasi più un 4-2-4: tralasciando la posizione dei due terzini, Angelica Soffia e Emma Koivisto, che, come sempre, è allineata a quella dei centrocampisti, il trequartista/mezzala, Evelyn Ijeh, affiancava Nadia Nadim al centro dell’attacco cercando di dare supporto alle azioni offensive delle rossonere. Molto densa, come per tutti i 90 minuti, è stato l’out di sinistra, quello presidiato da Soffia e da Chantè-Mary Dompig, al rientro dall’infortunio, e non è dunque un caso che la numero 20 sia stata la prima per palle giocate (80), per passaggi riusciti (54) e passaggi ricevuti (53): centro del gioco delle padrone di casa.
Anche nella seconda frazione le ragazze di Bakker erano schierate con un 4-2-3-1 che diventava una sorta di 4-2-4 ma, questa volta, ancora più offensivo: i due terzini erano ancora più alti rispetto ai primi 45 minuti e Ijeh giocava ancora molto vicino alla punta centrale numero 9. In questa seconda metà, oltre alla fascia sinistra, anche quella destra è stata ricca di densità, questo grazie alla subentrata Gloria Marinelli che in poco più di 20 minuti ha toccato 23 palloni ed effettuato 11 passaggi, nel disperato tentativo di rimettere in piedi il match.

Il Como è invece sceso in campo con un 4-3-1-2 che si trasformava in uno pseudo 4-2-1-3 date le continue proiezioni offensive, una non vincente solo grazie ad un’ottima risposta di Laura Giuliani sulla girata di Elisa del Estal, da parte della mezzala di destra, Julia Karlernas, scheggia nel fianco per la retroguardia milanista. La numero 16 classe 1993 è stata, insieme al terzino destro, Agnete Marcussen, la prima per palle giocate e per passaggi riusciti (50 e 24) e per questo motivo la fascia destra è stata la zona di maggiore densità nel primo tempo comasco.
Dopo l’intervallo, la squadra di Sottili partiva da un 4-3-2-1 di base e lo manteneva anche in impostazione e in fase d’attacco. Probabilmente questa scelta più conservativa è stata dettata dal vantaggio delle ospiti sulle meneghine e dalla volontà di non scoprirsi in maniera esagerata per evitare le ripartenze avversarie. La tanta densità presente nell’area del portiere, Astrid Gilardi, sottolinea il suo ruolo centrale nella costruzione lariana con i suoi lanci lunghi diretti spesso verso la solita Karlernas.

Se entrambe le compagini hanno voluto maggiormente impostare dal basso, l’hanno fatto in maniera differente e non costantemente per tutta la partita. Il Diavolo ha giocato così per l’86% delle volte ma, dalla prima alla seconda metà, il numero è aumentato del 16,4% (da 76,5% a 92,9%) complice anche un atteggiamento più attendista da parte delle avversarie. Il Como invece ha manovrato dal basso per il 69,5% delle volte, lasciando dunque anche ampio spazio ai rilanci lunghi: scelta dovuta anche al pressing alto delle rivali che è stato pari a 54,9 mt, contro i 41 mt delle comasche. Da queste statistiche capiamo che non sempre il gioco dal basso porta ai risultati sperati: se la manovra è lenta e prevedibile difficilmente si riescono a trovare i giusti spazi per attaccare la porta.

L’impostazione della formazione di casa, come abbiamo già anticipato, è stata soprattutto compito di Angelica Soffia e, per questo, le azioni milaniste venivano manovrate soprattutto sulla sinistra: Julie Piga allargava su Soffia che poi cercava la verticale per Dompig o la palla centrale per Marta Mascarello (asse più attivo con 18 passaggi dal terzino sinistro all’interno di sinistra). Non sono da dimenticare anche le svariate volte in cui il Milan cambiava totalmente fascia con il giro palla da sinistra a destra, sia difensivo che a centrocampo, con la volontà comunque di andare a far sfogare l’azione sull’ala, in questo caso Monica Renzotti.
Se Soffia è stata la giocatrice rossonera con più passaggi riusciti, è stata solo la terza, tra quelle di movimento, per precisione (68%, come Koivisto, Piga e Mascarello che hanno concluso tutte con 52 passaggi) mentre la prima è stata Silvia Rubio con il 75%. Da evidenziare sono anche i dati dell’altro terzino, Koivisto, che ha chiuso seconda per palle giocate (78) e per passaggi riusciti (52); inoltre, nonostante il disimpegno horror con la complicità della compagna di reparto, Nadine Sorelli, che ha consegnato di fatto lo 0-1 al Como, Piga è stata comunque la prima per giocate utili (17, 8 in più rispetto a Giuliani e Mascarello, seconde) e per palle recuperate (32).

Il gioco della squadra in trasferta era tutto in mano a Karlernas: ricercata spesso direttamente da Gilardi o da Marcussen, la mezzala destra aveva il compito di scambiare con gli altri centrocampisti, o con del Estal quando si abbassava, e di mandare in profondità Kerr, metodo che più volte ha messo in difficoltà la retroguardia rossonera.
Come abbiamo già visto, Karlernas è stata la prima per palle giocate e per passaggi completati, ma anche la prima per passaggi ricevuti (34): proprio questo dato ci fa capire la sua importanza nel gioco delle lariane. E’ giusto però anche indicare il fatto che non sia stata molto precisa dato che in questa classifica statistica è solo ottava con il 49% (la più precisa è stata Dominika Skornankova, subentrata al 67’ al posto di Kerr, con il 67% ma con soli 6 passaggi in attivo). Marcussen, l’altra calciatrice con il maggior numero di passaggi completati, è nona per precisione (48%) ma è prima anche per palle recuperate (23). L’asse più attivo è invece stato quello da Nadine Nischler a del Estal (10 passaggi dal trequartista alla punta centrale di sinistra). La fantasista italiana classe 2000 è stata un continuo pericolo per le meneghine nel corso di tutta la partita ed, infatti, è la prima per giocate riuscite (12) e per tiri tentati (5).

Per quanto riguarda le conclusioni, il Milan ne ha tentate 9, di cui 4 in porta; 6 di queste sono arrivate da dentro l’area di rigore mentre le restanti 3 da fuori. Nonostante ciò, il Diavolo non ha mai creato enormi palle gol; certo, Gilardi ha dovuto compiere comunque 4 parate, ma l’indice di difficoltà di queste non è mai stato così elevato da costringere l’estremo difensore comasco agli straordinari. La rossonera ad aver tentato più tiri è stata la rientrante Dompig, 3 tentativi ma mai pericolosa; Ijeh è colei che, come sempre, ha creato maggiori grattacapi al Como con 2 conclusioni non banali mentre si accende decisamente il segnale di pericolo sulla testa di Nadim che continua il suo periodo sfortunato, 0 gol all’attivo, e termina il match con 0 conclusioni verso la porta avversaria.
Le ospiti, invece, hanno calciato verso la porta difesa da Giuliani 12 volte e 5 in porta. Il fatto che 10 di questi tiri siano arrivati da dentro l’area ci fanno intendere le difficoltà, non tanto difensive della retroguardia milanista, che comunque ha concesso molto di più rispetto agli standard, se si esclude la trasferta di Torino, ma le tante distrazioni in fase di impostazione che hanno causato molte palle perse sanguinose che hanno lanciato verso la porta gli attaccanti lariani, compreso il pasticcio di Piga e Sorelli, le quali hanno steso un tappeto rosso a Kerr che l’ha condotta sola davanti all’estremo difensore della formazione di Bakker per lo 0-1 decisivo. Come abbiamo già evidenziato, è stata Nischler colei che ha ricercato più volte la gioia personale senza però ottenerla (5 tiri, 2 molto insidiosi); mentre Kerr ha concluso solamente 2 volte con il 50% di successo, ciò che è bastato per portare a casa i 3 punti.

Federico Vassallo, coach Baiardo: “Torres? Vittoria che ci dà fiducia”

Credit Photo: Francesco Passaretta - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Trasferta sassarese dal sapore dolce: è quella affrontata la più recente domenica dalla compagine ligure, alias Angelo Baiardo.
È stato il 17′ a regalare la vittoria alla formazione ospite, su goal di Alessia Calcagno: l’attaccante classe ’91, agevolata dalla mossa di Giulia Tassi, ha insaccato senza esitare, dopo un primo quarto d’ora avvincente.
Il raddoppio? Non è arrivato, certo è che non è mancato l’atteggiamento propositivo. Nonostante il risultato poco largo, tale occasione è bastata ad intascare tre punti (sono ora 15 i totali, pari a Lesmo, Tharros e Solbiatese) ed a confermare l’obiettivo d’aggancio alle prime posizioni, utile alla salvezza certa.

Sono solamente tre le dispute mancanti alla chiusura del ciclo d’andata del campionato cadetto, un campionato che, anche dopo undici giornate, non abbassa l’asticella della competitività.
In attesa di sapere di più sulle prossime davanti alle neopromosse Pietrasanta, Sedriano e Bellinzago, ecco quanto detto dal tecnico neroverde dopo la prestazione effettuata in casa Women Torres:Vittoria importante perché ci dà fiducia e ci fa tornare a casa con un bottino pieno. Questa settimana abbiamo lavorato molto e oggi la squadra ha cercato di applicare al meglio ciò che abbiamo provato.

Siamo una squadra in costruzione e che ancora non ha ben consapevolezza dei mezzi che ha a disposizione.
Oggi sono soddisfatto, perché ho visto già buona applicazione e voglia di migliorarsi; sul piano del gioco potevamo essere più cinici e sfruttare maggiormente le occasioni create, oltre che commettere qualche sbavatura di meno nei tempi di transizione.
Contento perché oggi abbiamo avuto una difesa composta da tantissime giovani, zero gol subiti e ottima prestazione.

Particolar menzione al debutto da titolare di Dellacha, ulteriore dimostrazione che stiamo lavorando a lungo termine.
La strada è ancora lunga, si deve continuare a lavorare a testa bassa“.

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