Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 940

Gian Loris Rossi è il nuovo allenatore del Sassuolo

Photo Credit: US Sassuolo Calcio

L’US Sassuolo Calcio comunica che il Sig. Gian Loris Rossi è il nuovo allenatore della Prima Squadra femminile.

LA CARRIERA DA ALLENATORE
Classe ’85 nato a Modena, mister Rossi ha iniziato la carriera da allenatore nel settore giovanile maschile del Carpi. Proprio a Sassuolo approda al settore femminile come secondo di Mister Piovani per le stagioni 2020/21 e 2021/22. Torna a sedere sulla panchina neroverde dopo le esperienze alla Fiorentina e alla Sampdoria.

LE PRIME PAROLE DI MISTER ROSSI
Il rientro a Sassuolo da allenatore è un’emozione, sono orgoglioso del percorso che ho fatto e della chiamata ricevuta. Questo è un luogo che considero casa. Mi aspetto di trovare una squadra che abbia fame, determinazione e umiltà. Alle ragazze chiederò di cercare di migliorarsi ogni giorno“.

Lumezzane, Castenedolo nuova casa rossoblù

Photo Credit: FC Lumezzane

Dalla prossima stagione sportiva le prime squadre maschile e femminile del Lumezzane si alleneranno nello stesso centro sportivo di Castenedolo, in provincia di Brescia.

Un ulteriore investimento e passo in avanti nella strutturazione societaria da parte della proprietà fortemente voluto dal presidente Andrea Caracciolo, che metterà a disposizione delle due squadre e della Primavera maschile che svolgerà gli allenamenti in contemporanea alla prima squadra, un campo regolamentare in erba naturale, due in erba sintetica, piscina, palestra, sala medica, lavanderia interna e servizio di ristoro presso il ristorante del centro sportivo.

A questi spazi, oltre ai relativi otto spogliatoi ed i magazzini, si aggiungono l’ufficio e la sala stampa.

L’accordo con la Castenedolese avrà inizialmente durata quinquennale.

È un giorno molto importante per la crescita della società, abbiamo lavorato molto per poter mettere al servizio dei calciatori e delle calciatrici e dei rispettivi staff un centro sportivo di primo livello e nel complesso di Castenedolo abbiamo individuato la soluzione ideale. – il commento del Presidente Caracciolo – Ringrazio personalmente il presidente ed il direttivo della Castenedolese con cui si è subito instaurata una proficua collaborazione. Con questo passo non solo ci dotiamo di strutture di allenamento che poche altre realtà in provincia possono vantare, ma soprattutto sarà una spinta ulteriore nel creare momenti comuni tra i vari atleti e atlete tesserate, perché il senso di appartenenza nasce dal quotidiano“.

Antonio De Bonis, Responsabile Femminile LND Basilicata: “Ci piacerebbe vedere qualche squadra in più in Serie C. Dobbiamo crescere passo dopo passo”

Photo Credit: Antonio De Bonis - LND Basilicata

La Rubrica “Focus Sul Territorio” approda in Basilicata, dove abbiamo il Matera in Serie C, mentre il campionato di Eccellenza ha avuto la collaborazione con il comitato regionale della Calabria e a trionfare è stato il Cosenza.
Quali sono gli obiettivi per il calcio femminile lucano? A queste domande le abbiamo rivolte al Responsabile Settore Femminile LND Basilicata Antonio De Bonis.

Antonio le va di presentarsi ai nostri lettori?
«Io sono entrato nel Comitato Regionale Basilicata nel 2005 e fino al 2012 ho rivestito diversi incarichi all’interno del comitato, facendo prima il Commissario di campo, poi il Delegato Provinciale e nel 2012 sono stato eletto come Consigliere Regionale all’interno del Comitato, dopodiché da due anni e mezzo assumo l’incarico come Responsabile del calcio femminile».

Quali sono i risultati che lei ha che ha ottenuto per il movimento?
«Diciamo che siamo riusciti a mantenere il numero delle società che partecipano ai campionati perché, essendo la Basilicata una piccola realtà, abbiamo numeri abbastanza risicati e abbiamo attualmente quattro squadre. All’interno del nostro campionato di Eccellenza sta crescendo comunque il movimento perché comunque ci sono società che si stanno aprendo a questo mondo. Però è chiaro che noi come Comitato stiamo cercando di dare una maggiore propensione nel pubblicizzare il calcio femminile».

Il campionato di Eccellenza di quest’anno ha avuto anche la partecipazione di club provenienti dalla Calabria. Che giudizio dà su questa scelta?
«Quest’anno abbiamo sperimentato una collaborazione con il Comitato LND Calabria che, chiaramente, aveva qualche numero leggermente un po’ più basso rispetto ai nostri, ma proprio nell’ambito di far crescere il movimento a livello regionale abbiamo di buon grado intrapreso questo campionato interregionale che ha permesso anche alle nostre società di potersi confrontare con le squadre calabresi e questo ha portato sicuramente anche una crescita e una maturazione dei nostri club che si sono resi conto che bisogna ancora più lavorare per far crescere il movimento. Nel complesso lo abbiamo valutato positivamente perché comunque ha permesso sia alle ragazze lucane che alle ragazze calabresi di poter portare avanti il calcio, fermo restando che chiaramente c’è anche una crescita del movimento del calcio femminile a 5, perché comunque esiste anche la possibilità del doppio tesseramento permette comunque la possibilità di poter avere più squadre e questo, sicuramente, può aiutare nella crescita del calcio femminile».

La Seventeen Potenza vincitrice della Coppa Basilicata Eccellenza di quest’anno (Photo Credit: Pagina Facebook ASD Seventeen Potenza)

Tuttavia, la Seventeen Potenza ha vinto la Coppa Regionale e ha affrontato la fase nazionale del torneo, dove è uscita nella fase a gironi dove c’erano squadre come Foggia, Siracusa e lo stesso Cosenza. Come considera le prestazioni del club lucano?
«Ho parlato coi dirigenti della Seventeen e, al di là di com’è andata la fase Nazionale della Coppa, l’hanno valutato positivamente. Certo, la squadra ha giocato contro realtà che hanno delle esperienze diverse e ha sofferto il fatto di aver giocato le sfide con Siracusa e Foggia fuori casa, ma non ha sfigurato in questo percorso, perché ha permesso sicuramente alle ragazze e alla Seventeen di prendere consapevolezza della possibilità di non essere inferiore a nessuno».

In Serie C il Matera non ha sfigurato, non ha caso ha ottenuto il settimo posto finale nel Girone C…
«Il Matera può essere un punto di riferimento per le nostre società. È chiaro che se mettiamo in campo delle sinergie possiamo crescere anche dal punto di vista del settore giovanile scolastico».

Poi, ci sono anche le strutture che possono far crescere il movimento…
«A livello di strutture, in questo momento la Basilicata sta crescendo anche da questo punto di vista. Tante amministrazioni hanno iniziato a investire sulle strutture sportive. È chiaro che il problema della Basilicata è che siamo una piccola Regione ma si possono intercettare tante opportunità».

Come vi state rapportando con le istituzioni sulla crescita del calcio femminile regionale?
«Noi come Comitato cerchiamo di non entrare nelle beghe politiche, se ce la dobbiamo dire tutta. Però è chiaro che stiamo spingendo e stiamo cercando di far crescere il movimento femminile anche entrando nelle scuole, anche con l’aiuto del Settore Giovanile Scolastico che in questo campo è di sua competenza».

La scuola può, per l’appunto, aiutare il movimento?
«È chiaro che il problema delle scuole possono essere le infrastrutture che hanno, perché non tutte le scuole posseggono degli impianti sportivi che possono dare la possibilità di giocare a calcio, perché se parliamo di palestre chiaramente potrebbe esserci eventualmente il calcio a cinque, ma non per quello a undici. Però è chiaro che l’obiettivo è quello di far crescere costantemente il movimento e lo stiamo facendo cercando di mettere in campo anche tante iniziative proprio per avvicinare le bambine e le ragazze a questa attività agonistica».

Il calcio femminile cosa deve fare per tornare ad essere credibile sia a livello nazionale che internazionale?
«Diciamo che qui entriamo in un campo un pochettino più particolare, perché sono competenze che spettano più alla Lega Nazionale Dilettanti che sta pensando e sta ottimizzando numerosi interventi da fare per quanto riguarda il calcio femminile».

Che sogni vorrebbe realizzare per il calcio femminile lucano?
«Diciamo che l’obiettivo sarebbe quello di avere qualche squadra in Serie C, ma anche. di avere qualche società in più nei nostri campionati. Ovvio che crescita del movimento va fatta in maniera graduale, bisognerà continuare a prendere il buono che abbiamo fatto e migliorare. Questo poi ci può portare a fare tate cose, ma senza fare voli pindarici, poiché questo ci aiuterà sicuramente, da qui a qualche anno, a poter dire siamo cresciuti anche a livello regionale».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la LND Basilicata ed Antonio De Bonis per la disponibilità.

Sara Gama omaggia Bonansea, Girelli e Linari su Facebook

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano
Sara Gama non sfreccia più sui campi da calcio con la maglia della Nazionale femminile. La sua leadership, invece, non passerà mai di moda. L’ex capitana Azzurra ha voluto omaggiare le sue ex compagne Barbara Bonansea, Cristiana Girelli e Elena Linari dopo la loro premiazione per le 100 presenze in Nazionale. Ecco il post pubblicato sul suo profilo Facebook:
“Una prestazione di livello dove forse potevamo raccogliere qualcosa in più ma la strada e l’atteggiamento sono quelli giusti.
E complimenti Barbara Bonansea, Cristiana Girelli e Elena Linari per le 100 presenze in maglia azzurra”

Giappone: la doppia vittoria in amichevole sulla Nuova Zelanda regala molte certezze

Il 22 maggio, il presidente della sezione di calcio femminile giapponese Norio Sazaki e l’allenatore della nazionale Futoshi Ikeda hanno annunciato le 22 calciatrici scelte per disputare le Olimpiadi che si terranno quest’estate a Parigi. Tra i loro nomi figurano anche due atlete che militano nel campionato di Serie A, vale a dire Saki Kumagai e Moeka Minami, entrambe in forza alla Roma.
Andando a guardare le due amichevoli disputate contro la Nuova Zelanda tra il 31 maggio e il 3 giugno nel campo neutro dello stadio di Nueva Condomina a Murcia, in Spagna, si possono già tirare alcune somme: la nazionale asiatica ha tutte le carte in regola per provare ad andare fino in fondo sia per il gioco mostrato sia per la qualità delle sue giocatrici.

Nel primo dei due match contro la squadra dell’Oceania, vinto per 2 reti a 0, il Giappone ha visto andare in goal Chika Hirao dell’Albirex Niigata Ladies; la linea difensiva è stata lasciata a Rion Ishigawa dell’Urawa Reds Ladies, la conoscenza del campionato italiano Moeka Minami e a Toko Koga del Feyenoord. Da segnalare Honoka Hayashi del West Ham e Fuka Nagano del Liverpool al centrocampo.
Il match è cominciato con il Giappone completamente chiuso nella sua metà campo e il controllo del pallone e del gioco da parte della Nuova Zelanda; il Giappone ha mostrato le sue qualità giocando in ripartenza, ma il goal al minuto 21 da parte di Chika Hirao ha sovvertito le sorti dell’inizio della partita; il Giappone ha poi allungato nel secondo tempo grazie a Koga su un tiro dalla bandierina, e il cambiamento è stato possibile grazie all’inserimento di Maika Hamano del Chelsea per dare forze fresche. Prima del fischio finale, il Giappone ne ha approfittato per far entrare sul terreno di gioco e dare un po’ di minuti nelle gambe anche ad altre calciatrici del calibro di Yui Hasegawa del Manchester City.

La seconda amichevole non ha mostrato grandi cambiamenti nel gioco, ha invece visto una sonora vittoria per ben 4 reti a 1 per la formazione asiatica, che ha dunque mantenuto una media di 3 reti a partita incassando un unico goal. Dopo esser passata in vantaggio nel primo tempo, la Nuova Zelanda ha però tirato i remi in barca e sofferto la pressione e la bravura delle avversarie. Hamano, subentrata nel secondo tempo nella prima delle due amichevoli, è stata determinante in questo incontro e ha anche realizzato una doppietta personale nella ripresa che ha poi innescato le due successive reti.

Al termine del primo dei due incontri, sono state numerose le interviste post-partita; in particolare, sono rilevanti le dichiarazioni dell’allenatore, Ikeda, e della numero 10 della nazionale, Fuka Nagano del Liverpool.
Queste le parole dell’allenatore: “Siamo entrati in gioco desiderosi di provare diverse combinazioni e moduli e migliorare la squadra. Ci siamo preparati per mettere pressione alla loro difesa, ma la Nuova Zelanda ha anche coinvolto il portiere quando la palla era nella sua metà campo, e hanno perciò mantenuto il possesso palla. La nostra difesa ha però mantenuto la concentrazione per tutta la partita per evitare di farle entrare in gioco. Le ragazze avrebbero dovuto provare a essere più ciniche per sfruttare le poche occasioni avute durante il primo tempo ma, nel complesso, sono soddisfatto del modo in cui abbiamo segnato le due reti e mantenuto la porta inviolata.”

Queste, invece, sono le parole di Fuka Nagano: “Siamo entrate in campo con l’intenzione di metterci alla prova e dare il tutto e per tutto. Sì, siamo state bravissime a non subire goal, ma ci sono stati episodi in cui avremmo potuto segnare di più, c’è qualcosa su cui possiamo lavorare nell’immediato. Tutte noi, me compresa, abbiamo buttato via il pallone molte volte e fatto parecchi errori; è importante essere in ottima forma per ogni singolo match, soprattutto sapendo che alle Olimpiadi dovremo giocare una volta ogni tre giorni. Non importa contro chi giochiamo, dobbiamo riuscire ad abituarci a giocare con maggiori precisione e qualità.”

Mariona Caldentey lascia il Barcellona

Dopo 10 anni al Barça, Mariona Caldentey lascerà il club blaugrana. La 28enne giocatrice maiorchina ha  annunciato il suo addio attraverso i canali ufficiali del club: “Non è stato facile, ma ho deciso di partire e affrontare nuove sfide. È stata una decisione molto difficile da prendere, su cui meditare. Ma i cicli finiscono. Posso assicurarti che ho trascorso degli anni meravigliosi al Barça. Sono stata felice, ho realizzato i miei sogni. Questa è una squadra storica, la valorizzerò sempre. Lascio tranquilla, sapendo che lascio il Barça al vertice”.

Mariona ha deciso di intraprendere una nuova sfida professionale una volta scaduto il suo contratto, il 30 giugno, salutando il Barça dopo 302 partite ufficiali con il club, dopo aver segnato 114 gol. Mariona è la quinta miglior marcatrice di tutti i tempi per il Barcellona, dietro Oshoala (117), Sonia Bermúdez (123), Jenni Hermoso (181) e Alexia Putellas (190).

I suoi 114 gol sono stati segnati in Liga F (73), Champions League (16), Copa de la Reina (13), Supercoppa spagnola (3) e Coppa di Catalogna (9). Vale la pena notare che ha segnato 19 gol durante la stagione 2023/24, il suo record in una singola stagione, superando i 17 segnati durante la stagione 2020/21.

Mariona ha fatto il suo debutto con la prima squadra del Barça durante la stagione 2014/15, all’età di 18 anni, ed è entrata nella storia del Barcellona femminile nei dieci anni successivi. L’isolana delle Baleari ha vinto 25 trofei: 3 Champions League, 6 Liga F, 6 Copa de la Reina, 4 Supercoppa spagnola e 6 Coppe catalane.

È quarta nella classifica di tutti i tempi per trofei vinti, dietro solo ad Alexia Putellas (30), Melanie Serrano (29) e Marta Torrejón (28).

La 28enne Caldentey se ne va dopo aver recentemente vinto la UEFA Women’s Champions League dopo aver offerto una prestazione eccezionale contro l’Olympique Lione in finale, servendo l’assist per il gol del vantaggio di Aitana Bonmatí.

Elena Tagliabue confermata Responsabile del settore femminile Pro Sesto per il terzo anno consecutivo

Credit Photo: Pro Sesto 1913

Prosegue il percorso nel ruolo di Responsabile Settore Femminile Pro Sesto di Elena Tagliabue: la società lombarda, in data odierna, ha confermato la notizia con conseguente diffusione della stessa nei propri canali social.
Per Tagliabue si tratterà del terzo anno consecutivo nella medesima veste; quest’ultima è stata testimone di un positivo viaggio compiuto dalla Prima Squadra allenata da mister Ruocco che ha recentemente archiviato il campionato 2023/24 in decima posizione statistica a quota 40, spegnendo così, momentaneamente, i riflettori sulla serie C in totale salvezza e, perciò, permanenza di categoria.

Un progetto senza dubbio importante quello che si sta cercando di portare avanti con dedizione, senza mettere da parte lo sviluppo dell’ambito giovanile. A premiarne la costanza non solo i risultati conquistati nell’arco della propria ciclicità lavorativa, ma anche il famigerato riconoscimento consegnatole proprio durante la stagione ormai terminata: Tagliabue, infatti, ha potuto ricevere il “Benemerenze 2023” (assegnato in prima persona dal Presidente della FIGC Gabriele Gravina) per la preziosa attività svolta.
Trovano del tutto conferma, quindi, le parole rilasciate dalla stessa in tale occasione:Ho sempre portato avanti l’attività con passione e professionalità, credendo fortemente nella crescita delle giovani calciatrici. Quest’anno, infatti, ben otto giocatrici provenienti dal Settore Giovanile Biancoceleste sono passate in Prima Squadra; sono orgogliosa di questo, perché è l’esempio riconoscibile della qualità del lavoro che stiamo svolgendo tutti. Ringrazio la Società che crede nel progetto e lavora per lo sviluppo del calcio femminile“.

Zambia: all’Olimpiade un esordio tosto

Lo Zambia ha avuto accesso all’Olimpiade per la prima volta a Tokyo 2020, diventata 2021 per la pandemia di Coronavirus. La qualificazione è avvenuta nel match decisivo contro il Camerun, vincente 3-2 all’andata. Le Zambiane però, con il 2-1 del ritorno, hanno avuto l’accesso grazie alla regola dei gol in trasferta, all’epoca ancora vigente, e – avendo segnato 2 gol fuori casa rispetto all’uno soltanto messo a segno dalle camerunensi – si sono qualificate per la prima volta al Torneo Olimpico.

E il torneo è stato una bella vetrina per Barbra Banda, la capitana nonché una delle giocatrici più forti della sua Nazionale, assieme a Kundananji che all’epoca faceva sfracelli con il BIIK-Kazygurt prima dell’interesse dell’Eibar e poi del Madrid CFF. Le due ora, assieme a Chanda (altro profilo particolarmente forte), giocano tutte in NWSL; la prima al Bay FC, le ultime due all’Orlando Pride.

La centravanti zambiana ha siglato ben 6 gol, con due triplette in tre partite. Numeri impressionanti. E pensare che è stata esclusa dalla Coppa d’Africa 2022 per un numero più alto del dovuto di testosterone, ma fortunatamente le accuse sono cadute, e possiamo goderci il talento di questa straordinaria calciatrice in tutte le competizioni.

Tokyo 2021: un esordio tosto

L’Olimpiade 2021, per lo Zambia, è stata un battesimo di fuoco. Contro i Paesi Bassi, più avanti tecnicamente e tatticamente, la partita è stata molto “ignorante“, prendendo in prestito il gergo dei memes senza ovviamente voler prendere in giro e ridicolizzare il movimento, a differenza di coloro che ne hanno approfittato per insultare le calciatrici e sminuire le loro battaglie tramite i social network.

La difesa ha comunque commesso errori gravi di piazzamento, facendosi cogliere più volte impreparata. L’ansia e l’emozione di giocare un torneo così prestigioso, hanno sicuramente inciso. Non che i Paesi Bassi siano stati esenti da errori, a loro volta gravi, per un 3-10 finale che rappresenta la partita con più gol segnati nella storia dell’Olimpiade femminile.

Nella seconda partita però, le Zambiane sono riuscite in qualche modo ad adattarsi ad un calcio sicuramente diverso dal loro, pareggiando 4-4 con la Cina rimontando dal 3-1 al 4-3 sino al rigore del pareggio di Wang Shuang.

L’ultima partita invece, dopo tante goleade, ha visto la sconfitta di misura contro il Brasile. Due anni dopo, l’esordio al Mondiale è stato un ulteriore boost per le Zambiane, specialmente a livello di pubblico. Infatti hanno giocato la gara di andata per la qualificazione a Parigi 2024 contro il Marocco davanti a circa 45mila spettatori.

Certo, per l’Olimpiade si tengono comunque ancora in considerazione le dichiarazioni che un anno fa avevano fatto tremare la panchina del CT Mwape, accusato anonimamente da una giocatrice di aver costretto le calciatrici a rapporti sessuali per la convocazione in Nazionale. A questa è seguita l’accusa ad una Federazione complice, che pare abbia insabbiato il tutto visti gli ottimi risultati. Speriamo si faccia luce sulla vicenda il prima possibile, perché quella dello Zambia è una bella favola calcistica, e sarebbe davvero un peccato se venisse rovinata da personaggi squallidi.

Bitonto contro TikiTaka per lo scudetto, Marzuoli: “Qui con un grande percorso”. Gayardo: “Più pronte rispetto al passato”

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Prima allenatore e giocatrice della stessa squadra (il Montesilvano), oggi avversari sulle panchine delle finaliste per lo scudetto: un anno dopo, sul campo neutro del PalaFlorio di Bari e in diretta su SkySport, è ancora Gianluca Marzoli versus Cely Gayardo. Ma soprattutto è ancora Bitonto contro TikiTaka Francavilla.

QUI BITONTO – Primo posto in classifica e sei finali raggiunte. Se a livello tattico Gianluca Marzuoli non potrebbe chiedere di più, ora lo sforzo massimo richiesto al Bitonto è di carattere mentale.
Ho chiesto di guardare questa finale sotto un altro punto di vista, quello del TikiTaka, e di immaginare con quanta rabbia ci affronteranno, pensando ai precedenti. Bisognerà adeguarsi e pareggiare quell’agonismo, poi si inizierà a giocare. Nelle “semi”continuasono arrivate le 4 squadre più forti, tanto da pensare che se scambiassimo le panchine degli allenatori, i risultati sarebbero più o meno quelli. Ma se dovessi giocarmi un euro, allora punterei sul Bitonto: vivo la squadra h24 con lo staff, società e dirigenti tutti, abbiamo instaurato un rapporto che va oltre il lavoro e c’è un’alchimia che si è consolidata col tempo. E poi c’è Paka, un valore aggiunto immenso non solo per me e la squadra, ma per tutto il Bitonto. Nessuna come lei è capace di aggregare un gruppo, dal punto di vista professionale e umano non ha eguali. È stata capace di farci arrivare al meglio della condizione in tutti i momenti decisivi. Cosa significherebbe per noi vincere il secondo scudetto consecutivo? Un’emozione enorme, ma in cima alla mia lista metto il lavoro svolto, il percorso che ci ha portato fin qua, perché solo grazie a questo abbiamo la possibilità di giocarci una chance tricolore domenica. E, in ogni caso, il giorno dopo tutto finisce. Ci si rimbocca le maniche e si riparte”.

QUI TIKITAKA – Sei finali scudetto vissute da giocatrice (la metà delle quali vinte) e due nei panni di “miss”. Per Cely Gayardo arrivare fino in fondo è quasi un mantra, “ma il traguardofa notarenon è per nulla scontato. C’erano altre squadre competitive al pari nostro o con rose più attrezzate, eppure oggi noi siamo qui e questo dà valore al lavoro svolto da tutto il gruppo durante tutto la stagione. E ci fa immensamente piacere. Dopo due finali perse, però, non possiamo accontentarci solo di esserci di nuovo. Vogliamo fare meglio e ci sentiamo più pronte rispetto al passato per riuscirci”.
Dall’anno scorso ad oggi, questo per il tricolore sarà il decimo confronto col Bitonto. “In teoria sappiamo tutto quello che dobbiamo fare per metterle in difficoltà, uno 0,5 di margine di errore c’è anche da parte loro, ma servirà qualche episodio a nostro favore. La gara unica? Quando ho letto il regolamento, mi sono detta che in caso di finale avremmo avuto qualche possibilità in più. Ora che la l’ultimo atto è arrivato davvero, vogliamo dimostrarlo: battere due volte il Bitonto è praticamente un’impresa, ma a noi ne basterebbe una… e speriamo con tutte le forza che questa sia la nostra occasione”.

Marketing e sport femminile: 10 esempi di campagne pubblicitarie efficaci

Il 2023 è stato l’anno in cui lo sport femminile è diventato un business da miliardi di dollari.

L’evento più fragoroso dello scorso anno è stato senza ombra di dubbio il Mondiale Femminile in Australia e Nuova Zelanda, ma pochi sportivi e appassionati sono a conoscenza di altrettanti momenti sportivi rosa degni di nota, come il 50° anniversario della parità retributiva agli US Open o il lancio della World Rugby’s WXV, il nuovo torneo internazionale di rugby femminile dedicato a squadre nazionali a cui ha preso parte anche l’Italia.

Il progresso dello sport femminile va di pari passo con quello del marketing, sempre molto attento e vigile a seguire i trend in voga in un dato momento storico; il blog Team Heroine ha raccolto le dieci migliori campagne sportive femminili condividendo spunti accattivanti per sportivi e non:

10° posto: Liverpool X Play On e “Hope Dream” Presidente della Fifa

Standard Chartered e Liverpool hanno evidenziato i preoccupanti tassi di abbandono delle ragazze nello sport sfruttando le stelle delle squadre maschili per mostrare il motivo per cui le ragazze smettono di praticare sport. È stato un modo efficace e un buon utilizzo della squadra maschile per veicolare un messaggio sociale. La colossale banca con sede a Londra ha inoltre offerto strumenti e supporto per lavorare alla risoluzione del problema tramite il proprio hub “Play On”.

A condividere il decimo posto è stata la brillante campagna tecnologica che ha visto l’esperta di calcio generata dall’intelligenza artificiale, Hope Dream, candidarsi per l’ipotetica presidenza della FIFA. Questo pensiero fuori dagli schemi ha evidenziato la mancanza di donne al timone della governance dello sport e ha lavorato per mostrare come la situazione potesse essere gestita in modo diverso. Hope Dream è un’IA interattiva con cui dialogare in tempo reale e lei fornisce risposte che includono le voci e le esperienze di donne influenti nel calcio, tra cui l’amministratore delegato di Lewes, Maggie Murphy, e l’ex Nazionale australiana, Moya Dodd. Alla domanda se sia una donna simbolica o meno, Hope Dream risponderà: “No, non sono una donna simbolica. Sono una candidata qualificato ed esperta che si candida alla presidenza della Fifa sulla base dei miei meriti e del mio impegno nel promuovere l’uguaglianza di genere e la trasparenza nello sport”.

9° posto: Mastercard X Our Game Makers

Our Game Makers è una campagna sotto forma di libro, composta da immagini e testi accattivanti che celebra le rugbiste pioniere. È prodotto dall’ex capitana di rugby dell’Inghilterra, Paula George, e dalla fotografa sportiva, Jo Caird, con illustrazioni della stella del calcio neozelandese, Hannah Wilkinson. L’autentica partnership commerciale con Mastercard, sponsor di rugby femminile di lunga data, ha supportato la produzione del libro, il lancio e la creazione di una serie di video. Mastercard si è sentita coinvolta nel progetto durante tutto il percorso, dall’avere il proprio logo sulla copertina del libro fino al sostegno genuino e autentico al cuore della comunità.

8° posto: Jill Scott e Gary Neville x Heineken

La campagna che ha visto le ex stelle della Nazionale inglese Jill Scott e Gary Neville scambiarsi commenti sui social media, all’insaputa dei fan, ha mostrato abilmente il sessismo che le donne nel calcio affrontano. In particolare, sui social media con commenti inquietanti come “Meglio lasciare il calcio ai ragazzi, amore” e ” Tornate in cucina”. Questa campagna è riuscita ad affrontare un problema serio in modo leggero e divertente, dando continuità alla campagna “Fresher Football” di Heineken lanciata durante gli Europei femminili lo scorso anno.

7° posto: Orange x Les Bleus

Orange, una società di telecomunicazioni francese, ha affrontato i pregiudizi sul calcio con un uso intelligente ed efficace della tecnologia. Il video pubblicato su YouTube ha messo in mostra le eccezionali abilità sul campo della squadra di calcio maschile francese che hanno entusiasmato gli spettatori, per poi rivelare solo alla fine che in realtà è stata la squadra femminile francese ad essere responsabile degli impressionanti gol e delle abilità calcistiche. Il tocco di classe finale è lo slogan di sostegno per entrambe le compagini, con la finalità di affrontare questioni specifiche della Francia relative agli stereotipi calcistici diffusi nel paese.

6° posto: PUMA X OG

PUMA ha celebrato le pioniere del calcio australiano e neozelandese, rendendo le prime donne che hanno rappresentato il loro paese nel calcio dal 1975 protagoniste di una campagna che ringraziava le giocatrici originali (OG significa proprio original players). PUMA pubblicò un video con al centro della scena le OG, molte delle quali con un’età compresa tra i 70 e gli 85 anni, in divisa sportiva, mentre leggevano lettere di ringraziamento per il loro contributo al calcio femminile australiano. Non solo è stata una celebrazione accattivante delle pioniere che hanno inaugurato il progresso del calcio femminile fino al livello contemporaneo, ma è stata anche un’eccellenza intellettuale poiché PUMA non deteneva diritti di sponsorizzazione per la Coppa del Mondo femminile FIFA, o per le squadre dei tornei. Ciononostante, il brand ha saputo creare un simpatico contenuto, catturando il passato, il presente e il futuro.

5° posto: US Tennis Association, 50 anni di parità retributiva

Gli US Open hanno celebrato 50 anni di parità di premi in denaro con una vivace campagna che ha visto protagonista la leggenda del tennis e dell’uguaglianza di genere Billie Jean King. Le immagini distintive hanno segnato il momento storico del 1973 in cui la tennista statunitense chiese la parità salariale al pari dei suoi colleghi maschi, cambiando il corso del tennis femminile e degli US Open. L’edizione del torneo del ’73 passò alla storia per essere la prima con la stessa somma di montepremi, sia per gli uomini che per le donne. Difficile descrivere un’immagine così potente audace. In ogni caso, essa venne diffusa tra i canali dei media durante i 9 mesi precedenti al torneo e, durante gli US Open, venne impiegata come tema chiave e grafica iconica.

4° posto: Allianz Premiership Women’s Rugby X Powered Differently

La campagna “Powered Differently” ha accompagnato il rilancio della principale lega di rugby femminile del Regno Unito, rinnovatasi, appunto, l’anno scorso con una nuova denominazione “Premiership Women’s Rugby” (o PWR). Tara Moore di Getty Images ha curato la parte fotografica con un obiettivo inclusivo, ovvero mostrare e celebrare la gamma di tipi corporei ed etnie all’interno della competizione ed evidenziare la potente diversità che esiste nella PWR. Le dieci atlete protagoniste hanno mostrato la loro autentica personalità e le immagini hanno creato una perfetta combinazione tra sport e cultura pop; inoltre, la sigla PWR dava enfasi al titolo della campagna “Powered”;

3° posto: Le Matildas e la campagna Til It’s Done

Australia e Nuova Zelanda hanno ospitato i Mondiali del 2023 e, per l’occasione, l’account social Football Australia ha accompagnato l’avvicinamento alla competizione con la campagna “Til It’s Done”. Oltre a riprendere i soprannomi della Nazionale australiana, Matildas o Tillies, lo slogan enfatizzava il carattere resiliente delle atlete australiane e la loro fiducia in sè stesse. Un video su YouTube e la pubblicazione di un libro hanno aggiunto ulteriore personalità alla campagna, ma il tocco di classe è stato un post condiviso sui social dopo l’eliminazione dai Mondiali: esso celebrava i loro numerosi successi, elencandoli in una lunga lista. L’elenco si concludeva con allusioni ai prossimi impegni della Nazionale e con il potente messaggio “We’re not done #tilitsdone”;

2° posto: Deloitte X Supporters Of Professional Women Everywhere

La campagna di Deloitte ha visto protagoniste le star della Women’s National Basketball Association Diana Taurasi, Sydney Colson, TP e Sylvia Fowles. Le interpretavano tre donne in carriera, celebrando in modo esilarante le donne nel mondo degli affari come se fossero le più grandi star del gioco. Il video faceva perno su due concetti chiave dello sport femminile: le donne che praticano sport acquisiscono competenze che le aiutano ad avere successo nel mondo aziendale e la comunità sportiva femminile è un collettivo unico di donne che sostengono incessantemente altre donne. Contemporaneamente, Deloitte ha lanciato un rapporto di ricerca intitolato “Impatto dello sport sul successo professionale delle donne”. I risultati pubblicati mettevano in risalto che il 69% delle intervistate che ricoprono ruoli dirigenziali o di leadership praticano sport agonistici;

1° posto: Correct The Internet

Correct the Internet puntava ad aumentare la visibilità dello sport femminile su Internet ed è stato lanciato con un video emozionante durante la partita di calcio USA vs Nuova Zelanda all’Eden Park che ha posto ai motori di ricerca una domanda diretta; “Chi ha segnato più gol nel calcio internazionale?”. I motori di ricerca, come la maggior parte del pubblico, affermano erroneamente che si tratta di Ronaldo, quando la risposta corretta è la leggenda del calcio femminile canadese, Christine Sinclair. La campagna ha adottato un duplice approccio, in primo luogo sensibilizzando sui pregiudizi nei confronti delle atlete su Internet, ma poi ha anche lavorato per risolvere il problema consentendo agli utenti di inviare feedback ai motori di ricerca su larga scala tramite uno strumento semplice su www.correcttheinternet.com. La campagna merita il primo posto per il risultato centrato in pieno: ha contribuito a promuovere il cambiamento con i motori di ricerca, con Google annunciò successivamente di aver implementato una serie di modifiche per rendere lo sport femminile più visibile.

DA NON PERDERE...