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Nigeria: i precedenti all’Olimpiade di calcio femminile

La Nigeria ritorna all’Olimpiade dopo l’avventura del 2008, per quella che è la sua quarta partecipazione. Una lunga assenza che però può mettere in mostra una squadra tosta, che si sa difendere e sa ripartire con coraggio. Non a caso, all’ultimo Mondiale, le Nigeriane avevano fatto soffrire l’Inghilterra, andata avanti solo ai rigori.

Sydney 2000: tre sconfitte uguali

L’esordio olimpico arriva grazie al piazzamento del Mondiale 1999, con l’uscita ai Quarti di Finale contro il Brasile, piegate soltanto al supplementare dal Golden Goal di Sissi dopo una clamorosa rimonta dallo 0-3 al 3-3. Al girone olimpico però, le Falcons perdono tutti e tre i confronti contro Cina, Norvegia e Stati Uniti. Il risultato è pressoché identico: 1-3, 1-3, 1-3. Curioso no?

Atene 2004: il miglior piazzamento

La qualificazione per Atene 2004 passa dallo spareggio contro il Sudafrica (e recupereremo questo discorso a breve sul nostro sito). Al 2-2 dell’andata la Nigeria aggiunge il successo per 1-0 al ritorno, e accede così all’Olimpiade. Nel girone a tre squadre, atipico per la competizione, la vittoria per 1-0 sul Giappone vanifica la sconfitta con la Svezia per 2-1, e le Falcons si qualificano alla fase ad eliminazione diretta. A decidere il posto, a parità di differenza reti con le svedesi, la sconfitta nello scontro diretto. Ai Quarti l’avventura si interrompe grazie al 2-1 in rimonta della Germania.

Pechino 2008: l’ultima partecipazione

La qualificazione a Pechino arriva grazie alla vittoria del girone finale delle qualificazioni africane. Nel girone l’avventura si chiude senza sussulti con un ultimo posto con tre sconfitte (1-0 contro Corea del Nord e Germania, e 1-3 contro il Brasile).

Statistiche della Nigeria all’Olimpiade

Vittorie: 1

Pareggi: 0

Sconfitte: 8

Gol fatti: 7

Gol subiti: 18

Squadra con cui ha ottenuto più sconfitte: Germania (2 volte)

Miglior marcatrice: Mercy Akide (4 gol, 2 nel 2000 e 2 nel 2004)

Italia – Norvegia 1-1: Giuliani e Giugliano le migliori, le attaccanti fanno fatica a segnare

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

L’Italia sciupa tre punti preziosi contro la Norvegia e rimane distante di due lunghezze dal primo posto del girone. Prestazione convincente delle Azzurre davanti ai tifosi di casa, vediamo insieme le pagelle:

Giuliani 7: devia quel tanto che basta un potente tiro ravvicinato di Graham-Hansen nel primo tempo. Sempre attenta e reattiva nelle uscite, Laura tra i pali è una sicurezza, oltre che una leader. Incolpevole sul gol del pareggio;

Bartoli 5,5: la capitana della Roma mette a disposizione tutta la sua esperienza. Meno sovrapposizioni rispetto a Di Guglielmo, sovrastata da Maanum in occasione del pareggio norvegese e l’errore costa caro (dall’84 Salvai s.v.);

Linari 6,5: difensore moderno, sempre ben posizionata, tocca tanti palloni e contribuisce alla fase di impostazione dal basso;

Lenzini 6: insieme a Linari forma un solida coppia di difensori centrali. Qualche leggerezza per eccesso di confidenza, ma la sua è un’altra prestazione ampiamente sufficiente;

Di Guglielmo 6,5: l’Italia gioca in maniera dinamica e offensiva e lei va a nozze con questo sistema di gioco. Sale con i tempi giusti e fornisce l’assist alla compagna Giugliano e gioca intelligentemente di anticipo su Graham-Hansen;

Dragoni 6,5: titolare, finalmente, ripaga la fiducia di mister Soncin. Dimostra tutte le sue abilità di palleggio e da il via alla rapida azione del vantaggio. Nonostante l’età, ha la personalità (dal 54′ Greggi 6: sicuramente più a suo agio in un centrocampo a 3 puro, protagonista di veloci incursioni in contropiede aggiunge freschezza in mezzo al campo;

Caruso 6,5: un’infaticabile guerriera, gioca leggermente arretrata per lasciare le due compagne di reparto libere di avanzare. Morde come un mastino e rincorre ogni avversaria, tanta sostanza per la centrocampista della Juve;

Giugliano 7: a riposo quattro giorni, oggi dopo pochi minuti apre maestosamente verso Bonansea. Sblocca la partita, mette a segno la 10a rete con la Nazionale in 81 presenze e disegna calcio. Pedina imprescindibile del centrocampo Azzurro;

Bonansea 6: va vicina al gol in apertura e alla mezz’ora. Cerca con caparbietà il gol nel giorno delle 100 presenze con la Nazionale e dialoga efficacemente con la squadra, perde lucidità nel secondo tempo (dal 68′ Beccari 6: 10a presenza in Azzurro per l’attaccante del Sassuolo, che sogna un gol con la Nazionale maggiore. Colpisce la palla con i tempi giusti per il potenziale raddoppio, ma il tiro viene respinto da Fiskerstrand);

Giacinti 6: scalda i guantoni di Fiskerstrand alla prima occasione utile perchè vuole tornare al gol a tutti i costi. Abile a soprattutto a giocare di sponda e a prevalere nei duelli contro le torri norvegesi, anche se cala leggermente nel secondo tempo (dall’84 Piemonte s.v.);

Bonfantini 5,5: dopo il guizzo nel finale a Oslo, Soncin la ripropone nel tridente. Fatica a sfondare e a saltare le avversarie, nonostante ci provi sempre e, generalmente, è meno coinvolta rispetto alle compagne sulla fascia opposta (dal 54′ Cantore 6: dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, calcia di potenza dentro l’area di rigore e colpisce la traversa. Bene l’atteggiamento, ora le manca solo il gol);

Andrea Soncin 6,5: l’obiettivo dell’Italia erano i tre punti e il ct calibra le sue scelte in funzione di questo. Formazione azzeccata, calcio offensivo e ottimo feeling con le giocatrici. Questa è l’Italia che ci piace, peccato solo per il risultato finale immeritato.

Non basta un Italia arrembante a superare l’ostica Norvegia: allo Stadio “Paolo Mazza” è ancora parità!

Credit Photo: Stefano Petitti- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Non è stata sufficiente la rete di Manuela Giuliano maturata al 5′, alla nostra Nazionale maggiore per capitalizza i tre preziosi punti contro la Norvegia: le ospiti trovano allo scadere la rete del 1 a 1 che lascerà (in virtù del pareggio maturato tra le altre squadre dello stesso girone) aperto lo spazio qualificazione fino all’ultima giornata.

Nuova sfida alla Norvegia, allo Stadio Paolo Mazza di Ferrara 90’ cruciali per la qualificazione diretta all’Europeo ed il suo tecnico Andrea Soncin carica il gruppo: “Giocheremo con spirito ed energia”. Ed è stata la carica giusta, quella che si è vista nel 4-4-2 delle nostre azzurre, che si portano in vantaggio fin dai primi minuti di gioco grazie ad una buona azione in contropiede finalizzata a rete da Manuela Giugliano.

Una Italia che deve assolutamente vincere, se vuole scavalcare le dirette rivali scandinave, ha visto prima del calcio d’inizio il presidente federale Gravina premiare tre calciatrici della nostra nazionale: Barbara Bonansea, Cristiana Girelli ed Elena Linari per le cento presenze in con la maglia azzurra.

La fluidità nelle linee di gioco, retta da un ottimo centro campo con Dragoni e Bonansea sulle laterali e Caruso-Giugliano in centrale, vede una Italia aggressiva e molto concentrata, anche dopo il vantaggio porta palla e si rende pericolosa in contropiede in più occasioni. Una formazione proiettata in avanti è la giusta risposta di mister Soncin a capitalizzare i tre punti. Una Norvegia sulla difensiva, soffre la prima mezz’ora di gioco cercando di chiudere le cavalcate di Bonfantini a destra e Giacinti a sinistra, pur concedendo pochi spazi al tiro a rete. Al 35′ la traversa di Caroline Graham Hansen fa tremare la granitica difesa azzurra, con Giuliani ormai spiazzata, ma l’ Italia si salva e tiene campo e risultato e si porta negli spogliatoi con il vantaggio maturato nelle sue prime fasi iniziali di gioco.

La ripresa ha visto le stesse undici iniziali sul quadrante di gioco, con il caldo soffocante di Ferrara lasciare spazio ad un gradevole brezza che ha dato maggior fiato, e vedere le ospiti avanzare in modo più determinato nella nostra metà di campo. Una stremata Agnese Bonfantini lascia spazio a Cantore, per un attacco di spessore, mentre Dragoni concede spazio a Greggi come regista del centro campo. Al 58′ la traversa vibra ancora, e questa volta con la neo entrata Sofia Cantore che la piazza nel sette nella stessa posizione che le ospiti, nel primo tempo, avevano spiazzato le nostre. Barbara Bonansea cede il campo a Chiara Beccari, giovane emergente che trova le giuste dinamiche nello schema Soncin, per cercare di chiudere il match. Le fatiche iniziano a farsi sentire ed il gioco resta altalenante, tra le due formazioni, ma all’ 80′ Frida Maanum beffa di testa Giugliani e riporta tutto sulla parità.

L’Italia prova negli ultimi minuti a mettere pressione alla Norvegia, che chiude bene gli spazi, ma il risultato non cambia: ennesimo risultato di parità e qualificazione ancora molto aperta per tutte le pretendenti del girone.

Queste le formazioni scese in campo:

Italia (4-4-2): Giuliani; Bartoli, Lenzini, Linari, Di Guglielmo; Bonansea, Giugliano, Caruso, Dragoni; Giacinti, Bonfantini. All. Andrea Soncin

Norvegia (4-3-3): Fiskerstrand; Thorisdottir, Bergsvand, Harviken, T. Hansen; Saevik, Engen, Risa; C. G. Hansen, Terland, Reiten. All. Gemma Grainger

 

Quando l’arte accelera il progresso: l’omaggio artistico di TVBOY al Barcellona

L’anima artistica della città di Barcellona è da sempre la peculiarità della capitale catalana. La città è il centro di nuove tendenze nel mondo della cultura, della moda e della gastronomia e, tutt’ora, ci sono artisti che raccolgono l’eredità del celeberrimo modernismo catalano.

In occasione della vittoria del Barcellona nella finale di UEFA Women’s Champions League contro il Lione, il talentuoso graffitista italiano Salvatore Benintende (più conosciuto come TVBOY) ha celebrato il club blaugrana rappresentando con un pittoresco murales Aitana Bonmatí, Alexia Putellas e Salma Paralluelo nelle vesti di tre supereroine.

“Sei più di una semplice squadra di calcio; siete un potente gruppo di donne che ispirano le nuove generazioni verso il cambiamento e una società più equa”, aveva commentato l’esponente del movimento NewPop pubblicando la sua opera sui suoi profili social.

L’opera d’arte di TVBOY, composta su una parete di Plaça Joanic, è più di una semplice reinterpretazione delle tre giocatrici. È un messaggio potente sull’evoluzione dei ruoli di genere e sull’emancipazione femminile nella società contemporanea. E così, Aitana indossa il costume di Wonder Woman, iconica supereoina con la W sul petto, Putellas mostra fieramente la fascia di capitana con le inconfondibili vesti di Super Girl e, infine, Paralluelo si è trasformata nella temibile Bat Girl. Ognuna di loro rappresenta un’icona dei fumetti americani che tanto hanno ispirato le generazioni del 20° secolo.

Non è la prima volta che TVBOY dedica la sua arte all’FC Barcelona. Nell’ottobre dello scorso anno aveva celebrato Aitana Bonmatí, dopo la sua vittoria del Pallone d’Oro a Parigi, ritraendo con il suo inconfondibile stile artistico la calciatrice, e, per lo stesso risultato, Alexia Putellas. L’arte si fa carico del peso sociale del progresso e incanta, ispirando soprattutto le nuove generazioni a credere nel calcio femminile.

Tutte le vincitrici della Coppa del Mondo femminile FIFA U-17

Dall’inizio della Coppa del Mondo femminile FIFA U-17 nel 2008, cinque nazioni hanno dettato legge nel prestigioso torneo giovanile.

L’ottava edizione della competizione prenderà il via a ottobre, con 16 squadre che cercheranno di incidere il proprio nome sul trofeo. La FIFA analizza le vittorie precedenti.

Nuova Zelanda 2008

Vincente: Corea del Nord

Secondo posto: USA

Terzo posto: Germania

Il primo titolo Under 17 è stato vinto dalla Corea del Nord, che ha battuto gli USA ai tempi supplementari.

Trinidad e Tobago 2010

Vincente: Corea del Sud

Secondo posto: Giappone

Terzo posto: Spagna

Il trofeo è rimasto in Asia due anni dopo, quando Corea del Sud e Giappone si sono affrontati per la conquista del titolo. Una partita bellissima, terminata 3-3 e che ha visto vincere la Corea del Sud per 5-4 ai calci di rigore.

Azerbaigian 2012

Vicente: Francia

Secondo posto: Corea del Nord

Terzo posto: Ghana

Una squadra francese carica di stelle, composta da Kadidiatou Diani e Grace Geyoro, ha portato il trofeo in Europa per la prima volta nel 2012. I rigori hanno deciso ancora una volta la destinazione del trofeo dopo un pareggio per 1-1 contro la Corea del Nord nei 120′.

Costa Rica 2014

Vincente: Giappone

Secondo posto: Spagna

Terzo posto: Italia

Non è passato tanto tempo per il ritorno in terra asiatica del trofeo della Coppa del Mondo femminile FIFA U-17: la piccola Nadeshiko, infatti, ha dominato l’edizione del 2014, segnando ben 23 reti e subendone soltanto una.

Giordania 2016

Vincente: Corea del Nord Secondo posto: Giappone Terzo posto: Spagna

La Corea del Nord, che aveva già vinto l’edizione inaugurale del torneo, con la vittoria nel 2016 è diventata la prima nazionale a conquistare questo trofeo per due volte. Sono stati nuovamente i calci di rigore a decretare la vittoria, in finale contro il Giappone.

Uruguay 2018

Vincente: Spagna

Secondo posto: Messico

Terzo posto: Nuova Zelanda

La squadra spagnola, che vantava le future vincitrici della Coppa del Mondo femminile FIFA Catalina Coll e Salma Paralluelo, si è assicurata il primo titolo Under 17 della nazione. La finale si è conclusa con una doppietta del vincitore del Pallone d’Oro adidas Claudio Pina, nella vittoria contro il Messico per 2-1.

India 2022

Vincente: Spagna

Secondo posto: Colombia

Terzo posto: Nigeria

Dopo una pausa di quattro anni nelle competizioni imposta dal COVID, la Spagna è diventata la prima nazione a vincere il titolo per due volte consecutivamente. Nonostante sia terminata alle spalle della Colombia ispirata da Linda Caicedo nei gironi, la Spagna si è ripresa e ha battuto proprio le sudamericane in finale a Navi Mumbai.

Barbara Bonansea, Nazionale Femminile: “Cento presenze sono veramente tante, provo un grande orgoglio nel vivere questa gioia insieme alle mie due compagne”

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Subito prima del calcio d’inizio di Italia-Norvegia, in programma oggi alle 18.15 allo stadio “Paolo Mazza” di Ferrara, i riflettori saranno puntati su tre Azzurre, che negli ultimi anni hanno fatto la storia dell’Italia: Barbara Bonansea, Cristiana Girelli ed Elena Linari riceveranno infatti un trofeo per le cento presenze in Nazionale maggiore. Sarà il presidente federale Gabriele Gravina a consegnare i riconoscimenti – compresi quelli previsti dalla UEFA – alle attaccanti della Juventus e al difensore della Roma, entrate nel ristretto club di cui fanno parte solo altre dieci calciatrici (da Patrizia Panico con 204 caps a Maura Furlotti con 100).

“Cento presenze sono veramente tante, provo un grande orgoglio nel vivere questa gioia insieme alle mie due compagne – ha sottolineato Bonansea rispondendo ai giornalisti presenti al ‘Mazza’ – giocheremo di fronte ai nostri tifosi e questo ci darà una spinta in più. Speriamo di vedere una bella onda blu sugli spalti. Noi ci metteremo coraggio e qualità, la Norvegia dovrà stare attente alla nostra voglia di vincere”. E a proposito del clima che si vive nello spogliatoio, l’esterna bianconera risponde senza esitazioni: “Mi reputo fortunata a stare qui. C’è tanta qualità, stiamo bene insieme e il nostro cuore ci ha sempre portato lontano. Lo staff ha portato qualcosa di bello, vogliamo continuare a costruire questo percorso”.

Nuova Zelanda: le partecipazioni all’Olimpiade in poche parole

L’Olimpiade di Parigi 2024 vedrà la quinta partecipazione consecutiva della Nuova Zelanda, ormai ospite fissa dall’edizione pechinese del 2008. Sin qui la formazione oceanica si è distinta specialmente a Londra 2012, quando ha conquistato i Quarti di Finale.

Olimpiade 2008: l’esordio della Nuova Zelanda

L’accesso alla prima olimpiade di calcio femminile della storia arriva grazie al 2-0 contro la Papua Nuova Guinea nel playoff oceanico. Nel girone le Football Ferns pareggiano con il Giappone 2-2 all’esordio, peraltro facendosi rimontare il doppio vantaggio, poi perdono 1-0 con la Norvegia e 4-0 con gli Stati Uniti, e chiudono all’ultimo posto con un solo punto.

2012: risultato storico

La qualificazione alla seconda olimpiade arriva tramite lo spareggio andata-ritorno, sempre con la Papua Nuova Guinea, vinto 8-0 all’andata e 7-0 al ritorno. Le sconfitte per 1-0 contro Gran Bretagna e Brasile inguaiano le oceaniche, che però all’ultima giornata superano il Camerun 3-1 e si qualificano alla fase ad eliminazione diretta in quanto seconde migliori terze. Qua il sogno si interrompe con la sconfitta per 2-0 con gli Stati Uniti.

Rio 2016: un’eliminazione per un punto di differenza

La qualificazione alla terza olimpiade consecutiva, per la Nuova Zelanda, passa – ancora una volta – dallo spareggio con Papua Nuova Guinea, battuta 7-1 all’andata, e che decide di non presentarsi alla sfida di ritorno. Nella prima giornata perdono con gli Stati Uniti per 2-0, come quattro anni prima, poi superano 1-0 la Colombia per cadere 3-0 con la Francia all’ultima giornata, venendo eliminate con 3 punti. Le migliori terze, Australia e Svezia, passano con 4 punti, e le neozelandesi avrebbero potuto, approcciando diversamente la gara con le Transalpine, giocarsela con le Blågult sul filo della differenza reti.

Olimpiade Tokyo 2021: il peggior risultato della Nuova Zelanda

La qualificazione alla quarta Olimpiade consecutiva, per il bene della Papua Nuova Guinea, la Nuova Zelanda la conquista grazie all’8-0 rifilato alle Isole Fiji nella finale di Coppa delle Nazioni oceaniche. Con tre sconfitte (1-2 vs Australia, 1-6 vs USA e 0-2 vs Svezia) le neozelandesi chiudono a 0 punti, facendo di questa la peggior spedizione.

Statistiche della Nuova Zelanda all’Olimpiade

Vittorie: 2

Pareggi: 1

Sconfitte: 10

Gol fatti: 8

Gol subiti: 27

Squadra con cui ha perso di più: Stati Uniti, 4 volte (una ad edizione)

Miglior risultato: Quarti di Finale (2012)

Peggior risultato: ultimo posto ai gironi con 0 punti, 2 gol fatti e 10 subiti (2021)

Miglior marcatrice: Amber Hearn, che ha segnato in due edizioni differenti. Su rigore nel momentaneo 2-0 al Giappone (2008), e nel 2016 nella vittoria per 1-0 sulla Colombia.

Valentina De Risi, Salernitana Women: “Contenta della stagione e del lavoro di tutti”

Termina con un pareggio la stagione della Salernitana Women, che impatta per 1-1 sul campo dell’ Apulia Trani. Al termine del match valevole per l’ultimo turno del girone C di Serie C, che vedeva le granata già salve da tempo, a parlare in casa campana è stata la coach Valentina che ha affermato:

 “È stata una stagione molto lunga e faticosa, in particolare nelle ultime settimane. Avendo raggiunto l’obiettivo in anticipo è chiaro che un po’ abbiamo accusato la stanchezza in queste partite finali. Oggi è stata una partita equilibrata, ci sono state occasioni per entrambe le squadre. Essendo l’ultima gara abbiamo dato spazio alle ragazze che hanno giocato di meno sono molto contenta di aver avuto la possibilità di far esordire tutte e ventinove le calciatrici in organico e di aver dato loro l’opportunità di giocare in Serie C. Voglio fare un sincero ringraziamento alla Società, al Presidente Iervolino, a Maurizio Milan e Stefano Colantuono che mi hanno dato l’opportunità quest’anno di vivere una stagione fantastica e di respirare l’aria del professionismo. Il mio grazie è doveroso anche nei confronti di chi ha gestito il settore femminile, il mio staff, le ragazze e soprattutto ai tifosi che ci hanno supportato fino all’ultima giornata anche in trasferta”.

La battaglia delle donne continua in Argentina, la Federazione ha violato i loro diritti

Il progresso del calcio femminile, talvolta, intoppa in spiacevoli ostacoli lungo il suo percorso. Questa volta a giocare il ruolo del brutto anatroccolo è un soggetto internazionale e stiamo parlando della Asociación del Fútbol Argentino, protagonista di una mancanza di rispetto nei confronti dei diritti delle proprie giocatrice.

Lunedì scorso, poco prima delle due amichevoli internazionali contro il Costa Rica disputate a Buenos Aires il 31 maggio e il 3 giugno, tre calciatrici della nazionale argentina – Lorena Benítez (Palmeiras), Laurina Oliveros e Julieta Cruz (entrambe del Boca Juniors) – hanno comunicato sui social la loro decisione di rinunciare alla convocazione per le prossime partite dell’Albiceleste. Una forma di protesta contro la Federazione per la mancanza di professionalità e per l’assenza di garanzie economiche; più specificatamente, la Federcalcio AFA ha deciso che per il prossimo raduno le giocatrici non riceveranno i compensi inizialmente previsti e anche le spese dei pasti non saranno coperte, dato che “non ci sono soldi” e che le partite si sarebbero disputate in casa.

“Siamo stanche delle ingiustizie, di non essere valorizzate, di non essere ascoltate e, peggio ancora, di essere umiliate. Abbiamo bisogno di miglioramenti nella nazionale argentina di calcio femminile, e non parlo solo di questioni finanziarie. Parlo di allenamento, pranzo, colazione”, hanno affermato all’unisono le tre atlete argentine.

Inoltre, Cruz e Benítez hanno rivelato che durante gli allenamenti hanno ricevuto un pasto inadeguato per delle professioniste come loro, ovvero un misero panino con prosciutto e formaggio e una banana. La protesta ha raccolto adesioni e solidarietà, persino Estefanía Banini dell’Atlético Madrid, considerata la migliore calciatrice del paese, ha sostenuto le sue tre ex compagne di squadra: “Molti non capiscono che non rinunciano alla nazionale, ma ai maltrattamenti“.

Parole forti, dunque, e sonore contestazioni rivolte alle istituzioni che minano il progresso della Nazionale femminile Argentina. Un grande passo indietro quello compiuto dalla Federazione argentina che, grazie alla conquista dell’ultimo Mondiale da parte della Nazionale maschile sta vivendo una fase di prosperità calcistica, oltre a detenere sufficienti fondi da ripartire equamente tanto nel calcio maschile che in quello femminile.

MVP eBay, è Echegini la migliore Under 23 della Serie A

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Un impatto determinante quello di Jennifer Onyi Echegini con la realtà della Juventus Women. Arrivata a Torino lo scorso gennaio direttamente dagli Stati Uniti, la centrocampista classe 2001 ci ha messo pochissimo tempo per ambientarsi nella nuova realtà mettendo a segno in 16 presenze 10 reti e 1 assist. Numeri che le sono valsi, in pochi mesi, il titolo di MVP eBay come miglior Under 23 della Serie A femminile nella stagione appena conclusasi, testimoniato da una targa celebrativa dedicata che verrà consegnata all’inizio della prossima stagione.

Congratulazioni, Joe!

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