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Alessandro Spugna, AS Roma, dopo il pareggio con il Bayern: “Gli arbitri di gara dovrebbero essere aiutati dal VAR”

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La grande prestazione della Roma, come ammesso dal suo tecnico al termine del match, ha portato a casa un solo punto dopo un 2 a 2 maturato nei secondi finali, con grande rammarico: “C’è molto rimpianto, per questo, ed ammetto una grande Roma. Una prestazione che più mi piace, il gol subito è stato irregolare: c’è fallo netto su Bartoli (non fischiato) e poi su Linari (non fischiato) e quindi se in trenta secondi non si vedono dei falli così; che dire? C’è qualcosa che non mi torna della gara, anche con le ammonizioni subite a nostro carico sono state troppe, mi dispiace molto poiché la prestazione di entrambe le formazioni è stata di alto livello. Quindi una gara condotta mala è ciò che più mi dispiace”.

Il mister chiede più rispetto per queste gare, se si vuole crescere insieme alla Uefa, per avere un livello di arbitraggio che equivale ai match giocati: “Se nel calcio maschile c’è il VAR, dalla prima giornata, allora per correggere tali errori si deve dare una mano anche in questo ambito. Poi sbagliamo tutti, gli errori li facciamo tutti, però avere già dai quarti il VAR (a mio avviso) sarebbe necessario”.

Anche all’andata è terminata 2 a 2, forse c’era qualcosa che le giallo rosse potevano fare, ai pochi secondi dalla fine, dopo il vantaggio con Giugliano?

“Non si poteva prevedere un qualcosa che poi in realtà non c’era, la nostra giocatrice subisce fallo (e si ferma) e da qui si genera un fallo al contrario: una cosa troppo evidente per non commentarla. Non bella per lo Sport, per il calcio femminile in una competizione come questa. Rimanendo sulla gara, giocata, abbiamo dimostrato che quando ci siamo possiamo fare bene, non venivamo da un buon momento, e quando lavoriamo da grande squadra (contro il Bayern) possiamo competere a grandi livelli”.

“Ho fatto i complementi alle mie ragazze, non trovo alibi, non parlo mai degli arbitri però questa sera credo che qualcosa devo dire. Abbiamo ancora una ultima gara (contro l’ Ajax) e quindi la possibilità (vincendo) di qualificarsi e quindi dobbiamo essere concentrate e lavorare per questo risultato”.

Valentina Giacinti, uscita in barella per un colpo al costato, sta meglio, afferma Spugna: “L’ho vista, domani farà gli accertamenti, ha subito una forte botta ma fondamentalmente sta bene. Inserendo Giada, abbiamo chiesto a Laura un lavoro importante, poi fondamentalmente tutte le ragazze hanno fatto la loro parte”.

“Questa sera ho visto un grande sacrificio da parte di tutte, in mezzo al campo compatte e strette, e quindi sono contento. Anche la linea difensiva si è sacrificata tanto: peccato prendere due reti su situazioni di colpi di testa, su palle inattive, però non voglio ripetermi che su episodi così resto amareggiato!”.

Una Roma che è migliorata molto, rispetto allo scorso anno (nella stessa competizione) ed anche Alessandro Spugna ha evidenziato questo: “La crescita è notevole, quest’anno rispetto al parametro della scorsa stagione in Champions è nettamente diverso: si è alzata l’asticella, fare gare doppie con Ajax, PSG e Bayer è stata una sfida dura e ne siamo consapevoli, dobbiamo proseguire così”.

Ad Amsterdam sarà una finalissima, sabato ci sarà la Sampdoria in campionato e poi martedi saremo nel campo dell’Ajax, afferma in chiusura il tecnico giallo rosso, non c’è tempo per pensare, dobbiamo avere grande forza mentale e fisica per affrontare questo ultimo macth con una grande prestazione”.

 

Le biancorosse riacciuffano la Kick Off nel finale, al Palapopoli è 3-3

La Femminile Molfetta impatta per 3-3 contro la Kick Off e porta a quattro la sua striscia di risultati utili consecutivi.

Mister Iessi è senza De Marco e Amanda, ma le biancorosse partono forte e sbloccano la partita dopo 33’’ grazie a un destro dalla distanza di Vanessa. Le ospiti reagiscono e trovano il pari al 4’19” con un tiro potente da fuori area di Bortolini. La partita è vivace, Oselame salva su Vanelli e Lanziloti, dall’altra parte Bruninha colpisce un palo clamoroso e poco dopo sfiora il pari. A tre minuti dalla sirena di metà gara Lundstrom è ben appostata sul secondo palo e segna l’1-2. Mister Iessi si gioca subito la carta di Vanessa quinto di movimento e a 20” dalla fine del primo tempo Bruninha trova il 2-2.

La partita nella ripresa si fa più nervosa, con errori da una parte e dall’altra. Al 12’40” Vanelli sfrutta una distrazione biancorossa in fase di impostazione, ruba palla e segna il gol del sorpasso lombardo. La Femminile Molfetta torna ad attaccare col power play, Vanessa e Bruninha vanno a centimetri dal 3-3 che si concretizza a 28” dalla sirena finale grazie al tocco di Annalisa Foti.

Finisce così 3-3, con le biancorosse che torneranno in campo domenica prossima per la sfida sul campo della VIP.

La nuova dimensione europea dello Slavia Praga

La vittoria per 1-0 contro il St. Pölten di giovedì 18 gennaio nel recupero della 4a giornata della UEFA Women’s Champions League, ha sancito una notizia importante: lo Slavia Praga è una squadra che sta pian piano costruendo un progetto internazionale, attraverso la ricerca di un gioco offensivo, fatto di pressing e corsa.

Storicamente, la 1. Liga è un campionato che per ora non ha avuto squadre di particolare respiro europeo. Pur essendo fisiche e difendendo chiudendo gli spazi, puntando sulle ripartenze, Slavia e Sparta Praga (e nelle ultime due stagioni anche lo Slovácko) non hanno mai avuto altre qualità. Tra i fattori, anche la poca attrattività del torneo per le calciatrici straniere, una volta attratte da Lione, Bundesliga e Damallsvenskan, e ora da WSL e – in misura decisamente minore – Serie A.

A partire da questa stagione però, lo Slavia Praga di Karel Piták vuole non solo diventare una squadra che si qualifichi con regolarità alla fase a gironi della Champions League, ma vuole anche alzare il suo livello per cercare di conquistare qualche piazzamento di maggior caratura. Dunque, pressing e atletismo stanno diventando qualità proprie anche delle squadre di fascia media, a dimostrazione che il calcio femminile sta crescendo di livello in ogni settore.

Certo, le buone prestazioni delle ultime tre giornate non cancellano il 9-0 incassato con il Lione all’esordio stagionale, oltre ai gol divorati e alcune sviste difensive nelle sfide contro Brann e St. Pölten. Servono comunque a darci l’idea di una squadra in crescita sotto ogni profilo. Infatti quella di giovedì è stata la prima vittoria dal ritorno della fase a gironi, la prima a svolgersi in gare di andata e ritorno.

UN EXCURSUS SULLE AVVENTURE IN CHAMPIONS DELLE SQUADRE CECHE

In Champions League, tradizionalmente, lo Slavia Praga ha vissuto all’ombra delle rivali dello Sparta, che prima della stagione 2014-15 – quando entrambe le prime due squadre della 1. Liga hanno avuto accesso alla competizione – ha partecipato per ben 11 edizioni, 9 delle quali consecutive, conquistando i Quarti di Finale nel 2005-06. Le Biancorosse invece, avevano partecipato sia nel 2003-04 sia nel 2004-05, senza mai superare il primo scoglio. Dal 2014-15, il trend si è invertito, con le Bílo-červený che si sono piano piano trasformate nella squadra di riferimento, conquistando i Quarti in tre occasioni, venendo poi eliminate da Lione (’15-’16), Wolfsburg (’17-’18) e Bayern Monaco (’18-’19).

IL VECCHIO STILE DI GIOCO

Fino però ad un paio di stagioni fa (e ci riferiamo cioè all’edizione 2020-21 della manifestazione europea per club), lo stile di gioco era impostato sul “primo non prenderle”, difesa e contropiede. E con la Fiorentina, ai Sedicesimi, è stato palese, con lo Slavia che ha colpito sfruttando gli errori di piazzamento su un calcio di punizione al 39′ (gol poi di Persson) e sugli sviluppi di una rimessa laterale al 59′ (stavolta Divišová, a svettare su Zanoli). Al ritorno poi, la squadra di Michal Kolomazník sembra quasi si sia rifiutata di giocare, limitandosi ad intasare le linee di passaggio, peraltro riuscendoci per 94 minuti, venendo poi punita da Sabatino all’ultimo, sfruttando quegli errori della difesa che invece le Viola avevano pagato all’andata.

2022-23, IL PRIMO CAMBIAMENTO

Nella scorsa stagione, la società ha voluto compiere un salto in avanti, cercando soprattutto di agguantare l’accesso alla fase a gironi, sfruttando il Percorso Campioni, che di fatto poneva avversarie alla portata. Il primo passo, è stato il cambio alla guida tecnica, con Kolomazník rimpiazzato dall’ex giocatore della squadra maschile Karel Piták. Pur non avendo mai allenato nel femminile prima, il nuovo coach si è dimostrato pronto alla chiamata, conducendo la squadra ai gironi senza nemmeno farla sfigurare (in un raggruppamento comunque più abbordabile rispetto ad altri), e poi conquistando l’accoppiata campionato-coppa.

Pur non conquistando vittorie, lo Slavia è stata l’unica ultima classificata in grado di far segnare dei punti, incassando appena 8 reti e stoppando il Wolfsburg sullo 0-0 con le 13 parate di Olivie Lukášová, vera stella della squadra ceca. Piták non ha voluto stravolgere il proprio sistema di gioco, lasciando il 4-2-3-1 che effettivamente permette di esaltare le qualità della squadra. Manca però una cosa fondamentale, l’intensità di gioco, soprattutto nelle gare con il St. Pölten. La squadra punta ancora a difesa e contropiede, rimanendo passiva per gran parte degli incontri.

2023-24, LO SLAVIA DIVENTA TEMIBILE ANCHE IN EUROPA

L’attuale stagione, come anticipato nel paragrafo introduttivo, ha sancito la definitiva crescita delle Praghesi a livello europeo. La squadra, grazie a nuovi innesti, ora esprime una certa intensità, sfrutta meglio le corsie esterne e gli inserimenti, e soprattutto, mostra dinamismo e velocità, qualità che mancano a molti dei maggiori campionati (1. Liga e Serie A su tutti).

E la particolarità delle nuove arrivate, è che sono tutte giovani leve. A centrocampo sono arrivate Haleigh Stackpole – centrocampista britannica classe 2000, giunta in Biancorosso a gennaio 2023 – e Molly McLaughlin, americana e anch’essa centrocampista classe 2000, arrivata in estate dal North Carolina Courage. Il duo ha portato maggior movimento nell’area nevralgica del campo. Soprattutto Stackpole, che gioca sulla fascia, e si rende capace di inserimenti in area alle spalle della difesa, come quelli visti contro il Brann e contro il St. Pölten. McLaughlin, più mezzala, si occupa anche della fase difensiva.

Un po’ più “anzianotta” la statunitense con chiare origini cinesi Michelle Xiangting Xiao, difensore esterno classe 1997, altro acquisto prezioso per il respiro internazionale della squadra. Le sue corse a tutta fascia si sono rivelate fondamentali, e la sua presenza in entrambe le aree di rigore sta diventando una bella abitudine. L’esempio più chiaro nella sfida di giovedì, quando al 40′ ha obbligato Schlüter alla respinta, e poi al 74′ ha bloccato nell’area di porta una conclusione di Mädl.

A loro si aggiungono la velocità e la fisicità di Marjolen Wafula Nekesa, attaccante kenyota classe ’98, che ha ben figurato l’anno scorso, mentre quest’anno in Champions è parsa un pelo più in ombra, oltre alla già citata Lukášová, portiere classe 2001 alta 1 metro e 81 centimetri, sicurezza totale per la porta sia del club sia della Nazionale. Nonostante una campagna europea più sottotono rispetto alla passata edizione, ha comunque contribuito a difendere l’1-0 dell’ultima sfida.

Poi c’è il folto gruppo delle veterane, da Bendová a Krejčiříková, da Szewieczková a Khýrová (peraltro match winner della giornata), e soprattutto Martina Šurnovská, quarta nel 2014 nelle Olimpiadi Giovanili con la sua Nazionale di riferimento, la Slovacchia (così come Mikolajová, che gioca al St. Pölten) che peraltro ha deciso il primo dei quattro derby stagionali contro le rivali storiche. Sempre dalla Slovacchia, arriva Tamara Morávková, attaccante classe 2003 che per ora è impiegata come riserva di lusso, ma punta a ritagliarsi un ruolo sempre più importante. Un mix molto interessante, e che per il momento funziona.

QUALI OBIETTIVI FUTURI?

Ora la classifica del Girone B recita: Lione 10 (già qualificato ai Quarti), Brann 7, Slavia Praga 4 e St. Pölten 1, eliminato. La prossima giornata vedrà le Biancorosse affrontare il Brann, per quello che di fatto è uno scontro diretto per il secondo posto. All’ultima, la sfida con il Lione sembra proibitiva. C’è un precedente interessante, che risale come anticipato nel paragrafo storico, ai Quarti del 2015-16, con lo Slavia che pareggiò 0-0 al ritorno dopo essere stato demolito 9-1 nella gara di andata. In caso di vittoria contro il Brann, pareggio (o eventuale vittoria) con il Lione e sconfitta delle norvegesi con il St. Pölten, il miracolo qualificazione alla fase ad eliminazione diretta sarebbe clamoroso.

È ovviamente uno scenario troppo ambizioso, soprattutto perché la squadra della Toppserien ha dimostrato di meritare, e perché lo Slavia Praga deve comunque continuare ad investire nella squadra, cercando di diventare appetibile per le straniere. In più, occorrerà poi continuare su questa strada, affrontando anche avversarie più forti, cioè realtà come Benfica, Eintracht Francoforte, Häcken e Paris FC, per capire cosa bisogna fare per raggiungere determinati livelli. I segnali di quest’anno sono incoraggianti, ma poi occorrerà sviluppare una continuità a medio-lungo termine per porsi come squadra difficile da affrontare anche per le big Europee.

D’altronde è facile parlare di crescita se le avversarie sono di pari livello. Purtroppo la Champions League è stata (e sarà ancora) una competizione con poche sfumature, dove squadre come lo Slavia Praga affrontano squadre di un livello inferiore, per poi interfacciarsi sin da subito con le grandi big europee. E quei match obbligano la formazione a dover necessariamente giocare sulla difensiva. Sono invece le sfide contro realtà come Brann e St. Pölten a dare la possibilità alle squadre ceche di alzare il proprio livello di gioco. Poi, come detto, per parlare di crescita servirà aumentare il valore delle avversarie. Se non altro, dalla Repubblica Ceca arriva un messaggio forte e chiaro: lo Slavia c’è. Poi ci si aspetta lo stesso quantomeno da Sparta Praga e Slovácko.

Una Roma penalizzata, porta a casa l’ennesimo pareggio con il Bayern Monaco: al Tre Fontane è ancora 2 a 2

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La quinta giornata della Fase a gironi della Women’s Champions League, relativa al Gruppo C, ha decretato l’ennesimo pareggio (2 a 2 come all’andata) tra la Roma sul Bayern Monaco, dopo la rete di Valentina Giacinti, nel primo tempo, le ospiti pareggiano nella ripresa con Schuller, ma la 94′ è ancora Manuela Giugliano a piazzare la rete del provvisorio vantaggio, per un finale che trova scadere il sigillo del 2 a 2 ancora di Lea Schuller.

Mister Spugna che per somma di ammonizioni si è dovuto accomodare in tribuna, e segue alle nostre spalle il match, ma la gestione tecnica affidata al suo secondo vede sul quadrante di gioco la formazione tipo, da lui prescelta. Per Elena Linari, questa sera è la presenza numero 35 nella Uefa Women’s Champions League, per una super sfida che vale la qualificazione: le giallo rosse sono costrette a vincere, seguendo l’altra sfida tra il PSG e l’ Ajax, per poi giocarsi il tutto per tutto in casa delle Olandesi nell’ultima gara del girone.

Partita che parte con il giusto approccio, con la Roma che prova a spingere con determinazione e buon gioco nella metà campo avversaria, mentre le tedesche: per nulla in affanno propongono un gioco molto tenace con fisicità e tanta tecnica. Tanto lavoro nelle retrovie, con Minami, che detta le linee difensive per le incursioni del Monaco. Ritmi non troppo alti, le ospiti sembrano essere arrivate a Roma per cercare un risultato di parità, mentre per le padrone di casa queste modalità non rientrano nei programmi delle Capitoline. Valentina Giacinti, al 15′ scende bene in fascia, apertura per Havvi che con il suo destro sfiora il palo alla destra di Grohs: prima vera occasione giallo rossa. Poco dopo è Viens, dopo venticinque metri di corsa in solitaria nel muro bavarese, scaglia il tiro in diagonale ma la sfera scivola di poco a lato. Alla mezz’ora, azione in fotocopia, delle padrone di casa ma questa volta Viens colpisce in porta con una grande parata della numero uno tedesca, che devia in angolo, per una grossa occasione della Roma. Sul lato opposto è il Bayern ad impensierire Ceasar, ma il portiere giallo rosso c’è! La gara s’infiamma ed il pubblico carica le ragazze, anche il Bayern ha una sua rappresentativa tra il pubblico che con tamburi e cori inneggia le proprie beniamine. Al 33′ Valentina Giacinti, servita in centro area da Manuela Giugliano, tocca sotto in modo sporco ed infila il suo 4° sigillo in questa competizione, per la rete del vantaggio. Le Campionesse d’ Italia pressano bene e tengono le avversarie nella loro metà campo, ma la reazione delle ospiti: sempre veloci in contropiede, manifestano tanto lavoro alle undici di Spugna anche in fase difensiva. Una prima frazione che si chiude con il vantaggio per 1 a 0 della Roma, con la gara delle avversarie dirette ancora da prendere il via (alle ore 21), per un parziale ancora troppo stretto per decretare la vincente.

La ripresa vede le ospiti entrare bene e determinate in campo ma l’ ottima serata delle lupe mette la giusta pressione al match. Al giro dell’ora di gioco le padrone di casa concedono il gioco alle avversarie, che fraseggiano bene fin troppo in modo duro sulle capitoline, con interventi durissimi su Giugliano e Giacinti (non sanzionati dal direttore di gara) che lasciano i medici sul campo per alcuni minuti: nulla di grave, ma Valentina è costretta a lasciare il suo posto a Giada Greggi. Le padrone di casa si chiudono, mentre le avversarie si propongono pericolosamente in avanti, le linee difensive con Linari e Minami tengono in forma granitica il risultato. Ultimi venti minuti di fuoco, con le ragazze di Straus sempre proiettate in avanti a cercare di trovare la parità, e la Roma chiusa nella propria metà campo a combattere. Esce Laura Feiersinger ed entra Benedetta Glionna, con Viens centrale e Benedetta in laterale per portare più spinta al gioco capitolino sulle ripartenze. Dopo un duello di 86′ il Bayern la piazza: rete di testa della neo entrata Schuller. Ma non finisce qui,  Manuela Giugliano la piazza, per il vantaggio, ma nei minuti di recupero è ancora Lea Schuller a castigare le padrone di casa, per un 2 a 2 molto stretto.

La beffa, che giunge nel finale, una parità come alla gara dell’andata, in attesa delle avversarie, ma che mette le ragazze di Alessandro Spugna in una posizione difficile per la qualificazione del turno: “nulla è scontato, e tutto è ancora possibile!”.

Queste le formazioni scese in campo:

AS ROMA (4-3-3): Ceasar; Minami, Di Guglielmo, Linari, Bartoli; Giugliano, Kumagai, Feiersinger; Giacinti, Viens, Haavi. All. Alessandro Spugna

FC BAYERN MONACO (4-2-3-1): Grohs; Gwinn, Viggosdottir, Hansen, Naschenweng; Zadrazil, Stanway; Dalmann, Harder, Buhi; Schuller. All. Alexander Straus

 

Nicole Cozzani, Baiardo: “Partita molto combattuta. Cercheremo di ripetere la settimana prossima”

Credit Photo: Fazzari Ramella

In campo si dà il tutto e per tutto, ed è quello che questa domenica ha fatto l’Angelo Baiardo. Giusto atteggiamento che ha fruttato un risultato in parità: è quello adottato dalla formazione genovese in campo casalingo contro l’Orobica, considerata la penultima giornata d’andata del girone A di serie C. Una gara trepidante che non ha visto prevalere l’una sull’altra nessuna squadra, ma che ha evidenziato come tutto può cambiare in un attimo anche a questo punto del campionato.

È stato il difensore neroverde Nicole Cozzani (neo figura della rosa Baiardo) ad esprimersi in un post gara, raccontando le proprie impressioni sulla disputa avvenuta: “È stata una partita tosta e molto combattuta, ma lo sapevamo, consapevoli della forza dell’avversario. In settimana abbiamo lavorato molto bene cercando di sfruttare le nostre qualità per metterle in difficoltà, come è successo in più occasioni. Siamo molto contente del risultato, anche se ci resta un piccolo rammarico per qualche occasione. Cercheremo di ripetere la prestazione anche la settimana prossima per raggiungere al più presto posizioni di classifica che meritiamo“.

La FIGC assegna al Tavagnacco il 3-0 a tavolino

Buone notizie in casa Tavagnacco in vista del big match contro il Ravenna. La FIGC infatti, riguardando i referti e le distinte dell’ultimo weekend giocato, ha assegnato ale Friulane il 3-0 a tavolino nell’ultima gara giocata con la Res Roma VIII, terminata 2-2 sul campo. Il motivo della decisione, stando al comunicato ufficiale numero 47 della Divisione Serie B Femminile, risiede nel fatto che le capitoline hanno schierato solo 14 giocatrici “formate” (cioè in possesso dei requisiti richiesti dal comunicato ufficiale di inizio stagione). Duro colpo dunque per la Res, che torna a 14 punti appaiata al Bologna, mentre il Tavagnacco sale a 7 punti, e va a -2 da San Marino e Freedom. In vista di Freedom-Chievo, Ravenna-Tavagnacco e Ternana-San Marino, un clamoroso guadagno per morale e classifica.

Di seguito si riporta l’estratto del comunicato ufficiale:

Gara U.P. COMUNALE TAVAGNACCO – RES WOMEN

Il Giudice Sportivo, esaminati gli atti ufficiali, rilevato che la società RES WOMEN ha violato le norme stabilite dal C.U. F.I.G.C. n. 239/A del 28 giugno 2023 (Regolamento Campionato Divisione Serie B Femminile) che alla lettera B – punto 7 – “Partecipazione delle calciatrici” stabilisce l’obbligo dell’impiego delle calciatrici giovani, in base alle quali è imposto alle società di inserire negli elenchi ufficiali di gara un numero minimo di 15 calciatrici con i seguenti requisiti:

  • a) che tra i 12 e i 21 anni, siano state tesserate per una o più società affiliate alla F.I.G.C. per un periodo, anche non continuativo, di 36 mesi; ovvero
  • b) nate dopo l’anno 2005 (incluso), che siano state tesserate in maniera continuativa per società affiliate alla F.I.G.C. fin dal loro primo tesseramento.

L’utilizzo in una gara di campionato di calciatrici inserite in violazione delle disposizioni precedenti comporta, per la società responsabile, la sanzione della perdita della gara ai sensi dell’art. 10, comma 6, del Codice di Giustizia Sportiva, non avendo tale calciatrice titolo alla partecipazione alla gara.

Rilevato che dal referto di gara e dalla distinta ufficiale della società RES WOMEN risultano schierate su un totale di numero diciotto calciatrici solo quattordici calciatrici in possesso dei requisiti di età e tesseramento, così dette “formate”. Risultando “non formate” le seguenti calciatrici: n. 29 NAYDENOVA Ivana Emilova; n. 11 DUCHNOWSKA Martyna; n. 99 PETROVA Lora Zlatanova; n. 9 TAMBURRO Alicia Maria.

Rilevato che la violazione delle disposizioni precedenti comporta, per la società responsabile, come stabilito nel già menzionato C.U. n. 239/A del 28 giugno 2023, lettera B – punto 7, la sanzione della perdita della gara ai sensi dell’art. 10, comma 6, del Codice di Giustizia Sportiva, e che rileva anche l’indicazione di un numero di calciatrici “non formate” superiore a quello consentito quale presupposto della perdita della gara (C.S.A. Decisione del 30/10/2020);

considerato che il risultato della gara acquisito sul campo è stato

U.P. COMUNALE TAVAGNACCO – RES WOMEN 2 – 2

Delibera di infliggere:

  • a) Alla società RES WOMEN la perdita della gara con il punteggio di 3 – 0 in favore della società U.P. COMUNALE TAVAGNACCO;
  • b) al Dirigente Accompagnatore Ufficiale della società RES WOMEN, Sig. Fabio LOMMI, l’inibizione a svolgere ogni attività in seno alla F.I.G.C., a ricoprire cariche federali e a rappresentare la società nell’ambito federale a tutto il 30 gennaio 2024″.

Sara Baldi è il nuovo volto offensivo della Sampdoria

Credits to: UC Sampdoria

La sessione di calciomercato invernale si avvicina piano piano alla sua conclusione, targata 1° febbraio. Attualmente, in Serie A Femminile ci sono stati alcuni colpi clamorosi, come Janogy alla Fiorentina e Magull all’Inter, oltre ad altre voci che potrebbero stravolgere la situazione nelle prossime settimane.

Tra le notizie ufficiali, date soprattutto dalla Sampdoria (una delle società più attive), spicca il ritorno di Sara Baldi dopo 6 mesi di esperienza con il Como, con cui ha collezionato 11 presenze, propiziando l’autogol di Orsi nel successo esterno per 2-1 a Sassuolo.

Baldi a Genova aveva già giocato la scorsa stagione, con attivi un gol e due assist in 17 incontri nel massimo campionato. Ora vi rimarrà a titolo definitivo sino al 30 giugno 2026.

Le altre esperienze sono maturate con le maglie di Mozzanica – 4 reti nel 2016-17, sempre in Serie A – ed Hellas Verona. Con le Scaligere, i risultati ottenuti e le prestazioni sfornate nel 2019-20 (3 gol peraltro), le fanno ricevere le attenzioni della Fiorentina, che decide di tesserarla. Con le Viola, l’attaccante classe 2000 mette a segno altre 4 marcature, ed esordisce anche in Champions League. Nel 2021-22 invece, non riesce a riproporsi con continuità, ed inizia il suo pellegrinaggio in prestito proprio per trovare titolarità e fiducia. Nonostante la buona prova con il Como, l’attaccante ha scelto ancora la Sampdoria, a quanto pare il posto giusto per riconquistare definitivamente la Fiorentina.

Michalis Eracleous, Arezzo Calcio Femminile: “Complimenti anche al Cesena, stanno facendo veramente un bel campionato”

Domenica è stata una giornata amara per l’Arezzo, sconfitto per 2-0 dal Cesena in una gara in cui entrambe le squadre hanno giocato a viso aperto. Al termine della sfida, il tecnico Michalis Eracleous è intervenuto ai microfoni di Be.Pi TV per commentare la prestazione della sua squadra. Prima però, ci ha tenuto a fare i complimenti all’avversario, evento raro nello sport moderno.

Prima di tutto, complimenti anche al Cesena. Stanno facendo veramente un bel campionato, ho sentito anche Alain Conte che ha detto, poche settimane fa, che non si aspettavano questa stagione di essere in lotta per la promozione. Sicuramente non hanno fatto un mercato per questo. Quindi quello che si vede, anche nell’amichevole che abbiamo fatto qui in estate, e si vede anche il lavoro delle ragazze e dello staff. Complimenti a loro“.

La partita di oggi? Sì, una partita diciamo con due episodi sui gol che abbiamo subito, bisogna lavorare un po’ nella seconda fase dopo magari i calci d’angolo e piccoli dettagli. Per quanto riguarda la partita, una partita equilibrata, due squadre che volevano giocare con il pallone e trovare le entrate nell’ultimo terzo in profondità. Loro con Lonati e dall’altro lato, per cercare Jansen e la 27 [Sechi] hanno fatto una buona partita. Anche noi penso che oggi abbiamo fatto una buona difesa, e noi con il pallone bene fino all’ultimo terzo. Poco a poco, piano piano, mettiamo anche questo nel nostro sviluppo calcistico diciamo. Perché dopo queste cinque partite abbiamo trovato un ritmo con il pallone, ora dobbiamo essere un po’ più veloci nel pensiero. Quindi ci serve un appoggio nel primo passaggio più sui piedi, più veloce, perché queste squadre di alta classifica leggono un po’ prima l’azione, quindi bisogna essere un po’ più veloci per le entrate nell’ultimo terzo“.

L’1-0 della Juventus sul Sassuolo secondo i dati Panini Digital

Photo Credit: Foto Vignoli - US Sassuolo Calcio

La Juventus ha avuto ragione sul Sassuolo nella tredicesima giornata della Prima Fase di Serie A, vincendo per 1-0 sulle neroverdi nei minuti finali di partita. Con l’aiuto di Panini Digital Soccer possiamo analizzare l’incontro.

Sebbene il successo della Juve sia arrivato di misura, l’IVS dice 75% per le ragazze di Joe Montemurro, contro il 25% per la squadra di Gianpiero Piovani, così come il possesso palla, in cui le juventine hanno avuto 33′:24″ e il 59% mentre il Sassuolo ha tenuto la sfera per 23′:36″ e il 41%, nel numero di giocate utili, dove le ospiti l’hanno utilizzato 89 volte (56%) contro le 71 (44%) della squadra di casa.

A livello difensivo la Juve è avanti nella percentuale per fine azione avversaria (21,4%-16%) e protezione area (50,7%-40,5%), mentre il Sassuolo è avanti sulle palle recuperate effettive (49,3%-44,2%) e su quelle temporanee (34,7%-34,4%), e anche in quelle giocate in zona area dagli avversari (75-34).

Parlando di come hanno giocato le formazioni al Ricci a livello offensivo, le bianconere hanno avuto più pericolosità rispetto alle neroverdi sulle palle giocate in zona area (75-34) e sulla percentuale di attacco alla porta (59, 5%-49,3%), infatti la squadra di Montemurro ha tirato 18 volte, di cui 15 dentro l’area e tra questi vi è il gol di Echgeni all’89’, invece le ragazze di Piovani hanno concluso 6 volte.

Vediamo il flusso di gioco di Sassuolo e Juventus, partiamo dalle neroverdi che hanno giocato 528 volte il pallone e il 44%, mentre ha effettuato 297 passaggi riusciti (40%): come nella partita con l’Inter è Davina Philtjens a fare più passaggi servendo 40 palloni, e 14 li ha consegnati a Benedetta Brignoli, mentre Daniela Sabatino ha visto ricevere 33 palle, e 5 sono arrivate da Cecilia Prugna.

Per quanto riguarda la Vecchia Signora ha usato la sfera 670 volte e il 56%, passandola 439 volte e il 60%: è Martina Lenzini quella che ha fatto di più; infatti, ha passato 62 volte il pallone, di cui 10 ad Arianna Caruso, mentre Lisa Boattin l’ha ricevuta 60 volte, tra questi 18 sono di Estelle Cascarino.

A livello individuale Merlo ha giocato 97 palle e 21 giocate utili, Barbara Bonansea ha perso 32 palloni; Maria Luisa Filangeri ne ha recuperate 23 e Julia Grosso ha effettuato 5 assist, cifra in coabitazione con Bonansea, e tirato 5 volte. Solo che Jennifer Onyi Echegini ha segnato quella rete che è valso al successo della Juve sul Sassuolo.

Chiara Poeta, Orobica: “Gioco non fluido, ci è mancata personalità”

La penultima giornata del girone d’andata del campionato 2023/24 di serie C ha visto sfidarsi la formazione bergamasca e l’Angelo Baiardo: una disputa vibrante, conclusasi con un risultato in parità e, quindi, nessuna prevalenza. La rete di Anita Coda (che arriva, così, a ben 16 centri stagionali) non è bastata davanti ad una tosta avversaria che ha murato fino alla fine, concedendo ben poche possibilità di rimonta o, meglio, non avendo riscontro concreto dalle ospiti in termini di possibilità sfruttate.
È stata la centrocampista Chiara Poeta a concedere qualche dichiarazione nel post gara, ammettendo le pecche delle sharks in tale frangente: “A causa di infortuni e influenze varie sono state assenti delle persone che danno certezza al nostro gioco. In ogni caso ci è mancata un po’ di personalità e cinismo sotto porta, inoltre il gioco non è stato così fluido ed i reparti erano slegati. In questi momenti (come il passato mi ha insegnato) bisogna rimanere unite, lavorare tanto sul campo e riconoscere che ci sono stati dei limiti che però possono essere tranquillamente superati col lavoro di tutti i giorni. Ci impegniamo, seguiamo le indicazioni del mister e dobbiamo continuare a rimanere compatte, sia in spogliatoio che in campo“.

Nonostante tutto le rossoblù rimangono attualmente stabili in seconda posizione, a soli -4 punti dal capolista Lumezzane.

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