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eBay Values Award, le mani di Francesca sul premio: “Durante…la vita? Paro rigori e studio per diventare ingegnere biomedico”

Credit Photo: Marco Montrone

Cosa c’è di meglio, per un portiere, di parare un rigore? A Francesca Durante l’impresa è riuscita più volte in carriera, ma nell’album dei giorni più belli vissuti in campo, Francesca aggiungerà anche il 28 gennaio, quando la sua Inter ha stravinto (4-1) il derby di Serie A TIM contro il Milan. Un risultato all’apparenza netto, ma chissà che piega avrebbe preso la partita se Asllani, sul 3-1 per l’Inter, avesse realizzato dagli undici metri. Durante, invece, ha sbarrato la strada alla svedese, blindando di fatto la vittoria per la sua squadra.

Il primo anno da professionista, però, Francesca lo sta vivendo così: allenarsi e studiare, vincere e studiare, perdere e studiare. Perché la facoltà di ingegneria elettronica curriculum biomedico richiede questo: massimo impegno, che non è semplice da conciliare con quelli in campo, tra allenamenti, trasferte e raduni con la Nazionale. Durante, nata a Genova ma che ha lasciato presto la sua città per seguire il sogno di diventare calciatrice, ha scelto un percorso di studi (uno dei corsi di laurea STEM, acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics) dove la presenza femminile è ancora molto bassa. L’esempio di Francesca, vincitrice dell’edizione di gennaio dell’eBay Values Award, riconoscimento assegnato mensilmente alla calciatrice del massimo campionato che si distingue per il suo comportamento, dimostra però che con la forza di volontà nessun traguardo è precluso.

Nel corso della stagione, per quanto riguarda l’ambito sportivo, la giuria valuta i gesti di impegno, coraggio, tenacia e sacrificio, ma anche di correttezza e rispetto verso arbitri, avversarie e tifosi, mentre nella sfera personale vengono valorizzati i legami con la famiglia e gli amici, l’impegno sociale, i pensieri e le posizioni su tematiche di rilievo sociale. L’eBay Values Award mette a disposizione delle vincitrici dei percorsi formativi organizzati da SDA Bocconi School of Management di Milano e dal prof. Dino Ruta, Direttore Sport Knowledge Center. Le proposte didattiche si basano su un approccio innovativo sul tema dell’apprendimento e delle carriere degli atleti.

Per ciascuna calciatrice che riceverà il riconoscimento, il percorso si articola in tre momenti fondamentali: una sessione di coaching individuale, un programma online on demand di “Personal Branding” con supporto all’apprendimento dedicato, e un workshop intensivo in presenza, al fine di costruire un percorso di sviluppo professionale di valore per ogni ragazza, sul campo e non solo.

Giulia Baldini, San Marino: “Domenica abbiamo fatto un disastro. È ora di dare una svolta a questa stagione”

Credit Photo: San Marino RTV

Si interrompe momentaneamente lo spirito delle titane guidate da Giulia Domenichetti a causa della sconfitta subita questa domenica in casa dell’Hellas Verona; è la storia di una continuità perduta che la squadra spera ancora di ritrovare, soprattutto dopo la pausa di questi giorni.

A parlarne ed a giudicare lo scontro l’attaccante Giulia Baldini: “Siamo entrate con il piede sbagliato ed abbiamo chiuso peggio: potevamo e dovevamo fare sicuramente meglio per come si era messa la partita in corso d’opera. Adesso abbiamo due settimane per ricaricarci, allenarci al massimo e dimenticare questa giornata perché non è San Marino Academy. Con il loro rigore sbagliato avevamo preso coraggio: all’inizio del secondo tempo eravamo entrate in maniera aggressiva, pronte a riaggiustare la partita; probabilmente abbiamo calato il ritmo, ci siamo anche forse calate al loro passo, essendo uno in meno (si riferisce all’interiorità numerica della squadra opposta dopo il rosso dovuto ad un intervento completamente in ritardo sul capitano biancoazzurro). Colpevoli anche la stanchezza e la velocità con la quale volevamo metterla sul piede giusto. Abbiamo fatto un disastro, secondo me. Rivedere gli errori ci sarà d’aiuto per non ripeterli più. Non riusciamo a trovare la continuità per un fattore più mentale che fisico, ma dobbiamo lavorare su entrambi. Siamo a metà campionato ed è ora di dare una svolta a questa stagione“.

Gaia Mocci, Cesano Football Women Idrostar: “Spero di fare un buon finale di campionato e di fare altri gol”

Photo Credit: Gaia Mocci

Il Cesano Football Women Idrostar ha ottenuto la sua sesta vittoria nel campionato lombardo di Eccellenza, vincendo per 2-1 sul Vighignolo nel diciannovesimo turno. Le gialloblù, ora sono attualmente al dodicesimo posto con diciannove punti, sono andate in rete con Nicole Garavaglia e Gaia Mocci. Quest’ultima è un’attaccante nata nel 1995, e da tre anni ha scelto di vestire la maglia del Cesano. La nostra Redazione ha raggiunto Gaia, che ha già messo a referto cinque reti stagionali, per risponderci ad alcune domande.

Gaia come hai capito di avere la passione per il calcio?
«Tutto nasce dalla quinta elementare, quando un giorno le mie compagne erano tutte a casa ammalate, io ero l’unica femmina a scuola in quel momento, e io sono stata costretta a giocare coi ragazzini, solo che loro giocavano col pallone. Nelle settimane successive mi hanno chiamato ancora per giocare, e un giorno una mamma aveva parlato coi miei genitori per chiedere di poter giocare con la squadra dell’oratorio di Cornaredo: la cosa mi era piaciuta fin da subito, tanto che ora sto ancora giocando a calcio».

E quando hai scoperto di essere un’attaccante?
«Mano mano che giocavo, tendevo a stare in avanti, allorché il mister aveva deciso di mettermi in attacco».

Qual è la tua rete che, fino a questo momento, ti ha suscitato grandi emozioni?
«Era contro il Pavia e una compagna, durante quella partita, mi disse di centrare la porta e finì dentro. La stessa cosa è successa a Crema lo stesso anno. Ma devo dire che quella realizzata domenica me la porterò nel mio bagaglio personale».

Ti va di raccontarci il tuo percorso calcistico?
«Ho iniziato coi maschietti del Cornaredo, poi sono passata a sette nella Rhodense Femminile dove sono arrivata terza nel campionato maschile, dopodiché mi ha chiamato la Nerazzurra, dove l’anno dopo è diventata Inter, e lì ci sono rimasta per un paio d’anni, quando sono passata alle Dreamers, per poi scendere di categoria ed andare al Bareggio, dove ho vinto un campionato, che poi sarebbe diventato Vittuone, e alla fine ho scelto di andare al Cesano».

Sei al Cesano da tre stagioni. Cosa ti ha portato a rimanere in questo club?
«Devo dire che la grande unità della squadra è stata fondamentale: il calcio è fatto di sacrifici, e un aspetto che lega di più è lo spogliatoio, che parte dallo staff dirigenziale alle calciatrici. E questo mi ha fatto affezionare tantissimo una maglia che vesto volentieri».

Entriamo nell’attuale stagione, e la squadra è dodicesima dopo diciannove turni. Sei soddisfatta di questo piazzamento?
«Assolutamente no, perché sappiamo benissimo che possiamo fare meglio. Abbiamo avuto un cambio di allenatore: La squadra poteva mollare, ma l’unità ha portato avanti il gruppo»

Domenica contro il Vighignolo è arrivato il sesto successo in campionato. Secondo te come sono stati ottenuti questi tre punti?
«Domenica abbiamo sudato. Siamo scese in campo molli e abbiamo sofferto abbastanza, perché abbiamo trovato una squadra di carattere. Nel primo tempo eravamo sulla zero a zero, dovevamo rientrare in campo per ribaltare la partita, e alla fine l’abbiamo fatto».

Tu hai segnato la rete del vantaggio. Cos’è stato per te realizzare questo gol?
«È una giornata importante per me, perché era il giorno del mio compleanno. Diciamo che è stato un gol che ci ha permesso di sbloccare la partita, e questo ti riempie di gioia, perché ti permette di scaricare tanta tenzione. In più è stata una rete particolare: la palla arriva da uno stop sbagliato dall’avversaria, finisce sui miei piedi, e ho davanti un lor giocatore e dietro il portiere poco più avanti della metacampo, mi sono detta “sparo una mina, e vedo se scavalca tutte”, quindi ho calciato dai trenta metri ed è entrata. È stato un momento bellissimo per me».

Tra l’altro, la tua marcatura ti ha portato a quota cinque reti stagionali. Quanto ti soddisfa questo score?
«Non sono per niente contenta, speravo di fare più gol in più: purtroppo la sfortuna mi ha lasciato fuori per un mese per un infortunio alla spalla. Mi auguro di segnare ancora, anche perché il campionato è ancora lungo».

Il tempo però è tiranno, e il Cesano tra pochi giorni andrà sul campo della Riozzese, dove all’andata è finita 1-1, e tu avevi segnato un gol. Cosa non dovrà sottovalutare la squadra in vista di questa partita?
«Sicuramente non dobbiamo sottovalutare l’avversario, perché è uno che non ha voglia di perdere, quindi dovremo entrare con la grinta giusta e chiuderla nel primo tempo, perché prendere questi tre punti vuol dire avere ancora più fiducia in noi stesse».

Come valuti il campionato di Eccellenza Lombardia sino a questo momento?
«È un campionato pieno di sorprese, dove ci sono le più forti e meno forti, ma può capitare che un avversario debole possa avere la meglio sulla più blasonata».

Chi può vincere il torneo secondo te?
«Dati alla mano mi viene da dire il Monterosso, ma quella che mi ha colpito di più è il Lecco: la reputo una squadra completa, con un giro palla incredibile, una decisione nei contrasti ed un’organizzazione di gioco non da Eccellenza ma di categoria superiore, peccato che non sia in testa».

Come sta, secondo te, il calcio femminile in Lombardia?
«Il calcio femminile in Lombardia ha un valore in più rispetto alle altre regioni, anche per via di numerose squadre presenti sul territorio, ma purtroppo viene ancora trattato in modo marginale. Penso che si debba ancora lavorare».

Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco?
«Sono una ragazza che lavora tanto, ma nella mia vita ci sono anche gli amici e la mia famiglia. Me la godo in modo semplice».

Quali sono i tuoi propositi per il 2023?
«Spero di avere una spinta lavorativa per raggiungere un’autonomia personale. In ambito calcistico spero di fare un buon finale di campionato, di non fare i play-out e di fare ulteriori gol».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesano Football Women Idrostar e Gaia Mocci per la disponibilità.

Chiara Generali, Jesina Femminile: “Contro il Lebowski è stata fondamentale la nostra reazione, curiamo ogni dettaglio per arrivare pronte alla sfida con il Riccione”

La Jesina Femminile continua a vincere e lo fa contro il Centro Storico Lebowski, agguantando il settimo posto nel Campionato di Serie C Girone B.

Partita emozionante quella tra le marchigiane e le fiorentine, in cui hanno avuto la meglio le prime con un importante 4 a 2 in trasferta, ottenuto grazie alla doppietta di Massa Azzurra e i gol di Picchiò e Berti.

Chiara Generali, portiere della Jesina, ha raccontato alla nostra Redazione le sue percezioni sul match appena giocato:
La partita di domenica è stata difficile, perché ci siamo trovate sotto nel risultato per ben due volte. Era uno scontro importante dove era fondamentale vincere per continuare a fare più punti possibili per scalare posizioni. La cosa più positiva sicuramente è stata la reazione perché dopo i due svantaggi non abbiamo mollato e siamo riuscite a conquistare i 3 punti.

Nella prossima partita le leoncelle affronteranno il Riccione, appena agguantato in classifica con 27 punti ciascuno.
Chiara, come state vivendo il pre-gara?
La prossima gara sarà contro il Riccione, una gara importante e sicuramente particolare perché é una delle partite più sentite. Vogliamo fare bene come abbiamo fatto all’andata (in cui la Jesina ha vinto 0-2, ndr) e lavoreremo duro questa settimana per continuare a fare punti. Cureremo ogni dettaglio per arrivarci al meglio.
Ci sono ancora tante sfide da affrontare per arrivare a fine stagione: cosa ne pensi di questo Campionato di Serie C?
Il campionato sicuramente è difficile, di alto livello, non ci si può permettere mai di abbassare la guardia perché ogni squadra ormai è competitiva. Allo stesso tempo ogni anno è sempre più bello perché si alza sempre di più l’asticella.
Dare sempre il massimo, per puntare in alto, in una Serie C che pretende molto: come sta andando la tua stagione?
Possiamo dire che sia positiva, anche se vengo da un periodo in cui non ho fatto le mie migliori prestazioni, ma sto lavorando per tornare in forma il più presto possibile per poter essere sempre d’aiuto alla squadra.

Pomigliano, Alfano: “C’è rammarico, ci prepareremo al meglio per il Sassuolo”

Credit: Pomigliano Femminile

Al termine della partita persa per 1-0 contro il Milan, Gerardo Alfano, in panchina a guidare il Pomigliano in occasione della sfida contro le rossonere, ha rilasciato delle dichiarazioni. Di seguito, le sue parole:

“Lasciare il campo con una sconfitta di misura, dopo aver dominato per lungo e largo, è un dispiacere. E’ stata dura dura uscire sconfitti da questa partita perché le ragazze hanno dato tutto, hanno fatto una prestazione allucinante ed è un peccato perché sono tre partite che purtroppo ci gira male, non riusciamo a fare gol nonostante le tante azioni pericolose. Questo sarà un motivo in più per prepararci bene la partita di domenica e soprattutto dei playout. Non era questa la partita da vincere, ma neanche da perdere. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma soprattutto per premiare l’impegno di queste ragazze che hanno tenuto testa a una squadra quotata. Prendiamo da questa partita il buono, la grinta e la determinazione per andare avanti e giocarci poi la salvezza nella fase che verrà”.

Ha poi aggiunto: “In settimana hanno fatto un lavoro allucinante, con massimo impegno, con la massima qualità, con la grande determinazione e rimane rammarico perché non si possono avere 5-6 occasioni gol e non sfruttarle sia per indecisione nostra sia perché nel calcio ci vuole anche l’episodio. Con il Sassuolo sarà una gara dove dobbiamo far punti, dove dobbiamo possibilmente vincere perché loro sono un’ottima squadra e quindi ci dobbiamo preparare al meglio per quello che poi sarà il girone di playout”.

Una combattiva Audace Verona perde 2-0 con il Pescara

Nella diciottesima gara del massimo campionato di calcio a 5 femminile, la Serie A PureBio, un’ Audace Verona combattiva cede per 2-0 al Pescara.
Le abruzzesi approfittano delle disattenzioni delle ragazze di Donisi e chiudono il primo tempo già in vantaggio con i goal di Ortega e Belli.
Nella ripresa due clamorose palle gol per l’Audace, con De Cao e Pomposelli che non centrano il bersaglio da ottima posizione, non trovano la fortuna sperata fallendo cosi la chance per riaprire i conti. Gara davvero combattiva  per le ospiti che nonostante il quinto di movimento inserito non riescono a ribaltare il risultato.
Nella prossima gara l’Audace affronterà le Pelletterie il 19 febbraio ore 18:15.

Tabellino:

PESCARA FEMMINILE-AUDACE VERONA 2-0 (2-0 p.t.)
PESCARA FEMMINILE: Sestari, Soldevilla, Jessika, Elpidio, Ortega, Coppari, Belli, Borges, Verzulli, Guidotti, Boutimah, Ricottini. All. Morgado

AUDACE VERONA: Fichera, Pomposelli, Puttow, Exana, Bisognin, Valente, Rasetti, De Cao, De Angelis, Biasiolo, Coppola, De Berti. All. Donisi

MARCATRICI: 8’52” p.t. Ortega (P), 16’07” Belli (P)

AMMONITE: Biasiolo (AV), Ortega (P)

ARBITRI: Chiara Perona (Biella), Saverio Carone (Bari) CRONO: Giovanni Losacco (Bari)

Giada Di Camillo, Chieti: “Gara dai due volti, la Roma CF è stata sempre in partita senza demoralizzarsi”

La scorsa domenica il Chieti ha perso di misura tra le mura amiche contro la Roma Calcio Femminile. Termina 2-3 la gara per le ospiti che ribaltano le due reti di vantaggio delle abruzzesi. Al termine della gara, valevole per la diciassettesima giornata del girone C di Serie C, in casa neroverde a parlare è stata Giada Di Camillo che ai microfoni del club terzo in classifica ha dichiarato:

“Partita dai due volti. Siamo entrate bene in campo e nel primo tempo abbiamo avuto sempre in mano il pallino del gioco senza mai correre rischi, ci riusciva tutto in maniera semplice. Abbiamo segnato due gol, ma purtroppo anche sciupato un paio di occasioni: se fossero state finalizzate avremmo messo fine al match. Nel calcio sappiamo che il risultato del 2-0 è sempre quello un po’ difficile da mantenere. La Roma è stata sempre in partita senza demoralizzarsi. Nel secondo tempo c’è stata una debacle nel finale: loro hanno segnato tre gol in quindici minuti e forse non se lo aspettava nessuno. In questo momento stiamo affrontando qualche infortunio (non ultimi quelli di Gissi, Makulova e Barbarino) e vari acciacchi fisici, ma quando si va in campo non si deve pensare a questi problemi. C’è stato un blackout totale nel quale abbiamo regalato troppo spazio alle nostre avversarie che, dopo il primo gol, hanno cominciato a crederci ancor di più e noi invece ci siamo totalmente scaricate non riuscendo ad opporre loro resistenza. È una sconfitta che fa molto male per come è arrivata. Ho detto del primo tempo nel quale abbiamo avuto il dominio del gioco, con tante occasioni e, anche se Falcocchia ha fatto un paio di parate importanti, non ci sono stati poi grande rischi. Che nel secondo stessimo un pochino mollando la presa me ne ero accorta: ho cercato di dare un’avvisaglia alle mie compagne. Il primo gol è arrivato in modo beffardo con una punizione un po’ dubbia e una marcatura saltata al centro dell’area. Abbiamo subito tre reti per indecisioni difensive banali e ci sta che poi queste incidono a livello mentale sulla prestazione. Sono stati determinanti quei quindici minuti maledetti in cui è stato spento il motore del cervello, ma anche quello delle gambe e ci siamo fatte mettere sotto dalla Roma che ha ribaltato il risultato. Avrei preferito che questo calo non ci fosse, a partire da me: alla fine tutta la squadra è mancata nell’ultima parte di gara. Paghiamo un po’ il fatto che la nostra rosa sta cambiando a campionato in corsa. Stiamo integrando delle giovani come progetto della squadra che spero si inseriranno al meglio nella maniera migliore nel gruppo. Che campionato sarà ora? L’obiettivo è fare il meglio possibile: vogliamo continuare a giocarcela fino alla fine. Il Chieti ha sempre giocato per vincere e le cose non cambieranno ora: vogliamo continuare a farlo ancora. Avremo certamente l’occasione di mettere dentro il gruppo qualche ragazzina in più per prepararci ad affrontare al meglio i prossimi campionati. Questa sconfitta non preventivata, visto anche come stava andando la partita, ci sprona a rimetterci al lavoro tutte insieme. Proveremo a riscattarci già domenica con il Trastevere: lo dobbiamo al mister, alla società , ma soprattutto a noi stesse. Abbiamo messo il campionato in salita ed invece avrebbe potuto essere assolutamente alla nostra portata. Resta il rammarico di vedere la Res che è meritatamente a punteggio pieno: conosciamo il loro valore e sappiamo quanto non sia facile e scontato essere primi in classifica visto che non devi mai sbagliare. Noi abbiamo provato questo onere ed onore e ne conosciamo il significato. La Res sta facendo un percorso impeccabile, ma penso che se anche noi ne avessimo avuto uno non così altalenante, ma più costante, ad oggi ci avrebbe fruttato qualche punto in più”.

Simone Bragantini, Bologna: “Non dobbiamo sentirci appagate. Questa settimana spingeremo forte sull’acceleratore”

Credit Photo: Bologna FC 1909

Nel girone B di Serie C la capolista Bologna giocava sul campo del Vicenza. Successo per 0-3 per le felsinee che continuano la loro corsa verso la promozione in Serie B. In casa rossoblù a rilasciare qualche battuta all’ufficio stampa del club è stato il tecnico Simone Bragantini che ha dichiarato:

Nel primo tempo il Vicenza ha tenuto molto bene il campo e ci abbiamo messo un po’ a togliere il loro fraseggio. Quando abbiamo preso il pallino del gioco, però, sono state brave le ragazze a capitalizzare le occasioni da calcio d’angolo, e sono contento perché il lavoro in settimana ha pagato. Affrontando una squadra come il Vicenza, quindi con una buona organizzazione difensiva, avevamo preparato certe situazioni e siamo state concrete. Nel secondo tempo ho visto un calo in cattiveria agonistica e intensità; così facendo ci siamo allungate ed esposte a pericoli ma Lucia Sassi è stata brava in un paio di interventi a farsi trovare pronta. Dobbiamo imparare a non concedere un tempo alle avversarie, anche se ci troviamo 3-0 non dobbiamo sentirci appagate. Questa settimana spingeremo forte sull’acceleratore perché domenica c’è il Venezia, un’altra squadra temibile e da affrontare con la giusta determinazione”.

Matt Ross, allenatore in seconda della Repubblica di Corea: “Arnold Clark Cup torneo importantissimo per la nostra preparazione al Mondiale”

Credit Photo: Natascia Bernardi

Se lo scorso anno, tutte le squadre partecipanti all’Arnold Clark Cup erano europee e in corsa a quelli che sarebbero stati gli Europei femminili piu’ memorabili per gli Inglesi, quest’anno la Repubblica di Corea, porta il sapore mondiale all’interno della competizione.

Non si parla molto della Corea in Europa, anche se gemme come Ji So-yun, sette anni in forza al Chelsea e rientrata in Corea a fine stagione scorsa, Geum-min e Park Ye-eun hanno esperienza della WSL.

Nel pre-partita con la piu’ temuta di tutte, l’Inghilterra, riesco a prendere un caffe’ con Matt Ross, allenatore in seconda delle Coreane che mi racconta come “l’Arnold Clark Cup e’ un torneo importantissimo per la nostra preparazione al Mondiale. In passato abbiamo fatto fatica col formato del Torneo, con partite e poi 2 giorni di riposo e nuovamente partite. Per noi e’ importante avere la possibilità di confrontarci con avversarie di fama mondiale, ma anche rifinire la nostra strategia di recupero ed essere pronti fisicamente e mentalmente per la prossima partita che avremo fra 3 giorni. Quello che ritengo il nostro svantaggio e’ che, nella Repubblica della Corea, il campionato e’ finito a novembre e, a parte le giocatrici impegnate con la WSL, le altre atlete non sono nella forma fisica che richiede una competizione internazionale. Questo ha ovviamente un impatto a livello tattico del modo in cui giocheremo le partite in questo torneo, dato che non potremmo contare sulla nostra aggressività di attacco. Per noi questo torneo rappresenta una preparazione ideale al formato del Mondiale, soprattutto per le giovani giocatrici che si troveranno a giocare 3 partite in 6 giorni”.

Sembra che la Repubblica della Corea possa veramente essere la sorpresa del Torneo “Potrebbe essere che alcune squadre che ci hanno studiato, usando le ultime nostre partite contro per esempio, la Jamaica o la Nuova Zelanda, si sorprendano. Noi vogliamo essere versatili: anche se abbiamo una tattica aggressiva in attacco, a volte potremmo anche essere aggressivi in difesa e contrattaccare”.

Al di la’ di Ji (So-yun in forza al Chelsea per 7 anni ed ora rientrata in Corea), Matt dice che occorre avere un occhio di riguardo per le tre attaccanti: Son Hwa-yeon, Choe Yu-ri e Kang Chae-rim: “hanno il potenziale per far parte di qualsiasi club di punta in Europa: sono veloci, dinamiche, con un ottimo controllo palla e creative nel fare gol… Spero che questo torneo le aiuti ad avere piu’ fiducia in se’ stesse e a credere che loro fanno parte dell’élite del calcio. Come allenatori noi continuiamo a dirglielo, ma sono loro che devono crederci per prime”.

Matt Ross conferma la peculiarità della Lega nella Repubblica della Corea: il campionato femminile e’ semi-professionistico a 8 squadre e nessuna squadra viene retrocessa. “Anche se le calciatrici sono competitive e hanno voglia di vincere, dobbiamo insegnar loro come gestire la partita in maniera strategica (game management). L’essere a rischio di retrocessione crea un certo tipo di pressione sull’allenatore, le giocatrici, i tifosi e nell’ambiente che queste giocatrici non sono abituate a provare. Noi, come allenatori stranieri (Collin Bell – Allenatore e’ Inglese mentre Matt Ross e’ Australiano) stiamo lavorando con gli allenatori dei club per cercare di cambiare la mentalità e renderla piu’ competitiva, ma e’ difficile. Contiamo molto sull’aiuto delle giocatrici che giocano nella WSL e che portano una visione diversa del calcio, così come in opportunita’ come questo torneo. Per noi non ci sono amichevoli, per noi la partita con l’Inghilterra di oggi e’ come giocare la prima partita del Mondiale: questa e’ la mentalità che Collin Bell ha portato e che vogliamo portare in tutte le nostre giocatrici Nazionali, così che la possano portare ai loro club quando rientrano”. Interessante questa visione dato che sia nel calcio maschile (la proposta della Superlega che coinvolgeva anche qualche squadra di Serie A) che in quello femminile (Emma Hayes – CT Chelsea di recente ha dichiarato che la WSL dovrebbe essere a circuito chiuso per essere piu’ competitiva ed evitare squadre yo-yo) ritorna spesso l’avere un numero chiuso di squadre, un po’ come nell’NFL americana.

Matt racconta come nella Repubblica della Corea, il numero delle giocatrici e’ molto basso: si contano circa 1500 giocatrici tra giovanili, amatoriali e semi-professioniste, in un Paese che ha 16 milioni di abitanti. “Non ci sono molte squadre a livello giovanili e se sei una giocatrice, anche se non eccellente, e’ facile riuscire ad entrare in una squadra universitaria e da li’ in uno degli 8 club semi-professionistici che hanno una rosa di 25 giocatrici che vengono pagate molto bene. Tutto questo e’ veramente caratteristico della Repubblica della Corea. Le calciatrici nazionali, come Ji, ex bandiera del Chelsea, e Cho (So-hyun in forza al Tottenham ma attualmente infortunata) vengono riconosciute, cosi’ come vengo riconosciuto io o il CT Bell, ma nulla di piu’. Le nostre partite Nazionali hanno circa 1000 spettatori in casa, mentre quelle della controparte maschile fanno sempre il tutto esaurito. Le partite dei club femminili, vengono giocate il lunedì sera alle 6, che non e’ l’orario ed il giorno migliore per far crescere il movimento. Infatti, le partite con piu’ spettatori, hanno al massimo 200 persone. Credo che sia fondamentale per noi fare bene alla Coppa del Mondo questa estate, così da alzare il profilo della nostra Nazionale e fare in modo di avere piu’ visibilità anche in Patria, così da far crescere il calcio femminile come merita, anche nella Repubblica della Corea”.

Per Matt, che ha allenato calcio femminile in Europa (Germania e Svezia), Cina e ora Repubblica della Corea, e’ importante che le calciatrici siano “viste” nel Mondo e che ne venga riconosciuto il valore tecnico e tattico. Un mister, anche se in seconda, che ha veramente a cuore il futuro delle proprie atlete e che affrontera’ per primo la temutissima detentrice dell’Arnold Clark Cup 2022 e dell’Europeo.

Erika Santoro, Parma Calcio Femminile: “Contro la Sampdoria abbiamo raggiunto un equilibrio mentale, l’arma vincente per questa vittoria”

Photo Credit: Parma Calcio Femminile

Il Parma sta piano piano raccogliendo i cocci della prima fase del campionato, che porta con sé amarezza e delusione, e si sta rimboccando le maniche per tentare l’obiettivo più importante: la salvezza.
Nella giornata di domenica le gialloblu hanno portato a casa una bella vittoria contro alla Sampdoria con il risultato di 3-1.
A parlare nel post partita una delle autrici di queste tre reti, Erika Santoro, centrocampista classe ’99, che si è espressa così ai microfoni della società.

Erika, complimenti per la vittoria. Per te nelle ultime gare c’è stato uno spostamento di carreggiata. Sei passata da destra a sinistra, come sta andando l’adattamento?
“Mi trovo bene. Il Mister mi fa giocare sia a destra che a sinistra, crede che io sia duttile e se si tratta della migliore strategia per la squadra sono a disposizione.”

Nell’ultimo turno eri squalificata: immagino con che voglia e con che grinta sei tornata in campo oggi.
“Purtroppo nella prima fase ho preso troppi cartellini gialli e l’ultima partita l’ho dovuta saltare e mi è dispiaciuto perché sono una persona concreta che da la sua presenza in campo e purtroppo non ho potuto esordire e dare il mio contributo. Oggi ho dato tutto quello che poi in settimana dovevo dare.”

É stata una partita fisica, molto impegnativa da quel punto di vista, perché detta in maniera povera, ve le siete date parecchio in campo, giusto?
“Giusto(ride)! Più che fisica, secondo me è stato anche molto mentale. Eravamo molto preparate atleticamente e ritorno sempre al fatto che siamo una squadra molto emotiva, quindi oggi abbiamo raggiunto un equilibrio mentale ed è stata poi l’arma vincente per questa vittoria.”

Tra i nuovi acquisti si sta mettendo in evidenza la spagnola Paloma Lazáro Torres: due gol oggi per lei, i primi due in maglia crociata. Anche le altre ragazze stanno dando il loro contributo e si fa riferimento alle nuove arrivate.
“Paloma è una ragazza di qualità, ci sta dando tanto anche a livello di esperienza, è un valore aggiunto. Anche le altre giocatrici hanno le loro caratteristiche e tutte noi messe insieme  siamo connesse  verso un unico obiettivo importante, quindi sono contenta.”

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