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Daniela Tavalazzi: “Nazionale? Sembrava svanita quella magia che spesso ha permesso di giocarcela con i team più forti”

Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva  Daniela Tavalazzi.
L’ex calciatrice con 95 presenze in Nazionale, che ha partecipato in carriera agli Europei del ’97 e ai Mondiali ’99, apre sulla recente partecipazione Azzurra in Inghilterra:
“Contro la Francia ma, in generale per tutte e tre le partite viste, ho notato un’Italia in difficoltà: Mi è sembrato di percepire che qualcosa non andasse a pieno da un punto di vista atletico e dell’intensità del gioco espresso”.
Sulla prova della truppa di Milena Bertolini l’ex giocatrice, tra le altre di Reggiana, Torres, Milan e Verona, aggiunge:
È mancata lucidità mentale, evidenziata da una certa confusione anche tattica, nonché la vera forza che contraddistingue la nostra Nazionale ovvero il collettivo.
Sembrava non esserci quel gioco di squadra che spesso ci ha permesso di sopperire, per quanto possibile, al gap che abbiamo nei confronti delle altre Nazionali europee più blasonate, di Paesi che da diverso tempo hanno investito con progetti chiari e importanti sul calcio femminile, oltre ad avere già campionati professionistici”.

L’ex difensore, con un trascorso anche da tecnico del settore giovanile del Bologna, sui propri ricordi in Nazionale, invece, ci racconta:
“Vestire la maglia Azzurra è sempre stato un grande orgoglio che mi ha permesso di vivere, ai massimi livelli, grandi emozioni e partecipare ad eventi spettacolari come Europei e Mondiali. Come ricordo speciale dico lo spogliatoio, la condivisione con le mie compagne per il raggiungimento di qualsiasi obiettivo. Ricordo con piacere la particolarità dei nostri sguardi, delle nostre incitazioni e della forza che si percepiva”.
La chiusura della bolognese classe ’72 è sul passaggio al professionismo:
“Con il professionismo cambia tanto, soprattutto dal punto di vista delle tutele.
Ci vorrà, poi, ancora tempo per crescere sul campo ed anche nella mentalità, non solo delle atlete, ma della società e di come viene percepito il calcio femminile.
Il professionismo è un traguardo importante che ha comportato certamente tanti sacrifici da parte delle calciatrici, sacrifici che riguardano, comunque, tutte le atlete che praticano sport e, per questo, spero un giorno tutto lo sport al femminile possa diventare professionistico”.

 

 

Lettera aperta a ”Il Foglio”: ”Quando la misoginia insulta un movimento intero”

Sui gruppi Facebook che parlano di calcio femminile sta rimbalzando un articolo al quanto discutibile. Non solo, è proprio svilente e a tratti misogino verso il movimento e tutte le donne.

Non mi sono ancora presentato, caro ”Il Foglio”, il mio nome è Andrea Amato e sono il direttore responsabile di Calcio Femminile Italiano. Testata giornalistica, che indovinate un po’, tratta proprio la categoria dello sport in rosa. Lo so, immagino il vostro stupore nel scoprire che il calcio femminile è seguito da giornalisti, professionisti, fotografi ed esperti del settore, però è bene che voi sappiate che si, noi ci siamo e amiamo ciò che facciamo.

Ho letto l’articolo ”il calcio femminile è un’insopportabile operazione di marketing” del vostro redattore Jack O’Malley. Non sono qui a giudicare il lavoro ma è bene che qualcuno metta ordine in quel miscuglio di imprecisioni, voglia di svilire e misoginia.

Partiamo subito con la bellissima intro che riporterò per intero: ”Fanno bene le donne a giocare e a pretendere il professionismo, ma basta ma è ora di finirla di far finta che non ci siano differenze con il calcio maschile. Ora una calciatrice è finita addirittura nella copertina dell’ultima edizione del videogioco Fifa 23”.

Innanzitutto mi permetto di dire che non siamo noi singoli a dover giudicare se una persona, uomo o donna che sia, decida di prendere una determinata scelta per il proprio percorso di vita. Il professionismo non è stato preteso, ma bensì era d’obbligo. In questi anni non si è lottato per lo status ”professioniste” ma per guadagnare tutti i diritti e le tutele che esso ne concerne, tra l’altro non sono loro le prime ad averlo chiesto ma bensì uno dei presidenti delle nostre federazioni.

Le differenze ci sono, è vero, le ragazze hanno i capelli lunghi e legati, indossano una maglia più stretta e anche pantaloncini che molte volte non arrivano al ginocchio… ma questo, è perché la tintoria ha sbagliato a lavarli oppure perché ci si ostina ancora a voler mettere in mostra il fisico di una donna e spettacolarizzarlo, piuttosto che valutarla per come gioca e si allena?
Ovviamente so che Jack non si riferisce a questo, però è talmente una frase generalista che mi provoca questa domanda.

Poi Jack si è giustamente arrabbiato perché una donna è finita su FIFA 23! Ma scherziamo? ma da quando in qua le donne possono diventare sponsor di un videogioco per tutti?
Ebbene, è giusto che vi metta al corrente che il calcio femminile esiste su Fifa già dal 2017 con le nazionali. era presente anche la nazionale Italiana, poi rimossa perché Dilettanti.
Sam Kerr è la figura che più in questo momento testimonia la lotta, il sacrificio, la rivalsa su una società ferma al medioevo che vede la donna utile solo in cucina.

Andiamo avanti.

Jack scrive: ”Vi invidio, amici italiani. E non è l’alcol a farmi parlare. Non più del solito almeno. Per una volta, sinceramente vi invidio. La vostra Nazionale femminile ha fatto una figura ridicola all’Europeo che si gioca nei campi di allenamento delle giovanili delle squadre inglesi ed è stata eliminata. Invidio soprattutto i miei colleghi dei giornali sportivi, costretti fino a qualche giorno fa a fingere che gli fregasse qualcosa di un torneo con le stesse qualità tecniche di un campionato della vostra Eccellenza, a mettere in prima pagina partite di cui non fregava granché a nessuno, pena l’accusa di sessismo.”

Caro Jack, ti consiglio di passare all’acqua minerale, perché in queste affermazioni non c’è solo il sessismo ma anche l’insulto diretto verso le calciatrici, i professionisti a seguito e tutti gli inviati che hanno lavorato al meglio per trasmettere a più persone possibili questo europeo, compreso me.
Non discuto sui campi dove le azzurre hanno giocato, sono rimasto male anche io su questo, ma non permetto di poter giudicare la prestazione della nostra nazionale da chi sicuramente ha visto solo ed esclusivamente le tre partite del girone.
Ti invito caldamente a venire in Italia a trovarmi cosicché io ti possa presentare una ad una le ragazze.
Hanno storie diverse e tutte dedite all’impegno e al sacrificio. Quando c’era una federazione che non le ascoltava, loro hanno fatto di tutto, girando anche l’Europa, per poter vivere il sogno di giocare a calcio.
Prima dell’europeo le azzurre hanno dominato il proprio girone di qualificazione, hanno scritto la storia nel mondiale del 2019 e stanno per replicare in quello futuro del 2023. E’ inoltre, sono arrivate in finale all’Algarve cup, Storico torneo ad inviti che si gioca in Portogallo.
Il nostro livello è in crescita e ci vorranno anni per essere al pari di Francia, Germania, Spagna e USA. L’importante è partire, giocare e alle volte anche perdere.

Per non parlare di chi le ha seguite notte e giorno lì sul campo, i giornalisti che menzioni ti posso assicurare che hanno a cuore il movimento femminile e per esprimere al meglio in tv il concetto di calcio femminile Sky e Rai hanno preso direttamente ex calciatrici, come Serra, Morace e Bavagnoli, accompagnate da giornaliste professioniste e vicine al mondo dello sport. Però tu screditi anche questo tipo di lavoro, come se tu fossi di un livello superiore. Fidati che non è così.

Jack continua scrivendo: ”Qua da noi, col fatto che le nostre ragazze se la cavano, tranne che per l’inconveniente del colore della divisa, e che ospitiamo noi questo torneo parrocchiale che è l’Europeo femminile, ancora siamo costretti a vedere aperture di pagine sportive dedicate alle imprese non memorabili delle calciatrici. Io ve lo giuro, con una più che degna scorta di brandy ci ho provato, ma i tiri al rallentatore verso porte difese da sagome cartonate coi capelli lunghi non fanno per me.”

Se le linee editoriali del tuo paese scrivono delle imprese, o meno, delle calciatrici vorrà dire che forse è tempo di evolversi. Sono stato nel tuo paese, ho vissuto 10 giorni tra allenamenti e partite, ma ho anche visitato e visto molte cose, posso assicurarti che i club tengono molto al loro settore femminile, Liverpool a parte, con annesse maglie in vendita presso i propri store. Anche la pubblicità non manca, infatti mi sono ritrovato molte volte difronte a cartelloni pubblicitari con le principali calciatrici, e calciatori, inglesi. Dunque la domanda è: Saranno gli altri fuori luogo e del tutto impazziti?

Il disprezzo verso un torneo riconosciuto dalla UEFA non ti aiuta e sulla tecnica e i ”tiri lenti” posso dirti che ho visto molta più qualità in Francia-Olanda e Inghilterra-Spagna, piuttosto che in certe partite della Premier League. O forse, quando si è dentro allo stadio si è talmente ubriachi che sembrano tutti Messi e Ronaldo.

Però, battute a parte, sia calcio maschile che femminile godono di squadre di livello top e altre meno. Anche i colleghi maschi nella storia del calcio erano lenti, sbagliavano e sbagliano tutt’oggi gol sottoporta, faticavano nel creare il gioco (anche oggi alle volte è così). tutto ciò si riduce quando ci si allena, si è seguiti da professionisti, si imparano le tecniche individuali e non, sta a quello che hanno a disposizione i calciatori e le calciatrici.

Il calcio femminile in Italia è enormemente in ritardo, ma grazie alle società come Juventus, Inter, Milan, Roma, Sassuolo ecc il gap tra calcio giocato di livello dilettantistico e calcio di livello professionistico pian piano si riduce, arrivando un giorno ad essere totalmente scomparso.

Il redattore de ”Il Foglio” prosegue: ”Quello che non sopporto è l’operazione di marketing che c’è attorno al movimento calcistico femminile, che in nome di una parità fisica e tattica inesistente pretende di venderci come uguale un surrogato dello sport di cui ci siamo innamorati. Sono due sport diversi, e chi vuole seguire quello più lento e acuto dei due ha tutto il diritto di farlo, eppure cercano di spacciarli come identici”.

Ti da fastidio il fatto che finalmente le donne possono guadagnare dalla loro passione? che esistono aziende che vedono in loro, e non in te, un futuro?
Le operazioni di marketing avvengono quando delle aziende vedono un futuro in qualsiasi progetto, c’è chi investe di più e chi di meno. Non si sta cercando di vendere il calcio femminile come pari del calcio maschile, perché non lo è.
Io non mi venderei mai come il calcio maschile, fatto di simulazioni pietose, risse, giocatori che per un pelo incarnito non giocano, che rescindono il contratto solo perché il giardiniere non ha tagliato bene l’erba e via dicendo.
Io vendo il calcio femminile come un movimento dove c’è rispetto, dove nei prossimi anni verranno effettuati investimenti importanti per fare in modo da poter preparare al meglio le atlete per giocare ad un calcio più veloce e con tattiche ben studiate (come tra l’alto avviene già nei grandi club), ma dove soprattutto il progetto è un mondo in cui nessuno viene lasciato in disparte.
Il calcio femminile è diverso da quello maschile, le ragazze tendono a voler giostrare di più il pallone, si costruisce un’azione cercando di arrivare in porta con più passaggi possibili anche per cercare di aprire spazi nella difesa avversaria.
La velocità ad alcune di loro non manca proprio e la tecnica si impara strada facendo, ma ti assicuro che se i maschi hanno la forza e la velocità, loro hanno l’intelligenza e la compattezza.

Infine, Jack arriva al collo della bottiglia con queste affermazioni: ”L’ultima novità è la copertina di Fifa 23, il videogioco di calcio che ha cresciuto generazioni di lobotomizzati che preferiscono i trick virtuali all’odore del campo e che dall’anno prossimo se Dio vuole non ci sarà più.“Fifa 23 sarà l’ultimo. E punta a essere il più bello e inclusivo di sempre”, titolava non a caso Repubblica giovedì. In copertina c’è Kylian Mbappé, e con lui Sam Kerr. Anche io come voi ho pensato “e chi cazzo è?”. Sam Kerr è una calciatrice australiana che gioca nel Chelsea. Ora io sono contento che Kerr giochi a calcio in Inghilterra, ma cosa se non un’operazione di marketing ideologica l’ha fatta finire sulla copertina di Fifa 23? Ripetere una bugia cento, mille volte non la fa diventare una verità. Con buona pace dell’Università americana della Pennsylvania che ha nominato come donna dell’anno la nuotatrice trangender Lia Thomas. Un insulto alle atlete donne che nuotano e vengono regolarmente battute da questo corpaccione che per il 95 per cento della sua vita è stato un uomo, e che oggi grazie al suo vantaggio fisico vince tutte le gare femminili a cui partecipa. Inutile che vi dica che spero non vinca lei: il prossimo passo qual è, premiare una birra analcolica come birra dell’anno? Io mi tengo stretto la mia bionda alcolica, voi fate come volete.

Grazie che mi hai definito un lobotomizzato, ma oltre al calcio virtuale ho giocato per parecchi anni anche a calcio normalmente su un campo d’erba. Sicuramente, la tua generalizzazione è per acchiappare più like e lettori possibili, diciamo quelli compresi nella fascia 50-80 anni, in sostanza i riconoscibili come ”si stava bene quando si stava peggio” ”noi giocavamo tutto il giorno e non avevamo bisogno di nulla” e via discorrendo.
Permettimi di dire che sono tutte scemenze.
Il caro FIFA 23 non sarà l’ultimo, cambierà solamente denominazione e avrà sempre milioni di fan, tra maschi e femmine, che ci giocheranno e che proveranno a imitare i Tick anche in campo. Lo so che le novità spaventano, d’altronde il nostro mondo cambia continuamente e tu forse non sei aggiornato o neghi la possibilità di un cambiamento.

Sul discorso dei Transgender è meglio non mettere parola perché in tutto a questo delirio è la ciliegina sulla torta, una torta piena di stigmatizzazione, pregiudizio e discriminatoria.

Ma lascia che concluda dicendo questo: Le nuove generazioni, compresa la mia, saranno quelle che porteranno il rispetto e la parità, la tolleranza e dove nessuno verrà lasciato indietro. Siamo cresciuti così, in mezzo ad un mondo multietnico e multi culturale dove abbiamo appreso fin da piccoli l’esistenza di vari e svariati mondi. Abbiamo conosciuto la disabilità, abbiamo studiato il cambiamento dei popoli e della loro integrazione, abbiamo fatto conoscenza delle evoluzioni tecnologiche e abbiamo imparato ad aprire la nostra mente. Certo, esisteranno sempre ignoranza, razzismo e pensieri come il tuo, ma saranno ignorati e annichiliti, perché noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere la cultura, che è il dono che muoverà sempre il mondo.

Cordiali saluti
Andrea

UEFA Women’s EURO: le osservate speciali in semifinale

Photo Credit: Andrea Amato

Martedì, l’Inghilterra affronta la Svezia a Sheffield nella prima semifinale di UEFA Women’s EURO 2022, mentre il giorno dopo sarà la volta di Germania-Francia.

UEFA.com seleziona una giocatrice per squadra che potrebbe essere protagonista in semifinale.

Giocatrici da seguire

Georgia Stanway (Inghilterra)
Stanway è stata nominata per il premio Young Sports Personality of the Year della BBC nel 2016 dopo le ottime prestazioni con l’Inghilterra a UEFA Women’s EURO Under 17 e in Coppa del Mondo FIFA Under 17, ripetendosi nella Coppa del Mondo Under 20 del 2018. Anche se normalmente gioca trequartista o attaccante, nell’Inghilterra è una delle due centrocampiste difensive insieme a Keira Walsh.

Ingaggiata dal Bayern München poco prima di questo torneo, Stanway è stata Player of the Match contro l’Austria nella gara di apertura all’Old Trafford, mentre ai quarti contro la Spagna ha segnato il gol decisivo ai supplementari e dimostrato che il suo istinto offensivo non è mai domo.

Stina Blackstenius (Svezia)
Blackstenius è arrivata al torneo dopo un’ottima prima metà di stagione all’Arsenal ma era anche alle prese con un infortunio. Con il bel gol nell’ultima partita del girone contro il Portogallo, ha dimostrato che stava tornando a pieno regime, mentre ai quarti di finale contro il Belgio è stata fermata solo dalla bandierina del fuorigioco e dalle prodezze di Nicky Evrard tra i pali.

Blackstenius ha sempre apprezzato le occasioni che contano. Alle Olimpiadi del 2016 ha segnato nella vittoria a sorpresa contro gli Stati Uniti ai quarti e in finale contro la Germania. Cinque anni dopo, è andata a segno nella finale contro il Canada, mentre agli ottavi e ai quarti di Coppa del Mondo 2019 ha segnato contro Canada e Germania.

Alex Popp (Germania)
Il solo fatto di giocare a Women’s EURO è importante per Popp, che ha saltato le fasi finali del 2013 e 2017 per infortunio. La sua emozione è stata evidente dopo l’ingresso dalla panchina contro la Danimarca e il gol che suggellato il definitivo 4-0.

Da allora, l’attaccante si è imposta nell’undici titolare e ha segnato in tutte e quattro le partite della Germania, diventando la prima giocatrice a segno in quattro gare consecutive di un singolo Women’s EURO. Sempre dinamica e stimolante per le compagne, Popp guida la squadra verso uno dei pochissimi titoli che non ha ancora vinto a livello personale.

Kadidiatou Diani (Francia)
Data l’assenza di Marie-Antoinette Katoto per infortunio, Diani è diventata la punta di diamante dell’attacco francese. Ai quarti contro i Paesi Bassi è stata spostata dalla fascia destra al centro per mettere in difficoltà le campionesse in carica.

Veloce e forte tecnicamente, Diani è sempre disposta a puntare i difensori e a trasformare una situazione poco promettente in una chiara occasione da gol, per sé o per un compagna. Vedere la 27enne in piena velocità, con la lunga chioma a fare da strascico, è tanto spettacolare per il pubblico quanto preoccupante per le avversarie.

Tavagnacco, ingaggiate le gemelle Novelli: “Siamo fiduciose”

Credit Photo: Tavagnacco

Il Tavagnacco, tramite una nota, ha ufficializzato due nuove calciatrici: si tratta di Sara e Giada Novelli, due gemelle originarie di Castelnovo Monti.

I due nuovi acquisti del vicepresidente Bonanni sono cresciute nel settore giovanile del Sassuolo. Per Sara, dopo la maglia neroverde, è arrivato il passaggio al Cittadella. Qui ha militato nelle ultime due stagioni, che sono state molto formative per la ragazza che compie il percorso inverso a Caterina Ferin e Sofia Kongouli, dirette in Veneto. Giada ha giocato un anno nella Roma Calcio Femminile. Prima del capitolo giallorosso, la centrocampista ha iniziato a giocare all’età di 6 anni con la squadra maschile del suo paese, il progetto Montagna, con cui ha continuato fino all’età di 15 anni. È poi passata alle squadre femminili partendo dalla Reggiana, poi diventata Sassuolo. Dopo 4 anni è andata un anno in prestito al Cittadella insieme alla gemella.

Sara, nuovo difensore gialloblù, ha rilasciato delle dichiarazioni sulla sua nuova avventura: “Tavagnacco ha presentato un bel progetto, mi hanno parlato molto bene di mister Recenti, possiamo fare un bel campionato. Mi piace giocare con i piedi, impostare da dietro. In marcatura riesco a tenere la concentrazione, ma posso migliorare ancora”.

Le fa eco la sorella Giada: “Hanno dimostrato di volerci inserire in un gruppo giovane. Ci hanno trasmesso fiducia e sono contenta di provare a raggiungere gli obiettivi prefissati: innanzitutto mantenere la categoria e poi provare a scalare qualche posizione in classifica. Io spero di crescere in tutto, mi piace agire in mezzo al campo da centrocampista centrale, distribuire palloni e palleggiare con le compagne. Adoro Xavi Hernandez per la sua capacità di far girare l’intera squadra e per la sua visione di gioco”.

Roberto Mirri nuovo coach del Pontedera: “Sono entusiasta di questa nuova avventura”

Photo Credit: Pagina Facebook US Città di Pontedera CF

Il Pontedera, in vista della nuova stagione in Serie C, cambia guida tecnica.

La dirigenza toscana ha annunciato che Roberto Mirri è il nuovo allenatore delle granatine, e succede di fatto al coach Renzo Ulivieri. Da giocatore Mitti ha vestito le maglie di Fiorentina, Empoli e Mons, mentre lo scorso anno ha allenato la Pistoiese Femminile, dove, con questa squadra, ha purtroppo dovuto affrontare la retrocessione in Eccellenza.

Sono rimasto affascinato dall’entusiasmo che mi hanno dimostrato il direttore e la società. Hanno un progetto ben preciso che verrà spalmato su diversi anni con obiettivi sempre più ambiziosi. Quando abbiamo pranzato insieme per parlarne alla fine del pasto avevo già deciso, sono stato contagiato dalla carica che mi hanno trasmesso e la visione che mi hanno sottoposto – ha dichiarato mister Roberto Mirri sui canali ufficiali del club toscano – non ho ancora conosciuto la squadra ma sono d’accordo con il DS che, una volta ultimata la rosa, faremo un incontro preliminare prima dell’inizio della stagione. Voglio conoscerle per parlare con loro di quello che vorrei fare quest’anno in modo che inizino già a pensarci prima dell’inizio degli allenamenti. Sistema di gioco? Chiaramente si parte sempre da qualche idea, poi personalmente mi adatto molto alle caratteristiche della rosa, sei ci sono delle giocatrici forti in determinati ruoli è chiaro che dovremo valorizzarle, andando poi a migliorare in quelle zone del campo dove siamo più carenti. Sono consapevole di raccogliere un’eredità importante come quella di Renzo Ulivieri, ma farò del mio meglio per portare un po’ delle mie idee che mi auguro servano per fare una stagione più tranquilla dello scorso anno. Io sono entusiasta di questa nuova avventura e ce la metterò tutta“.

Emmi Lou McEwen è una nuova giocatrice della Roma

Credit Photo: AS Roma

Emmi Lou McEwen ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2025. Danese, classe 2004, è una calciatrice con buone capacità tecniche che può giocare sia da centrale che da interno. Già convocata della Nazionale danese U19, arriva dal Broendby, dove nella scorsa stagione ha disputato 5 match con la Prima squadra. È stata tra le migliori giocatrici del Torneo di Viareggio della scorsa stagione, vinto proprio dal Broendby in finale contro il Milan grazie a un suo gol su punizione.

La macchina del fango contro la Nazionale dopo gli Europei

Recentemente, dopo la brutta figura della nostre ragazze agli Europei, ne ho lette davvero di ogni, sia sulla carta stampata che su alcuni “titolati” giornali online specializzati, gli stessi poi che prima della partenza delle atlete avevano aperto con titoli a caratteri cubitali ma che ora, non essendo arrivati i risultati da tutti sperati, figli di tre partite inguardabili delle Azzurre, hanno azionato a palla, come si fa con i condizionatori in questa bollente estate, la macchina del fango. In primis è stato evidenziato che calcio maschile e femminile alla fine sono due sport diversi, ma noi siamo stati i primi a dirlo e per la costituzione delle nostre atlete non potrebbe essere diversamente, poi hanno sparato a zero sul fatto che tutti noi addetti del settore staremmo pompando più del dovuto una realtà che, però, al suo interno ha anche tante pecche, ma non abbiamo mai nascosto la sabbia sotto il tappeto dicendo che il calcio femminile era pronto a fare il grande salto, abbiamo spesso sottolineato il fatto che in questi ultimi tre anni il movimento ha bruciato le tappe e questo ha sempre comportato degli squilibri evidenti all’interno dello stesso. Prendiamo, ad esempio, una neo arrivata in serie A come il Parma, che quest’anno ha acquisito il titolo sportivo e in poco meno di un mese ha messo sù una squadra abbastanza valida con una rosa di 24 giocatrici e che ogni giorno pubblica in rete foto, video, interviste al pari delle più blasonate società di serie A, a differenza di altre, come per esempio il Pomigliano, che, dopo avere resistito e tenuto a fatica il suo titolo sportivo, a livello comunicativo in questa estate non ha ancora battuto più di una new.   

Ognuno fa quello che può e come può, ma di qui ad arrivare ad infangare tutto il nostro movimento è un gioco al quale non ci sto.  

Soprattutto perché, quando la nostra Nazionale negli scorsi mondiali aveva fatto bene o quando la Juventus lo scorso campionato si faceva strada in Champions, erano gli stessi che si facevano grandi, cavalcando la bellezza e la purezza del calcio femminile.  

Qualcuno è stato capace anche di attaccare il fatto che le ragazze della serie A avessero chiesto loro il professionismo a gran voce, cosa non vera o in minima parte, sono solo ragazze che si sono battute per fare rispettare questo sport al femminile, in primis per le bambine che ora hanno la possibilità di scegliere di frequentare, oltre la pallavolo, anche una scuola calcio e che in futuro avranno sempre più strutture e professionisti che si potranno dedicare a loro.  

Dunque basta, vi prego, basta di essere così voltagabbana solo in funzione dei risultati di un Europeo andato a male, cosa dovremmo dire allora dei nostri ragazzi che sono già fuori da ben due mondiali? Eppure si continua a celebrare le gesta della serie A come se non ci fosse un domani.  

Inter: sino al 30 luglio ritiro ad Assisi, poi la partenza per gli Usa

Credit Photo: Marco Montrone - Agency Calcio Femminile Italiano

Guarino L’Inter, in vista della prossima stagione targata 2022-2023, da ieri pomeriggio è in ritiro ad Assisi. Le ragazze guidate dal coach Rita Guarino, infatti, svolgeranno una parte della preparazione nella cittadina umbra sino al 30 di luglio.
Poi la partenza verso l’apparizione a stelle e strisce domenica 7 agosto con una settimana di Training Camp tra Texas e New York.
Il primo appuntamento in campo, al Brownsville Sports Park in Texas, è invece per mercoledì 10 quando le ragazze di Rita Guarino incontreranno in amichevole il Club Deportivo Guadalajara.
Il rientro in Italia è previsto, poi, domenica 14 a meno di due settimane dall’inizio della Serie A.

Inghilterra – Svezia, anteprima Women’s EURO: dove guardarla, orario e probabili formazioni

L’Inghilterra affronterà la Svezia martedì 26 luglio a Bramall Lane per la semifinale di UEFA Women’s EURO 2022.

Inghilterra – Svezia in breve
Quando: martedì 26 luglio, 21:00 CET
Dove: Bramall Lane, Sheffield
Cosa: prima semifinale di Women’s EURO 2022

Probabili formazioni
Inghilterra: Earps; Bronze, Bright, Williamson, Daly; Stanway, Walsh; Mead, Kirby, Hemp; White
Svezia: Lindahl; Eriksson, Sembrant, Ilestedt; Rubensson, Björn, Angeldahl, Glas; Rolfö, Blackstenius, Asllani

Stato di forma
Inghilterra
Prima Gruppo A
Inghilterra – Austria 1-0 (Old Trafford)
Inghilterra – Norvegia 8-0 (Brighton & Hove)
Irlanda del Nord – Inghilterra 0-5 (Southampton)
Quarti di finale
Inghilterra – Spagna 2-1 (dts, Brighton & Hove)
Miglior piazzamento Women’s EURO: vice campione (1984, 2009)
Precedenti in semifinali di Women’s EURO
08/04/1984: Inghilterra – Danimarca 2-1 (Crewe) & 28/04/1984: Danimarca – Inghilterra 0-1 (Hjørring, tot.: V3-1)
11/06/1987: Svezia – Inghilterra 3-2 (dts, Moss)
11/12/1994: Inghilterra – Germania 1-4 (Watford) & 23/02/1995: Germania – Inghilterra 2-1 (Bochum, tot.: S2-6)
06/09/2009: Inghilterra -Paesi Bassi 2-1 (dts, Tampere)
06/08/2017: Paesi Bassi – Inghilterra 3-0 (Enschede)

Svezia
Prima Gruppo C
Paesi Bassi – Svezia 1-1 (Sheffield)
Svezia – Svizzera 2-1 (Sheffield)
Svezia – Portogallo 5-0 (Wigan & Leigh)
Quarti di finale
Svezia – Belgio 1-0 (Wigan & Leigh)
Miglior piazzamento Women’s EURO: campione (1984)
Precedenti in semifinali di Women’s EURO
08/04/1984: Italia – Svezia 2-3 (Rome)
28/04/1984: Svezia – Italia 2-1 (Linköping, tot.: V5-3)
11/06/1987: Svezia – Inghilterra 3-2 (dts, Moss)
28/06/1989: Svezia – Norvegia 1-2 (Lüdenscheid)
26/02/1995: Norvegia – Svezia 4-3 (Kristiansand) & 04/03/1995: Svezia – Norvegia 4-1 (Jonköping, agg: W7-5)
09/07/1997: Svezia – Germania 0-1 (Karlstad)
04/07/2001: Danimarca – Svezia 0-1 (Ulm)
16/06/2005: Norvegia – Svezia 3-2 (dts, Warrington)
24/07/2013: Svezia – Germania 0-1 (Gothenburg)

Cosa succede dopo?
La vincitrice si qualifica alla finale di domenica al Wembley Stadium, dove si attende una capienza record per un UEFA Women’s EURO. L’Inghilterra ha perso le due precedenti finali giocate, compresa quella del 1984 contro la Svezia, unico successo delle Blågult nel torneo.

Pomigliano: Sara Cetinja resta, annunciata anche Virginia Di Giammarino

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Photo Credit: Pomigliano

Nelle ore scorse importante conferma tra i pali del Pomigliano. Sara Cetinja difenderà. come nella passata stagione, ancora la porta della formazione cara alla famiglia Pipola in Serie A.
Il portiere serbo classe 2000, nel giro anche della sua Nazionale, giocherà quindi ancora al “Gobbato” con le pantere campane.
Nei giorni scorsi, sempre in chiave mercato, annunciato l’arrivo di Virginia Di Giammarino.
La centrocampista classe ’99, reduce dal campionato con la Lazio. e cresciuta nella Res Roma, ha dichiarato:
“Il Pomigliano rappresenta per me un punto di ripartenza. Sono molto contenta di sposare questo progetto, perché mi piace la società, mi piace la città, mi piacciono i tifosi che sono molto calorosi come noi romani. Spero di fare bene con questa maglia perché se lo meritano”. 

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