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Arianna Spagna, Football Leon: “Volevamo fare una stagione di alto livello, e alla fine l’abbiamo fatto”

Il Football Leon ha terminato la sua stagione in Eccellenza Lombardia al quarto posto. La squadra ha saputo contare su molte figure di spicco, soprattutto quella di Arianna Spagna, centrocampista classe 2001 e veste la maglia brianzola per il terzo anno. La nostra Redazione ha raggiunto Arianna, che in campionato ha segnato quattro gol, per risponderci ad alcune domande.

Arianna cos’hai trovato nel calcio?
«Giocare a calcio per me è divertimento, fare gruppo e amicizia. La mia passione è dovuta a mio fratello che lo vedevo giocare».

Com’è giocare a centrocampo?
«In realtà ho iniziato a giocare in attacco, poi mi hanno messo a centrocampo anche se, per esigenze dell’allenatore, mi alterno sulla fascia, e mi sto trovando bene».

Quali sono i tuoi riferimenti?
«Essendo interista mi ispiro molto a Nicolò Barella e Ivan Perisic».

Com’è stato il tuo percorso calcistico?
«Ho iniziato a giocare a sei anni coi maschi, poi ho fatto qualche anno alla Libertas di Como. Dopodiché ho smesso perché, allo stesso tempo, facevo pallavolo. Alla fine, ho scelto il pallone e ho fatto parte del Como 2000 e alla fine sono al Leon».

Come sono stati i cinque anni vissuti al Como?
«Al Como sono cresciuta molto perché mi ha dato responsabilità, non a caso sono stata due anni capitana della Juniores».

Come ben sai il tuo Como Women è salito in Serie A. Secondo te è stata una promozione meritata?
«L’obiettivo di questa squadra era salire in Serie A, e, a quanto pare, ci sono riusciti. Sono rimasta anche molto sorpresa, perché non pensavo potesse rimontare da otto punti di svantaggio».

Perché hai deciso nel 2019 di accettare il progetto del Leon?
«Al Leon c’era mister Stefano Cincotta, che mi aveva allenato al Como 2000, e dopo un anno all’ACF Como, mi sono detta “o lascio o seguo Cincotta”, e alla fine ho parlato sia con lui e con altre mie ex compagne che erano al Como, spigandomi del livello di organizzazione che c’era nella società, e quindi ho fatto questa scelta. Certo, Lesmo è distante da Como (città nativa di Arianna, ndr), ma sono contenta della decisione che ho preso».

Il quarto posto finale in Eccellenza è stato in linea con le tue aspettative?
«Mi aspettavo questo campionato, sapevo che il nostro gruppo era forte. Non c’eravamo poste nessun obiettivo, ma sicuramente volevamo fare una stagione di alto livello, e alla fine l’abbiamo fatto».

Qual è stata, per te, la miglior partita della stagione del Leon in campionato? E quella che vorresti rigiocare?
«Quella con il Vittuone all’andata: in quella gara ci siamo sacrificate tanto, e alla fine l’abbiamo pareggiata. Vorrei rigiocare, invece, sempre col Vittuone al ritorno, perché è stata la nostra peggior gara della stagione».

Tra i quattro gol segnati in campionato, qual è per te il tuo preferito?
«Il primo gol nella tripletta che ho fatto al Crema (poi finita 5-3 per le brianzole, ndr), perché era l’ultima partita, e volevamo vincerla».

Che girone lombardo di Eccellenza è stato per te?
«Il livello è stato a tratti alto, dove ci sono squadre come Monterosso, Lumezzane, che è stata una squadra molto forte e avrebbe meritato la promozione, e Vittuone che erano di alto rango».

Come sta il calcio femminile lombardo?
«Penso che quello lombardo sia superiore rispetto alle altre regioni italiane».

Come sei fuori dal campo?
«Studio Economia, quindi sono molto presa tra calcio e studio, ma cerco di ritagliarmi un po’ di spazio per il tempo libero».

Che obiettivi hai per il tuo futuro?
«Mi piacerebbe rimanere in ambito calcistico, perché il calcio è la mia passione».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’AC Football Leon e Arianna Spagna per la disponibilità.

Photo Credit: Arianna Spagna

Alessandro Spugna rinnova il proprio contratto con la Roma

L’AS Roma è lieta di comunicare che Alessandro Spugna ha rinnovato il proprio contratto con il Club fino al 30 giugno 2023.

Il tecnico della Squadra Femminile, arrivato la scorsa estate subentrando a Betty Bavagnoli, ha guidato le giallorosse alla storica conquista della qualificazione in Champions League, ottenuta grazie al secondo posto, risultato mai raggiunto in precedenza.

Una stagione in cui la Roma ha giocato la seconda finale di Coppa Italia consecutiva.

“Sono molto felice di poter proseguire il mio percorso in questo Club, sento la fiducia da parte di tutti e per questo ringrazio Betty Bavagnoli”, ha dichiarato Spugna.

“Avrò la possibilità di continuare a lavorare in una società ambiziosa che ha voglia di crescere, di rimanere al vertice del calcio italiano e che vuole iniziare un percorso importante in Champions League. La prossima sarà una stagione lunga ed impegnativa, dovremo tutti dare il massimo”.

Sotto la guida di Alessandro Spugna la Roma ha ottenuto 23 successi stagionali (un record per il Club) ed è stata la squadra ad aver realizzato più punti in campionato nel girone di ritorno. Inoltre, tra le squadre di Serie A, la Roma è stata quella che ha portato il numero più alto di giocatrici al gol: 17.

“La scelta di rinnovare il contratto ad Alessandro Spugna è la naturale conseguenza di quello che si è visto durante tutta la stagione”, ha spiegato la Head of Women’s Football Betty Bavagnoli.

“Ha dimostrato di avere delle ottime idee e di saper condurre questo gruppo verso obiettivi importanti. Gli auguro di poter continuare a lavorare su questi livelli, provando a fare ulteriori passi in avanti sia in Italia che in Europa”.

Credit Photo: AS Roma

Pink Bari: una stagione dalla due facce

Il campionato di serie B femminile ha emesso i suoi verdetti e la Pink Bari conclude il suo percorso al decimo posto con 35 punti. La presidentessa Signorile ha provato come meglio poteva a costruire e dar vita ad un organico che potesse lottare per l’immediato ritorno nella massima serie. Era riuscita nel suo intento anche senza il supporto del Bari maschile portando in Puglia straniere di valore ed italiane di talento. Vedi in particolar modo Spyridonidou, capocannoniere della squadra biancorossa. Giovani ragazze dall’enorme potenziale come Maffei, Di Bari, Capitanelli, Larenza e Strisciuglio unito all’esperienza di veterane come Di Criscio, dall’esperienza internazionale, e Riboldi. Una squadra che aveva tutte le carte in regola per poter ambire alla serie A. Così è stato per buona parte della stagione. La squadra mister Mitola ha infatti iniziato il campionato in maniera eccelsa, cinque vittorie ed un pareggio nelle prime 6 di campionato, rimanendo aggrappata sempre al treno promozione. Poi però sono subentrati gli infortuni e le biancorosse hanno perso smalto e lucidità, perdendo punti preziosi. Il risultato finale è un amaro decimo posto insieme a tutte le incognite che gravitano intorno al mondo Pink. L’augurio principale va a tutte le calciatrici che con grande professionalità hanno sposato e si sono battute per la causa Pink. Il futuro adesso è tutto da scrivere.

Euro 2022: l’Olanda, detentrice del titolo, cerca il difficile “bis” in Inghilterra

In base alla classifica emessa dalla FIFA il 25 marzo 2022, la nazionale femminile dell’Olanda occupa il 5º posto del FIFA/Coca-Cola Women’s World Ranking

Nel 2017 i Paesi Bassi, detentrice del titolo, ospitarono i campionati europei e la nazionale venne qualificata di diritto.

Nella finale, disputatasi il 6 agosto 2017 allo stadio De Grolsch Veste di Enschede, i Paesi Bassi superarono la Danimarca per 4-2, grazie alla doppietta di Vivianne Miedema e alle reti di Lieke Martens e Sherida Spitse, vincendo il campionato europeo per la prima volta nella loro storia.

Nei campionati Europei d’ Inghilterra, è stata inserita nel gruppo C: con la Svezia, la Svizzera ed il neo entrato Portogallo (in subentro alla Russia esclusa il 2 maggio 22) affronterà la gara di apertura contro la Svezia a Sheffield.

Il ct olandese Mark Parsons ha diramato l’elenco delle 23 calciatrici per l’Europeo in Inghilterra di questa estate. Torna dopo un’assenza di ben nove mesi Van de Donk a centrocampo, mentre sono ben otto le calciatrici che per la prima volta parteciperanno a una competizione internazionale: i portieri van Domselaar e Lorsheyd e le calciatrici Brugts, Casparij, Dijkstra, Egurrola, Leuchter e Olislagers. Curiosa la situazione di Egurrola che dopo aver vestito le maglie delle giovanili spagnole, la classe ’99 ha anche il passaporto iberico e quello statunitense oltre a quello olandese, ha scelto di rappresentare l’Olanda.

Questa la lista completa:

Portieri: Dafne van Domselaar (Twente), Barbara Lorsheyd (Ado Den Haag), Sari van Veenendaal (PSV)

Difensori: Kerstin Casparij (Twente), Caitlin Dijkstra (Twente), Merel van Dongen (Atletico Madrid), Stefanie van der Gragt (Ajax), Dominique Janssen (Wolfsburg), Aniek Nouwen (Chelsea), Marisa Olislagers (Twente), Lynn Wilms (Wolfsburg)

Centrocampista: Danielle van de Donk (Lione), Damaris Egurrola (Lione), Jackie Groenen (Manchester United), Victoria Pelova (Ajax), Jill Roord (Wolfsburg), Sherida Spitse (Ajax)

Attaccanti: Lineth Beerensteyn (Bayern Monaco), Esmee Brugts (PSV), Renate Jansen (Twente), Romee Leuchter (Ajax), Lieke Martens (Barcellona), Vivianne Miedema (Arsenal)

Veronica Sales, Doverese: “Giocare per questa maglia non ha prezzo. Fuori dal campo ho una nuova tifosa: mia figlia Greta”

La Doverese ha terminato la sua stagione al sesto posto del girone lombardo di Eccellenza e arrivando alla semifinale di Coppa perdendo, in entrambe le circostanze, contro il Lumezzane che poi vincerà la fase regionale del torneo. Il gruppo giallonero ha ritrovato una calciatrice di riferimento per la squadra: stiamo parlando di Veronica Sales, difensore classe ’90 e che, da qualche settimana, ha dato alla luce Greta. La nostra Redazione ha raggiunto Veronica, tra l’altro figlia del dirigente della Doverese Rocco Sales, per risponderci ad alcune domande.

Veronica cosa vuol dire per te indossare la maglia della Doverese?
«Per me è praticamente indossare casa mia, vorrei paragonarmi allo stile di Totti, perché essendo mezza romana, ha giocato sempre per la Roma, e io, nonostante non abbia i suoi piedi, mi ispiro a lui. Giocare per la Doverese, ovvero nella squadra che mi ha fatto crescere tanto, non ha prezzo».

Che effetto fa essere una delle pedine importanti della Doverese?
«Se da una parte mi onora, perché essere nominata capitana della Doverese è davvero importante, dall’latra non è stato sempre facile, visto che da tutti si aspettano qualcosa da te, e ti cercano nei momenti difficili. Per cui avere tanta responsabilità non è sempre stato facile, ma ho trovato un ambiente che mi ha trasmesso tranquillità».

Cosa ti ha portato a giocare a calcio?
«Mio papà, all’epoca, si è trasferito a Dovera per allenare le giovanili maschili. Io lo seguivo nei suoi allenamenti, mia mamma era la dirigente della società, e, non appena ho compiuto otto anni, sono stata iscritta nella Pulcine della Doverese».

Perché hai deciso di puntare tutto sulla difesa?
«Sono sempre stata molto grintosa, ma anche un “mastino”, perché non avevo paura nei contrasti, non mollavo di un secondo, e questo era il DNA di un difensore, uno che piace la sfida e rincorrere l’attaccante. Quando ero nelle Pulcine l’allenatore mi ha messo in difesa, poi, quando sono approdata in Prima Squadra Femminile, ho fatto sia il difensore che il terzino».

Tra le numerose partite giocate con la Doverese qual è quella che ti ha dato grandissime emozioni?
«Ne ho un paio. La prima è quando la Doverese era in Serie D (attuale Promozione, ndr) e, abbiamo affrontato subito il Fanfulla che, secondo alcune previsioni, erano le candidate alla promozione della Serie C (ora Eccellenza, ndr). Complice partenze di due compagne approdare in categoria superiore, qualcuno ci dava per spacciate. Il giorno della partita c’era un tifo allucinante, da farti tremare le gambe. È stata combattuta, inizialmente eravamo sotto 1-0, poi, alla fine l’abbiamo vinta noi, vincendo il campionato. La seconda è quella di due anni fa, quando affrontammo a casa nostra il Brescia, dove c’erano tifosi stratosferici, e la gara era molto sentita. Noi non avevamo nulla da perdere, e alla fine abbiamo vinto 2-1, ed è stato come vincere il campionato».

Greta, la figlia di Veronica Sales

Tu da pochi mesi hai vinto il tuo campionato: sei diventata mamma di una bambina di nome Greta.
«È stata un’emozione incredibile, ma all’inizio non è stato facile, perché avendo saputo la notizia a fine luglio, proprio quando stava per iniziare la stagione, ho accusato un attimo di smarrimento, però alla fine è stata una gravidanza bellissima. Sono sempre stata a fianco della squadra in ogni partita e in ogni allenamento. Sono fortunata di avere tante persone, la mia famiglia, il mio compagno, e le mie compagne di squadra che hanno mostrato affetto sia verso di me che verso la bambina. Spero che Greta prenda qualsiasi cosa da me, come la passione che ci metto in ogni cosa che realizzo, e che possa vivere tante cose intensamente, qualsiasi sport faccia».

La squadra ha concluso il campionato al sesto posto. Secondo te il piazzamento è stato giusto?
«Per essere giusto dovevamo essere al quarto posto, potevamo giocarcela fino alla fine col Leon».

Quarantadue giorni dopo la nascita di Greta sei tornata in campo giocando la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Lumezzane. Che sensazioni hai avuto in quel momento? (nel video il suo ingresso in campo)
«Appena ho ricevuto l’ok dopo trenta giorni, sono rientrata in campo, e il mister mi ha fatto fare due allenamenti a parte, poi ho chiesto, e ottenuto, di poter lavorare con la squadra. All’andata sono rimasta in panchina, nel ritorno il mister, a un quarto d’ora dalla fine, mi ha detto di scaldarmi e, in quel momento, mi tremavano le gambe perché, nonostante giocassi a calcio da anni, era da un anno che ero fuori dal campo e loro avevano degli schemi precisi. Poi, quando sono entrata, ho fatto subito un anticipo e mi sono subito rilassata. Al fischio finale sono scoppiata in lacrime, avevo già vinto la mia partita».

Dispiaciuta del fatto che la Doverese è uscita dalle semifinali di Coppa Italia?
«Sono molto dispiaciuta, perché siamo arrivate con degli infortuni in difesa, e il fatto di non avere ricambi, siamo arrivate a queste due partite molto stanche. Certo, il Lumezzane ha una rosa di livello, ma noi comunque tenuto, e forse, con qualcosina di più, ce la saremmo giocata diversamente».

Restando in Eccellenza, come valuti il campionato di quest’anno?
«È stato molto competitivo, perché il risultato non è mai scontato. C’erano le prime tre, Vittuone, Lumezzane e Monterosso, che avevano una marcia di più, poi tutte le altre hanno giocato gare dove niente è stato facilmente pronosticabile: per esempio il Gavirate all’andata e al ritorno ha fermato il Lumezzane».

Qual è stata, secondo te, la squadra rivelazione dell’Eccellenza Lombardia 2021/22?
«Sicuramente il Leon perché ha una squadra giovane, competitiva e che si conosce da anni. Poi ci sono Vittuone e Monterosso che, in campionato, hanno mostrato continuità».

Il calcio femminile lombardo ha fatto dei progressi?
«Il calcio femminile lombardo è più sviluppato rispetto ad altre regioni. C’è da dire che mettere l’obbligo alle squadre maschili di avere un settore giovanile femminile non ha aiutato, perché sì lo devono fare, ma non hanno quella passione e continuità che ha non a fianco una squadra maschile professionista. Questa cosa prude un po’, perché se una bambina sceglie tra Atalanta e Doverese sceglie la prima, perché ha un nome, ma, siccome ha l’obbligo solo di fare le giovanili, dopo le Allieve non c’è futuro. Questo è penalizzante, perché noi abbiamo voglia di fare il femminile. Certo, nascono e crescono tante squadre, e in Lombardia qui siamo un passo avanti».

Veronica Sales con la maglia della Doverese

Come sei fuori dal campo?
«Sono una persona espansiva, che mi piace stare in giro e in famiglia e fare tante cose».

Cosa c’è nel tuo futuro?
«Spero di poter continuare a giocare a calcio il più a lungo possibile, e trasmettere alle giovani la mia passione per il calcio. Ora che sono mamma ho tante priorità e tante cose da fare, ma mi auguro di essere una calciatrice, sapendo che fuori dal campo avrò una piccola tifosa. Vorrei vedere una squadra competitiva che possa giocare i primi tre posti nel prossimo anno perché la società è solida, spero vivamente si possa ottenere questo risultato».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la Doverese Calcio Femminile e Veronica Sales per la disponibilità.

Photos e Video Credits: Veronica Sales

Megan Rapinoe contro Dwayne ‘The Rock’ Johnson: colpa di un logo

Megan Rapinoe minaccia un’azione legale contro Dwayne “The Rock” Johnson a causa di una presunta somiglianza tra il marchio di TogethXR e il nuovo logo XFL.

TogethXR è un’azienda da Rapinoe e sua moglie Sue Bird, assieme ad Alex Morgan, alla snowboarder Chloe Kim e alla nuotatrice Simone Manuel, creata per aiutare i giovani a sfidare i ruoli convenzionali delle donne nella società.
Mentre, la XFL (X Football League), è una lega professionistica statunitense di football americano, fondata nel 2018 e rilevata il 3 agosto 2020 dall’attore statunitense Dwayne Johnson.

In un tweet pubblicato da The Rock sul lancio del nuovo logo di XFL, molte persone hanno trovano la somiglianza con il marchio di TogethXR. Inoltre, anche la missione di XFL sembra molto simile e copiata da un post visto precedentemente sui social di TogethXR:

“Non potevamo aspettare il futuro, quindi l’abbiamo costruito noi stessi. Il campionato di domani inizia oggi” – XFL

“Ci siamo stancati di aspettare che qualcuno lo costruisse. Così l’abbiamo fatto. Insieme” – TogethXR in un post di marzo dello scorso anno.

TogethXR ha rilasciato una dichiarazione in cui accusa il nuovo marchio e logo di XFL di avere “sorprendenti somiglianze” con il proprio e l’invio di notifica legale dell’accaduto ad XFL.

“Togethxr e le suoi co-fondatrici hanno lavorato sodo per costruire una piattaforma che eleva le donne nello sport e nella cultura. Siamo state scoraggiate nel vedere l’annuncio del nuovo marchio e logo della XFL, che ha sorprendenti somiglianze con il nostro. La nostra missione è intrecciare rappresentanza e uguaglianza in tutto ciò che facciamo, motivo per cui abbiamo emesso un avviso legale all’XFL evidenziando le nostre preoccupazioni” hanno affermato le fondatrici di TogethXR su Instagram.

Credit Photo: https://www.sportbible.com/

Benedetta Orsi, Sassuolo: “Il tumore, il tennis, il Sassuolo: dico tutto”

Benedetta Orsi, calciatrice del Sassuolo Femminile, testimonial di Generazione S, è stata la protagonista dell’ultima puntata de La Giovane Italia in onda su Sky, insieme a Raspadori. La calciatrice ha parlato degli inizi e non solo. Ecco le sue parole: “Giocavo a tennis, era l’unico sport che mi soddisfaceva. Ho giocato fino a 12 anni, poi dopo una serie di controlli, dopo tanto tempo, saltò fuori che c’era un tumore benigno e venni operata d’urgenza a Bologna e da lì, un po’ l’operazione, un po’ l’incapacità di riprendere il movimento della spalla, avrei avuto un braccio più corto, ho abbandonato il tennis e ho iniziato a giocare a calcio. Feci un torneo e poi fui chiamata dalla Reggiana, che ora è diventato il Sassuolo”.

Ancora Benedetta Orsi: “Io sono nata come punta centrale in Serie B, me la cavavo abbastanza bene. Poi ho cambiato, anche il mio cambiamento e tra i vari allenatori, e ho iniziato ad essere spostata da esterno perché avevo gamba, poi fui provata da mezz’ala di centrocampo e ora Piovani mi ha messo in difesa e non mi sono più spostata. Ho avuto un’alternanza di ruoli e non ho mai lavorato su un singolo ruolo, forse ce l’ho fatta perché avevo qualità. Alice Parisi? Mi ritrovo tanto in lei fuori dal campo, nel suo modo di pensare e dialogare. A livello calcistico fa un ruolo diverso, quando giocavo a centrocampo un minimo mi ci rivedevo in lei”.

Credit Photo: Marco Montrone

Danique van Ginkel all’FC Twente Women: “Ora sono pronta per un salto di qualità”

Danique van Ginkel giocherà nell’FC Twente Women dalla prossima stagione. La centrocampista 21enne, a cui piace giocare in posizione centrale, viene dall’Sc Heerenveen. Van Ginkel ha iniziato la sua carriera tre anni fa a sc Heerenveen. “Mi sono divertito molto a Heerenveen e sono diventato un giocatore di football migliore. Ora sono pronta per un salto di qualità”. Van Ginkel ora vuole giocare per i premi. L’FC Twente gioca sempre per la medaglia e gioca nella Women’s Champions League. È un club incredibilmente bello e non ho esitato a fare questo passo. Spero di guadagnare più minuti possibile e di fare la mia parte la prossima stagione”.Il Direttore Tecnico Rene Roord: “Sono molto felice che Danique venga a giocare con noi. È stata un grande talento per molti anni, può essere utilizzata sia a centrocampo che come difensore centrale. Ci aspettiamo che possa diventare un giocatore importante con noi”.

Credit Photo: FC Twente Women

Eugenia Martino, Unione Poliziana: “Il giorno in cui avrei dovuto smettere sembrava così lontano e invece eccolo qui”

Eugenia Martino, calciatrice che ha militato nell’Eccellenza toscana con l’Unione Poliziana, da qualche giorno ha dato il suo addio al calcio giocato. La punta romana classe ’86, che ha vestito in carriera tra le altre le maglie di Bologna, nel Cesenatico, Arezzo, Marsciano e Virtus Chianciano, ha ricordato con queste parole le sue emozioni vissute su un campo di calcio:
Domenica è stata la mia ultima volta. La mia ultima Chiama, la mia ultima maglia numero 7, la mia ultima borsa da giocatore e ancora se ci penso non ci credo.  Sono passati 27 anni di pallone, 27 anni di “sei un maschiaccio”, 27 lunghi anni di fango, freddo, sudore, corse, ritiri, amiche, allenatori, 27 anni di quest’anno vinciamo. 27 anni dal parco dell’Olgiata a Roma, al campo della Parrocchia di isola Farnese, e poi la serie A, la serie B, la serie C e l’Eccellenza.
Non so ancora immaginarmi senza, sembrava un giorno così lontano quello in cui avrei dovuto smettere e invece eccolo qui. Non sarò qui a raccontarvi una storia triste oggi ma se avessi potuto scegliere di continuare l’avrei fatto ma questa vita non mi ha dato scelta oggi.
Grazie a tutte le mie compagne di squadra, dalla SS LAZIO al BOLOGNA,al PONENTE CESENATICO, all’AREZZO, al MARSCIANO.
Grazie alla mia Virtus Chianciano che ora è diventata Poliziana Women con cui ho avuto l’onore di costruire qualcosa di unico negli ultimi 10 anni e ci siamo divertite, e quante cose ci ricorderemo insieme, e quante di voi mi sono rimaste nel cuore.
Vorrei dire un milione di cose ma ho un nodo d’acciaio nella gola e solo a scriverle crollerei di nuovo. La vita senza calcio è una vita a metà ma qualche cosa mi inventerò ancora”.

Giro d’Italia: breve guida al calcio femminile italiano

Ospitare la finale di Women’s Champions League 2022 in Italia è un’occasione unica per dimostrare quanto il calcio femminile sia amato nel nostro Paese”, afferma Vito Di Gioia, segretario generale del settore giovanile e scolastico della FIGC.

Negli ultimi 10 anni, il calcio femminile è cresciuto molto velocemente in Italia. Uno studio di PricewaterhouseCoopers stima che, a dicembre 2021, fossero 31.390 le giocatrici sul territorio nazionale – un aumento del 13,6% rispetto al 2018/19 – mentre gli ascolti televisivi della Serie A femminile sono aumentati del 25,4% tra il 2018/19 e il 2019/20.Solo in Piemonte, di cui Torino è capoluogo, si registra un aumento del 40% delle tesserate.

Non è un caso che una nuova generazione di ragazzesi stia avvicinando al calcio in Italia: non ci sono state scorciatoie. Al contrario, questo aumento è frutto di un lungo percorso, guidato da pioniere e segnato da traguardi e momenti storici.

Le pioniere
Milena Bertolini
Difensore centrale roccioso con 150 presenze in nazionale, Bertolini ha cambiato completamente il volto delle azzurre dopo aver sostituito Antonio Cabrini in panchina nel 2017. Ha subito portato la squadra in Coppa del Mondo FIFA dopo 20 anni, inaugurando una nuova era.

Milena Bertolini, Ct Italia: La Coppa del Mondo 2019 in Francia ha cambiato la percezione del calcio femminile in Italia. Questo sport è sempre più seguito ed è apprezzato sia tecnicamente che per i valori che trasmette”.

Carolina Morace
Con 153 presenze e 105 gol in nazionale, Morace ha avutoun ruolo chiave per la crescita del calcio femminile italiano. Nel 1999, l’ex attaccante veneta è diventata la prima donna ad allenare una squadra professionistica maschile (la Viterbese, in Serie C). È stata anche la prima donna a entrare nella Hall of Fame del calcio italiano nel 2014 ed è attualmente una popolare opinionista televisiva. Il suo apice è stato il programma Il Gol Sopra Berlino durante la trionfale Coppa del Mondo FIFA 2006.

Patrizia Panico
Attaccante prolifica, Panico è stata la seconda donna a entrare nella Hall of Fame del calcio italiano – un anno dopo Morace – grazie a una carriera scintillante che l’ha vista totalizzare 110 gol in 204 partite con le azzurre. È stata capocannoniere della Serie A per 14 stagioni e ha vinto 10 scudetti. Come Morace, Panico è poi diventata allenatrice e ha iniziato con le giovanili maschili dell’Italia, approdando alla Fiorentina femminile nel 2021.

Sara Gama
I successi dell’attuale capitano dell’Italia e della Juventus, con cui ha vinto cinque scudetti, vanno ben oltre il campo. Nel 2018, il famoso brand Barbie l’ha voluta per la linea “Shero”, dedicata a personaggi veri: in questo modo, ha voluto premiare il suo importante ruolo nel promuovere il calcio femminile.

Sara Gama, capitano dell’Italia e della Juventus: “È il mio obiettivo essere da modello di comportamento per le nuove generazioni; le ragazze di oggi vogliono abbattere le barriere nello sport, che spesso ci sono anche nella società di tutti i giorni”.

Playmakers
Grazie a una nuova iniziativa di FIGC, UEFA e Disney, le bambine tra i cinque e gli otto anni possono avvicinarsi al calcio e allo sport. Il progetto Playmakers utilizza le storie e i personaggi Disney per insegnare alle bambine i valori fondamentali della vita, come il lavoro di squadra e la leadership, attraverso lo sport.

Traguardi storici
Reggio Emilia
Il 26 maggio 2016, lo stadio Città del Tricolore di Reggio Emilia, terreno di gioco del Sassuolo, ha ospitato la prima finale di UEFA Women’s Champions League disputata in Italia. La gara tra Wolfsburg e Lyon è terminata 1-1 ed è stata vinta dalla squadra francese ai rigori.

Firenze
A giugno 2016, la FIGC ha ospitato il primo torneo nazionale per squadre femminili Under 12, dimostrando l’impegno ad aumentare la partecipazione a questo sport a tutti i livelli.

Torino
Il 24 marzo 2019, ben 39.027 spettatori (la più grande affluenza di sempre per una partita di calcio femminile in Italia) sono accorsi allo stadio per guardare la partita vinta dalla Juventus contro la Fiorentina.

Momenti memorabili
26 marzo 2015
La FIGC ha approvato un piano per la crescita e lo sviluppo del calcio femminile in Italia con una serie di iniziative e riforme. Tra queste, una legge del 2019 che garantisce che la Serie A femminile diventi totalmente professionistica entro l’inizio della stagione 2022/23.

Coppa del Mondo femminile 2019
La nazionale femminile si è qualificata per la sua prima Coppa del Mondo dopo 20 anni, attirando una nuova generazione di tifosi e raggiungendo i quarti di finale in Francia. Circa 4,6 milioni di italiani si sono sintonizzati per guardare la vittoria delle azzurre contro la Cina agli ottavi di finale.

Roberto Mancini, Ct della nazionale italiana maschile: “Grazie ragazze, avete trasformato un sogno in realtà. Avete dato visibilità e orgoglio al calcio femminile italiano, siamo fieri di voi”.

Finale di UEFA Women’s Champions League – Torino, 21 maggio 2022
“Avremo un pubblico e una visibilità enormi”, commenta Di Gioia. “Sarà stimolante per le bambine vedere giocare le più grandi campionesse del mondo; aiuterà le prossime generazioni ad avere nuovi sogni e obiettivi”.

Credit Photo: https://it.uefa.com/

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