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Obiettivo Final Four: domenica squadre in campo per l’andata dei Quarti. Si parte con Napoli-Juve

È tutto pronto per il calcio d’inizio dell’andata dei Quarti di finale del Campionato Primavera. Le otto principali protagoniste della stagione sono attese da due partite in sette giorni, 180 minuti che proietteranno le vincitrici di queste sfide verso la Final Four in programma dal 27 al 29 maggio al Mapei Football Center.

Domenica alle 12 si partirà dal Caduti di Brema dove andrà in scena il match tra Napoli e Juventus. Le padrone di casa ospiteranno le bianconere allenate da Daniele Diana, che hanno chiuso il Gruppo 1 in prima posizione (10 vittorie e 1 pareggio). A seguire, alle 14.30, è invece previsto il calcio d’inizio di Sassuolo-Roma, con le giallorosse – dominatrici del Gruppo 2, unica formazione imbattuta nella regular season – pronte a inseguire il secondo titolo consecutivo.

Il programma proseguirà alle 15 con Lazio-Inter ed Hellas Verona-Florentia. Le biancocelesti affronteranno l’unica squadra che è riuscita a fermare – al termine di una gara terminata con uno spettacolare 3-3 – la Juventus, e alla stessa ora al Sinergy Stadium scenderanno in campo le gialloblu di Veronica Brutti, attese dall’incontro con le neroverdi di Roberto Castorina, che hanno terminato il Gruppo 2 alle spalle della Roma.

Si qualificheranno alla Final Four le squadre che, al termine della partita di ritorno, hanno segnato il maggior numero complessivo di reti nelle due partite o, in caso di parità nelle reti complessive, il maggior numero di reti in trasferta; in caso di ulteriore parità, si qualificheranno le squadra con il miglior piazzamento ottenuto in campionato (non si disputano i tempi supplementari).

Il programma dell’andata dei Quarti di finale

Domenica 9 maggio – ore 12

Napoli-Juventus
Impianto Sportivo Caduti di Brema – Napoli

Domenica 9 maggio – ore 14.30

Sassuolo-Roma
Mapei Football Center – Sassuolo (MO)

Domenica 9 maggio – ore 15

Lazio-Inter
Impianto Sportivo Claudio e Andrea – Formello (RM)

Hellas Verona-Florentia
Sinergy Stadium – Verona

Credit Photo: Bruno Fontanarosa

Daniela Sabatino, Fiorentina Femminile: “Contenta per la vittoria contro il Bari. Il Milan ha un gruppo importante”

“Sono contenta per la doppietta di domenica scorsa e per la vittoria della squadra. Tra il primo ed il secondo tempo ero demoralizzata avendo sbagliato un calcio di rigore. Se non sblocchi queste gara subito rischi di non prendere punti. Ho avuto comunque il supporto del mister e delle compagne e siamo entrati in campo con piglio diverso. Sono contenta per i due goal ma, ribadisco, per la vittoria del gruppo”. A Team Talk è il turno di Daniela Sabatino. La bomber gigliata si presenta davanti ai microfoni ufficiali della società per il consueto appuntamento settimanale. “Siamo soddisfatte della prestazione fatta contro il Bari perché fa morale. Domenica andiamo in casa del Milan che lotta per la Champions League. Noi scenderemo in campo più tranquille, per divertirci come sappiamo fare. È stato un anno sfortunato per noi quest’ultimo quindi cerchiamo di finire al meglio la stagione”.

Sullo scudetto alla Juventus in caso di vittoria col Milan: “Non pensiamo a questo dato – dice Sabatino –. Sarà una sfida accesa. Loro cercano il riscatto dopo la vittoria ottenuta in Supercoppa. Il Milan ha tante campionesse ed un ottimo gruppo. Penso che stiano facendo qualcosa di importante. A loro toglierei Linda Tucceri Cimini, i suoi cross sono pericolosi”.

Sui suoi obiettivi personali: “Non ho un numero di goal prefissato. Sono contenta di farne quanti più possibile. Certo avrei preferito farne qualcuno di meno ma portando qualche trofeo a Firenze. Però sono contenta; in questi ultimi match voglio aiutare la squadra a vincere”.

Su chi in squadra l’ha stupita di più: “Io ricordo dei bellissimi duelli da avversaria con Alice Tortelli. È una ragazza incredibile ed ha le potenzialità per diventare una delle centrali più forti d’Italia. Quest’anno ha avuto diversi problemi fisici ma per me ha la testa e la voglia di dimostrare chi è lei veramente”, conclude la numero nove viola.

Clara Gorno, Presidentessa Brescia Femminile: “Entusiasta di iniziare questa esperienza. Obiettivo? Riportare questa squadra dove merita”

Il Brescia Calcio Femminile, dopo la sosta forzata di cinque giorni fa a causa del rinvio della partita col Como, si appresta a tornare in campo domenica per la 24a giornata di campionato col Pontedera, in quello che sarà un match importantissimo per restare in Serie B. Domenica sarà anche la prima partita di Clara Gorno, che dalla settimana scorsa occupa la presidenza della società biancoblù, succedendo così all’ex patron delle Leonesse Giuseppe Cesari.
La nostra Redazione ha raggiunto la presidentessa ai nostri microfoni per parlare dei progetti sul BCF che verrà.

Clara si presenti ai lettori di Calcio Femminile Italiano.
«Sono Clara Gorno, bresciana, 40 anni. Sono una giovane imprenditrice con una formazione da psicomotricista. Nel corso degli anni ho vissuto numerose esperienze all’interno di Ong in Paesi in via di sviluppo, nei quali mi sono avvicinata e appassionata ai bisogni dei più deboli: bambini e donne soprattutto che non hanno alcun diritto costituzionale».

Che vuol dire per lei assumere la presidenza del Brescia Calcio Femminile?
«Si tratta prima di tutto di un grande onore, perché parliamo di una delle società più importanti di tutto lo sport bresciano, e che ha portato in alto a livello nazionale e anche in Europa i colori della nostra città; e di una grande responsabilità perché prendo le redini della società da un uomo, Giuseppe Cesari, che non faccio fatica a definire “stoico”, un vero e proprio pioniere di questo sport. È una responsabilità che, dal punto di vista sportivo, mi vedrà impegnata a tempo pieno per riportare questa squadra dove merita. Sono inoltre molto entusiasta di iniziare questa nuova esperienza».

Perché ha deciso di entrare in una società di calcio femminile?
«Perché credo che ognuno di noi ha il compito di rendere un po’ migliore il mondo che ha trovato. Quando ho scoperto, qualche anno fa, che le giocatrici italiane non sono professioniste e quindi non hanno nessun tipo di tutela, sono rimasta sgomenta. Ho due figli, una femmina ed un maschio: oggi Enea sarebbe calciatore professionista mentre Emma calciatrice dilettante; stessa mansione ma con diversi diritti e tutele. Questo lo trovo aberrante. Mi piacerebbe combattere la disparità di genere nello sport attraverso lo sport e il calcio. Ovviamente il Brescia Calcio Femminile fa parte di questa categoria e quando lessi un’intervista di Giuseppe Cesari nella quale affermava che stava cercando acquirenti perché era stanco di chiedere aiuti al territorio, a gennaio l’ho contattato e gli ho proposto di comprarla, così abbiamo iniziato a parlare e a conoscerci. Credo che lui avesse bisogno di tempo per capire se poteva cedermi e affidarmi la società, quella “creatura” che fondò 36 anni fa».

Che consigli le ha dato il suo predecessore Giuseppe Cesari?
«Gli ho chiesto di accettare la carica di presidente onorario: per rendergli omaggio perché mi sembrava doveroso nei suoi confronti e verso la sua impresa epica, ma anche perché ho bisogno di imparare dai migliori e credo che il sig. Cesari sia un’icona del calcio femminile italiano. Ad oggi il consiglio più importante è la sua presenza ed il suo esempio, il permettermi di carpire i suoi preziosi segreti, a volte le parole sono superflue, mi piace il suo essere pragmatico».

Per chi non lo sapesse suo marito è Marco Zambelli, ex bandiera del Brescia maschile. Quale sarà l’apporto che darà Marco nel corso della sua presidenza?
«Mio marito Marco è stato fondamentale perché ha supportato questa mia idea. Quando gli raccontai cosa avevo in mente di fare, mi guardò e mi disse: “Ciò che credi diventa, chiamalo subito”. L’operazione, dal punto di vista delle trattative con Giuseppe Cesari e dal punto di vista economico è stata tutta a mio carico personalmente. Non dovrei nemmeno precisarlo, ma alcune persone si congratulano con lui nonostante ci sia il mio nome. Sicuramente l’esperienza da calciatore, ma anche quella che sta facendo ora a livello manageriale, sarà preziosa: gli ho chiesto di entrare a far parte del CdA che sarà formato al termine dell’attuale stagione sportiva e lui ha accettato con molto entusiasmo, crede fortemente alla parità di genere».

Ha già incontrato la squadra? Come le ha trovate?
«Le ho incontrate nei giorni successivi alla mia ufficializzazione come nuova presidente; ho trovato un gruppo di giovani donne determinate, unite, con uno sconfinato amore per lo sport e per la maglia che indossano. Hanno tutte la mia stima, sono giovani donne che si allenano di sera dopo il loro vero lavoro, cioè quello che permette loro di vivere. Il mio impegno maggiore sarà proprio verso loro. Sono fiera e orgogliosa di essere la loro prima tifosa».

Quali sono i progetti che ha in mente per il Brescia Calcio Femminile a lungo termine?
«Quello più importante è riportare la squadra dove merita, sui palcoscenici che l’hanno incoronata come una delle più vincenti e apprezzate in Italia e ammirata anche in Europa. Oltre a questo, per me è importante anche la territorialità: parte fondante del mio progetto sono le affiliazioni con le società sportive della provincia bresciana, che potranno permettere a tante bambine di cominciare a coltivare la loro passione, e perché no, anche a noi di scoprire qualche nuovo talento da inserire nelle nostre formazioni giovanili. C’è poi la volontà, grazie alla partnership con l’Ospitaletto Calcio e il Rodengo Saiano, di rendere il Centro Sportivo di Rodengo Saiano la “Casa del Brescia Calcio Femminile”: la sede, in termini ufficiali, a breve sarà spostata già lì; poi il campo secondario in terra battuta sarà trasformato in sintetico per permettere alle ragazze di allenarsi durante la settimana».

L’obiettivo però adesso è la permanenza in Serie B, e la sfida di domenica col Pontedera è già decisiva.
«Ci aspettano quattro finali. Quattro partite da giocare con coraggio, intensità, passione e concentrazione. Insomma, quattro partite nelle quali serve lo spirito delle Leonesse. Sarà una gara importante, contro una squadra che ci terrà a fare bella figura e che non lascerà niente sul campo come abbiamo visto domenica scorsa contro il Pomigliano. Ma sono certa che le nostre ragazze sapranno farsi valere».

Parlando del calcio femminile italiano, secondo lei sta crescendo nella maniera corretta?
«Si è sentito molto parlare di “piramide del calcio” in queste ultime settimane dopo l’annuncio della creazione della Superlega. Ecco, il calcio è una piramide alla cui base però c’è lo sport dilettantistico, le società di puro settore giovanile, cioè quelle che insistono sul territorio, che accolgono i ragazzi e danno loro un punto di riferimento. Spesso “togliendoli dalla strada” e dando loro una prospettiva, un motivo di impegno e di passione. La punta della piramide è il calcio dei grandi eventi, dei grandi giri d’affari, degli stipendi faraonici. E rappresenta forse l’1% del totale in termini puramente numerici di praticanti. Nella “piccola” piramide del calcio femminile, per andare alla ricerca spasmodica del “risultato” in termini di visibilità dei campionati nazionali di riferimento e risultati delle rappresentative nazionali, non si deve perdere di vista il fatto che la base va alimentata, e pesantemente anche: i nostri numeri delle praticanti, rispetto a nazioni come Francia, Germania e Inghilterra, sono molto inferiori. Quindi va bene incentivare e “spingere” la Serie A e le partite della Nazionale, ma la Federazione deve aiutare, promuovere e sostenere l’attività delle società dilettantistiche, il vero motore del calcio italiano. Femminile o maschile che sia. Credo che non sia ancora possibile dire se il movimento calcistico femminile italiano stia crescendo in maniera corretta perché è una crescita relativamente “giovane” nel tempo. I numeri ci stanno dicendo che le praticanti aumentano, però è un trend che va mantenuto e soprattutto andrà tenuto sotto controllo il tasso di dispersione di queste ragazze che iniziano a giocare e che poi per diversi motivi smettono».

Quanto sarà importante il passaggio al professionismo anche nello sport femminile?
«Sarà molto importante, prima di tutto perché finalmente si sana una situazione che non era più accettabile. Per me è inconcepibile che un ragazzo possa avere delle tutele garantite da un regolare contratto di lavoro e una ragazza no. Ora finalmente il Legislatore ha posto rimedio dopo una discussione che andava avanti da decenni (la legge 91/81 ha compiuto quarant’anni proprio quest’anno, ndr) e che non si era mai riusciti a risolvere. Naturalmente è il primo passo, doveroso, di un percorso ancora molto lungo: saranno necessari fondi e risorse da mettere a disposizione dello sviluppo dello sport al femminile, ancora molto penalizzato rispetto a quello maschile. Nel calcio in particolar modo, perché oltre ai problemi di cui sopra c’è anche da superare la barriera del pregiudizio. Anche se va detto che la Figc ha messo in campo negli ultimi anni diverse strategie, sia sotto il punto di vista della promozione che del sostegno economico alle società specialmente in questo periodo di pandemia particolarmente gravoso: è sicuramente un inizio positivo al quale dovrà esserci necessariamente un seguito ancora più incisivo».

Ultima domanda: domenica sarà presente a vedere le sue Leonesse?
«Certamente sì, in realtà è da febbraio che non mi perdo una partita in casa».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Acf Brescia Calcio Femminile e la Presidentessa Clara Gorno per la disponibilità.

Photo Credit: Brescia Calcio Femminile

San Marino Academy, i commenti post partita di Muya e Ivan Zannoni “Troppi gli errori. Bravo il Napoli”

Il dispiacere è lampante al termine di un risultato così crudele, sintomo di un problema di squadra probabilmente più radicato che non ha permesso alla San Marino Academy di imporre il proprio gioco. Le azzurre del Napoli sono scese in campo con tanta determinazione, lasciando pochissimi spazi alle Titane di mister Conte che hanno cercato di rimanere in partita fino a quando il terzo goal, al minuto 74, ha definitamente posto fine ad ogni speranza di rimonta.

Karin Muya, attaccante classe ’95, ha espresso ai microfoni di Rtv San Marino tutta la sua insoddisfazione a causa della pessima prestazione di tutto il team:

Abbiamo perso la partita nel secondo tempo, gli errori fatti sono stati evidenti. Eravamo preparate ma ci siamo fatte sorprendere, siamo state superficiali. Penso che eravamo stanche mentalmente e fisicamente, inoltre il Napoli è una buona squadra e sono delle vere professioniste. Sono veramente delusa per il secondo tempo, perché nel primo abbiamo giocato bene“.

Anche il Direttore Sportivo Ivan Zannoni ha detto la sua nel post partita, rammaricato per i troppi errori e la mancanza di concentrazione:

Dopo un 5-0 c’è poco da commentare, il Napoli ha meritato la vittoria. Noi siamo stati in partita fino al 70′, poi il 2-0 ci ha tagliato le gambe e lì il Napoli ha spadroneggiato meritando la vittoria. È una sconfitta pesante soprattutto per il punteggio e per il morale. Ci siamo presentati a questa partita con tante assenze anche dell’ultimo momento, come l’infortunio nel riscaldamento di Kunisawa, che si va ad aggiungere a quelli di Landa, Piazza, Menin e Baldini. Questo però non deve essere un alibi. Era una sorta di spareggio, serviva un’altra attenzione. In Serie A certi errori li paghi a caro prezzo e in quasi tutte le marcature del Napoli ci sono stati degli errori. Ci dobbiamo prendere le responsabilità, io per primo. È una pessima figura ma dobbiamo assolutamente rialzarci perché mancano tre partite e ancora la corsa alla salvezza non è conclusa. Dovremo riscattarci domenica in casa contro l’Inter. Lo dobbiamo a noi stessi, ai tifosi e alla società.

Credit Photo: ©SMAcademy

Manuela Ladstätter, Brixen Damenfußball: “Partita perfetta, non abbassiamo mai la guardia, grande vittoria!”

Domenica grande Brixen OBI, che vince in casa contro il Portogruaro Calcio Femminile con un sonoro 9-0. Commenta con noi la partita Manuela Ladstätter del Brixen OBI. 

“Nella partita contro il Portogruaro, abbiamo dato il massimo sin dal 1° minuto. Era importante non sottovalutare l’avversario e fare la nostra partita ed è quello che abbiamo fatto, ottenendo un ottimo risultato, come quello di domenica scorsa, abbiamo creato tante occasioni da rete con tante giocatrici, questo è un nostro punto di forza.”

“Domenica ci aspetta di sicuro una partita difficile, ma ci siamo allenate bene e poi dopo    l’ 1:1 dell’andata le conosciamo un po’ di più. Noi come nelle ultime partite, proveremo a fare la nostra partita dando il massimo come sempre.”

“Non vogliamo fare un “gita” di 3 ore per un pareggio o una sconfitta, giocheremo come sempre per vincere. I nostri obiettivi sono: giocare per divertirsi, dare il massimo in ogni partita, non farsi male e arrivare tra le prime 4. Ci mancano 2 punti per il secondo posto e se ci sarà l’opportunità di superare il Trento, sarebbe un ottimo risultato per questo campionato.”

“L’ interesse per il calcio femminile sta aumentando. Ci sono tante persone, che seguono le nostre partite online o che ci seguono sui social. Tanti leggono gli articoli nei giornali o guardano gli highlights nel telegiornale regionale. Gli spettatori sulla tribuna sono aumentati e spesso la gente ci chiede come sta andato il campionato. Noi siamo contentissime che anche il calcio femminile viene seguito in Alto Adige, ma speriamo che presto possa essere seguito da piu persone” Queste le parole di Manuela Ladstätter

Ringrazio il SSV Brixen Damenfußball e Manuela Ladstätter per la disponibilità.

Photo Credit: Pagina Facebook Brixen Obi

Catalina Perez, Napoli: “Il sostegno di mia mamma mi fa continuare a giocare”

Torna il consueto appuntamento con le interviste direttamente sul campo per le ragazze azzurre. Questa volta è toccato a Catalina Perez raccontarsi per la sesta puntata di #uNAsolapassione, format del Napoli Femminile in collaborazione con lo sponsor Aon dove la giovani calciatrici si lasciano andare a confessioni ed emozioni riguardanti la loro vita calcistica e non solo. Con l’energia e la vitalità che la contraddistinguono, l’estremo difensore colombiano ha sempre lottato per raggiungere i suoi obiettivi, avendo chiaro sin dall’inizio quale fosse il ruolo adatto a lei:

Penso che portieri si diventi, perché credo che all’inizio nessun portiere voglia davvero esserlo, ma di certo si deve nascere con un po’ di spontaneità e di “pazzia” tipica dei portieri, quindi penso sia un po’ un mix di entrambi”.

La vita da portiere non è di certo facile. Fondamentale è la prontezza di riflessi, la fase di impostazione e la grinta da trasmettere a tutta la squadra guidandola con decisione. Il ruolo di per sé è complicato, ma bisogna fare i conti anche con un metodo di preparazione diverso, che porta ad dividersi dal resto del gruppo.
Ci si sente abbastanza soli, sei lì dietro da sola, senza nessuno a coprirti le spalle. Si indossa una divisa diversa e pure l’allenamento è piuttosto diverso, quindi si crea come un nucleo separato con gli altri portieri e con il preparatore dei portieri. Allo stesso tempo sai di dover avere un ruolo particolare, di dover dirigere la squadra potendo vedere tutto da dietro, di doversi far sentire, urlando forte, proprio perché si ha una visione completa della porta. Penso che questo mi abbia aiutato molto nella vita, perché lo vivo tutti i giorni, perché giochi assumendoti una responsabilità assoluta, ma allo stesso tempo devi giocare leggero, con spontaneità. È necessario riuscire a mantenere una certa disinvoltura, restando “nel momento” per dare il meglio e raggiungere l’obiettivo della squadra”.

Con la grande risonanza del movimento calcistico femminile nel mondo, molte più bambine hanno potuto credere in questo sogno. Quello che le calciatrici cercano di trasmettere è un messaggio di grande importanza, facendosi portatrici di un nuovo modello culturale dove l’empowerment femminile è presente, e potente, anche nel calcio.

Essere una donna che gioca a calcio in Colombia per fortuna è un po’ cambiato negli ultimi anni, perché quando io ho iniziato non era ben visto e nemmeno c’erano molte bambine che giocavano. E questo è stato anche il nostro progetto come Nazionale Colombiana, non solo rappresentare la Colombia in campo, ma anche fuori, cambiando un po’ l’immagine che le persone avevano delle calciatrici, di quello che siamo e di come vogliamo ispirare tante bambine. Il calcio ti apre tante porte, ti dà la possibilità di conoscere tante persone da ogni parte del mondo, ti permette di vivere un sogno. Questo ti dà la forza di lottare ancora di più con tutto quello che hai, perché va oltre il calcio”.

Per tutte le calciatrici è essenziale avere il supporto dei genitori che a volte, per fortuna sempre meno di frequente, non comprendono questa scelta di vita. Catalina, con il tempo, ha trovato in sua mamma una delle sue più grandi fan.
Mia mamma all’inizio quando ho iniziato a giocare mi chiedeva perché non facessi uno sport più da donna, però quando ha visto che la mia passione non si poteva fermare, che era qualcosa che avevo dentro di me, si è innamorata anche lei del calcio e a volte ora fa fatica a vedere le partite, perché si innervosisce! Mi appoggia completamente e questa è una delle cose che mi fa continuare a giocare, che mi tiene qui“.

Jovana Damnjanović rinnova col Bayern München fino al 2023

La giocatrice serba Jovana Damnjanović ha prorogato anticipatamente il suo contratto con l’FC Bayern München fino al 2023. L’attaccante 26enne si è trasferita dall’SC Sand a Monaco nel 2017 e ha segnato 24 gol in 54 partite ufficiali.

“Sono al settimo cielo e non vedo l’ora dei prossimi anni con l’FC Bayern. Sapevo di voler restare con il Bayern e quando il club me lo ha offerto ho detto subito di sì”, ha detto Damnjanović. “Significa molto che FCB abbia fiducia in me anche dopo il mio grave infortunio. Mi dimostra che sono parte integrante di questa squadra anche in un momento in cui non potevo essere in campo”.

Nell’agosto 2020, l’atleta del Bayern ha subito una rottura del legamento crociato nei quarti di finale di Champions League contro l’Olympique Lione ed è tornata in campo recentemente. “Mi sono allenata di nuovo con la squadra per alcuni giorni e sono molto contenta. Il club mi ha supportato completamente sin dal primo giorno negli ultimi otto mesi ed è sempre stato lì per me. Ho imparato molto negli ultimi mesi. La cosa più importante è che restiamo tutti sani ed uniti. Ho imparato ad apprezzare quando posso stare in campo. È la migliore sensazione si possa avere”, ha aggiunto l’attaccante.

Bianca Rech, Direttore sportivo delle FCB Frauen ha affermato: “Siamo davvero felici di avere Jovi tra le nostre fila. Jovi porta così tanta energia, è un personaggio incredibilmente grande e può portare una squadra. È un elemento importante per il raggiungimento dei nostri obiettivi”.

Coach Jens Scheuer ha elogiato l’attaccante: “Jovi è una giocatrice di squadra totale. Anche durante il suo infortunio, ci ha sempre supportato pienamente e ci ha restituito molto. E questo in un momento in cui le cose non andavano così bene per lei personalmente. Questo dimostra quanto sia una persona fantastica…Jovi è una giocatrice aggressiva e offensiva che mostra un’incredibile disponibilità a correre. Si è anche sviluppata molto prima del suo infortunio. Ecco perché non vedo l’ora che Jovi possa aiutarci di nuovo nelle partite e competizioni del prossimo futuro”.

Credit Photo: https://fcbayern.com/

Finale NWSL Challenge Cup 2021: Portland Thorns vs NJ/NY Gotham FC

Il NJ/NY Gotham si unisce al Portland Thorns FC per la finale della NWSL Challenge Cup 2021 che si giocherà sabato 8 maggio alle 13:00 E.T. al “Providence Park” di Portland, Oregon. La partita sarà trasmessa su CBS negli Stati Uniti e su Twitch a livello internazionale.

Entrambe le squadre arrivano in finale imbattute: 2 vittorie e 2 pareggi per il Gotham nel girone East e 3 vittorie e 1 pareggio per Portland nel girone West.

La scorsa edizione inaugurale della Challenge Cup è stata vinta dall’Houston Dash.

Classifica girone EAST
NJ/NY Gotham  8
North Carolina Courage  7
Orlando Pride  5
Washington Spirit  4
Racing Louisville FC  2

Classifica girone WEST
Portland Thorns  10
OL Reign  7
Houston Dash  6
Chicago Red Stars  2
Kansas City  1

A partire dal 15 maggio inizierà la regular season della stagione 2021 National Women’s Soccer League.

Credit Photo: https://www.nwslsoccer.com/

24ª giornata, Lazio-Roma Calcio Femminile sarà trasmessa su TIMVISION e sul sito della FIGC

Domenica alle 15 tifosi e appassionati avranno la possibilità di seguire due gare della 24ª giornata di Serie B Femminile. Il derby capitolino, che potrebbe decretare la promozione delle biancocelesti, sarà trasmesso su TIMVISION e sul sito della FIGC (https://figc.it/it/femminile/), dove sarà possibile seguire anche Orobica Bergamo-Pomigliano.

Questi match potrebbero indirizzare la volata salvezza e quella per la Serie A. A tre giornate dalla fine della campionato, l’Orobica Bergamo – attualmente quartultima – ospiterà la capolista, che domenica scorsa con la vittoria di misura sul Pontedera ha festeggiato la prima storica promozione in A. Le padrone di casa, approfittando dello scontro diretto Chievo Verona-Vicenza e del difficile impegno della Roma C.F., cercheranno di ottenere una vittoria importante ai fini della classifica.

Sarà un turno fondamentale anche per le due formazioni capitoline. Le giallorosse, reduci dal ko sul campo del Tavagnacco, hanno due punti di vantaggio sulla zona retrocessione e – per non vanificare l’ottimo percorso compiuto nel girone di ritorno – dovranno cercare di fermare la Lazio per proiettarsi con fiducia alla sfida contro il Chievo Verona in programma domenica 16 maggio.

Discorso opposto per le biancocelesti, che dopo il successo contro il Ravenna sono ormai a un passo dal loro obiettivo: l’undici di Carolina Morace, alla luce dei 6 punti di vantaggio sul Ravenna (impegnata contro la Riozzese Como), in caso di successo conquisterebbero la promozione aritmetica. A Martin e compagne potrebbe bastare anche un pareggio o, al limite, la sconfitta, ma in questi casi tutto dipenderà dal risultato del match delle romagnole.

Clicca qui per la classifica di Serie B

Credit Photo: Domenico Cippitelli

La trasferta di Trieste per le biancoscudate si chiude in pareggio

La trasferta delle biancoscudate a Trieste si chiude in pareggio che lascia l’amaro in bocca. Sono infatti le ragazze di Mister Di Stasio a passare in vantaggio al 19 esimo quando Stefanello segna “di rapina” concretizzando al meglio un’indecisione difensiva delle padrone di casa.

Quest’ultime si dimostrano più ostiche del previsto nel corso di tutto il match sfoggiando una grinta e un grande impatto alla gara. Il primo tempo si chiude con le biacoscudate in vantaggio e che contano all’attivo le conclusioni pericolose della stessa Stefanello e di Gastaldin. Nella seconda frazione le padrone di casa mettono in campo tutte le risorse utili e costringono le biancoscudate nella loro metà campo, ciò nonostante al 24 esimo l’arbitro concede un calcio di rigore per fallo di mano in area. Sul dischetto Stefanello angola troppo e il Padova spreca l’occasione del doppio vantaggio. Al 41esimo arriva la beffa: un’azione in solitaria dell’esterno offensivo premia l’inserimento del centro campista Triestino che saltato il difensore batte Donà con una gran botta a fil di palo.

Gli ultimi minuti sono di fuoco, il Padova si lancia a testa bassa in area avversaria ma le conclusioni non inquadrano la porta. Il risultato finale è quindi sull’1 a 1, risultato che premia la caparbietà delle padrone di casa ma che lascia ad Amidei e compagne l’amaro in bocca per come si è sviluppato. Appuntamento ora per domenica 9 maggio in casa con lo scontro diretto contro il Brixen Obi.

Ufficio Stampa: Alessia Mazzucato

Credit Photo: Pagina Facebook Calcio Padova Femminile

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