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Milan, “La segna semper lée”: la storia di Valentina Giacinti

Valentina Giacinti è stata la vera rivelazione del Milan femminile di quest’anno. Parlare di sorpresa forse non è esatto, visto che in passato già aveva dato dimostrazione delle sue grandi doti. Ma negli ultimi mesi, “El segna semper lée” (come l’abbiamo soprannominata, in onore del suo allenatore) non ha quasi mai sbagliato un colpo. Valentina, in tutta la sua carriera, ha sempre dovuto mantenere livelli altissimi, sin da piccola. Si è guadagnata la posizione con il lavoro costante, partendo dalle serie minori fino a raggiungere il Milan e la Nazionale Italiana. Quella che si dice “gavetta”.

GLI ESORDI CON L’ATALANTA
Quasi 27 anni fa nasceva a Borgo di Terzo, un piccolo comune in provincia di Bergamo, una nuova componente della famiglia Giacinti. Si chiamava Valentina, ancora non si sapeva che avrebbe fatto la storia del calcio. Coltiva la passione per il pallone fin da piccola, guardando giocare papà Massimo, calciatore anche lui. Valentina non è una bambina qualsiasi, usa le bambole che riceve in dono per palleggiare e calciare nella porticina della sua cameretta. Probabilmente anche allora segnava sempre. In città la squadra femminile non esiste, è costretta a giocare con i maschi. A 9 anni entra nelle giovanili dell’Atalanta, la sua squadra del cuore, e ad appena 16 anni esordisce in Serie A con la Dea. La sua avventura in nerazzurro è fatta di prime volte: oltre all’esordio, trova anche i primi gol da professionista e riceve la chiamata dalla Nazionale under20. Nel 2012 lascia Bergamo, con 56 presenze e 34 reti alle spalle. Destinazione Napoli: si apre una nuova pagina della vita di Giacinti.

LA SVOLTA PARTENOPEA
In terra campana Valentina deve affrontare numerose sfide. La lontananza da casa influisce e non è facile lasciare un club dopo 7 anni di convivenza. In questo periodo sviluppa quel carattere forte che oggi la contraddistingue, superando le avversità, grazie anche all’arrivo di un angelo custode. Stiamo parlando di Michele Zonca, allora allenatore azzurro, che ha il merito di aver creduto in quella ragazzina bergamasca, che gli resterà sempre grata. Valentina rimane al Napoli per una sola stagione, ma la capitale campana resterà sempre nel suo cuore.

L’ESPERIENZA AMERICANA E IL RITORNO ALLA BASE
“Grazie Napoli, ma ora proseguo per la mia strada”. Giacinti mette da parte la nostalgia e le emozioni, diventando donna di mondo. Nel 2013 lascia la Campania e l’Italia, volando al Seattle in America. Negli USA si adatta ad un mondo diverso, dove anche il calcio femminile è visto con altri occhi, senza pregiudizi. “In America sono rimasta sorpresa dalle ragazzine che vanno ad allenarsi con le scarpette in spalla, in Italia non funziona così”. Ma anche nel Bel Paese ultimamente il calcio femminile sta facendo progressi, e dopo un solo anno la nativa di Borgo di Terzo sente il richiamo di casa e torna in patria. In Italia raggiunge un livello di forma incredibile, segnando quasi 100 gol in 5 anni tra Mozzanica e Brescia. E nel 2015 corona il sogno di vestire l’azzurro della Nazionale maggiore, convocata da Cabrini nelle qualificazioni all’Europeo. Una maglia gloriosa, che da allora non ha più lasciato.

L’ARRIVO AL MILAN
Nell’estate del 2018 Valentina Giacinti diventa ufficialmente una calciatrice rossonera, a proposito di maglie gloriose. Al Milan vince subito il titolo di capocannoniere alla sua prima stagione e un anno dopo il suo arrivo eredita da Sabatino la fascia di capitano. Con il Diavolo si toglie molte soddisfazioni, una su tutte il primo derby vinto. “Se vinciamo torno a casa a piedi” annuncia prima della partita. Detto… fatto: al Brianteo di Monza il cielo diventa rossonero, e Giacinti prende in spalla il borsone e si incammina verso casa. Donna di parola.

PRESENTE E FUTURO
Come detto in apertura, Giacinti in questa stagione sta davvero facendo faville: 8 reti nelle prime 10 giornate, oltre ai 3 gol segnati in Coppa Italia. E poi ci sono fattori non rappresentabili con freddi numeri, come il lavoro per la squadra e l’importanza nello spogliatoio. L’obiettivo per la stagione resta sicuramente la qualificazione alla prossima Champions League, ma Giacinti sicuramente terrà d’occhio anche la classifica marcatori. Mentre esalta i tifosi in mezzo al campo, il capitano rossonero pensa anche al suo futuro. Ha dichiarato in varie occasioni che non le dispiacerebbe intraprendere dopo il ritiro la carriera di allenatore, ma il vero sogno nel cassetto di Valentina è un altro: trovare la persona giusta ed aprire un bar. Se gestisce un locale come gioca, siamo certi che il Bar Giacinti sarà sempre pieno di clienti.

Credit Photo: Arnaldo Cavallotti

Sassuolo Femminile, 2020 terminato: i pensieri delle neroverdi

Il 2020 del Sassuolo Femminile è terminato con il ko con il Milan ma alle ragazze di mister Piovani va solo fatto un applauso per quanto fatto sin qui. Le ragazze hanno espresso il loro pensiero sui social. Ecco Cambiaghi su Instagram: “Si conclude un 2020 che ci ha viste, a detta di molti, inaspettatamente protagoniste. Ci siamo tolte diverse soddisfazioni, nonostante le difficoltà e il periodo in cui stiamo vivendo. Il lavoro paga sempre, ma a volte non basta. A volte non paga subito e non resta che accettare ciò che di buono si è fatto e ripartire da quello, puntando sempre più in alto!”

Così invece Filangeri: “Non abbiamo concluso questo 2020 come speravamo, ma sono molto soddisfatta e orgogliosa di quello che è stato il nostro percorso fino a qui” Questo il messaggio di BenedettaBrignoli“Domenica è stata la nostra ultima partita del 2020, purtroppo non è andata come volevamo. È stata comunque una partita che ci servirà per capire su cosa lavorare per migliorarci e per fare sempre meglio. Ci aspetta un 2021 ancora più impegnativo perché dobbiamo continuare il nostro percorso di crescita per raggiungere i nostri obiettivi, e per dimostrare di poter continuare a fare grandi cose! “.

Credit Photo: Federico Fenzi

Il 2020 delle Juventus Women

Uno scudetto in più, una marea di emozioni e vittorie, grandi scontri e record. Le Juventus Women salutano un 2020 vissuto da protagoniste assolute sul campo, un anno in cui sono state più forti delle difficoltà e capaci di migliorarsi giorno dopo giorno, gara dopo gara, allenamento dopo allenamento, con lo spirito che guida la squadra fin dal primo giorno. Tra dolci certezze ed entusiasmanti novità, sempre sotto la guida sapiente di Coach Rita Guarino, insuperabile, in ogni situazione, nel leggere i momenti delle partite e dei campionati.

L’AVVIO DEL 2020
L’anno è cominciato al Nereo Rocco di Trieste contro il Tavagnacco, con una vittoria larga (1-5), ma in rimonta, quasi come monito delle caratteristiche necessarie a fronteggiare le sfide successive: qualità, sì, ma anche fame e voglia di non arrendersi mai. Il primo gol dell’anno l’ha segnato, tanto per cambiare, Cristiana Girelli e in quella gara è arrivata anche la prima rete, all’esordio in bianconero, di Annahita Zamanian. Girelli ha sbloccato anche la seconda gara dell’anno, ancora una volta in un grande stadio apertosi al calcio femminile, il Castellani di Empoli. A decidere il match, vinto 2-1, il gol di Valentina Cernoia, con un’esultanza manifesto del lato più battagliero delle Juventus Women. In quell’urlo liberatorio c’è la rabbia di chi non concepisce la sconfitta, di chi non vuole porsi limiti. C’è l’anima del gruppo.

LO STOP
Partita dopo partita, le bianconere hanno continuato a vincere, con un solo mezzo passo falso, lo 0-0 in casa della Florentia, riscattato immediatamente in quella che si rivelerà essere l’ultima gara in casa della stagione: 5-1 all’Inter, con il ritorno al gol di Bonansea in casa dopo l’infortunio. L’ultima gara della stagione si gioca a Verona. Un’altra vittoria e con un’altra prima volta: la prima rete in bianconero di Tuija Hyyrynen. Il 22 febbraio 2020 finisce la stagione 2019/20.

#LEAD3RS
Quanto fatto in campionato fino a quel momento, però, è più che sufficiente per incoronare le bianconere campionesse d’Italia. 16 gare disputate, 14 vittorie e due pareggi, miglior attacco e miglior difesa, con un margine importante sulle inseguitrici. Numeri che raccontano il dominio e che uniti vanno a comporre lo scudetto da cucirsi nuovamente sul petto. Il terzo titolo di fila per una squadra che fin dai suoi primi passi ha saputo solo vincere, alzando il livello del suo rendimento ogniqualvolta le avversarie provino ad alzare l’asticella.

LA RIPARTENZA
Le paure, l’incertezza e le rinunce, con l’avvicinarsi dell’estate e dell’avvio della nuova stagione lasciano spazio alla speranza, che riapre le porte del campionato. Ritrovarsi rappresenta un’emozione nuova, pur tra le cautele e le difficoltà del periodo, il pallone che rotola riaccende l’entusiasmo. Si riparte, curiosamente, da dove ci si era fermati, da Verona. E si riparte vincendo; il 2-0 porta le firme di Cristiana Girelli e Arianna Caruso. Girelli riprende da dove aveva lasciato, con una media gol irreale, e le bianconere continuano a vincere. All’ultimo respiro, come contro l’Empoli, con pazienza, come contro il San Marino, in serate destinate a rimanere nella storia, come la prima volta della Serie A Femminile a San Siro, in uno scontro d’alta classifica contro il Milan, con prove di forza, leggasi i 4-0 a Fiorentina e Sassuolo, o in rimonta, come con Napoli e Florentia. Solo vittorie in campionato.

IL LIONE
In coda a un anno sportivamente quasi perfetto, arriva la UEFA Women’s Champions League. Il sorteggio mette sulla strada delle bianconere l’avversario più difficile, il Lione campione di Francia e d’Europa in carica. Vietato usare la parola “impossibile”, vietato anche solo concepirne il concetto, ma la montagna da scalare è altissima. La prima gara si gioca all’AllianzStadium, con il teatro più bello per una sfida speciale e, pur terminando con una sconfitta, rappresenta uno dei momenti più speciali del 2020. Perché le Juventus Women tengono testa alle avversarie, passano in vantaggio con Lina Hurtig, le mettono in costante difficoltà, per 90 minuti assottigliano un gap costruito in anni e anni di lavoro e possono sognare. Al ritorno, in un altro grande impianto, il Groupama Stadium, l’impresa non riesce e il Lione vince con merito, ma la consapevolezzaacquisita nel doppio confronto rappresenta il primo valore da portarsi nel 2021

IL BILANCIO
59 gol segnati, 16 vittorie, un pareggio e due sconfitte (entrambe in UWCL), questo il bottino complessivo del 2020 delle Juventus Women, che chiudono l’anno imbattute in Serie A, con numeri impressionanti e una serie di note liete. Dai gol di Cristiana Girelli, che nel conteggio finale si ritrova più reti che partite giocate, alla crescita esponenziale di Arianna Caruso, semplicemente provvidenziale in questo avvio di stagione, ai volti nuovi pronti a ritagliarsi il proprio spazio, come Lundorf e Hurtig. Poi i riconoscimenti, come la candidatura di Coach Guarino al The Best FIFA Women’s Coach, l’inserimento di Cristiana Girelli tra le migliori attaccanti per la UEFA, quello di Barbara Bonansea nella FIFA Women’s World XI. Si dovrebbero citare davvero tutte le ragazze parte di un gruppo che ritrova in sé stesso gli stimoli per migliorarsi sempre e che aspetta, con entusiasmo, il 2021. Per continuare sullo stesso percorso. Per vincere ancora.

Credit Photo: Andrea Amato

Gatteo Mare: le parole di Alice Brighi e Gloria Balzi

Il Gatteo Mare è una squadra che da due anni disputa il campionato d’Eccellenza dell’Emilia-Romagna. La società cara al presidente Attilio Nicolin, capitanata da Nicole Succi, è stata affidata al tecnico Erika Lisi. Dall’estate del 2019 fanno parte della rosa rossoblù Gloria Balzi, difensore classe ’90 di , ed Alice Brighi, portiere classe ’99, di Igea. Abbiamo raggiunto le due calciatrici per conoscere meglio la realtà romagnola.

Ragazze come vi siete appassionate a questo sport?
Alice:La passione per questo sport è sempre stata forte, ma posso dire di essermi avvicinata al calcio giocato all’età di 13 anni. Praticavo pallavolo da quando ero più piccola, finché chiesi ai miei genitori di poter provare calcio, così mi portarono in una squadra femminile vicino a casa. Direi di non aver deciso di giocare in porta, semplicemente mancava qualcuno che lo facesse, così sono andata io e ti dico che ad ora non mi vedrei in altri ruoli, nonostante io abbia ancora tanto da imparare. Io sono cresciuta calcisticamente con parte di questo gruppo, prima eravamo all’interno di un’altra società, e da due anni siamo a Gatteo Mare, realtà che ci permette di praticare lo sport che amiamo offrendoci strutture e materiali di qualità”.
Gloria:Mi sono avvicinata a questo sport sin da piccola. Nel mio quartiere mi ritrovavo sempre con i maschietti e i giochi che facevamo al parco erano solo due: nascondino e calcio. Ma il vero approccio è stato in prima media: il mio professore di educazione fisica ha portato la classe a un pomeriggio alternativo di sport organizzato dalla società calcistica del mio comune. Nel campo sportivo c’erano varie postazioni dove si praticavano vari sport, io e la mia migliore amica del tempo siamo subito andate in quella del calcio e li abbiamo conosciuto la realtà del calcio femminile dato che lo Junior Coriano possedeva sia una prima squadra che una primavera e delle giovanili. Da li è iniziata la mia carriera, diciamo non brillantissima perché non sono un fenomeno, ho sempre militato fra la C e la D, e le squadre in cui ho giocato sono Junior Coriano, Riccione, San Mauro Mare e per due anni ho giocato anche nel San Marino quando erano agli inizi in Serie C. Ho giocato con alcune ragazze che ora sono in Serie A, come Micciarelli e Menin, e sono molto orgogliosa di loro perché già dalla C avevo visto e gli dicevo sempre che potevano arrivare in alto”.

Alice come è andata la passata stagione per voi?
La scorsa stagione era iniziata molto bene, a metà del girone di andata ci trovavamo nelle prime tre posizioni, poi però abbiamo incontrato squadre più in forma ed organizzate e ci siamo trovate presto a metà classifica. Complessivamente stavamo facendo bene ma sapevamo di dover dimostrare ancora tanto. Dopo la pausa invernale, i primi di febbraio eravamo ripartite con il campionato e il 23 febbraio abbiamo giocato l’ultima partita prima dello stop dovuto al diffondersi del Covid-19. È chiaro che eravamo dispiaciute ed amareggiate, avevamo iniziato il girone di ritorno da poco, ma ovviamente sapevamo che quello che stava succedendo era più grande di noi, e dopo un momento di sconforto abbiamo capito e assimilato che non avremmo giustamente più ripreso”.

Gloria come è stato tornare ad allenarvi dopo tanto tempo in estate?
Io gioco a calcio per passione, amo questo sport per tutto quello che è in grado di donarti sia a giocarlo che a guardarlo, ma non è il mio lavoro. Il mio compagno, Mezgour Adil, è un calciatore di professione che vorrebbe anche diventare allenatore, possiedendo il patentino Uefa B. Per cui a casa nostra si parla solo di calcio giocato e teorico. Tornarci ad ad allenare a settembre è stato molto bello, più che altro per ritornare a vederci tutte insieme e a vivere lo spogliatoio, l’umore era bellissimo, frizzante e competitivo, grazie anche alla nuova allenatrice, ma non posso dire che mi sia mancato. Questo perché per come vivo io questo sport non si è fermato per troppo tempo, io e il mio compagno abbiamo seguito per tutta l’estate le partite in tv e i calcio tennis in spiaggia erano molto frequenti. Per la parte atletica io sono una ragazza molto sportiva, per cui ho cercato di rimanere sempre in forma andando in palestra o a correre, come sto facendo anche adesso con il nuovo stop”.

Alice con quali obiettivi volevate affrontare questa annata?
Questa stagione è iniziata con aspettative molto alte, soprattutto perché la società ci ha affiancato uno staff molto competente. Sul campo siamo seguite in tutto, dalla parte atletica a quella tecnica e tattica, fattore che non è assolutamente scontato soprattutto per quanto riguarda la nostra categoria. Ovviamente la volontà è quella di fare un buon campionato togliendoci grandi soddisfazioni, e perché no, puntare anche a qualcosa di più! Il gruppo è motivato non solo dallo staff, ma anche grazie a nuovi inserimenti che ci hanno rese più competitive in quasi tutti i reparti”.

Gloria come avete metabolizzato il nuovo stop?
“Nella squadra siamo tutte ragazze mature e responsabili. Capiamo la situazione e il momento di pandemia che stiamo vivendo, certo ci dispiace non allenarci e non poter giocare e provare a fare bene, ma accettiamo le decisioni prese, fiduciose che riusciremo primo poi a uscirne”.

Alice come sta crescendo il movimento femminile nella vostra regione?
“L’Emilia-Romagna vanta ormai tante squadre femminili e questo è decisamente stimolante. Nel campionato di Eccellenza, ad esempio, siamo 14 squadre dislocate per tutta la regione, da Riccione fino a Piacenza. La cosa davvero importante è che non solo sono presenti tante squadre, ma alcune giocano ad alti livelli in categorie elevate. Sul territorio romagnolo abbiamo, per esempio, il Riccione Femminile che gioca in Serie C; salendo di categoria c’è il Cesena Femminile che milita in B ed infine la San Marino Academy, neopromossa in Serie A, che abbiamo avuto la fortuna di vederla allenare più volte sul nostro campo da gioco. Il movimento calcistico femminile è cresciuto e sta crescendo molto sia in generale, ma anche facendo riferimento alla nostra regione, sperando che continui a farlo garantendo così a tutte le ragazze di praticare lo sport che amano”.

Gloria di che livello reputi il vostro campionato di Eccellenza?
Il nostro livello non è dei più alti. Ci sono molte squadre agli inizi e quelle più preparate soprattutto a livello tecnico, che nel nostro campionato è quello che fa la differenza, non fanno troppa fatica per vincere. Di certo è un campionato in cui vedi la vera passione delle ragazze che giocano riuscendo a sopperire alle lacune tecniche a mettendoci tutto il cuore e la grinta che possiedono, fino all’ultimo secondo”.

Quale reputate il momento il più bello della vostra carriera?
Alice:Anni fa mi allenavo con una preparatrice che mi ha fatto realmente appassionare al ruolo del portiere, la quale però, è rimasta con noi solo una stagione. Lo scorso anno, a sorpresa, ho avuto la fortuna di essere nuovamente seguita da lei ed è stato davvero motivante. Tutto quello che mi ha insegnato ho sempre cercato di farlo mio ed è stata la prima persona a farmi capire la particolarità di questo ruolo, quindi ti direi che il momento più bello è stato proprio rincontrare lei sulla mia strada calcistica“.
Gloria:Il momento più bello della mia carriera non c’è perché è tutta la mia carriera il momento più bello. Poter giocare a calcio liberamente e senza problemi lo reputo come una fortuna e una gioia per la mia vita. Penso a chi non può giocare, correre o solamente camminare a causa di disabilità gravi o malattie. Oppure penso a quelle donne e ragazze che essendo nate in paesi o luoghi non abbastanza liberi sia politicamente ma anche culturalmente, non possono avvicinarsi a questo sport perché femmine. Solo una cosa custodisco gelosamente nel mio cuore, che mi è rimasta impressa, sono le lacrime che ho visto sui volti di alcune delle mie compagne di squadra, soprattutto quelle più giovani, quando cambiavo squadra o per qualche motivo sono dovuta andare via. In quel momento ho capito che oltre ad aver trasmesso loro l’amore per questo sport e i sacrifici che bisogna fare per viverlo al meglio, ho lasciato il segno come persona, compagna e amica, è questa emozione per me vale più di tutto il calcio del mondo”.

 

Megan Rapinoe a supporto dei giovani transgender nel mondo dello sport

La campionessa del mondo Megan Rapinoe si schiera nuovamente a supporto dell’uguaglianza nel mondo dello sport. Questa volta per sostenere giovani ragazze e donne transgender per avere equali opportunità di praticare sport.

Oltre a Megan Rapinoe ci sono anche l’ex tennista Billie Jean King e la leggenda della WNBA Candace Parker, per un totale di 175 donne che hanno firmato un amicus curiae* (amicus brief) a sostegno di queste donne transgender.
Tutto è nato dal caso dell’atleta della Boise State University, Lindsay Hecox, che è transgender, e l’ACLU ha intentato una causa federale contro il governatore dell’Idaho Brad Little per ribaltare la legge. Ed ora Hecox riceve aiuto da alcune delle donne più famose nello sport del paese.

Come donne e atlete LGBTQ+, afferma il loro brief, “affermiamo che tutti i giovani meritano pari opportunità di partecipare allo sport insieme ai loro coetanei. Tali pari opportunità avvantaggiano l’intera comunità sportiva.

Questo amicus curiae è stato presentato in Hecox v. Little, una causa intentata contro lo stato dell’Idaho, che quest’anno ha approvato una legge che vieta alle ragazze e alle donne transgender di competere negli sport scolastici come ragazze e donne. Inoltre, che per gareggiare un’atleta transgender si sottoponga a esami medici per “dimostrarlo” tramite visita medica genitali, ormoni e il DNA dell’atleta per determinare il loro genere.

“Crediamo che ogni giovane, e in particolare i giovani che sono transgender, o intersessuali, dovrebbero essere in grado di partecipare pienamente allo sport insieme ai loro coetanei e ottenere i benefici che la partecipazione sportiva porta. Non c’è posto in nessuno sport per discriminazioni di alcun tipo. Siamo orgogliosi di supportare tutti gli atleti transgender che vogliono semplicemente l’accesso e l’opportunità di competere nello sport che amano”, ha detto Billie Jean King. La comunità atletica globale diventa più forte quando accogliamo e sosteniamo tutti gli atleti, inclusi gli atleti LGBTQI+”.

Il brief sottolinea il valore dello sport e richiama al disegno di legge dell’Idaho per i suoi test invasivi e non necessari dal punto di vista medico se il genere di una ragazza o di una donna è messo in discussione da un concorrente.

*amicus curiae: qualcuno che non è parte di un caso ma che offre informazioni che riguardano il caso ma che non è stata sollecitata da nessuna delle parti per assistere una corte. Può essere intesa come una testimonianza o esposizione di preoccupazioni riguardo il caso. La decisione di ammettere le informazioni è a discrezione del giudice.

Credit Photo: https://www.athleteally.org/

Il successo delle campionesse del mondo in Europa e piani futuri

Durante l’estate 2020 sono state diverse le calciatrici vincitrici della FIFA Women’s World Cup 2019 che si sono trasferite a giocare dagli Stati Uniti all’Inghilterra in FA Women’s Super League. Tra queste atlete vi sono: Tobin Heath, Rose Lavelle, Samantha Mewis, Alex Morgan, Christen Press e Emily Sonnett. Come procedono i loro successi e i piani futuri?

Tobin Heath e Christen Press
Le due calciatrici del Manchester United continuano i loro successi e si trovano in cima alla classifica a +4 dall’Arsenal. Per Heath gli ultimi due mesi hanno visto nomine in importanti premi: FIFA FIFPro BEST XI e WSL Player of the Month di Novembre. Il contratto col club inglese per entrambe scade il 30 giungo 2021.

Rose Lavelle e Samantha Mewis
Il Manchester City invece si trova in quarta posizione in classifica in FA WSL e continua la corsa in UEFA Women’s Champions League grazie alla qualificazione raggiunta per disputare gli ottavi di finale a febbraio 2021. Il 2020 è un anno speciale per Sam Mewis che ha ricevuto il premio US Female Soccer Player of the Year, premio destinato alla miglior calciatrice dell’anno USA.

Alex Morgan
Finisce il contributo di Morgan con il Tottenham Hotspur che vede la calciatrice concludere il contratto con il club inglese a fine 2020. L’Orlando Pride aspetta il ritorno della calciatrice che ha collezionato 5 presenze e realizzato 2 reti dopo il rientro dalla gravidanza.

Emily Sonnett
Vincitrice della Damallsvenskan con il Kopparbergs/Göteborg FC nel 2020, Sonnett è pronta ad una nuova avventura in National Women’s Soccer League con il Washington Spirit nel 2021. Difatti, recentemente è stata effettuata la cessione dell’atleta da parte del club dell’Orlando Pride.

Credit Photo: Pagina Facebook di Manchester United Women’s Team

The 30 best female footballer of the world 2020: Marta Torrejòn

Seppur un anno da dimenticare, il 2020 ha dato spazio ai grandi talenti mondiali che meritano di essere celebrate. I campionati che sono stati interrotti e conclusi hanno rovinato l’atmosfera, ma non hanno perso l’occasione di dare spettacolo. Nonostante ciò, le assenze da questa speciale classifica sono molte e di grande spessore. Purtroppo per varie vicissitudini non potranno essere presenti Rapinoe (Covid), Morgan (gravidanza), Guagni (infortuni vari), Marta (Covid), Hegerberg (rottura crociato) e Lloyd (Covid). Hanno saltato gran parte della stagione, ma il loro talento rimane innegabile. Quindi vediamo insieme le migliori 30 giocatrici al mondo del 2020.  Al ventisettesimo posto si trova Marta Torrejòn.

Se quello spagnolo sta diventando uno dei panorami più intriganti è anche grazie al difensore del Barcellona. La classe 90 è una delle veterane del movimento nonché una delle più rappresentative del Paese iberico. Con le blaugrana ha trionfato in campionato interrompendo il dominio dell’Atletico Madrid. Alzata anche la Supercoppa 2020 contro il Real Sociedad, l’ex Espanyol si sta preparando ad affrontare la finale della Supercoppa 2021 contro le colchoneros a gennaio. Mese che potrà essere ricco di trofei con la finale della Copa de la Reina 2020 contro il Logrono ad impreziosire il tutto. Attualmente nella Primera Division è a +2 dal Real Madrid secondo con ben tre partite in meno: il discorso scudetto è sempre più vicino alla chiusura. Oltre ad essere un simbolo barcelonista, è una delle migliori realizzatrici ed assistwoman della formazione.

Anche la Women’s Champions League ha riservato emozioni. Alle finale eight in patria, Marta Torrejòn e compagne hanno detto la loro. Superati quarti di finale con un risultato di misura, sono arrivate ad un passo dalla finale. Purtroppo il Wolfsburg non era dello stesso parere e le ragazze di Cortès sono tornate a casa a testa alta. Nell’edizione attuale, il Barça ha superato agilmente il PSV con un doppio 4-1.

Il 2020 di Marta Torrejòn liofilizzato:
Primera Division: 5 reti in 18 presenze
Supercopa Femenina: 4 reti in 2 presenze
Copa de la Reina: 3 presenze
UWCL: 4 presenze
Trofei: Primera Division (2020)

Premi IFFHS 2020: Jean Luc Vasseur, Olympique Lyon è il miglior allenatore di club femminili

La Federazione Internazionale di Storia e statistica del calcio ha introdotto per la prima volta il premio al miglior allenatore o allenatrice di club femminili.

Nel 2020, nonostante le difficoltà dovute al covid-19 in tutto il mondo, non è una sorpresa veder trionfare Jean Luc Vasseur, allenatore dell’Olympique Lyonnaise. Una vittoria molto ampia stando al ranking IFFHS, con 200 punti di stacco rispetto alla seconda posizione, occupata da Emma Hayes, allenatrice del Chelsea. Al terzo posto del racing IFFHS c’è Lluis Cortes, allenatore dell’FC Barcelona.

Il club francese domina da anni la massima competizione europea: fino ad ora sono 5 le vittorie consecutive della Champion’s League, con la possibilità di allungare il record anche quest’anno. Eccellenti risultati anche nel campionato francese, dove si è spesso verificata una sfida a due con il PSG. L’allenatore ha avuto sicuramente il merito di riuscire ad amalgamare al meglio il gruppo squadra, tenendo sempre alta la concentrazione nonostante gli ottimi risultati ottenuti.

Chi è la calciatrice di Serie A con più follower?

I social media ormai sono parte della nostra vita quotidiana. Un momento per condividere foto, fatti accaduti qualche tempo fa, ricordi, mostrare in nostro interesse verso una causa, uno sport o semplicemente seguire le cose che piacciono di più. Ma parlando di calcio femminile ed in particolare di Serie AChi è la calciatrice più seguita?

Si tratta della giocatrice brasiliana dell’AS Roma, Alves da Silva Andressa che ha 691K follower su Instagram. Classe 92′, parte integrante della Nazionale Femminile del Brasile, arriva in Italia nel 2019. Precedentemente i suoi successi risiedono al Barcellona (2016-2019) e Montepellier (2015-2016).

A seguire sul podio vi sono Barbara Bonansea (Juventus) con 419.3K follower e Yorelli Rincon (Inter) con 321.9K follower. Al quarto e quinto posto rispettivamente Martina Rosucci (Juventus) con 216.2K follower ed Elonora Goldoni (Napoli Femminile) con 215.7K follower.

Top 20 delle calciatrici con più follower su Instagram

1 Andressa Alves da Silva 691.8K AS Roma
2 Barbara Bonansea 419K Juventus Women
3 Yorelli Rincon 321.9K Inter
4 Rosucci Martina 216.2K Juventus Women
5 Eleonora Goldoni 215.7K Napoli Femminile
6 Valentina Giacinti 184K AC Milan
7 Cristiana Girelli 164.8K Juventus Women
8 Sara Gama 149K Juventus Women
9 Regina Baresi 139.6K Inter
10 Laura Giuliani 134.5K Juventus Women
11 Jacynta Galabadaarachchi 129.8K Juventus Women
12 Kathellen Sousa 124K Inter
13 Cecilia Salvai 115.3K Juventus Women
14 Manuela Giugliano 101.2K AS Roma
15 Lisa Boattin 94.3K Juventus Women
16 Julia Simic 93.1K AC Milan
17 Aurora Galli 90.9K Juventus Women
18 Cernoia Valentina 68.8K Juventus Women
19 Andrine Hegerberg 67.1K AS Roma
20 Estefania Fuentes Del Razo 60.6K US Sassuolo

Milan femminile: ripresa degli allenamenti il 28 dicembre

L’ultimo allenamento il 18 dicembre. Ora vacanze sino al 28 dicembre, giorno in cui il Milan femminile tornerà ad allenarsi presso il proprio Centro Sportivo Vismara.

La squadra rossonera allenata da Maurizio Ganz dovrà preparare la Supercoppa Italia: torneo che si terrà a Chiavari tra il 6 e il 10 gennaio 2021. Nel giorno della Befana, Giacinti e compagne se la vedranno con la Fiorentina di Antonio Cincotta.

Credit Photo: Fabrizio Brioschi

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