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Trento Calcio Femminile e TrentinoSolidale insieme: “I momenti di gioia non sono spariti”

Che cosa hanno in comune il calcio femminile e una organizzazione di volontariato? L’essere “frontiera”. Il Trento Calcio Femminile rappresenta a livello locale quel fenomeno definito da tanti commentatori sportivi come la «nuova frontiera dello sport»: il calcio femminile (che tanto ci ha entusiasmato ai recenti mondiali) non solo è in forte crescita ma permetterà a tante giovani donne di emergere in uno sport che fa del lavoro di squadra la sua essenza. È una grande opportunità per tante giovani, fonte di ispirazione e di esempio per chi lo pratica non solo per il livello agonistico ma anche per l’attenzione e l’impegno sociale che genera. Anche questo contribuisce alla crescita della nostra società.

TRENTINOSOLIDALE ODV rappresenta “l’ultima frontiera contro la povertà”: combattendo ogni giorno lo spreco alimentare – con la raccolta di ogni genere di derrate alimentari e con la loro consegna immediata a tante famiglie in difficoltà e ad altre associazione e istituzioni che assistono i più fragili della società – ha creato, con le sole forze dei tanti volontari che vi operano, un sistema sociale generativo e solidaristico capace di includere e di responsabilizzare.

E due realtà così non potevano che trovarsi per proporre qualcosa di nuovo e buono per tutti.

Tutto nasce dal desiderio di comunicare quello che la passione sportiva fa vivere a queste ragazze. E sempre in modo intelligente, innovativo e comprensibile per tutti, dai più giovani ai più anziani. Anche in tempo di pandemia che tutt’ora impedisce fare molte cose (compreso giocare a calcio) e che soprattutto sta mettendo a dura prova ogni famiglia.

Da queste difficoltà è nata l’idea caratterizzante del CALENDARIO 2021, preparato dalle ragazze del TRENTO CALCIO FEMMINILE, bellissimo, per significato e grafica. Un calendario, soprattutto, che veicola un messaggio in controtendenza con il difficile momento che stiamo vivendo: I MOMENTI DI GIOIA NON SONO SPARITI, ci sono ancora dentro ognuno di noi. Se ci pensiamo bene, possiamo trovare diversi motivi per essere contenti, nonostante tutto. Abbiamo imparato che la vita può essere bella anche senza alcune cose che sino a ieri sembravano indispensabili. Certo, queste cose ci mancano e le difficoltà aumentano, ma poi ci ricordiamo dell’amicizia, delle risate, delle nuove persone che abbiamo conosciuto e che ritroveremo appena le condizioni ce lo permetteranno. Se questo è stato possibile nel 2020, immaginatevi cosa potrà esserci nel 2021.

Per questa ragione si è scelto dedicare il CALENDARIO 2021 all’ESULTANZA, per aiutarci a ricordare che arriverà il momento in cui torneremo a gioire potendo abbracciare una persona, ma nel frattempo possiamo gioire sempre, anche quando non possiamo uscire di casa, incontrare i nostri amici o visitare le persone care. Perché i valori veri restano nonostante tutto: anzi così li apprezziamo di più. E proprio per questi valori non possiamo che avere a cuore anche l’attività di chi da sempre si impegna per chi ha bisogno, TRENTINO SOLIDALE ODV: in questo periodo di pandemia che pone tante limitazioni al fare non si è mai tirata indietro ed ha moltiplicato il suo impegno e la sua presenza.

Il desiderio di AIUTARE CHI CI AIUTA si concretizza quindi destinando una parte del ricavato raccolto con le donazioni per il CALENDARIO 2021 a TRENTINOSOLIDALE ODV per permetterle di continuare il suo sforzo di aiuto rivolto a ogni persona che ne ha bisogno. Per questo invitiamo tutti a prenotare il CALENDARIO 2021. Ma l’iniziativa non si esaurisce qui. Con la stupenda collaborazione di un partner come DAO CONAD il progetto di quest’anno si arricchisce anche di un altro aiuto concreto alle famiglie. DAO CONAD infatti ci mette a disposizione per ogni calendario prenotato UN BUONO SPESA DAL VALORE di 15 euro che potrà essere utilizzato nei suoi punti vendita aderenti all’iniziativa. Anche questo è un bel segnale di aiuto per le famiglie e per i concreti bisogni quotidiani.

Per prenotare il CALENDARIO 2021 è sufficiente andare sul sito www.trentocalciofemminile.it e compilare il semplice form presente. In questo modo si prenota il numero dei calendari che si desidera acquisire e magari regalare, si versa il proprio libero contributo e si viene avvertiti in quale punto vendita DAO CONAD sarà possibile ritirarli assieme al buono spesa in esso contenuto. Così rispettiamo tutte le limitazioni negli spostamenti e nelle consegne a mano, oggi così complicate dalle prescrizioni covid.

Dodici mesi di immagini che vogliono rappresentare la speranza e la voglia di farcela, ricordando a tutti che quei momenti di gioia non sono spariti e la fiamma è ancora accesa: chi lo appenderà al muro potrà dare un’occhiata di tanto in tanto e, ne siamo certi, qualche buffa foto farà sorridere l’osservatore oltre a ricordare, vedendo il logo di TRENTINOSOLIDALE ODV, l’infinito bisogno di aiuto.

Photo Credit: Trento Calcio Femminile (foto Calendario 2020)

Granamica Femminile: intervista alle calciatrici Maria Chiara De Deo e Filomena Schiavo

In Emilia Romagna uno dei team presenti nel campionato d’Eccellenza è il Granamica. La formazione cara al presidente Fabio Marconi, inserita nel girone B, è guidata in panchina da Gianluca Grimandi e capitanata da Miriam Savini. Abbiamo raggiunto, per conoscere meglio la realtà bianco-blu Maria Chiara De Deo, centrocampista di Bologna classe ’87 al secondo anno con il Granamica, e Filomena Schiavo, portiere classe ’96 di Toscanella di Dozza giunta in estate.

Ragazze come vi siete avvicinate a questo sport?
Filomena:Sin da piccola sognavo di giocare a calcio. Sapevo che questo sport mi è sempre appartenuto. Avevo 13 anni quando finalmente scopro dell’esistenza di una squadra femminile, e da lì non mi ha più fermato nessuno. L’ho amato e rispettato, ho dato e mi è sempre tornato indietro qualcosa, il calcio è al centro della mia vita. Cambiare ruolo per me è stato importante, grazie al mio allenatore dei portieri sono riuscita ad apprezzare molte altre cose del calcio che prima ignoravo. Mi ha trasmesso passione e onore che sono le basi più importanti per essere un portiere. Non è solo la grande parata a fare di un portiere il migliore, anzi, è curare i minimi dettagli che si celano al di fuori della porta che fanno la differenza in esso. Imparare a rispettare i compagni e soprattutto gli avversari. È per questo che amo il calcio”.
Maria Chiara:Ho sempre amato la palla e questo sport. Ho giocato in squadre parrocchiali, con gli amici al parco, in squadra miste, calcetti vari fino ai 20 anni. Poi ho deciso di cominciare davvero. Ho contattato una squadra di Bologna, l’Ancora, che quell’anno militava nel campionato di Serie D, l’attuale Eccellenza. Da lì è partita la mia carriera calcistica. Ho fatto anni in Serie D vincendo anche un campionato con lo United, ho giocato diversi anni in Serie C, fino a quando è giunta la bella opportunità di affrontare un campionato di Serie B con l’Imolese. Ho deciso poi di cominciare anche ad allenare e nell’ultimo anno a Imola ho giocato in prima squadra, occupato il ruolo di secondo allenatore della Primavera, allenando anche alcune annate del settore giovanile. Dopo quell’anno bello e pieno ho deciso di attaccare le scarpette al chiodo. Ma proprio in questa estate è arrivata una proposta che non potevo rifiutare. Ho fatto da secondo allenatore, al mister Mauro Morotti, alla prima squadra della Spal, squadra che nasceva proprio quell’anno e che ci ha dato tante soddisfazioni. È stato davvero un anno magico, dove ho imparato molto dalla società, dallo staff e anche dalle ragazze. Ho giocato anche una partita quell’anno, proprio contro il Granamica. Quella partita mi ha fatto tornare la voglia di rientrare in campo. È così che ho deciso di valutare l’idea di entrare a far parte di questo gruppo. Sono stata contatta da Gianluca Baldazzi, il nostro direttore generale e, parlando con il mister che ci ha seguite l’anno scorso Emanuele Brunetti, ho deciso di intraprendere questo percorso che continua anche quest’anno“.

Filomena come è stato tornare ad allenarvi dopo tanto tempo in estate?
Che umore si respirava nei primi allenamenti?

Premetto che per me è stato diverso, poiché dopo 3 anni di stop, tornare sul campo mi ha dato sensazioni molto più forti. Dopo il lockdown molte cose sono cambiate, si respira un’aria diversa, non c’è contatto e il distanziamento non è solo fisico ma anche mentale, ovvero mancano i piccoli gesti di sostegno anche solo la classica pacca sulla spalla”.

Maria Chiara come è andata la passata stagione per voi? Come avete vissuto lo stop dello scorso campionato?
“La stagione scorsa è stata complicata per certi versi. Squadra con tanti innesti, elementi nuovi anche molto diversi tra loro. È stato un percorso non facile ma che ci ha tolto anche qualche soddisfazione. Una squadra con un buon potenziale da far venire fuori al meglio. Purtroppo lo stop ha frenato tutto questo lavoro di creazione di un’identità di squadra. Non è stato facile per noi atlete ne per la società. E anche quest’anno è partito con qualche incertezza a causa di questo momento difficile che stiamo vivendo. Ma devo dire che la società ha davvero messo tutto quello che poteva per trovare una stabilità, e per poterci permettere di allenarci al meglio e con una rosa completa, con nuovi innesti importanti ma anche con ragazze giovani da far crescere, con un nuovo mister e con uno staff ancora più completo”.

Filomena come avete metabolizzato il nuovo stop? 
“Non bene, ripartire con una speranza e poco dopo doversi rifermare è come buttare via un lavoro appena iniziato. Anche se gli allenamenti continuano con molte più restrizioni si sente la pesantezza della situazione che non ci da la possibilità di lavorare come prima. Ma nonostante tutto speriamo in una ripresa del campionato al più presto”.

Maria Chiara come reputi il movimento nella tua regione?
“Sicuramente i media e l’evoluzione del calcio femminile in Italia hanno avuto un forte impatto anche nella nostra regione. La gente si interessa, le società creano squadre, si comincia con scuole calcio per le bimbe che vogliono avvicinarsi a questo sport. Molte strade nuove si stanno aprendo ed è bello per le nuove generazioni che possano avere tante cose che in questi anni abbiamo conquistato allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, battaglia dopo battaglia per mostrare a tutti chi siamo e quanto valiamo anche in campo come donne”.
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Filomena il tuo giudizio sul campionato di Eccellenza nella tua regione?
“Ovviamente non possiamo paragonarlo al campionato maschile, ma le società delle squadre femminili ce la mettono tutta per far sì che noi ragazze ci sentiamo allo stesso livello. Ci sono tante squadre agguerrite e tante calciatrici valide, che alzano il livello del campionato. Sicuramente non abbiamo gli spalti pieni ma l’affetto del nostro piccolo pubblico non manca mai”.

Maria Chiara: quali erano gli obiettivi ad inizio stagione?
L’obiettivo iniziale era sicuramente quello di trovare questa identità di squadra, un po’ lasciata in sospeso a marzo, trovare un’unità, formare una squadra e da lì partire con un discorso tecnico e tattico per affrontare la stagione, essere competitivi e lottare ogni domenica in un campionato comunque non facile. Tante squadre si sono rafforzate, tante nuove ragazze si avvicinano al calcio femminile”.

Quale momento reputate il più bello delle vostre carriere?
Filomena: Il momento più bello della mia carriera è stato l’esordio in Serie A2, nel 2016 contro la Jesina. Non credevo di riuscire ad arrivare ad un livello così alto, o almeno di poter debuttare nella seconda serie calcistica. Ricordo il pre-partita, nello spogliatoio il mister dopo aver  esposto la squadra titolare pronunciò il mio nome lasciandomi di stucco. Era un sogno per me e in quel giorno si era avverato. Che dire, di momenti belli quando ripenso al calcio, ma questo sicuramente li batte tutti “.
Maria Chiara: “Ho tanti ricordi belli di questo sport e ho tanti ricordi un po’ dolorosi, come in ogni vera storia d’amore. Ho avuto la fortuna di incontrare e di essere allenata da persone che hanno vissuto il calcio ad altissimi livelli. Ho avuto la fortuna di vivere dentro una società che nel maschile militava in serie A. Ho avuto la fortuna di giocare con e contro ragazze che oggi sono nella serie maggiore. Ho avuto la fortuna di aver giocato partite importanti, di aver segnato gol importanti. Non saprei scegliere un momento. Posso dire che tornare in campo dopo tutto questo periodo sarà davvero una liberazione e una gioia che varrà la pena vivere”.

Roma Cares con il calcio non vedenti: una giornata con Thomas e Ciccotti

Giornata di solidarietà per la Roma Femminile. Al Tre Fontane Le calciatrici Lindsey Thomas e Claudia Ciccotti hanno preso parte a un’iniziativa organizzata da Roma Cares con l’ASDD Roma 2000, eccellenza nel blind football che può vantare una squadra maschile, una squadra femminile (l’unica in Europa) e una scuola calcio per non vedenti.

Nel corso dell’evento le giocatrici giallorosse hanno incontrato i ragazzi e lo staff della ASDD Roma e hanno donato loro delle mascherine, delle copie del calendario #Amamiebasta, e alcuni palloni sonori utilizzati nel calcio per non vedenti.

Thomas e Ciccotti hanno anche provato l’esperienza di giocare a calcio come i ragazzi e le ragazze non vedenti sfidano la mascotte Romoletto da bendate. “Noi siamo fortunati, fanno delle cose incredibili. Mi rende orgogliosa”, ha dichiarato Thomas.

All’evento ha partecipato anche il giovane tennista romano e tifoso della Roma Flavio Cobolli.

Credit Photo: Domenico Cippitelli 

Il procuratore rosa: tutto ciò che è bene ricordare

Negli ultimi tempi c’è stato un massiccio inserimento dei procuratori “maschili” nel Calcio Femminile Italiano, invogliati dal possibile arrivo del professionismo nel settore; ma siamo sicuri che questa presenza gioverà all’intero movimento?

Ma chi sono i procuratori? O meglio chi dovrebbero essere?
I procuratori sono coloro che curano gli aspetti commerciali, legali ed economici che riguardano le giocatrici della squadra o della federazione per la quale si lavora. Inoltre sono aggiornati sui regolamenti vigenti a livello nazionale e internazionale, ed infine, hanno dimestichezza con il diritto sportivo e la redazione di contratti specifici.
Per diventare procuratore o agente dei calciatrici non é necessaria la laurea. Chi ha studiato Giurisprudenza, e sono anche avvocati, posso operare sul mercato come un agente ed assistere i calciatori in sede di trattativa, anche non iscrivendosi presso l’albo FIGC in quanto gli stessi sono già iscritti presso un ordine professionale. Così come disciplinato dalla nuova norma in materia, invece, per i diplomati è previsto un esame presso il CONI e successiva iscrizione all’albo degli agenti presso la FIGC.”
La mansione principale di un agente sportivo è di assistere un calciatore durante la trattativa con una squadra e durante i due anni di procura. La procura può durare anche più a lungo. Dunque questo professionista è l’agente che cura gli interessi dell’atleta, in special modo nel corso delle contrattazioni per la stipula di un contratto societario. Tutela, quanto più possibile, gli interessi dello sportivo e, di riflesso, i propri. La retribuzione, infatti, può arrivare fino al 3% del compenso lordo percepito dall’assistito. Spesso gli sportivi si affidano ad un legale specializzato in diritto sportivo, affidando a quest’ultimo la procura relativa agli aspetti legali e contrattuali della professione.

Non esiste un percorso formativo per svolgere questa professione, ma recentemente sono stati attivati dei corsi che uniscono le competenze trasversali a quelle economiche-giuridiche. Molto spesso i procuratori sono ex atleti che hanno maturato conoscenze specifiche richieste per lo svolgimento di questa professione. In pratica per capire come diventare un procuratore sportivo è necessario seguire le regole sportive, il mercato ed aiuta avere ottime competenze nello sport in cui si decide di operare.
Le atlete, le giovani calciatrici che militano nel mondo del Calcio, con notevoli ambizioni di successo sportivo, potrebbero essere le vere vittime di questo mondo di speculatori.
Occorrerà quindi un occhio vigile nelle proprie scelte: valutare con accuratezza nella scelta del proprio procuratore. Al di là dei guadagni dell’agente, esso dovrà garantire “passione per l’intero movimento”, inoltre dovrebbe spingere la propria ragazza a lavorare in questo ambiente nella massima trasparenza senza accordi o sotterfugi che potrebbero danneggiare il futuro di essa.

Sono già molteplici i casi, in Italia ed all’estero, di agenti che pensano solo alla retribuzione finale ed operano a nome e per conto del loro mandato facendo della procura come un documento da “fare soldi”, senza rispetto di chi sul campo o nel gioco ci mette la vita e passione per questo Sport e lavoro.
Pertanto prima di firmare una procura accertarsi che il vostro mandato sia nelle mani giuste, che il vostro così detto procuratore sia regolarmente iscritto ed abbia effettuato i corsi necessari alla regolare mansione, ed infine possieda la massima trasparenza e serietà professionale per gioie, con voi, delle vostre vittorie sul campo e nella vita.

Il pagellone della 12a giornata di Serie B: pollice su Lazio e Tavagnacco, Pomigliano rimandato, bocciati Como e Ravenna

La dodicesima giornata di Serie B è andata in archivio, quindi è tempo di vedere il pagellone di questo turno.

PROMOSSI

Lazio
Sapevamo che questa squadra doveva lottare per salire in A, e che per centrare l’obiettivo ci sarebbero stati momenti difficili. Ebbene possiamo dire che questa “piccola crisi” sembra superata, centrando contro il Vicenza una vittoria convincente.

Tavagnacco
Le friulane hanno trovato contro il Como un successo clamoroso e meritato, perché quando tutto sembrava pronto per il pareggio, i tre punti sono arrivati sul filo della sirena. Contendenti alla promozione tremate, le gialloblù son tornate.

Cittadella
Questo Cittadella sembra non aver subito il colpo della pausa forzata, e la conferma l’abbiamo avuta contro il Ravenna, perché non solo ha saputo reagire al doppio svantaggio, ma ha anche vinto la partita.

Perugia
Finalmente il Perugia ha portato a casa il suo primo punto conquistato sul campo che si aggiunge ai tre presi a tavolino contro il Como. Col Pontedera le grifoncelle hanno sofferto e retto l’avversario, e con un pizzico di fortuna (traversa centrata da Iannella nel finale) si porta a casa un punto fondamentale in ottica salvezza.

RIMANDATI

Brescia
Le biancoblù, al di là degli errori arbitrali, ha lasciato al Pomigliano i primi trenta minuti della partita, per poi riprendersi soprattutto nella ripresa. Davvero un peccato per il Brescia chiudere il 2020 con una sconfitta, perché il pari l’avrebbe sicuramente meritato.

Pomigliano
Alle pantere basta un eurogol della debuttante Tyler Dodds per avere la meglio sul Brescia, perché poi hanno solo difeso il vantaggio. Tre punti e aggancio in vetta. Da rivedere alcune decisioni arbitrali a favore della formazione campana, come il mancato rosso a Balbi.

Cesena
Il Cesena ha saputo reagire allo svantaggio iniziale, poi ha cercato in tutti i modi la rete che sarebbe valsa la vittoria, ma purtroppo non ce l’ha fatta. Almeno il punto c’è, ma ha un gusto amaro.

Orobica
L’Orobica ha avuto la forza di resistere alla pressione cesenate, portandosi a casa un pareggio importante per restare in cadetteria. Poi la sfiga ci si mette di mezzo, visto che hanno perso in un colpo solo Antolini e Foti.

BOCCIATI

Como
Stavolta il Como finisce tra i bocciati, perché se le lariane vogliono andare in Serie A non possono sottovalutare nessuna squadra, e contro il Tavagnacco ne è stata la prova.

Ravenna
La pausa forzata dovuta al Covid-19 sembra aver lasciato un segno alle ravennati. Davvero un peccato, perché contro il Cittadella avevano in mano per due volte il vantaggio, ma l’hanno sciupato nel finale.

Pontedera
Le pontederine dovrebbero recitare un mea culpa, perché avevano più qualità rispetto al Perugia, ma non l’hanno sfruttato in pieno. Certo, se poi ci si mette la sfortuna con la traversa presa nel finale da Iannella, la beffa per il Pontedera è servita.

Aggiornamento sul futuro del Lione con l’OL Reign

Circa un anno fa la squadra francese dell’Olympique Lyonnais ha acquistato il club di National Women Soccer League dell’OL Reign. La volontà di creare opportunità migliori per le calciatrici e strutture più adatte, ha portato il club francese a prendere decisioni sulla location del club statunitense.

Dopo varie discussioni e considerazioni, tra cui spostare il club in Florida a Miami, la decisione finale è quella di tenere il mercato dell’asse Seattle-Tacoma come casa dell’OL Reign.

Le ambizioni sono tante e di conseguenza vi è l’impegno e la necessità di costruire un nuovo stadio di calcio a Tacoma per far crescere il club USA anche a livello di incremento di tifosi, comunità, economia e cultura. L’Olympique Lyonnais si impegna così a fare un investimento sostanziale per sviluppare un nuovo centro di formazione per OL Reign a Tacoma. Inoltre, a rafforzare la rosa dell’OL con l’arrivo di due giocatrici internazionali nel 2021.

Inoltre, OL Reign è attualmente impegnato in trattative per estendere il suo contratto di locazione allo stadio Cheney di Tacoma oltre la stagione 2021.

Lo scopo finale rimane sempre lo stesso: possedere le due migliori squadre di calcio femminile del pianeta.

Credit Photo: https://www.olreign.com/

Antonio Cincotta, Fiorentina Femminile: “orgogliosi di essere tra le prime 16 squadre d’Europa. In campionato cerchiamo continuità”

“Il 2021 sarà un anno ricco di sfide per noi”. Antonio Cincotta ha rilasciato un’intervista al Corriere Fiorentino. Tra i temi trattati dal tecnico della Fiorentina Femminile non poteva non esserci la Champions League. “Siamo orgogliosi di esser tornati tra le prime 16 squadre d’Europa. E’ un obiettivo che è stato difficile da raggiungere. In estate abbiamo dato vita ad una vera e propria rivoluzione. Abbiamo perso molte calciatrici importanti e ne sono arrivate di nuove. Andare a Praga con ragazze giovanissime come Zanoli, Tortelli, Kim e Mascarello rende ancora più grande la nostra impresa”.

Il goal qualificazione è arrivato all’ultimo respiro con Daniela Sabatino: “lo Slavia è una squadra meglio attrezzata di noi per fare la Champions League. Siamo una delle tre non teste di serie che è riuscita a passare il turno. Non siamo tra le super d’Europa ma abbiamo consapevolezza di chi siamo. Abbiamo sconfitto una formazione nettamente più blasonata di noi”.

In campionato però la Fiorentina sta facendo molta fatica: “ci manca continuità – prosegue il coach gigliato – ma è difficile da trovare quando fai tanti cambiamenti. Lavoriamo partita dopo partita per migliorarci sempre di più. Le Coppe sono importanti per noi. Bilancio 2020? Direi che è impossibile farlo. Abbiamo trascorso un anno storicamente difficile e lo sport è passato giustamente in secondo, se non in terzo piano. C’è da augurarsi che il 2021 sia l’anno della rinascita e della fine di questo coronavirus”.

Propositi per il nuovo anno: “continuare a fare più punti possibili in questo anno di transizione. Lavoriamo al massimo per essere più competitivi. Aggiungo inoltre che ci mancano tanto i nostri tifosi. Loro sono la nostra spinta, la nostra marcia in più. Natale? Lo trascorrerò in famiglia nel rispetto di tutte le regole e le norme di protezione”, conclude il tecnico viola.

Ilaria Mauro: “Mi sono sentita una calciatrice per la prima volta verso i 25 anni”

Ilaria Mauro, attaccante dell’Inter Women, ha rilasciato una lunga intervista a MarieClaire.com, toccando molti aspetti riguardanti il calcio femminile.

Il percorso fatto per arrivare al livello attuale non è stato immediato, frutto di decenni in cui il calcio femminile era ben lontano dalla visibilità di ora, pur essendo a sua volta lontano dai livelli di altre realtà europee. Ilaria Mauro però sottolinea il gran merito delle calciatrici, che non si sono mai arrese:
Sono stati anni difficili per le squadre femminili, non è stato semplice tagliare i traguardi che sono stati raggiunti. E se è stato così è stato grazie a noi donne, calciatrici, sognatrici e sportive che non hanno mollato e non mollano. Personalmente mi sento molto fortunata a non aver mai avuto discriminazioni di genere nel corso della mia carriera. E’ capitato però da piccola. Giocavo in una squadra di soli maschietti, ero pure il capitano, e spesso i calciatori delle squadre avversarie mi prendevano in giro. Però poi quando segnavo una doppietta stavano zitti zitti.

In Italia, nonostante i passi avanti, il calcio viene ancora considerato uno sport prettamente maschile, sia a livello di pubblico che di pratica sportiva.
In Italia il calcio è maschile per antonomasia. Vuoi per un pubblico infinitamente più vasto, vuoi per gli sponsor, pubblicità, accordi commerciali infinitamente più elevato. Le nostre speranze sono riposte nella stagione 2022 – 2023, quando forse tutte le atlete donne otterranno il titolo di professionista. Il tifo è un po’ più sano, pulito. Il pubblico si limita a tifare la propria squadra. Nel calcio maschile invece gli insulti (e molto altro) sono all’ordine del giorno.

Spartiacque del movimento femminile sono stati senza dubbio i Mondiali del 2019, giocati in Francia: ” Un momento importantissimo è stato sicuramente il mondiale femminile del 2019 in Francia. Finalmente le partite sono state trasmesse su tutti i canali e questo ha permesso di far conoscere il calcio femminile in Italia in primis, e al mondo intero.”

L’attaccante dell’Inter Women torna poi indietro nel tempo, ripensando alla prima volta in cui si è sentita davvero una calciatrice.
Mi sono sentita una calciatrice per la prima volta verso i 25 anni, quando sono andata a giocare in Germania per il Sand e poi il Turbine Potsdam. Prima giocavo nelle giovanili, ci allenavamo solo la sera, era impegnativo ma non mi sentivo davvero una professionista. andare via di casa ti forgia dal punto di vista personale e lavorativo, sentivo di essere diventata una calciatrice a 360°.”

Infine riguardo alle bambine che si approcciano per la prima volta al calcio, ribadisce la necessità di lasciare a loro piena libertà nella scelta.
Lasciamo queste bambine fare quello che vogliono, lasciamole esprimere e vivere la loro passione senza paletti. A queste bambine poi direi che il calcio sarà un lavoro. ci saranno momenti molto pesanti e gioie immense da condividere. Ci saranno momenti in cui vi verrà voglia di mollare tutto ed è lì che dovrete essere più forti di prima.

Credit Photo: Bruno Fontanarosa

L’Ajax Vrouwen è campione di inverno dopo una sofferta vittoria, ma il PSV rimane in corsa

L’Ajax entra nella pausa invernale al primo posto dell’Eredivisie femminile grazie a una vittoria per 1-0 sul VV Alkmaar. Ma anche le contendenti al titolo del PSV chiudono l’anno con una vittoria: 2-0 contro lo sc Heerenveen.

AJAX-VV ALKMAAR

Dopo due partite di Champions League giocate contro il top club europeo Bayern Monaco (due sconfitte su due: 1-3 e 0-3), l’Ajax si è dovuto ricaricare per l’incontro in Eredivisie, ma per la squadra di Amsterdam, non è stato facile prendere il comando della partita.

La prima occasione è stata per le giovani avevrsarie dell’Alkmaar: la diciassettenne Emmeke Henschen ha tolto la palla a Lisa Doorn e ha messo in difficoltà il portiere Lize Kop con un duro tiro. Solo a metà del primo tempo la squadra di casa è diventata pericolosa: Linda Bakker ha trovato Eshley Bakker, il cui tiro è stato parato dal portiere finlandese Henriikka Makela.

Dopo la pausa, è stato necessario fare alcuni cambi per rompere l’incantesimo per l’Ajax in difficoltà. La sostituta Quinty Sabajo, è entrata in campo al posto di Eshley Bakker, che si è dovuta fermare dopo aver riceuto un involontario colpo in testa da parte dell’avevrsaria Robin Beemsterboer, anche lei sostituita per precauzione dall’Alkmaar. Ed è stata proprio   Sabajo, entrata al 52′, che ha segnato il gol dell’1-0 al 60′.

La leader dell’Alkmaar, la diciannovenne Chimera Ripa, ha avuto la possibilità di pareggiare i conti qualche minuto pià tardi, su assist di Emmeke Henschen, ma non è riuscita a trovare Lize Kop impreparata. Anche il portiere era sul bersaglio quando il sostituto Samya Hassani ha provato un lobo a lunga distanza.

PSV-SC HEERENVEEN

Le donne del PSV sono apparse anche loro stanche dalle partite europee: dopo aver perso entrambe le partite contro le campionesse del FC Barcelona.

Dopo un fitto quarto d’ora Kayleigh van Dooren ha messo fuori gioco il portiere Charetha Okken dopo un cross di Ellie Charlotte Jean ed il finale è stato un gioco da ragazzi: 1-0. La stessa freddezza è mancata però poco prima della pausa, quando Amy Harrison ha mancato il raddoppio. Il secondo gol del PSV è però arrivato nel secondo tempo grazie l’attaccante olandese Joëlle Smits al 66′.

Grazie a questa ultima vittoria il PSV è salito a diciannove punti (dopo nove turni di gioco), conquistando il secondo posto dell’FC Twente, e piazzandosi a soli cinque punti dall’Ajax.

Photo Credit: nos.nl

Ashraf Seleman, Lazio: “Vittoria importante, ma serve concentrazione per tutta la partita”

Ashraf Seleman, allenatore della Lazio Women, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, 233 di Sky.

“Siamo felici della vittoria di ieri contro il Vicenza, l’unico difetto è stato il non aver chiuso prima la partita. Siamo l’unica squadra del campionato imbattuta, l’unico rammarico è stato per l’approccio nella ripresa e l’ultima mezz’ora. Ci stiamo meritando però questa classifica importante, dove vincendo i recuperi saremmo primi. Dobbiamo lavorare sull’approccio e rimanere sempre in gara.

Non basta però, dobbiamo essere più cattivi in zona gol se vogliamo ambire alla promozione. Palombi? Sono felice per Claudia, ha meritato la doppietta. Adesso ci sarà la sosta, che forse arriva nel momento sbagliato. Stiamo facendo bene, dobbiamo continuare così anche nel 2021. Il 6 gennaio poi recupereremo la partita contro il Chievo”.

Credit Photo: Domenico Cippitelli

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