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Elitedivisionen combattuta: il Fortuna Hjorring si avvicina alla vetta

La 12esima giornata di campionato regala tanti gol e alcune sorprese. La lotta per il titolo è serrata e ci sono ben tre squadre che possono tranquillamente ambire alla vittoria finale. Ricordiamo che in caso di fine del campionato con più squadre a pari punti, a decidere sarà la differenza reti.

Il Koge, primo per differenza reti, conferma il buon stato di forma e vince per 2 a 1 contro il Thisted. Il Brondby invece è impegnato nel big match della giornata contro il Fortuna Hjorring, rispettivamente seconda e terza in classifica. A spuntarla sono le seconde, trionfatrici per 3 reti a 1. Il Brondby con questa sconfitta certifica un pessimo stato di forma, due sconfitte e un pareggio nelle ultime tre partite hanno permesso al Fortuna Hjorring di avvicinarsi alla vetta.

Cinquina del Kolding contro il Farum BK: 5 a 1 il risultato finale. Il Kolding torna così a conquistare tre punti ma il divario con il terzetto di testa è ancora molto ampio. Chiude la giornata la sfida tra Aarhus e Aalborg, vinta dalle prime come un 2 a 0.

Credit Photo: Pagina Facebook Fortuna Hjorring

“Bigger, Better, Freestyler”: oggi vi presentiamo Alisson Langlade

Il calcio femminile ha stupende interpreti sul piano tecnico, con un’eleganza sopraffina ed un’educazione del piede sublime. Se uniamo queste caratteristiche a delle freestyler professioniste di tutto il mondo esce fuori Bigger, Better, Freestyler; il nuovo simpatico progetto targato Calcio Femminile Italiano volto a valorizzare il calcio femminile attraverso il mondo del freestyle. Abbiamo coinvolto freestyler da tutto il mondo pronte a stupirci con le loro giocate ed i loro trick con l’obiettivo di sensibilizzare più gente possibile a questo magnifico sport dando prova che il calcio non è uno sport per soli maschi. Bigger, Better, Freestyler è la più grande freestyle challenge mai messa in piedi, coinvolgendo giocatrici da tutto il mondo che inoltreranno la nostra sfida a tutte le loro colleghe andando a creare una vera e propria rete mondiale.

La protagonista del video di oggi è Alisson Langlade. Alisson è una freestyler francese classe 2002. Ad appena 18 anni, ha fondato una sua scuola di freestyle per bambini. Unica nel suo genere, ha riscosso un successo importante che l’ha certificata come una delle interpreti fondamentali del movimento d’Oltralpe. Ha girato il mondo con il suo pallone facendo trick e coinvolgendo la gente del posto. Il suo percorso è solo all’inizio, ma già sta sconvolgendo il mondo del freestyle. Il suo video è disponibile sul nostro canale Youtube.

Res Women, Cunsolo: “Non so se sia giusto sospendere o meno l’intero campionato”

Il campionato di serie C va avanti a singhiozzo ma molte società continuano regolarmente ad allenarsi con la stessa intensità, in attesa che arrivi il proprio turno per scendere in campo. In casa Res Women, nonostante le poche partite disputate finora, nulla è cambiato e l’atteggiamento dello staff tecnico e delle calciatrici giallorosse è rimasto immutato. Poco da dire in quanto a calcio giocato, molto da raccontare in merito alla situazione attuale, alle decisioni della LND e ai progetti futuri della società capitolina. A fare da portavoce dello storica società romana c’è il Direttore Generale Roberto Cunsolo, che fa il punto sulla situazione attuale che si sta vivendo nel mondo Res.

Partiamo dalla situazione Covid-19… La LND ha rinviato i match che riguardano le regioni Arancioni e Rosse. Come giudichi questa situazione? Va bene così o dovrebbero sospendere l’intero campionato?
È difficilissimo dare un giudizio sull’operato della LND in merito a questa emergenza. Da una parte la voglia di continuare, dall’altra la necessità di tutelare la salute di tutti i tesserati: forse questa è la scelta più giusta ma in ogni caso qualunque decisione lascia adito a polemiche che in questo momento è meglio non fomentare. Non so se sia giusto continuare o proseguire: ci rimettiamo alle decisioni di chi ci dirige e ci atterremo a quanto stabiliranno.

Come si è organizzata la Res Women per contenere il rischio contagio all’interno della propria squadra?
Come Res Women da inizio stagione stiamo seguendo alla lettera il protocollo che la LND ha stilato per noi. Non stiamo utilizzando gli spogliatoi, stiamo cercando di mantenere le distanze laddove possibile, usando tutti i dispositivi di protezione utili e richiesti per questa emergenza.

Passiamo al calcio giocato. Come giudica l’avvio di stagione della Res Women?
Siamo partiti benissimo in Coppa Italia, vincendo tre gare su tre, e siamo inciampati nella prima di campionato, perdendo il match contro il Chieti. Purtroppo tutti questi rinvii non ci aiutano a raggiungere il massimo della condizione, ma ci stiamo allenando con dedizione e professionalità cercando di migliorarci di giorno in giorno.

Quali sono le avversarie che temete di più nella corsa alla promozione?
Sicuramente il Chieti, che contro di noi ha dimostrato di essere una grande squadra, ma anche il Palermo ha tutte le carte in regola per ambire alla promozione. Non credo però che dovremmo fare la corsa sulle nostre avversarie ma solo sui noi stessi: dobbiamo sempre giocare per vincere e conquistare il primato giocando da Res.

Un primo giudizio sul tecnico Roberto Amore, alla prima esperienza in una prima squadra di calcio femminile.
Roberto è un tecnico molto bravo e in questi primi mesi ha dimostrato le sue doti conquistando la stima di tutte le nostre ragazze. È entrato in questo mondo in punta di piedi e sta dando il massimo per capire i meccanismi tipici del calcio femminile, che sono ben diversi da quello maschile.

Quali sono le prospettive future della sua società? Quali obiettivi avete in cantiere a medio e lungo termine?
Abbiamo in cantiere molti progetti ma questa situazione di emergenza ci costringerà a fare ogni passo con estrema cautela e con tempi molto lunghi. Prima di pensare al futuro dobbiamo concentrarci sul presente: tutti insieme dobbiamo dare il massimo per ridurre al minimo il rischio contagio raggiungendo comunque gli obiettivi sportivi che ci siamo posti. Il resto dei progetti li porteremo a termine a tempo debito.

Credit Photo: Janina Keith – Pagina Facebook Res Women

Francesca Tortolini, Ducato Spoleto: “Dal basso si può solo risalire”

Reduci dalla sconfitta in casa della Polisportiva Cella, le ragazze della Ducato Spoleto fanno il punto della situazione analizzando ogni aspetto per proseguire con successo il loro nuovo percorso. Ce lo spiega Francesca Tortolini, maglia n. 10, trequartista, vittima di una pubalgia che la tiene lontana dal terreno di gioco.

Sei “fuori gioco” ormai da parecchio tempo: quando prevedi di essere di nuovo operativa?
“Prevedo di rientrare nelle prossime settimane, sto lavorando per tornare a far parte dell’organico il prima possibile. Non vedo l’ora!”

Domenica abbiamo subito una sconfitta importante: vorrei un tuo parere da dietro le quinte.
“Sicuramente c’è tanto da migliorare, siamo entrate a far parte di un mondo più grande di noi, dobbiamo crederci in primis noi, arrivare alla domenica senza paura delle avversarie, conoscendo i nostri limiti ma credendo in noi e nel lavoro che facciamo tutte le sere in allenamento.”

Che cosa pensi che si debba migliorare e come?
“Penso che dobbiamo migliorare i nostri limiti, lavorandoci e allenandoci il più intensamente possibile. Siamo un gruppo nuovo, delle veterane sono rimaste poche, dobbiamo imparare a conoscerci sia fuori che dentro al campo. Oltre che a livello di gruppo, dobbiamo migliorare anche a livello individuale lavorando ognuna sulle proprie potenzialità.”

Quali aspettative hai riposto in questo campionato?
“In primis giocare! E poi, sapevo che non sarebbe stato facile, certo, ma le batoste sono pesanti. Ma sono sicura che dal basso si può solo risalire.”

Mi sembra di capire che attribuisci il momento difficile della squadra allo scarso affiatamento dovuto all’ingresso di nuovi elementi.
“No no, il momento difficile è dovuto ad una serie di fattori messi insieme, i nuovi arrivi sono stimolanti, soprattutto perché ognuna delle nuove arrivate ha qualcosa da dare. Ovvio è che bisogna imparare a conoscerci sia in campo che negli spogliatoi, fidarci e affidarci l’una all’altra. Ma il problema principale è che tecnicamente e mentalmente dobbiamo fare quel salto che richiede la Serie C”.

Enrico Calvi, coordinatore dell’area femminile Sampdoria: “Settore giovanile fondamentale nel nostro progetto”

L’U.C. Sampdoria, in estate, si è iscritta, per la prima volta, al torneo regionale di Eccellenza ligure. La formazione doriana ha mosso i suoi primi passi nel mondo del calcio femminile nel 2015, dando vita ad un settore giovanile cresciuto di anno in anno. Abbiamo raggiunto, per conoscere meglio la realtà blucerchiata, Enrico Calvi, coordinatore dell’area rosa della società genovese e allenatore della squadra Under 17.

Sig. Calvi come è nato il progetto a tinte rosa della Sampdoria?
“Il progetto femminile della Sampdoria nasce nel 2015, con l’allestimento di una squadra under 12 composta da 20 ragazze. Di anno in anno il movimento è cresciuto, sin ad arrivare alle sei squadre attuali. Abbiamo formazioni Under 8, 10, 12, 15, 17 e 19, tutte partecipanti a campionati federali con un totale di 100 iscritte. Il 40% di queste hanno cominciato il loro percorso calcistico proprio in blucerchiato”.

La società quindi ha puntato forte sul settore giovanile vero?
La costituzione di un settore giovanile di qualità è stata alla base del nostro progetto. La società è voluta partire, per il proprio movimento femminile, da un gruppo giovane affiancato da uno staff competente. Cosi si è aperta la possibilità di avere il tempo di far crescere e lavorare il settore giovanile, bacino per la prima squadra del futuro”.

In questa stagione per voi la novità dell’iscrizione nel torneo di Eccellenza giusto?
Si, abbiamo deciso di affrontare questo campionato con la nostra Under 19. Si tratta di ragazze nate nel 2003-2004, affiancate, , nel loro percorso di crescita, da 4 o 5 ragazze, sempre molto giovani, che hanno maturato esperienze in categorie superiori. La scelta mira a dare dei punti di riferimento che possano guidare in campo questo gruppo”.

Che esperienza ha maturato dopo i primi anni all’interno di questo mondo?
Sono molto contento di come le ragazze in questi anni hanno lavorato. Riconosco la loro dedizione agli allenamenti, condita da attenzione, motivazione e voglia di crescere. Sottolineo, insieme ai colleghi del settore femminile, la capacità di apprendimento di queste ragazze. Per i campionati federali noto una crescita del gruppo, valido ormai anche nelle fasi a carattere nazionale”.

La vostra società ha allacciato contatti anche con altre realtà vero?
Avendo quasi metà del gruppo cresciuto interamente in casa doriana siamo stati sempre attenti al nostro territorio. Abbiamo affiliazioni anche con altre società vicine a noi, sotto il progetto Next Generation. Con loro abbiamo scambi anche culturali, di aggiornamento per cercare di far emergere anche i movimenti a noi care”.

Come hanno metabolizzato il recente stop dei tornei ragazze?
“Non è un momento particolarmente felice per tutta l’Italia. Ovviamente le nostre ragazze non sono state particolarmente contente, sul lato sportivo, di non poter iniziare la stagione. Siamo vicine a loro costantemente e cerchiamo, anche a distanza, di non lasciarle mai solo. Curiamo, con il nostro staff, la parte emotiva e dell’ambiente che le circonda per farle crescere al meglio. Hanno un piano alimentare da seguire, un programma di allenamento, oltre al nostro supporto costante, oltre che della nostra psicologa la dottoressa Paloscia”.

Serie C: tra le bomber del girone D salgono Olivieri e Di Martino, in quello C allungo per Ceccarelli

Quarto turno disputato, in parte, la scorsa domenica, nella Serie C femminile. Nei gruppi C e D sono state 5 le gare disputate sulle 11 in programma. Ben ventotto le marcature nelle  quattro gare giocate nel girone C, sei quelle messe a segno nell’unica partita andata in scena in quello D. Andiamo ad analizzare la classifica delle bomber dei due raggruppamenti, in questione.

Il girone C
Il raggruppamento C vede in testa sempre una calciatrice dell’Arezzo: ottava rete, settima nelle ultime tre gare, per l’estrosa ventitreenne delle amaranto Martina Ceccarelli, a segno in tutte e quattro le uscite delle toscane. Si prende la seconda piazza solitaria la punta classe ’90 del Filecchio Benedetta Fenili, a segno nella gara interna contro il Decimo Quarto Roma.  A quota quattro  ben otto calciatrici. A secco le  aretine Costanza Razzolini, Giada Gnisci e Carolina Paganini, mentre non è scesa in campo la bolognese Gaia Mastel. Scalata grazie al poker domenicale per la reggiana Francesca Burani, e per la jesina Tamara Fontana, in rete due volte. A segno con un sigillo a testa, invece, Valentina Bengasi del Filecchio e Giulia De Luca della Roma Decimo Quarto.

Classifica Marcatori
8 Ceccarelli (Ar) Fenili (Fi)
4 Razzolini (Ar), Gnisci (Ar), Paganini (Ar), Mastel (Bo), Bengasi (Fi),  Fontana (Je), De Luca (Ro), Burani (Re)
3  Magnusson (Bo),  Toppi (Pi), Bonacini (Re)
2 Tuteri (Ar), Cirri (Ar) Sciarrone (Bo),  Caccamo (Fi), Moni (Fi), Zambonelli (Je), Oleucci (Je), Tamburini (Je),  Mariani (Pi), Bassani (St), Ranzuglia (Vc),
1 Padovan (Ap), Lauria (Ap), Olianas (Ap), Verdi (Ar), Fanciulli (Ar), Esperti (Ar), Zeli (Ar),  Mencucci (Ar), Costantini (Ar), Minelli  (Bo), Arcamone (Bo), Hassanaine (Bo),  Lupi (Ds), Manganiello (Fi),  Siegrist (Fi), Pieroni (Fi), Battistoni (Je),   Rosetti (Je), Baroni (Pi), Gangi (Pi), Naldoni (Pi), Toma Menotti (Re), Ferrari (Re), Blommaert (Re), Parizzi (Re), Brundo (Pi), Pederzani (Ri), Magnani (Ri), Piergallini (Ri), Gerardi (Ro), Pomponi (Ro), Lombardo (St), Poli  (Vc),  Rastelli (Vc), 2 Autoreti (una in favore del Riccione, una della Jesina).

Il girone D
Meno prolifico al momento il raggruppamento D che vede quattro sole calciatrici in testa alla classifica, tutte con due centri. Stop forzato per la palermitana Maria Chiara Dragotto e per  Giulia Di Camillo, calciatrice del Chieti, raggiunte da due calciatrici delle salernitane del Sant’Egidio. Secondo centro per la punta Giulia Olivieri, mentre doppietta per la classe ’96 Sharon Di Martino.

Classifica Marcatori
Giu. Di Camillo (Ch), Dragotto (Pa), Oliveri (Se), Di Martino (Se)
1 Sgaramella (At), Ventura (At), Sgaramella (At), Neofytou (Ch),  Di Benedetto (Ch), Vukcevic (Ch), Fabi (Fo), Sciarretti (Fo), Angelone, (Fo), Margari (Le),  Cazzato (Le), Chirizzi (Le),  Guido (Le), Viscuso N. (Mo), Priolo (Mo), Incontrera (Mo), Zito (Pa),Viscuso I. (Pa) Impellitteri 55′ (Pa), Romani (Pe), Giuliani (Pe), Nagni (Ro), Cunsolo (Ro), Graziosi (Ro) Rossi (Ro), Gorrasi (Se),   Quirini (Te), Conti (Te), Proietti (Te)
* 4 autoreti (Due un favore del Sant’Egidio, una Palermo, una della Ternana)

Il Barcellona vince il Clasico con l’Atlético

Barcellona - Atlético Madrid
Barcellona - Atlético Madrid

L’Atlético lotta ma non riesce ad avere la meglio su un Barcellona schiacciasassi. All’ingresso un grande omaggio per Virginia Torrecilla, a cui facciamo anche noi i migliori auguri per una pronta guarigione ed un ritorno sui campi da gioco. Le prime occasioni sono delle colchoneras con Meseguer e un calcio di rigore di Duggan per fallo di mano di Torrejón. Dal dischetto però Cata Coll riesce a parare il tiro della nazionale inglese, numero 18 colchonera.

Il Barça allora aumenta la pressione e Alexia Putellas ha una prima occasione ben respinta da Peyraud. Patri Guijarro però non sbaglia su assist di Graham Hansen dopo avere dribblato il portiere rojiblanco Peyraud e il Barça va sull’1-0. Prima dell’intervallo raddoppia su calcio di rigore. Questa volta è Tounkara in area dell’Atlético a commettere fallo di mano e Jenni Hermoso non sbaglia dagli undici metri. Ancora in rete la numero 7 catalana che supera Alexia Putellas nella speciale classifica delle goleador blaugrana.

Nel secondo tempo l’Atlético ci prova con Ludmila ma Graham e Oshoala hanno l’occasione per portare a 3 le goal delle azulgrana. Stavolta è Martens, nazionale olandese, numero 22 del Barcellona a siglare il 3-0 che chiude definitivamente la partita. Dopo cinque giornate la porta blaugrana è ancora inviolata. Il Barça insegue il Granadilla un punto sotto in classifica con 2 partite in meno da recuperare mentre per l’Atlético resta il sogno Champions attendendo qualche passo falso da parte delle catalane.

Se volete rivedere le azioni salienti di questa affascinante partita

Foto: As

Benedetta Glionna, Empoli Ladies: “Viviamo un momento difficile a causa della pandemia. Un campionato all’estero? Prima o poi perché no?”

“Vincere due scudetti è stato un grande insegnamento per me”. Benedetta Glionna, classe 1999, si sta rivelando uno degli elementi di punta in questa straordinaria stagione empolese. Nel corso di questa prima parte del campionato, l’atleta nata a Napoli ha siglato tre goal in cinque match. L’arma in più del tecnico Alessandro Spugna che l’ha voluta fortemente in Toscana avendola conosciuta nella Primavera bianconera. “In futuro vorrei rimanere nel mondo dello sport” ci confessa l’attaccante azzurra:

Come ti sei avvicinata al mondo calcistico e da dove nasce la tua passione per il pallone?
Il mio percorso nel calcio è iniziato quando avevo 5 anni seguendo le orme di mio fratello che giocava e gioca tutt’ora. È stato lui che mi ha subito fatto appassionare a questo sport.

Dalla Serie C col Fiammamonza ti sei ritrovata a vincere due scudetti con la Juventus. Ti saresti mai aspettata un salto di carriera così enorme?
Non mi sarei mai aspettata di vivere delle esperienze così importanti. E’ stato emozionante essere campionessa d’Italia non una ma ben due volte.

Qual è la calciatrice (o il calciatore) a cui più ti ispiri? E quale quella più forte con cui hai giocato (sia con o contro)?
Il calciatore a cui mi ispiro da sempre è Edinson Cavani, lo seguo da molto tempo. Invece una delle calciatrici più forti con cui ho giocato è Ingvild Isaksen, che è stata mia compagna di squadra nella Juventus nella stagione 2017/18.

L’anno scorso la salvezza col Verona, quest’anno lotti per le piazze più alte con l’Empoli. Come giudichi queste esperienze?
Sicuramente sono due esperienze che mi stanno facendo crescere. All’Hellas Verona ho lasciato un bellissimo gruppo, ma abbiamo avuto qualche difficoltà per quanto riguarda i risultati sul campo. Qui a Empoli c’è un gruppo giovane in cui mi trovo molto bene e stiamo cercando di crescere e migliorare sul campo partita dopo partita.

Cos’è per te la maglia della Nazionale?
Indossare la maglia Azzurra della Nazionale è una delle emozioni più grandi che si possano provare: non si può descrivere. Penso sia il sogno di tutti i ragazzi e le ragazze che giocano a calcio.

Dove può (e vuole) arrivare Benedetta Glionna in futuro? E soprattutto chi è?
A livello calcistico guardo poco al futuro e penso a lavorare giorno dopo giorno per migliorarmi. A livello extracalcistico una delle mie più grandi passioni è la musica e inoltre frequento l’Università online dove studio Scienze motorie.

Ti interesserebbe disputare un campionato all’estero?
Sì, prima o poi mi piacerebbe fare un’esperienza fuori dall’Italia. Sarebbe stimolante.

Cosa comporterà per te e per il movimento femminile l’avvento del professionismo?
E’ un grande passo in avanti per tutto il movimento, soprattutto per gli sforzi e per le conquiste raggiunte dalle calciatrici precedenti alla nostra generazione che non hanno avuto la possibilità di vivere questo cambiamento. È un riconoscimento che rafforza l’importanza dei diritti delle donne nello sport e combatte le differenziazioni di genere.

Stiamo attraversando un momento molto difficile a causa della pandemia. Come lo stai vivendo?
È un periodo molto difficile per tutti. Ho passato i mesi di lockdown a casa con la mia famiglia: era tempo che non avevamo momenti di condivisione tutti e 4 insieme. È stato piacevole, ma avevo tanta voglia di tornare a giocare.

Credit Photo: Alessio Boschi

Milan femminile: Dowie-Simic-Boquete, il trio che fa sognare lo scudetto

Un mercato quello rossonero, condotto da Elisabet Spina e staff, decisamente eccellente: dagli esuberi ai nuovi acquisti. Il Milan femminile si è rinforzato molto in questa sessione estiva-autunnale per centrare l’obiettivo minimo che sarebbe la qualificazione alla prossima Champions League.

Occhio però, alle sorprese inaspettate: si, perché il team di Maurizio Ganz sta mantenendo la scia della Juventus capolista, ottenendo nella giornata passata il secondo posto in classifica e chissà che l’ultimo arrivo di Veronica Boquete non possa aver lanciato un altro messaggio al campionato di Serie A: «Per il tricolore c’è anche il Milan femminile»

Già perché il tris Dowie-Simic-Boquete evidenzia quattro caratteristiche importanti: qualità tecnica, esperienza, personalità internazionale e trofei vinti. Sono ben 13 le coppe alzate al cielo da queste tre giocatrici: 2 Campionati inglesi; 1 FA CUP; 1 Campionato svedese; 2 Campionati tedeschi; 4 Coppe di Germania; 1 Coppa di Francia; 1 Champions League; 1 Algarve Cup.

Credit Photo: Fabrizio Brioschi

Rachele Peretti, Chievo Verona Women: “Vestire questa maglia, una grande responsabilità”

Rachele Peretti, classe 1992, portabandiera del club e fantasista di successo. Il Chievo Verona Women, c’è un legame profondo tra società e atleta che è nato già all’età di 9 anni con la Fortitudo Mozzecane e che proseguirà almeno fino a giugno 2021. L’abbiamo intervistata per conoscere la sua importanza e per confermare l’attaccamento alla maglia n°7 e dei tanti sacrifici fatti per arrivare al successo di oggi.

Da dove o cosa è nata la sua passione per il calcio e quando ha deciso di diventare calciatrice professionista?
“La mia passione per il calcio è nata in casa, con mio papà e mio fratello appassionati di calcio; Ho iniziato a guardare le partite fin da subito e appena abile ho iniziato a giocare con mio fratello nel giardino di casa e per strada con gli amichetti del paese. Dopo qualche mese nella squadra maschile dei miei coetanei ho deciso di spostarmi di qualche km ed entrare nel calcio femminile, da lì, quello che oggi è il Chievo Women e che al tempo era la Fortitudo Mozzecane, sono cresciuta all’interno di una sana e rara famiglia”

Come si sente a vestire i colori di una città come Verona?
“Verona è una piazza storica del calcio, inoltre abbiamo la fortuna di avere due squadre che militano nei campionati più alti del calcio femminile. Per quanto mi riguarda, vestire la maglia del ChievoVerona è un piacere enorme e una responsabilità importante che mi spinge a dare sempre il meglio di me”.

Ha raggiunto un grande traguardo ma come riesce a conciliare famiglia/studi con impegni personali?
“Non essendo ancora arrivati al professionismo al 100%, molte di noi si vedono ‘costrette’ a fare molti sacrifici per portare avanti questa passione, ma è proprio questo valore che a mio parere ci rende tutte meritevoli dei piccoli traguardi che si stanno raggiungendo grazie alla devozione che indirizziamo a questa enorme passione. Il lavoro e lo studio molti giorni rendono più pesante l’allenamento, ma è una cosa a cui ancora non riesco a rinunciare”.

Può fare il nome di una compagna di squadra con cui si sente particolarmente in sintonia?
“Non mi piace molto parlare dei singoli, soprattutto in un contesto sportivo come quello del calcio in cui il gruppo è la spinta più forte che porta al successo. Siamo un gruppo unito, rispettoso e stiamo molto bene insieme. Lo sport è bello anche perché crea legami forti anche al di fuori del campo”.

Il calcio cosa le ha dato a livello personale e quali insegnamenti appresi sul campo le sono serviti fino ad oggi?
“Il calcio per me è stato ed è vita, una valvola di sfogo ma anche un continuo mettersi in discussione per vedere fino a dove è possibile arrivare. Prendere consapevolezza di quello che si è e di quello che si può diventare è fondamentale per crescere e migliorarsi. Lo sport in generale è disciplina, educazione, sacrificio, valori importantissimi che oggi purtroppo vengono sottovalutati in molti ambiti.

Prospettive ed obiettivi per il futuro?
“Mi sento di poter dare ancora tanto al calcio, se le mie condizioni fisiche me lo permettono cercherò di fare il massimo per portare il Chievo Verona Women più in alto possibile”.

Credit Photo: Pierangelo Gatto

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