Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 4193

NWSL and NWSL PA: carte collezionabili con la partnership Parkside Collectibles

La National Women’s Soccer League e la National Women’s Soccer League Players Association hanno annunciato la loro partnership con Parkside Collectibles, società di carte collezionabili sportive. Parkside Collectibles sarà la prima azienda di carte collezionabili sportive a creare un set di carte collezionabili di calcio per sole femminile.

“Sono un grande collezionista di carte collezionabili e quando mia figlia giocatrice di calcio ha voluto raccogliere le carte dei suoi eroi, ho dovuto dirle che nessuno le fa”, ha detto Matt Peek, co-fondatore di Parkside Collectibles“In quel momento ho chiamato Eric e abbiamo deciso che queste fantastiche atlete devono essere rappresentate come lo sono i loro contemporanei.”

“Siamo entusiasti di collaborare con Parkside Collectibles per offrirci un altro modo divertente per interagire con i fan della NWSL in tutto il mondo”, ha affermato Lisa Baird, Commissario della NWSL“Il 2020 è stato sicuramente un anno da ricordare per il nostro campionato e queste carte collezionabili metteranno un segno su questo momento e ci aiuteranno a mettere in mostra gli incredibili atleti che compongono la NWSL”.

Il primo set di carte collezionabili sarà un set in edizione limitata 2020 NWSL Challenge Cup, con ogni set per mostrare 15 carte, e includerà carte Firma inserite casualmente di una stella NWSL o una carta rookie “Promising Prospect”. Per acquistare le carte, qui.

Le atlete da evidenziare in questo set: Rachel Daly degli Houston Dash, Kealia Watt dei Chicago Red Stars, Simone Charley e Morgan Weaver del Portland Thorns FC, Paige Monaghan dello Sky Blue FC, Ashley Hatch del Washington Spirit e altri ancora.

Le carte Signature autografate dalle atlete: includeranno Christine Sinclair del Portland Thorns FC, Bethany Balcer dell’OL Reign, Tziarra King dello Utah Royals FC e altre ancora da annunciare.

“Questo set è tra i nostri più speciali in quanto rappresenta lo slancio per promuovere l’equità di genere sul campo di gioco e fuori. La presenza degli atleti emergenti di oggi coltiverà il potenziale delle all-star di domani”, ha affermato Eric Christensen, CEO / co-fondatore di Parkside. “Gli atleti ispirano i nostri giovani a lottare per il meglio. Ne abbiamo bisogno adesso”.

Credit Photo: https://www.nwslsoccer.com/

Chara Neofytou: “Ho scelto Chieti per vivere una nuova esperienza e fare bene”

Ha già destato molto interesse e curiosità fra i tifosi neroverdi l’arrivo a Chieti della giocatrice cipriota Chara Neofytou. Classe ’96, lo scorso anno ha giocato in Prima Divisione Greca con la maglia dell’Avantes Chalkidas segnando due reti. In passato è stata in forza alle Apollon Ladies a Cipro, Aris Salonicco e Amazones Dramas in Grecia.

Chara Neofytou è entusiasta di questa sua nuova esperienza e si dice pronta a dare sin da subito una mano alle sue compagne per portare la squadra in alto:

“Mi trovo bene qui, voglio che diventiamo come una famiglia per relazionarci sempre più al meglio sul campo e fuori e raggiungere insieme buoni risultati. Servirà allenarci sempre bene per arrivare in alto.

Mi piacerebbe vincere il campionato”.

Il 2020 è un anno difficile per tutto lo sport a causa del Covid, ma la cipriota ha le idee chiare su come tornare subito in forma e ambire così a risultati importanti:

“È un anno strano: torniamo sui campi di gioco dopo tanto tempo. Ovviamente non siamo ancora al meglio della condizione e per un po’ di tempo non avremo i tifosi ad incitarci e questo ci dispiace molto.

 Dovremo allenarci  al meglio, in particolare in questo brutto e strano periodo, e dovremo cercare di evitare gli infortuni”.

Chara Neofytou non conosce bene il calcio italiano, ma è sicura di poter dare il suo apporto alle neroverdi per disputare una grande stagione:

 “Ancora non mi sono ancora resa conto di come sia il calcio italiano, ma credo che sia migliore della prima divisione greca e per questa ragione ho scelto di venire qui, per vivere una nuova esperienza e vedere se posso giocare ad un livello superiore. Aspetto di rendermi conto di cosa io possa fare: voglio vedere come reagirò al calcio italiano, diventare più forte e competitiva, giocare al meglio e trovarmi bene dentro e fuori dal campo”.

Chara Neofytou si presenta così ai suoi nuovi tifosi:

“Mi sento una giocatrice veloce, mi piace giocare palla a terra e con passaggi lunghi facendo anche cross, non mi vedo solamente come un difensore, amo andare anche in avanti. Ogni anno segno alcuni goal: vorrei segnarne per il Chieti e i suoi tifosi”.

Credit Photo: Chieti

Serie B, la Top 11 della prima giornata: difensori che diventano attaccanti, Martín vera bomber di razza, il ritorno di Riboldi

Primo turno di Serie B andato in archivio, quindi diamo uno sguardo alla nostra Top 11 di giornata.

Modulo: 4-4-2

PORTIERE

Federica Russo (Como): ha mostrato sicurezza alla sua squadra, e quando bisognava mostrare le sue doti lo ha fatto, come quando dopo otto minuti di gioco ha ipnotizzato la giocatrice del Perugia Piselli, facendola sbagliare. Non ha commesso alcun errore durante la gara. Se fossi in lei me la prenderei con lo staff tecnico: loro si che facendo sei sostituzioni, invece di cinque previste da regolamento, hanno commesso una papera…

DIFENSORI

Linda Giovagnoli (Ravenna Women): ha 18 anni, ma sembra abbia l’esperienza di una veterana, e quando il gioco si fa duro, Linda decide di entrare: la sua sassata permette alle ravennati di vincere il derby romagnolo contro il Cesena. Se il buongiorno si vede dal mattino, beh Linda lo ha già mostrato.

Margot Gambarotta (Lazio): oltre a saper far ordinaria amministrazione in difesa, sa farsi notare anche in attacco: l’anno scorso ha segnato due gol, domenica ha partecipato alla sagra delle dieci marcature al Pontedera. Implacabile sia dietro che davanti (sportivamente parlando).

Claudia Silvi (Roma CF): in questa domenica i difensori si trasformano attaccanti, quindi perché non deve partecipare anche Silvi? E’ lei a dare il vantaggio alla squadra giallorossa, e a dare sicurezza nei momenti più importanti della sfida con l’Orobica. L’anno precedente ha vissuto con la Lupa una difficile stagione, quella che è appena iniziata potrebbe significarne la sua rinascita.

Federica Veritti (Tavagnacco): se le friulane sono tornate a casa da Pomigliano con un punto, il merito è stato anche suo, perché per la prima volta nella sua carriera finisce nel tabellino delle marcatrici, e lo ha fatto per ben due volte. Emozionante la dedica fatta alla compagna Puglisi fuori per infortunio.

CENTROCAMPISTE

Giulia D’Antoni (Pontedera): nella partita contro la Lazio è l’unica a salvarsi della formazione guidata da Ulivieri, poiché il gol pontederino è di sua firma. Ci fa piacere, perché Pontedera la conosce da cinque anni, quindi è bello vedere che sia stata lei ad andare a referto. Con la speranza che nel prossimo incontro abbia un lieto fine…

Penelope Riboldi (Pomigliano): alle granata serviva una centrocampista di esperienza, perciò hanno deciso di puntare su una giocatrice che ha fatto la Serie A (su tutte Napoli, Orobica, Mozzanica e Chievo Valpo), conosce anche la cadetteria, visto che l’anno scorso ha indossato la maglia della Roma CF, anche se ha passato una  stagione difficile causa squalifiche e infortuni. Quindi per lei non c’è stato alcun problema calarsi in una nuova realtà, e lo ha fatto nel migliore dei modi, realizzando al rete del momentaneo 2-1 campano. Bentornata Penelope, ci sei mancata tanto.

Stefania Dallagiacoma (Chievo Verona): la ventisettenne trentina è una delle poche note liete della rosa clivense. Brava a trovarsi nella posizione corretta per infilare il tap in vincente per il provvisorio vantaggio gialloblù. Peccato che le sue compagne non sono riuscite a difenderlo…

Rachel Cuschieri (Lazio): la maltese ex PSV si è mostrata subito importante per il centrocampo laziale, praticamente come un giudice che vuole emettere immediatamente una sentenza: la sua rete ad inizio ripresa ha dato il via alla goleada biancoceleste, e i pimi tre punti stagionali portano anche la sua firma.

ATTACCANTI

Adriana Martín (Lazio): se Lotito ha come obiettivo portare le aquilotte in Serie A, possiamo dire che prendendo l’attaccante spagnola il numero uno biancoceleste ha fatto centro. Prima partita ed ecco serviti tre gol: punizione, dribbling alla difesa e superamento del portiere. Quelli che servono per portare le laziali a raggiungere la massima serie. Candidata al titolo di capocannoniere stagionale.

Greta Ponte (Cittadella Women): l’attaccante padovana ha 23 anni, ma si è trovata al posto giusto al momento giusto: ha avuto la lucidità e freddezza nel realizzare il rigore che ha dato al minuto 90 i tre punti per le padovane. Ed è cosa di non poco conto.

Giulia Orlandi, Arezzo: “Abbiamo aspettative importanti per questa stagione”

L’Arezzo Calcio Femminile sarà ai nastri di partenza del prossimo torneo di Serie C con aspettative importanti. Il team toscano nei mesi scorsi ha visto, nei piani alti dei vertici dirigenziali, l’insediamento di Massimo Anselmi che ha rilevato le quote della squadra femminile subentrando cosi alla presidentessa Chiara Tavanti. La formazione sarà guidata da Luca Bonci, che in precedenza aveva allenato le amaranto in Serie B, due anni fa, e nella seconda parte della passata stagione. Abbiamo raggiunto uno dei pezzi pregiati dell’undici toscano, inserito nel girone C di terza serie, Giulia Orlandi, centrocampista fiorentina classe ’87, che in estate si è legata al sodalizio aretino.

Giulia dalla tua hai una carriera di tutto rispetto. Quando è iniziata la tua passione per il calcio?
“La passione per questo sport in me esiste fin da piccola. Ho sempre giocato a calcio, con gli amici al campetto, a scuola fino a quando a 12-13 anni non ho iniziato in una vera e propria squadra.  Un paio di anni dopo circa c’erano invece già le prime battaglie tutte al femminile. In campo incrociavi le varie Sandy Iannella, Priscilla Del Prete, Jessica Migliorini, Alia Guagni, Carolina Pini, Adriana Ricciardi, Serena Patu, Eleonora Benucci, Valentina Giusti, Martina Pitzus, Daria Nannelli, Chiara Romiti, Arianna D’Agostino, ovvero tutta una serie di ragazze che qualche anno dopo insieme o contro ho ritrovato nella massima serie. Ne son passati 20 di anni e ancora siamo qua a correre dietro ad un pallone”.

Sei una fiorentina che ha legato la sua carriera alla città viola. Per te anche la fascia da capitano con il Firenze, che esperienza è stata?
“La fascia da capitano è un’emozione che mi porterò dentro al pari di vittorie e sconfitte. Me la assegnò il mister Sauro Fattori, quando arrivò a Firenze. Quando ricevetti la notizia fu molto bello, mi ricordo di averla vissuta come una grande prova di responsabilità. Mi sentii orgogliosa e dentro divenne alta la consapevolezza che avrei dovuto essere ancora di più esemplare e di aiuto per le mie compagne”.

Quanto è complicato reggere oggi i ritmi della massima serie a tuo avviso?
“Sicuramente è difficile. Lo scorso campionato ho maturato la decisione di smettere definitivamente col calcio a quel tipo di livello, con il lavoro non era più possibile poter fare tutto come desideravo. La Serie A da 3 anni a questa parte ha fatto una crescita incredibile,  e una ragazza se vuole raggiungere determinati livelli deve assolutamente dedicarcisi totalmente. Io oramai la mia strada l’avevo presa e le mie soddisfazioni me le sono tolte quindi presi quella decisione con la massima serenità”.

Avevi deciso in pratica di fermarti inveci ti ritrovi in maglia amaranto e per la prima volta con una squadra che non è della tua provincia. Come è nato tutto?
Si in realtà volevo prendere una pausa con il calcio, invece  alla fine questa estate mentre accompagno alcune ragazze a definire il passaggio con l’Arezzo convincono pure me. L’Arezzo mi ha fatto posticipare quella che sarà poi una decisione inevitabile, mi ha colpito il suo progetto, il suo entusiasmo, la voglia di creare qualcosa di solido e duraturo. E io sono molto felice di aver fatto questa scelta, perché spero di poter dare il mio contributo alle mie compagne in primis ma anche alla società, visto che un pochina di esperienza ahimé l’ho maturata“.

Anche la prossima Serie C, un po’ in tutti i gironi, si profila di livello interessante. Come valuti questo campionato?
“Il calcio sta facendo molti passi avanti, questo è necessario se si vogliono raggiungere determinati obiettivi. Tante società di Serie C hanno fatto veramente tanti investimenti, e trovi giocatrici importanti un po’ ovunque. Prevedo campionati interessanti, un pò in tutti i raggruppamenti. Credo sarà una bella avventura per noi. Vedo aspettative in questo campionato, sta nascendo un bel gruppo di ragazze che ha voglia di fare bene, speriamo di divertire e divertici“.

In una carriera cosi importante quali momenti ti piace ricordare?
“Di sicuro la vittoria dello scudetto al Franchi, sotto gli occhi di oltre 8000 persone, vincere il campionato con la maglia della mia città è indubbiamente il ricordo più bello in assoluto. Ovviamente il 2017 rimarrà un anno indimenticabile perché porta con se la vittoria dello scudetto e della Coppa Italia. Altra emozione indescrivibile è stata partecipare sempre in quell’anno come madrina alla finale di calcio storico. Chi è di Firenze sa quanto è importante e sentita l’appartenenza al proprio quartiere. Partecipare come ospite per me non ha avuto prezzo. Grazie Firenze e sempre Forza Bianchi”.

Moreno Dalla Pozza, coach Chievo Verona: “Dovevamo portarla a casa noi ma abbiamo sbagliato troppo”

È finalmente riniziata la Serie B. Il Chievo Verona F.M. ha steccato l’esordio con il Cittadella perdendo allo scadere del match. L’allenatore delle gialloblu Moreno Dalla Pozza è intervenuto ai microfoni di Sport Veneto Tv rilasciando un commento sulla partita.

“È stata una bella partita”, afferma il mister. “Credo che per il gioco espresso e per le occasioni avute dovevamo portarla a casa noi. Purtroppo abbiamo sbagliato troppo. Il grande merito da parte loro è stato riuscire a vincere per merito del loro portiere, perché noi abbiamo avuto minimo cinque palle gol.”

Il debutto non è mai semplice. “L’inizio di campionato si sapeva sarebbe stato insidioso. Non abbiamo avuto modo di collaudare la squadra. Purtroppo non abbiamo fatto nessuna amichevole e quindi si sapeva che ci sarebbero state delle difficoltà”. Mai però arrendersi alle prime difficoltà. “Oggi ci sono state delle indicazioni e faremo tesoro di questa partita per ripartire e cercare di vincere la prossima”.

Credit Photo: Instagram Chievo Verona Women

Mister Luciano Mancini, Perugia: “Dovremo lavorare sugli errori commessi”

PERUGIA: Bayol, Serluca, De Monaco, Orsi, Asta, Federiconi (30′ st Gwiazdowska), Timo, Angori, Massa, Di Fiore (44′ Dominici), Piselli (21′ st Franciosa). A disp.: Viola, Bortolato, Urso, Cerasa, Libera, Ciferri. All.: Mancini

RIOZZESE COMO: Russo, Cascarano (41′ st Bianchi), Franco (dal 41′ st Badiali), Rizzon, Vergani (dal 1′ st Segalini), Vivirito (28′ st Dubini), Ferrario, Fusar Poli (28′ st Cavicchia), Gomez Olivares, Rognoni, Pellegrinelli (15′ st Roventi). A disp.: Bettineschi. All.: Wergifker

RETI: 24′ pt Ferrario, 37′ pt Fusar Poli, 44′ pt Rognoni

 
Finisce con risultato di 3 a 0 in favore della squadra comasca la prima giornata di Serie B femminile. Grifoncelle che partono bene e tengono testa alle lombarde nell’avvio di gara. Sfuma all’ottavo minuto la possibilità di passare in vantaggio con un’azione in contropiede delle biancorosse, conclusa con un tiro di Giulia Piselli che finisce però tra le braccia del portiere.
La squadra ospite inizia a guadagnare terreno fino al vantaggio del 24′. Si decide tutto nel primo tempo con secondo e terzo gol della Riozzese che arrivano rispettivamente al 37′ e al 44′.
Nella ripresa il risultato non cambia.
“Abbiamo incontrato una squadra molto forte” commenta il mister Luciano Mancini al temine della gara. “C’è un po’ di rammarico per il primo tempo, perché abbiamo subito un passivo che forse non meritavamo, poi nella ripresa siamo rientrati meglio in partita e abbiamo retto il gioco; ho visto una risposta positiva da parte delle ragazze oltre il risultato. Dovremo lavorare sugli errori commessi, ma tutto sommato in una partita difficile contro un avversario di spessore, la squadra ha dimostrato carattere e sono convinto che con il passare del tempo potrà mostrare il proprio valore”.
 
Le parole del Direttore Responsabile, Valentina Roscini, chiudono così questa prima giornata di campionato: “Siamo consapevoli che questa squadra può fare bene. Sapevamo di dover affrontare una gara difficile, ma credo che, a parte alcuni errori su cui dovremo lavorare, abbiamo fatto una buona partita, giocando un ottimo secondo tempo. La giovane età delle ragazze e anche il primo impatto con questa categoria, richiedono un tempo di rodaggio per arrivare ad ottenere risultati”.
 
Prossimo impegno, domenica 20 settembre, alle ore 15, Brescia-Perugia.
 
Credit Photo:

Tommaso Mari, Responsabile Settore Giovanile Mantova 1911: “Calcio femminile italiano in evoluzione”

Il Mantova 1911 nasce a Mantova nel 1911 con la fondazione dell’Associazione Mantovana del Calcio e poi transitata attraverso varie rifondazioni, ultima delle quali quella del 2017. Dal punto di vista storico, il Mantova vanta sette partecipazioni alla Serie A, una vittoria in Serie B 1970/71 e un terzo posto alla Coppa Italia 1961/62. I virgiliani sono ritornati, dopo tre anni di assenza, al calcio professionistico, vincendo il girone D di Serie D.
Ma come sta operando la società biancorossa sul settore femminile? A risponderci a questa domanda è il Responsabile Settore Giovanile del Mantova Tommaso Mari.

Tommaso quanto conta per il Mantova avere un settore femminile?
«Per il Mantova è molto importante avere un settore femminile, perché qui siamo convinti di inserire le nostre ragazze anche nel nostro organico».

Quali saranno i progetti del Mantova Femminile?
«Abbiamo una prima squadra che parteciperà al campionato di Promozione, un’Under 15 e Under 12, il tutto grazie alla collaborazione con la Femminile Mantova Calcio, che saranno parte integrante nell’organigramma della nostra società».

Cosa ne pensa della situazione attuale del calcio femminile italiano?
«Penso che il calcio femminile italiano sia un movimento in evoluzione e che adesso ha molta visibilità».

Il professionismo femminile sarà realtà in Italia anche dal 2022: decisione corretta?
«Credo sia una scelta corretta di rendere professioniste le ragazze, per dare innanzitutto più visibilità al movimento e poi per valorizzare queste atlete».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Mantova 1911 e Tommaso Mari per la disponibilità.

Photo Credit: Mantova 1911

Centre of Exellence: la chiave per il successo del movimento irlandese

Il sistema calcistico irlandese sta facendo dei grandi passi avanti. Sia la nazionale femminile che maschile sta pian piano ritagliandosi il suo spazio nello scenario europeo. Uno dei motivi di questi progressi sono i Centre of Excellence, strutture volte al potenziamento delle proprie giocatrici. Tali complessi sono stati creati sulla falsariga del famoso Clairefontane, accademia calcistica francese e teatro dell’esplosione di molti talenti come Henry ed Anelka.

Per la maschile, il percorso è noto come Emerging Talent Program e ha contribuito a produrre giocatori perno dei Green Boys. Dal punto di vista femminile, sta dimostrando di avere altrettanto successo. Delle 23 giocatrici nell’attuale rosa dell’Irlanda, 15 di loro vengono direttamente ​​dai centri situati in tutto il Paese. Programma che sicuramente fa comodo alle più giovani, ma anche le veterane di questo sport approvano in pieno il provvedimento.

Il coordinatore nazionale di questi centri è il ct della nazionale Under 19 Dave Connell. Quando l’allenatore ha rilevato il programma nel 2011, c’erano solo due centri in funzione, ora ne sono nove. Vederne la crescita e l’impatto sulla struttura dell’Irlanda è qualcosa di cui andare orgogliosi.

 “È fantastico vedere così tante giocatrici passate attraverso il Girls Center of Excellence essere coinvolte nella squadra femminile senior della Repubblica d’Irlanda”, ha esordito ai microfoni ufficiali della Federazione. “È importante fornire un percorso affinché i migliori giocatori ricevano il miglior allenamento possibile. Indipendentemente da quale parte del paese provengono. Il fatto che abbiamo 15 interpreti nell’attuale squadra irlandese dimostra che il duro lavoro sta dando i suoi frutti”

Connel non vuole prendere le lodi tutte per sé. “È un merito che va a tutti gli allenatori e gli ufficiali di sviluppo FAI che gestiscono i diversi centri. Non c’è dubbio che ciascuna delle giocatrici coinvolte nella nazionale maggiore era una calciatrice di talento fin dalla tenera età. Ma aveva bisogno di aiuto lungo la strada ed è per questo che ci sono i centri.”

“Le nostre squadre nazionali, dall’Under 15 fino alle Seniors, stanno sicuramente beneficiando di questa attenzione ai dettagli. È fondamentale che proseguiamo questo lavoro per continuare a sviluppare le future fuoriclasse”.

Credit Photo: FAI

Marco Pompa, Sambenedettese Femminile: “Vogliamo fa innamorare i tifosi

Il roboante calciomercato condotto dal presidente Domenico Serafino, insieme all’attenzione rivolta alle strutture di allenamento, hanno conquistato tifosi e addetti ai lavori. Tuttavia, la nuova società si sta muovendo con decisione in altri settori strategici: il focus è su Marco Pompa, che gestirà il settore femminile della Sambenedettese Calcio. Presentato in pompa magna dalla proprietà Fedeli, il progetto del calcio femminile è finito ben presto nel dimenticatoio durante la precedente gestione, tanto da obbligare la Sambenedettese al pagamento di multe per il mancato raggiungimento dei requisiti richiesti dalla Figc. Con l’arrivo dell’esperto dirigente Marco Pompa, il club ha mandato un messaggio ben chiaro al popolo rossoblu: la Samb ha intenzione di valorizzare anche il calcio in rosa.

Chi è il nuovo referente del settore femminile e come è arrivato a San Benedetto? «A rispondere è il diretto interessato: «Io provengo dal calcio maschile. Da circa 30 anni lavoro nella Figc occupandomi dell’area dell’educazione nelle scuole. Ho giocato e allenato in tutte le categorie maschili fino alla Serie D, per poi occuparmi dell’organizzazione di  scuole calcio in diverse società tra cui Palmense, Sant’omero e Santegidiese. 15 anni fa circa andai a Roseto perché c’era bisogno di un allenatore per la squadra femminile di Serie B. Andai lì a curiosare, senza conoscere quel mondo, ma poi ho visto le ragazze allenarsi e mi hanno incuriosito tantissimo. Così è iniziata la mia esperienza da allenatore del Roseto, che poi è proseguita con la creazione del primo settore giovanile di calcio femminile in Abruzzo. Il passaggio alla Samb è avvenuto grazie al direttore generale Walter Cinciripini. Siamo amici da tanti anni, ne abbiamo parlato e mi ha presentato a Domenico Serafino. Ho avuto modo di illustrargli le mie idee su come sviluppare il calcio femminile a San Benedetto e mi sono trovato di fronte una persona che mi ha ascoltato con attenzione. Il presidente ci ha riflettuto e ha deciso di puntare sul calcio femminile».

Al suo arrivo a San Benedetto, il dirigente ha trovato una situazione complessa.
«Siamo partiti da zero, la Samb non aveva nessuna calciatrice iscritta, tanto che la Samb nelle passate stagioni ha dovuto pagare le multe per violazione delle norme Figc sul calcio femminile. Abbiamo cercato la collaborazione di altre società del territorio: non si è concretizzato, ma rispetto la decisione delle società. Abbiamo perso 5 anni, cioè da quando è diventato obbligatorio dotarsi di squadre femminili. La Figc vuole che si arrivi al più presto a un settore giovanile femminile parallelo a quello maschile: c’è tanto lavoro da fare».

Quali sono i progetti per il calcio femminile?
«Il mio è un progetto da qui a 5 anni. Ora il mio compito è far innamorare la Samb e i suoi tifosi del calcio femminile, proprio come è successo a me tanti anni fa. Il primo passo sarà coinvolgere le scuole, che conosco bene essendo io un insegnante di educazione fisica. Insegneremo gratuitamente nelle scuole che vorranno partecipare al progetto, insieme a personale qualificato per cercare di far scoprire alle ragazze questa opportunità. Daremo grande importanza all’istruzione: le calciatrici saranno seguite nel percorso scolastico grazie a un rapporto costante con il corpo docenti. Quest’anno le squadre obbligatorie sono l’Under 12 e l’Under 15, per cui abbiamo organizzato il primo “open day” per la fascia d’età più piccola. Un open day richiede un mese di lavoro e tanto impegno, ma ne è valsa la pena perché siamo riusciti a trovare le prime ragazze per iniziare il progetto. L’anno prossimo sarà obbligatoria anche la Under 17 con un campionato nazionale, per cui abbiamo di fronte una strada faticosa ma stimolante. Lo staff avrà 2 tecnici per ogni categoria: io, oltre a fare da referente, allenerò nella Under 15».

Da anni si discute se il calcio femminile debba avere uno status di professionismo. Quale è il pensiero a riguardo?
«Io sono assolutamente a favore dello status di professionismo per le calciatrici e in questi anni ho organizzato diversi incontri in Abruzzo su questa tema. Ho in programma di organizzarne anche a San Benedetto: si parla troppo poco di calcio femminile e del lungo percorso che c’è da fare a livello locale e nazionale. In Italia non abbiamo ancora raggiunto la soglia del 3% di tesseramento femminile, rispetto da una media nel resto d’Europa che si assesta sull’8%. Noi siamo molto indietro ma credo che qui ci sia un grande margine di crescita. Arrivate alla massima categoria, le calciatrici si allenano come i colleghi uomini eppure non hanno garanzie contrattuali e tutele in quanto lavoratrici. Il presidente Gravina ha promesso tra 2 anni il contratto da professioniste per le donne: spero che questo dia una spinta anche all’avvicinamento delle giovani al mondo del calcio».

Linari e Giacinti sono già proiettate verso la gara con la Bosnia: “Vogliamo onorare la maglia azzurra”

Speravano di tornare in campo giovedì allo stadio ‘Carlo Castellani’ di Empoli contro Israele, per avere la possibilità di vestire nuovamente la maglia azzurra, regalare emozioni ai tifosi e riprendere con il solito entusiasmo il percorso di qualificazione al Campionato Europeo del 2022.

La decisione di rinviare il match del 17 settembre, dettata delle restrizioni per il contenimento della pandemia COVID-19 adottate dallo Stato di Israele, ha di fatto solo posticipato i propositi delle Azzurre, che resteranno a Coverciano per proseguire il lavoro di preparazione in vista del match di martedì 22 settembre con la Bosnia Erzegovina (Zenica, ore 16).

Bisognerà quindi aspettare altri 8 giorni per poter vedere la Nazionale di Milena Bertolini all’opera. “C’è tantissima voglia di giocare, non vediamo l’ora di indossare nuovamente questa maglia – questo le parole pronunciate ieri da Cristiana Girelli, che vista l’assenza per infortunio di Sara Gama sarà il capitano della squadra – Siamo finalmente tornate a fare quello che amiamo e lo dimostriamo in ogni singolo allenamento. Il nostro è un gruppo con tanta qualità e mi fa piacere che le nuove arrivate abbiano capito che qui si respira un’aria di serenità, che è stata la nostra forza in questi ultimi anni”.

Un concetto ribadito nella conferenza stampa odierna anche da Elena Linari, che nonostante lo slittamento della gara con Israele non perde di vista l’obiettivo primario dell’Italia, ossia la qualificazione ad Euro 2022: “Siamo dispiaciute di non poter giocare giovedì ma questo significa che avremo più tempo per studiare la Bosnia. Nella partita d’andata si sono difese molto bene, dovremo essere più aggressive e cercare di vincere segnando più gol possibili”. La 26enne fiorentina, passata in estate dall’Atletico Madrid al Bordeaux, sa qual è la via per continuare il percorso di crescita e riprendere il filo del discorso interrotto a marzo prima del lockdown: “Vogliamo finire il girone a punteggio pieno. Per riuscirci, dovremo ripartire con il solito atteggiamento e dimostrare a tutti che il Mondiale è stato solo un punto di partenza. Per raggiungere il livello delle squadre più forti dobbiamo cercare di essere più ciniche”.

Insieme a Linari, nella conferenza stampa che precede l’allenamento pomeridiano, in programma alle 17, ha parlato anche Valentina Giacinti, reduce da un grande inizio di stagione con il Milan, a punteggio pieno dopo le prime tre giornate di campionato. “Speravamo di giocare con Israele per ritrovare, dopo questa lunga pausa, i meccanismi di squadra – ha sottolineato l’attaccante – ma siamo già concentrate sulle nostre prossime avversarie, ci stiamo preparando fisicamente e soprattutto mentalmente per farci trovare pronte e continuare a onorare questa maglia”.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

DA NON PERDERE...