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La Fiorentina vince in rimonta a Napoli, successo della Roma, sconfitta di nuovo l’Inter di Sorbi

Al termine delle prime due giornate di Serie A viaggiano a pieno ritmo Juventus, Milan e Fiorentina. Dopo i successi delle bianconere contro l’Empoli Ladies e delle rossonere contro il San Marino Academy, anche le viola centrano il secondo successo in campionato battendo 5-2 il neopromosso Napoli Femminile. La sfida serale in casa delle partenopee finisce in goleada per le undici di Cincotta, ma a sbloccare il punteggio sono le padrone di casa al 9’, con una gran punizione di Errico. Le ospiti pareggiano il conto al 32’ con Sabatino, che raccoglie di testa il cross di Bonetti e deposita in rete il gol dell’1-1. Al 43’ arriva il secondo centro per la squadra toscana, frutto di un retropassaggio fatale di Groff che beffa il suo portiere in controtempo. Nella ripresa tutto in discesa per la Fiorentina, che realizza altre tre reti: al 50’ a bersaglio va Mascarello, liberata da una punizione battuta rapidamente da Bonetti; dopo appena 3’ Oliviero stende Neto in area e l’arbitro concede il penalty: Sabatino batte Mainguy sia dagli undici metri che a distanza ravvicinata al 59’, quando spinge in porta il quinto gol delle viola e la sua personale tripletta. Il Napoli trova al 66’ la rete del 2-5 grazie al colpo di testa vincente di Chatzinikolau dopo la traversa di Errico, ma allo “Stadio Caduti di Brema” termina con sette reti complessive l’ultima sfida della seconda giornata di Serie A. Nelle gare del pomeriggio invece arrivano i primi tre punti in campionato della Roma di Bavagnoli e un altro pesante ko per l’Inter di Sorbi. Le giallorosse, in campo a Trigoria, controllano il match contro la Pink Bari per 90’, ma nonostante le diverse palle gol costruite nella prima frazione di gioco, il punteggio si sblocca al 69’, grazie ad un calcio di rigore realizzato da Andressa. Protagonista del match però Lazaro, che contro le ex compagne di squadra prima si guadagna il penalty poi trasformato dalla brasiliana e all’88’ mette il sigillo sul risultato, raccogliendo in scivolata l’assist di Hegerberg. Negativa per l’Inter invece anche la seconda giornata di Serie A, che si conclude con un ko pesante contro il Sassuolo. Le nerazzurre perdono incassando di nuovo quattro reti. Al “Breda”, dopo un salvataggio in extremis di Philtjens, il punteggio si sblocca con la girata di testa di Tomaselli che trafigge Aprile tra i pali. Le padrone di casa provano a reagire, ma a pochi minuti dal tentativo di Tarenzi al 37’ arriva il raddoppio delle neroverdi con Pirone, servita bene da Dubcova e brava a mantenere freddezza in solitaria davanti al portiere avversario. Nella ripresa è ancora Pirone a punire la difesa delle padrone di casa, che sfrutta nuovamente il suggerimento di Dubcova. Al 63’ l’Inter accorcia le distanze con un bel gol di Moller-Hansen, ma in pieno recupero è Dubcova a mettere il sigillo sulla partita, regalandosi il gol dopo il doppio passaggio vincente a Tomaselli e Pirone.

Risultati dei posticipi della 2a giornata di Serie A femminile 2020-21

Inter – Sassuolo 1-4
9’ Tomaselli (S), 37’ Pirone (S), 50’ Pirone (S), 63’ Moller (I), 90’+1’ Dubcova (S)

AS Roma – Pink Bari 2-0
69’ rig. Andressa (R), 88’ Lazaro (R)

Napoli Femminile – Fiorentina 2-5
19’ Errico (N), 32’ Sabatino (F), 43’ aut. Groff (F), 50’ Mascarello (F), 56’ rig. Sabatino (F), 59’ Sabatino (F), 66’ Chatzinikolau (N)

Programma della 3a giornata di Serie A femminile 2020-21

Sabato 5 e domenica 6 settembre  

Empoli Ladies – AS Roma
AC Milan – Pink Bari
Sassuolo – Napoli Femminile
Fiorentina – Florentia San Gimignano
Juventus – San Marino Academy
Hellas Verona – Inter

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Georgios Kyriazis ex di Salernitana e Catania alla guida della Grecia Femminile

Novità su una prestigiosa panchina europea nel panorama ad 11 rosa. La Grecia femminile, infatti, nei giorni scorsi ha ufficialmente affidato l’incarico di allenatore della sua Nazionale di calcio a Georgios Kyriazis. Il nuovo tecnico ellenico succede a Antonios Prionas, selezionatore sino alle ultime gare disputate a marzo. Kyriazis guiderà cosi l’undici del suo Paese impegnato nelle qualificazioni ai prossimi Europei di calcio femminile.

Georgios Kyriazis è una vecchia conoscenza del calcio italiano. L’ex difensore, classe 1980, ha maturato, infatti, diverse esperienze con club importanti del nostro movimento maschile. Il suo arrivo in Italia risale al campionato 2002-2003, quando ha vestito per una stagione la maglia del Catania in Serie B. In seguito, per Georgios, le esperienze con Arezzo, per due anni tra B e C, ed il passaggio alla Triestina, dove disputò tre campionati cadetti. Prima di lasciare l’Italia l’ellenico ha fatto tappa anche a Salerno. In granata due stagione in B nei campionati 2008-2009 e 2009-2010, per poi far ritorno nella sua Grecia. Per l’ex calciatore poi, una volta tolti gli scarpini, anche un’esperienza, come tecnico, con l’Under 21 greca.

Per Kryiazis ora l’avventura con le elleniche, impegnate nelle qualificazioni per il prossimo Europeo. La squadra greca è inserita nel gruppo I, dove presenti sono anche Montenegro, Germania, Ucraina e Irlanda. Quattro le gare disputate sotto la gestione Antonios Prionas. I quattro i punti racimolati, in altrettante gare, hanno allontanato l’undici ellenico dai vertici del suo raggruppamento. La sconfitta di misura contro l’Irlanda, per 1-0, e quella sonante contro la quotatissima Germania, per 0-5, hanno frenato la rincorsa alle zone alte del gruppo I. I due passi falsi, poi, sono stati allietati dal 4-0 contro il Montenegro e dal pareggio, per 1-1, contro l’Irlanda. Il nuovo ct farà il suo esordio il prossimo 22 settembre, nella sfida contro l’Ucraina. La squadra del bomber Danai-Eleni Sidira è al momento terza. In testa al girone l’Irlanda con 13 punti, seguita dalla Germania staccata di una lunghezza ma con una partita da recuperare. Fanalini di coda, invece, Ucraina e Montenegro a quota 0.

Alberto Cavoli, Responsabile Femminile Vis Pesaro: “Quest’anno vogliamo salire in Serie C. Affiliazione col San Marino Academy un regalo per le nostre calciatrici”

La Vis Pesaro è una delle società più antiche del calcio italiano, visto che è nata nel 1898 a Pesaro con la fondazione della Vis Sauro Pesaro e incorsa in due fallimenti societari nel 1993 e nel 2006. Lo scorso anno ha chiuso nel girone B di Serie C al quattordicesimo posto. Sul fronte femminile la società pesarese sta investendo tanto in questo movimento, e a spiegarci i dettagli del progetto è Alberto Cavoli, da tre anni Responsabile del Settore femminile biancorosso.

Quando ha deciso la Vis Pesaro di investire nel calcio femminile?
«La Vis Pesaro ha deciso di investire nel calcio femminile quattro anni fa, con l’obiettivo di divulgare il calcio femminile, sia centrando risultati sportivi importanti che a livello sociale: non a caso lo scorso anno abbiamo vinto, insieme ad altre due società, il progetto Scuola di Lega Pro, evidenziando il valore femminile nelle scuole, ma la cosa che mi ha colpito di più è che quando parliamo di calcio femminile negli istituti di Pesaro le professoresse e le famiglie si entusiasmano, perché possono offrire alle ragazze qualche opportunità in più».

Quali sono i risultati che avete ottenuto?
«Noi possediamo una prima squadra, Under 15, Under 12 e piccoline, e tra un anno avremo una Under 17, con una crescita esponenziale, visto che possediamo più di cento tesserate e quest’anno abbiamo realizzato, tra tante difficoltà e rispettato protocolli anti Covid, un Open Day che ha avuto una grande partecipazione, in quanto siamo riuscite ad avere ben venti ragazze nella Vis Pesaro, ma allo stesso tempo avere dirigenti competenti per ogni settore».

Come è andato lo scorso campionato?
«Stavamo andando bene, ma il Covid ci ha “fregato” perché eravamo primi in classifica del girone marchigiano di Eccellenza, ma la zona nord delle Marche è stata purtroppo colpita da questo virus, mentre a sud un po’ meno, quindi chi ha potuto giocare ha vinto, noi invece no, e quando ci siamo ritrovati con l’algoritmo siamo arrivati secondi. Quest’anno cercheremo di provarlo a vincerlo, ma chiaramente farà fede su un gruppo composto da giocatrici del posto».

Un importante tassello l’avete ottenuto affiliandovi al San Marino Academy.
«L’accordo è nato durante il periodo Covid, e pensando di far crescere la società bisognava cercare di collaborare con società di Serie A. Poi ci hanno chiamato il San Marino Academy, a dimostrazione del buon lavoro che abbiamo fatto in questi anni, e dopo alcuni incontri siamo riusciti a realizzare questa affiliazione: questo è un regalo che ho fatto alle nostre tesserate e alle loro famiglie, perché al momento dobbiamo fare tanto, e quindi le nostre ragazze possono andare al San Marino e togliersi tante soddisfazioni e fare esperienze di livello, conoscere modalità diverse di organizzazione e di avversarie. Posso già annunciare che quattro nostre giocatrici del 2004 andranno a fare l’Under 17 Nazionale a San Marino, mentre alcune biancazzurre verranno a giocare da noi».

Il calcio femminile italiano sta crescendo nella giusta direzione?
«La direzione è quella giusta, grazie alla spinta ottenuta al Mondiale dello scorso anno, e ora bisogna supportarla, perché quando sono andato a numerose riunioni e c’è la voglia di fare bene, poi ci sono delle piccole regole che vanno considerate: per esempio le bambine cominciano a fare calcio a sette-otto anni, nelle società che operano come noi che operano da pochi anni nel calcio femminile, chi si avvicina giocare a pallone lo fa da tre-quattro anni e il rischi è quello di bruciarle, perché le porti in prima squadra il timore è quello che non hanno ancora l’esperienza necessaria, perciò sto cercando di battermi per stabilire delle fuoriquota anche nel calcio femminile».

Scelta corretta quella di portare nel 2022 il professionismo anche nel pallone in rosa?
«La svolta al professionismo deve essere sacrosanta, perché se alcune nostre ragazze lavorano per questo, è giusto che vengano ricompensate, ma che non si trascenda e si rovini un calcio fatto di passione e non per soldi: spero che questo meccanismo non arrivi anche nel femminile, ma prima o poi arriverà».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la Vis Pesaro 1898 e Alberto Cavoli per la disponibilità.

Photo Credit: Vis Pesaro 1898

Il palo ferma il Verona, vince la Florentia 1-0

Una sconfitta di misura sul campo della Florentia San Gimignano, dopo una partita ad alti ritmi e decisa da Sofia Cantore al 20′ del secondo tempo. Nella prima frazione le squadre si studiano nei primi minuti, ma presto le neroverdi capiscono di poter fare male agendo veloce sugli esterni. L’Hellas fatica a creare azioni concrete, ma riesce ad attaccare cercando la spinta dei suoi centrocampisti. Le padroni di casa hanno un paio di buone occasioni, ma il primo tempo termina a reti bianche.

Nella ripresa l’Hellas cerca maggiormente l’appoggio delle sue punte, rimanendo compatto sugli attacchi delle avversarie. In velocità, però arriva il gol che decide il match: Cantore sfreccia sulla fascia, rientra e calcia sul secondo palo, dove Durante non riesce ad arrivare. Il forcing finale del Verona, che inserisce altri due attaccanti, è però fermato dal palo colpito da Nichele al 92′.

Le gialloblù prepareranno ora la gara di domenica prossima, 6 settembre, al Sinergy Stadium contro l’Inter.

FLORENTIA SAN GIMIGNANO-HELLAS VERONA 0-0
Marcatrice:
20′ st Cantore

Florentia San Gimignano: Tampieri; Ceci, Dongus, Pisani, Bursi, Re, Wagner (dal 22′ st Imprezzabile), Lotti (dal 22′ st Bardin), Pugnali, Dahlberg (dal 13′ st Martinovic), Cantore
A disposizione: Lonni, Boglioni, Anghileri, Rodella, Prinzivalli, Bolognini
All.: Carobbi

Hellas Verona: Durante; Ledri (dal 32′ st Oliva), Meneghini (dal 1′ st Perin), Sardu, Papaleo, Colombo (dal 32′ st Nichele), Bragonzi, Mella, Jelencic (dal 36′ st Marchiori), Santi (dal 43′ st Zoppi), Ambrosi
A disposizione: Vicenzi, Motta, De Pellegrini, Zoppi, Gidoni
All.: Pachera

Arbitro: Sig. Centi (sez. AIA Viterbo)
Assistenti: Sigg. Castro e Giuggioli

NOTE.

SECONDO TEMPO
48′ – Fine partita
45’+2′ –
CLAMOROSO PALO DI NICHELE
41′ –
Sardu tocca di testa dentro l’area per Papaleo, tiro ribattuto
39′ –
Oliva sbaglia il suggerimento, Tampieri sorpresa dalla traiettoria recupera alle sue spalle
24′ –
GOL. Cantore si fa la fascia sinistra, rientra sul destro e batte Durante con un bellissimo tiro sul secondo palo
18′ –
Tentativo dai venticinque metri di Santi, sfera rasoterra e controllo facile per Tampieri
15′ –
Enorme occasione Florentia! Cantore arriva sul fondo e mette in mezzo, confusione e poi Martinovic prova a spingerla dentro con il corpo. Perina nei pressi di Durante riesce ad allontanare!
12′ –
Pugnali in profondita alle spalle di Mella, dopo il rimbalzo la neroverde calcia in buona coordinazione ma va alta
1′ –
È iniziata la ripresa

PRIMO TEMPO
45+1′ –
Fine primo tempo
32′ –
Cross pericolosissimo della Florentia, Pisani colpisce di testa, ma è provvidenziale Mella che ferma di piatto sulla linea e libera!
20′ –
Cantore rientra e crossa, Lotti mette giù in area e va a calciare: fuori!
19′ –
Retropassaggio un po’ maldestro di Ceci al proprio portiere, Bragonzi nella confusione cade in area, ma il contatto è regolare 
13′ –
Lotti rientra sul destro e calcia a incrociare dal limite: opposizione di Ambrosi
2′ –
Primo pericolo della Florentia, che scambia da corner liberando Cantore: il suo pallone in mezzo genera un parapiglia, ma il Verona riesce a spazzare
1′ – 
Iniziata la gara!

Credit Photo: Elia Caprini 

Cristiana Girelli, Juventus: “Vittoria da cardiopalma contro un ottimo Empoli”

Dopo aver messo a segno una doppietta incluso il rigore del 4-3 decisivo per la conquista dei tre punti contro l’Empoli Ladies, Cristiana Girelli commenta sui social la vittoria della Juventus Women a Vinovo.
“Da cardiopalma.
Fino all’ultimo respiro.
Fino alla fine.
Non smettere di correre con la testa e con il cuore, perché è proprio quando pensi di non averne più, che tutto può succedere.
Una vittoria sofferta contro un ottimo Empoli.”
#lastbreath #nevergiveup #finoallafine #cg10
Credit Photo:Pagina Instagram Cristiana Girelli

Femminile: Academy d’orgoglio, ma vince il Milan

Dopo il pessimo esordio di Empoli c’è subito la prova Milan per le Titane, dalle quali Alain Conte pretende più carattere e orgoglio rispetto a quanto visto in Toscana. Il tecnico ne cambia cinque rispetto al debutto, dirottando Montalti sulla fascia e preferendo a centro difesa la fisicità di Nozzi, al debutto assoluto in maglia biancoazzurra; sull’altra corsia, Piazza ritrova la titolarità così come più avanti Rigaglia. Nella zona nevralgica, Chandarana viene preferita a Kunisawa, e Muya a Di Luzio, in un modulo che stavolta prevede un riferimento avanzato (Barbieri) anziché due; sulla fascia si rivede Labate, stavolta posizionata a destra e più avanti rispetto ad Empoli.

Le Titane partono con un buon piglio, attente a non concedere al Milan facili sbocchi in avanti e soprattutto molto aggressive sulle seconde palle, una delle note più dolenti della gara di Empoli. Il Milan spaventa Ciccioli solo al 9’, con una punizione sulla tre quarti che Tucceri Cimini calcia di pieno collo sinistro, spedendo la sfera di poco a lato. Ma fino quel momento la San Marino Academy non si era solo difesa: al 5’ Rigaglia aveva puntato la stessa Tucceri Cimini proponendo un cross che Bergamaschi, sul palo lungo, aveva tolto all’ultimo dalla disponibilità di Muya, inseritasi con i tempi giusti.

Dall’altra parte il Milan ci prova con lunghi spioventi in area di rigore, sempre letti bene da Ciccioli, padrona dell’area piccola. La grande applicazione, e quindi il grande dispendio energetico, costa alle Titane qualche sbavatura in termini di lucidità: e così capita che all’11’ Giacinti venga abbattuta all’altezza della lunetta nonostante fosse spalle alla porta. Sul punto di battuta va Agard, che con un destro delicatissimo mette la palla alle spalle della barriera, dove Ciccioli non può intervenire.

La grande sfida delle Titane, a questo punto, è quella di non disunirsi. Ciò non avviene, anzi, al 15’ Brambilla recupera palla su rinvio corto di Korenciova e la offre a Barbieri, che nonostante la pressione riesce a concludere mandando alto. Al 20’ Giacinti cerca la porta sfruttando un angolo battuto lungo, con Ciccioli che si fa trovare sulla traiettoria. Lo stesso avviene un minuto dopo, quando un cross beffardo di Tucceri Cimini rischia di trasformarsi in un pallonetto, ma l’estremo biancoazzurro riesce a recuperare la posizione e a scrostare il pallone da sotto la traversa.

Montante che diventa provvidenziale al 27’ sul tocco da rapinatrice d’area di Giacinti; sul prosieguo dell’azione, la palla finisce nella zona di Dowie, che controlla e batte dal cuore dell’area di rigore, trovando un autentico muro eretto da Ciccioli. Le rossonere di Ganz trovano però il raddoppio alla mezz’ora, sfruttando un’incomprensione difensiva avversaria della quale approfitta Grimshaw, il cui piede sbuca tra le maglie biancoazzurre: nulla da fare per Cicicoli, che non si aspettava la zampata della 11 rossonera. Le Titane sbandano anche al 32’, quando Dowie prova ad approfittare di un retropassaggio corto di Montalti, trovando sulla sua strada Ciccioli, brava a portare a casa anche la rimessa dal fondo.

In casa biancoazzurra non si spegne, però, la voglia di lottare. La prova di questo è la giocata di Raffaella Barbieri al 37’: la numero 45 controlla una palla a mezza altezza e la difende fino a farsi fare fallo. La zolla di campo è di quelle che ingolosiscono: praticamente sulla lunetta. La stessa Barbieri si incarica della battuta, cercando l’incrocio alla destra di Korenciova e mancandolo di un nulla. È una fase in cui le Titane sembrano ritrovare fiducia, ma anche una delle peggiori per subire gol. Questo avviene ai titoli di coda della prima frazione, quando Bergamaschi, dalla destra, mette in area un pallone velenoso che trova la la deviazione di Grimshaw, abile a girare sul palo lungo.

Al rientro dagli spogliatoi il Milan, che nel frattempo opera il primo cambio, cerca subito il quarto gol, mancandolo di poco con il destro di Giacinti dal limite. Al 48’ rossonere ancora pericolose con Giacinti, che guadagna una punizione dai 16 metri: sulla palla va Tucceri Cimini, il cui mancino si infrange sul muro biancoazzurro. La pressione delle ragazze di Ganz paga i dividendi al 51’, quando su una disattenzione Dowie ha la possibilità di presentarsi davanti a Ciccioli, superata con un tocco preciso.

Gli ingressi Kunisawa e Menin portano ossigeno tra le file biancoazzurre. Ed in effetti le Titane si spingono molto in avanti al 62’, quando una pressione furiosa consente proprio a Menin di conquistare una punizione dal limite dell’area: questa volta va Rigaglia, che colpisce troppo sotto col mancino spedendo abbondantemente alto. Pericolo per la porta di casa al 70’: fuga di Bergamaschi sulla destra e palla in mezzo per Giacinti, che non controlla; la palla resta in zona ed è Bergamaschi a concludere la sua stessa azione con un mancino a giro che sfiora il palo lontano.

L’ingresso di Vecchione per Barbieri, tra le file di casa, ha come conseguenza l’avanzamento di Muya a centravanti. La giocatrice inglese sfrutta la propria corsa e potenza per cercare la prima rete dell’Academy in Serie A, mancandola clamorosamente in due occasioni. La prima al 72’, quando il suo destro, probabilmente sporcato da Korenciova, si infrange sulla traversa; la seconda due minuti più tardi, quando con una progressione sontuosa si spinge in posizione ideale di sparo, chiudendo troppo il diagonale. Sull’altro fronte serve un recupero altrettanto sontuoso di Montalti per mettere il sale sulla coda a Dowie, intenzionata a presentarsi in solitaria dalle parti di Ciccioli. Il Milan torna a spingere andando un paio di volte alla conclusione con Giacinti, prima difettosa nella mira e poi pizzicata in fuorigioco. A 9’ dalla fine Ciccioli è monumentale nel respingere il tiro di Dowie da zero metri; la difesa però non riesce a liberare, così che la stessa Dowie, addirittura da terra, si ritrovi poi a disposizione una seconda chance, stavolta sfruttata senza problemi.

Conte intanto dà fondo ai cambi, gettando nella mischia anche De Sanctis e Di Luzio (in precedenza era entrata Kunisawa), e chiedendo al suo undici, passato di fatto a quattro punte, di cercare con le ultime energie almeno la rete della bandiera. La missione sembra compiuta quando la parabola disegnata da Kunisawa dalla bandierina sorpassa un’incerta Korenciova, salvata dal basamento del palo. Sul secondo angolo consecutivo sbuca la testa di Venturini, che incorna forte ma centrale. Dall’altra parte Giacinti cerca con insistenza la prima rete in questa edizione della Serie A, sbattendo su una Ciccioli ancora una volta strepitosa. Sono le ultimissime battute di una gara che il Milan porta a casa con un risultato ampio, ma che non vede le Titane uscire scure in volto come era avvenuto ad Empoli. Conte aveva chiesto orgoglio, ed orgoglio è stato. Con questo spirito le prime soddisfazioni non tarderanno.


Serie A Femminile, 2. giornata | San Marino Academy-Milan 0-5

 

SAN MARINO ACADEMY [4-3-3]

Ciccioli; Montalti (dall’85’ De Sanctis), Venturini, Nozzi, Piazza; Chandarana (dal 55’ Kunisawa), Brambilla, Muya; Rigaglia (dall’85’ Di Luzio), Barbieri (dal 66’ Vecchione), Labate (dal 55’ Menin).

A disposizione: Salvi, Micciarelli, Costantini, Cecchini

Allenatore: Alain Conte

MILAN [4-3-1-2]

Korenciova; Bergamaschi, Fusetti (dall’83’ Spinelli), Agard (dall’83’ Vitale), Tucceri Cimini; Conc, Rask (dal 57’ Kulis), Grimshaw (dal 53’ Rizza); Tamborini (dal 46’ Mauri), Dowie, Giacinti.

A disposizione: A. Piazza, Morleo, Nano

Allenatore: Maurizio Ganz

Arbitro: Mario Davide Arace di Ludo di Romagna

Assistenti: Fabio Catani di Fermo e Giacomo Monaco di Termoli

Marcatori: 12’ Agard, 30’ e 45’ Grimshaw, 51’ e 81’ Dowie

Ammoniti: Nozzi

Credit Photo: Marco Montrone

Manchester City, il capitano Houghton predica calma dopo la sconfitta nella Community Shield

Steph Houghton ha chiesto calma, dopo la sconfitta del City’s FA Women’s Community Shield contro il Chelsea.

La squadra di Gareth Taylor è caduta per 2-0 contro i londinesi a Wembley nell’apertura della stagione 2020/21, quando Millie Bright ed Erin Cuthbert hanno segnato nel secondo tempo. Un secondo tempo frustrante ha visto anche Jill Scott prendere un cartellino rosso per doppia ammonizione, in un inizio deludente della stagione.

Tuttavia, anche se Houghton ha ammesso che la squadra è rimasta ferita dalla sconfitta, il capitano dice che non c’è bisogno di farsi prendere dal panico con altri cinque trofei in palio in questa stagione.

“È difficile da sopportare”, ha ammesso: “Non nascondiamo il fatto che volevamo vincere, congratulazioni al Chelsea che ha saputo cogliere le sue occasioni. Entrambe le squadre hanno avuto le loro poche occasioni e diversi periodi di controllo del match. Quando si scende a dieci giocatrici, è ancora più difficile contro il Chelsea soprattutto a 40 minuti dalla fine quando le forze iniziano a mancare, è dura.
Sarà una lunga stagione e abbiamo nuovi giocatrici e un nuovo allenatore, abbiamo dato tutto ma non era abbastanza. Abbiamo fatto tutto il possibile ma questo è il calcio; non ci arrendiamo mai. Questo club ha molta strada da fare e credo nelle mie compagne di squadra e nel mio manager”.

Con il City pronto a competere in altre cinque competizioni (la FA Women’s Super League, Champions League, la Continental Cup e due FA Women’s Cup), Houghton dice di essere entusiasta di scoprire come andrà a finire la nuova stagione, soprattutto con l’influenza di Taylor e i suoi nuovi compagni di squadra.

Credit Photo: Manchester City

Giusy Laddaga, Match Point Matera:  “La scorsa stagione per noi ha un sapore speciale”

La SSD Match Point Matera è una nuova realtà calcistica al suo primo anno di vita. Nella scorsa stagione il club lucano, caro al presidente Nicola Andrisani, ha disputato il campionato d’Eccellenza della Basilicata tenendo i vertici del raggruppamento. La squadra guidata dal tecnico Giuseppe Lanzolla è composta principalmente da ragazze di Matera, con un folto pacchetto di calciatrici provenienti dalla vicina Gravina di Puglia. Abbiamo raggiunto per conoscere meglio la formazione capitanata da Daniela Raguso, con una breve intervista, Giusy Laddaga, centrocampista classe 1999 originaria di Gravina di Puglia.

Giusy sete una realtà al primo anno in un torneo Figc. Quanta voglia avevate di giocare in un torneo ufficiale?

“La voglia di iniziare questa nuova esperienza era alta in tutte noi, avevamo dalla nostra, come base di partenza, diverse gare disputate in tornei minori, amatoriali o studenteschi.  Per noi l’annata in Eccellenza è stata una vera prima volta in un campionato ufficiale. Siamo rimaste felicissime di aver intrapreso questo percorso, non solo per i risultati, e vogliose di migliorarci”.

Come è nato tutto? Chi è stato il promotore della nascita della società?

“Alla base di tutto come dicevo fondamentale ci sono le buone prestazioni  nei tornei studenteschi da noi disputati. Alla guida della squadra avevavamo Giuseppe Lanzolla,  nostro attuale allenatore al Matera. Il mister è stato anche il nostro professore di scuola e con il suo appoggio, oltre a quello del presidente e della dirigenza, ci siamo iscritte in un torneo Figc. La decisiome arrivò visti i nostri risultati ottenuti in quelle manifestazioni, dove ottenemmo anche un secondo posto. Successivamente abbiamo deciso di alzare il livello partecipando, con grande entusiasmo e sacrifici, al campionato femminile d’Eccellenza arrivando terze in classifica”

Come hai mosso invece i tuoi primi passi nel mondo del calcio?

“Il calcio sin da bambina è stato il mio sport preferito. Infatti ogni pomeriggio, dopo scuola, mi ritrovavo con mio fratello a giocare con un pallone. Posso dire che lui mi aiutato molto nell’avvicinamento a questo mondo, dandomi una mano anche nell’aspetto tecnico. Ricordo ancora la prima volta in cui ho fatto una partita, avevo solamente sette anni”.

Lo scorso campionato per voi è stata una stagione positiva. Soddisfatte dei risultati ottenuti?

“Si credo che sia lo scorso campionato sia andato bene, la reputo una annata positiva per la nostra società. Mi riferisco sia al lato agonistico che quello umano. Ho instaurato un rapporto bellissimo con la squadra, che per me è diventa un seconda famiglia. Andando avanti sono certa che questo gruppo possa fare ancora meglio, bisogna avere pazienza e lavorare sodo”.

Quale ricordo leghi in maniera più piacevole alla tua esperienza con la maglia del Matera?

“Personalmente il momento più bello, che porterò dentro di me, è stato il mio primo goal. Ricordo la gara disputata allo stadio  “Stefano Vicino” di Gravina: era una partita precedentemente sospesa a causa del forte vento dove, poco dopo la mezzora, siglai una rete di pregevole fattura. È stata una vera soddisfazione. Portammo la vittoria a casa e sentii l’affetto e l’amore di tutta la squadra, e del mio allenatore, nei miei confronti”.

Dopo questo lungo stop quanta voglia avete di ripartire?
“Dopo questo lunghissimo stop la voglia di ritornare in campo è indescrivibile. Mi mancano tutte le compagne di squadra, mancano gli allenamenti, l’ansia pre-partita che è qualcosa di unico. Manca tutto ciò che prima faceva parte quotidianamente della nostra vita. Sono sicurissima che per noi sarà un bel campionato, grazie alla consapevolezza di migliorare sempre più e con l’obiettivo di poter puntare in alto”.

Caitlin Foord, Arsenal: “Ho odiato giocare contro Catley e Williams, ma finalmente ora siamo tutte nella stessa squadra”

Non ci sorprende che Caitlin Foord sia finalmente sollevata del fatto di avere Steph Catley e Lydia Williams nel suo stesso lato del campo dopo anni di lotta nella W-League australiana.

Catley e Williams hanno giocato per un lungo periodo della loro carriera nel Melbourne City, mentre Foord giocava per il Sydney FC, le due squadre inoltre sono diventate le maggiori rivali della W-League.

Ora quel periodo appare improvvisamente lontano, e le tre Matildas sono tutte pronte a scendere in campo con i colori dell’Arsenal, una delle più grandi squadre di calcio del mondo.

“Gioco con Steph da 10 anni. Ci conosciamo da molto tempo, ma giocare per lo stesso club è diverso, ora ci possiamo vedere ogni giorno”, ha detto Foord in un’intervista a Goal.com.

“Le conosco bene come calciatrici, ma ora è che posso viverle anche come persone al di fuori del campo è bellissimo, è qualcosa che non ho mai avuto la possibilità di fare. Ho sempre odiato giocare contro di loro, quindi è bello averle finalmente nella mia squadra”.

Foord le ha anche spiegato perché il “diluvio” di Matildas nella Super League femminile è successo così rapidamente, proprio in questo periodo.

“Ci sono molte di noi [calciatrici australiane] in Inghilterra al momento, e se non sono qui nel Regno Unito, sono comunque in Europa. E questo penso che sia un grande passo per le calciatrici del nostro paese”, ha continuato.

“Negli ultimi anni abbiamo tutte giocato stagioni consecutive prima in Australia e poi in America, e penso che sia arrivato più o meno nello stesso periodo per tutte noi il momento di cambiare. Il calcio europeo sta facendo passi da gigante e penso che sia stato molto interessante per noi scegliere questo tipo di mete”.

Photo Credit: The Women’s Game

Player of the Match della finale di Women’s Champions: Delphine Cascarino

Delphine Cascarino del Lione è stata scelta come Player of the Match dopo il trionfo per 3-1 della sua squadra sul Wolfsburg in finale di UEFA Women’s Champions League.

LA PARTITA MINUTO PER MINUTO E LE REAZIONI

Corinne Diacre, Osservatore Tecnico UEFA: “Ha fatto davvero la differenza, soprattutto nel primo tempo. Le Sommer ha segnato un gol e propiziato un’altra rete, ma non ha avuto lo stesso impatto sulla partita”.

Delphine Cascarino: “Sono molto orgogliosa per questo premio. Ma abbiamo vinto di squadra e sono felice per la squadra! Abbiamo sfruttato le nostre occasioni e meritiamo il titolo di campionesse!”.

Come Player of the Match, Cascarino avrà ora la possibilità di fare una donazione da 50.000 € a supporto del progetto UEFA Foundation for Children, per gentile concessione di Visa, partner del calcio femminile UEFA.

Precedenti Player of the match in finale
2019: Ada Hegerberg (Lyon)
2018: Amandine Henry (Lyon)
2017: Dzsenifer Marozsán (Lyon)

Credit Photo: Getty Images

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