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Player focus: Camilla Forcinella

Passata all’Hellas Verona nell’estate del 2018, per quella che è la prima stagione assoluta delle gialloblù, Camilla Forcinella ha il compito di affiancare la svizzera Nicole Studer. Gli infortuni del portiere ‘titolare’ offrono però una grande possibilità a ‘Forci’, che la sfrutta ritagliandosi finalmente un ruolo da prima scelta in Serie A. Le suo buone prestazioni aiutano l’Hellas nella salvezza del primo anno, così da poterla riconfermare nella coppia di estremi difensori per la stagione 2019/20, quando al suo fianco arriva l’esperto portiere Alessia Gritti. Classe 2001, è una delle giocatrici più presenti nel massimo campionato fra quelle della sua età: già 35 partite disputate.

#12 CAMILLA FORCINELLA
Data di nascita: 22 giugno 2001
Luogo: Trento
Altezza: 170 cm
Nazionalità: italiana
Ruolo: portiere
Piede preferito: destro
Caratteristiche: ambiziosa
Presenze in Serie A: 35
Presenze Hellas Verona: 37

«Camilla Forcinella, giovane ambiziosa e determinata. È un profilo sicuramente di prospettiva, con enormi possibilità di crescita. Nonostante la giovane età ha già disputato tante partite di Serie A e questo la aiuta sicuramente nel suo percorso. Con la mentalità e l’attitudine al lavoro che la caratterizzano può certamente togliersi tante soddisfazioni»
Cit. Matthias Castiglioni

LA PRIMA ESPERIENZA NEL CALCIO FEMMINILE
Nel 2015, ancora quattordicenne, Camilla Forcinella affronta la sua prima esperienza in una società esclusivamente femminile, scegliendo di proseguire l’attività con il Verona CF. Qui ha già la possibilità di confrontarsi con le giocatrici della Serie A durante gli allenamenti, cercando di carpire i segreti dei due portieri della Prima Squadra Stéphanie Öhrström e Rachel Harrison. “Quell’anno iniziai davvero a conoscere il calcio femminile, ma da un altro punto di vista rispetto a quello che si poteva vedere da spettatrice. Far parte di una squadra come quella fu una cosa incredibile. Io mi sono affezionata tantissimo a Öhrström, la ammiro molto ancora oggi e cerco di prendere da lei tutto ciò che mi possa migliorare, sia come persona che come giocatrice. Fu un onore mettermi a confronto con calciatrici e persone che ricordo ancora con grande piacere: Melania Gabbiadini, Tatiana Bonetti, Marta Carissimi, Veronica Belfanti, Claudia Squizzato, Carlotta Baldo e Camilla Pavana per dirne alcune che ho conosciuto in quegli anni, a cui voglio assolutamente aggiungere anche Valeria Pirone, Michela Ledri e Silvia Fuselli che ho ritrovato quest’anno all’Hellas Verona“.

L’EMOZIONE DELLE PRIME CONVOCAZIONI AZZURRE
Nonostante avessi quattordici anni e fossi alla mia prima esperienza con una squadra femminile, già quell’anno riuscii a entrare nel giro delle nazionali giovanili. Per me è stato tipo ‘Wow, la Nazionale!’. Per una giocatrice è una bella soddisfazione. Già lì conobbi Rita Guarino, che è stata importante per me e mi ha convocata poi in Under 17, dove ho condiviso lo spogliatoio con Beatrice Merlo, Sofia Cantore, Alice Regazzoli, Elena Nichele, Roberta Aprile, Nicole Lauria o Arianna Caruso, solo per fare qualche esempio. Io ero giovane anche in quel gruppo, ma fu una bellissima avventura e riuscimmo ad accedere anche alle fasi finali“.

UNA STAGIONE CHE NASCONDE UN GRANDE GRUPPO
Questo è il secondo anno all’Hellas Verona, ma ormai è il quinto in questa città. Non mi nascondo e dico di sentirmi un po’ veronese ormai, quindi per me è un grande stimolo vestire la maglia della città che mi ha adottata. Ho scelto di parlare della corrente stagione 2019/20 per sottolineare quanto ci stiamo trovando bene fra compagne, instaurando un gruppo veramente forte, anche se abbiamo fatto fatica a dimostrarlo in campo e questo è sicuramente uno degli aspetti da migliorare. Volevo anche evidenziare quanto sia importante avere al mio fianco Alessia Gritti, che è un portiere di lunghissima esperienza, che gioca in Serie A da tantissimo tempo e ha anche vestito la maglia della Nazionale maggiore. Lei mi ha sempre aiutata e non è una cosa scontata. Sono stata felicissima di ritrovare anche alcune calciatrici che avevo conosciuto negli anni passati o Silvia Fuselli, non più nel ruolo di compagna bensì di vice allenatrice“.

Credit Photo: Hellas Verona Women

Chelsea: Millie Bright ambasciatrice del The Children’s Hospital Charity di Sheffield

La 26enne è nata nel sobborgo di Sheffield a Killamarsh e ha iniziato la sua carriera giovanile con lo Sheffield United prima di raggiungere il Chelsea da Doncaster nel dicembre 2014. Per Bright, il nuovo ruolo di beneficenza le consente di ringraziare per le cure ricevute in precedenza all’ospedale pediatrico di Sheffield.

“Sono così onorata ed entusiasta di lavorare con un’organizzazione straordinaria come il The Children’s Hospital Charity. È una causa che mi è molto vicina, dopo aver trascorso molto tempo da bambina allo Sheffield Children’s. Gli ospedali possono sembrare molto spaventosi da bambino, ma mi sono sempre sentita a mio agio grazie ad ogni membro del personale che ho potuto conoscere.

Sono uscita ogni volta più forte, credendo di poter fare qualsiasi cosa, ma soprattutto con un sorriso sul mio viso. Non vedo l’ora di essere più coinvolta e supportare il The Children’s Hospital Charity per aiutare ancora più giovani a realizzare i propri sogni”, ha affermato Bright.

Uno dei soli tre trust dedicati all’ospedale pediatrico nel Regno Unito, l’ospedale pediatrico di Sheffield vede oltre 276.000 pazienti ogni anno da tutto il paese e da tutto il mondo.

Sede di una serie di dottori leader mondiali nella cura e nella ricerca, insieme ad alcuni dei migliori servizi medici e chirurgici disponibili per i bambini, la domanda per i suoi servizi continua a crescere ogni anno.

La giocatrice del Chelsea sosterrà gli imminenti sforzi di raccolta fondi per trasformare le strutture dell’ospedale pediatrico di Sheffield e lavorare per costruire un futuro migliore. Ha lo scopo di raccogliere £ 14,25 milioni per costruire un nuovo dipartimento di emergenza, eliporto sul posto e trasformare il reparto per il cancro e la leucemia.

Credit Photo: Millie Bright Facebook

Giovanni Carnevali, AD Sassuolo: “La Serie A traina anche la B, le giovanili, il calcio femminile…”

L’AD del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha parlato a Ceramicanda: queste le parole del dirigente neroverde.

RIPARTENZA
«Ripartire con gli allenamenti è stata una decisione di buon senso anche se è più un percorso di riadattamento fisico che un allenamento. L’interruzione alla serie A costa più di 200 milioni, al Sassuolo tra i 10 e 12. Non si ricominciasse il danno sale a 800 milioni e diverse società porterebbero i libri in tribunale: la A traina anche la B, le giovanili, il calcio femminile…».

SPADAFORA
«Mi sembra viva un momento di confusione, ma nel Governo vedo emergere nuove consapevolezze e la massima disponibilità dei club a soddisfare le condizioni di sicurezza richieste».

Credit Photo: CalcioNews24

Olivier Echouafni, coach Paris Saint-Germain: “Grande frustrazione per la brusca interruzione… ma decisione logica”

Il quotidiano francese l’équipe ha intervistato l’allenatore del Paris Saint-Germain soffermandosi su più aspetti in relazione al brusco stop del campionato. Olivier Echouafni ha parlato della definitiva sospensione della D1 Femenine, del suo futuro e dei rumors che circondano alcune stelle della squadra.

Lo stop del calcio giocato: le incertezze
Prima di tutto racconta di una grande frustrazione per la brusca interruzione, ma allo stesso tempo sottolinea come la decisione sia stata perfettamente logica. Afferma infatti che sarebbe del tutto impensabile ipotizzare a una ripresa, anche alla luce dei numerosi decessi avuti sia in Francia che negli altri paesi europei.

A fronte però di una interruzione della D1, è ancora solo rimandata la Coppa di Francia (dove il PSG è in semifinale) e la Women’s Champions League, dove il PSG è ai quarti di finale contro l’Arsenal. L’unica cosa che richiede, e su questo c’è sostanziale unanimità con tutto il mondo calcistico, è chiarezza. Riguardo la coppa di Francia, è possibile una ripresa durante il mese di agosto, ma nulla è ancora certo da parte della FFF. Discorso diverso per la Champions League, che invece è subordinata alle decisioni della UEFA.

Capitolo contratti: tra scadenze e addii
L’allenatore inoltre aveva il contratto in scadenza al termine della stagione, tuttavia si suppone un prolungamento di un anno, quantomeno per terminare le competizioni in cui la squadra è ancora in gioco.
Si tratta di supposizioni però, dal momento che Bruno Cheyrou (il direttore sportivo della sezione femminile) ha annunciato l’imminente partenza. Questo trasferimento, afferma l’allenatore, sarà parte delle valutazioni che farà per decidere il suo futuro.

Riguardo i rumors sulle calciatrici pronte all’addio, l’allenatore si preoccupa di smorzare i toni. Vicki Becho e Alice Sombath, giovanissime ma promettenti, sembrano vicine all’OL ma a precisa domanda non conferma nulla. Tuttavia un “preferisco non parlare” sembra sintomo di un trasferimento già vicino alla conclusione.

Credit Photo: Pagina Facebook PSG Féminines

Elena Tagliabue: “Occorre un aiuto importante da parte della Federazione per non spegnere il motore del calcio femminile”

Ci sono donne che hanno lasciato un’impronta indelebile per lo sviluppo del calcio femminile. Ci sono donne, che più di altre, hanno fatto sì che questo sport iniziasse a spiccare il volo. Ci sono donne che hanno creduto fermamente in un progetto, catapultandosi su di esso con tenacia, perseveranza ed un pizzico di follia. Parliamo di Elena Tagliabue, fondatrice ed ex Presidente dell’ASD Femminile Inter Milano. La sua è la storia di chi, 16 anni fa, decise di esaudire il sogno di sua figlia, ossia Regina Baresi – attaccante e veterana dell’Inter femminile – di giocare a calcio. Tutto, quindi, ebbe inizio nel 2004, quando Elena iscrisse Regina alle Azzurre, piccolo club sito nell’hinterland milanese. Elena ne divenne, inizialmente, vice-presidente, poi, a seguito di alcuni problemi economici che coinvolsero il numero uno di quella società, la signora Tagliabue ne divenne Presidente, coadiuvata nel suo compito da altri 12 genitori nelle vesti di soci.

Elena, prese in mano la situazione, e fondò, nel 2006, l’ASD Femminile Inter Milano. Importante, se non addirittura determinante, fu l’incontro con Massimo Moratti, all’epoca Presidente dell’Inter, il quale rimase convinto da questo progetto inedito ed ambizioso e decise di sostenere, ciò, attraverso un imponente sostegno economico. Oltre a questo, venne concesso ad Elena il via libera per far indossare alle ragazze della squadra la maglia nerazzurra. Da lì fu una continua e progressiva escalation, con circa 200 atlete iscritte, e l’ASD Femminile Inter Milano protagonista nei campionati che vanno dai Pulcini alla serie B. Il club iniziò ad inanellare una serie di successi prestigiosi conquistando più volte il campionato Giovanissime ed Allieve, lo scudetto d’Italia a Coverciano e la Gothia Cup in Svezia.

Cinque anni fa, poi, la compagine capeggiata da Elena Tagliabue vinse il campionato di B e venne promossa in A. In quella stagione, però, la Federazione decise di aprire la massima sere solamente a 12 squadre e non più a 16, così l’Inter Milano, essendo quintultima, ritornò in serie cadetta. Nella passata stagione, infine, ecco materializzarsi il punto più alto nella storia di tale club: vittoria dello scudetto d’Italia con la categoria Giovanissime, vittoria del campionato con la categoria Allieve, scudetto d’Italia con la Primavera e dulcis in fundo primo posto nel campionato di B, inanellando 11 vittorie ed un solo pareggio, annoverando, altresì, l’attacco più prolifico e la difesa meno battuta.

A fine stagione, però, Elena si accorda con la FC Inter e cede loro il titolo sportivo, tant’è che muta l’assetto dirigenziale e il nome del club, con l’FC Inter protagonista nel torneo di A 2019/2020. Elena Tagliabue, quindi, ha rilasciato un’interessante e coinvolgente intervista sul mio blog cristallorenzo.webnode.it, dall’alto della sua esperienza nel campo calcistico tinto di rosa, esprimendo il suo autorevole parere in merito all’attuale situazione di stasi, su una possibile ripartenza e svelando il suo punto di vista su quanto avvenuto sino a due mesi fa in A e con la Nazionale italiana impegnata alle qualificazioni per Euro 2022.

Elena, vi è una situazione in evoluzione per quanto concerne la ripresa del calcio in Italia. Che sensazioni ha in merito a quello femminile? Ci sarà il semaforo verde?
Purtroppo credo che la ripresa delle varie attività di calcio femminile verrà valutata per settembre. Far riprendere le attività sportive in questi mesi sarebbe ancora rischioso perché le società non avrebbero la possibilità economica di mettere in sicurezza gli spazi necessari per svolgere le attività e sarebbe anche inutile far lavorare in campo le bambine e le ragazze senza poter eseguire i normali allenamenti in campo.

Per superare questo stop cosa occorrerà al calcio femminile?. Sarà fondamentale un aiuto economico sostanzioso da parte della Federazione considerando che in caso di mancata ripartenza molti sponsor potrebbero abdicare?
A mio avviso la Federazione dovrà aiutare le società economicamente per poter ripartire, rinunciando ad esempio alle quote d’iscrizione ai vari campionati in modo da poter lasciare alle società un benefit economico da poter investire per le norme igienico-sanitarie e per poter puntare sulla promozione delle proprie attività utilizzando i mezzi di comunicazione oppure organizzando eventi in modo da invogliare i genitori e gli stessi sponsor al fine di far tornare a praticare l’attività sportiva alle proprie figlie.

Passiamo ad un aspetto più tecnico: un suo giudizio su quanto ammirato nell’attuale campionato di A, a 6 giornate dal termine, e su quanto mostrato dalla Nazionale azzurra guidata dalla c.t. Milena Bertolini, al primo posto nel proprio raggruppamento per le qualificazioni ad Euro 2022, in attesa del doppio confronto, alquanto temibile, contro la Danimarca
Nel campionato di quest’anno ha avuto ancora la prevalenza in campo la Juventus, la quale vanta le migliori giocatrici d’Italia facenti parte appunto della Nazionale. Hanno anche un ottimo settore giovanile e ciò sta a dimostrare che stiano lavorando bene, con professionalità e ambizione. Le altre squadre come Milan, Fiorentina e Roma hanno dimostrato di avere ottime giocatrici ma che ancora devono migliorarsi per rimanere costanti nel rendimento in campo. La FC Inter, che era la squadra attesa quest’anno, ha ottime giocatrici ma la difficoltà è stata quella di non riuscire a far gruppo tra di esse, visto che molte sono straniere e altre, arrivate da diversi club italiani, abbiano avuto problemi nell’amalgamarsi con lo zoccolo duro della squadra, esprimendosi, così, non al meglio. Spero, comunque, che come nel maschile, anche nel femminile trovino il modo di far terminare il campionato, almeno di serie A, per poter far decidere al campo il destino delle varie squadre. Parlando, invece, della Nazionale italiana femminile, ammetto che sia un gruppo straordinario, guidato da un c.t. ambizioso e determinato, quindi credo che in campo daranno il massimo per raggiungere l’obiettivo stabilito. Il c.t. Bertolini sa anche che nei vari club ha ottime giovani calciatrici pronte a vestire la maglia della Nazionale qualora ne avesse la necessità, potendo affrontare tutte le partite con la massima tranquillità.

Lorenzo Cristallo (blogger-redattore sportivo)

Credit Photo: Pagina Facebook Elena Tagliabue

Despoina Chatzinikolau, Napoli Femminile: “Un 9 con i piedi da 10”

Numeri e protagonisti. Dopo Mister Marino è giusto raccontare – anche attraverso il suo score – del centravanti con il 9 dietro le spalle del Napoli Femminile: Despoina Chatzinikolau, per tutti noi semplicemente “Deppy“. Per le avversarie, invece, un incubo o quasi. Se in giornata di grazia fai fatica a starle dietro.
Un colosso greco dai modi gentili, fuori dal campo, ma dalla forte determinazione nel rettangolo di gioco. Non molla mai, se la prende spesso con se stessa mentre magari è intenta a incitare le compagne: Deppy è un “9 con i piedi da 10”, alla Bruno Giordano. Non a caso ha segnato appunto 10 reti prima che il campionato venisse interrotto. Un bomber che però non disdegna di mettersi al servizio della squadra: generosa al punto giusto, saprà diventare crescendo ancora più “spietata”. In fondo, beata lei, ha solo 20 anni.

Credit Photo: Pagina Instagram Napoli Calcio Femminile

L’International Football Association Board approva le cinque sostituzioni a partita

Il calcio che ci aspetterà finito il blocco totale sarà sicuramente di gran lunga diverso rispetto a quello a cui ci eravamo abituati. Una delle tante modifiche arriva dall’IFAB (International Football Association Board) che, con una comunicato ufficiale sul proprio sito, ha deciso di accettare temporaneamente la proposta della FIFA che consiste nell’introdurre le cinque sostituzioni per squadra all’interno della partita. Soluzione adottata per prevenire l’affaticamento e gli infortuni delle giocatrici che potrebbero essere provocati  dall’alta frequenza con la quale verrebbero giocate le partite nel caso dovessero riprendere i campionati (si parla addirittura di una partita ogni 2 giorni per i campionati con ancora molte giornate da disputare).

Entrando nel dettaglio della riforma, si evince come l’emendamento entra in vigore con effetto immediato ed ogni federazione è libera di scegliere se adottare questa politica (vedi Inghilterra) o denigrarla e continuare nel modo tradizionale (vedi Polonia). Le cinque sostituzioni dovranno essere effettuate in 3 interruzioni di gioco, non di più al fine di limitarle al minimo per non rallentare il ritmo della partita o per motivi di comodo. Inoltre, per tutti i campionati che hanno adottato il sistema VAR, non è imprescindibile il suo utilizzo; questa decisione deve esser presa dai singoli organizzatori dei campionati.

L’International Football Association Board e la FIFA determineranno in un secondo momento se tale modifica possa essere necessaria anche per la stagione 2020/2021 con un altro emendamento che entrerebbe in vigore dal 1° Giugno 2020.

Barcellona campione: l’Atlético de Madrid Femenino protesta contro la sospensione

Luis Manuel Rubiales Béjar, presidente della Federazione calcistica spagnola dal 17 maggio 2018 va avanti e sospende il campionato femminile. La RFEF (La Reale Federazione Spagnola di Calcio) ha ratificato la sua scelta anticipata giovedì 7/5 ed ha dichiarato terminati tutti i campionati femminili spagnoli: Primera Iberdrola, Reto Iberdrola e Primera Nacional.

L’Atlético de Madrid Femenino, come anticipato, è contro la decisione della RFEF dato che voleva giocarsi le ultime chances di essere campione di Spagna. Dovrebbero essere quindi Barcellona e Atlético Madrid a partecipare alla prossima UEFA Women’s Champions League ma servirà la ratifica da parte dell’ACE, l’Associazione dei Club Europei.

Sarà l’Ace inoltre a decidere la data dei quarti di finale della Women’s Champions League dove oltre al derby spagnolo tra Atlético Madrid e Barcellona, sono in programma anche le interessanti sfide tra Lione e Bayern, Arsenal contro PSG, Glasgow City – Wolfsburg. Le avversarie da battere restano sempre le campionesse in carica del Lione.

Nel frattempo il Barcellona ha festeggiato la vittoria con un video celebrativo nell’homepage del sito della società. Molti club avevano chiesto invece di annullare la stagione dato che sono diverse le gare che non sono state giocate e con il blocco delle retrocessioni ad esempio è stato salvato anche l’Espanyol che non aveva vinto neanche una partita fino al blocco della Primera Iberdrola.
Lola Romero, direttrice sportiva dell’Atlético de Madrid Femenino, avrebbe preferito l’annullamento alla conferma della classifica alla 21a giornata, dato che mancavano 9 partite in cui i punti in programma erano ben 27, anche se all’andata il divario tra colchoneras e blaugrana era sembrato ampio.

La stagione 2020-21 sarà molto emozionante e si spera nuovamente di crescita per il calcio femminile con ben 18 squadre grazie alle promozioni del Santa Teresa e dell’Eibar nella Liga del calcio femminile. Un’altra critica mossa da diverse calciatrici alla RFEF (tra cui la celebre Ana Romero “Willy”) era stata infatti quella di voler sospendere i campionati a tutti i costi, un passo indietro rispetto alla strada intrapresa per maggiori diritti e professionalizzazione del calcio femminile, che in Spagna sta facendo passi da gigante anche grazie al riconoscimento dei club maschili.

Credit Photo: Pagina Facebook Atlético de Madrid Femenino

Possibile ripresa della Frauen-Bundesliga il 29 Maggio

La stagione della Flyeralarm Frauen-Bundesliga, interrotta a causa della pandemia del Covid-19, potrebbe continuare il 29 maggio, in base alle normative ufficiali pertinenti. Ciò è stato deciso dal Presidio della Deutschen Fußball-Bundes (DFB) (Federazione calcio tedesca).
Il Presidio ha quindi seguito le raccomandazioni del Comitato DFB per il calcio femminile e del Comitato DFB per i campionati nazionali femminili. In precedenza, la maggior parte dei club femminili della Bundesliga aveva già votato a favore della ripresa della stagione 2019/2020.

Continuazione basata sul concetto di igiene
La continuazione delle operazioni di gioco dovrebbe quindi essere effettuata sulla base del concetto di igiene “Task Force Sports Medicine / Special Game Operations”. Differenze riguardano le questioni organizzative, come il numero di persone per le zone definite all’interno e all’esterno degli stadi.

Credit Photo: Pagina Facebook SGS Essen

Rosalia Pipitone, AS Roma: “Meraviglioso giocare per questi colori”

Esperienza, carattere e spirito di squadra. Rosalia Pipitone è uno dei perni dello spogliatoio della Roma Femminile. Il portiere delle giallorosse ha rilasciato un’intervista su Skype a Roma Tv. Ecco le sue parole, dalla vita in quarantena agli obiettivi per il futuro.

Sul periodo attuale
“È un periodo difficile, anche se questa settimana abbiamo avuto un po’ tutti una boccata d’aria fresca, nel vero senso della parola. Nessuno avrebbe mai potuto prevedere una cosa del genere, ma adesso questa fase 2 ci dà più prospettive positive”.

Gli inizi della carriera.
“Non ho sempre giocato in porta, io sono nata attaccante. In realtà in porta ci sono finita per caso. Mi piaceva tanto fare gol, era la mia passione, poi invece sono finita ad evitarli i gol! Durante una partita di Primavera per caso sono finita in porta perché il nostro portiere si era fatto male; fu in quell’occasione che il mister di prima squadra mi disse che sarebbe stato il caso di allenarmi in porta. Da lì non sono più uscita”.

A quale portiere ti ispiri?
“Nella mia carriera sicuramente oltre a Buffon, che penso sia un esempio per tante generazioni, mi sono ispirata a Christian Abbiati. Quando subentrò al posto del famoso Sebastiano Rossi che si fece male, iniziò a piacermi tantissimo, guardavo tutte le sue partite”.

Cosa significa vestire giallorosso?
“Giocare nella Roma è qualcosa di meraviglioso, senti il calore dei tifosi romanisti, il calore della maglia e di questa città. Ti dà una forza incredibile, ti trasmette una passione immensa. È qualcosa di inspiegabile”.

L’importanza del calcio.
“Al calcio ho dedicato vent’anni della mia vita, il calcio mi ha formato, mi ha reso una donna migliore. Senza questa passione per il calcio non credo che sarei diventata la donna che sono oggi. Ho dato tanto, vent’anni sono difficili da spiegare”.

Sull’esperienza Mondiale in Francia.
“Il Mondiale è stata la ciliegina sulla torta della mia carriera, è stata la realizzazione di tutte le fatiche e del mio sogno più grande che avevo sin da piccola. Mi ha fatto capire che nella vita se vuoi veramente qualcosa e ci credi puoi ottenerla”.

La qualità del gruppo.
“In squadra ci sono tante giocatrici giovani ed è molto bello perché mantengono giovane anche me. È bello perché io sono una persona abbastanza competitiva, tanto quanto il nostro capitano Elisa Bartoli, quindi il voler eccellere in qualcosa o voler vincere qualche partitella, mi porta a dare sempre di più di quello che a quest’età non riuscirei a dare senza il loro aiuto e stimolo”.

Sul suo futuro.
“Uno dei sogni che ho nel cassetto, oltre a poter finire la mia carriera di calciatrice insieme alla Roma, è poter allenare un giorno. Aiuto tanto le mie compagne, non riesco a non dire qualcosa o a non dare qualche consiglio. Spesso magari parlo anche troppo, ma è più forte di me. Alcune addirittura mi chiamano mamma! Penso che la mia indole sia quella di aiutare sempre le mie compagne, dentro e fuori dal campo”.

Sull’impegno della Roma per la lotta al coronavirus.
“Il club si è distinto nel sociale, grazie alla campagna Assieme che ha racchiuso tante iniziative per aiutare le persone in difficoltà. Sono stati consegnati beni di prima necessità agli anziani, consegnate le uova di Pasqua, è stata aperta una raccolta fondi. Tutte iniziative che hanno rappresentato una boccata d’aria per le strutture che ne avevano bisogno. Oltre ad una squadra di calcio la Roma ha dimostrato di essere anche altro”.

Credit Photo: IlRomanista

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