Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 4451

Fabiana Comin, coach Lady Granata Cittadella: “”Posso solo elogiare il gruppo per quanto fatto in questo campionato”

Fabiana Comin, allenatrice del Lady Granata Cittadella ha parlato ai microfoni di Stelle in Campo, parlando a tutto tondo di calcio:

“La mia passione per il calcio è nata grazie a mio fratello, anche lui portiere, che giocava per la squadra del nostro paese. Da qui nasce il mio amore per questo sport che ho iniziato a praticare all’età di 12 anni, quando ho incontrato il mio allenatore Roberto Gambasin, il quale mi ha portata con lui. Ho iniziato a giocare come ala destra, ma a causa di un infortunio muscolare, pur di non stare ferma, ho chiesto di essere messa in porta e da li non mi hanno più spostato. Di allenatori importanti per me ne ricordo tre. La prima è Erna Mega che è stata la prima allenatrice a saper valorizzare un gruppo di donne, insegnandoci come stare in campo. Poi la Bertolini che, nonostante fosse il secondo di Donella, si faceva valere ed era già allora un grande allenatore. Il terzo è Sergio Guenza, il quale, avendomi allenata solo nelle giovanili della Nazionale, mi ha trasmesso tanta passione”.

“Il ricordo sportivo più bello è il primo scudetto con il Foroni, è stato favoloso perché ero chiamata a sostituire la Brenzan, appena ritirata dal calcio, e la pressione su di me era tanta. I paragoni tra me e lei erano tanti, anche se avevamo caratteristiche e caratteri molto differenti. Il mio ruolo in campo mi ha aiutato molto nel percorso da allenatore, perché un portiere è chiamato ad essere sempre presente in campo e dare indicazioni alla squadra. La preparazione delle calciatrici è cambiata in modo importante negli ultimi anni, innanzitutto dal punto di vista della prevenzione, con il risultato di avere molti meno infortuni. Questo perché le squadre femminili si sono attrezzate con preparatori all’avanguardia ed allenatori che spingono in questo senso. Io stessa mi impunto per avere più attenzione nella prevenzione per le mie ragazze. Rispetto all’anno scorso abbiamo meno infortuni grazie ad allenamenti appositi, sia sul campo che a casa”.

“Posso solo elogiare il gruppo per quanto fatto in questo campionato, anche se la posizione di classifica non è quella che meritavamo. Chiunque ha giocato contro di noi ha avuto timore perché la squadra ha un gioco, non butta mai un pallone ma cerca sempre di giocarlo. La difficoltà che hanno avuto le mie ragazze è dovuta all’inesperienza, visto che molto sono al primo anno in Serie B e con un età media di 22 anni. E’ una squadra che nel giro di due o tre anni potrà fare molto bene, ma il livello della Serie B si è alzato molto e quindi è difficile ora dire quali saranno i risultati del prossimo anno. Se dovessimo mantenere il gruppo sono sicura che si potrà fare più che bene”.

“Tra le giocatrici che mi hanno impressionato di più ci sono Codecà, attaccante della Riozzese, che volevo già in quanto la ritengo uno dei migliori attaccanti, e Barbieri, attaccante del San Marino. Voglio spendere una parola di elogio per Laura Giuliani, portiere della Nazionale, che sta facendo molto bene da quando è approdata alla Juventus, dando continuità al suo gioco. Da citare anche due portieri stranieri, la Ohrstrom della Fiorentina e Lemey del Sassuolo che, nonostante non siano di grande stazza, sono sempre sul pezzo e sanno comandare la squadra. Per quanto riguarda le giovani mi piace molto Forcinella del Verona che vado a vedere ogni volta che posso”.

“In questo momento cerco di tenere unito il gruppo con allenamenti personalizzati e facendomi mandare video di ciò che fanno, ma ipotizzare una ripresa solo con questa preparazione è impensabile. Da un punto di vista sportivo sarei favorevole a ripartire per portare a termine il campionato, ma dal punto di vista della salute no perché sarebbe un rischio, soprattutto per le squadre del nord. E’ una situazione difficile, le ragazze vorrebbero giocare visto lo stop improvviso, c’è la voglia di stare insieme, ma c’è molta incertezza per la salute di ognuno di noi. Tante aziende hanno bloccato i pagamenti delle sponsorizzazioni, soldi vitali per molte società calcistiche. Per non far estinguere il calcio femminile c’è bisogno che le varie amministrazioni aiutino le squadre, anche se non è facile. Ci sarà sicuramente un rallentamento del nostro sviluppo, determinate società, che non sono affiliate con squadre professionistiche, faranno molta fatica. Come obiettivo personale vorrei allenare una squadra di Serie A, è difficile ma non impossibile, bisogna lavorare molto. Nel femminile noi donne dobbiamo sempre dimostrare il nostro valore, anche se siamo molto preparate”.

Credit Photo: Pierangelo Gatto

Tavagnacco in bilico tra salvezza e rischio di lasciare la A dopo 19 anni

Il Tavagnacco è una delle storiche società di calcio femminile, non a caso è in Serie A dal 2001, ma mai come ora rischia tantissimo la permanenza nella massima serie: la formazione friulana sta pagando gli investimenti che si stanno effettuando in questo settore negli ultimi anni, diventando in pochi anni da società di vertice con in bacheca due Coppe Italia, a quella in lotta per non retrocedere.

Nelle prime nove giornate le gialloblù hanno totalizzato solamente due punti, ma alla decima ecco che arriva il primo successo espugnando il campo della Florentia San Gimignano, per poi replicare due turni più tardi con la vittoria conquistata in casa, alla prima di ritorno, sull’Orobica. Poi il nulla: per questo, dalla diciasettesima giornata, il Tavagnacco ha deciso di cambiare tecnico, esonerando Luca Lugan con Chiara Orlando, cercando di modificare gioco e mentalità delle giocatrici, e con lei è arrivato il pari contro l’Empoli Ladies, nonostante le friulane abbiamo avuto il pallino del gioco per 90 minuti.

Per salvarsi il Tavagnacco dovrà valorizzare al meglio le qualità offensive di Sofia Kongouli e di Elisa Polli, che in due hanno realizzato quattro reti, quasi il 50% dei gol segnati dalle tavagnacchesi, ed effettuare anche un cambiamento in difesa. Mancano sei partite (coronavirus permettendo) e le gialloblù possono centrare la permanenza in Serie A. Altrimenti saluteremo dopo 19 anni una delle storiche società di calcio femminile.

POSIZIONE IN CLASSIFICA
11a.

PUNTI ATTUALI
10 (4 in casa e 6 in trasferta).

RISULTATI
2 vittorie, 4 pareggi e 10 sconfitte.

GOL FATTI
9 (4 in casa e 5 in trasferta).

GOL SUBITI
32 (21 in casa e 11 in trasferta).

MIGLIOR TOP SCORER
Sofia Kongouli ed Elisa Polli (2 reti).

GIOCATRICI CON PIU’ PRESENZE
Alessia Capelletti e Millie Chandarana (16).

Giuseppe Conte firma il decreto per la Fase 2, Vincenzo Spadafora boccia il protocollo della FIGC

E’ caos. Si attendeva solamente la firma del decreto da parte del Presidente Giuseppe Conte che avrebbe dato il via alla Fase 2. L’annuncio è arrivato ma non la certezza sul proseguimento dei campionati di calcio. Andiamo per ordine: cos’è successo? Ieri sera intorno alle 20.30 il Primo Ministro è tornato in conferenza stampa per aggiornare gli italiani sul decreto che condurrà il Paese alla fase successiva. Conte ha parlato anche della questione degli allenamenti per gli atleti. A detta del Premier, dal 4 maggio si potrà tornare a svolgere attività sportive individuali, mentre dal 18 maggio sarà la volta di squadre e gruppi sportivi.

Tutto sembra risolto, ma non è così. Il Premier ha sottolineato che tutti gli allenamenti dovranno essere sostenuti rispettando le norme di sicurezza. E ha aggiunto, da appassionato di calcio, che la ripresa potrebbe essere un segnale di ripristino della normalità. Il Presidente del Consiglio dei Ministri però si è anche detto pronto a sigillare tutto nuovamente qualora il contagio tornerà a salire, con la conseguente cancellazione di tutti i campionati.

Dopo le parole del Primo Ministro, sono arrivate le dichiarazioni del Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Il titolare del dicastero sportivo ha però frenato gli entusiasmi. Gli è stato presentato un piano di ripresa da parte della FIGC che Spadafora e il comitato tecnico scientifico hanno giudicato inadatto. La bocciatura del piano sanitario presentato potrebbe ritardare ancora di più la ripresa, e la UEFA ha dato direttive precise sul limite temporale.

Non c’è ancora certezza. L’Italia entrerà presto nella Fase 2 ma non è dato sapere se i campionati sportivi riprenderanno o meno. La situazione è abbastanza complicata.

Spadafora ha poi chiuso il suo intervento in RAI parlando anche della situazione legata al mondo femminile. “La cosa straordinaria che ho scoperto è che questo mondo non ha tutele per i suoi lavoratori” – aggiungendo – “c’è un fondo da 100 milioni del Credito Sportivo per tutte le attività sportive che in questo momento sono chiuse e non hanno altre agevolazioni”. La telenovela non è ancora finita.

Tatiana Bonetti, Fiorentina Women’s: “I tifosi viola sono molto legati a me… mi danno la carica per fare sempre meglio”

Tatiana Bonetti, numero dieci Fiorentina Women’s, autrice di 12 gol in 15 partite disputate è stata intervistata dalla La Nazione, qui di seguito alcune riflessioni.

“I tifosi viola cantano “Bonetti in nazionale”? Li ringrazio, sono molto legati a me e me lo fanno sentire continuamente allo stadio e per strada. Mi danno la carica per fare sempre meglio”.

“Con l’Italia ho passato gioie e dolori come la vittoria all’Europeo Under 19 e poi l’esclusione per tanti anni dal giro della nazionale. Spero che ora sia la volta buona per riprendere insieme un bel percorso. Io ce la metto tutta”.

“In questo momento la cosa più importante è la sicurezza per tutti. Chiaramente non velo l’ora di tornare a giocare. Come le mie compagne. Ma prima di tutto va salvaguardata la salute”.

“Se si riparte la gara con il Milan sarà importante soprattutto per agguantare il secondo posto e per rimanere in corsa per lo scudetto nel caso in cui la Juventus facesse un passo falso”.

“La Juve rispetto a noi ha un gruppo di calciatrici che si conoscono a memoria, giocando insieme anche in nazionale e questo sicuramente le avvantaggia. Noi invece abbiano cambiato diverse interpreti nel corso degli anni ma dalla nostra abbiam la voglia di dare fastidio”.

“Se ci siamo date al pugilato? E’ vero, in video chat tutte insieme ci cimentiamo a provare in allenamenti nuovi, come il pugilato. Un modo divertente per inventare qualcosa di nuovo”.

“Girelli ha detto che Del Piero per lei è stato motivo di ispirazione? Se parliamo di quei tempi anche io ho avuto un debole per Del Piero. Oggi il mio giocatore preferito è Messi e al secondo posto metterei Dybala”.

“E’ molto gratificante pensare di essere di ispirazione per le bambine. Spero che guardando qualche giocata mia possano entusiasmarsi e legarsi ancora di più al nostro sport. Il mio sogno calcistico è vincere la Champions League o il Mondiale con la Nazionale. Per quanto riguarda il contratto io e la società viola stiamo parlando del mio futuro”.

“Questa clausura forzata mi ha fatto riscoprire quali sono i veri valori della vita e mi ha fatto pensare che niente è scontato. Dobbiamo godere delle piccole cose che a volte tendiamo a sottovalutare. Ho paura che dopo questa pandemia ci sarà un cambiamento reale. Mi auguro che questa situazione non ci allontani di più ma che ci faccia capire che dobbiamo darci una mano tutti e a alcuni faccia rivalutare la scala dei valori”.

Credit Photo: Alessio Boschi

Covid-19 & calcio femminile… la preoccupazione di Carolina Morace: “Non se ne parla più, solo spot ma servono soluzioni”

Carolina Morace, ex giocatrice ed allenatrice, ha parlato a Il Fatto Quotidiano degli effetti sul calcio femminile post Covid-19:

“Questo è il momento di trovare le soluzioni. Eppure del calcio femminile non ne sento più parlare. Solo spot, mai una presa di posizione seria. La Federazione deve dire qualcosa, non io. Secondo me sarebbe più corretto intanto dichiarare che il femminile non riprenderà questo campionato perché non esiste una giustificazione a livello economico, qui non arrivavano soldi dalle tv e dal botteghino già prima”.

“Qualcuno sta monitorando sugli stipendi delle calciatrici, ragazze che sono sportive 24 ore su 24 e che quando smettono a 35 anni devo reiventarsi una nuova vita? Ho sentito parlare di cassa integrazione per loro. Ma sono considerate alla stregua di lavoratrici dipendenti o no?”. 

“Bisogna inoltre stare attenti che le società non spostino soldi dal femminile al maschile. Sennò non rivedremo più giocatrici straniere di valore nel nostro campionato”.

Lisa Alborghetti, Inter: “L’Inter sta mettendo la nostra salute in primissimo piano, senza distinzioni tra calciatori e calciatrici”

Lisa Alborghetti, centrocampista offensiva dell’Inter e della nazionale italiana, ha parlato in un’intervista ad Il Giorno:

“In questi giorni mi dedico alla cucina, faccio lavori domestici, pittura, falegnameria e se capita giardinaggio. E mi godo i miei cani Kona e Nala. I contatti col gruppo? Per fortuna c’è la tecnologia, le videochimate di gruppo sono irrinunciabili. Non solo tra di noi ma anche con lo staff e il mister. Facciamo training da casa ogni giorno, il preparatore ci manda una scheda con esercizi settimanali, ma trovarci in campo ci manca tantissimo”.

“Per quanto riguarda il mio club la gestione del team è omogenea e ineccepibile. L’Inter sta mettendo la nostra salute in primissimo piano e senza distinzioni tra calciatori e calciatrici. Più in generale inoltre le tutele nei nostri confronti sono aumentate e anche se si deve ancora compiere il passo decisivo verso il professionismo. Ma differenza rispetto a pochi anni fa è enorme”.

“Le squadre della A? Mi colpisce sia il gioco della Juve, che in poco tempo è diventata la squadra da battere, sia il livello sempre alto della Fiorentina, complice anche la sua tradizione ben radicata nella massima serie. Sono molto sorpresa dall’Empoli, che gioca con intensità e tenacia, i palloni bisogna strapparglieli con le unghie e con i denti. Il nostro invece è stato un percorso in crescendo. C’è servita qualche giornata di assestamento in fase di avvio ma col passare del tempo abbiamo trovato la nostra dimensione e siamo state all’altezza anche in qualche big match”.

“La prestazione migliore? Sembrerà starno, visto che si parla di una sconfitta, ma direi proprio il derby di ritorno col Milan. Siamo uscite arrabbiatissime dal campo per non aver saputo sfruttare e gestire il vantaggio, ma anche consapevoli di aver combattuto alla pari con una squadra molto più matura della nostra. Il passaggio all’Inter? Una scelta ponderata. Ci siamo sentiti, abbiamo trovato un’accordo e ho spostato il progetto. E lo rifarei altre mille volte”.

Credit Photo: Fabrizio Brioschi

The social meeting: Forcinella & Vitillo live on Instagram

Proseguono le rubriche di Hellas Verona Women in queste settimane, con gli appuntamenti che finora ci hanno portati nelle case delle nostre calciatrici o di alcuni ospiti. Delle vere opportunità di approfondimento e di conoscenza, un autentico incontro dunque, nonostante la distanza. Così, nell’ideale meeting room sui social, vogliamo continuare a conoscerci, dando spazio a un confronto diretto tra noi e altre figure dello sport femminile: i nostri immaginari ‘Social Meeting’.

Per questo, nella nostra prima puntata di The Social Meeting – il prossimo venerdì 1° maggio, seguiranno dettagli sull’orario – il portiere Camilla Forcinella ospiterà sui canali gialloblù Matilde Vitillo, giovane ciclista della Racconigi Cycling Team pluricampionessa d’Europa e campionessa del Mondo nel 2019 nella specialità ‘inseguimento a squadre’, recentemente ai microfoni di Cicliste.

CAMILLA FORCINELLA – HELLAS VERONA WOMEN
Nata a Trento il 22 giugno 2001, Camilla Forcinella è uno dei portieri più giovani dell’intera Serie A femminile. ‘Forci’ – come la chiamano tutti – è riuscita a collezionare ben 34 presenze nel massimo campionato, finora, con la maglia dell’Hellas Verona, arrivando a quota 40 partite disputate in carriera. Ha un rapporto molto forte non solo con i colori gialloblù, ma anche con quelli azzurri delle nazionali giovanili. Tra il 2016 e il 2018 ha giocato in Nazionale Under 17, con cui detiene il record di imbattibilità consecutiva con 7 partite trascorse senza subire gol, mentre a partire dal 2018 è entrata a far parte della Nazionale Under 19. Nel corso della corrente stagione 2019/20 ha ricevuto la prima convocazione con la Nazionale Under 23.

MATILDE VITILLO – RACCONIGI CYCLING TEAM
Nata a Torino l’8 marzo 2001, Matilde Vitillo è una delle atlete più promettenti del panorama ciclistico italiano. Cresciuta sin da quando aveva 13 anni nella Racconigi Cycling Team, squadra cuneese che le ha permesso, mettendo in luce le proprie eccellenti prestazioni, di iniziare un importante percorso anche con la Nazionale, nelle varie categorie. Nel 2017, per la categoria ‘Allieve’, è terza classificata nei campionati italiani di ben tre specialità: a crono, su strada e su pista. Nel 2018, passata in ‘Juniores’, viene convocata agli Europei di Brno sia a crono (a cui arriva decima) sia su strada. Successivamente arriva terza ai campionati italiani di crono e riceve un’importante convocazione ai Mondiali di categoria su strada, che si corsero a Innsbruck. Nel 2019 i suoi successi più importanti: con la Racconigi vince su strada il 2° memorial Serena Mancini a Sarteano e a crono a Portogruaro, mentre con la Nazionale viene convocata per partecipare agli Europei su strada ad Alkmaar e ai Mondiali nello Yorkshire, inoltre è campionessa d’Europa ‘Juniores’ in pista sia nella corsa a punti sia nell’inseguimento a squadre. In quello stesso anno, a Francoforte, è Medaglia d’Oro Mondiale con le compagne Camilla Alessio, Eleonora Gasparrini, Giorgia Catarzi e Sofia Collinelli nella specialità ‘inseguimento a squadre’.

Credit Photo: Hellas Verona Women

Sara Gama, Juventus Women: “Vorrei restituire ciò che il calcio mi ha dato”

Sara Gama, giocatrice della Juventus Women e della Nazionale Italiana, ha parlato in una diretta Instagram :

“Ho iniziato da sempre praticamente. A casa mia nessuno era appassionato di calcio. Ho sempre giocato a calcio, poi a 7 anni ho iniziato a giocare nella squadra del mio paese e da allora non ho mai smesso. Poi dopo più avanti ho fatto anche atletica. Ho giocato sia terzino che esterno di centrocampo. Il mio allenatore in U17 me lo diede Sbardella. Poi sono passata centrale. Con l’Under 19 abbiamo vinto l’Europeo nel 2008, e c’era mancanza di centrali. Mister Corradini mi mise in mezzo e mi ha messa lì perchè ero il capitano ed ero leader. Dopo quell’Europeo lì, ho iniziato sempre di più a giocare centrale”.

“Il ruolo dell’allenatore? L’allenatore deve capire la squadra e il materiale tecnico che possiede. Importante la parte di psicologo per trovare il meglio delle ragazze. Diventa però sempre più importante il livello tecnico. Io sono dell’avviso di non imbrigliare il talento, penso sia il bello del calcio femminile. Il calcio femminile è indietro perchè ha iniziato tardi a sviluppare le competenze, però si lascia più spazio all’estero e si mostra al suo stato originale”.

“Gare a porte chiuse? Oggi mi pongo qualche quesito in più, per noi il fattore del pubblico era importante ma ci spingevamo in campo da sole. Ora però sono sempre più numerosi, è chiaro che comincia ad avere un impatto. Nel calcio maschile fa la differenza, perché è il 12° uomo in campo. Un’emozione in più che ti fa trovare più energie”.

“Le big mondiali? La differenza con gli USA si sente. In finale dei Mondiali contro l’Olanda, si è vista una strapotenza ed un livello superiore, poichè negli Stati Uniti nel 1972 si destinavano fondi alle Università in base allo sviluppo dello sport femminile”.

“Ho studiato, sono laureata in lingue e sono andato all’estero per affinarle. Sono già nel consiglio federale, quindi mi interesso già a quello che si muove nel mondo del calcio. Quello che mi piacerebbe è proseguire su questa strada perchè nel calcio femminile c’è tanto da fare, mi piacerebbe restituire quello che mi è stato dato. Le esperienze all’estero hanno aiutato ad aprire la mente”.

“Seguivo il calcio maschile, molto di più quando ero piccola. Guardavo le partite, facevo la raccolta figurine, ma non ho mai avuto un giocatore al quale ispirarmi. Poi crescendo seguivo i giocatori che facevano il mio ruolo ma mi sono sempre piaciuti quelli che lasciavano tutto sul campo, fino all’ultimo respiro, che giocano con il cuore e danno il massimo. Non ho un nome da fare, soprattutto nel femminile. Quando ho ricevuto la prima chiamata per la Nazionale Under 17 nemmeno sapevo che esistesse. Non avevo idoli, noi lo stiamo diventando per le bambine. Se hai qualcuno a cui ispirarti è anche più facile costruire la strada. Non pensavo “Da grande giocherò nella Juventus” perché la Juventus non ce l’aveva la squadra femminile”.

“La Barbie in mio onore? Inutile nascondere che da piccola giocavo più con il pallone che con le Barbie. È stato paradossale, me lo hanno detto quando ero qui alla Juve e la cosa mi ha fatto sorridere. Subito dopo mi hanno spiegato in cosa consistesse, sono state prese donne che hanno cambiato il volto del loro settore. Ho pensato “Questa sì che è la giusta motivazione per diventare una bambola”. Diventi un esempio”.

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

Calcio femminile, 125 anni… Francesca Bandinelli: “Il calcio femminile si è ritrovato a rappresentare una opportunità di crescita per la nostra società”

Il 23 marzo è una data scritta nella storia del calcio femminile. Esattamente 125 anni fa, il 23 marzo 1895, le «British Ladies Football club» davano vita alla prima ufficiale per squadre di sole donne mai disputata a Londra.

Queste le parole di Francesca Bandinelli del Corriere dello Sport-Stadio in merito all’importante anniversario:
“Chissà come avrebbe sorriso oggi Nettie Honeyball – lo pseudonimo con cui la sua storia temeraria è arrivata ai nostri giorni – dopo aver visto le oltre 60 mila presenze al Wanda Metropolitano di un anno fa per Atletico-Barcellona femminile, e, soprattutto, in occasione dell’ultimo Mondiale. Fu lei, attraverso un annuncio pubblicato su un giornale a dar vita al ‘British Ladies Football Club’ e oggi, 125 anni dopo, c’è la consapevolezza che il movimento non è più un settore di nicchia. I grandi club hanno investito in maniera finalmente diversa e il calcio femminile si è ritrovato a rappresentare una opportunità di crescita per la nostra società: adesso c’è da far viaggiare di pari passo tutto il calcio, maschile e femminile. Perché quando vedi quelle maglie che corrono e lottano, siano del colore del club o della Nazionale, tutto il resto passa comunque in secondo piano”.

La KNVB sospende ufficialmente il campionato di Eredivisie Women in Olanda

La stagione in Eredivisie Women si è definitivamente finita a causa della crisi dovuta al Covid-19. Il KNVB lo ha deciso martedì dopo aver consultato tutti i club. Il gabinetto olandese ha vietato di giocare a calcio professionistico martedì fino al 1 settembre.

“Ovviamente, è molto deplorevole in termini sportivi trovarci costretti a prendere questa triste decisione. Il calcio femminile è in aumento e il nostro campionato  meritava un bel finale”, afferma Jan Dirk van der Zee del KNVB.

“È un peccato per le calciatrici, lo staff, i registi e tutti gli altri coinvolti. Ma ovviamente dobbiamo mettere la situazione in prospettiva con ciò che sta succedendo nel mondo, fare un passo indietro è stata la scelta giusta. Speriamo di vedere tutti in buona salute all’inizio della nuova stagione”.

Il campionato femminile olandese è ormai sospeso da settimane a causa dello scoppio del coronavirus. Il PSV aveva preso il comando della vetta poco prima dell’inizio dei playoff con un vantaggio di sette punti sul numero due dell’Ajax e un vantaggio di nove punti sul numero tre dell’FC Twente.

Anche la TOTO KNVB Cup Women non sarà più continuata. Il torneo aveva raggiunto i quarti di finale e la finale era prevista per il 31 maggio allo stadio Yanmar di Almere, sede della città di Almere.

Anche l’Eredivisie maschile e la Kitchen Champion Division saranno sospesi.

Photo Credit: @FCUpdate_nl

DA NON PERDERE...