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Speciale promozioni, Irpinia: il grande ritorno. Annalucia Braccia: “Traguardo fortemente cercato e voluto”

Annalucia Braccia
Credit: Irpinia

“Ammetto che dopo il ko di Forlì ci sia stato un momento in cui abbiamo dubitato di potercela fare, ma poi siamo state brave a trasformare quella delusione in energia. Anzi, è stato proprio quel passo falso ad unirci ancora di più, accendendo dentro di noi un fuoco difficile da spegnere”.
Tutto si è deciso all’extra-time, ma ora il capitano può ripensarci con un sorriso. “Strano da dire, ma ero incredibilmente tranquilla. Anche se ogni dettaglio avrebbe potuto fare la differenza, dentro di me sapevo non ci saremmo fatte sfuggire un’occasione così grande”.

PER ASPERA AD ASTRA – Di lì a poco il definitivo 4-1 e poi quelle lacrime di gioia tanto attese, a suggellare con merito il salto tra le “big”. I numeri parlano chiaro, ma solo chi l’ha vissuta dall’interno può sapere quanto sia stata dura la salita.
“Dietro ogni successo ci sono mille incastri invisibili, fatti di lavoro, sacrificio e momenti di crescita. Quella che può sembrare un’annata facile, in realtà ha avuto le sue complessità. Ma noi non ci siamo mai accontentati, cercando costantemente quel qualcosa in più che ci permettesse di fare la differenza: la forza che abbiamo trovato l’una nell’altra, ad esempio, oppure quella determinazione che ci ha spinto a non mollare mai e la consapevolezza che, quando si è unite, si può davvero superare ogni ostacolo, per quanto grande esso sia”.

IL RITORNO – Quindi è ufficiale: l’Irpinia riporterà la Campania nella geografia della Serie A Fabless. “Sono passati due lunghissimi anni dall’ultima volta e non c’è stato un solo giorno in cui non abbia desiderato tornarci. L’ho voluta, l’ho cercata e, finalmente, l’ho ritrovata attraverso vittorie che mi hanno riempito l’anima e sconfitte che mi sono rimaste addosso, ma non mi hanno impedito di andare avanti. La passione ha dato un senso a tutto. Grazie a chi c’è sempre stato e grazie alle mie compagne per averci creduto ogni giorno, annaffiando quel piccolo seme che in questa “maledetta primavera” è finalmente sbocciato. Ci vediamo in Serie A”.

Il Bologna supera il Chievo per 3-2

Photo Credit: Bologna FC 1909

Il Bologna torna ai tre punti, in una partita decisa da un primo tempo pirotecnico. Le rossoblù passano subito in vantaggio con Tucceri Cimini, ma subiscono il pronto pareggio di Saggion. La reazione delle felsinee arriva con due reti siglate da Passeri e Battelani, che avevano momentaneamente messo in sicurezza il match, riaperto dalle gialloblù solo sette minuti dopo con Cavallin. Il Bologna rimane 3o in classifica con 60 punti insieme al Genoa (grifoncine in vantaggio per i risultati negli scontri diretti). Ternana e Parma, già promosse in massima serie, si confermano al primo e secondo posto con 72 e 70 punti.

È un avvio di gara movimentato al “Synergy Stadium” di Verona con le padrone di casa che partono subito aggressive e al 3’ si divorano il vantaggio con un cross dalla corsia di sinistra a cercare Pizzolato che non trova il tap-in di piatto vincente dal limite dell’area. Sul ribaltamento di fronte è subito risposta Bologna con Tucceri Cimini che sblocca al 4’ il match grazie ad un destro da distanza ravvicinata, dopo un primo tentativo. Vantaggio che dura poco con le padrone di casa che al 6’ realizzano il pareggio con Saggion di testa su suggerimento di Fernandez.
Al quarto d’ora le felsinee cercano e trovano il raddoppio con un assist di Tucceri Cimini per Passeri che disegna con il destro una traiettoria in rete, su cui l’estremo difensore gialloblù non può arrivare. È ancora occasione rossoblù con capitan Battelani, che a sorpresa si coordina e calcia forte un pallone vacante fuori area trovando però la presa sicura di Capecchi.
Il 3-1 nasce da un’incomprensione in area clivense, credendo di dover effettuare una rimessa dal fondo: la direttrice di gara, quindi, indica il dischetto dal quale Battelani mette la firma.
Nel finale di primo tempo si riaccende il Chievo, al 38’ trova un tiro insidioso di Picchi che fa tremare la traversa di Shore e al 41’ accorciando le distanze con Cavallin che calcia a giro con l’interno destro sul palo lontano.

Il secondo tempo vede tornare sul rettangolo verde un Bologna determinato e propositivo che in avvio prova a creare occasioni da gol, la prima con un cross in mezzo di Kustrin per Gelmetti, chiusa dalla difesa gialloblù, e pochi minuti più tardi con Tucceri Cimini su una punizione battuta dalla distanza a cercare l’incrocio di pali, terminata a lato di pochi centimetri.
Al 56’ ci prova Battelani calciando dalla sinistra, senza però riuscire a sorprendere Capecchi. La vera occasione del secondo atto è al 67’ e passa dai piedi di Martina Gelmetti che trova l’inserimento su un lancio in profondità, anticipa il portiere gialloblù, ma il pallone si stampa sul palo sinistro. Pochi minuti dopo le padrone di casa sfiorano il pareggio con un destro potente di Marangoni che termina di poco alto sopra la traversa. Sul finale c’è spazio per un tentativo di poker delle rossoblù con Kustrin, ma non finalizzato.

Note:
Seconda rete in campionato per Linda Tucceri Cimini;
Primo gol in stagione per Angela Passeri, che diventa la 48marcatrice della nostra storia;
Dodicesimo gol in campionato e tredicesimo stagionale per Battelani.
Quarto rigore realizzato dalla squadra su quattro, secondo centro per Battelani.

Il prossimo appuntamento è fissato domenica 11 maggio, ore 15:00, in casa del Cesena per il 29° turno di Serie B.

CHIEVO: Capecchi, Micciarelli (84’ Montemezzo), Veritti, Saggion, Ketis, Merli (25’ Cavallin), Landa, Fernandez (75’ Begal), Pizzolato, Picchi, Merengoni. A disp: Beka, Tonelli, Filippo, Gattuso, Masciantonio, Crespi. All: Ulderici.
BOLOGNA: Shore, Golob, Spinelli (92’ Rossi), Passeri, Gelmetti, Giai (92’ Silvioni), De Biase (75’ Raggi), Sondergaard (30’ Kustrin), Tardini, Tucceri Cimini, Battelani. A disp: Lauria, Sciarrone, Nocchi, Colombo, Giovagnoli. All: Pachera.
ARBITRO: Molinaro di Lamezia Terme
MARCATRICI: 4’ Tucceri Cimini (BOL), 6’ Saggion (CHI), 15’ Passeri (BOL), 34’ Battelani (BOL), 41’ Cavallin (CHI).
AMMONITE: Veritti (CHI), Gelmetti (BOL), Golob (BOL).

Gian Loris Rossi, coach Sassuolo: “Non sono riuscito a trasmettere la giusta mentalità per affrontare la Lazio”

Photo Credit: US Sassuolo Calcio

Il Sassuolo cade pesantemente nell’ultima trasferta della stagione: allo Stadio “Mirko Fersini” di Formello finisce 5-0 per la Lazio.

Al termine del match, mister Gian Loris Rossi ha commentato così la prestazione delle neroverdi: “Nel primo tempo la squadra ha difeso con ordine, le ragazze sono state brave a leggere le situazioni di gioco e a tenere bene il campo. Purtroppo, il rigore a inizio ripresa ha segnato un punto di svolta: da lì in poi non siamo riuscite a reagire, siamo andate in blackout. È una responsabilità che mi prendo in pieno: non sono riuscito a trasmettere la giusta mentalità per affrontare questa partita. Dopo il primo gol ci siamo spente, e non possiamo permetterci di fare questo tipo di figura, né per noi stesse né per rispetto del club. Adesso dobbiamo guardare avanti e chiudere al meglio la stagione davanti al nostro pubblico. Contro la Sampdoria vogliamo e dobbiamo dare un segnale diverso“.

Al Parma basta Kajzba per avere ragione sul Brescia

Photo Credit: Parma Calcio 1913

Il Parma, già promosso in Serie A, batte il Brescia a Noceto grazie a una rete di Kajzba nella ripresa e mantiene vivo il sogno di vincere il campionato. Una partita a senso unico, dominata dalle gialloblu, che però sprecano tante occasioni e mantengono il risultato in bilico fino alla fine. Ora tutta l’attenzione si sposta sullo scontro diretto della prossima domenica al Noce contro la capolista Ternana, distante solo due punti.

CRONACA
Inizio di gara con il Parma che tiene il pallino del gioco, ma fatica a trovare varchi nella difesa compatta del Brescia. Al 23’ prima occasione importante: tiro da fuori di Masu e gran parata del portiere ospite. Il Brescia risponde al 25’ con una punizione insidiosa della numero 19 che sfiora la traversa. Tra il 32’ e il 33’, doppia occasione per il Parma: prima Distefano si inventa un’azione personale con tiro a giro di poco fuori, poi serve Ferrario, che entra in area e calcia forte di sinistro, ma il portiere respinge. Si va all’intervallo sullo 0-0.
Nella ripresa, il Parma spinge: al 53’ Benedetti ci prova da fuori, tiro alto. Al 60’ su punizione di Ferrario, Masu fa la sponda e Benedetti prova la girata nell’area piccola, ma il difensore salva deviando sopra la traversa. Finalmente, al 70’, il Parma passa: azione costruita a destra da Rabot, cross arretrato per Rognoni, il tiro viene rimpallato, ma sulla palla vagante arriva prima di tutte Kajzba, che fa tap-in e sblocca la partita. Il Parma è scatenato: nei tre minuti successivi Kajzba sfiora il raddoppio due volte di testa e Distefano va vicina al gol con un altro tiro insidioso. Al 77’, sponda di Ambrosi e conclusione a botta sicura di Masu, ma il portiere respinge con i piedi. Nel recupero ancora Rognoni vicina al gol, ma la difesa salva sulla linea. Finisce 1-0, punteggio stretto per quanto visto in campo, ma tre punti d’oro per le gialloblu, che restano a -2 dalla Ternana prima della sfida decisiva.

PARMA (4-3-3): Copetti; Rizza (63’ Peruzzo), Ambrosi, Masu, Rabot; Benedetti, Pondini (86’ Nichele), Ferrario; Lonati (63’ Kajzba), Ferin (63’ Rognoni), Distefano (86’ Meneghini). A disposizione: Fierro, Zazzera, Mounecif, Catelli. All. Salvatore Colantuono.
BRESCIA (4-4-2): Tasselli; Hjohlman (90′ Zambelli), Tunoaia, Lepera, Pedrini; Larsson (77′ Celestini), Magri, Morreale (90′ Razza), Berveglieri (77′ Menassi); Berti (86′ Cacciamali), Sobal. A disposizione: Cazzioli, Angoli, Raccagni, Galbusera. All. Giovanni Valenti.
ARBITRO: Acquafredda di Molfetta
MARCATRICE: 70’ Kajzba (PAR).
AMMONITE: Morreale (BRE), Tunoaia (BRE).

Roma-Milan, le pagelle delle migliori: Haavi sfiancante e Kuhl di sostanza, Ijeh uragano e Mesjasz scintilla

Photo Credit: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Rischia di essere uno psicodramma quello che aspetta la Roma all’ultima giornata, dato che sarà impegnata contro la Fiorentina in uno spigoloso scontro diretto per la qualificazione alla prossima Champions League. Tanto, tantissimo amaro in bocca per la squadra di Alessandro Spugna che, nella 4° giornata di ritorno, al Tre Fontane, va avanti 3-0 contro il Milan dando l’illusione di aver congelato la qualificazione ma, dopo le reti di Valentina Giacinti, Manuela Giugliano e Kathrine Kuhl, si fa clamorosamente riprendere dal Diavolo grazie alla rete di Malgorzata Mesjasz e alla doppietta della solita Evelyn Ijeh. Alla Lupa, da 3 match consecutivi senza vittorie, servirà strappare almeno un punto alla Fiorentina a Firenze, in quella che ha tutte le carte in regola per essere una partita al cardiopalma.
Le pagelle delle migliori:

ROMA:

E. HAAVI 7: la migliore per distacco delle sue. È un martello continuo che sfianca totalmente la sua diretta avversaria, Emma Koivisto, costringendola, probabilmente, ad una delle peggiori prestazioni della sua stagione. La punta, la salta a destra e a sinistra ed è perpetuamente una spina nel fianco della difesa rossonera. Fortunata sul rimpallo che la porta poi a servire Giacinti per il gol dell’1-0, guadagna anche il calcio di rigore (dubbio) che permette alla Roma di raddoppiare. Tenta di partecipare alla festa giallorossa, interrotta nel secondo tempo, con un paio di iniziative su cui è attenta Laura Giuliani. Si perde nella seconda frazione come tutte le sue compagne.

K. KUHL 6,5: abbastanza anonima nei primi 45 minuti ma domina il centrocampo milanista insieme al resto del reparto, non sempre si nota ciò che serve. È lucida ad inizio ripresa quando controlla e impallina Giuliani infilando il pallone all’angolino e trovando la sua prima rete in campionato. La sua marcatura sembra essere il tappeto rosso per la sfilata capitolina verso la Champions League, ma non sarà così a causa del suicidio della formazione di Spugna a cui lei non partecipa perché esce subito dopo il 3-1. Coincidenza?

V. GIACINTI 6+: nel primo tempo è molto abile a farsi trovare tra i due centrali rossoneri per firmare l’immediato vantaggio romanista, ma oltre a ciò non sembra riuscire ad esprimere totalmente il suo potenziale. Paradossalmente sale in cattedra realmente quando il Milan è tornato ormai in corsa, riuscendo a gestire molti più palloni e guadagnando falli che permettono alla Roma di respirare e di tenere lontano il Diavolo da zone pericolose; avrebbe anche una ghiotta occasione per sigillare il risultato sul 4-2 che, però sciupa facendosi ingolosire da un pallonetto molto complicato quando avrebbe avuto tutto il tempo per portare avanti il pallone e ritrovarsi da sola davanti all’estremo difensore meneghino.

MILAN:

E. IJEH 7,5: non ci sono più parole per descrivere questa giocatrice. Un autentico uragano che si abbatte su qualsiasi avversaria che le si para davanti. La prima frazione, in realtà, non è sufficiente: pochi palloni toccati, quasi mai mandata in profondità e fatica anche a fare il gioco di sponda che la caratterizza. Sembra la prefazione di una prestazione totalmente insufficiente, la sua come quella delle sue compagne, ma ad Ijeh basta una scintilla per incendiarsi totalmente. Al 59’ insacca il pallone che gentilmente le viene offerto da Giorgia Arrigoni per andare sul 3-2 e da lì è totalmente un’altra partita. Il gol del 3-3 è un mix di velocità, strapotere fisico, precisione e potenza: Chantè Dompig rilancia sperando di trovare la compagna giusta, Ijeh controlla sulla fascia destra, rientra sul sinistro trascinandosi dietro Lucia Di Guglielmo, che ha la colpa di non accorciare, e fulmina Camelia Ceasar con un mancino terrificante sotto l’incrocio dei pali. Dodicesimo gol stagionale e miglior marcatrice straniera in una singola stagione del Diavolo, al pari di Natasha Dowie. Serve altro?

G. ARRIGONI 6,5: non è la solita Arrigoni che conosciamo: dominante e con la sensazione di poter essere pericolosa da un momento all’altro. Se, però, nel primo tempo del Milan c’è da salvare qualcuno, questo qualcuno è proprio lei: sembra essere l’unica, insieme a qualche iniziativa di Monica Renzotti, a tentare di trascinare le sue verso qualche azione che potrebbe trasformarsi in occasione, senza però mai riuscirci. Nella seconda metà ha la forza di tentare ancora qualche strappo sulla corsia mancina e soprattutto ha il merito di strappare il pallone alla difesa della Lupa regalandolo ad Ijeh che deve solo appoggiare in rete. Da quel momento la formazione di Suzanne Bakker sa che può riprenderla e lo farà allo scadere.

M. MESJASZ 6,5: torna titolare dopo 3 mesi e i primi 5 minuti sembrano essere l’anticipazione di un disastro: Giacinti si infila tra lei e Piga e sblocca il risultato. Nelle altre due reti delle padrone di casa è, invece, sostanzialmente incolpevole ed è fondamentale per il Diavolo dato che trova dal nulla la girata di testa che permette al Milan di intravedere la via e di iniziare la rimonta che trascina all’Inferno la Lupa. Da quel momento è anche più attenta e aggressiva in fase difensiva: anticipa, vince diversi contrasti e commette fallo quando c’è da spenderlo.

Inter, che inciampo! Coach Piovani non ci sta: “Amaro in bocca”

Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Battuta d’arresto in quel di Milano per l’Inter, compagine che questo fine settimana ha consegnato tre punti alla Fiorentina di De La Fuente.
Un inizio di gara che sembrava propendere dalla parte delle padrone di casa, poi modificato dal goal accorcia distanze delle opposte e dalla loro rimonta in secondo luogo; letale il tris finale che ha lasciato l’amaro in bocca alle nerazzurre per quello che poteva essere e non è stato.

Non è bastato l’unico vantaggio trovato all’8′ da Santi (per l’occasione con fascia da capitano al braccio), quindi, ad evitare una sconfitta pesante che sporca la volontà della seconda di categoria di chiudere in bellezza il campionato.
Evidentemente dispiaciuto per quanto accaduto anche il tecnico interista Gianpiero Piovani che, coinvolto in una breve intervista post incontro, ai microfoni del club ha spiegato:

“L’intento era quello di mantenere l’imbattibilità tra le mura domestiche ma non siamo riusciti a portarlo avanti. Certamente questa caduta lascia un po’ di amaro in bocca, ma non mette assolutamente da parte tutto ciò che è stato conquistato durante tutto il percorso”.
La stessa guida è poi scesa nei dettagli per quel che riguarda le mosse effettuate sul campo non andate a buon fine: “I primi 25 minuti? Potevano starci due se non addirittura tre reti, peccato poi per il calo dopo l’1-1”.

Ora l’ultima stagionale all’appello (la decima playoff) per la definitiva chiusura; l’obiettivo della squadra è ben chiaro, riprendere tre punti per poter lasciare nel libro dei ricordi un piazzamento degno di nota. In risposta a tale scenario Piovani ha risposto così: “Continueremo a lavorare sodo per finire nel migliore dei modi questa stagione, ma sarà fondamentale anche mantenere lo stesso atteggiamento; sabato con la Juventus avremo l’opportunità di dimostrare ulteriormente quanto meritiamo di essere lì, per questo motivo sarà fondamentale offrire una prestazione di grande qualità!”.

Martina Rosucci: “Siamo rinate! Sofia Cantore è diversa da tutte. Quest’anno ho fatto più di quanto immaginassi”

Photo Credit: Nicolò Ottina - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Il rientro dall’infortunio. Il ritorno al gol. Un adattarsi continuo al ruolo del difensore centrale, senza perdere le proprie doti da centrocampista. Lo Scudetto di nuovo alla Juventus Women dopo due anni difficili.
Queste sono solo alcune delle tappe che la centrocampista della squadra piemontese Martina Rosucci è riuscita a percorrere quest’anno, lasciandosi alle spalle anni in cui, forse, il ritiro sarebbe stato la soluzione più facile. La numero 8 della Juventus ha scelto di lottare, di continuare a sudare, a faticare, ad allenarsi anche quando il dolore era insopportabile, per ritrovare la condizione e poter rivedere il rettangolo verde spalancarsi davanti a sé non come un miraggio, bensì come una realtà concreta, e c’è riuscita.

«Il mister è un grandissimo appassionato, ama quello che fa e glielo si legge negli occhi. Ci ha restituito quell’identità che ci era un po’ mancata. Ci ha dato una direzione ben chiara a livello tattico e non solo. Abbiamo un rapporto bello, sincero, genuino con lui e con tutto lo staff che quest’anno è di grandissimo livello», ha cominciato la calciatrice in una recente intervista per JuventusNews24 parlando di Mister Canzi, il tecnico arrivato la scorsa estate che ha rivoluzionato il modo di giocare e, soprattutto, l’umore che aleggiava nello spogliatoio, in difficoltà e caratterizzato da un bisogno di ritrovare la strada verso la vittoria, cosa che è poi successa.

Martina Rosucci si è dunque focalizzata sul ruolo che hanno giocato lei, Barbara Bonansea, Cristiana Girelli e le altre senatrici all’interno del gruppo, che hanno di fatto plasmato la mentalità vincente e mai disposta ad arrendersi delle nuove arrivate. Le calciatrici che si sono aggiunte al gruppo in itinere hanno subito interiorizzato l’importanza di giocare per questa squadra e hanno potuto mettere il loro piccolo pezzetto verso la “rinascita”: «Credo sia giusto parlare di “rinascita”. Abbiamo attraversato un momento buio, io con gli infortuni e loro con la Juve. Qualcuna di noi è stata criticata eccessivamente. Un giocatore non può essere sempre e solo giudicato dal numero di gol, assist e vittorie. In campo facciamo tante cose e chi viene a vedere le partite e ci vive le riconosce. Non è una rivincita personale ma è una dimostrazione a noi stesse e a tutte che siamo rimaste, prendendoci merda. Però abbiamo lavorato credendo in noi stesse».

Una giocatrice che ha avuto un exploit incredibile e innegabile è Sofia Cantore, arrivata alla doppia cifra che tanto sognava e artefice di una serie di prestazioni di livello altissimo, che ne evidenziano maturità e, soprattutto, maturazione arrivata a un punto importante, che però può elevarsi ancora. Se la numero 9 è stupita delle prestazioni da lei dimostrate scendendo in campo, per Rosucci questa condizione era già scritta al suo arrivo alla Juventus Women per il primo allenamento: «L’ho vista arrivare il primo anno insieme ad Arianna Caruso e Benedetta Glionna. Se avessi dovuto scegliere la giocatrice più migliorata da inizio a fine anno… Avrei detto lei, anche se era un po’ più indietro rispetto a loro. È arrivata a un livello che mi sentivo avrebbe raggiunto, e che può ancora superare. È stata anche sfortunata, perché da giovane ha avuto due gravi infortuni. Ce l’ha fatta con umiltà, spavalderia e dedizione. Anche lei ha dovuto affrontare un periodo in cui è stata messa molto in dubbio ma anche lei, secondo me, in fondo sapeva che sarebbe arrivata alle prestazioni e ai gol di quest’anno. Probabilmente si è stupita, io no». 

Un’altra calciatrice che ha piacevolmente sorpreso tutte è Alisha Lehmann. Per quanto, dall’esterno, la maggior parte delle persone la giudichi in modo negativo, la numero 7 bianconera è invece una persona straordinaria, che ha saputo farsi accettare e voler bene fin dal suo arrivo e che, con il tempo, ha consolidato la sua amicizia con le altre: «Alisha è arrivata dal primo giorno col sorriso. La Juventus era una cosa grande per lei. Aveva questa volontà di sentirsi parte di una famiglia, come tutte. Le persone che soffrono di più a livello di minutaggio sono le più importanti, quelle che ti fanno vincere gli scudetti. Ha forse avuto meno spazio delle altre, ma si è sempre allenata benissimo e non c’è stato un allenamento in cui non abbia sorriso o non abbia avuto una parola per gli altri: è una ragazza normalissima, dolcissima, molto sensibile e positiva».
Martina Rosucci ammette poi che una delle chiavi che l’hanno aiutata a non farsi demoralizzare dagli infortuni e dai periodi bui è l’autostima, che l’ha condotta a lavorare con perseveranza, dedizione e cocciutaggine, senza mai sottovalutarsi e senza mai arrendersi. L’infortunio che l’ha allontanata dal terreno di gioco per quasi due anni è stato molto duro, ma la calciatrice è stata in grado di trasformare quel dolore a tratti insopportabile in una sfida da superare, in un nemico da eliminare, e alla fine a spuntarla è stata lei: «Ho molta fiducia in me stessa. Se non ce l’avessi, oggettivamente, oggi non sarei qui dopo tre infortuni e tante altre cose. Credo che quello che faccio in campo non sia sempre visibile, questo sì. Sono una giocatrice che non attira i riflettori ma penso di essere importante in certi momenti della partita. Mi sono tolta molte soddisfazioni anche nel cambio di ruolo. Quest’ultimo infortunio mi ha messo veramente a dura prova, non solo per il ginocchio, ho avuto questa sorta di pubalgia. C’è stato un momento in cui non riuscivo neanche a camminare, a girarmi nel letto. Anche solo pensare di correre era diventato impossibile, figurarsi quello che ho raggiunto adesso. Gettare la spugna non è mai stata un’opzione. Dopo tutta la sofferenza che ho passato non poteva esserci un epilogo diverso dall’esserci riuscita. Ho superato le mie aspettative quest’anno, ho fatto di più di quanto immaginassi. Sono doppiamente felice.».

In chiusura, Martina Rosucci ha ammesso che l’Inter e la Roma erano le due avversarie a cui guardavano con più attenzione e “sospetto” circa l’imminente campionato di Serie A, che avrebbe spalancato le porte di lì a poco. A ragion veduta, le ragazze allenate da Gianpiero Piovani e quelle allenate da Alessandro Spugna hanno, in effetti, dato prova di essere squadre in forma e dal livello altissimo, nonché competitive e dirette contendenti per lo Scudetto e i posti in Champions: «Da subito ci siamo dette: ‘L’Inter quest’anno è forte’. Hanno fatto buone scelte, non solo tecniche. Hanno preso dei leader. Ci lavoravano e da anni e tutto il lavoro fatto prima quest’anno è servito. È una squadra completa che si merita la posizione che ha. La Roma non ha tenuto le prestazioni degli ultimi due anni. Un calo ci può stare. Ci sono delle giocatrici molto forti, altrimenti non sarebbero stare campionesse d’Italia.»

Ultima chiamata per l’Europa, Alessandro Spugna: “La Roma a Firenze si giocherà l’intera stagione!”

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Il tecnico giallo rosso, Alessandro Spugna, al termine della sfida al Tre Fontane: concluso per 3 a 3 contro il Milan, attraverso i canali ufficilai del Club ha voluto commentare la gara: “Credo che in questo momento alla prima difficoltà ci sciogliamo, perché abbiamo preso un gol su palla inattiva e poi un altro, il secondo, davvero imbarazzante. E dopo ti viene la paura, non hai il coraggio di giocare e non sfrutti le situazioni che ti sono favorevoli per incrementare il risultato, perché sul 3-2 abbiamo avuto qualche palla per fare il quarto gol e non lo abbiamo fatto. E poi prendi una palla lunga, l’avversaria fa una gran giocata e centra il sette per il gol del 3-3. Ma questo è il calcio. Bisogna saper gestire meglio determinati momenti e oggi non lo abbiamo fatto”.

Non era il risultato che ci si aspettava per l’ultima al Tre Fontane, anche perché adesso sarà determinante la sfida in casa della Fiorentina per conquistare un posto in Champions.

“Sì, soprattutto per come si era messa la gara, per il 3-0 a inizio secondo tempo. Però non devi pensare che la partita sia chiusa, devi continuare a giocare con una certa intensità, ma soprattutto con una certa attenzione. E non lo abbiamo fatto. Purtroppo è così, quest’anno è successo troppe volte”.

“Adesso serve davvero qualcosa di importante a Firenze, a proseguito Spugna, ci andiamo a giocare un’intera stagione in una partita. Ma questo dice il campo e lo dobbiamo accettare. Questa settimana dobbiamo ritrovare le energie, soprattutto quelle mentali, perché se vai sul 3-0 con il Milan vuol dire che qualcosa di buono l’hai fatto. Però non puoi in 25 minuti subire una rimonta così”.

Una stagione difficile, con troppi alti e bassi hanno caratterizzato le ex. Campionesse d’Italia, ed il suo tecnico dovrà trovare le giuste parole per la sfida che vale l’intera stagione: Ho già detto qualcosa. Ho detto che adesso è inutile pensare troppo a quello che è stato fatto. Adesso dobbiamo analizzare, ma neanche tanto, e concentrarci tutta la settimana sulla partita che vale un’intera stagione“.

Nazionale U17 Femminile -Azzurrine all’esordio europeo con la Polonia. Mazzantini: “Un avversario ostico. Sarà una partita molto fisica”

Il momento è arrivato: dopo il lungo viaggio, i primi allenamenti sul posto – segnati da vento e freddo – e dopo aver ‘sbrigato’ le pratiche di rito dedicate ai media, tra foto e interviste pre-torneo, oggi inizia ufficialmente l’Europeo femminile Under 17 alle Isole Faroe, con le partite dedicate al Gruppo A che daranno il via alla competizione. Oggi è anche il primo giorno da quattro a questa parte, da quando la Nazionale italiana è approdata nell’arcipelago scandinavo, che il sole si è alzato brillante nel cielo, illuminando di verde i prati che si perdono a vista d’occhio, facendo risaltare i colori delle case che compaiono qua e là, rendendo unico il panorama di queste latitudini.

Per le Azzurrine l’inizio ufficiale nella manifestazione avverrà invece domani, quando saranno le ore 19 in Italia e le ragazze di Selena Mazzantini si ritroveranno di fronte le pari età della Polonia in una sfida che potrebbe già essere decisiva per il futuro cammino, considerando che le altre due Nazionali nel raggruppamento sono due vere e proprie superpotenze del movimento come Spagna e Francia.
L’avversaria. La Polonia è arrivata all’ultimo atto della manifestazione avendo perso una sola gara (quella decisiva con la Scozia, per il primato nel raggruppamento del Round 1) sulle sei disputate tra Round 1 e Round 2, con tre sole reti al passivo in totale e ben sedici realizzate.

La Nazionale Under 17 femminile polacca si è qualificata per la fase finale dell’Europeo in altre quattro occasioni, centrando il titolo nel 2013 e chiudendo l’ultimo torneo – quello disputato nel 2024 in Svezia – al terzo posto, il che ha poi permesso alla selezione biancorossa di qualificarsi per la successiva Coppa del Mondo di categoria, disputata lo scorso autunno in Repubblica Dominicana. La Polonia ha quindi chiuso il Mondiale Under 17 ai quarti di finale, eliminata (con il punteggio di 1-0) dalla Corea del Nord, che ha infine vinto la manifestazione. Anche in quell’occasione la selezione polacca ha dato una grande impressione di stabilità difensiva, eliminando al girone il Brasile e chiudendo il torneo con un solo gol al passivo, quello che è costato l’eliminazione ai quarti contro le future campionesse iridate.

Nell’attuale rosa dell’Europeo sono presenti due giocatrici che hanno fatto parte anche della spedizione in Repubblica Dominicana, avendo disputato il Mondiale ‘sotto età’: si tratta di Ostrowska e Sabuda. Da tenere sotto stretta osservazione anche l’attaccante Guzenda, autrice di quattro reti in sei apparizioni tra Round 1 e Round 2, e Sikora, presente solo nel Round 2 ma a segno in tutte e tre le gare disputate.
“La Polonia – ha sottolineato l’allenatrice azzurra Selena Mazzantini, presentando l’imminente confronto – è un avversario ostico, dalla caratura tecnica molto elevata. Ha un gioco prettamente verticale ed è una squadra molto aggressiva, per cui ci aspettiamo una partita molto fisica”.

L’elenco delle convocate

Portieri: Matilde Robbioni (Inter), Viola Sossai (Juventus);
Difensori: Elisa Bertero (Juventus), Martina Bressan (Inter), Sofia Pomati (Milan), Francesca Randazzo (Sassuolo), Sara Terlizzi (Roma), Caterina Venturelli (Sassuolo), Sofia Verrini (Inter);
Centrocampiste: Benedetta Bedini (Fiorentina), Anna Copelli (Juventus), Rachele Giudici (Inter), Stella Ieva (Fiorentina), Valentina Piccardi (Juventus), Giulia Robino (Inter);
Attaccanti: Giulia Galli (Roma), Morena Maria Gianfico (Napoli), Giulia Guerzoni (Sassuolo), Martina Romanelli (Inter), Lucrezia Sasso (Inter).

Staff – Allenatrice: Selena Mazzantini; Capo Delegazione: Patrizia Recandio (fino al 7 maggio); Coordinatore Nazionali giovanili femminili: Enrico Sbardella (dal 3 al 6 maggio); Metodologo: Fabio Andolfo (dal 2 maggio); Assistente allenatore: Mauro Girini; Preparatore dei portieri: Riccardo Ventrella; Preparatore atletico: Nicolò Marco Brigati; Match analyst: Igor Graziani; Medici federali: Gloria Modica e Alessandro Galati; Fisioterapista: Federica Nappo Quintiliano; Nutrizionista: Barbara Filosini; Tutor scolastico: Mariaceleste Basile; Segretario: Elena Moretti; Kit manager: Addetto ditta esterna.

Europeo Under 17 femminile – Fase finale
Gruppo A: Faroe, Paesi Bassi, Austria, Norvegia
Gruppo B: Spagna, Italia, Polonia, Francia

Calendario Gruppo B (orari locali)

Lunedì 5 maggio
Ore 15. Spagna-Francia (Djùpumyru Stadium)
Ore 18. Polonia-ITALIA (Torsvollur Stadium – replica su RaiSport il 6 maggio alle ore 16,15 italiane)

Giovedì 8 maggio
Ore 15. ITALIA-Francia (Torsvollur Stadium – diretta tv su RaiSport)
Ore 18. Spagna-Polonia (Djùpumyru Stadium)

Domenica 11 maggio
Ore 15. ITALIA-Spagna (Torsvollur Stadium – diretta tv su RaiSport)
Ore 18. Francia-Polonia (Djùpumyru Stadium)

Le prime cinque Nazionali di questo Europeo si qualificheranno al prossimo Mondiale femminile Under 17, in programma in Marocco dal 17 ottobre all’8 novembre, sempre di questo 2025.
Oltre alle quattro semifinaliste, per stabilire la quinta qualificata verrà effettuato uno spareggio tra le terze classificate dei due gironi lo stesso giorno delle due semifinali, ovvero mercoledì 14 maggio.
La finale è prevista per sabato 17 maggio (alle ore 18 locali)

Il Pescara passa a Falconara, la corsa al primo posto è ancora aperta. Foligno ai playout, Lamezia retrocesso

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

LOTTA IN VETTA – Blitz del Pescara nella Marche: grazie al bis dell’ex Pato, le biancazzurre mettono fine all’imbattibilità del PalaBadiali e rimandano all’ultima giornata il verdetto per la vetta, sempre occupata dall’Okasa Falconara ma ora solo a +2 sulle biancazzurre. Va al Bitonto di Marzuoli lo scontro diretto per la terza piazza in casa del TikiTaka Francavilla: dopo l’autogol di Prenna nel primo tempo, le pugliesi prendono il largo con Diana Santos, Renatinha, Luciléia, Tampa e Mansueto. Dall’altra parte gol della bandiera di Boutimah. Torna alla vittoria la Kick Off, ma non senza sofferenza contro l’Audace Verona: 2-1 con Bovo e Ghilardi, poi l’autorete di Carturan nel finale.

POKER VIP – E se le rossonere scivolano in terzultima piazza, sono punti che sanno di ossigeno quelli che la Vip ottiene contro la Lazio: a San Martino di Lupari decidono la doppietta di Troiano, la rete di Fernandez e l’autogol di Pantano, mentre Barca e Colucci possono solo rendere meno amaro il passivo. 4-2 per le venete, ora appaiate alla Femminile Molfetta che chiude la regular season con un punto sull’isola: il Cagliari va a segno tre volte con la giovanissima Virdis e una con Queiroz, ma le pugliesi rispondono colpo su colpo con Errico, Caballero, Ginosa e Horvath. 4-4.

FOLIGNO AI PLAYOUT, LAMEZIA IN B – Di capitan Narcisi e Baldassarri le reti che condannano il T&T Royal Lamezia alla retrocessione, ma il successo (2-1) non basta all’Atletico Foligno per evitare i playout. In zona “rossa” quindi anche l’Audace Verona, che è però ancora padrona del proprio destino.

SERIE A FABLESS-25ª GIORNATA
DOMENICA 4 MAGGIO – ORE 18

T&T ROYAL LAMEZIA-ATLETICO FOLIGNO 1-2
TIKITAKA FRANCAVILLA-BITONTO 1-6
CAGLIARI-FEMMINILE MOLFETTA 4-4
OKASA FALCONARA-PESCARA FEMMINILE 1-2
VIP-LAZIO 4-2
KICK OFF-AUDACE VERONA 2-1

 

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