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#Distantimauniti: intervista ai mister Under 12 Michele Cazzador & Martina Bittante

Tutte le giovani calciatrici del Settore Giovanile gialloblù sono a casa in questi giorni, #IORESTOACASA cede il passo a #DISTANTIMAUNITI se si parla di una squadra. Si può continuare ad allenarsi, anche fra le mura domestiche, seguendo i consigli dei propri allenatori. I mister che, approfittando di questa sosta forzata, hanno il tempo per studiare e preparare al meglio la ripresa dell’attività, tracciando la linea del lavoro fin qui compiuto. Per la formazione Under 12 le parole di mister Michele Cazzador e mister Martina Bittante.


MICHELE CAZZADOR
Mister, come sta andando la stagione delle gialloblù, al di là di questo stop?

Stiamo andando molto bene, abbiamo avuto la fortuna di trovare ragazze intelligenti e molto determinate. Questo le ha portate a grossi miglioramenti da inizio anno: eravamo partiti da un gruppo ‘vario’, ma a febbraio siamo riusciti ad avere netti miglioramenti da molte ragazze, anzi praticamente da tutte. Questo stop non blocca il lavoro delle ragazze, che comunque stanno facendo dei lavori a casa

Come sta trascorrendo questi giorni e cosa le manca di più del campo?
Questi giorni li sto trascorrendo studiando e lavorando. Del campo mi manca il lavoro quotidiano, come le esercitazioni, prepararle e spiegarle alle ragazze, e tutto ciò che concerne la seduta d’allenamento insieme a loro

Il lavoro con le Under 12 stava proseguendo secondo gli obiettivi prefissati?
Stava proseguendo bene, secondo gli obiettivi di quest’annata, cioè soprattutto lavorare sulla tattica individuale. Inoltre, come obiettivo primario, avevamo la creazione di uno spirito di squadra e questo si è visto nei mesi, grazie a una sorta di unione evidente che c’è oggi tra tutte loro

Le caratteristiche che contraddistinguono questa squadra?
La tenacia. Nonostante le difficoltà loro cercano sempre di non mollare. Hanno anche scelto la parola autoesigenza, da intendere come voglia di migliorarsi sempre e di non accontentarsi dell’obiettivo raggiunto

La collaborazione con Martina?
Con Martina ci conosciamo da almeno cinque o sei anni. Ormai ci troviamo molto bene, anche nella suddivisione del lavoro: lei si occupa più della parte tecnica, mentre io seguo maggiormente la parte fisica e atletica. Quindi lavoriamo molto in sinergia e i risultati, ottimi, si devono riflettere sulle ragazze

Un saluto alle ragazze!!
Ciao ragazze! Sappiamo che è un momento difficile, però confidiamo nella vostra grande intelligenza nell’ascoltare i genitori e nel seguire le linee guida date dagli organi competenti. Vi salutiamo, sperando di rivederci presto, quando questo brutto periodo sarà finito


MARTINA BITTANTE
Quanto ti mancano gli allenamenti con le tue ragazze?
Da appassionata, tifosa, amante del calcio e…. come allenatrice e giocatrice, il calcio mi manca tantissimo. Ero abituata tra allenamenti e partite ad essere sul campo tutti i giorni, sempre. Quello che mi manca di più però sono gli allenamenti con le mie Under 12. Mi manca tutto non solo le ore sul campo di allenamento ma anche quelle a casa dove progettavo le sedute, cercavo di renderle ludiche il più possibile. Questo perché se non ci si diverte non si può imparare uno sport fantastico come il calcio. A questo proposito ho trovato un grandissimo aiuto in Michele. Il bello è che vediamo il calcio allo stesso modo e sopratutto abbiamo stili di allenamento simili. Per entrambi il divertimento e la crescita delle ragazze sta al primo posto, non il risultato! Michele è il numero uno nel curare l’aspetto coordinativo applicato al calcio. Ogni allenamento inventa esercizi nuovi per migliorare la coordinazione delle ragazze. Inoltre ha anche una tecnica sopraffina e spesso partono delle gare di skills tra lui e le ragazze.
Mi manca tutto…. mi manca sentirle scherzare prima dell’allenamento, le corse per uscire dallo spogliatoio ‘L’ultima porta le caramelle!’, la ricerca dei palloni perduti, incitarle durante un esercizio intenso, il fare le squadre sempre equilibrate ‘mister io voglio stare con…’, ‘mister ma perchè facciamo questo esercizio?’, ‘mister hai visto la partita ieri in tv?’, ‘mister c’eri allo stadio domenica??’, ‘mister hai visto che ho fatto goal con il sinistro??’, le discussioni riguardo compiti a casa e verifiche… mi manca tutto quanto…. e mi piacerebbe sapere cosa combinano a casa! se si stanno allenando…

Come stai trascorrendo questi giorni?
Poiché non posso lavorare (sono osteopata) cerco di tenere i contatti con i miei pazienti. Consiglio loro qualche esercizio per mantenersi in salute durante questo periodo di isolamento. Sto sfruttando il momento anche per continuare la mia formazione e tenermi aggiornata sempre nell’ambito della mia professione. Ho cominciato anche a cucinare nuove pietanze: pancakes, pane, pizza ecc. Magari vi manderò qualche foto. In casa poi c’è sempre da fare tra pulire, ordinare, lavare stirare e qualcuno deve pur farlo! Non potendo uscire come facevo prima cerco ogni giorni di fare almeno un’ora di attività fisica a corpo libero! Ho ripreso anche a leggere, nella vita frenetica di ogni giorno non c’era spazio per un buon libro a fine giornata, adesso invece dedico almeno un’oretta al giorno alla lettura. Sono in contatto anche con amici che ho conosciuto in giro per il mondo, per sapere come va nel loro paesi: Giappone, Corea, Australia, Svizzera, Germania, San Francisco. Con tutte queste attività si può capire quanto in fretta si possa riempire una giornata

Sono ormai alcuni anni che alleni le piccole del settore giovanile gialloblù, che rapporti si instaurano con loro?
È il terzo anno che sono all’interno della realtà femminile. Avendo cominciato a giocare tardissimo a calcio, a 17 anni, mi fa un enorme piacere vedere che l’età media di approccio al calcio si sia abbassata. A livello coordinativo è essenziale che comincino ad avvicinarsi al calcio giovanissime. Nel femminile ho trovato molti più stimoli rispetto a quando allenavo i maschi. Le ragazze per natura sono molto più curiose, più esigenti e hanno una forza di volontà incredibile. Vogliono arrivare. La loro determinazione è pura energia per noi allenatori

Un saluto alle tue ragazze!
Ragazze vi mando un abbraccio virtuale, adesso, quando vi vedo invece vi faccio qualche tunnel. Mi raccomando, cercate di ascoltare i vostri genitori e le linee guida degli organi competenti. Sappiamo che non è facile rimanere in casa, ma gestire la noia della routine ci aiuterà a diventare più forti! Intanto cercate di allenarvi: tenete una pallina, anche da tennis va bene, tra i piedi tutto il giorno, portatevela ovunque: soggiorno, cucina, camera, così da aumentare la sensibilità del piede. A prestissimo!!! La vostra mister Martina“.

Credit Photo: Hellas Verona Women

Laura Rodriguez, capitano Riccione Calcio Femminile: “C’è la consapevolezza di aver posto le basi per i prossimi anni”

Il capitano del Riccione Laura Rodriguez, è stata intervistata da RiminiToday della sua squadra e della sua quotidianità durante l’emergenza Covid-19:

“Ad inizio stagione ci eravamo prefissate di lottare per i primi quattro posti del torneo, direi pertanto che siamo in linea con i programmi, seppur con tante partite ancora da giocare; indubbiamente avremmo potuto fare di più, abbiamo perso dei punti per strada in alcune occasioni, siamo certi comunque di non avere deluso le aspettative”.

“Essendo una squadra molto giovane, probabilmente abbiamo peccato di inesperienza nei momenti cruciali della stagione, specie negli scontri diretti. Ma ci siamo fatte le ossa, imparando a rialzarci dopo una sconfitta. Eravamo consapevoli che vi erano concorrenti agguerrite e ben attrezzate nel girone, per noi è stato un bel banco di prova. C’è la consapevolezza di aver posto le basi per i prossimi anni”.

“A livello personale mi ritengo soddisfatta della mia crescita, avendone ricevuto riscontro dalle parole e dai gesti di sostegno ed approvazione delle mie compagne di squadre e dall’intero staff. Spero di non deluso le aspettative del mister e della dirigenza che hanno avuto fiducia in me consegnandomi la fascia di capitano. Di sicuro ho sempre dato il massimo di me stessa, non tirandomi mai indietro in alcuna occasione”.

“Il nostro preparatore atletico Bacchini, ci invia settimanalmente il programma degli allenamenti da sostenere a casa o in ristretti spazi aperti nei limiti dell’osservanza del Decreto del Governo. Il mister Migani non ha mai obbligato nessuno ad osservare queste indicazioni ma credo stia nella maturità e nella responsabilità di ognuna di noi, rispettare queste regole per mantenere in forma il fisico e tenere occupata la mente”.

Credit Photo: Riccione Calcio Femminile

Guido Fienga, CEO Roma: “Abbiamo attivato una piattaforma che assiste calciatori e calciatrici”

Il CEO della Roma, Guido Fienga, ha parlato al Corriere della Sera delle ipotesi post-emergenza Covid-19, e dei suoi giocatori:

“Fissare degli step è utile, ti costringe a programmare e a capire quanto serve per essere pronti. Detto questo, ogni data è subordinata all’emergenza. Si parte quando non c’è più rischio, non un minuto prima. Gli allenamenti di sportivi professionisti sono regolati da un Decreto ministeriale in base a standard di sicurezza. I medici sportivi hanno dato indicazioni chiare: serve un mese di allenamenti per riprendere a giocare, da qui l’idea di riprendere il 3-4 aprile. Però le date possono cambiare a seconda dell’evoluzione dell’emergenza. Naturalmente dovranno essere fatti controlli su tutti”.

“Trattativa per la cessione a Friedkin congelata? Il presidente Pallotta ci sta supportando in ogni modo per garantire la serenità di tutto il gruppo Roma, che è ben più ampio dei giocatori che vanno in campo. Per questo non finirò mai di ringraziarlo”.

“Non abbiamo avuto casi di positività né sappiamo di contatti di nostri giocatori o di loro familiari con casi positivi. Abbiamo già attivato una piattaforma che assiste i nostri calciatori e calciatrici delle prime squadre maschili e femminili, delle giovanili e dei dipendenti”.

Credit Photo: Facebook

Cortefranca, raccolta solidale per l’Ospedale di Iseo

Solidarietà e passione: questi i principi sui quali si fonda il calcio dilettantistico e femminile. Umberto Canfora non è soltanto il presidente della società di calcio femminile Cortefranca, ma lavora presso l’Ospedale di Iseo, in provincia di Brescia, e assiste quotidianamente ai drammatici eventi causati dal coronavirus.
“In quasi trent’anni di lavoro, non ho mai visto una situazione del genere – queste le parole di Canfora – Ci sono persone che non possono riabbracciare i propri cari neanche nel momento della morte e tanti operatori sanitari che lavorano instancabilmente con immenso sacrificio e in silenzio”. A causa dell’emergenza attuale, Canfora ha coinvolto anche le calciatrici bresciane a diffondere il messaggio per la raccolta solidale in favore dell’Ospedale di Iseo. L’appello è stato lanciato sui social e si richiede il materiale più urgente: mascherine, camici monouso e disinfettante per mani.

Credit Photo: Pagina Facebook Cortefranca

Gianluca Lamazza, Lecce Women: “Per le ragazze un programma di allenamenti a casa”

Gianluca Lamazza, preparatore atletico del Lecce Women racconta come la squadra femminile si allenano a casa per mantenere la forma fisica:
“Ogni settimane prepariamo per le ragazze un programma di tre allenamenti da far svolgere a casa. Si punta ad un mantenimento delle capacità condizionali, resistenza-forza-velocità, con mezzi di allenamento adeguati ad essere svolti in ambienti domestici. A conclusione di ogni seduta ogni ragazza svolge un programma di core stability ed esercizi dinamici per addominali e lombari, poi posture. Grazie ai social siamo in contatto tra staff tecnico e calciatrici per risolvere qualunque problematica. La speranza è quella di riprendere il prima possibile gli allenamenti sul campo e concludere la stagione”.

Credit Photo: Pagina Facebook Lecce Women

Il capitano del Bayern München Melanie Leupolz al Chelsea

La calciatrice della Nazionale Femminile Tedesca Melanie Leupolz lascerà l’FC Bayern München e la FLYERALARM Frauen-Bundesliga in estate per unirsi due volte campione Inglese Chelsea FC.

“Spero che la situazione consenta di chiudere questa stagione, dato che abbiamo ancora grandi obiettivi in entrambe le competizioni in cui parteciperemo. Farò tutto il possibile per conquistarli”, ha detto la venticinquenne.

Sei anni a Monaco. Nata a Wangen in Allgäu, Leupolz è entrata a far parte dell’FC Bayern dall’SC Freiburg nel 2014 dove vinto il trofeo della Bundesliga nelle sue prime due stagioni lì. La centrocampista è capitano della squadra di Monaco dal 2018, segnando 19 gol in 122 presenze in totale. Finora Leupolz ha 66 presenze con la Nazionale Femminile della Germania e 10 goal realizzati.

Si unirà al portiere della DFB-Frauen Ann-Katrin Berger nel Chelsea, attualmente al secondo posto nella Women’s Super League, ma ancora in corsa per vincere un terzo campionato.

Credit Photo: Pagina Facebook di Melanie Leupolz

Un anno fa, la Première

Oggi si celebra l’anniversario della prima gara delle Juventus Women all’Allianz Stadium.
24 marzo 2019: un anno fa, all’Allianz Stadium, come capita spesso tra quelle mura, scrivevamo una pagina di storia. Un anno fa vivevamo, tutti insieme, le emozioni della Premiére: la prima volta delle Juventus Women allo Stadium.
Una giornata indimenticabile, preceduta da giorni densi di emozioni, scanditi da pensieri e notizie che hanno spinto le ragazze sempre più vicine a vivere un evento senza precedenti e la realtà è stata in grado di andare anche oltre le aspettative, con i tifosi che hanno riempito l’impianto bianconero: 39.000 persone per Juventus-Fiorentina, record di presenze per il calcio femminile italiano.
Oltre alle emozioni di una splendida giornata di calcio e di sport c’era la tensione di una partita fondamentale, una gara Scudetto. La Fiorentina, infatti, arrivava al cospetto delle bianconere con un punto di svantaggio a quattro giornate dal termine. Il colpo di testa di Pedersen ha indirizzato al meglio pallone e risultato: 1-0 per la Juve e al triplice fischio i punti di vantaggio sono diventati quattro, a tre giornate dal traguardo. Il dolce risvolto calcistico di una giornata storica, preludio del secondo titolo consecutivo per le nostre ragazze, che hanno poi chiuso la stagione mettendo in bacheca anche la Coppa Italia.

«Sembrava di essere dentro un film», il commento, a fine gara di coach Guarino. «Una giornata spartiacque», l’inciso di capitan Gama, specchio della portata dell’evento non solo per i colori bianconeri, ma anche per tutto il calcio femminile italiano, per cui quella data ha rappresentato un momento storico e un nuovo punto di partenza.

Credit Photo: Juventus Women

La SvFF annulla il Football Galà 2020

La SvFF (Federazione calcistica della Svezia) ha deciso di annullare i piani per il Galà di Calcio 2020 di quest’anno a causa dell’incertezza che prevale dopo l’eruzione del Covid-19.

“È ovviamente triste dover annullare l’evento, ma dobbiamo assumerci la responsabilità delle nostre operazioni, anche dal punto di vista finanziario, in una situazione difficile che è difficile da trascurare” afferma Håkan Sjöstrand, segretario generale del SvFF.

Il gala del calcio, è un momento clou annuale nel calcio svedese, è stato organizzato dalla SvFF dal 1995. Il galà  celebra la squadra nazionale, i vincitori del campionato, e i migliori giocatori della stagione nelle diverse categorie. Ma l’edizione di quest’anno, Football Gala 2020, sarà quindi annullata.

“Siamo in una situazione molto particolare caratterizzata da una grande incertezza. Il campionato europeo di quest’estate e un certo numero di altre partite della nazionale sono state posticipate, e ancora non sappiamo cosa accadrà con le Olimpiadi” – aggiunge Sjöstrand – “In questa situazione, dobbiamo stare molto attenti ai costi che non sono direttamente critici per l’azienda, inoltre, il galà di calcio richiede una pianificazione e una preparazione estese che al momento non sono semplicemente possibili – quindi abbiamo scelto di annullare l’edizione di quest’anno”.

Nonostante questo, anche quest’anno, la Gold Ball e la Diamond Ball saranno assegnate al miglior giocatore e alla miglior giocatrice dell’anno. E saranno inoltre selezionati i vincitori delle varie categorie: miglior portiere, miglior difensore, miglior centrocampista e miglior attaccante ma non in concomitanza con un galà in diretta TV.

La decisione di annullare il Football Gala è valida solo per il 2020, non per gli anni a venire.

Photo Credit: Svensk Fotboll

Cristiana Girelli: “L’Italia tornerà a sorridere. Noi, tutti insieme, torneremo a sorridere”.

Una vera e propria macchina da gol dall’inizio della stagione, con una media impressionante. Tra gare di club e Nazionale, quest’anno, Cristiana Girelli è andata sempre a segno, decidendo spesso il risultato finale. L’attaccante della Juventus Women vive questi giorni in isolamento volontario, insieme alla sua famiglia e adesso scende in campo col cuore per la sua Brescia: una città che le dato tantissimo nel corso della sua carriera da giocatrice e che adesso compare tra le più colpite dall’emergenza Coronavirus. “Rimaniamo a casa – raccomanda l’attaccante dal proprio profilo social -. E per adesso, solo per adesso, abbracciamoci da lontano, con la mente. Solo così Brescia tornerà a sorridere. L’Italia tornerà a sorridere. Noi, tutti insieme, torneremo a sorridere”.

cristianagirelli“Brescia è speciale.
La gente che la abita lo è.
Ci dicono che siamo ‘chiusi’, ‘che siamo freddi’
eppure questa città
non mi ha mai fatto mancare il suo affetto,
il suo calore anche a distanza..
Ha gioito con me nelle vittorie.
Mi ha abbracciata nelle sconfitte
sorretta nelle delusioni.
Non mi ha mai lasciata sola.
Adesso è Brescia e tutta Italia
che hanno bisogno di essere abbracciate
con la mente e di non essere lasciate da sole.
RIMANIAMO IN CASA.
E per adesso, solo per adesso,
abbracciamoci da lontano, con la mente.
Solo così Brescia tornerà a sorridere.
L’Italia tornerà a sorridere.
Noi, tutti insieme, torneremo a sorridere”.
💙🇮🇹🍀
#distantimauniti #iorestoacasa #vanityfair #iosonobrescia #cg10
@vanityfairitalia @marchettisimone @sobesport
Credit Photo:Andrea Amato

Marta Varriale: “Stiamo facendo una stagione al di sopra delle aspettative. Possiamo ancora toglierci grandi soddisfazioni”

Gli inizi col fratello, le prime gare con la maglia del Firenze, la promozione con l’Empoli, l’esperienza al ChievoValpo fino al ritorno in azzurro estate per questa esaltante stagione. Marta Varriale, in un momento in cui il Coronavirus costringe lo sport a fermarsi, si è raccontata a IlCalcioFemminile.

Se uno sconosciuto ti chiedesse chi è Marta Varriale, cosa gli diresti?
“Marta Varriale è una ragazza solare, vivace e permalosa. Ama viaggiare, uscire con gli amici, passare del tempo con la nonna e giocare a calcio. Ha 25 anni, gioca a calcio, fa il difensore centrale nell’Empoli Ladies ed è mancina.”
Potresti raccontarci il tuo inizio nel mondo del calcio? Dalla nascita di questa passione, alle prime partite con la maglia del Firenze (attuale Fiorentina)…
“Mi piace definire la mia passione per il calcio “innata”. Ho tante foto da piccola con il pallone tra i piedi, ma sicuramente è una passione “rubata” a mio fratello. Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 10 anni, andavo a vedere lui e puntualmente guardavo poco e giocavo tanto. Lapo La Bruna, allenatore dell’annata 1995, (la mia annata – 1994 – non c’era a San Donnino) chiese a mio babbo se voleva che io provassi ad allenarmi con loro. Qualche giorno dopo ero al supermercato con il babbo e mi chiese “Marta vogliamo andare a comprare le scarpe da calcio, così domani andiamo a provare a San Donnino?”. Lascio immaginare la mia risposta… da lì non ho più smesso! Due anni dopo sono arrivata nell’allora ACF Firenze. Lì, ho vinto due trofei molto importanti: il torneo di Arco di Trento e lo scudetto primavera. Ho esordito successivamente in Serie A2 a 14 anni contro il Pisa e a 17 anni in Serie A a Udine contro il Chiasiellis.”
Con il Castelfranco hai fatto esperienza, poi è arrivata la (prima) chiamata dell’Empoli: cosa hai provato?
“Con il Castelfranco ho disputato due stagioni in Serie B indimenticabili. Ci allenavamo a Castelfranco, in provincia di Pisa, dopodiché è entrato a piccoli passi l’Empoli. Di anno in anno si è fatto sempre più spazio. Inizialmente abbiamo continuato ad allenarci a Castelfranco, poi ci siamo spostate a Cortenuova (Empoli), con la possibilità di disputare le partite interne al centro sportivo di Monteboro. Poter affrontare le partite casalinghe in un centro sportivo come quello dell’Empoli è stato sicuramente un passo importante e, probabilmente, determinante al fine della vittoria successiva del campionato nazionale di Serie B.”
Segue il tuo passaggio al Chievo Valpo. Potresti raccontarci qualche momento saliente di questa esperienza biennale?
“Dopo la promozione in serie A con l’Empoli, mi si è presentata l’opportunità di intraprendere un’esperienza calcistica e di vita fuori casa: è arrivata la chiamata del ChievoValpo. Non è stato semplice accettare, lasciare casa, amici, affetti, la mia squadra. Avevo 22 anni e una gran voglia di provare un’esperienza in una nuova città. Il ChievoValpo mi ha dato l’opportunità di conoscere persone meravigliose che hanno fatto e fanno parte della mia vita ancora oggi. Mi ha dato l’opportunità di giocare con calciatrici di alto livello e di grande esperienza. Un momento saliente di questa mia esperienza è sicuramente il mio esordio da titolare il primo anno a Ravenna, dove abbiamo conquistato la salvezza matematica. Un altro ricordo importante è stata la salvezza raggiunta a Milano durante l’ultima partita della stagione. Purtroppo quella salvezza ha portato da poche parti, dopo poco siamo state avvisate che la società sarebbe fallita”
Ora ti vediamo nuovamente ad Empoli: una stagione importante e, probabilmente, sopra le aspettative. Ci sapresti dire cosa avete provato a battere squadre importanti come il Milan, da neopromosse?
“Dopo due anni a Verona, finalmente sono tornata a casa. A casa: perché l’Empoli per me è casa. Stiamo affrontando una stagione al di sopra delle aspettative: la vittoria a Milano contro il Milan è sicuramente la dimostrazione più lampante. Avevamo salutato l’anno con un pareggio interno per 2-2 contro il Sassuolo, risultato maturato dopo un nostro doppio vantaggio e raggiunte nel finale. A Milano si era presentata la stessa situazione: Empoli in vantaggio di due gol, a pochi minuti dal termine il Milan accorcia le distanze. Per un attimo nella mia testa ho rivissuto la partita con il Sassuolo: mi chiedevo come fosse possibile. A differenza della partita precedente però, abbiamo avuto maggior maturità più consapevolezza e più fame e siamo riuscite a portarci i 3 punti a casa. Un’emozione indescrivibile, il mister ci diceva da tempo che nel nostro girone d’andata ci mancava solo una vittoria con una big… e, seppur in extremis, è arrivata.”
Quali sono gli obiettivi per questa stagione?
“Torniamo ad agosto: neo promosse, squadra molto giovane, poca esperienza alle spalle, obiettivo la salvezza, senza se e senza ma. Adesso siamo a marzo, abbiamo 19 punti in classifica, siamo a +9 dalla zona retrocessione e a – 5 dal quinto posto. Noi ci crediamo!”
Su Mister Pistolesi?
“Mister Pistolesi prima di essere un uomo di calcio -nonché ottimo allenatore- è una persona eccezionale. A lui devo molto: il mio rientro ad Empoli dopo due anni a Verona è merito suo. Venivo da due anni dove avevo giocato poco, non era facile puntare su di me. Invece, senza dubbi e fin dall’inizio, ha avuto fiducia nei miei mezzi. Sicuramente è stato importante il fatto che già mi conosceva sia come calciatrice, sia come persona.”
Ti chiamano ‘the wall’: dove nasce questo soprannome e dove la tua passione per la difesa?
“The wall é il soprannome che mi ha dato il mio procuratore Luca Grippo… mi fa sempre piacere quando mi cerca e mi chiama così. Per la difesa in realtà non è stata fin da subito una vera e propria passione. Ho imparato ad amare il ruolo di difensore solo negli ultimi anni, quando ho scoperto che da centrale posso fare bene. Quando ero più piccola giocavo esterno d’attacco, fascia sinistra per intendersi. Piano piano sono arretrata nel ruolo di terzino, sempre a sinistra: il ruolo che mi piace meno di tutti, per essere chiara. Fu Alessandro Pistolesi un giorno a spostarmi centrale perché in quell’occasione eravamo rimaste senza difensori centrali di ruolo: eravamo a Torino, giocavamo contro la Juventus. Da lì non ho più cambiato ruolo.”
Cosa significa per te essere una calciatrice?
“Per me essere una calciatrice significa PASSIONE, DEDIZIONE, UMILTÀ E SACRIFICIO!”
Sul futuro: dopo la carriera da calciatrice ti vedi ancora in questo mondo o pensi di cambiare?
“Mi auguro che la mia carriera da calciatrice possa durare il più possibile. Ad oggi, il mio pensiero è quello di giocare. Non riesco a vedermi sotto altre vesti in campo, anche se molti amici e amiche mi ripetono spesso che mi vedrebbero bene come allenatrice o commentatrice. È vero, sono un’appassionata di calcio e lo vivo a 360 gradi, ma vedremo…”
La partita che ricordi con più piacere?
“Ricordo con piacere la partita vinta a Musiello tre stagioni fa che ci ha permesso di scavalcare l’allora capolista Novese. Di conseguenza, poco dopo, la vittoria per 0-3 a Genova contro il Lagaccio ci decretò vincitrici del campionato e ci regalò la promozione in Serie A. Un’altra partita che sarà sempre nei miei ricordi è Empoli-Juventus di quest’anno, disputata allo stadio Carlo Castellani di Empoli davanti a 1350 persone: che emozione!”
Credit Photo: Empoli Ladies

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