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Il calcio femminile in rampa di lancio

“Comunque vada, sarà un successo”. Qualcuno ricorderà senz’altro, il tormentone lanciato da Piero Chiambretti in un Festival di Sanremo di diversi anni fa ed oggi, più che mai azzeccato, per la nazionale azzurra allenata da Milena Bartolini.

Indipendentemente dall’esito finale comunque abbastanza dignitoso e positivo, considerando le premesse da cui si era partiti (essere fra le prime otto al mondo, dopo aver ceduto solo alle olandesi campionesse continentali in carica e fatto meglio di compagini ben più accreditate come Giappone e Australia), non c’è dubbio che il calcio “in rosa” potrebbe aver ricevuto quella spinta, anche in termini di visibilità ed interesse, che gli mancava affinché possa definitivamente consacrarsi anche alle nostre latitudini.

Dopo aver vissuto per interi decenni nella penombra dei colleghi uomini è arrivato il momento della rivincita per il gentil sesso anche nel football, alla faccia delle discriminazioni e del sessismo che ancora sono presenti in chi ha una visione ancora permeata di prevenzione e becero maschilismo.

Merito dell’avvento delle grandi squadre come Lazio, Milan e Fiorentina in primis, seguite poi dalla Roma e dalla Juventus ed anche dall’Inter ed a cui, presumibilmente, se ne aggiungeranno ancora altre in futuro. Ed anche grazie alla decisione della FIGC di imporre alle squadre maschili di iniziare a costruire un proprio vivaio partendo dalle ragazze di 12-13 anni, e degli ottimi risultati ottenuti in termini di audience da RAI e SKY che hanno trasmesso e dato il giusto risalto alla kermesse mondiale.

Abbiamo così avuto modo di conoscere ed apprezzare le doti anche balistiche oltre che tecniche di atlete, il cui nome non dice nulla. Ma che, in quanto a talento, non hanno nulla da invidiare a tanti loro colleghi poiché diverse giocate sono state davvero di pregevole fattura.

Se è vero che la prima volta ai mondiali della nazionale italiana risale a quasi 30 anni fa, e non fu certo un qualcosa che passò alla storia, il calcio femminile fece parlare la prima volta di sé nel 1998. Quando l’istrionico ex presidente del Perugia Luciano Gaucci (non nuovo nell’ambiente, in quanto a trovate provocatorie), decise – sorprendendo davvero tutti – di ingaggiare l’ex bomber Carolina Morace (circa 400 gol in carriera, ed autentica icona per questo movimento calcistico) per affidarle la guida della Viterbese che all’epoca militava in serie C1. E che il vulcanico patron del club umbro, non nascondeva affatto di voler addirittura portare in cadetteria.

La notizia fece ben presto il giro del mondo e portò alla ribalta la cittadina laziale, accreditata in sede di pronostico di fare il grande salto in serie B, nonostante l’agguerrita concorrenza di compagini come Crotone ed Ancona solo per citarne alcune. Un esperimento che però durò appena due partite, perché dopo la netta sconfitta per 5-2 a Crotone, la Morace venne esonerata dallo stesso Gaucci al termine una discussione molto accesa fra i due che – secondo i bene informati – non se le mandarono certo a dire. Il clima che si era creato nella cittadina laziale non aveva contribuito a creare la giusta simbiosi fra tifoseria e società e ciò probabilmente influì sulla scelta di Gaucci di gettare la spugna, di fronte alle prime difficoltà.

Intanto, il calcio femminile stava prendendo sempre più piede negli USA (dove è seguitissimo), in Germania, Norvegia e finanche in Giappone, con l’impresa della Nadeshiko che è entrata nella storia (2011) dopo aver superato ai calci di rigore la corazzata statunitense. Un fenomeno in via di espansione, insomma, all’estero ma non dalle nostre parti dove eppure il calcio – come ben sappiamo – è da sempre oggetto di discussioni e polemiche.

I ripetuti fallimenti dei maschietti degli ultimi anni, in tal senso, hanno dato paradossalmente una grossa mano, spostando di fatto l’attenzione di sportivi ed appassionati sulle azzurre ben allenate da Bertolini che hanno divertito e fatto parlare di sé anche più dei loro colleghi, inopinabilmente esclusi dai Mondiali di Russia dello scorso anno, e che sono stati nel frattempo impegnati nelle qualificazioni per gli Europei del 2020.

Le premesse per fare bene anche in futuro, ci sono tutte. Le ottime basi gettate in Francia, rappresentano un patrimonio in termini di credibilità che adesso non può e non deve essere assolutamente disperso. Gli stadi pieni, il sano e genuino entusiasmo che hanno contraddistinto tutte le partite ed il clima di festa che si è respirato sugli spalti, sono stati un’autentica boccata d’aria fresca per uno sport che aveva bisogno di recuperare quei valori primordiali che hanno spinto intere generazioni a sognare ed appassionarsi, davanti ad una palla presa a calci da 22 atleti ed atlete su un rettangolo di gioco.

Credit Photo: FIFA Women’s World Cup

Elena Linari: “Lasciamo questo Mondiale a testa alta”

Elena Linari è stata una delle colonne nella difesa italiana, che però nulla ha potuto nei due gol subiti contro l’Olanda, entrambi da calcio da fermo. Le azzurre sono calate dopo la prima ora di gioco, ottenendo subito un paio di occasioni nel primo quarto di gara. In seguito l’Olanda ha mostrato le sue qualità ed è riuscita così ad imporsi. Sui social sono numerosi i commenti, sia delle atlete che degli addetti ai lavori, di seguito riproponiamo quello di Elena Linari, che sottolinea come l’Italia esca a testa alta:

Lasciamo questo Mondiale a testa alta, consapevoli di aver scritto una nuova pagina per questo sport! Dispiace perchè ci credevamo, ma torniamo in Italia con la CONSAPEVOLEZZA che abbiamo un futuro tutto da vivere!! E VOI adesso continuate a viverlo insieme a noi 💙 #RagazzeMondiali #Francia2019

Credit Photo: FIFA Women’s World Cup

FIFA Women’s World Cup: Germania-Svezia 1-2 (Match Highlights)

Sul terreno del Roazhon Park di Rennes la Svezia ha eliminato la fortissima Germania per 2-1. Adesso le ragazze guidate da Peter Gerhardsson dovranno affrontare L’Olanda che ha sconfitto 2-0 l’Italia. La vittoria delle scandinave è forse la sorpresa più grossa del torneo: le tedesche, bicampionesse del mondo, erano tra le favorite d’obbligo della vigilia per la vittoria finale. Le svedesi hanno vinto in rimonta, ribaltando l’1-0 iniziale firmato dopo 16′ dalla Magull, su assist della Daebritz. Svezia al pareggio con la Jakobsson, servita dalla Sembrant, al 22′, e addirittura in vantaggio al 3′ del secondo tempo grazie alle rete realizzata dalla Blackstenius.
Migliore giocatrice della partita: Sofia Jakobsson (Svezia)

GERMANIA – SVEZIA 1-2
16’ Magull (G), 22’ Jakobsson (S), 48’ Blackstenius (S)

Germania (4-3-3): Schult; Gwinn, Doorsoun, Hegering, Simon (dal 44’ Maier); Dabritz, Dallmann (dal 46’ Marozsan), Magull; Huth, Popp, Schuller (dal 69’ Oberdorf).
Ct Voss-Tecklenburg.

Svezia (4-3-3): Lindahl; Glas, Fischer (dal 66’ Ilestedt), Sembrant, Eriksson; Rubensson (dall’86’ Bjorn), Asllani, Seger; Jakobsson, Blackstenius, Rolfo (dal 95’ Hurtig).
Ct Gerhardsson.

Arbitro: Stephanie Frappart (FRA)
Ammoniti: Rolfo.

Credit Photo: FIFA Women’s World Cup

Gabriele Gravina: “”Le nostre ‘Ragazze Mondiali’ hanno scritto una pagina bellissima del nostro calcio”

Il presidente federale Gabriele Gravina, anche oggi presente in tribuna insieme al direttore generale Marco Brunelli, fa il suo plauso alle Azzurre: “Le nostre ‘Ragazze Mondiali’ hanno scritto una pagina bellissima del nostro calcio. Hanno lasciato una traccia indelebile, è un patrimonio che dobbiamo difendere e valorizzare. Il movimento femminile è esploso anche grazie alla partecipazione e alle emozioni che ha saputo suscitare in questo Mondiale. Grazie a tutte le protagoniste di questa splendida avventura”.

Credit Photo: Francesca Fumagalli

FIFA Women’s World Cup: le pagelle di Italia – Olanda … “Sogno finito, ma grazie Azzurre!”

Il sogno mondiale finisce nell’afosissimo pomeriggio di Valenciennes. Un grazie va comunque alle stupende ragazze azzurre per il grandissimo mondiale disputato e per le emozioni che ci hanno regalato. Questa non è la fine ma è l’inizio di un nuovo ciclo: l’Italia c’è ed inizia a contare nel mondo del calcio femminile. Il nostro augurio è che il movimento del calcio femminile nel nostro paese continui a confermare i grossi passi degli ultimi tempi e che sempre più gente possa appassionarsi a questo splendido sport al femminile. Il calo nella ripresa delle azzurre è stato notevole, non sappiamo mai quando inizino i meriti dell’avversario o i propri demeriti, ma forse anche il caldo ha giocato un ruolo decisivo. Una nota stonata, nella pur ottima organizzazione del mondiale da parte della FIFA, l’orario di questa partita fissato alle ore 15:00 con la temperatura sui 35 gradi, ci chiediamo chi è stata la mente geniale (o le menti) dell’organizzazione a decidere questa assurda e incomprensibile scelta ed i motivi che hanno portato a respingere le richieste delle due federazioni di spostare in orario più decente questa gara. Ormai siamo abituati a tutto da parte di chi ci governa e, in questo caso, di chi governa il mondo del calcio, ma questa cosa suscita indignazione e porta in secondo piano anche l’aspetto sportivo di una gara disputata in condizioni climatiche pessime dalle due squadre, tant’è che si sono dovuti inventare due ‘cooling break’. E’ sintomatico della situazione lo sfollamento delle tribune rivolte al sole ad inizio secondo tempo, anche il pubblico non ha gradito. Perché questo? La domanda è rivolta ai ‘cravattoni’ responsabili di tale inutile abominio.

Laura Giuliani (Juventus): A parte un tuffo facile a terra su un traversone la prima mezzora scorre tranquilla. Il primo intervento avviene poco prima del cooling break con una parata di ordinaria amministrazione per Laura sul tiro da fuori di Miedema. Gli ultimi minuti del primo tempo sono vissuti in maniera più intensa con due o tre interventi del portiere azzurro. Si tratta del preludio per una ripresa per lei infuocata, e non solo per le condizioni climatiche. Prima la traversa la salva su un fendente di Van De Donk poi Giuliani capitola, incolpevolmente, due volte su altrettanti colpi di testa a seguito di calcio piazzato. Sufficiente. 6.

Alia Guagni (Fiorentina Women’s): Spostata sulla fascia sinistra per contrastare la velocissima Van de Sanden. Alia ingaggia spesso duelli in velocità con lei vincendoli quasi sempre. Contrasta anche molto bene la subentrata Beerensteyn e riesce a fare anche un grande anticipo su Miedema. Non riesce però a contrastare Van der Gragt nell’occasione del raddoppio olandese. Viene ammonita per proteste dopo un fallo forse inesistente fischiatole contro. Positiva. 6.

Sara Gama (Juventus): Sembra concentrata e chiude bene nei recuperi. Sbroglia una pericolosa situazione in area quando la sua compagna di club Cernoia perde una sanguinosa palla in area. Ferma un paio di incursioni olandesi ad inizio ripresa. Di contro non va a contrastare di testa Miedema, nella sua zona di competenza, in occasione dell’1-0 olandese. Grintosa. 6.

Elena Linari (Atletico Madrid): Inizia con un’ottima chiusura su Groenen e si ripete poco dopo con un grande intervento in piena area di rigore quando interrompe la trama di attacco olandese. Sul finire del primo tempo gioca molto bene la sua ammonizione perché ferma al limite dell’area Miedema ormai lanciata verso Giuliani. La ripresa è più di sofferenza, anche per l’ammonizione sulle spalle, comunque all’inizio salva ancora di testa in angolo. Presente. 6.

Elisa Bartoli (AS Roma): Spostata a destra su Martens, Elisa risulta la migliore delle azzurre nel primo tempo, poi si infortuna e viene sostituita ad inizio ripresa da Boattin. Oltre che fermare la talentuosa Martens si produce in un’incursione in area appoggiando poi la palla fuori per Galli che conclude altissimo. Sfortunata. 6,5.

Valentina Bergamaschi (Milan): Fallisce un’ottima occasione su passaggio di Bonansea con un debole tocco agilmente parato da Van Veenendaal. Si tratta della prima occasione vera della partita ed è dell’Italia. Alla mezzora della ripresa, prima del secondo cooling break, viene sostituita da Serturini. Indecisa. 6.

Aurora Galli (Juventus): A parte un tiro da fuori che finisce altissimo si è vista poco nel primo tempo. La ripresa è una sofferenza ma per tutta la squadra. Appena sufficiente. 6.

Manuela Giugliano (Milan): Come molte altre sue compagne gioca un buon primo tempo, soprattutto nella fase difensiva, per sparire poi nella ripresa. Generosa. 6.

Valentina Cernoia (Juventus): Vale quanto detto per Giugliano ma nel primo tempo perde una sanguinosa palla in area, per fortuna rimedia Gama, mentre nella ripresa c’è il vantaggio dell’Olanda di testa con Miedema contrastata inutilmente da Valentina, troppa la differenza di altezza tra le due. Insufficiente. 5,5.

Valentina Giacinti (Milan): Nel primo tempo sfiora il palo e il vantaggio azzurro. Autrice di qualche buon duetto con Bonansea ma nulla più. Ripresa da dimenticare. Appena sufficiente. 6.

Barbara Bonansea (Juventus): Inizia bene con buoni spunti personali e con un bell’assist a Bergamaschi per poi sparire pian piano. Ad inizio ripresa viene sostituita da Sabatino. Spenta. 6.

Lisa Boattin (Juventus): entra al 46’ al posto dell’infortunata Bartoli, se la cava bene ma Elisa è un’altra cosa. Sufficiente. 6.

Daniela Sabatino (Milan): entra al 54’ al posto di Bonansea ed ha un’occasione da gol che fallisce sparacchiando sul portiere in uscita. Impalpabile. 5,5.

Annamaria Serturini (Roma): entra al 74’ al posto di Bergamaschi con l’Italia già sotto di un gol. Poco il tempo per far vedere qualcosa di buono. Ingiudicabile. S.V.

CT Milena Bertolini: Sembra buona l’idea di scambiare di fascia Guagni e Bartoli, ma stavolta la partita non va come lei vorrebbe anche se l’Italia gioca un buon primo tempo tenendo testa alle rivali olandesi. Alla distanza, però, viene fuori la superiorità delle orange, non per niente campionesse d’Europa. Sufficiente. 6.

Terna arbitrale: Altra gara diretta in maniera discutibile con tanti episodi di falli leggeri o addirittura inesistenti (anche con susseguenti ammonizioni) fischiati dall’arbitro Claudia Umpierrez forse anche lei in sofferenza per il caldo. Insufficiente. 5,5.

Organizzazione: Ci sentiamo in dovere di dare un voto anche all’organizzazione, una scelta incomprensibile e discutibile dell’orario di gioco. Assurda. 3.

Olanda: Una menzione per Vivianne Miedema che sblocca la partita con un perentorio colpo di testa e risulta una vera spina nel fianco per le azzurre.

FIFA Women’s World Cup: Italia-Olanda 0-2 (Match Highlights)

L’Italia esce dal Mondiale contro l’Olanda, ora in semifinale con la Svezia che vince 2-1 l’ultimo quarto di finale. Allo stadio “Stade du Hainaut” di Valenciennes ottimo primo tempo della squadra di Milena Bertolini con due occasioni per Bergamaschi e Giacinti.
Poi una ripresa a senso unico per le orange di Sarina Wiegman: tante occasioni, una traversa e due gol per l’Olanda. Prima segna Miedema al 70′, dunque raddoppia Van der Gragt all’80’, entrambe di testa sugli sviluppi di una punizione.
Migliore giocatrice della partita: Vivianne Miedema (Olanda)

ITALIA-OLANDA 0-2
70′ Miedema, 80′ Van der Gragt

ITALIA (4-4-2): Giuliani; Bartoli (46′ Boattin), Gama, Linari, Guagni; Bergamaschi (76′ Serturini), Galli, Giugliano, Cernoia; Giacinti, Bonansea (55′ Sabatino).
Ct: Bertolini

OLANDA (4-3-3): Van Veenendaal; Van Lunteren, Van der Gragt (87′ Dekker), Bloodworth, Van Dongen; Groenen, Van de Donk, Spitse; Van de Sanden (56′ Beerensteyn), Miedema (87′ Roord), Martens.
Ct: Wiegman

Ammoniti: Linari (I), Guagni (I), Cernoia (I), Sabatino (I)

Credit Photo: FIFA Women’s World Cup

Barbara Bonansea: “Speriamo che questo sogno possa andare avanti”

Finisce il sogno delle azzurre ai Mondiali femminili di calcio. L’Italia si ferma ai quarti battuta dall’Olanda 2-0: grazie alle reti di Miedema (25′ st) e van der Gragt (35′ st), le olandesi volano in semifinale.
Le Azzurre escono tra gli applausi, dopo aver fatto innamorare milioni di italiani e aver dato un fortissimo impulso alla crescita di tutto il movimento.
Queste le parole di Barbara Bonansea subito dopo la fine della partita:
“Speravamo di poter arrivare alle Olimpiadi non è stato così. Oggi è stata dura, ma ora speriamo che questo sogno possa andare avanti e che tutti continuino a seguirci perché ne abbiamo bisogno”.

 

Milena Bertolini: “D’ora in poi il calcio femminile in Italia sarà diverso”

Al fischio finale Milena Bertolini si stringe in cerchio in mezzo al campo con tutta la squadra e lo staff: “Usciamo a testa alta – il commento a caldo della Ct – le ragazze hanno fatto un Mondiale eccezionale. Anche oggi hanno giocato una grande partita, contro un avversario forte: sono molto orgogliosa di loro. Le lacrime ci stanno, ma devono vedere l’aspetto bello, è un grande punto di partenza per il loro futuro. D’ora in poi il calcio femminile in Italia sarà diverso. Chi ha il compito di prendere certe decisioni deve farlo, perché le ragazze meritano il professionismo e opportunità diverse. Tutte hanno dato l’anima e il cuore in questi due mesi”.

Credit Photo: Francesca Fumagalli

Finisce ai Quarti il Mondiale dell’Italia: esulta l’Olanda, ma le Azzurre escono a testa alta

Finisce ai Quarti di finale la splendida cavalcata dell’Italia di Milena Bertolini nel Mondiale francese. Alle Azzurre non basta un buon primo tempo, perché l’Olanda esce fuori alla distanza e vola in semifinale grazie ad un imperioso stacco di testa della solita Vivianne Miedema, la giovane attaccante dell’Arsenal che già nel novembre 2014 ci aveva fatto male realizzando la doppietta decisiva nel play off Mondiale. Nel finale ancora sugli sviluppi di un calcio piazzato l’Olanda fissa il risultato sul 2-0 con il difensore del Barcellona Stefanie Van der Gragt e gli oltre 10 mila tifosi Oranje presenti sugli spalti dello ‘Stade du Hainaut’ di Valenciennes possono esultare.

LA PARTITA
Milena Bertolini anticipa quello che era stato il cambio operato al 40’ dell’Ottavo con la Cina, lasciando fuori un attaccante (Girelli) e mandando in campo dal primo minuto una centrocampista (Galli). La Ct inverte gli esterni di difesa (Bartoli a destra e Guagni a sinistra), mentre in avanti viene confermata Valentina Giacinti in tandem con Barbara Bonansea, con Galli avanzata nel rombo di centrocampo a supporto delle due punte. Nessuna sorpresa invece nell’Olanda, che recupera l’acciaccata Martens e si presenta con il consueto 4-3-3, con Van de Sanden e la stessa Martens esterne a supporto di Miedema.

L’Olanda ha un altro tasso tecnico rispetto alle cinesi, ma l’Italia c’è, compatta e pronta a ripartire sfruttando il cambio di passo di Bonansea. E il primo tempo è più azzurro che oranje. Al 17’ l’Italia ha la prima grande occasione per passare in vantaggio: lancio di Guagni e torre aerea di Bonansea per Bergamaschi, che conclude però debolmente tra le braccia di Van Veenendaal. La manovra dell’Olanda è prevedibile, le letture di Gama e Linari perfette e Van de Sanden non riesce mai a superare Guagni: in sostanza tutte le contromosse di Milena Bertolini funzionano alla perfezione. Al 36’ è ancora l’Italia a sfiorare l’1-0, ma il diagonale mancino di Giacinti termina di poco a lato. Nel finale di tempo le Oranje si svegliano, ma senza creare grossi pericoli. Al 42’ Miedema scatta sul filo del fuorigioco e Linari la strattona: punizione dal limite e potenziale pericolo per le Azzurre, ma Spitse calcia debolmente e Giuliani blocca.

A inizio ripresa Boattin rileva Bartoli e Bergamaschi si alza nel rombo di centrocampo prendendo il posto di Galli. L’Olanda sposta in avanti il baricentro e preme alla ricerca del vantaggio. Al 49’ Miedema in area prende il tempo a Gama, ma il suo colpo di testa sorvola la traversa. Due minuti dopo Groenen penetra in area e Gama salva alla disperata, poi Miedema non arriva per un soffio su un traversone basso di Van Lunteren. Al 54’ Milena Bertolini si gioca la carta Sabatino, che sostituisce un’affaticata Bonansea, mentre dall’altra parte Van de Sanden, letteralmente annullata da Guagni, lascia il posto a Beerensteyn. Al 59’ è la traversa a salvare Laura Giuliani sulla splendida conclusione a giro di Van de Donk, poi Spitse fa partire un missile terra aerea da trenta metri che sbatte sul palo esterno e si spegne sul fondo. Al 70’ l’Olanda passa in vantaggio: calcio di punizione di Spitse, Miedema salta più in alto di tutte e di testa gira in rete alle spalle di Giuliani. E’ ancora lei a condannare l’Italia dopo la doppietta che cinque anni fa aveva estromesso le Azzurre nel play off del Mondiale canadese. A un quarto d’ora dal termine fa il suo esordio nel torneo anche Annamaria Serturini, ultima disperata mossa di Milena Bertolini per trovare il pareggio. Ma è l’Olanda a raddoppiare, ancora una volta sugli sviluppi di una palla inattiva: punizione ben calciata da Spitse, Van der Gragt supera in elevazione Guagni e chiude il match. Sabatino prova ad accorciare le distanze, ma Van Veenendaal si oppone in uscita.

L’Olanda vola per la prima volta nella sua storia in semifinale e ottiene il pass per i Giochi Olimpici, l’Italia torna a casa a testa altissima: le ‘Ragazze Mondiali’ hanno fatto innamorare un Paese intero.

ITALIA-OLANDA 0-2 (0-0 pt)

Reti: 70’ Miedema (O), 80’ Van der Gragt (O)

ITALIA: Giuliani; Bartoli (46’ Boattin), Gama (C), Linari, Guagni; Cernoia, Giugliano, Galli, Bergamaschi (75’ Serturini); Giacinti, Bonansea (54’ Sabatino). A disp: Marchitelli, Fusetti, Tucceri, Rosucci, Parisi, Girelli, Tarenzi, Mauro, Pipitone. Ct: Milena Bertolini.

OLANDA: Van Veenendaal; Van Lunteren, Bloodworth, Van Dongen, Van der Gragt (87’ Dekker); Van de Donk, Spitse, Groenen; Martens, Van de Sanden (56’ Beerensteyn), Miedema (89’ Roord). A disp: Kop, Van Es, Kerkdijk, Van der Most; Pelova, Kaagman, Jansen R., Jansen E., Geurtz. Ct: Sarina Wiegman.

Arbitro: Claudia Umpierrrez (Uru). Assistenti: Luciana Mascarana (Uru) e Monica Amboya (Ecu). Quarto ufficiale: Liang Qin (CHN). VAR: Carlos Del Cerro Grande (Spa). AVAR: Mariana De Almeida (Arg) e Clement Turpin (Fra).

Note: spettatori 22.600. Ammonite: Linari (I), Guagni (I), Cernoia (I), Sabatino (I).

Credit Photo: Francesca Fumagalli

Fiorentina Women’s, Commisso pronto a dare un impulso in campo e fuori

Rocco Commisso potrebbe dare un impulso in più anche alla Fiorentina Women’s. La volontà di crescere da parte della proprietà non manca, non solo per rinforzare la rosa con due-tre calciatrici, ma anche sotto l’aspetto delle strutture. Sia il patron che Joe Barone hanno visto dove si allenano e giocano le ragazze viola, la volontà è quella di avere un centro sportivo e campi adeguatiper loro e per i giovani. Lo scrive il Corriere Fiorentino.

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

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