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Maurizio Ganz, AC Milan: “Partita complicata, il livello si sta alzando. Miglioreremo sotto l’aspetto del gioco”

Maurizio Ganz ha commentato ai microfoni di Milan TV la prestazione del suo Milan Femminile al termine della sfida casalinga vinta per 1-0 sull’Empoli. Ecco le sue parole.

L’Empoli ha dimostrato di essere un’ottima squadra. Oggi è stata una partita complicata, abbiamo vinto, ma con grandi difficoltà. Il livello si sta alzando. Ho detto alle ragazze che oggi sotto l’aspetto della voglia, della determinazione e della grinta ci siamo stati, miglioreremo anche sotto l’aspetto del gioco. Sicuramente anche il campo di oggi non ci ha aiutato. Il terreno non era il massimo. Avanti con le prossime ora“.

Su Selimhodzic e Jonusaite:
Sono giovani e hanno talento. Devono solamente lavorare per migliorarsi sempre di più, oggi ci hanno dato una mano e grazie al loro subentro, insieme a quello di Valentina, abbiamo vinto la partita“.

Sulla differenza con la partita contro la Fiorentina:
Forse oggi non eravamo così brillanti come a Firenze. Abbiamo pagato un po’ la tensione della partita, fisicamente qualche giocatrice ha fatto un po’ più fatica. A Pomigliano sarà un’altra battaglia e ci vogliamo essere, poi penseremo alle altre“.

Credit Photo: Fabrizio Campagnoli

Lisa Boattin, Juventus: “Montemurro mi chiede cose diverse da Guarino. Sul Wolfsburg…”

Lisa Boattin è stata intervistata da La Stampa a poche ore dalla partita di Champions tra Juventus Women e Wolfsburg.

DA GUARINO A MONTEMURRO – «Ho lavorato parecchio in campo e gioco tanto, questo mi dà più fiducia e la avverto anche dalle compagne. A Guarino, con cui mi scontravo anche, devo tanto perché mi ha costruito e incanalato, Montemurro mi chiede di entrare nel vivo del gioco, mi sta spingendo ad andare oltre la corsa sulla fascia che è la mia caratteristica. Credo di aver acquistato più confidenza e posso rischiare qualcosa in più di un tempo».

WOLFSBURG – «Sì è il momento di portare a casa dei punti. Contro il Chelsea abbiamo giocato bene ma perso. E io odio perdere persino in allenamento, sto proprio male per ore. Dovremo essere più concentrate, se possibile, perché il Wolfsburg ha meno individualità delle inglesi e un gioco corale. Sfrutta benissimo le palle inattive».

ALLIANZ STADIUM – «La prima volta, contro la Fiorentina nel 2019, al fischio finale mi sono messa a piangere. Troppe emozioni, era anche mancata pochi giorni prima mia nonna. Contro il Chelsea è andata già meglio, brividi tanti il rischio di volare via con la testa pure ma almeno non ho pianto».

IDOLO – «Da ragazzina Nedved perché mi chiamavano “furia” ed era mancino come me. Ho sempre apprezzato Marcelo come terzino per l’estro e la campionessa francese Renard per la tranquillità con cui gioca e prevede le mosse dieci minuti prima delle altre».

Credit Photo: Andrea Amato

Serie B, la Top 11 della 7a giornata: tornano a colpire Raffaella Barbieri e Fabiana Costi, Badawiya subito decisiva

La settima giornata di Serie B ha elaborato la Top 11 di questo turno.

MODULO: 4-2-4

PORTIERI

Cristina Selmi (Pro Sesto)
La Pro Sesto esce indenne dalla sfida-salvezza col Cortefranca, e il merito va alla numero uno sestese, che prima blocca il rigore di Martani, poi para la conclusione di Velati.

DIFENSORI

Caterina Fracaros (Cittadella)
Il Cittadella doveva chiudere a tutti i costi la sfida col Palermo, e mettere la parola “fine” ci pensa Caterina, che con grande velocità fulmina la rosanero Pipitone per il definitivo raddoppio granata.

Claudia Silvi (Roma Calcio Femminile)
La Roma Calcio Femminile doveva mostrare a tutti che poteva dare ancora alla Serie B, e lo ha fatto alla grande stendendo la capolista Pink Bari, e dare il via all’impresa giallorossa non doveva essere che la capitana della Lupa.

Paola Cuciniello (Cesena)
Paola indirizza nei binari giusti la partita del Cesena, dato che il suo colpo di testa, su calcio d’angolo, vale il momentaneo raddoppio bianconero sulla Torres.

Giulia Rizzon (Como)
Ottima la prestazione per una delle colonne portanti del Como Women, che ha saputo, con la sua esperienza, arginare l’attacco del Ravenna, portandosi a casa tre punti e la difesa lariana inviolata.

CENTROCAMPISTE 

Gaia Milan (Tavagnacco)
Primo gol in Serie B per la centrocampista classe 2002, e lo ha realizzato nel migliore dei modi, saltando Galbiati in velocità, e di piatto infila Lonni nell’angolino per il vantaggio del Tavagnacco sul Brescia.

Vivien Beil (Como)
La centrocampista del Como rientra in campo dopo sette mesi per via di un infortunio, e all’ex giocatrice del Napoli basta un solo minuto per dare al Ravenna il colpo di grazia lasciando partire una potente conclusione sulla quale Serafini non può far nulla.

ATTACCANTI

Rola Badawiya (Roma Calcio Femminile)
Arrivata a Roma a fine settembre, l’attaccante classe ’98, dopo un periodo di ambientamento, ha iniziato a mostrare le sue doti offensive, e grazie alla sua doppietta consente alla Roma Calcio Femminile di mettere ko la Pink Bari.

Raffaella Barbieri (San Marino Academy)
Contro il Chievo Verona il San Marino doveva fare una grande prova. Ma anche Raffaella doveva riprendere le redini del gruppo. Entrambi hanno centrato l’obiettivo, con l’attaccante sanmarinese che ha realizzato il gol decisivo della partita e il quinto in campionato.

Fabiana Costi (Cesena)
Torna a referto la bomber del Cesena che, con la Torres, si dimostra veramente implacabile, rifilando due reti, di cui uno su rigore, alla malcapitata formazione sassarese, proiettando la bomber cesenate al vertice della classifica capocannonieri della cadetteria.

Caterina Ferin (Tavagnacco)
Il Tavagnacco stava comunque per prendere contro il Brescia un punto importante, ma non per Caterina, che punisce il portiere biancoblù Lonni e regala alle friulane tre punti che valgono il quarto posto in campionato.

Chiara Poli, Sambenedettese: “Sono tornata perché qui per me si respira aria di casa e mi sento in famiglia”

Oggi vi presentiamo Chiara Poli, attaccante della Sambenedettese che milita in eccellenza, Chiara è anche giornalista sportiva e non solo, la sua più grande passione è sempre stata il calcio in tutte le sue forme, a 5 dove ha giocato per 9 anni nell’ascolano, a 11 ha giocato 8 anni alla picenum e 2 al Montecassiano, sempre serie B, quindi ha solcato in campi di serie A, B e C, e nel beach soccer, dove recentemente è arrivata anche alla nazionale. Chiara è una persona energica e piena di vita, che ama mettersi sempre in gioco, ma andiamo a conoscerla meglio con questa intervista.   

Chiara, sveliamo subito ai nostri lettori una tua particolarità: d’inverno giochi a calcio a 11 mentre d’estate ti diletti sempre difendendo i colori della Sambenedettese nel beach soccer, dove da poco tempo sei stata chiamata al primo raduno della nazionale?                                                                                “Sì tutto vero, d’inverno gioco a calcio a 11, ora in eccellenza nella Sambenedettese, mentre d’estate, sempre con un altra società qui del luogo, faccio il campionato di beach soccer, da poco finalmente anche in questo settore le cose sono progredite ed è arrivato il momento di formare una nazionale italiana, di cui sono stata chiamata a far parte da poco del suo primo ritiro, è inutile nascondere che ne sono stata contentissima”.  

Tornando al calcio a 11, il tuo alla Sambenedettese è stato un ritorno dopo due anni, lo scorso anno, infatti, eri alla Civitanovese in serie C.                                  “Sì esatto, diciamo che si torna sempre dove c’è un pezzo di cuore e una famiglia pronta ad accoglierti e questo per me è la Sambenedettese. Io qui sto bene, anche se ho scalato di una categoria e ora faccio l’eccellenza, però mi trovo davvero bene con la squadra e con l’ambiente che la circonda. Magari non abbiamo chissà quanti dirigenti, però quelli che ci sono fanno tutto con un’enorme passione per cercare di non farci mancare nulla, e con le ragazze mi sono sempre trovata bene, dunque ho ritrovato tante amiche, peccato che per via dello stop, causa Covid-19, molte in questi anni hanno smesso, questo forse è l’unico rammarico”.   

In che ruolo giochi?                                                                                                      “Attaccante, in tutti questi anni fra calcio a 5, beach soccer, e calcio a 11, quello è sempre stato il mio ruolo. Tutto è iniziato fin da quando ero piccola e giocavo con i maschi fra mille pregiudizi, e l’unica maniera per farsi rispettare era quella di dimostrare sul campo che tenevo il loro passo, e che alla volte segnavo più di loro. Poi va detto che nella mia carriera fra tutto ho abbattuto il muro dei 400 goal segnati nei vari campionati, dunque è intrinseco dentro di me giocare in attacco”.  

Che tipo di attaccante sei?                                                                        “Sicuramente sono un’attaccante molto tecnica, la classica seconda punta che poi alla fine è in raccordo con la prima punta, ho tanto fiuto per il goal e in questi anni ho modificato forse il mio modo di giocare, nel senso che, magari, ho sopperito qualche carenza che ancora ho sui colpi di testa, con il tiro, che alleno continuamente, sia con la botta secca, che con i vari effetti. Penso che nella vita non si finisca mai di imparare e, dunque, se ora come ora non ho più lo scatto di inizio carriera, cerco di raggirare questo ostacolo, facendomi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto, ultimamente ho conosciuto anche una persona di oltre 70 anni (Italo), con la quale spesso mi alleno proprio per perfezionarmi a parte, oltre agli allenamenti con la squadra, e proprio da questa persona sto imparando ancora tanto”.  

Mi fai un fotografia della Sambenedettese di quest’anno?                                “Come ti dicevo prima, purtroppo il Covid ha fatto sì che molte ragazze, anche dotate, smettessero, dunque, ora come ora, siamo un mix fra giocatrici di esperienza e giovani, di cui due, secondo me, sono degli assoluti prospetti che faranno parlare di loro nei prossimi anni, dunque dobbiamo ancora magari trovare il giusto equilibrio ma stiamo lavorando tutte assieme per cercare di trovare la giusta quadra, che sicuramente troveremo giocando assieme”.   

Ora state facendo la Coppa Marche, giusto?                                                        “Sì, quest’anno la Federazione ha deciso di farci fare prima la Coppa Marche e poi di iniziare il campionato d’Eccellenza, dove si dovrebbero aggregare altre squadre fino ad arrivare ad un massimo di 7 circa. Per ora siamo a due partite vinte e una persa, ma gli obiettivi che ci ha chiesto la società ad inizio anno sono di vincere entrambi i campionati, ovviamente noi ce la metteremo tutta e vedremo poi con il tempo come andrà a finire, il nostro impegno e le qualità tecniche secondo il mio punto di vista ci sono tutte, poi come sempre sarà il campo a dare il verdetto finale”.   

Nella vita di tutti i giorni cosa fai?                                                                        “Nella vita di tutti i giorni sono una giornalista sportiva per il Piceno Oggi, dal 2014 mi occupo di digital marketing come libero professionista e insegno, faccio formazione per la Camera di Commercio delle Marche Unioncamere, poi ovviamente mi alleno a beach soccer e a calcio a 11, praticamente un vita abbastanza piena, che affronto sempre con il sorriso sulle labbra”.   

Un giorno, quando smetterai i panni di giocatrice ti piacerebbe rimanere nell’ambiente?                                                                                            “Assolutamente sì, già ora in campo recito la parte di un secondo allenatore aggiunto, in particolare per le più piccole, mi vedrei bene ad allenare, ma non è ancora tempo, mi voglio prima togliere tante soddisfazioni con la palla fra i piedi da giocatrice”.  

A nome della redazione di Calcio femminile italiano ringraziamo per il tempo a noi dedicato Chiara Poli e lo staff della Sambenedettese.

Cecilia Salvai, Juventus: “Siamo pronte. Partita fondamentale per la qualificazione”

Cecilia Salvai presenta Juventus Women Wolfsburg, big match di Champions League.
Le parole del difensore della Juventus Women a JTV.

PRONTE – «Stiamo bene, stiamo tutte bene ed è una fortuna per il mister perché ha tutta a disposizione. Avrà l’imbarazzo della scelta e siamo pronte. Siamo pronte. Abbiamo preparato bene questa partita, andremo in campo per fare noi la partita e l’obiettivo sono i 3 punti».

ATTACCANTI WOLFSBURG – «Sono gare molto stimolanti contro attaccanti di questo livello. È sempre uno stimolo in più ed un insegnamento. È importante imparare dagli errori, si cresce e quindi per noi è una fortuna giocare contro attaccanti di questo livelli».

PARTITA DECISIVA – «Non si può parlare di partita decisiva ma penso che domani sarà quasi fondamentale portare a casa la vittoria. Questo è il nostro obiettivo e sarà la nostra intenzione».

STADIUM – «Ormai ci stiamo quasi prendendo gusto a giocare qua. Ci sentiamo a casa e i tifosi ci fanno sentire ancora più a casa. Sono sicura che anche questa volta ci daranno una grande mano. Giocare con loro è tutta un’altra cosa».

Credit Photo: Andrea Amato

Cortefranca, con la Pro Sesto un punto pieno di rammarico

Il Cortefranca torna a respirare, pareggiando in casa della Pro Sesto per 0-0, ma è pieno di rammarico, dato che poteva essere una vittoria.

Le cortefranchesi potrebbero infatti passare in vantaggio al 4′, quando Alice Martani viene atterrata in area sestese, ma Cristina Selmi sventa il tiro dal dischetto battuto dall’ex bomber del Chievo Verona. La numero uno biancazzurra si ripete al 24′ parando una conclusione di Velati. Le franciacortine provano a pressare la porta casalinga con i tentativi di Muraro, e Vavassori, ma entrambe le conclusioni terminano fuori. Anche la Pro Sesto hanno la possibilità di prendersi i tre punti, ma l’occasione più nitida che hanno i padroni di casa finisce sulla traversa.

Sicuramente siamo contente di aver interrotto la striscia di risultati negativi. Detto questo, però, sappiamo benissimo che per salvarci dobbiamo fare goal, altrimenti diventa veramente dura. Quindi sì, c’è del rammarico soprattutto per quel che abbiamo creato – ha commentato la coach del Cortefranca Nicoletta Mazza sui canali ufficiali – siamo cresciute molto e siamo ancora a metà strada. Abbiamo tanto margine di miglioramento, perciò continuiamo con il lavoro, umiltà e determinazione.

Un pareggio importante, perché permette il Cortefranca di rimanere al quint’ultimo posto della Serie B con cinque punti, e nel prossimo turno ospiterà il Cesena che, domenica, ha sconfitto la Torres per 4-0.

PRO SESTO: Selmi, Polner (78′ Possenti), Colfalonieri, Mauri (56′ Coda), Mariani, Grumelli, Carabetta, Carlucci, (56′ Abati), Dell’Acqua, Scuratti, (41′ Marasco), Tugnoli. A disp: Barletta, Melodia, Pedrazzani, Ciocca, Pizzardi. All: Ruggeri.
CORTEFRANCA: Meleddu, Vavassori, Redolfi, Lacchini, Brevi, Gervasi (65′ Belotti), Kiem, Freddi, (78′ Valtulini), Velati (71′ Zanetti), Martani, Muraro. A disp: Limardi, Valesi, ASperti, Picchi, Belussi, Bonfante. All: Mazza.
ARBITRO: Gandino di Alessandria.
AMMMONITE: Confalonieri (PS), Lacchini (COR).

Photo Credit: ASD Cortefranca Calcio

 

Jonas Eidevall, allenatore dell’Arsenal, vuole un piano per fermare le “noiose” discrepanze internazionali

L’ allenatore dell’Arsenal Women , Jonas Eidevall, crede che il calcio internazionale abbia bisogno di una scossa per evitare margini di vittoria schiaccianti che rischiano di scoraggiare il pubblico in rapida crescita.

Martedì sera l’ Inghilterra ha vinto 10-0 in una gara di qualificazione ai Mondiali contro la Lettonia, cosa che difficilmente può essere descritta come un’anomalia dato che ha battuto il Lussemburgo con lo stesso punteggio a settembre, quattro giorni dopo aver battuto 8-0 la Macedonia del Nord.

Eidevall ha osservato questo schema con interesse e, sebbene non desideri vedere i paesi in via di sviluppo frenati, ritiene che sia necessaria una ristrutturazione per rendere i giochi più significativi.

Il manager vuole “qualità sulla quantità” dopo la grande vittoria dell’Inghilterra.

“Il calcio è noioso quando il punteggio diventa così – non penso che sia divertente da guardare”, ha detto JoasAllo stesso tempo capisci la necessità di far crescere il calcio femminile, che abbiamo bisogno di tante nazioni partecipanti, ma forse potresti farlo in un altro formato.

“Alla fine beneficiamo tutti di partite competitive e personalmente, e penso anche i giocatori, preferiscono la qualità alla quantità. Forse è meglio giocare meno partite in nazionale, con più qualità e più intensità. È meglio per il pubblico, i giocatori e lo sviluppo del gioco. Penso che forse abbiamo bisogno di vedere come possiamo strutturarlo in modo un po’ diverso; con crescente interesse e pubblico, meritano anche di vedere giochi entusiasmanti. Queste discrepanze sono in parte dovute al fatto che il turno preliminare di qualificazione, che vedeva le nazioni più piccole l’una contro l’altra, è stato eliminato. Eidevall ha anche sottolineato che il percorso per i giovani giocatori nel calcio internazionale senior potrebbe essere più agevole.

“Non ci sono tornei under 21 per la squadra nazionale, quindi è davvero difficile per le nazioni più piccole colmare il divario dall’under 19 alla squadra completa”, ha detto. “Credo che sia responsabilità dell’Uefa colmare questo divario in un modo migliore e creare coefficienti, competizioni e teste di serie che abbineranno paesi di livelli simili tra loro pur essendo in grado di competere pienamente per raggiungere i tornei finali”.

Vivianne Miedema è stata risparmiata nella vittoria dell’Olanda in Bielorussia martedì e Eidevall ha detto che sarebbe stata assente anche dalla semifinale di FA Cup di domenica contro il Brighton a Boreham Wood.

L’attaccante è stata tra quelle ad avere un pre-campionato troncato, dopo le Olimpiadi, e l’Arsenal continuerà senza di lei la sua inclinazione a vincere il trofeo per la 15a volta.

Lodando una “perfetta collaborazione” con l’organizzazione olandese, Eidevall ha dichiarato: “Dobbiamo far riposare Viv a volte se vogliamo la sua versione migliore. Questo era il momento di farlo. Sono davvero contento della decisione dei Paesi Bassi e penso che andrà a loro vantaggio, Viv e noi a lungo termine”.

Maddalena Porcarelli, Napoli Femminile: “Non ho un ruolo preferito, a me basta giocare. Il gol? Spero sia il primo di una lunga serie”

Il Napoli Femminile si sta rialzando e lo sta facendo grazie al duro lavoro, l’unica vera medicina per la squadra partenopea. La vittoria all’ultimo respiro contro la Lazio ha dato la giusta carica per rimettersi subito in carreggiata e ripartire dalla forza di un gruppo che sta crescendo. Il gol che è valso 3 punti lo ha segnato l’intrepida Maddalena Porcarelli, attaccante classe 2000 arrivata in estate dal Cesena. Tecnica, determinazione e versatilità le hanno permesso di salire di categoria e finalmente – e in grande stile – ha messo a segno al 93’ il suo primo e pesantissimo gol in Serie A, guadagnandosi così il pallone della vittoria.

Come hai vissuto la trattativa e il successivo arrivo a Napoli?
“Il primo con cui ho parlato è stato mister Pistolesi. Ero contenta perché avevo fatto bene in B e la chiamata in Serie A mi ha reso molto felice. L’inizio della preparazione è stato difficile, i ritmi sono molto più alti e tuttora faccio fatica perché devo ancora entrare al 100% nella Serie A: quando hai palla ai piedi non hai molto tempo per pensare alla giocata, bisogna essere veloci sia di gambe che di testa. Con le ragazze sono sempre stata tranquilla e nessuno mi ha mai messo fretta, ero solo un po’ spaventata all’inizio ma con l’impegno sto migliorando”.

Il salto di categoria ti ha permesso di crescere rapidamente…
“Ho imparato tanto soprattutto dal punto di vista mentale. Il gesto tecnico è sempre quello, ciò che cambia è la velocità di pensiero all’azione. Mi sto allenando a questo ma ci devo lavorare ancora molto, perché quello che facevo in B voglio farlo anche in A e io ce la sto mettendo tutta”.

A Napoli condividi l’appartamento con il capitano Paola Di Marino. Ti è d’aiuto la sua vicinanza?
“A Paola voglio bene, come lei ne vuole a me. Mi ci sono trovata bene sin da subito e se dovessi avere problemi sono certa che sarebbe la prima ad ascoltarmi e a darmi una mano. Paola si fa sentire molto in campo, incita quando siamo giù, ci aiuta più che altro dal punto di vista mentale, a tutte”.

Avete dovuto affrontare anche tanti momenti difficili. Come vi siete rialzate?
“Non c’era tanto da fare né da dire: bisognava tornare in campo il martedì e lavorare, e siamo state brave a farlo. Allenarsi e lavorare bene, era l’unica cosa da fare e il sostegno del Capitano è servito molto. Essendo Paola una napoletana DOC, ci ha trasmesso la sua ‘cazzimma’, l’attaccamento alla maglia. Quello che ci ha permesso di uscire dal vortice delle sconfitte è stato solo il lavoro. Solo una cosa dovevamo fare: testa bassa e lavorare. E così è stato”.

Contro la Lazio hai segnato un gol pesante allo scadere, come facesti la scorsa stagione a Cesena nella partita contro la Roma. Sei un attaccante da ‘zona Cesarini’?
“Ci credo sempre fino all’ultimo. Proprio mentre eravamo in pullman pensavo a quella volta in cui raccontai del mio gol più bello, quello alla Roma dello scorso anno, avvenuto al fotofinish. È sempre bello segnare all’ultimo ed è stato così anche contro la Lazio. Per me poi era il primo gol in Serie A e sono molto contenta per questo, ma voglio farne degli altri. Sabato spero di replicare, e spero che questo sia solo il primo di una lunga serie”.

Sei stata impiegata in diversi ruoli, ma qual è il tuo preferito?
“Davanti non ho preferenze, ieri ad esempio sono entrata da prima punta. Poi ci sono prime punte e prime punte, Sole e Deppy sono molto diverse da me anche per caratteristiche fisiche, ma io non mi tiro indietro: faccio esterno destro, sinistro, mezza punta e punta. Non ho mai avuto un ruolo fisso, quasi ogni partita lo cambiavo, spesso anche dentro la stessa gara e questo per me non è un problema, a me basta giocare”.

La tua freddezza e fantasia in campo sono un po’ in contrasto con la timidezza fuori dal campo…
“Non sono molto timida in realtà, all’inizio mi vergogno molto ma poi esce il mio essere estroversa. Sono fantasiosa, sì, e spero di riscoprire presto quella creatività nel gioco. Devo un po’ ritrovarmi. Meglio gol o assist? Assolutamente gol! Mi piace servire le compagne ma preferisco fare gol, tutta la vita”.

Credit Photo: Domenico Cippitelli

Renzo Monreale, Vis Civitanova: “Contento del primo punto, ottenuto con una squadra organizzata”

Primo punto in stagione per la Vis Civitanova che nel girone B di Serie C pareggia per  0-0 con  la Triestina. Le ragazze di mister Renzo Morreale tengono testa alla formazione alabardata parsa in palla nelle prime uscite ufficiali in campionato.
Un avvio equilibrato vede all’8’ Costantini  sfiorare il gol  da corner con palla di poco la traversa. La Triestina punge poco dalla parte di Comizzoli chiamato ad un lavoro di ordinaria amministrazione. Una prima frazione senza grosse emozioni termina cosi 0 a 0.
Nella ripresa le due squadre non offrono, come nella prima frazione, particolari occasioni da rete:  De Luca cerca, infatti, senza trovarlo il jolly dalla distanza. Le ospiti cercano di farsi vedere con Usenich e Del Stabile imprecise però nelle loro sortite offensive.
A parlare a fine gara è stato il tecnico delle marchigiane Renzo Monreale:
Sono contento di aver conquistato il primo punto contro una squadra organizzata ed uno staff di livello. Ancora non siamo pronte per queste partite e la società lo sa che deve darmi una mano, e dare una mano a queste ragazze, con l’innesto di giocatrici di livello e soprattutto a livello numerico perché affrontare una squadra di questo tipo, con un allenatore bravo nell’approccio al match e gli faccio i

complimenti , non è semplice per noi”.
VIS CIVITANOVA – TRIESTINA 0-0
VIS CIVITANOVA: Comizzoli, Natalini, Langiotti, Eugeni (87’ Brutti), Gomez, Monterubbianesi, Spinelli, Costantini, De Luca, Rastelli, Silvestrini A disp. Monzi, Piscitelli, Ciccalè, Raimondi All. Morreale
TRIESTINA: Bonassi, Usenich, Virgili, Alberti, Paoletti, Zanetti, Tortolo, Blarzino (65’ Nemaz), Tic (77’ Flaiban), Del Stabile, Benoist A disp. Storchi, Gaspardis, Ferfoglia, Giovannini, Zuliani, Lago, Sandrin All. Melissano
Arbitro: Amadei di Terni

Emiliano Testini, Arezzo Femminile: “Il movimento merita maggiori riconoscimenti. Sto imparando molto lavorando in questo mondo”

“Ho intrapreso questo percorso un anno fa grazie al presidente Anselmi. Ho iniziato a seguire il calcio femminile da alcuni mesi andando a vedere alcune gare e poi sono rimasto come dirigente esterno alla società. Quando poi mi è stata offerta la possibilità di allenare queste ragazze ho detto assolutamente sì”. A parlare è il tecnico dell’Arezzo Calcio Femminile Emiliano Testini, intervistato da noi in esclusiva. L’allenatore amaranto ha voluto iniziare questo intervento raccontando il suo arrivo nel calcio femminile. Un matrimonio, quello con la società amaranto, celebrato grazie anche ad un forte entusiasmo e ad una voglia di crescere e di imparare sempre di più da parte dell’ex calciatore di Arezzo e Perugia. Ma anche per dare luce ad uno sport che ha ancora molto da crescere e da offrire: “È il momento di dare il giusto spazio a queste ragazze che fanno sacrifici enormi per giocare, soprattutto nelle serie inferiori – prosegue Testini durante la nostra conversazione telefonica –. Hanno una voglia ed una professionalità unica, e l’Arezzo vuole proseguire questo cammino consentendo loro la possibilità di giocare, di divertirsi e di affrontare la vita nel miglior modo possibile”.

Da dove nasce la scelta di passare dal progetto maschile al femminile dell’Arezzo?
Non conoscevo affatto il calcio femminile e lo dico con molta umiltà. Dopo aver visto e conosciuto le ragazze ho avuto la sensazione che potesse esserci la possibilità di poter contribuire a questo progetto anche in termini di visibilità. Io ero più abituato al mondo maschile avendo giocato vent’anni da professionista. Nel femminile ci sono ancora pochi riferimenti e c’è molto da scoprire.

Come si è trovato ad allenare una squadra di sole ragazze?
La scelta di allenare questo gruppo è partita sempre dall’alto. Il patron ha sempre pensato che io potessi dare qualcosa in più a queste atlete sul campo per via della mia passate esperienza. C’è sintonia e grande coesione, devo ammettere che mi trovo molto bene.

La passata vittoria contro il Pavia sembra lanciarvi alla conquista della categoria. È questo il vostro obiettivo principale?
Credo che questo sia il campionato più difficile che ci potesse capitare. Questo girone è composto da diverse squadre di valore ben organizzate a livello calcistico. È difficile ora dire che ne uscirà vincitore. Di sicuro il Pavia è una società che ha delle ottime individualità, così come lo Spezia, la Solbiatese e la Ternana. Molte di loro ambiscono ad ottenere la vittoria finale del torneo. Noi daremo sempre il massimo ma il campionato è lungo e pieno di insidie. Vincerà chi riuscirà ad essere più costante. Ci saranno senz’altro dei momenti difficili ma alla fine penso che tutto si deciderà in pochi punti sul finale.

C’è qualche calciatrice della sua squadra della quale è rimasto stupito?
Molte di loro lo meriterebbero, per il carattere che hanno, la dedizione che mettono durante gli allenamenti e la passione che trasmettono. Due di loro ci hanno già giocato ottenendo anche ottimi risultati (Giulia Orlandi ed Evelyn Vicchiarello ndr) e dimostrano questa maturità ogni volta che le vedo. Sono molto serie e umili, vengono al campo dopo il lavoro con il sorriso e la stessa voglia delle altre di mettersi in gioco della più giovani. In generale nella mia squadra ci sono diverse ragazze pronte per la Serie A, ma mancherei di rispetto alle altre se facessi i nomi. Penso che ognuna di loro comunque possa raggiungere un alto livello e un mio piccolo desiderio è poter vedere in futuro tutte loro giocare nella massima serie.

Ho notato che lei è riuscito a costruire un gruppo molto coeso…
Spesso le cose nascono per caso ed io sono una persona estremamente sensibile. Bisogna sapere vedere che dall’altra parte c’è qualcuno che parla di tutto con sincerità: delle difficoltà, delle paure, degli ostacoli che la vita ci impone. Tra di noi c’è un rapporto di grandissima stima e rispetto ed ho detto a tutte loro che, qualora ci fossero dei problemi anche a livello personale, io ci sono. Non sono loro padre o il loro fratello maggiore ma quando si tratta di affrontare delle problematiche bisogna sempre essere attenti e disponibili all’ascolto. Ci sono anche dei momenti in cui sono molto duro con loro ma solo quando affrontiamo l’aspetto calcistico e lo sanno. Lo faccio per farle crescere e fare in modo che non trovino difficoltà altrove qualora la loro esperienza qui dovesse terminare. Molte di loro devono crescere, diventare adulte, e se sono preparate per i momenti difficili li supereranno andando avanti con la loro vita. Sono davvero orgoglioso di quello che abbiamo costruito qui. Certo poi ognuna di loro avrà un’idea sul sottoscritto ma l’importante è che capiscano che alla fine faccio tutto per il loro bene.

Cosa si aspetta nel suo futuro?
Per molti anni ho sperato di fare qualcosa di grande con l’Arezzo maschile. Prima del fallimento siamo arrivati praticamente al ridosso della Serie B. Per migliorarsi a volte bisogna fare delle scelte difficili. Entrare in questo mondo che non conoscevo mi ha cambiato. Mi sono rimesso in discussione ed in gioco, e se qualcuno mi dirà in futuro se mi è piaciuto questo passaggio dal maschile al femminile risponderò di sì. Ovvio che arrivare in Serie A sarebbe fantastico ma non importa se sarà quella maschile o quella femminile. Per me il calcio è uno sport identico per ogni genere.

Cosa ne pensa della discriminazione nei confronti delle ragazze che vogliono giocare a calcio?
Su questo aspetto penso che la discriminazione non sia per niente utile all’essere umano, a prescindere dal fatto che sia uomo o donna. Le persone vanno considerate per quello che sono e dev’esserci sempre il rispetto dell’altro. Le ragazze meritano lo stresso trattamento di noi uomini e devono avere la facoltà di poter giocare e divertirsi come succede in ogni sport del mondo. La discriminazione per me è solo un fatto culturale che dobbiamo eliminare per poter vedere le persone per quello che sono – esseri umani. Inoltre dobbiamo aiutarle ad esprimersi al meglio. Ognuno ha il diritto di essere ascoltato e lasciato libero di decidere quale sport gli si addice di più.

E sul tema dell’omosessualità nel calcio femminile cosa ne pensa?
Anche qui rimango dell’idea che ognuno è libero di poter scegliere la vita che vuole. Sui sentimenti non si gioca: tutti devono sentirsi liberi. Nessuno ha inoltre il diritto di poter giudicare l’altro. Il mondo è piano di sfaccettature e io non ritengo giusto si debbano additare gli altri per il loro modo di vivere. Attualmente frequento un ambiente di donne che giocano a calcio e tra di noi c’è grande sintonia. Quello che va al di fuori del campo riguarda la sfera privata delle calciatrici. Non dobbiamo avere difficoltà ad essere noi stessi.

Come vede la crescita del calcio femminile in generale?
Nutro grande fiducia per chi lavora nel mondo dello sport, specie quando ha il compito di renderlo migliore. Questo mondo è in crescita e presto esploderà ma al momento sono i conti economici a preoccupare e non poco. Ci sono troppi costi e pochissimi ricavi. Dovrebbero fare delle valutazioni affinché gli imprenditori che investono tanto denaro inizino a ricavarne qualcosa. Così facendo, i soldi ottenuti possono essere investiti per esempio nella costruzione di nuovi centri sportivi. Attualmente è difficile vivere in questa situazione: avvicinare gli sponsor e costruire un mondo auto sostenibile, specialmente in Serie C, è ancora difficilissimo. Magari nelle categorie maggiori è un po’ più facile e io mi auguro che avvenga anche qui in terza serie. È già difficile poi avvicinare le ragazze al calcio femminile visto che iniziano con grande ritardo a giocare. Servirebbe far crescere le bambine in modo tale che aumenti sia la quantità delle calciatrici presenti sia la qualità del calcio giocato. Spero che vengano trovate soluzioni che permettano investimenti con qualche ritorno in modo tale da consentire un reinvestimento e garantire una crescita del calcio femminile italiano.

L’Arezzo sarà protagonista di una serie televisiva la prossima estate. Vuole dirmi qualcosa al riguardo?
Anche questa è un’idea proveniente dal nostro presidente per dare voce a questo mondo poco conosciuto. Ritengo sia un messaggio molto importante ed un valore che viene dato al movimento: vedere quello che c’è dietro, quello che le ragazze vivono quotidianamente. Sono convinto che quando sarà lanciata su una piattaforma ci sarà tanto di bello da vedere. Quello che avviene prima o dopo una partita, gli allenamenti, il lavoro e lo studio insomma ci sarà molto da raccontare e non posso dire altro per non fare anticipazioni. Sul fronte sportivo la presenza della produzione non sta incidendo sull’andamento delle ragazze e ne sono contento. Sono molto concentrate e non si lasciano distrarre ma anzi, penso che anche loro vogliano farsi conoscere, non solo come calciatrici dell’Arezzo ma in generale come donne, sperando che tutto ciò sia di beneficio a chi verrà dopo di loro.

Credit Photo: Riccardo Mendicino

 

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