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Il podcast UEFA Together #WePlayStrong con le stelle del calcio

L’UEFA lancia una serie di podcast dal nome ‘The Football Podcast’ all’interno dell’iniziativa Together #WePlayStrong che vede tra le protagoniste stelle del calcio del calibro di Megan Rapinoe, Pernille Harder e Sari van Veenendaal.

A condurre ci sono Shanice van de Sanden, Nadia Nadim e alla leggenda del calcio di strada Rocky Hehakaija. Le rivalità tra club e nazionali vengono messe da parte mentre i giocatori si uniscono per discutere e dibattere su alcune delle questioni più importanti dello sport.

“Mettendo al microscopio questioni come il genere, la razza e l’uguaglianza, speriamo di innescare conversazioni che consentano alle ragazze che hanno avuto esperienze simili di non rinunciare mai ai loro sogni calcistici, afferma la nazionale olandese van de Sanden.

I podcast trattano di argomenti a partire dall’esplorare l’evoluzione del calcio femminile in un panorama sportivo, fino ad abbattere gli stereotipi e discutere se gli aggiustamenti di campo, porta e dimensione della palla possano avere un impatto positivo o negativo. Ovviamente anche il tema molto importanza dell’uguaglianza di genere.

“La percezione delle donne coinvolte nel calcio è cambiata enormemente da quando ho iniziato la mia carriera, ma purtroppo le conversazioni sulla razza e l’uguaglianza di genere sono rimaste sostanzialmente le stesse”, spiega l’attaccante della Danimarca Nadia Nadim. “Sbloccando questi argomenti e portandoli in primo piano, speriamo di innescare una rivoluzione del nostro gioco e unire la comunità calcistica femminile per ispirare il cambiamento”.

La serie sarà costituita da sei puntate disponibili su Spotify, Apple Music, YouTube e IGTV.

“Gli atleti dovrebbero essere coraggiosi e usare la loro piattaforma per alzarsi e parlare”, afferma Megan Rapinoe, vincitrice della FIFA Women’s World Cup. “Dovrebbero sempre lottare per di più e ispirare sempre. La società glorifica gli atleti, abbiamo la responsabilità di usare quel lustro e i riflettori per rendere il mondo un posto migliore”.

Per partecipare alla conversazione dei podcast, segui @weplaystrong su Instagram o @WePlayStrong_ su Twitter.

Credit Photo: https://www.uefa.com/

Veronica Boquete, Milan: “Per il mio Milan femminile voglio il triplete”

Veronica Boquete ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport in edicola questa mattina, ecco le sue parole:

Sull’arrivo al Milan:
«Giocare con questa maglia per qualsiasi giocatrice o giocatore è un’opportunità unica. All’esordio contro la Roma, rivedendomi le foto, mi sono resa conto di avere un privilegio enorme: giocare in uno dei migliori club d’Europa»

Sull’inizio di stagione:
«Voglio vincere tutti e tre i titoli, abbiamo le qualità per farlo. Siamo a soli tre punti dalla Juventus, abbiamo iniziato molto bene, dobbiamo continuare su questa strada. Il gap con la squadra bianconera? Sono qui per portare esperienza e qualità, sono qui per questo».

Sulla Supercoppa:
«E’ uno dei nostri obiettivi. Sono riuscita a vincere sempre qualcosa nei paesi in cui ho giocato. Nello spogliatoio non parliamo nemmeno delle vacanze di Natale, siamo già con la testa alla Supercoppa».

Sull’esultanza:
«Faccio un gesto con la mano che sembra un polpo, perchè è il tipico piatto della mia terra, la Galizia. Non vedo l’ora di mostrare questo piatto anche in Italia».

Sull’idolo del calcio maschile e femminile:
«Ronaldo il fenomeno per il maschile e Marta per il femminile, con quest’ultima ci pure ho giocato».

Su a cosa chiede ai Re Magi:
«I Re Magi sono tre e sarà un caso, ma quest’anno sono tre pure i titoli che mi assegnano: Supercoppa, Coppa Italia e scudetto, quindi ad ognuno di loro chiedo un dono, vediamo se a fine stagione saranno riusciti ad accontentarmi».

Credit Photo: Anders Henrikson – Wikimediacommons

Barbara Bonansea inserita nella top 11 del 2020, è la prima italiana a ottenere il riconoscimento dalla FIFA

Dai campetti di Bricherasio, dove tutto iniziò, alle gioie – mondiali e non solo – ottenute con la maglia azzurra passando per i trofei conquistati con le maglie di Brescia e Juventus. Ai tanti traguardi raggiunti da Barbara Bonansea nel corso della sua carriera, da ieri se n’è aggiunto un altro, questa volta individuale: la 29enne bianconera è stata infatti inserita nella FIFA FIFPro Women’s World 11 del 2020, la miglior formazione dell’anno votata da migliaia di calciatrici professioniste.

Si tratta di un grande riconoscimento per l’attaccante della Juventus e della Nazionale, dato che è la prima volta che una calciatrice italiana viene inserita in formazione – con le più forti al mondo – in questa speciale top 11. A fare compagnia a Bonansea nel dream team dell’anno, presentato ieri a Zurigo in occasione del FIFA The Best 2020, c’è anche la centrocampista spagnola del Milan Verónica Boquete. Insieme a loro la statunitense Megan Rapinoe, l’attaccante danese Pernille Harder e e il difensore inglese Lucy Bronze, che si è aggiudicata il titolo The Best FIFA Women’s Player del 2020 come miglior giocatrice della stagione 2019/2020.

Ecco la lista delle 11:
Christiane Endler, Lucy Bronze, Wendie Renard, Millie Bright, Delphine Cascarino, Barbara Bonansea, Veronica Boquete, Megan Rapinoe, Pernille Harder, Vivianne Miedema, Tobin Heath.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Silvia Vicenzi, Hellas Verona: “La chiamata delle gialloblù mi ha fatto ricredere sulla decisione di appendere i guantoni al chiodo”

Estremo difensore di esperienza e qualità, vanta in carriera una Coppa Italia e due promozioni in serie A, oltre ad importanti apparizioni con la nazionale maggiore ed under 21.

Cresciuta nelle giovanili del Bologna, ha maturato esperienze nella Reggiana, Riviera di Romagna, Chieti, Empoli e Lazio prima di cambiare nuovamente casacca in questa stagione.

Vetrina della giornata per Silvia Vicenzi, classe 1983, portiere di estrema affidabilità e sicurezza, alla sua prima annata con la maglia dell’Hellas Verona.

Ciao Silvia, quali i motivi del tuo passaggio all’Hellas Verona ?
“Lo scorso anno, quando hanno sospeso anticipatamente il campionato per Covid avevo pensato seriamente di “appendere i guantoni al chiodo”, era diventato molto dispendioso l’allenarsi ad alti livelli e viaggiare continuamente; oltre a questi aspetti era appena arrivato nella famiglia il mio primo nipotino e la voglia di dedicare tempo a lui era tanta. 

Nei mesi successivi purtuttavia, mi cominciava a mancare il campo e avevo ripreso pertanto ad allenarmi con gli amici, il mio allenatore che insistevano nel convincermi che avevo ancora tanto da dare e non era ancora il momento di smettere.

Poco dopo è arrivata l’offerta dell’Hellas Verona e mi sono sentita lusingata, era una delle squadre più forti che avessi incontrato in carriera, ricordo gli scudetti vinti dal vecchio Verona Femminile, e avevo bene in mente quanto fosse difficile affrontarla. Il progetto mi ha entusiasmata molto, avendo tra l’altro la possibilità di poter tornare in Serie A stando vicina a casa. Accettare è stato alquanto facile, sono felice sia arrivata questa richiesta”.

Il ricordo più bello
“Ogni volta che mi fanno questa domanda mi vengono i brividi: 12 Giugno 2010, una gioia immensa alzare la Coppa Italia, vinta ai rigori contro la fortissima Torres. Un gruppo di giocatrici e persone pazzesco che è stato in grado di riportare il trofeo a Reggio dopo 17 anni ed inoltre rievoco con piacere Nico, il mio più grande tifoso, li mando un bacio ovunque lui sia.”

I momenti vissuti con coach Bertolini ai tempi della Reggiana
“Ho tanti bei Ricordi di Mile, abbiamo passato insieme sei anni bellissimi, lei mi ha dato tanto, è un’allenatrice completa, un coach che ha fatto bene sia nei club che in Nazionale.  

Mi ha allenata per lungo tempo a Reggio Emilia ed è stata la prima a darmi fiducia, ha scommesso su di me e ha dato il via alla mia carriera, per questo la ringrazio sempre oltre che stimarla molto”.

Il rapporto con le compagne di reparto
“Qui ho trovato tre persone con le quali mi trovo veramente bene, perchè tra di noi non ci facciamo mancare le cose più importanti: il rispetto e l’aiutarci a vicenda. 

Il nostro è un ruolo importante e una componente fondamentale della nostra figura la fornisce chi non gioca; se viviamo bene il nostro gruppo ‘portieri’ e ci alleniamo tutte bene, il vincere il sabato ce lo sentiamo addosso tutte, consapevoli che il compito di chi non scende in campo è proprio questo”.

I punti di forza della squadra
“Tanto senso di appartenenza e voglia di lottare per questa maglia, poi aggiungo anche l’essere un gruppo giovane, per molti può sembrare un punto a sfavore ma io credo che dia tantissimo margine di crescita e questo aspetto rappresenta un grande valore aggiunto”.

Obiettivo stagionale
“L’obiettivo stagionale è la salvezza, e la crescita. Abbiamo disputato un girone di andata togliendoci diverse soddisfazioni, abbiamo tanti obiettivi personali ed è stimolante poterli esaudire, facendo sì che diventino l’obiettivo di tutte”.

Credit Photo: Federico Fenzi

UEFA Women’s Champions League: l’arrivederci della debuttante Benfica

Finiti i sedicesimi, il Benfica  è costretto a salutare l’UWCL. L’urna di Nyon era stata poco clemente con le portoghesi che hanno pescato il Chelsea, campione in carica della FA Women’s Super League. Le aquile sono cadute ai sedicesimi della Women’s Champions League dopo aver perso contro le londinesi in entrambe le gare con uno score totale di 8-0.

L’andata ha visto  il Benfica ospitare le inglese a Lisbona il 9 dicembre. La partita è finita 0-5 concedendo alle Blues una seria ipoteca sul passaggio del turno. L’esperienza e il potere britannico è stato superiore al cuore ed alla volontà delle debuttanti.

La seconda partita si è svolta a Londra il 16 dicembre e il Chelsea ha avuto di nuovo la meglio con un rotondo 3-0. Nonostante la sconfitta, nulla cancella il percorso fatto nella competizione con una dimostrazione di talento e potenza del calcio femminile in Portogallo.

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After the round of 32, Benfica are forced to say goodbye to the UWCL. The urn of Nyon was not very lenient with the portuguese who picked Chelsea, defending champion of the FA Women Super League. The Eagles fell in the Round of 32 of the Women’s Champions League after losing to London citizens in both games with a total score of 8-0.

First leg saw Benfica host the english in Lisbon on 9 December. The game ended 0-5 giving the Blues a serious mortgage on the passage of the turn. British experience and power was superior to the hearts and wills of the novices.

The second match took place in London on 16 December and Chelsea had the upper hand again with a 3-0 round. Despite the defeat, nothing cancels the path made in the competition thanks to a demonstration of the talent and power of women’s football in Portugal.

Alessia Morelli, Gatteo Mare: “La nostra squadra si è rinforzata, speriamo di poter sudare nuovamente insieme in campo”

Il Gatteo Mare è un club al suo secondo anno consecutivo di militanza nel panorama di Eccellenza dell’Emilia Romagna. La squadra presieduta Attilio Nicolini, capitanata da Nicole Succi, è stata affidata alla guida tecnica di Erika Lisi. Abbiamo raggiunto per qualche battuta Alessia Morelli, centrocampista classe ’92 alla sua seconda stagione con le rossoblù.

Alessia come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
Ho sempre avuto la passione per il calcio, sicuramente dovuta al fatto che sono cresciuta in una famiglia di calciatori, mio babbo prima, e mio fratello poi. Ho fatto il mio primo anno di scuola calcio all’età di 6 anni nell’Asd Sant’Ermete, non mi sono trovata benissimo perché ero l’unica femmina e mi ricordo che i compagni mi prendevano in giro, quindi anche su consiglio della mia famiglia ho deciso di portare a termine l’impegno preso. Pertanto ho finito la stagione, ma non mi sono più iscritta a quella successiva. La passione però non mi mancava e ho sempre continuato a giocare al parco con mio fratello più grande di me e con i suoi amici. All’età di 12 anni, poi, è arrivata una chiamata al telefono di casa ed era un dirigente dell’Asd Castelvecchio Calcio femminile, ovvero l’attuale Cesena Femminile. Loro chiedevano la disponibilità ad entrare a far parte della loro squadra di Giovanissime. Cercavano proprio me, perché grazie ad un passaparola, la società era venuta a conoscenza del fatto che io volessi giocare a calcio ma che purtroppo non conoscessi nessuna squadra femminile nelle vicinanze”.

Cosa ricordi di quei periodi?
Non mi scorderò mai l’emozione che ho provato mentre sentivo mia mamma parlare al telefono con questo signore, avevo capito che la chiamata mi riguardasse, mi ricordo che mia mamma appuntava su un post i giorni e gli orari dell’allenamento. Come ha chiuso la chiamata io ero al settimo cielo e ovviamente non ci ho pensato su due volte, quindi l’indomani mi sono presentata al campo per il mio primo allenamento. Mi sono trovata bene sin da subito, è stato bellissimo ricevere la tuta di allenamento, finalmente potevo avere anche io la mia divisa da calcio di una squadra vera, cosa che ho sempre invidiato a mio fratello, il quale ovviamente dato il numero elevato di squadre maschili, ha sempre e solo avuto l’imbarazzo della scelta. Devo ringraziare i miei genitori che mi hanno permesso di giocare per 10 anni in quella società che non era vicinissima a casa. Rimini città da dove abito, ovvero Savignano sul Rubicone, sono sono 20 minuti di macchina. Non mi hanno mai fatto saltare un allenamento e nessuna partita, hanno fatto dei grossi sacrifici ma sapevano che era una cosa che mi avrebbe reso tanto felice”.

La tua carriera inizia dal Castelvecchio giusto?
Ho giocato a Castelvecchio per 10 anni. Ho fatto tutta la trafila, giovanissime, primavera e prima squadra. Ho vinto un campionato Primavera e purtroppo appena terminato quel campionato, in un torneo estivo, ho subito un brutto infortunio al ginocchio con rotta del crociato. Cosi sono dovuta stare lontano dal campo per tutta la stagione successiva. Dopodiché sono stata aggregata in prima squadra militante in Serie B, ho esordito contro l’Inter Femminile ma non ho trovato molto altro spazio tant’è che al termine della seconda stagione ho deciso di lasciare la società, a malincuore, in cerca di fortuna altrove. Quello che ho imparato sul campo lo devo sicuramente al Castelvecchio, mi hanno fatto crescere sotto tutti i punti di vista, era una società pura e genuina, eravamo una famiglia, abbiamo condiviso tante gioie sul campo e tanti momenti extra calcio che rimarranno per sempre nei miei ricordi. Io però avevo voglia di giocare con più continuità”.

Poi il tuo passaggio al Rimini, come è andata?
“Passai cosi a giocare nel Rimini Calcio Femminile, militante nel campionato Serie D. Con la società creatasi, e unica realtà rosa del riminese, sono rimasta per 3 stagioni, poi purtroppo la società si è sciolta. Dopodiché ho scelto la Virtus San Mauro Mare, militante nel campionato di Eccellenza e l’anno seguente noi giocatrici insieme allo staff tecnico ci siamo trasferirti a pochi metri di distanza, a Gatteo Mare, dove abbiamo trovato il presidente Nicolini che da tempo cercava di creare una squadra femminile”.

Come è stata la passata stagione per voi?
“L’anno passato è stato caratterizzato dallo stop, accolto come un fulmine a ciel sereno ovviamente, in una situazione assurda e mai vista prima. È stato giusto fermarsi data la situazione di emergenza, ma sicuramente questo ci ha spiazzato, noi abituate ad allenarci con continuità e a giocare ogni domenica. Gli obiettivi che ci eravamo date ad inizio anno sono crollati in un attimo. Questo per uno sportivo, abituato sempre a migliorarsi e a non mollare mai, è sicuramente una situazione che influisce negativamente sul profilo psicologico, oltre che su quello fisico”.

Quanta voglia avevate di ripartire?
La voglia di ricominciare quest’anno era tanta, dettata soprattutto dallo stop forzato dell’anno precedente. Spesso, infatti, si sente maggiormente la mancanza delle cose quando non si possono più avere. Ricominciare è stata veramente una grande gioia, il campo ci mancava tantissimo. Abbiamo iniziato la stagione con uno staff tecnico nuovo e questo ha sicuramente portato tanto entusiasmo, stavamo lavorando bene, con tanta motivazione, voglia di migliorarci e consapevolezza che avremmo potuto toglierci qualche soddisfazione. Purtroppo la situazione che si è presentata è sulla falsa riga di quella accaduta lo scorso anno, per cui siamo di nuovo a casa, speranzose si possa riprendere ma a conoscenza del fatto che sicuramente in un momento così delicato il calcio ai nostri livelli è sicuramente qualcosa a cui si può rinunciare”.

Quale erano gli obiettivi stagionali?
“Puntavamo a migliorarci rispetto allo scorso anno. Noi ci siamo rinforzate con qualche innesto di qualità, siamo un gruppo numeroso che non fa mancare mai la presenza agli allenamenti. Da quando siamo qui a Gatteo il livello si è alzato molto. Abbiamo la possibilità di allenarci in un campo a 11 in sintetico quindi con ogni condizione atmosferica”.

Come avete metabolizzato il nuovo stop?
“Non ho capito la scelta fatta di portare avanti solo alcuni campionati. Se la discriminante è la possibilità di sostenere, economicamente parlando, da parte delle singole società i tamponi alle ragazze e allo staff posso affermare che non tutte le società, a parte quelle di Serie A che hanno finanziamenti dalla squadra maschile, che stanno proseguendo il campionato, hanno la possibilità di eseguirli. Non è poi paragonabile il calcio a 11 con il futsal, che sta proseguendo il campionato di Serie A2 di calcio a 5. Senza nulla togliere a queste ragazze non credo che tutte abbiano una società ricca alle spalle: Le ragazze non vengono stipendiate, non conducono una vita da professionista, cioè allenamento – casa. Sono ragazze che lavorano, che vedono persone quotidianamente, quindi il rischio di contagio è lo stesso che corre una ragazza di Eccellenza, solo che giocano semplicemente in una categoria più alta, ma questo è grazie anche al fatto che il numero di squadre di calcio a 5 non è elevato quindi è più semplice conquistarsi categorie di vertice”.

Noti un maggior interesse verso questo sport?
Per quanto riguarda la crescita del movimento femminile credo che sia sotto gli occhi di tutti. Io stessa, che ho sempre e solo giocato a calcio senza mai interessarmi alle giocatrici d’élite che ne facessero parte, ho iniziato a guardare con piacere qualche partita dal vivo, o in televisione dove ora posso dire di ammirare e cercare di apprendere qualcosa da alcune di loro. In Emilia-Romagna ci sono varie realtà importanti che sono nate da qualche anno e che stanno dimostrando di non avere nulla da temere in confronto alle blasonate Juventus, Milan e Inter, vedi il Sassuolo, Cesena, Ravenna e la stessa San Marino che sta dimostrando sul campo di meritarsi la permanenza nella massima serie”.

Quale è stato il momento più bello della tua carriera?
“Il momento più bello della mia carriera è stato qualche anno fa quando ho vinto il campionato Primavera con il Castelvecchio all’ultima giornata di campionato. Il calcio è stupendo per questo, non eravamo le favorite, nessuno aveva scommesso su una nostra vittoria e invece abbiamo dimostrato carattere e voglia di vincere più delle nostre avversarie sicuramente hanno preso sotto gamba l’impegno di quel sabato pomeriggio. Abbiamo rimontato due gol vincendo 3 a 2 e io ho segnato uno splendido gol su punizione. Questo sport mi ha regalato tanti momenti belli e se penso a quelli più recenti, nell’ultima partita giocata il 25 ottobre contro la Union Sammartinese, sono entrata nel secondo tempo e ho siglato ben 3 gol. Lo sport ti permette di vivere esperienze indimenticabili e la cosa più bella è poterle condividere con le proprie compagne, gli abbracci dopo un gol e i festeggiamenti negli spogliatoi nel post partita, sono le cose che più mi mancano”.

 

Guida al turno di qualificazione #WU19EURO 2020/21

Il turno di qualificazione dei Campionati Europei UEFA Under 19 Femminili 2020/21 si giocherà ad aprile e deciderà le 13 squadre che raggiungeranno la testa di serie Spagna negli spareggi di giugno. Inizia il cammino verso la Bielorussia.

Gruppo 1: Repubblica Ceca, Portogallo (nazione ospitante), Romania, Lettonia
Gruppo 2: Italia, Serbia (nazione ospitante), Ucraina, Andorra
Gruppo 3: Francia, Slovacchia, Galles (nazione ospitante), Macedonia del Nord
Gruppo 4: Germania, Austria, Croazia (nazione ospitante), Kazakistan
Gruppo 5: Norvegia, Polonia (nazione ospitante), Bosnia-Erzegovina, Isole Faroe
Gruppo 6: Scozia (nazione ospitante), Ungheria, Montenegro, Estonia
Gruppo 7: Belgio (nazione ospitante), Svezia, Azerbaijan, Cipro
Gruppo 8: Svizzera, Irlanda del Nord, Turchia, Armenia (nazione ospitante)
Gruppo 9: Danimarca, Russia, Albania (nazione ospitante), Moldavia
Gruppo 10: Olanda (nazione ospitante), Slovenia, Israele, Lituania
Gruppo 11: Finlandia, Islanda, Bulgaria (nazione ospitante), Georgia
Gruppo 12: Inghilterra, Repubblica d’Irlanda, Grecia (nazione ospitante), Kosovo

• Andorra è all’esordio.

Le prime di ciascun girone vanno agli spareggi di giugno insieme alla seconda con i risultati migliori contro la prima e terza del proprio girone. A queste squadre si aggiungerà la testa di serie Spagna, già qualificata.

Sette squadre si qualificheranno dagli spareggi alla fase finale, in programma in Bielorussia dal 21 luglio al 2 agosto, insieme alla nazione ospitante. La fase finale varrà anche per la qualificazione alla Coppa del Mondo FIFA Under 20 femminile.

Credit Photo: UEFA.com

Ada Hegerberg rinnova con il Lione fino al 2024

“Mon jardin. Ma maison. Ensemble jusqu’en 2024”. Per I poco adepti alla lingua, “Il mio giardino. La mia casa. Insieme fino al 2024”. Così Ada Hegeberg giura eterno amore al Lione con il rinnovo del contratto fino al 2024. In una posa imperiosa, domina il Groupama Stadium, impianto dove manca da troppo tempo. La norvegese è ai box da quasi un anno per la rottura del crociato destro, ma la dirigenza francese ha deciso di continuare a dare fiducia all’ex Pallone d’Oro.

E come biasimarli. L’Olympique ha visto crescere quella ragazza di appena 19 anni arrivata in una delle squadre più forti al mondo. L’ha accompagnata calcisticamente ed umanamente facendola diventare una superstar mondiale. Un singolo infortunio non può minare il rapporto fraterno tra la società e la giocatrice classe 95. Dal 2014 in poi, ha scritto un grande pezzo di storia di questa squadra: sei campionati, cinque Coppe di Francia e cinque Champions League. Proprio l’Europa sarà il suo più grande terreno di caccia. Oltre ai trofei alzati, sono due le volte in cui si è laureata capocannoniere della competizione.  Come se non bastasse, a soli 24 anni è la donna più prolifica del massimo torneo europeo con 53 reti. Con le Leonesse ha segnato la bellezza di 220 goal contando ogni competizione in 182 presenze.

L’Atlético vince il derby di Madrid

Real Madrid - Atlético Madrid
Real Madrid - Atlético Madrid

Un grandissimo derby di ottima qualità viene deciso nei minuti iniziali del match. Le colchoneras rinascono in campionato e mostrano la loro qualità con l’apporto dell’allenatore Dani González che corona una settimana perfetta dopo aver centrato la qualificazione agli ottavi di Women’s Champions League. Van Dongen riesce subito a sbloccare la partita a favore dell’Atlético al 5° di gioco e le colchoneras iniziano a controllare il match a Valdebebas nella casa del Real Madrid. Le blancas forse hanno sentito troppo la pressione, forse sono state sovrastate dal dominio delle calciatrici dell’Atlético che con esperienza europea sono abituate all’importanza di questi match. Con Florentino Pérez in tribuna per la prima volta, il Real Madrid reclama per un calcio di rigore per mano di Leicy Santos, mentre l’Atlético porta Misa ad una parata straordinaria che nega il raddoppio alle ospiti.
A sorprendere è stata l’intensità di gioco delle rojiblancas che hanno dominato il match. Nella ripresa entrano nelle file della squadra di Aznar Teresa Abelleira e Olga Carmona per Thaisa e per Marta Corredera, infortunata. L’Atlético invece attende fino al 77° per il primo cambio con Jade Moore che entra per Deyna Castellanos, osservata speciale del match. Ma la musica non cambia con Misa chiamata ad un’altra parata prodigiosa che tiene accese le speranze del Real Madrid. Le blancas hanno una grande occasione che viene salvata sulla linea da Leicy e poi bloccata dal successivo fallo sul portiere. La squadra di Florentino Pérez ha chiesto anche un altro rigore e l’annullamento del goal di Van Dongen per fallo di mano, mentre l’Atlético voleva l’espulsione di Bebatt Peter, difensore tedesco, per un fallo su Ludmila.
Insomma nei big match le merengues reclamano nuovamente l’uso del var come aveva chiesto Kosovare Asllani alla prima giornata dopo l’annullamento di un suo goal contro il Barça. Nei minuti finali spazio anche alla giovane Ari, 17 anni che sta già facendo molto bene con la maglia del Real Madrid. Nell’Atlético dentro Turid Knaak e Emelyne Laurent che avevano giocato anche nel match di Women’s Champions League di martedì.
Con questa importantissima vittoria l’Atlético si avvicina al Real Madrid ad un solo punto e mostra la sua grande qualità. Le blancas recriminano ancora una volta e desiderano subito la vendetta per riuscire a centrare il grande obiettivo del terzo posto nella Primera Iberdrola 2020-21. Le grandi rivali sono Levante, Real Sociedad, Madrid Cff e il sorprendente Granadilla che guida la classifica assieme alle aliene del Barcellona.

Formazioni:
Real Madrid: Misa; Kenti, Ivana, Peter, Marta Corredera (Abelleira, 63′); Maite Oroz, Kaci, Thaisa (Olga Carmona, 56′); Cardona, Asllani (Ari, 85′), Jakobsson. Allenatore: David Aznar

Atlético Madrid: Peyraud-Magnin; Aleixandri, Tounkara, Van Dongen, Guagni, Santos, Meseguer, Amanda Sampedro, Duggan (Knaak, 82′), Deyna (Moore, 77′), Ludmila (Laurent, 94′). Allenatore: Dani González

 

Silvia Zanni, Cittadella Women: “Penso sia stata una scelta giusta quella di venire qua”

Il campionato di Serie B 2020/2021 si sta rivelando uno dei più avvincenti di sempre. Tra le squadre c’è molto equilibrio e le sorprese sono molte. L’anno del Cittadella Women non è iniziato nel migliore dei modi con alcune prestazioni non all’altezza che hanno portato all’esonero di Comin. Al suo posto è subentrata Ilenia Nicoli, ex allenatrice della Primavera del Sassuolo. Proprio negli ultimi giorni è arrivata alla sua corte una delle sue ex adepte: Silvia Zanni. L’ex neroverde si è presentata con una breve intervista ai microfoni societari.

“Penso sia stata una scelta giustissima quella di venire qua”, afferma l’attaccante, “ho sentito parlare della società molto bene. Ha progetti ambiziosi, è una bella squadra e già con i primi due allenamenti mi sono sentita davvero bene”. La classe 2001 non perde l’occasione per elogiare la sua coach. “Mister Nicoli ha un ruolo importante nella mia vita, sia calcisticamente che in generale. Penso sia una grande allenatrice e sono contenta di essere qui. Io sono un esterno offensivo, corro tanto e spero di correre tanto. Per questa stagione mi auguro di trovare il goal e la serenità che fino ad adesso mi è un po’ mancata”.

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