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Orvieto: le parole delle due giovani calciatrici Matilde Rossi e Erica Quattrone

Nel panorama umbro una delle squadre pronte a scendere in campo è l’Orvieto club che stava preparando il debutto stagionale. L’undici guidato dal tecnico Riccardo Pettinelli, e dal presidente Roberto Lorenzotti, è capitanato da Valentina Binnella. Nella rosa delle rossoblù presenti sono anche le giovani Erica Quattrone, ala classe 2003 originaria di Lubriano al terzo anno con l’Orvieto, e Matilde Rossi, centrocampista classe 2001 di Giove al secondo anno in rossoblù. Abbiamo raggiunto le due giovani calciatrici per qualche battuta sulla realtà umbra.

Ragazze come vi siete avvicinate a questo sport?
Matilde: “Gioco a calcio da quando ho 8 anni. Inizialmente giocavo con i maschi poi si è formata la squadra di calcio femminile a 11 nel mio paese Giove. Prima di andare all’Orvieto, ho inoltre giocato a calcio a 5 per un anno sempre a Giove ed ora sono in prestito dalla Ternana fino a dicembre”.
Erica: “Mi sono avvicinata a questo sport da quando sono nata, da ormai 13 anni non ho mai lasciato la palla. I primi anni però non ho mai giocato in una vera squadra, ho giocato sotto casa. Con tutti i bambini ci si ritrovava li e cominciavano queste partite del pomeriggio come se fossero finali di Champions ogni volta. Successivamente ho giocato con una squadra di calcetto a Celleno per 3 anni, senza fare campionati ma allenandoci con lo spirito di divertirci”.

Erika come è andata la passata stagione in campionato e come avete vissuto lo stop della passata primavera?
La passata stagione, in campionato, è iniziata male perché siamo partite con tre pareggi consecutivi. Poi man mano la situazione stava migliorando, eravamo quarte in classifica, a sei punti dalla prima, ma il girone di andata è stato stoppato causa Covid. Lo stop lo abbiamo vissuto male poiché ci siamo viste fermare nel nostro momento migliore, soprattutto dal punto di vista mentale e fisico. Venivamo da tre risultati positivi consecutivi e dovevamo giocare una finale di coppa Italia regionale, un tassello del nostro percorso per noi fondamentale. Quindi quest’anno cercheremo di fare meglio rispetto allo scorso, determinate a non lasciare niente di quello che avevamo cumulato con fatica e impegno, cercando anzi di aggiungere continuità e tanta forza di volontà, per riprenderci ciò che stavamo ottenendo con tanto merito, e prima di tutto, unite anche se separatamente, cercheremo di sconfiggere la partita più difficile che è quella del virus”.

Matilde il vostro gruppo si è è rinnovato rispetto allo scorso anno?
Rispetto all’anno passato sono entrate a far parte della nostra squadra quattro nuove ragazze che sicuramente daranno il loro contributo per poter fare meglio della passata stagione. Gli animi sono buoni anche perché al rientro, poter calciare il pallone, è stato come ricevere di nuovo ossigeno visto il lungo stop. Dico buoni perché la situazione che ci circonda non può darci la la continuità di cui noi sportivi abbiamo bisogno per non andare incontro a infortuni e per poter creare ancora più legame all’interno del rettangolo di gioco. Sarà un’annata calcistica molto strana ma speriamo che ci porti gioie sotto l’aspetto competitivo”.

Erika con quali obiettivi affronterete questa annata? Come avete metabolizzato il nuovo stop?
Il nostro obiettivo è di fare ancora meglio dell’annata precedente, anche se è stata interrotta a febbraio privandoci di giocare la finale di Coppa Italia regionale. Lo stop si spera possa essere solamente una sospensione, e non una chiusura totale come l’anno passato, anche perché lo sport a livello regionale così rischierebbe di avere un forte tracollo. Le nostre compagne continuano ad allenarsi individualmente con schede di allenamento periodiche date dal nostro mister, mentre noi cerchiamo di prendere questa esperienza come un importante bagaglio personale che sicuramente potrà solo che arricchirci sotto l’aspetto calcistico e formativo”.

Matilde quale gara ricordate in particolare di questa squadra nelle ultime stagioni?
“Ci sono due gare che ricordo in particolar modo. Il mio primo esordio con la maglia dell’Orvieto contro il Ducato Spoleto, dove segnai il primo goal della stagione, e la semifinale di coppa, sempre contro la stessa squadra, che vincemmo ai rigori”.

Erika come sta crescendo il movimento femminile nella vostra regione?
“Il calcio femminile negli ultimi anni si sta sviluppando tantissimo. Nel campionato di Eccellenza in Umbria, però, non siamo tante squadre, fattore che ci limita un po’. In generale nella nostra regione si ha movimento che sta aumentando per le squadre femminili di calcio e calcetto”.

Matilde di che livello reputi il campionato di Eccellenza umbra?
Il campionato di Eccellenza, vista anche la crisi che sta colpendo noi e lo sport dilettantistico, quest’anno sembra essersi abbassato. Con il ripescaggio della Ternana in C e l’arrivo del Ducato Spoleto nella medesima categoria sono venute a mancare due squadre dal nostro campionato facendo venir fuori un organico di solo 4 squadre ad oggi. Sarà un anno strano come già detto ma l’impegno, il cuore e la cattiveria, nel senso buono del termine, da parte nostra non mancherà e speriamo possa portarci nel raggiungere qualche traguardo importante che ci meritiamo molto”.

UWCL, al Franchi finisce 2-2 tra Fiorentina e Slavia Praga

Viola in vantaggio dopo 3′ con Quinn brava a colpire in maniera potente di testa sugli sviluppi di un corner. Reazione dello Slavia contenuta da Ohrstrom, poi al 9′ bello scambio tra Clelland e Sabatino, Votikova esce in presa bassa. Al 18′ il primo giallo della gara, comminato a Bonetti che si ‘sacrifica’ fermando un contropiede. Al 20′ dalla distanza Karasova sfiora la traversa. Ammonizione anche per Claudia Neto al 24′. Ci prova Clelland al termine di una bella discesa sulla sinistra, palla di poco a lato. Al 40′ pareggio sugli sviluppi di un angolo di Persson. Il primo tempo si chiude così in parità: 1-1 al Franchi. Raddoppio Slavia a inizio ripresa con Divisova. Il pareggio della Fiorentina al minuto 78′ con un’azione pregevole di Tatiana Bonetti che gioca con la riga di fondo come alleata, salta due avversarie e crossa teso per Sabatino che segna con il piattone spedendo sotto la traversa. 2-2 al Franchi quando mancano 10′ alla fine, ma il risultato non cambierà. Tra sette giorni la qualificazione passa dalla trasferta di Praga.

Fiorentina-Slavia Praga 2-2

Marcatrici: 4’ Quinn (F), 39’ Persson (SP), 59′ Divišová (SP), 79′ Sabatino (F)
FIORENTINA (4-3-3): Öhrström; Thøgersen, Quinn, Tortelli, Zanoli (75′ Vigilucci); Mascarello, Breitner, Neto (65′ Adami); Bonetti, Sabatino, Clelland (60′ Piemonte).
A disp.: Forcinella,Cordia, Arnth, Middag, Ripamonti, Monnecchi, Kim, Baldi, Fusini. All.: Antonio Cincotta

SLAVIA PRAGA (4-2-3-1): Votíková; Jarchovska, Necidová, Pincová (82′ Khýrová), Bartovicová; Persson(77’Surnovská), Cahynová; Divišová (86′ Cerná), Krejciříková, Szewieczková (46’ Šlajsová); Kožárová. A disp.: Lukášová,  Sladká, Huvarová, Karasová, Veselá, Žemberyová. All.: Michal Kolomazník

Arbitro: Rebecca Welch (ENG)

Anche le Azzurre sostengono la Fondazione LAPS per aiutare le famiglie più fragili

Dopo la Nazionale maschile, anche la Nazionale femminile – che oggi affronterà la Danimarca in un match decisivo per la qualificazione all’Europeo – sostiene la Fondazione LAPS nell’iniziativa di solidarietà per aiutare le famiglie più fragili. #ÈIlNostroDovere – #OurDuty questo il nome della raccolta fondi, ideata da LAPS e Indipendent Ideas, vuole contribuire, attraverso il coinvolgimento dei calciatori e delle calciatrici della Nazionale, a fare squadra insieme a tutti gli italiani per affrontare l’attuale crisi socio-economica causata dalla pandemia.

Per donare basta collegarsi al sito fondazionelaps.org e accedere alla piattaforma offerta da TINABA o, per i clienti TIM, inviare un sms oppure chiamare da rete fissa il numero 45506. I fondi raccolti da questa campagna, attiva fino al 6 gennaio 2021, saranno destinati alla Croce Rossa Italiana e al Banco Alimentare, che li utilizzeranno per donare alle famiglie più fragili beni di prima necessità.

Hublot è l’official timekeeper della campagna di solidarietà promossa da Fondazione LAPS.

Dopo il successo della campagna promossa da Fondazione LAPS “Beyond The Mask”, che ha raccolto in Italia, Portogallo e Spagna oltre 1 milione di euro e più di 150 tonnellate di cibo e beni di prima necessità, la FIGC ha voluto sostenere questa nuova iniziativa di raccolta fondi schierando in campo gli Azzurri e le Azzurre, che si troveranno per la prima volta a “fare il tifo per chi li ha sempre tifati”. Un’intenzione che viene evidenziata da una mano sul cuore, con i colori della bandiera italiana e dagli hashtag #ÈIlNostroDovere – #OurDuty, secondo l’idea creativa sviluppata da Lapo Elkann, Presidente e Fondatore di Independent Ideas, e dal team di Independent Ideas, boutique agency di Publicis Groupe.

A supporto dell’iniziativa di solidarietà è prevista una campagna pubblicitaria che è stata pianificata, grazie anche al supporto dei principali editori italiani, su media tradizionali, sui siti web e sui profili social della FIGC, delle Nazionali italiane di calcio e della Fondazione LAPS.

Radio Italia è radio ufficiale dell’iniziativa: l’emittente di solamusicaitaliana dedicherà all’attività un’imponente campagna di comunicazione su tutti i propri mezzi (radio, tv, sito, social e app) e coinvolgerà speaker, amici artisti, talent e personaggi dello spettacolo per fare squadra, insieme a tutti gli italiani, nel fronteggiare questo delicato momento.

Partner dell’iniziativa
Community (Communication), Getty Images (Visual Media agency), Indaco (Video and Audio Production), Independent Ideas (Creative Agency), Prodigious (Pre-production agency), Publicis Sapient (digital consultancy and experience design), TIM, Tinaba | Banca Profilo (Tech & Bank Partner), e tutti coloro che hanno prestato gratuitamente il proprio lavoro a supporto del progetto di charity. Media partner: Urban Vision, Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, TuttoSport e Radio Italia.

Fondazione LAPS
Fondazione LAPS è stata costituita nel 2016. Il fondatore e presidente è l’imprenditore e filantropo Lapo Elkann. Il principio che lo ha ispirato è la volontà di alleviare le sofferenze degli individui e contribuire a imprimere nella società un cambiamento positivo e responsabile. Lapo Elkann è supportato nei suoi sforzi dal Consiglio di Amministrazione, dal Comitato Onorario e da un Executive Team, composti da rappresentanti di spicco della business community italiana e internazionale e da esponenti di primo piano di istituzioni che operano nel campo sociale, scientifico e culturale. LAPS supporta il benessere dei minori maggiormente vulnerabili e delle loro famiglie sviluppando e promuovendo progetti e attività di solidarietà in ambito internazionale. Fondazione LAPS crede fortemente nel valore della cooperazione e vuole essere una casa della filantropia aperta ad altre organizzazioni non-profit per guidare insieme un cambiamento positivo e responsabile. Fondazione LAPS – Libera Accademia Progetti Sperimentali.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Melissa Bellucci, Empoli: “Sono molto contenta di come sta andando il mio percorso ad Empoli”

“Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo che era quello di vincere la partita e torniamo a casa con tre punti”. Si dice soddisfatta Melissa Bellucci dopo l’importante vittoria contro l’Hellas. Le empolesi hanno dimostrato grande maturità e si prendono anche i complimenti della centrocampista ex Juventus. “Siamo un gran gruppo e vogliamo continuare così. So che possiamo fare tanto, credo molto in noi”. Il goal allo scadere ha regalato tre punti fondamentali per consolidare il quarto posto senza smettere di sognare in grande.

“Sapevamo di venire a giocare una partita difficile, contro un avversario tosto. Il campo non era uno dei migliori perché la pioggia non ha facilitato il palleggio”, afferma la numero 23 azzurra. “Ma abbiamo avuto pazienza e siamo riuscite a fare due goal e a recuperare il risultato”. La classe 2001 pensa anche al suo futuro personale che sta progredendo bene in Toscana. “Sono molto contenta di come sta andando il mio percorso ad Empoli, sono contenta di stare qui. Spero di continuare a giocare così e di giocare più partite possibile continuando a crescere”.

Credit Photo: Federico Fenzi

Sara Gama e la Juventus Women: “Usciamo dal campo senza rimpianto. Unite sempre”

Il capitano bianconero Sara Gama fa sentire la sua voce  dopo la sconfitta in extremis contro il Lione in Champions League. Le sue parole sui social:

«Abbiamo messo in campo tutto ciò che andava messo e ne usciamo anche con qualche rammarico, ma nessun rimpianto. Abbiamo cose su cui lavorare, ma anche la consapevolezza che la nostra crescita oggi sia sempre più tangibile. Unite sempre» #FinoAllaFine ⚪⚫ #JuveOL #LiveAhead
Credit Photo:Pagina Instagram Sara Gama

Maurizio Arvani, coach Governolese Femminile: “Governolo piazza importante per fare calcio. Rosa fatta per entrare nei playoff”

La Governolese, come tutte le altre formazioni impegnate nel girone B di Promozione, è ancora ferma a causa delle restrizioni dovute al Covid-19, con la speranza che si possa riprendere il più presto possibile. La formazione mantovana vorrà a ripartire per centrare i playoff, e a guidarla per centrare l’obiettivo è l’allenatore delle piratesse Maurizio Arvani. La Redazione l’ha raggiunto ai nostri microfoni.

Maurizio cosa vuol dire per te allenare una squadra femminile di calcio?
«Per me il calcio è una cosa importante, ma non ho mai avuto occasione ad avvicinarmi nel femminile. Poi mi ha chiamato Michele Balasini ad entrare nel Mantova femminile come allenatore: ho accettato, e non avrei mai immaginato che il mondo femminile fosse una cosa appagate. Ho trovato ragazze molto entusiaste e appassionate per questo sport. Quando sono arrivato al Mantova era in ottava posizione, poi ho parlato con le ragazze, vincendo venti partite su ventitré e siamo salite di categoria. Considero le ragazze come giocatrici e le alleno come ho fatto con i maschi, senza sminuire però il loro valore».

Cosa ti ha portato a scegliere la Governolese?
«Mentre ero nel PGS (società calcistica femminile emiliana, ndr) il ds Balasini mi ha offerto quest’opportunità ho accettato immediatamente, perché Governolo è una piazza importante dove si può fare calcio, poi perché ci sono ragazze che ho conosciuto a Mantova e a Modena e si sono trasferiti lì».

Dove può arrivare quest’anno la squadra?
«Abbiamo allestito una buona rosa: possiamo fare bene e cercare di entrare nei playoff. Le ragazze si sono allenate molto duramente, e questa sosta forzata ci ha penalizzato, perché le giocatrici hanno fatto una notevole preparazione. Ce la possiamo giocare, sempre che si possa riprendere e non ci danneggi più di tanto, ma se s’impegneranno come hanno fatto nei primi mesi di campionato ce la possiamo fare».

Com’è secondo te il girone B di Promozione?
«Ci sono molte squadre che possono ambire al traguardo della promozione diretta come Lumezzane, che ha messo una squadra con giocatrici importanti, Accademia Bergamasca, Brugherio e, perché no, il Mantova. Per gli spareggi promozione, oltre a noi c’è anche il Crema. Il problema sarà vedere come si ripartirà».

Cosa pensi del calcio femminile mantovano?
«Nel mantovano ci sono solo due squadre, il Mantova e la Governolese. Il Suzzara sta cercando di partire con le più piccole. Le nostre società sul femminile non puntano molto, però è il momento di sviluppare, perché se si sviluppa una filiera, sarà più facile gestire una prima squadra femminile. Bisogna fare di più».

Giusta la decisione di portare tra due anni il professionismo anche nel calcio femminile?
«Penso sia una decisione importante: basta vedere nazioni come Francia, Germania, Inghilterra, Austria e Svizzera hanno campionati più importanti di noi. In Italia siamo indietro, diciamo che il Mondiale ci ha aiutato molto. Bisognerebbe avere formazioni che possano lottare anche in Europa. La Nazionale sta facendo bene. Sicuramente è un primo passo per credere ancora di più nel calcio femminile italiano».

Com’è la tua vita extra calcistica?
«Sono una persona che ama lo sport, tutt’ora gioco ancora a calcio. Mi dedico anche al tennis, sci, footing. Conduco una vita normale».

Qual è il tuo prossimo obiettivo?
«Vorrei prendere il patentino UEFA A per poter un giorno allenare una squadra di Serie A o B femminile, perché voglio migliorarmi sempre, con la speranza di portare a casa altri importanti risultati».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’US Governolese e Maurizio Arvani per la disponibilità.

Photo Credit: Maurizio Arvani

#SoloRA: Francesca Barbaresi al “Teatro Alighieri ”

Francesca Barbaresi, classe ’99, è simbolo della fiducia che il Ravenna Women, con il suo progetto, sta dando ai giovani di talento con grande prospettiva. Centrocampista con grande visione di gioco ed eccellente tecnica, riveste il ruolo di metronomo della squadra, compito difficile ma fondamentale nel calcio moderno. E’ lei a dettare i tempi di gioco, a decidere se accelerare la giocata o rallentare per permettere alle compagne di rimettersi a posto.
Nonostante la spiccata personalità in campo, nella vita di tutti i giorni Francesca è una ragazza timida a primo impatto ma molto simpatica e socievole una volta rotto il ghiaccio. Ama la lettura, infatti alterna il calcio con il lavoro in una libreria.
Il Teatro Alighieri venne realizzato per volere dell’amministrazione comunale a seguito del progressivo degrado del principale teatro dell’epoca, il “Teatro Comunitativo”. Nel 1838 l’amministrazione individuò presso la piazzetta degli Svizzeri il luogo ideale per la costruzione della nuova struttura. Dopo la prima progettazione di un edificio con facciata monumentale verso la piazza, il progetto definitivo del 1840, più ridotto, favorì l’orientamento longitudinale, con fronte verso la strada del Seminario vecchio, attualmente rinominata via Mariani. L’inaugurazione avvenne il 15 maggio 1852 con “Roberto il diavolo” di Giacomo Meyerbeer, diretto da Giovanni Nostini.

SoloRA è un progetto fotografico che entra in sintonia con la città attraverso il reportage del

Gruppo Fotografia Aula 21
Credit Photo: Facebook Ravenna Women F.C.

La W-League australiana ha l’opportunità d’oro di diventare il campionato più all’avanguardia in materia di equal pay

“The W-League has missed the boat”, questo è il sentimento che fluttua nel calcio femminile australiano mentre uno degli anni più impegnativi del gioco si avvicina alla sua fine. Gli introiti radiotelevisivi sono scesi, le presenze pre-Covid erano già in calo, la NWSL poi, ha deciso di colpirsi da sola lasciando le Matildas – che erano al centro del progetto per il futuro della W-League – volare verso mete come l’Europa, attratte da salari migliori, stagioni più lunghe e partite più competitive.

Questo dove porterà la W-League? Cosa potrebbe offrire di più? La risposta potrebbe essere, in qualche modo, fuori dal campo.

Contrariamente alla percezione del pubblico, la W-League è una delle leghe femminili più progressiste quando si tratta di sostegno strutturale per le sue atlete. Non può competere con gli ingenti salari, le strutture di livello mondiale o il prestigio del marchio dei più grandi club europei, ma la W-League tiene testa sotto altri aspetti, come stipendi adeguati, aumento degli standard medici e di viaggio, la protezione del reddito, l’assicurazione sanitaria, i contratti professionali e una politica di maternità.

Infatti, quando si tratta di responsabilizzazione e rappresentanza dei giocatori, il sindacato dei giocatori australiani – Professional Footballers Australia – è uno dei più forti ed efficaci nel calcio mondiale. Hanno sostenuto le Matildas nel 2015 quando hanno scioperato per protestare contro l’insicurezza dei contratti e la disuguaglianza delle risorse; hanno negoziato il primo contratto collettivo della W-League nel 2017 e il suo rinnovo nel 2019; e hanno contribuito a colmare il divario retributivo tra Matildas e Socceroos l’anno scorso.

Questo tipo di supporto fuori dal campo è molto diverso dalle nazioni e dalle leghe contro le quali la W-League è in competizione. A livello internazionale, la nazionale femminile statunitense continua a lottare contro l’US Soccer dopo che la loro causa per la parità di retribuzione è stata negata, anche se questa settimana hanno raggiunto un accordo per la parità di condizioni di lavoro. L’Australia, nel frattempo, è una delle sole sei altre nazioni – Inghilterra, Brasile, Norvegia, Finlandia, Islanda e Nuova Zelanda – già con una forma di parità di retribuzione per le sue giocatrici della nazionale.

Quindi, sorge spontaneo pensare che la W-League possa diventare leader mondiale sotto questo aspetto. Anche se non potrà mai competere con gli standard sul campo delle leghe rivali, l’Australia potrebbe rimanere competitiva a livello globale in un altro modo: offrendo il miglior supporto fuori dal campo e le migliori condizioni per le atlete, diventando potenzialmente la prima lega di calcio al mondo ad offrire la stessa retribuzione.

L’idea non è senza precedenti, anche se in forme diverse. Nel 2017, ad esempio, il Lewes FC – club semi-professionale di proprietà della comunità inglese – è diventato il primo al mondo a dividere equamente le proprie risorse tra le squadre senior maschile e femminile. Nello stesso anno, il Cricket Australia ha annunciato lo stesso tasso di retribuzione di base per tutti i suoi giocatori e giocatrici d’élite, un investimento che ora sta ottenendo stadi sold-out con numeri elevatissimi di spettatori.

In effetti, il calcio australiano ha già messo in atto gli elementi strutturali per rendere la parità di retribuzione una realtà. Nel 2019 è stata aggiunta una clausola al rinnovo del CBA delle leghe che ha visto l’introduzione del principio “stessa retribuzione base per lo stesso lavoro base”, in base al quale i giocatori della A-League e della W-League avrebbero guadagnato la stessa tariffa oraria minima l’uno per l’altro. Tuttavia, la breve durata della stagione della W-League significa che le giocatrici guadagnano meno della metà dei loro colleghi della A-League perché giocano meno della metà delle partite.

Ma se i piani a lungo termine dei club professionistici australiani si realizzeranno (vale a dire una W-League a 16 squadre e 30 partite), questo principio della “stessa tariffa oraria” si tradurrà in ultima analisi in una retribuzione uguale.

Photo Credit: Talestra Exchange

Onore alla Juventus: un’impressionante crescita mette paura al Lione

12 settembre 2018, esordio della Juventus Women in UWCL: un pareggio in casa contro un modesto Brondby compromette il passaggio delle juventine. 9 dicembre 2020: la Juventus Women va a due minuti dal pareggio contro il Lione dopo un match passato a larghi tratti in vantaggio. Questa panoramica solo per inquadrare l’incredibile salto in avanti fatto dalla bianconere in Europa. Un percorso strabiliante che l’hanno portate a confrontarsi allo stesso livello delle corazzate mondiali. Tanto cuore e sacrificio che sono stati ripagati con una giornata storica per tutto il movimento e che difficilmente verrà dimenticata.

Nel primo tempo c’è tutta la Juventus. Corrono dappertutto, giocano sempre a viso aperto e sfidano il Lione senza intimorirsi. Per il primo quarto d’ora, tutto il reparto difensivo della Guarino si dimostra attento e preciso concedendo pochi spazi al fulcro offensivo Maroszan. Difficoltà anche in difesa, franchigia che si perde Lina Hurtig in occasione della prima rete. Assist sfornato da Barbara Bonansea, protagonista di un intervento dubbio sulla linea dell’area. L’arbitro concede il penalty e Renard lo capitalizza perfettamente. Non si demoralizzano le piemontesi che pressano molto ed alto mettendo pressione alla retroguardia francese ed innescando break pericolosi. Dopo un incredibile salvataggio di Bouhaddi, si riporta avanti la Juventus con l’autogoal di Buchanan, confusionaria per tutta la partita. Alti i ritmi della Vecchia Signora con le Leonesse che insolitamente provano ad abbassarli.

Cambia la sinfonia nella ripresa con le ragazze d’Oltralpe che, grazie ai cambi, crescono molto. Fondamentali gli ingressi di Henry e Malard, al posto di una Parris sottotono. Proprio la francese insacca il pallone della parità individuando nella Juventus una delle sue vittime preferite dopo la rete in amichevole. Non si abbassa la Madama che dà prova delle sue grande capacità con un palleggio lucido e tanta personalità grintosa. Nelle battute finali, tutte danno tutto con le attaccanti che forniscono un grande apporto anche dietro. Il Lione porta a casa la sfida solo per le sue individualità oggettivamente più forti ed alcune delle più attrezzate al mondo. Kumagai la mette dentro, ma è una sconfitta che non mina affatto la grande prestazione delle juventine.

Tirando le somme, bisogna ripartire ed andare a Lione con questa prestazione e con la stessa indole che ha messo paura alla squadra più forte del mondo (probabilmente). Prove superlative di tutte le giocatrici, ma in particolare stupisce Arianna Caruso che in poco tempo è diventata il perno del gioco bianconero. La Juventus ne esce matura e consapevole del fatto di potersela giocare con le altre big europee. Aspetto fondamentale per attrarre anche top player straniere che potrebbero andare ad arricchire il nostro movimento.  Il gap si è assottigliato, ora in Francia l’impresa non appare così impossibile.

Primera Divisiòn: capoliste Urquiza e River Plate, match superlativo tra Estudiantes e San Lorenzo

Prosegue con la seconda giornata il torneo di Transiciòn del 2020 che ha già visto dei match pirotecnici. Nonostante le squadre siano le stesse dello scorso anno, il livello si è innalzato e le prove per le giocatrici sono sempre più dure. Le detentrici del titolo, il Boca Juniors, vogliono difendere a tutti i costi il trofeo con River Plate ed Urquiza come principali sfidanti.

Nel gruppo A, l’unico con cinque squadre, proprio le Xenezeis riposano con le altre componenti che scendono in campo. Apre la giornata la vittoria di misura del S.A.T. ai danni dell’Excursionistas. Partita molto combattuta risolta dalla rete di Florencia Senger. Situazione certamente più agevole per il Gimnasia che in casa dell’Huracan ha calato la manita. Una partita interpreta perfettamente dalle ospiti che hanno dominato per tutta la durata della sfida. La classifica parziale evidenzia come il S.A.T. momentaneamente si posiziona al primo posto. Al suo seguito le più quotate Gimnasia e Boca Juniors a quota tre punti ma con una partita in meno. A chiudere l’Huracan con un solo punto e l’unica formazione rimasta a zero ovvero l’Excursionistas.

Il gruppo B prende una sua fisionomia e detta le gerarchie pronosticate in partenza. Lo scontro tra Urquiza e Rosario Central, due club che si potevano contendere il primato del girone, finisce con un’ampia vittoria delle prime. La trasferta non le intimoriscono e le ospiti calano il poker. Non hanno la possibilità di ribattere le rosarine in completa balia del gioco rojoyazul. Assoluta protagonista del match Catalina Primo che con una tripletta consegna la vittoria alle sue. Lo scontro diretto per l’ultimo posto lo vince il Platense ai danni del Defensores de Belgrano. Impostano bene la situazione le ospiti che mettono in chiaro le cose e si candidano per un posto alla fase finale. La graduatoria pone il Gimnasia come capolista, ruolo che difficilmente le sarà tolto. A parimerito al secondo posto ci sono Rosario Central e Platense con tre punti ciascuno. Chiude il Defensores con zero punti.

Vittoria sofferta più del dovuto dell’Estudiantes contro El Porvenir. Quest’ultime, penultime allo scorso campionato, hanno messo in seria difficoltà le biancorosse che sono uscite dal campo con qualche rammarico. Lo 0-2 finale poteva tranquillamente essere una vittoria ben più ampia che poteva far comodo in ottica differenza reti. Partita di alta qualità quella tra Independiente e San Lorenzo che ha regalato un gran bello spettacolo agli spettatori. Le ospiti sono sempre state in controllo della partita con un primo tempo da manuale ed un doppio vantaggio più che meritato. Inutile il dolce pallonetto di Diana Britez nel finale che atterra nella porta avversaria. Nel gruppo C abbiamo ben tre squadre con gli stessi punti (tre) ovvero Independiente, San Lorenzo ed Estudiantes. Ancora a zero le ragazze de El Porvenir.

Dopo la bruciante sconfitta all’esordio, il Lanùs schianta il Villa San Carlos con un ponderoso 1-7. Non c’è mai stata storia nella partita che è sempre stata dalla parte delle ospiti. Paradossalmente è il fanalino di coda della scorsa stagione a passare in vantaggio con la rete del capitano Braga. Sarà la seconda frazione di gioco che darà più spazio all’estro delle granata con ben cinque reti in 45 minuti. Il Lanùs quindi interrompe una striscia negativa di cinque partite senza vittorie. Grande prestazione per la polisportiva, ma in cima alla classifica ci va il River Plate grazie alla vittoria per 1-3 contro il Racing. Bella partita quella delle Millionarios che non vogliono abbandonare il posto da favorita per la vittoria finale. Le padrone di casa provano ad indirizzarla dalla loro parte, ma il divario è troppo ampio.

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