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Coppa Italia, l’Orsa Iseo Cortefranca cala il tris alla Speranza Agrate

Prima uscita ufficiale con vittoria per l’Orsa Iseo Cortefranca che nella seconda giornata della fase a gironi di Coppa Italia Serie C batte per tre reti a zero la Speranza Agrate.

Le franciacortine passano in vantaggio al 32′ col rigore siglato da Roberta Picchi, poi al 51′ arriva il primo gol in rossoblù di Virginia Riva, mentre otto minuti dopo Picchi piazza la sua doppietta personale e il terzo gol framciacortino.

In classifica le ragazze di Salterio sono prime nel raggruppamento 14 a pari merito con la Pro Sesto. E sarà proprio quello con le biancazzurre il match che deciderà il passaggio al turno successivo, in programma domenica prossima alle 15:30 a Sesto San Giovanni.

ORSA ISEO CORTEFRANCA: Ferrari, Gervasi (80′ De Giglio), Vavassori, Freddi (45′ Riva), Belotti, Lacchini, Muraro, Valesi, Picchi (81′ Sardi de Letto), Scarpellini (78′ Macchi), Asperti (75′ Sandrini). A disp: Ghio, Valtulini, Mottinelli, Beltrami. All: Salterio.
SPERANZA AGRATE: Carrusci, Castellani (62′ Grassi), Perego, Citerio, Confalonieri, Ambrosoni, Cervati (64′ Bertoni), Biffi, Citelli (55′ di Bella), Tasca (61′ Castelli), Tavola (53′ Guidi). A disp: Ravaglioli, Pagano, Riella, Sironi. All: Brambilla.
MARCATRICI: 32′ e 61′ Picchi (COR), 53′ Riva (COR)
AMMONITE: Lacchini (COR), Castellani, Citterio (SPE).

Photo Credit: ASD Cortefranca Calcio 

Coppa Italia, un ottimo Brescia cede alla Lazio: 1-3

Non basta un gran primo tempo al Brescia Calcio Femminile, che sul campo amico di Rodengo Saiano esce sconfitto per 3-1 contro la Lazio nella prima giornata della fase a gironi della Coppa Italia Timvision. In vantaggio con la seconda rete consecutiva di Cristina Merli dopo quella al Perugia in Serie B, le Leonesse si fanno rimontare nella ripresa dalle biancocelesti, in gol con Visentin, Martin su rigore e Mattei nel recupero. Prossimo incontro di Coppa Italia il 1 novembre sempre in casa contro l’Inter: il girone si chiuderà poi il 22 novembre con la sfida tra Lazio e Inter.

LA GARA – Mister Simone Brangantini schiera il Brescia con il 3-5-2, con Meleddu in porta, difesa con Parsani, Locatelli e Galbiati; centrocampo con Farina, Previtali, Magri, Cristina Merli e Assoni; attacco con Luana Merli e capitan Brayda. Arbitra il signor Migliorini di Verona.

Il Brescia parte forte e sfiora subito il gol con il tiro-cross di Farina dopo due minuti: Natalucci vola e riesce a smanacciare in corner. Al minuto 8 ancora occasione per le Leonesse: tiro da fuori area di Luana Merli su un bel recupero palla alto del Brescia, pallone centrale. Ma la superiorità delle biancoblu viene premiata al 16′: splendida azione tutta in velocità, con Brayda che protegge palla e offre un bel pallone a Cristina Merli in corsa, la cui conclusione è precisa e non lascia scampo a Natalucci. Al 33′ si fa vedere la Lazio: palla persa da Assoni, Mattei entra in area e calcia rasoterra con Meleddu che respinge di piede però su Pittaccio che sul rimpallo non inquadra la porta. Al 40′ occasione colossale per il Brescia: punizione dal limite di Cristina Merli, Natalucci respinge male, sul pallone arriva Brayda che in mischia coglie il palo da pochi passi, poi l’azione viene fermata per uno scontro fra Assoni e l’estremo difensore biancoceleste Natalucci, per fortuna senza conseguenze per entrambe. Al 47′ Assoni calcia al volo da azione di calcio d’angolo: pallone alto. Al 48′ occasionissima sui piedi di Luana Merli: lanciata in velocità entra in area e incrocia col destro, col pallone che esce di pochissimo a lato.
Nella ripresa Seleman getta nella mischia Visentin e Martin e l’atteggiamento della Lazio è sicuramente più aggressivo e alto sul campo: al 46′ subito Martin si fa vedere con una conclusione che però non impensierisce Meleddu. Al 55′ la Lazio trova il pari: tiro di Martin non irrestitibile, Meleddu respinge corto e sul pallone vagante è facile il tap-in di Visentin. Il Brescia però ha subito il pallone per il 2-1 con Assoni lanciata nello spazio da Brayda: l’esterna si allunga troppo il pallone nell’ultimo controllo e favorisce l’uscita bassa di Natalucci che blocca il pallone. Al 60′ rigore per la Lazio: Visentin salta in velocità Galbiati che allarga il braccio e sbilancia l’avversaria, per l’arbitro non ci sono dubbi e dal dischetto Martin spiazza Meleddu. Nella girandola dei cambi entrano Massussi, Brevi, Ronca, Ghisi e Capelloni per Parsani, Farina, Magri, Brayda e Assoni. Al 74′ Cuschieri va al tiro sugli sviluppi di un corner, para Meleddu. All’84′ si fa vedere il Brescia con Ronca, che riceve da Massussi e calcia forte di sinistro, pallone sporcato in corner. All’86′ ancora Lazio con la conclusione dalla distanza di Berarducci, bloccata ancora da Meleddu. Nel quarto minuto di recupero arriva il gol del 3-1 per le ospiti con il diagonale vincente di Mattei.
Finisce così, comunque con gli applausi del numeroso e caloroso pubblico del Comunale di Rodengo Saiano: per il Brescia ora il prossimo impegno si chiama Tavagnacco, domenica prossima in Friuli per la terza giornata del campionato di Serie B.

LE INTERVISTE – Mister Simone Bragantini commenta così la partita: «Risultato bugiardo? Se loro hanno vinto 3-1 vuol dire che hanno messo la palla dentro la nostra porta più volte di noi. La prestazione da parte della squadra c’è stata e faccio i complimenti alle ragazze. Abbiamo giocato il miglior primo tempo della stagione finora, ho rivisto il Brescia che avevamo lasciato a gennaio e febbraio. Però dobbiamo imparare a chiuderla la partita, perché abbiamo avuto tante occasioni. Quindi vuol dire che abbiamo giocato la palla nella loro metà campo e siamo arrivate in zona pericolosa. Nella ripresa abbiamo subìto i primi venti minuti e dobbiamo capire perché. Se è stato per i loro cambi o perché magari noi forse abbiamo fatto un passo indietro mentale in termini di coraggio e di attenzione, forse ci siamo un po’ sedute dopo il gol dell’1-1. Nel secondo tempo potevamo fare sicuramente di più, anche se poi le occasioni per segnare le abbiamo avute, almeno un paio nitide. Alla fine poi si va a fare la conta delle occasioni e dei gol, e la Lazio è stata sicuramente più cinica». Il segnale che ha dato la squadra, in termini di qualità di proposta di gioco è però stata molto promettente, considerando sempre che il processo di miglioramento è ancora in corso e che la Lazio è una delle favoritissime per la vittoria del campionato di Serie B: «Ma sì, sicuramente. Noi dobbiamo metterci in testa che però non bastano 45 minuti a quel livello. Ne servono 90 più i recuperi. E ripeto, l’atteggiamento delle ragazze è stato fantastico e hanno offerto nell’arco di tutta la gara una buona prestazione. Però non si può avere mancanza di cattiveria e reazione agonistica feroce dopo aver subìto un gol. In alcune ho visto questo e non mi è piaciuto. Se abbiamo giocato una buona partita e perso 3-1 vuol dire che dobbiamo migliorare, che dobbiamo lavorare ancora più duramente, che dobbiamo avere l’atteggiamento da leonessa per tutta la partita».

Sempre lucido e attento il commento di Angela Locatelli: «Nel primo tempo sicuramente meritavamo di essere in vantaggio di qualche gol in più. Siamo partite forte e abbiamo giocato davvero bene. Nel secondo tempo abbiamo avuto un leggero calo ma potevamo giocarcela tranquillamente e infatti abbiamo avuto anche la palla per pareggiare. Tutto sommato la prestazione non è da buttare via, e soprattutto abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari con una delle squadre più forti del campionato. Non dobbiamo temere nessuno nell’ottica di scendere in campo e dare sempre il meglio che possiamo, poi se le avversarie saranno più brave di noi si stringerà loro la mano e si faranno i complimenti. Noi dobbiamo andare in campo con la grinta di questo primo tempo e dimostrare quello che valiamo, perché valiamo tanto». Ora testa al Tavagnacco per la terza giornata di campionato domenica prossima: «Assolutamente. Dobbiamo andare avanti così, 90 minuti alla volta, cercando di prendere il meglio da tutte le gare giocate per fare sempre meglio».

Ci sta prendendo gusto Cristina Merli, per lei seconda rete consecutiva dopo quella al Perugia: «Sì dai, personalmente sono contenta per il gol. Peccato non sia stata utile alla squadra per portare via un risultato positivo». Una partita che però va separata fra primo e secondo tempo in termini di prestazione: «Abbiamo fatto sicuramente bene all’inizio, magari dovevamo essere più brave a gestire il pallone ma indubbiamente abbiamo fatto bene. Nella ripresa un po’ la stanchezza e un po’ i loro cambi hanno fatto sì che uscisse fuori la Lazio che è una bella squadra che lotterà per la vittoria del campionato». Nel primo tempo troppe occasioni da gol fallite: «Sì, sono partite che sono da chiudere subito, perché con queste squadre qui poi è chiaro che si rischia di non portarla a casa. Stiamo lavorando, sicuramente faremo solo meglio già da domenica prossima contro il Tavagnacco, tenendoci strette le cose belle fatte oggi».

BRESCIA: Meleddu, Parsani (65′ Massussi), Locatelli, Galbiati, Farina (65′ Brevi), Previtali, Magri (73’ Ronca), Cristina Merli, Assoni (80′ Capelloni), Brayda (73’ Ghisi), Luana Merli. A disp: Cogoli, Verzeletti, Barcella, Lazzari. All: Bragantini.
LAZIO: Natalucci, Lipman, Sara Berarducci (45′ Martin), Cuschieri, Palombi (45′ Visentin), Santoro (88′ Falloni), Mattei, Castiello, Pittaccio (80′ Martina Berarducci), Gambarotta, Vaccari. A disp: Guidi, Colini, Pezzotti, Di Giammarino. All: Seleman.
ARBITRO: Migliorini di Verona.
MARCATRICI: 16′ Cristina Merli (BRE), 55′ Visentin (LAZ), 60′ Martin (LAZ, rigore), 93′ Mattei (LAZ).
AMMONITE: Visentin (LAZ), Castiello (LAZ).

Credit Photo: Zanardelli/Brescia Calcio Femminile

Megan Rapinoe nelle 100 persone più influenti del Time 2020

La due volte campionessa del mondo e soprattutto volto iconico anche fuori dal campo di calcio Megan Rapinoe è stata eletta in TIME 100: The Most Influential People of 2020 (Le persone più influenti del 2020).

Inserita nella categoria Icons (icone), le si attribuisce l’onore sportivo con le compagne di squadra per la vittoria della FIFA Women’s World Cup 2019 attraverso il raggiungimento di un record storico sostenuto al meglio dagli ideali americani di duro lavoro, forza e cuore.
Non segue le regole di essere un atleta che si attiene solo al modo dello sport. Rapinoe è forte femminista orgogliosa, sostenitrice della comunità LQBT+ e dell’uguaglianza di genere.
Così, senza paura e con qualsiasi mezzo ispira i suoi milioni di fan a rendere il mondo un posto più equo per tutti.

Su Instagram Megan Rapinoe scrive:
“Combatti come un inferno per quello in cui credi, per le persone, non tirarti mai indietro, sii coraggioso e coraggioso, sii gentile, guarda le persone negli occhi, non distogliere lo sguardo dal dolore.
Mia madre una volta disse a me e a mia sorella “Non sei una merda perché sei brava negli sport. Difenderete voi stessi, l’uno per l’altro e per le altre persone, sempre”. Posso solo sperare di essere influente per le altre persone come lo era mia madre per me.
Grazie @time per questo incredibile onore. E grazie @kirstengillibrand per le tue gentili e premurose parole 🙏.”

Nel 2019, Alex Morgan era stata inserita nella classifica TIME 100: The Most Influential People of 2019.

Nella classifica 2020 compaiono nomi come quelli di Giannis Antetokounmpo, Joe Biden, Allyson Felix, Lewis Hamilton, Angela Merkel, Naomi Osaka, The Weekend, Donald Trump. Inoltre le fondatrici di “Black Lives Matter” Alicia Garza, Patrisse Cullors and Opal Tometi.

 QUI per vedere le altre persone più influenti del 2020.

Credit Photo: Pagina Instagram di Megan Rapinoe

Cristina Casano, Marsala: parola al capitano al suo diciassettesimo anno con le siciliane

Una delle realtà più solide nel panorama del calcio femminile in Sicilia è il Marsala. La squadra sicula, che nello scorso torneo ha ben figurato nell’Eccellenza regionale, è allaneta da Valeria Anteri, calciatrice che con il club isolano giocò anche in A2. La società presieduta da Giuseppe Chirco vede in Cristina Casano uno dei perni della formazione. Abbiamo raggiunto per qualche battuta il centrocampista trentunenne, originario di Petrosino, che milita da ben 17 stagioni in biancoblù.

Cristina sei al Marsala da una vita, come hai mosso i primi passi nel mondo del calcio?
“Mi sono avvicinata a questo sport grazie a mio nonno, anche se sono del parere che una persona ci nasce con questa passione. Lui aveva un bar con dei campetti di calcetto, ed io andavo ogni giorno con lui e mi mettevo a giocare con i miei amici. Si può dire che sin da piccola sono stata su un campo da calcio. Prima di iniziare a giocare davvero calcio ho praticato 4 anni di pallamano ed ho maturato delle bellissime esperienze”.

Sei giunta al tua stagione numero diciassette in questa squadra. Oltre Marsala hai vestito altre maglie?
“Quella del Marsala non è l’unica casacca che ho indossato in realtà. Ho maturato brevi esperienze con altre due realtà. Una a Mazara, sempre con il mister Valeria Anteri, con conseguente vittoria del campionato ed una brevissima con la Folgore Castelvetrano. Poi mi sono tatuata la maglia biancazzurra del Marsala”.

Nella passata stagione avete disputato una stagione di tutto rispetto, soddisfatte?
“Eravamo partite con i piedi per terra, senza nessun tipo di obiettivo visto che la precedente stagione non era stata granché. Eravamo convinte delle nostre potenzialità, siamo giunte cosi seconde in campionato ed in finale di Coppa di Sicilia. Poi per la pandemia, ed il conseguente lockdown non abbiamo potuto continuare, alla fine siamo arrivate seconde con un po’ di amaro in bocca e quindi soddisfatte a metà”.

La ripresa del campionato siciliano non è lontanissima, come vi state preparando?
“Abbiamo iniziato la preparazione il 7 settembre con grandissimo entusiasmo. Siamo un bel gruppo fatto per la maggior parte di ragazze giovani piene di ambizioni, noi vecchiette cerchiamo di dare supporto quanto più possibile. Ancora non abbiamo fatto programmi, visto l’andazzo e quello che sta succedendo nel nostro paese ma sicuramente ci faremo trovare pronte e lotteremo sempre fino alla fine”.

Il calcio femminile in Sicilia è in crescita a tuo avviso?
“Dopo i mondiali femminili c’è stata un ampia diffusione di questo sport. Come se si fossero infranti i tabù legati ad esso. Si sono avvicinate soprattutto le bambine; infatti noi abbiamo in attività una scuola calcio tutta al femminile già da tre anni. Con questa bella realtà, dove collaboro con il mister della prima squadra, possiamo vantare una trentina di bambine e quindi partecipare a dei tornei in diverse categorie. Tenendo conto che Marsala non è grandissima come città, abbiamo raggiunto un bel traguardo e sono convinta che si diffonderà ancora di più”.

Una lunga carriera al Marsala, quale momento ricordi con maggiore piacere?
“Sicuramente il goal al volo del pareggio, fatto all’utlimo minuto, in casa contro l’Acese nel 2018. Mi piace ricordare, poi, la vittoria del campionato a Mazara, il mio debutto in Serie B, ma il più bello è senza dubbio legato alla vittoria del campionato del 31 maggio 2015 con il Marsala. Finale a campo neutro contro il Paceco, venivamo da una stagione super e con una squadra composta per la maggior parte da persone con poca esperienza. Quel giorno il nostro portiere era infortunato, in porta è andata una nostra compagna di squadra che giocava come centrocampista, quel giorno siamo diventate gruppo più che mai e siamo riuscite a vincere 2 a 0”.

Zećira Mušović, calciatrice e scrittrice: “E’ importante usare le nostre piattaforme per il cambiamento, per me si tratta di difendere ciò in cui credo”

Zećira Mušović, il portiere dell’FC Rosengård, è nota per dire sempre la sua opinione ogni volta che argomenti coinvolgenti vengono portati sul tavolo di discussione. Il portiere 24enne ha per questo motivo creato una piattaforma nella quale discutere ed esprimere il proprio pensiero, piattaforma nata e sostenuta grazie al suo grande talento nella scrittura.

All’inizio di quest’anno, il canale di calcio svedese Fotbollskanalen ha anche annunciato il portiere come loro nuova editorialista e la Mušović ha detto: “Spero di essere in grado di portare altre prospettive su questioni essenziali che esistono nel calcio svedese e che i media non vivono in prima persona come me”.

È evidente leggendo le sue colonne che scrivere ed esprimere se stessa è qualcosa di cui Mušović è molto appassionata: “Quando ho un’opinione su qualcosa di solito sono molto chiara al riguardo. E sostengo fortemente che ognuno abbia diritto alla propria opinione, e alla propria possibilità di esprimerla!”.

Per ora, Mušović sembra essere il portiere di prima scelta dell’FC Rosengård e quindi non è una sorpresa sentirla parlare delle sue ambizioni: “Il mio obiettivo personale con il mio calcio è diventare la migliore. Sono ben consapevole che è un obiettivo estremamente alto da pormi e non è certo sicuro che ci arriverò. Ma per me è importante lottare per le mie ambizioni”.

“Giocare a calcio mi ha insegnato molto su me stessa come persona, dentro e fuori dal campo. Mi ha dato esperienze che mi hanno aiutata a maturare molto, e mi ha anche dato gli strumenti per essere in grado di gestire alcuni i problemi nella vita in modo più consapevole. Ho imparato a credere in me stessa e ad essere in grado di affrontare periodi alti e bassi, uscendone sempre più forte”.

Parlando di calcio svedese, il Damallsvenskan non è un campionato professionistico. Le giocatrici svedesi non sono ancora in grado di giocare a calcio senza avere un secondo lavoro come supporto finanziario. Tuttavia, il campionato è noto per la sua capacità di sviluppare giovani talenti. Molte delle giocatrici migliori che sono attive in ​​tutto il mondo hanno iniziato la loro carriera in Svezia.

L’opinione di Mušović è chiara su cosa c’è di positivo nel giocare in Svezia e su cosa invece si deve migliorare: “La cosa migliore dell’essere una calciatrice in Svezia è che si stanno avendo enormi progressi riguardanti il ruolo delle donne nel calcio. Le condizioni stanno migliorando e la copertura mediatica sta migliorando. È bello vedere che l’interesse sta crescendo. Sembra di essere in una fase di transizione, in cui il calcio femminile è improvvisamente qualcosa da non più sottovalutare. Ci sono infatti sempre più giocatrici del Damallsvenskan che possono definirsi professioniste a tempo pieno”.

“Detto questo, anche se siamo sulla buona strada, c’è molto di più che può essere migliorato. Gli investimenti nei club svedesi sono essenziali affinché la Svezia sia in grado di tenere il passo con il rapido sviluppo che sta accadendo in Europa. Il primo passo deve essere che tutte possano essere professioniste a tempo pieno per arrivare a investire pienamente nel nostro calcio”.

L’importanza di esprimere la propria opinione su argomenti vitali e importanti è diventata una cosa molto apprezzata dai calciatori di tutto il mondo. E’ diventato evidente che prendere posizione e usare la propria piattaforme per parlare a nome di coloro che non hanno un ampio pubblico a cui parlare, sia diventato determinante per portare a dei miglioramenti nella società:

“Per me, si tratta di difendere ciò in cui credo e ciò che penso. Dobbiamo accettare le differenze l’uno dell’altro in modo da poter capire che sono le differenze che creano qualcosa di veramente buono”.

Photo Credit: Zećira Mušović Facebook

Vanessa Susanna in chiusura con l’Hellas Verona

Le difficoltà in attacco dell’Hellas sono innegabili: l’appeal con il goal sembra non arrivare e la dirigenza gialloblu è corsa prontamente ai ripari sfruttando il calciomercato.

Il possibile arrivo è quello di Vanessa Susanna, attaccante proveniente dal London City Lionesses, squadra della seconda divisione inglese. L’operazione si è conclusa grazie alla mediazione della Women’s Football Management e della Vigo Global Srl.

La giocatrice, abituata ad indossare maglie importanti, ha indossato già le maglie di PSV Eindovhen ed Anderlecht. Già da giovanissima, con il Saestum, fa vedere il suo potenziale, diventando la miglior marcatrice di tutti i tempi del club. Non passa inosservato il suo talento ed arriva la chiamata del PSV. Squadra con cui rimarrà per tre anni e con la quale raggiungerà per due volte la finale della coppa nazionale. La prima parte della stagione 2018/2019 la giocherà con l’Anderlecht. Con la squadra belga, la classe ’96, ha giocato il round preliminare della Women’s Champions League. A gennaio 2019 si trasferisce alle London City Lionesses, nella Serie B inglese.

Vanessa è un’attaccante possente con una buona progressione. Grazie alle sua stazza riesce a difendere bene la palla. Corporatura importante che non le nega un’eccellente rapidità nei movimenti ed una grande abilità nell’1 contro 1. Giocatrice molto duttile in fase offensiva: trequartista laterale sia destra che sinistra, punta centrale ed ala. Nel caso arrivasse, l’Hellas Verona si assicurerebbe le prestazioni di un’interprete pronta già da subito ma con ampi margini di miglioramento.

Juventus Women, Martina Rosucci e Tuija Hyyrynen pronte a ricominciare dopo gli impegni internazionali: «Non vediamo l’ora»

Finita la sosta per le Nazionali, le varie giocatrici sono tornate ad allenarsi con la Juventus Women. Tra di loro c’è ovviamente Martina Rosucci che, con una foto su Instagram, manda un messaggio chiaro:«Non vedo l’ora» con tanto di clessidra e due emoticon a riportare i colori sociali. Si avvicina il big match del 5 ottobre contro il Milan.

«I can’t wait» ⏳⚪️⚫️
@juventus
#UpcomingMatches 👀🔥
Anche il difensore Finlandese Tuija Hyyrynen ribadisce l’entusiasmo per la ripartenza del campionato dopo la sosta per le nazionali.

tuijahyy  «È fantastico ritrovare le proprie compagne dopo gli impegni con le rispettive nazionali»  🙌😍 #insieme #forzajuve ⚪️⚫️

«Great to have everyone back from their national team duties» 🙌😍 #insieme#forzajuve ⚪️⚫️
Credit Photo:Pagina Instagram Martina Rosucci

Portogruaro, Donatella Novellino : “Il ripescaggio ci ha ripagato della beffa subita per la sospensione del campionato”

Calciatrice poliedrica capace di giocare in attacco per poi riscoprirsi difensore, ha sacrificato gran parte della sua carriera per motivi di lavoro, rinunciando ad offerte allettanti provenienti da società di categoria superiore. Leader fuori e dentro dal campo fa della personalità e della grinta, unite alle doti tecniche, la sua migliore prerogativa. A tu per tu con Donatella Novellino, classe 1992, figlia e nipote d’arte, capitano del Portogruaro, squadra ripescata nel campionato di serie C.

Il ripescaggio in serie C
“Il ripescaggio è stato quanto mai inaspettato, una gradita sorpresa che ci ha ripagato per la beffa subita per la sospensione del campionato quando eravamo ancora in lizza per la promozione”.

Obiettivo stagionale
“Esordiremo con la Spal in un campionato dove puntiamo senza dubbio alla salvezza, essendo consapevoli di essere saliti di categoria in corso di preparazione, avendo dovuto accelerare i tempi non potendo rinforzare più di tanto l’organico a disposizione”.

La Coppa Italia
“La sconfitta nella prima uscita stagionale con il Padova era da mettere in preventivo, siamo in una fase di ripresa, ci manca la parte atletica, andiamo avanti con la gestione tattica ma al momento occorre avere pazienza e stringere i denti; la cosa più importante è aver ripreso a giocare, riprendendosi la normalità che ci era stata tolta”.

Il capitano
“Essere il Capitano della squadra è un motivo di vanto e una responsabilità al tempo stesso; devi essere il punto di riferimento della squadra aiutando le compagne soprattutto dal punto di vista psicologico nei momenti di difficoltà, mantenendo alto il morale per non perdere la tua leadership”.

I ricordi più belli e brutti
“Il ricordo piu’ bello è legato al primo anno in serie A con il Francavilla, il piu’ brutto quando mi infortunai al menisco e al crociato dovendo restare ferma per due anni”.

La Donatella fuori dal campo di gioco
“Quest’anno mi ero proposta di vincere il campionato, laurearmi e sposarmi….Covid permettendo mi preparo a completare l’opera nonostante le innumerevoli difficoltà incontrate; per noi donne vivere di solo calcio è improponibile per questo motivo gestisco una palestra, una struttura specializzata per sole donne dove interpreto il ruolo di manager ed atleta, portando ai miei clienti la mia esperienza diretta vissuta sui campi da gioco”.

Gustavsson vs Carolina Morace: la FFA si prepara ad annunciare il nuovo allenatore delle Matildas

Un annuncio della FFA è previsto all’inizio della prossima settimana, anche se negli ultimi giorni si è emerso inaspettatamente come favorito lo svedese Gustavsson, profilo meno alto di una rosa ristretta che in precedenza comprendeva anche il duo della FA Women’s Super League di Joe Montemurro (Arsenal) ed Emma Hayes (Chelsea) .

Attualmente Gustavsson fa parte dello staff tecnico del club svedese Hammarby, e ha ottenuto diverse vittorie consecutive in Coppa del Mondo femminile con gli Stati Uniti, dove ha lavorato al fianco di Jill Ellis.

Il 47enne è stato “tatticamente” molto influente nell’aiutare Ellis a formulare i piani di battaglia che hanno portato alla gloria americana nel 2016 e l’anno scorso in Francia. Inizialmente era stato lui stesso in pole per il posto di coach delle USWNT prima di venire eclissato da Ellis, che però lo ha immediatamente nominato suo assistente in una collaborazione durata ben cinque anni.

Ha avuto anche un precedente incarico come numero due degli Stati Uniti nel 2012 sotto la guida della collega svedese Pia Sundhage, l’attuale allenatrice del Brasile.

Gustavsson ha allenato anche le squadre maschili di Degerfors, Hammarby e Kongsvinger nella sua nativa Svezia, dove ha anche trascorso due anni con il Tyreso FF con il quale ha raggiunto la finale di Champions League femminile 2014.

L’amministratore delegato di FFA James Johnson ha orchestrato il processo di reclutamento, insieme a un comitato consultivo composto dai membri del consiglio Mark Bresciano, Amy Duggan e Remo Nogarotto, insieme all’ex Matilda Sarah Walsh e al direttore tecnico Trevor Morgan.

Con una decisione finale ancora in sospeso, si è capito che è arrivato il momento di prendere una decisione tra i due candidati favoriti.

Morace, che vive a Perth, 56 anni, è più facilmente riconosciuta di Gustavsson. E’ la seconda giocatrice italiana con più presenze e ha guidato le Azzurre per cinque anni, il dubbio su di lei riguarda il fatto che non abbia ricoperto un incarico in nazionale, se non un breve periodo con Trinidad e Tobago tre anni fa. E nel 2011, quando ha guidato il Canada in una campagna senza vittorie alla Coppa del Mondo femminile. Il suo ruolo da senior più recente è stato con la squadra femminile dell’AC Milan, che ha pilotato al raggiungimento del secondo posto nel 2018.

Il candidato prescelto guiderà le Matildas attraverso quattro grandi tornei: i Giochi Olimpici di Tokyo (2021) e Parigi (2024), così come l’AFC Women’s Asian Cup nel 2022 e la Trans-Tasman World Cup nel 2023.

La FFA ha in programma un ritiro per le Matildas a novembre con il nuovo allenatore già al timone.

Photo Credit:

Coppa Italia femminile: modalità e date per Serie A e A2

La Divisione Calcio a cinque ha pubblicato il comunicato ufficiale relativo alla Coppa Italia.

QUI il comunicato integrale

SERIE A FEMMINILE Si qualificano alla Final Eight di Coppa Italia le prime otto squadre classificate al termine del girone di andata. La kermesse della coccarda si giocherà fra il 25 al 28 marzo 2021.

SERIE A2 FEMMINILE Cambia la formula della Coppa Italia. Si qualificano alla Final Eight (non più Final Four) la prima e la seconda classificata al termine del girone di andata. La Final Eight si disputerà dal 23 al 25 aprile 2021.

LE DATE DELLE FINAL EIGHT DI COPPA ITALIA FEMMINILE
SERIE A 25-28 marzo 2021
SERIE A2 23-25 aprile 2021

Credit Photo: https://www.divisionecalcioa5.it/

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