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Agnese Bonfantini, Roma Femminile: “La cosa più bella è essere d’ispirazione per le bambine”

“Non ho mai perso la motivazione”. Agnese Bonfantini si racconta e risponde alle domande delle ragazze 2007 della Roma Femminile. L’esterno offensivo è stato protagonista dell’ultimo incontro con le squadre giovanili e le sue parole sono state pubblicate dal profilo Twitter ufficiale della società giallorossa.

Cosa ha pensato la tua famiglia quando hai deciso di giocare a calcio? Ti ha appoggiato o era contraria?
“Non sono mai stati contrari i miei genitori, però all’inizio mia mamma mi mandò a giocare a calcio convinta che smettessi subito. Gli avevo chiesto di mandarmi a giocare nella squadra dove c’erano tutti i miei compagni di classe, ma lei non ha voluto e mi ha mandato nella squadra più vicina a casa e ha detto a mio padre: “Tanto lì non ha amici, si stuferà prima o poi”. Alla fine non mi sono stufata ho fatto nuove amicizie e ora sono qui”.

A quale giocatore o giocatrice di ispiri? Qual è il tuo giocatore preferito?
“Il mio giocatore preferito è Mbappé. La mia calciatrice preferita è Alex Morgan. A loro mi ispiro molto”.

Qual è la cosa più bella di essere una calciatrice di Serie A?
“La cosa più bella è avere bambine come voi che ci seguono sempre e sono sempre ad appoggiarci. Avere persone che cercano di ispirarsi a noi e che ci seguono sempre, quella è la cosa più bella”.

Hai mai perso la motivazione?
“No, sono una un po’ drogata dall’allenamento, quindi immagina in questo periodo come sto vivendo (ride, ndr). Sto facendo spesso doppie sedute per cercare di essere sempre al meglio della forma fisica. Da piccola avevo ancora più motivazione per arrivare dove volevo arrivare”.

Segui altri sport oltre al calcio?
“Seguo la pallavolo, perché mio fratello gioca a pallavolo e alcune volte vado a guardarlo. Mi piace in generale lo sport, ne guardo molto in tv. Mi piace il basket, la pallavolo, praticamente tutti gli sport”.

 

C’è un motivo dietro la scelta del tuo numero di maglia?
“Il 22 era il numero di Kakà, che era il mio idolo da piccola e lo indossava alcune volte anche El Shaarawy in Nazionale, anche lui un mio idolo. Quando sono arrivata alla Roma mi hanno detto quali erano i numeri a disposizione, c’era il 22 e l’ho scelto”.

https://twitter.com/ASRomaFemminile/status/1276465719555887105

Credit Photo: Vanni Caputo

San Marino Academy: “Ancora insieme! Anche nella stagione della storica partecipazione alla serie A Alain Conte guiderà le Titane”

Continuano i festeggiamenti per la promozione della compagine sanmarinese  alla massima serie e fondamentali saranno le conferme degli elementi chiave di questa impresa, su tutti forse il primo nome da esaltare è sicuramente quello del direttore d’orchestra della squadra ovvero, Alain Conte. Il tecnico in due anni ha costruito una squadra solida ed è pronto ad guidarla anche l’anno prossimo in vista di nuove imprese.
 

🤗 | “Ancora insieme! Anche nella stagione della storica partecipazione al campionato di #SerieA ci sarà mister @alain_conte_ a guidare le #Titane. Per lui si tratta del terzo anno sulla panchina Biancoazzurra. Parleremo anche di questo, con il mister, nel corso della diretta che faremo oggi pomeriggio, alle 18:15, sul nostro profilo. 💪 | Vi aspettiamo!”.

Credit Photo:Pagina Instagram San Marino Academy

Andrea Staskova, Juventus Women: “Un onore per me il primo Scudetto con la Juve”

Andrea Staskova, calciatrice della Juventus Women, festeggia la conquista del suo primo scudetto con le bianconere che coincide con il terzo consecutivo della squadra. Ecco il suo post su Instagram.

“Sono estremamente felice e orgogliosa del nostro team, sia dentro che fuori dal campo.
Abbiamo fatto un ottimo lavoro, ci siamo meritate di vincere questo campionato e il nostro desiderio era di di finirlo nonostante le difficili condizioni.
È un grande onore per me, perché questo è il mio primo scudetto con la Juventus!
Vorrei ringraziare tutti i fan per il loro supporto!”.
⚪️⚫️🏆
Jsem nesmírně šťastná i pyšná na náš “tým ,jak na hřišti , tak i mimo hřiště. Odvedli jsme skvělou práci , zasloužili si tenhle šampionát a našim přáním bylo ligu dohrát do konce i přes ztížené podmínky.
Pro mě je to velká pocta , protože je to můj první scudetto za Juventus !
Také bych chtěla moc poděkovat všem fanouškům za podporu !”.
⚪️⚫️🏆
#juventus #forzajuve #LEAD3RS #finoallafine #juventuswomen

Credit Photo:Pagina Instagram Andrea Staskova

Jean-Luc Vasseur, coach Lione: “Le giocatrici sono entusiaste di riprendere a giocare, il nuovo format della UWCL sarà molto interessante”

I campionati in Francia sono completamente bloccati creando problemi alle squadre ancora in corsa per le competizioni maschili, sia maschili che femminili, come il Lione che ha già iniziato a prepararsi per le final eight della UWCL in programma tra il 21 ed il 30 agosto nei Paesi Baschi. Le francesi dovranno affrontare non proprio una squadra semplice, il Bayern Monaco, e conviene alla squadra di Aulas di prepararsi bene fin da subito. Proprio alla ripresa degli allenamenti, il coach Jean-Luc Vasseur ha rilasciato un’intervista sul sito della squadra parlando del nuovo format della Champions League e dell’infortunio della star della squadra, Ada Hegerberg.

Il mister inizia parlando del ritorno in campo: “Siamo nel periodo post-covid, almeno lo spero. C’è stato un lungo periodo di interruzione che ha inevitabilmente giocato sul piano mentale e fisico del gruppo. Bisogna lavorare su tutto ciò che riguarda la concentrazione, anche se le ragazze si sono allenate molto bene a casa e sono riuscite a mantenersi in forma. La difficoltà è che non ha nulla a che fare con una ripresa classica” spiega Vasseur. “Ci sono ancora due competizioni da giocare e non vediamo l’ora di completarle nel modo più efficace possibile. Dobbiamo adattarci alla situazione se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi.”

Si passa poi al nuovo formato della UWCL: “Siamo felici di poter giocare e finire la Champions League, anche se il formato sarà anormale. Nella formula classica, eravamo un po’ più fortunati perché sappiamo che in una partita avremo i nostri sostenitori. In campo neutro, tutto è diverso. È una nuova sfida alla quale, anche lì, dovremo adattarci. Questo formato si livellerà un po’. Avremo l’opportunità di apportare cinque sostituzioni, ci saranno nuove strategie e potrebbe essere molto interessante. “

Un fattore fondamentale della ripresa è quello psicologico: “Li stiamo trattenendo un po’ perché sono molto entusiasti di prendere il controllo, dobbiamo canalizzarli” afferma l’allenatore. “Le sento molto felici, la vita assume un nuovo significato con la ripresa del calcio. Ci sarebbe piaciuto essere campioni sul campo, ci sarebbe piaciuto giocare fino alla fine. Non sono solo giocatori, sono campioni e nulla può sostituire la competizione, nonostante il 14 ° titolo consecutivo. “

Una situazione molto discussa è quella delle giocatrici con il contratto in scadenza alla fine di giugno: “Siamo in uno pseudo fuori stagione senza aver terminato la scorsa stagione. Spero che troveremo la possibilità amministrativa di continuare a giocare con le nostri giocatrici alla fine del contratto fino al 30 giugno. Sono straordinarie e ci permettono di essere lì oggi, ma avremo anche bisogno di nuove forze per aumentare la rotazione. Stiamo aspettando maggiori dettagli dalla UEFA su questo, in modo da sapere dove lavoarare e identificare le lacune che avremo se non troviamo soluzioni. Tutti i giocatori vogliono concludere la stagione insieme, ma dobbiamo trovare i mezzi legali per farlo.”

In conclusione Vasseur riserva un commento anche sulla punta di diamante della squadra: “Ada Hegerberg vorrebbe riprendere ad allenarsi ora se la ascoltiamo, ma deve stare attenta, ha subito un grave infortunio. La Champions League si giocherà a fine agosto, vedremo a che punto saremo con il recupero in quel momento. È una grande giocatrice, sarà qualcosa di più per la squadra. Per quanto riguarda l’ infortunio di Griedge MBock , questa è ovviamente una notizia terribile. Ma ai miei occhi, penso di avere i tre migliori giocatori al mondo in difesa centrale. Abbiamo elementi in grado di esibirsi e subentrare.”

Credit Photo: OL

NWSL Challenge Cup 2020: com’è andata il giorno di apertura

Nel primo giorno del torneo di NWSL Challenge Cup 2020 presentata da P&G e Secret, ha avuto l’onore di aprire le danze la squadra campione in carica della NWSL, in North Carolina Courage, sceso in campo con il Portland Thorns FC.

Il match ha visto la vittoria del Courage con un risultato di 2-1. I gol sono arrivati tutti nel secondo tempo, dove a portare in vantaggio i NC è stata la brasiliana Debinha al 75′. La gioia del gol è durata ben poco, perché 5 minuti dopo è arrivato il pareggio di Simone Charley. Solo nei 4 minuti di recupero, il Courage è riuscito a trovare il goal della vittoria con Lynn Williams.

L’altro incontro nel primo giorno di torneo ha invece visto i Washington Spirit battere i Chicago Red Stars per 2-1. A segno per la squadra della capitale Rose Lavelle e Asheley Hatch, invece per le Stars Morgan Brian.

Il calendario delle partite e dei prossimi incontri della prima competizione professionistica a riprendere negli Stati Uniti dopo lo scoppiò del COVID-19, è disponibile qui.
Infine un sguardo alle rose delle squadre partecipanti al torneo, qui.

Credit Photo: Pagina Facebook di Portland Thorns FC

Sant’Egidio Femminile: parola al centrocampista Erika Mazza

Il Sant’Egidio Femminile in questa annata calcistica ha disputato il torneo di Serie C. La società salernitana, capeggiata dal presidente Alba Albanese, era inserita nel gruppo D dove si è distinta piazzandosi al terzo posto finale. Nove vittorie, sei pareggi, e tre sconfitte hanno portato l’undici gialloblu ai vertici del proprio raggruppamnento. Abbiamo raggiunto, per conoscere meglio il teamguidato dal tecnico Valentina De Risi,  Erika Mazza, centrocampista  diciannovenne di origine irpina al suo terzo torneo con la maglia del Sant’Egidio.

Erika come ti sei avvicinata al mondo del calcio femminile? Quali esperienze hai maturato prima di questa stagione giocata con la casacca del Sant’Egidio Femminile?
“Papà è un gran appassionato di calcio Sin da piccola, dopo i primi passi, sono passata ai primi calci ad un pallone.
Verso i dieci anni, dopo infinite lotte con mamma che preferiva la danza, ho iniziato a giocare in una squadra maschile, data l’assenza di società femminili. Dopodiché ho vestito la maglia dell’Irpinia Sport, e a tredici anni, dove ho avuto la possibilità di confrontarmi con altre ragazze. Inizialmente, era una squadra di calcio a 5, successivamente è diventato un club di calcio ad 11.  Ho avuto alcune convocazioni con la Rappresentativa Campania prima di approdare al Sant’Egidio Femminile.”

Il Sant’Egidio Femminile ha disputato un buon campionato, ai vertici del raggruppamento. Soddisfatte della stagione? Quali erano gli obiettivi a inizio torneo?
“Ogni anno l’obiettivo iniziale è la salvezza. Tuttavia, ad inizio agosto, prima del ritiro, si percepiva un certo ottimismo e tanta voglia di dimostrare da parte del gruppo. Arrivare al terzo posto è stato tutt’altro che semplice, abbiamo superato un momento calcisticamente “difficile” in quanto non riuscivamo più a ottenere la vittoria. Il lavoro è stato duro, ma infine non possiamo non ritenerci soddisfatte, anche se si può, e si deve, fare sempre meglio.”

A livello personale che stagione è stata? Quale momento ricorderai di questa annata calcistica?
“Personalmente è stata  una stagione molto intensa, con più responsabilità rispetto gli anni precedenti. Guidare il centrocampo è un arduo compito, bisogna pensare e prendere decisioni velocemente ed in ogni partita, ho sempre dato tutta me stessa per la mia squadra.  Il momento che ricorderò con più gioia è sicuramente la vittoria contro il Lecce, in Puglia, su quel campo non vince mai nessuno. E’ una squadra molto compatta ma noi, ogni anno riusciamo a fare la partita quasi perfetta, sia tatticamente che mentalmente e riuscendo ad ottenere il massimo risultato.”

Quale partita vorresti rigiocare e quale invece non cancelleresti mai?
“Vorrei rigiocare la partita di due anni fa contro il Pescara e non fare un fallo da rigore al 91’, sullo 0-1 in nostro favore. Mi sono sentita in colpa per mesi, ma sbagliando si impara ed ora non faccio più scivolate in area di rigore. Non cancellerei mai la vittoria al 90’ contro il San Marco, una squadra calabrese. Chi dice che il calcio non è nient’altro che tirare calci a una palla non ha mai provato l’emozione di vincere una partita al 90’.”

Quanto vi manca il campo dopo questo lungo stop?
“Ci manca moltissimo giocare. Personalmente mi manca persino andare a dormire il sabato sera presto, per la partita della domenica, mentre tutti i ragazzi della mia età sono a divertirsi in discoteca. Mi manca il gruppo, lo spogliatoio, il calcio tennis prima degli allenamenti, insomma tutte quelle piccole cose a cui, vivendole quotidianamente, non dai peso e invece ti rendono felice.”

Credit Photo: Salerno Sport 24

Francesca Zanzi, Milan: “Per me inizia un nuovo capitolo della mia vita, grazie per l’affetto che mi avete dimostrato in questi due anni”

L’avventura di Francesca Zanzi con la maglia rossonera è giunta al termine. Il portiere di nazionalità svizzera ha salutato definitivamente il Milan dopo due stagioni assieme. Questo il suo post Instagram.

“È arrivato il momento dei saluti, volevo ringraziare tutte le persone che lavorano all’interno di questo Club, le mie compagne con cui ho condiviso quest’esperienza e soprattutto voi tifosi: grazie per l’affetto che mi avete dimostrato in questi due anni. Grazie @acmilan 🖤❤️..
Per me inizia un nuovo capitolo della mia vita! 🔥
It’s time to say goodbye, I would want to thank to all the people who works inside the Club, to all my teammates with whom I shared this experience and most of all to the supporter: thank you for the affection you have shown me in these two years. Thank you @acmilan 🖤❤️
It’s time for a new challenge of my life”🔥
#FollowTheRossonere #SempreMilan #ACMilan #ThanksToAll #Unforgettable

Credit Photo:Pagina Instagram Francesca Zanzi

NWSL aggiunge Google alla lista dei partners

La National Women’s Soccer League annuncia l’aggiunta di Google alla crescente lista di sponsor nazionali aziendali della lega. Google si unisce alla NWSL in un momento emozionante della storia mentre la NWSL diventa il primo sport di squadra negli Stati Uniti a tornare in competizione dopo la sospensione del gioco legata a COVID nel marzo 2020.

In qualità di sponsor della NWSL Challenge Cup 2020, Google supporterà le giocatrici a tornare in campo in diversi modi. Le atlete condivideranno le loro diverse esperienze attraverso contenuti esclusivi che verranno catturati al torneo e poi condivisi sui canali social di NWSL e Google. I fan potranno anche seguire il torneo direttamente su Google Search. Quando le persone cercano “torneo nwsl” o “programma nwsl”, troveranno gli ultimi aggiornamenti in un’unica vista, inclusi i punteggi e le classifiche delle squadre.

“Sono entusiasta di dare il benvenuto a Google nella famiglia NWSL e di collaborare con loro per portare storie di trasformazione e stimolanti della nostra lega, dei giocatori e dei fan a persone di tutto il mondo”, ha dichiarato la Commissaria NWSL Lisa Baird, “Google è un leader del settore, sinonimo di tecnologia e innovazione e porterà entrambi alla nostra partnership mentre cerchiamo nuovi modi per entrare in contatto con i fan durante l’imminente NWSL Challenge Cup”.

La NWSL utilizzerà Google Meet durante la Challenge Cup per ospitare in modo sicuro sezioni di tifo virtuali nei mercati di casa del club in tutto il paese, portando i fan alla competizione in un momento in cui non possono guardare di persona. Inoltre, Google assegnerà il Best XI Award del torneo.

“Google mira a ispirare e supportare le donne sia dentro che fuori dal campo, motivo per cui siamo entusiasti di collaborare ancora una volta con la NWSL e la 2020 Challenge Cup”, ha dichiarato Kate Johnson, Direttrice di Global Marketing Partnerships. “Il COVID-19 ha avuto un impatto particolarmente duro sugli sport delle donne e sulle imprese di proprietà delle donne. Non puoi diventare ciò che non riesci a vedere, quindi siamo orgogliosi di aiutare NWSL a fornire supporto e visibilità in modi efficaci”.

“Mentre valutiamo potenziali partner, cerchiamo leader del settore e organizzazioni che condividano i valori della nostra lega, ha dichiarato Lindsay Barenz, vicepresidente dello sviluppo aziendale di NWSL, “Google è ovviamente leader nel settore tecnologico e si impegna a far progredire il gioco femminile. Siamo grati per il loro supporto alle incredibili atlete che gareggiano nella NWSL e speriamo che sia l’inizio di una lunga e importante partnership”.

Credit Photo: https://www.nwslsoccer.com/

Katia Serra, Responsabile Calcio Femminile AIC: “Sono nata con la passione per il calcio. Professionismo donne nel 2022? Risultato importante”

Katia Serra per ventiquattro anni è stata un’importante centrocampista, giocando in Seria A dove ha vinto uno scudetto, tre Coppe Italia, una Supercoppa italiana e una Italy Women’s Cup, prima di ritirarsi dal calcio giocato nel 2010. Tutt’ora è una commentatrice televisiva, e ricopre il ruolo di Responsabile Calcio Femminile dell’Associazione Italiana Calciatori e di consigliere della Divisione Calcio Femminile della FIGC, oltre a lavorare in università dove insegna calcio e a formare i futuri allenatori di calcio femminile a Coverciano. L’ex giocatrice nativa di Bologna ci racconta ai nostri microfoni la sua esperienza nel mondo del calcio, e il suo commento sulle ultime decisioni della Federazione in merito allo sviluppo del movimento in rosa.

Katia cosa ti ha fatto innamorare del calcio?
«Io sono nata con la passione per il calcio, sin da piccola appena cominciavo a camminare calciavo la palla, perché avevo questa vocazione nel sangue, quindi è un qualcosa che non risale da un episodio, ma una cosa istintiva che è venuta dentro di me».

Raccontaci il tuo percorso calcistico.
«Io ho fatto altri sport, perché a quel tempo era vietato per una bambina giocare in un settore giovanile maschile, quindi non trovavo occasioni per praticare calcio, perciò ho fatto basket, nuoto, ginnastica artistica, softball, e l’unico momento di divertimento era il “Torneo delle Vie” del mio paesino, e visto che non vi erano regole federali io ero l’unica bambina in mezzo ai maschi: la mia squadra vinceva sempre il torneo e anche il titolo di capocannoniere della manifestazione, e quello è stato l’unico modo per poter giocare a calcio. Poi ho esordito a tredici anni in Serie B col Bologna, ma poi il mio cartellino è stato fermato perché per entrare in prima squadra bisognava avere quattordici anni. Da lì è iniziato un percorso dove ho auto la fortuna di giocare in tante squadre in giro per l’Italia, ma purtroppo in quel periodo era una necessità cambiare squadra perché i club sparivano dalla circolazione, però sono stata contenta di fare molte esperienze che sono state di vita, e contestualmente ho lavorato e studiato, perché il calcio nella mia generazione ti faticava avere un presente e un futuro, e ho fatto immensi sacrifici per portare avanti sia l’università che il calcio. Ho chiuso la mia carriera nel 2010 giocando in Spagna, dove ho sono stata la seconda giocatrice italiana ad aver fatto un’esperienza all’estero».

Ci sono differenze tra il calcio femminile attuale e quello che hai vissuto nel tuo periodo di attività?
«Quando ero in Italia mi chiedevano “cosa fai nella vita?” io rispondevo “lavoro nello sport, gioco in Serie A e in Nazionale”, mentre in Spagna potevo dire “sono una calciatrice”: questa è una differenza importante perché nelle mie esperienze italiane eravamo ancora arretrati, c’era disorganizzazione e discontinuità di presenze di club, invece quando sono andata a giocare nel club professionistico spagnolo del Levante potevo fare la calciatrice a tempo pieno e arricchirmi ulteriormente. Al mio tempo non avevamo quelle tutele che hanno le calciatrici di oggi, eravamo in poche a praticare il calcio, ma possedevamo una squadra molto importante, il fatto è che mancava un’organizzazione federale che sostenesse questo sport ed essere competitive con le altre nazionali che invece avevano già sviluppato il movimento. Avevamo comunque delle giocatrici di qualità e autodidatte nella nostra personale carriera».

Quando hai lasciato il calcio giocato sei diventata commentatrice e opinionista televisiva: un ruolo importante per te, visto che quell’occupazione è stata quasi sempre riservata agli uomini.
«Non era nei miei piani svolgere questo ruolo, fin a quando Giancarlo Padovan, al tempo presidente della Divisione Calcio Femminile della LND, a chiedermi di accettare questo incarico, mi mise in contatto con la Rai e da lì iniziò un’avventura molto affascinate e gratificante: negli anni  ho commentato partite di calcio maschile come la Serie A con Sky, Tim Cup, Serie B e nazionali maschili giovanili con la Rai, poi ho fatto l’opinionista durate le competizioni sia maschili che femminili, e per me è stata una soddisfazione importante. Mai avrei pensato di investire il tempo e le conoscenze in quell’esperienza e sono contenta di averlo fatto e di essermi divertita tanto. Ma se all’inizio ho avuto situazioni poco piacevoli, perché poco accettata e vista non rispettata nel mio lavoro, col passare del tempo l’accettazione è arrivata, e ho ricevuto sia nel mondo del calcio maschile e da parte del pubblico attestati di stima, e questo è stato ancora più bello vedere di come la percezione della mia presenza sia cambiata».

Sei attiva nell’AIC da sedici anni: com’era visto il movimento al momento del tuo arrivo? E adesso?
«Quando sono diventata referente del calcio femminile dell’AIC nel 2004 inizialmente ero invisibile perché non considerata per quello che rappresentavo, poi con l’arrivo di Damiano Tommasi nel 2011 il mio ruolo di responsabile è diventato sempre più impegnativo e così siamo arrivati a creare una squadra che si occupa di settore femminile dell’associazione, ottenendo nel corso degli anni conquiste importanti, come l’introduzione di accordi economici pluriennali, l’istituzione di un fondo in caso di fallimento societario in modo che le ragazze non perdano il loro rimborso, tutela parziale delle atlete in caso di maternità, l’assicurazione personalizzata e diretta alle calciatrici in caso di infortunio, da tre anni le calciatrici di Serie A, una per ogni squadra, hanno il diritto a votare il presidente dell’AIC, e dal 2015 abbiamo istituito il Settore Calcio Femminile dell’AIC, di cui io ne sono responsabile».

Stop definitivo della Serie A 19/20: scelta giusta o sbagliata?«Resto convinta del fatto che la Serie A sarebbe ripartita, ma per come si sono messe le cose sarebbe stato chiaro che il presidente Gravina avesse preso la decisione di non continuare. Ora pensiamo a guardarci avanti e lavorare costantemente per programmare al meglio non solo i campionati, ma anche i movimenti femminili».

Il Consiglio Federale della FIGC ha dato il via al professionismo anche nel femminile dal 2022: cosa ne pensi?
«Penso che sia un risultato importante: adesso ci sono due anni per strutturarlo e per renderlo sostenibile e praticabile. Non sarà semplice, ma necessario perché diventare professionisti serve anche a far sviluppare un intero sistema, e quindi tutti trarranno vantaggi da questa scelta. Per il momento c’è una volontà e settimana dopo settimana si comporrà di contenuti che verranno intensificati nei prossimi ventiquattro mesi».

Nonostante l’emergenza Covid-19 credi che il calcio femminile in Italia possa riprendere il suo percorso di crescita?
«Sono convinta che sia soltanto una battuta d’arresto e quindi continuerà a svilupparsi, arriveranno soldi importanti dalla FIFA, che crede fortemente nello sviluppo del calcio femminile, pertanto, oltre alla volontà che trovo nei soggetti che ci stanno lavorando, ci sono degli aiuti economici importanti per sostenere questa crescita. Perciò se qualcuno vuole investire sul calcio, il settore quello con grandi importanti potenzialità è quello delle donne, visto che il maschile ha già raggiunto livelli di saturazione e quindi ha l’obiettivo di mantenere il risultato raggiunto. Uso questa metafora: se fossi uno sponsor investirei in una start-up, che è il calcio femminile, e non su un’azienda in crisi che è invece il calcio maschile».

La Nazionale femminile ne risentirà di questo lungo periodo di pausa?
«Sarà inevitabile, perché le prime partite, ovvero quelle tra i club, saranno difficili sia dal punto di vista atletico che psicologico, visto che si sentirà la lunga inattività, ma giocare delle partite di campionato saranno di grande aiuto alla Nazionale. Negli anni precedenti si affrontavano le partite di settembre senza una gara ufficiale. Quest’anno si vede qualcosa di inedito, poiché le giocatrici hanno affrontato un buon periodo di inattività: quindi bene che la Nazionale arrivi ai prossimi impegni con nelle gambe tre-quattro partite di campionato».

I Mondiali 2023 si svolgeranno in Australia e Nuova Zelanda: qual è la tua opinione al riguardo?
«Penso siano dei luoghi dove il calcio femminile ha una sua rilevanza e credo sia molto stimolante andare a giocare in quelle nazioni. Auguro alle ragazze di arrivarci al prossimo Mondiale per rivivere l’esperienza di Francia 2019, con lo stesso spirito e determinazione mostrato nel paese transalpino e continuare a regalarci tante soddisfazioni».

Possiedi dal 2014 anche la qualifica di direttore sportivo: ti piacerebbe gestire in futuro una squadra di calcio?
«Le qualifiche non mi mancano, visto che ho anche quello di allenatore professionista e match analyst e due lauree, tuttavia non conosco il mio futuro, so soltanto di quello che farò da qui fino a fine dicembre 2020, poi sarà tutto da costruire, ma di sicuro voglio restare nel mondo del calcio, che sia femminile o maschile».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Katia Serra e l’Associazione Italiana Calciatori per la disponibilità.

Photo Credit: Facebook Katia Serra

Tesseramenti: le date per la stagione 2020/2021

Ufficializzati i termini e le disposizioni regolamentari in materia di tesseramento per la stagione sportiva 2020/2021.

Con la pubblicazione del Comunicato Ufficiale n°328, la Lega Nazionale Dilettanti ha resoi noti tempi e modalità per l’invio delle liste di svincolo, per le variazioni di tesseramento e per i trasferimenti tra società del settore dilettantistico e fra queste e società del settore professionistico.

Di seguito vengono riportate tutte le date:

 Date tesseramenti 2020 21

Credit Photo: Facebook

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