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Valentina Giacinti, dopo la conquista della Coppa Italia, afferma: “Siamo contentissime, per come si era messa la partita è stata difficile ribaltarla”

Valentina Giacinti entra nel mix zone con  la medaglia al collo, una vistosa bandiera tricolore come gonna ed un sorriso smagliante (come sempre del resto) che dice già tutto! “Sì, siamo contentissime, ammette la calciatrice nel mix zone, per come si era messa la partita è stata difficile ribaltarla, ma questo ci ha insegnato un’altra cosa oggi che abbiamo tanta mentalità. Questo gruppo è veramente forte, siamo contenti di averla portata a casa”.

Molte volte rigori a volte decidono per conto loro, però la grande qualità di questa squadra è stata alzarla mentalmente quando magari nessuno ci avrebbe più scommesso.

Noi sul 3 a 1, devo dire la verità, in panchina si stava già pensando al peggio perché comunque 3 a 1 con una squadra così tecnica che gioca comunque è difficile ribaltarla e la forza del gruppo oggi ha vinto e penso che ce la meritiamo”.

Il tuo cambio è stato vincolato da problemi fisici oppure una scelta scelta tattica?

No, non lo so. Probabilmente aveva bisogno di qualcosa più in fascia spostando il veda avanti. L’importante è che abbiamo portato a casa questa vittoria perché era importante e lo volevamo a tutti i costi”.

Valentina ci hai messo la testa su quel gol, l’hai cercato con tutta te stessa?

“Sì, quando ho visto la palla ho detto vada come vada, mi prenderò un pugno in fascia. In quel istante ho pensato a quello e ho detto l’importante che facciamo gol. E quando Ho sentito il boato, ho realizzato che avevamo fatto gol, quindi ero felicissima e la botta è passata”.

Chiedo anche a te come ho chiesto al mister se è un po’ una liberazione aver vinto finalmente questa coppa dopo due sconfitte in finale?

No, la mia sarebbe stata la quarta sconfitta, perché io l’ho persa anche con la Roma quando ero al Milan, quindi questa era la mia quarta finale. Oltre a uno, non sapevo più cosa pensare, solo ho cercato di pensare positivo e di credere in tutte le mie compagne, ci ho creduto fortemente. Insieme da fuori abbiamo spinto”.

Ma le cosa vi siete dette prima dei calci di rigore? “Niente, solo chi era quella più fresca per calciarla, quella che mentalmente se la sentiva e ognuno di noi ha scelto e siamo andati in fiducia”.

Aitana Bonmatí, Barcellona: “Tutte le finali giocate, e ovviamente quelle che abbiamo vinto, sono tra i ricordi più belli della mia vita”

La stella del Barcellona Aitana Bonmatí è una delle osservate speciali della finale di UEFA Women’s Champions League. La detentrice del Pallone d’Oro ha tra le sue migliori qualità il dribbling rapido e un’incredibile visione di gioco. Alla vigilia della finale al San Mames, Bonmatì ha rilasciato le sue dichiarazioni ai microfoni della UEFA:

“Non voglio parlare delle sconfitte passate contro il Lione. Ho tanta fiducia nelle nostre capacità, so di cosa siamo capaci e le affronteremo dimostrando questa mentalità, come avremmo fatto contro qualsiasi altro rivale”.

“Ovviamente, ho guardato molte partite della Champions League maschile nel corso della mia vita, ma è ancora più speciale quando puoi viverla tu stessa – ha continuato la fuoriclasse spagnola. Direi che tutte le finali a cui ho giocato, e ovviamente quelle che abbiamo vinto, sono tra i ricordi più belli della mia vita. Sono speciali perché la strada non è stata facile e, come squadra, siamo riuscite ad arrivare in fondo”.

“Sì, è giovane e un po’ timida, ma è una brava persona e un’ottima giocatriceha concluso Bonmatí riferendosi alla giovane compagna di squadra Esmee Brugts. Abbiamo visto quanto è migliorata da quando è arrivata l’estate scorsa. Sarà una giocatrice del Barcellona per molti anni”.

Sebastian De La Fuente, Fiorentina Femminile: “Non c’è alcun rammarico, è solo la fortuna dei calci di rigore”.

Screenshot

La finale di Coppa Italia tra Roma e Fiorentina si è conclusa con la vittoria delle giallorosse ai rigori per 7-6.

Il mister delle Viola Sebastian De La Fuente, al termine della gara che ha visto le sue ragazze muoversi in maniera ottima sul rettangolo verde ha risposto alle domande dei giornalisti per un bilancio sulla gara, ma anche sulla stagione appena trascorsa senza tralasciare, come chiusa, una breve anticipazione sul prossimo anno.

Mister una serata amara, eravate in doppio vantaggio poi questa rimonta della Roma e alla fine la lotteria dei calci di rigore non vi ha visto prevalere.
“Penso che avremmo meritato di vincere questa partita per quanto fatto sia nei tempi regolamentari che nei supplementari. Di fronte avevamo una grande squadra che è stata brava a rimanere in partita.
Il 3-2 è stato troppo vicino al 3-1, se fossimo riuscite a mantenere un po’ di vantaggio forse sarebbe finita in modo diverso. Non ho nulla da rimproverare alle ragazze che hanno portato avanti per 120 minuti una partita contro la Roma da sfavorite dimostrando di essere all’altezza di queste partite”. 

Di solito si dice che è una questione di dettagli. Qual è il dettaglio che oggi la intristisce e la rammarica di più?
“Credo che la partita sia stata preparata bene, infatti la Roma in entrambi i tempi ha faticato a fare il suo solito gioco. Queste partite si determinano con episodi, nel 3-3 eravamo un po’ troppo aperte con la difesa ma penso che l’unico dettaglio sia stato la fortuna nei calci di rigore. Giocare in questo modo contro la Roma, pur essendo noi lontane dal primo posto in classifica, e mettere in quel modo la gara a nostro vantaggio vuol dire che la Fiorentina è una grande squadra. Non c’è alcun rammarico, è solo la fortuna dei calci di rigore”.

Mister sul 3-1 eravate a 19 minuti dalla fine, avete preso questo 3-3 al 90′. Forse c’è più amarezza nel non aver portato a casa la partita nei 90 minuti che nei rigori o sbaglio?
“Noi, tolta qualche sbavatura siamo state sempre in partita. Gli episodi contano ma io sono contento di vedere una Fiorentina che da sfavorita ha condotto in questo modo così buono il suo gioco contro una grande squadra come la Roma”.

Una stagione positiva con un finale amaro, cosa si porta a casa da questa annata?
“La stagione della Fiorentina nel complesso è stata positiva, con un successo rappresentato dall’arrivare in finale e dal giocare contro la Roma raggiungendo un ottimo risultato: il 3-3 alla fine dei tempi regolamentari restando per 90 minuti in vantaggio. Ripeto: siamo stati sfortunati nella lotteria dei rigori; c’è amarezza per le ragazze, questo è innegabile, perché si sarebbero meritate la vittoria per tutto il percorso fatto e per come si sono mosse in campo. Non posso dire che ci sia per vedere la partita dal punto di vista negativo perché stiamo crescendo e costruendo qualcosa che deve continuare a crescere anche l’anno prossimo
Siamo arrivati terzi in campionato, siamo tornati in Champions League e abbiamo raggiunto la finale di Coppa Italia e alla fine abbiamo perso contro la Roma che in tutto il campionato ha perso due partite e ne ha pareggiata una sola”.

Con l’uscita di Joanogy avete perso un po’ di brillantezza in attacco, era solo molto stanca o aveva qualche altro problema? 
“Dopo il gol Janogy mi ha chiesto il cambio, l’abbiamo tenuta per quanto possibile perchè sappiamo che in campo è una minaccia costante. Fino a quel momento non abbiamo fatto cambi perchè penso che le undici titolari (ma anche quelle che sono subentrate) hanno fatto una grande partita quindi facevo fatica a cambiare. Lei è arrivata da me esausta, dopo aver fatto un grande sforzo e abbiamo deciso di farla uscire però Longo che è entrata è stata ottima nel suo ruolo, ha calciato anche il rigore ed è giovane (nata nel 2000).
Purtroppo ha sbagliato Severini (classe 2003) un’altra giovane, noi ne abbiamo tante in squadra che stanno crescendo. Oggi essere qui, e fare questa partita, mi riempie d’orgoglio”. 

Resterà a Firenze? l’ha accennato poco fa, c’è un progetto che deve andare avanti. 
“Il progetto a Firenze deve andare avanti, stiamo parlando con la società per continuare con il lavoro iniziato quest’anno, io poi sto bene a Firenze dunque vedremo il da farsi. Non è compito mio parlare di questo, posso solo dire di essere contento di essere a Firenze e di allenare queste ragazze che oggi hanno mostrato per l’ennesima volta di essere delle fuoriclasse: l’ho detto a loro nell’intervallo e adesso lo dico a voi”.

Sara Brambilla, Pro Sesto: “Secondo anno in serie C. Il confronto col Lumezzane? Sarà un plus per imparare”

Credit Photo: Francesco Passaretta - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il campionato di serie C si avvicina ai titoli di coda e la Pro Sesto prosegue la propria camminata stagionale con lo stesso pensiero comune e quello degli ultimi due scontri imminenti.
La nona forza di categoria (con un bilancio pari tra trionfi e sconfitte e vicinissima in graduatoria a Tharros e Real Meda) non intende mollare e punta alla conquista di qualche punto in più per una definitiva chiusura a modo di un grande e tortuoso 2023/24, nonostante sia reduce da una sconfitta rimediata tra le mura delle avversarie della Solbiatese.
Blindato, quindi, per ora il dato statistico, ma rimangono ottime le risposte del team anche davanti alle più impattanti opposte.

Ora per le ragazze di coach Ruocco scorrono i minuti, ne rimangono, però, 180 da giocare con tutta la grinta necessaria alla miglior gestione di due gruppi pericolosi.
Con piacere ne abbiamo parlato con Sara Brambilla, giovanissimo apporto in difesa della fascia destra (all’occorrenza sinistra) biancazzurra.

Benvenuta Sara! Che stagione è stata per te quella ancora in corso ed in che modo hai vissuto il passaggio dalla Primavera alla Prima Squadra biancazzurra?

Questo è il mio secondo anno in serie C. Tre anni fa ho iniziato a giocare nella Primavera della Pro Sesto dopo la parentesi nella Speranza Agrate; per me è stata una bellissima esperienza, fin da subito sono riuscita a trovare spazio, rendendomi disponibile per quasi tutte le partite.
Disputare un girone unico, inoltre, è stato molto stimolante poiché mi ha dato la possibilità di confrontarmi con variegati gruppi importanti come Inter, Milan, Juve.

Terminata la stagione Primavera, con la coincidenza della retrocessione delle biancoazzurre dalla B alla C, sono approdata in Prima Squadra. Il primo anno non è stato semplice, ma è stato un bel viaggio, sia dal punto di vista calcistico che personale: rimane l’orgoglio di essere riuscita a percorrere questo tragitto e ad interfacciarmi con diverse realtà del panorama, tra Rappresentativa Nazionale, raduno territoriale dell’area Nord, Centro preparazione olimpica e tornei successivi. Queste chiamate mi hanno dato la spinta giusta per poter fare bene e dare di più.

Ultimamente sto giocando titolare, tendenzialmente come terzino destro, seppur in passato abbia ricoperto il ruolo di difensore centrale. Spero di continuare in questa direzione.

Il campionato è ormai agli sgoccioli ed il bilancio complessivo è piuttosto positivo, in ottica di una conferma abbastanza tranquilla. Come trovi il lavoro compiuto dalla squadra fino ad ora?

Siamo una squadra giovanissima ed il fattore età media bassa ci ha un po’ fatto peccare d’esperienza; allo stesso tempo, però, questo spunto ci ha permesso di fare un buon lavoro in questa stagione ed ottenere risultati più accattivanti.
Il miglioramento c’è stato ma vi è ancora margine per poterlo incrementare; siamo riuscite a trovare un approccio più giusto, anche davanti a formazioni di livello come il Moncalieri.
Sarà importante continuare a lavorare sui nostri punti di debolezza.

Domenica è arrivato un risultato in difetto subito dalle compagne lombarde della Solbiatese. Un finale con punteggio non così largo, seppur si sia trattato di una squadra che occupa i primissimi gradini della classica.
Il tuo parere su tale prestazione?

La scorsa domenica ci ha lasciato un leggero amaro in bocca perché in realtà la partita è sempre stata gestita da noi; abbiamo avuto un buon possesso palla e siamo riuscite a contrastare bene il loro valido ed ottimo attacco.

Il primo tempo l’abbiamo giocato nella loro metà campo, ma forse è mancata un po’ la concretizzazione negli ultimi metri con dei tiri che non ci sono stati.
Abbiamo dovuto pagare questo aspetto e ciò ha dato loro modo di segnare (anche se tutti quanti i loro goal sono stati conseguenze di calci piazzati).
È un aspetto su cui soffriamo molto e spesso capita che in partite da noi maggiormente determinate non si riesca poi ad ottenere un risultato che rispecchi questo nostro potenziale.

A brevissimo ospiterete tra le mura domestiche il tostissimo Lumezzane che ormai il salto di categoria l’ha fatto. In ogni caso sarà fondamentale fare bene anche per dare ulteriore dimostrazione della grande presenza e del grande valore della Pro.
Tenendo conto degli esiti evidenziati in occasione d’andata contro le stesse (rispettivamente una sconfitta ed una vittoria) cosa vi aspettate?

Confrontarsi con una squadra già arrivata in serie B sarà per noi un plus per imparare; sappiamo che sarà molto complicato ma allo stesso tempo stimolante e scenderemo in campo con l’intento di dare il meglio delle nostre possibilità. Al di là del risultato e della loro condizione, puntiamo a fare una bella prestazione; cercheremo di gestire la partita con tranquillità senza farci opprimere.

Siamo molto determinate anche per lo scontro con la Tharros: è una squadra che si presenta sulla carta meno preparata rispetto alla capolista;  constatato ciò, potremo sicuramente fare bene e, perché no, magari a portare il risultato a favore nostro!

Si ringrazia Sara Brambilla e la società tutta per la gentile concessione.

Apulia Trani U17, capitan Isabel Losito: “Per me essere qui significa tanto, indossare la fascia è importante”

Isabel Losito, difensore centrale classe 2009 nonché capitano dell’U17 dell’Apulia Trani, protagonista di una buona stagione, si è raccontata ai canali ufficiali del club. Ecco le sue dichiarazioni:
“La mia stagione è stata contraddistinta da alti e bassi. Il gruppo andando avanti si è unito sempre di più conoscendosi meglio e di conseguenza migliorando le prestazioni”.
LO STAFF: “Sia lo staff che la squadra mi hanno dato tanto: sono tutti simpatici e competenti. Per me essere qui significa tanto perché so di trovarmi in una società importante che può permettermi di farmi fare carriera”.
FASCIA DA CAPITANO: “Per me indossarla è qualcosa d’importante. Significa che riesco a tenere unita la squadra comprendendo le mie compagne”.
IL CAMPIONATO: “Abbiamo affrontato diverse squadre toste come il Calcio Foggia in cui siamo scivolate in una giornata no. Siamo sempre riuscite a dare il massimo anche dopo una sconfitta”.
GLI OBIETTIVI: “Voglio continuare a giocare a calcio magari indossando la maglia dell’Apulia Trani”.

Wendie Renard, Olympique Lione: “Negli ultimi dieci anni abbiamo dimostrato di avere una grande squadra e molta determinazione”

Alla capitana del Lione Wendie Renard non manca di certo la confidenza con le finali di UEFA Women’s Champions League. Quella di Bilbao, infatti, sarà l’11a finale per la francese che, da sempre, indossa la maglia dell’OL.

“Negli ultimi dieci anni abbiamo dimostrato di avere una grande squadra e molta determinazione. Vincere più titoli possibili è ciò che ci motiva ogni giorno” – ha affermato Renard durante la conferenza stampa di ieri al San Mames.

“Il Barcellona si è davvero evoluto. Ha giocatrici di livello mondiale e ama dominare il gioco. Ma noi abbiamo i nostri punti di forza, conosciamo le nostre qualità e siamo cresciute insieme nel corso di molte stagioni. Conosciamo molto bene le nostre avversarie e siamo pronte a dare tutto, anche se sarà difficile”.

Il Baiardo resta in serie C: la conferma con due giornate d’anticipo

Credit Photo: Francesco Passaretta - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Sarà ancora serie C per l’Angelo Baiardo: la notizia ufficiale è arrivata dopo il risultato in difetto recentemente rimediato dal Vittuone, impegnato nel duello casalingo contro la Tharros. La formazione ligure, con la complicità di tale scenario, può ora assaporare con convinzione la fondamentale posizione di salvezza con due giornate d’anticipo alla chiusura definitiva del campionato.

L’evidente dato statistico attuale pronuncia un undicesimo posto a quota 36 punti, dato da 10 vittorie, 12 sconfitte e 6 pareggi momentanei.
Nonostante le ultime tre cadute consecutive che hanno interrotto un andamento altalenante in termini di conquiste, la citata forza di categoria neroverde è riuscita a distinguersi per forza, determinazione e reazione anche in difficili istanti, mettendo in mostra una importante capacità di battagliare a testa alta perfino con le più dirette navigate del girone, al di là del finale di gara. Resta, però, l’impressione di uno spazio occupato che non rende giustizia al reale potenziale dell’insieme.

Con una certezza in più in tasca (che non toglierà importanza all’imminente parentesi) ora toccherà alla trasferta in casa Orobica che anticiperà la finalissima tra le mura domestiche contro la Roma Calcio Femminile (contro le quali si ricordano, rispettivamente, la parità e la vittoria sancite in circostanza d’andata).
Queste le ultime due chance stagionali: chissà in che modo le ragazze allenate da mister Federico Vassallo chiuderanno il sipario di questo bellissimo teatro!

Serie A femminile, TikiTaka-Falconara e Montesilvano-Bitonto: week-end di semi in Abruzzo

Credit: Montesilvano

Saturday night con TikiTaka Francavilla-Stilcasa Costruzioni Falconara al PalaRigopiano e – esattamente 24 ore dopo – l’altra sfida stellare tra GTM Montesilvano e Bitonto, al PalaRoma. Un lungo week-end di futsal (tutto in diretta su Futsal TV) porterà alla definizione della finale secca di Serie A femminile: 9 giugno è la data cerchiata in rosso sul calendario, ma le “semi” non saranno da meno.

TIKITAKA-STILCASA COSTRUZIONI FALCONARA – Dal botta e risposta tra Vanin e Praticò nella gara di andata, al 3-1 imposto dalle marchigiane al PalaRigopiano con Boutimah e Ferrara. Tutti nella regular season i precedenti tra le due formazioni separate da un solo punto in classifica, dopo il sorpasso all’ultima curva da parte del Falconara. Sostanzialmente simili i valori offensivi (leggera prevalenza per il TikiTaka con 93 reti segnate contro 88), più solida la difesa ospite con 31 gol incassati contro i 44 subiti dalle giallorosse: nessun dato, comunque, che permetta di azzardare un pronostico. Specie in un confronto da (minimo) 80’.

MONTESILVANO-BITONTO – Un successo (quello del Bitonto per 3-1 al PalaRoma) e un pareggio (pazzesco 4-4 con rimonta del GTM Montesilvano) anche in questa parte del tabellone, più una semifinale da urlo disputata a Genova. Se, in Liguria, le campionesse in carica l’hanno spuntata a soli 34” dal gong dopo una girandola di emozioni non adatte ai deboli di cuore, tutto lascia immaginare che anche la replica del PalaRoma terrà col fiato sospeso gli appassionati di futsal. GTM Montesilvano per provare a raggiungere la quinta finale della sua storia (due di queste hanno portato allo scudetto), Bitonto per continuare a sognare uno storico “double” consecutivo: chi la spunterà?

IL REGOLAMENTO – Come per i quarti di finale, anche le semifinali si disputano al meglio delle tre sfide: gara -1 sul campo della squadra col peggior piazzamento in classifica al termine della regular season, gara -2 ed eventuale gara -3 in casa della squadra meglio classificata. Per accadere alla finale servono due vittorie: per ogni incontro della corsa al tricolore, compresa la finale, in caso di parità ci saranno due tempi supplementari da 5′ ciascuno ed eventuali rigori, nel caso in cui la parità dovesse persistere.

SERIE A FEMMINILE – PLAYOFF
QUARTI DI FINALE
1) BITONTO-KICK OFF 9-1 (gara-1 2-4, gara-2 8-1)
2) GTM MONTESILVANO-FEMMINILE MOLFETTA 7-3 (9-0)
3) TIKITAKA FRANCAVILLA-LAZIO 7-1 (4-1)
4) STILCASA COSTRUZIONI FALCONARA-VIP 4-0 (7-5 d.t.s.)

SEMIFINALI – GARA-1 (gara-2 30/05, ev. gara-3 01/06)
X) GTM MONTESILVANO-BITONTO 26/05 ore 20.30, diretta Futsal TV
Y) TIKITAKA FRANCAVILLA-STILCASA COSTRUZIONI FALCONARA 25/05 ore 20.30, diretta Futsal TV

FINALE – GARA UNICA – 09/06
VINCENTE X-VINCENTE Y

Dove guardare la finale di Women’s Champions League: live streaming gratuito su DAZN e YouTube

La finale di UEFA Women’s Champions League tra Barcellona e Lione verrà trasmessa in diretta e gratuitamente sulla piattaforma di streaming DAZN e sul canale YouTube.

DAZN ha rimosso l’accesso a pagamento al più grande portfolio di calcio femminile al mondo, inclusa la UEFA Women’s Champions League. Ciò stimolerà un aumento del pubblico e darà una nuova casa al calcio femminile, con un maggiore accesso alle partite, ai contenuti e alla comunità del calcio femminile internazionale.

La finale sarà trasmessa anche in streaming gratuito sul canale YouTube di DAZN in tutto il mondo ad eccezione del Medio Oriente e Nord Africa (MENA) – dove i diritti includono clip e highlights – e della Cina e dei suoi territori.*

*La Repubblica Popolare Cinese, la Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong, la Regione Amministrativa Speciale di Macao e Taipei Cinese. (Taiwan)

Canali DAZN
• Austria: DAZN 1, DAZN RISE
• Francia: DAZN 1
• Germania: DAZN 1, DAZN RISE
• Portogallo: DAZN 1
• Spagna: DAZN 1
• Svizzera: DAZN 1, DAZN RISE
• GB: DAZN 1

Altri canali
• Germania: DF1
• America Latina: TNT
• Paesi Bassi: NOS
• Norvegia: NRK
• Panama: Medcom
• Portogallo: TVI
• Serbia: RTS
• Spagna/Catalunya: TV3
• Spagna: RTVE
• Svezia: SVT
• Regno Unito e Repubblica d’Irlanda: TNT

“Se c’è volontà si può fare”: la protesta del Leboski, sedute a terra sul quadrante di gioco!

“Se c’è volontà si può fare”, è questo lo striscione che è apparso in campo in mano alle calciatrici del Lebowski femminile, le ragazze grigio-nere: che prima di iniziare la gara si sono sedute a terra per protesta!.

Il messaggio che è stato lanciato e che deve e può arrivare decisamente più in là, del semplice rettangolo di gioco, è chiaro a tutti e deve giungere fino ai vertici del calcio femminile italiano.

La gara era valevole per lo spareggio per accedere alla Serie C : match fra Blues Pietrasanta e Lebowski, appunto, giocato a Santa Maria a Monte. Peccato che le ragazze del Lebowski, quella categoria, l’aveva già conquistata (e preservata) sul campo, l’anno scorso. Eppure ecco le grigio-nere giocare in Eccellenza, ritrovandosi a dover riprendersi nuovamente quella divisione che rappresenta anche l’accesso a un campionato di dimensione Nazionale.

Il nostro racconto, unito alla presa di posizione delle calciatrici comincia da qui: parlando direttamente con le ragazze della squadra, che hanno scelto una voce corale per spiegarsi: Per problemi economici a livello societario, non ci siamo iscritte nuovamente alla Serie C come l’anno scorso. Siamo comunque riuscite a iscriverci in Eccellenza. E durante lo spareggio di domenica contro il Pietrasanta si decretava la vincitrice del campionato, nell’ultimo atto di una stagione per noi assai intensa”.

E prosegue il loro sfogo: “Perché il Lebowski, la scorsa estate, anche se non ci ha iscritto alla Serie C ci ha creato intorno un gruppo di persone, di collaboratori della squadra femminile, che ci ha sempre seguito e si è messo in prima linea per la ricerca di nuovi sponsor. Fondi che potessero insomma colmare i problemi societari per poterci garantire un futuro migliore e con meno affanno, magari in Serie C: del resto un campionato di livello nazionale è impegnativo come pochissimi, una trasferta può costare tranquillamente tremila euro. Costi non paragonabili all’Eccellenza, la categoria immediatamente inferiore, perché in quel caso non si esce dalla Toscana”.

Forse si sarebbe rischiato di fare il così detto “passo più lungo della gamba”, insomma, in caso di nuova iscrizione alla Serie C.

“Decisamente, come accaduto in diversi precedenti. E il Lebowski si autofinanzia: è vero che ci sono moltissimi soci e tifosi, ma i fondi non sono sufficienti per il calcio femminile che non ha molto seguito. Da qua la nostra protesta indirizzata da una parte al Lebowski stesso sia dal punto di vista finanziario (in cui in fase di assemblea sono state escluse, probabilmente in modo un po’ superficiale, alcune proposte di finanziamento concreto) , sia per quanto riguarda l’aspetto di parità di genere con i nostri colleghi uomini..e non si sta parlando di rimborsi ma di parità di trattamento nelle attività sportive quotidiane e di utilizzo degli spazi e delle attrezzature necessarie”.

Ma in cosa consiste, la vostra protesta?

Ci siamo sedute in campo. Durante l’intero primo minuto della gara contro il Pietrasanta abbiamo calciato via il pallone e abbiamo deciso di sederci in campo, riserve comprese. Le ragazze avversarie hanno rimesso in gioco il pallone: potevano tranquillamente andare a far gol, del resto la partita pesava moltissimo. E invece hanno preferito palleggiare senza attaccare. Hanno rispettato la nostra protesta e anzi sono diventate nostre amiche, capendo il motivo della nostra iniziativa. Un segnale di una potenza enorme. Poi abbiamo giocato, e hanno vinto loro con pieno merito”.

Abbiamo chiesto a loro qual è il significato ha avuto il sedersi in campo, e a quali altre persone volete lanciare il vostro messaggio?

“Sedersi in campo significa pensare al futuro del nostro calcio prima di tutto, mettendo in secondo piano quella partita. Se anche avessimo vinto, tanto, non saremmo comunque salite in Serie C visto che non ce la potevamo permettere. A fine partita abbiamo esposto uno striscione verso la tribuna: “Se c’è la volontà si può fare”. Si può fare una riforma per evitare bagni di sangue alle società e abbandoni da parte delle ragazze calciatrici. Noi ci rivolgiamo ai vertici del nostro calcio: è il momento di una divisione interregionale che si ponga fra Serie C ed Eccellenza. Una categoria che sia in grado di colmare il gap di qualità tecnica e atletica fra le due divisioni, e che soprattutto si ponga a metà strada come costi. Che sia sostenibile per tutti e permetta di ampliare i bacini di utenza e il ricambio delle calciatrici”.

Rimarrete al Lebowski in blocco l’anno prossimo anche senza Serie C?

“No, alcune se ne andranno. Qualcuna, se ci sarà la possibilità, rimarrà in grigio-nero, magari provando a dare una mano in società. Dobbiamo batterci in prima linea per aiutare il settore femminile a crescere”.

Questa situazione, come detto, è una situazione che ha tutto il Movimento femminile italiano, non solo la povera società del Lebowski in quanto i costi indicati, troppo esosi, limitano la sana pratica di questo Sport al femminile. Noi ci limitiamo a farlo presente attraverso il nostro piccolo, nella speranza che il messaggio “urlato ad alta voce dalle ragazze” giunga alle orecchie di chi “vuol sentire” e mettere mano ad una riforma che possa dare spazio e lustro a questo movimento in forte crescita.

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