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Coppa Italia femminile: Milan-Sassuolo 0-0

La grande prestazione delle neroverdi e il pareggio a Milano, dopo l’1-1 dell’andata, non bastano per passare il turno: le ragazze di mister Piovani vengono eliminate dalla Coppa Italia con uno 0-0 al Vismara.

 

Al 3’ parata di Lemey su Grimshaw, al 10’ ci prova Filangeri dalla distanza ma il tiro non impensierisce Korenciova. Al 41’ traversa di Tucceri, al 42’ miracolo dell’estremo difensore su Dowie. Si va negli spogliatoi sul risultato di 0-0.

Al 52 e 53′ proteste delle neroverdi che reclamano due presunti rigori.

Al 58′ traversa di Santoro dalla distanza.  All’80’ punizione dal limite dell’area di Dubcova, Korenciova respinge. All’ 83’ ci prova ancora Dubcova, il portiere rossonero para. Il Sassuolo cerca di trovare la rete del vantaggio fino alla fine ma senza successo.

La prossima settimana la Serie A osserverà un turno di sosta per gli impegni della Nazionale, si ritornerà in campo il 27 Febbraio per Napoli-Sassuolo.

Di seguito le foto del match (Foto Vignoli)

Forza Sasol

 

TABELLINO

MILAN-SASSUOLO 0-0

MILAN: Korenciova, Fusetti, Giacinti (88’ Conc), Dowie, Grimshaw (66’ Hasegawa), Korenciova, Jane (66’ Mauri), Spinelli, Tucceri, Agard, Boquete

A disposizione: Piazza, Rask, Rizza, Nano, Tamborini, Vitale

Allenatore: Ganz

SASSUOLO: Lemey, Philtjens, Mihashi, Bugeja (46’ Monterubbiano), Pirone , Dubcova, Orsi, Tomaselli (88’ Micheli), Santoro (70’ Cambiaghi), Lenzini, Filangeri.

A disposizione: De Bona, Brignoli, Da Canal, Bratu, Lugli, Pellinghelli

Allenatore: Piovani

Arbitro: Maria Marotta di Sapri (Fine di Battipaglia e Pellino di Frattamaggiore)

Note: ammonite Agard, Tomaselli, Mauri

Credit Photo: Fabrizio Campagnoli 

Un murales per Dalila Ippolito

Il calcio è e sarà sempre lo sport della gente della strada, uno dei tanti modi di esprimere l’arte underground. Tra questi, un caposaldo della cultura è quello dei murales, delle vere e proprie pitture fantasmagoriche nei posti più disparati delle periferie e non solo. Con il passare degli anni e i vari autori diventati celebri (Bansky su tutti), i graffiti hanno acquisito la loro indiscutibile importanza nel mondo artistico contemporaneo. Nonostante tutto, resterà sempre della strada, proprio come il calcio, e spesso le due correnti si sono unite creando un qualcosa di memorabile. Uno dei più recenti ed emozionanti è quello di Dalila Ippolito. 

L’argentina arrivata alla Juventus nella scorsa estate è l’eroina di tutti i seguaci albiceleste del calcio. Quando di mezzo c’è il talento, per loro non si fa differenza di genere, e da questo punto di vista dovremmo proprio imparare. Fatto sta che Marley Kimiko, due dei più famosi autori di murales del Sudamerica, hanno deciso di dedicare una loro opera alla bianconera. I writers hanno voluto farlo nel quartiere dove la classe 2002 è nata, ovvero nel Barrio Villa Lugano. Una delle tante dimostrazioni di come il calcio femminile stia conquistando ogni parte del mondo. 

La giocatrice, a dir poco incredula, ha voluto ringraziare i due tramite una storia su Instagram“Sono senza parole, è incredibile. Grazie mille”.   

Al via il podcast “Sulla razza” contro le discriminazioni

Nell’insieme delle iniziative a impatto sociale intraprese da Juventus (qui tutto su Juventus Goals), impegnata da più di dieci anni a sostegno dell’inclusione e nella lotta alle discriminazioni, fa il suo ingresso il podcast Sulla Razza – powered by Juventus, che vuole tradurre in italiano concetti ed espressioni provenienti dalla cultura angloamericana, ma che spesso si applicano alla realtà italiana: BAME, Fair skin privilege, Colourism.

Da ieri, 12 febbraio, potete ascoltare su Spotify, Apple Podcast e Google Podcast il primo dei 12 episodi che andranno a comporre la prima stagione e che usciranno con una cadenza quindicinale per i prossimi sei mesi

L’idea di produrre un podcast come Sulla Razza nasce, come vi avevamo raccontato, dalla necessità di intavolare una conversazione sulla questione razziale in Italia, di farlo con un linguaggio aggiornato e in un format in cui questi termini verranno analizzati, contestualizzati e spiegati dalle tre autrici: Nadeesha Uyangoda, autrice freelance, Nathasha Fernando, docente di media e sociologia all’università di Westminster (UK), e Maria Mancuso, editor e co-speaker di S/Confini.

Siamo sicuri di usare sempre le parole giuste? Quanto è importante trovarle e conoscerle per non utilizzare un linguaggio sbagliato, prima forma di discriminazione? Nel podcast le risposte a queste domande e tante altre riflessioni su una tematica estremamente importante.

Credit Photo: Juventus Women

Governo: Mario Draghi è il nuovo Primo Ministro, ma allo sport ancora nessuna delega

Attorno alle 20.00 di venerdì scorso Mario Draghi è salito al Quirinale sciogliendo la riserva e diventando Premier. Si è conclusa la crisi di governo innescata il 26 gennaio scorso a seguito delle dimissioni dell’ex inquilino di Palazzo Chigi, Giuseppe Conte. Il nuovo esecutivo si circonda di figure tecniche e politiche ma c’è un caso. Durante il suo annuncio al Colle, Draghi non ha nominato nessun successore di Vincenzo Spadafora. Quest’ultimo ha lasciato la sua posizione con l’approvazione della riforma che includeva il professionismo femminile per la stagione 2022/2023. In molti hanno ipotizzato che le deleghe allo sport fossero andate alla riconfermata Fabiana Dadone passata dalla Pubblica Amministrazione, nel Conte II, alle Politiche Giovanili.

Ebbene non sembra essere lei la nuova ministra dello sport. Nel corso della mattinata circolava la voce che il dicastero potesse andare a Roberto Garofoli. Quest’ultimo, dopo il primo consiglio dei ministri, è stato nominato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. La stessa posizione ricoperta da Giancarlo Giorgetti nell’esecutivo Conte I. Ma neanche Garofoli è l’uomo designato. Il nuovo inquilino del dicastero sportivo non può essere quindi che un vice ministro o un sottosegretario. Per le nomine di tali incarichi si dovrà attendere il risultato del doppio voto di fiducia al Senato e alla Camera che avverranno a inizio settimana.

Le federazioni sportive restano spettatrici interessate alla scelta del nuovo Premier. Resta da vedere chi sarà ad occuparsi delle questioni sportive e del professionismo femminile. Il percorso è già stato avviato e la crisi di governo rischia di rallentarlo. Presto si saprà chi sarà l’eletto che sbroglierà la matassa.

Rita Guarino, Juventus: “Imparata la lezione dell’andata, Girelli continua a divertirsi”

(Mauro Munno inviato a Vinovo) – Il tecnico delle Juventus Women Rita Guarino ha parlato al termine della vittoria delle bianconere per 5 a 0 contro l’Empoli. Ecco cosa ha detto.

MANTENERE LA TENSIONE
«Noi lavoriamo sulla prestazione e questo ti aiuta a migliorarti se vuoi raggiungere determinati risultati. È importante per una crescita individuale e ti spinge a mantenere sempre alti gli obiettivi».

ANDATA
«Siamo entrati in campo con un altro atteggiamento rispetto alla partita di andata, con la voglia di chiuderla e credo che questo abbia indirizzato questa partita rispetto alla scorsa. Avevamo commesso degli errori ingenui, credo che ci sia stata più attenzione ai particolari oggi».

GIRELLI
«Ce ne saranno ancora tante altre di reti, intanto qui si diverte quando gioca a calcio e questo è sicuramente importante per raggiungere gli obiettivi. Lei diventa cinica e cattiva sotto porta, soprattutto in questa nuova posizione».

PEDERSEN E GALLI
«Sono indisponibili per due motivi diversi: Pedersen più avanti recupererà e contiamo di averla a breve nel gruppo; per Galli c’è bisogno di più tempo per farla recuperare, lo staff medico ci sta lavorando, ma ci vorrà un po’ più di tempo».

SAN MARINO
«La partita con San Marino è ancora troppo distante: prima ci sono gli impegni nazionali. Sicuramente sarà una partita come le altre, valuteremo che partita vorremmo fare contro di loro».

FORMAZIONE
«Ho messo in campo la formazione che ho ritenuto adatta a questo tipo di partita, non è una questione di fidarsi o no, è stata una scelta tecnica».

GLIONNA
«Glionna è sempre stata pronta: lo era dal primo anno che era qui alla Juve. Lo è sempre stata».

Credit Photo: Fabio Vanzi

Carolina Morace, Lazio: “Il mio ritorno è stato per me un momento importante. Calcio femminile? Servono maggiori investimenti”

A pochi giorni dal nuovo inizio di avventura  sulla panchina della Lazio Women, Carolina Morace è stata intervistata da Sky Sport riguardo alla sua nuova avventura. Queste le sue parole:

Qui ho sia giocato che allenato. Abbiamo vinto due scudetti, eravamo una delle squadre più titolate. Quello del mio ritorno è stato un momento importante, in cui c’è stata la possibilità di tornare a casa. Lotito? E’ un presidente che ha portato questo club ad un livello internazionale, anche per quanto riguarda le strutture. Già il fatto che il presidente lavori in questo modo è un vantaggio e dice molto della sua mentalità. Nel femminile vuole la stessa cosa. Siamo uno staff internazionale ed ho trovato una squadra molto tecnica con giocatrici molto valide. Probabilmente è la squadra più forte della categoria, ma in poco tempo non ho la bacchetta magica, ma le ragazze credono in ciò che stiamo facendo.

La squadra?
Temevo che non mi avrebbero riconosciuta, essendo comunque molto giovani, ma invece è successo il contrario. Sono arrivata qui e qualcuna addirittura non riusciva a parlare. Una calciatrice mi ha detto di essere emozionata, ed un’altra che si era lucidata le scarpe per il primo allenamento. Lì ho capito che è probabilmente un impatto che fa bene al calcio femminile, ma non serve solo la mia presenza. 

Calcio femminile?
Servono dei veri e propri investimenti. Vedo che mancano alcuni elementi fondamentali secondo me, come le accelerazioni e le decelerazioni. Ma non per colpa delle giocatrici, quanto per il tipo di allenamento. Io vengo da questo mondo e lo so, magari altre società, che si sono affidate alla professionalità e competenza di persone che hanno sempre lavorato con gli uomini o i ragazzi, è chiaro che facciano più difficoltà perché non sanno dove può arrivare una donna. Se il livello fisico di tutte le squadre si alza, per forza ci deve essere un livellamento. 
Vogliamo fare ciò che sta facendo la squadra maschile: dare una bella immagine di questo club, che non ha storia solo nel calcio, appunto, maschile. 

Credit Photo: Domenico Cippitelli 

Alfredo Pala, nuovo Direttore Generale della Sassari Torres: “Non riesco mai a dire no a una sfida intrigante e questa lo è”

La Sassari Torres Femminile da il benvenuto ad Alfredo Pala, l’ex-giocatore di Torres e Sorso sarà il nuovo Direttore Generale.

Con l’arrivo di quello che, a tutti gli effetti, rappresenta un pezzo importante della storia del calcio sassarese, si impreziosisce e si allarga l’organigramma del sodalizio del presidente Andrea Budroni. Il nuovo DG ha sposato i progetti e le idee della società rossoblu, arrivando così a vestire quella nuova carica che rappresenterà una ulteriore esperienza che si aggiungerà al curriculum di un uomo che darà tanto alla causa.

Alfredo Pala nasce a Sassari l’1 Novembre 1958. Da militare della Marina, fa il professionista del calcio fino all’età di 28 anni, crescendo nel settore giovanile della Torres, in cui gioca dalla categoria Giovanissimi all’Under 23, debuttando in prima squadra all’età di sedici anni. Nel suo passato da attaccante, ci sono anche le maglie del Porto Torres e di quel Sorso che giocò in Serie C2, allenato dall’ex Milan Amarildo e da Franzon. Parallelamente, ma sempre sul rettangolo verde, conquista anche due titoli italiani con l’Università di Sassari.

Abbandonato prematuramente il terreno di gioco per “incompatibilità con il sistema” e dopo essersi tuffato nel mondo del lavoro, Alfredo Pala entra nella Scuola Calcio del Latte Dolce, a 53 anni, quasi per caso e senza grosse pretese. L’esperienza con la squadra biancoceleste dura solo due anni e viene seguita da quella con la squadra degli arbitri educatori del CSI di Sassari, durata un lustro e fatta “per vedere il calcio da una prospettiva diversa”. Marito e padre di due figli, il DG rossoblu è, ancora oggi, un lavoratore multitasking che si muove tra ospedali, assicurazioni e prodotti finanziari.

“Non riesco mai a dire no a una sfida intrigante e questa lo è – queste le prime parole da DG di Alfredo Pala – Ho accettato con entusiasmo la proposta del presidente Budroni. Ho avuto modo di conoscere lo staff tecnico e dirigenziale, mi hanno fatto tutti un’ottima impressione. Affronterò questa esperienza da uomo libero in un mondo, quello del calcio femminile, ancora trasparente e puro con cui non vedo l’ora di rapportarmi. E poi, parliamoci chiaro, come si fa a rifiutare una società super titolata che rappresenta la tua città?”

“Mi aspetto tanto da questa esperienza: vorrei imparare qualcosa, divertirmi, stringere mani e conoscere nuove persone – prosegue Pala – Mi piacerebbe anche dare linfa vitale al settore giovanile e contribuire a far si che la Torres diventi un punto di riferimento per tutto il territorio, soprattutto laddove questo manca. Se riusciremo a far accadere tutto ciò, penso che avremo la possibilità di esaudire il mio desiderio più grande: ritornare in Serie A rimanendoci in pianta stabile”

Photo Credit: Sassari Torres Femminile / S&H Magazine

Elvio Sanna, Direttore Sportivo Cesena: “Meritavano qualche punto in più. Pomigliano, Ravenna e Tavagnacco possono salire in A”

Il campionato di Serie B disputerà oggi alcuni recuperi, e vedranno tanti spettatori interessati, tra cui il Cesena, che attualmente sta occupando la sesta posizione. Abbiamo sentito il Direttore Sportivo e Responsabile dell’Area Tecnica Elvio Sanna, per fare il punto della situazione sull’attuale stagione delle cavallucce.

Elvio come sta andando la squadra?
«Sicuramente per le prestazioni fatte e per il gioco fin qui espresso dalla squadra meritavamo qualche punto in più e una diversa posizione di classifica. Abbiamo avuto parecchie difficoltà, a causa di molti infortuni importanti che ancora ci perseguitano, e non danno modo di essere al top dal punto di vista fisico. Il nostro però è un gruppo di ragazze straordinario, sia sotto l’aspetto umano che quello tecnico, che riesce a compattarsi nei momenti di difficoltà e a superare ogni avversità».

Quindi volete puntare alla promozione?
«Per noi non è assolutamente cambiato nulla rispetto a prima siamo in perfetta linea con gli obiettivi che ci siamo prefissati ad inizio stagione, che è quello di migliorare la classifica degli anni precedenti cercando di lanciare qualche giovane del nostro settore giovanile, poi strada facendo staremmo a vedere cosa succede».

Come hai visto la Serie B dopo (quasi) 15 giornate?
«Il livello del campionato è molto alto qualsiasi squadra può fare punti con chiunque, bisogna sempre stare concentrati e attenti, la classifica è talmente corta che due partite vinte o perse di fila fanno la differenza sia nelle prime che nelle ultime posizioni è un campionato molto difficile le squadre dietro non mollano di un centimetro. Sono convinto che questo campionato riserverà ancora tante sorprese e ci sarà ancora tanto da divertirsi».

Secondo te chi può fare il salto di categoria?
«A mio avviso possono salire il Pomigliano, il Ravenna e il Tavagnacco».

Perché hai messo il Pomigliano?
«Perché ha delle giocatrici importanti sono riuscite a creare un gruppo unito e molto agguerrito, oggi la sua posizione di classifica e frutto oltre che di bravura anche di episodi che fino ad ora gli sono stati favorevoli, come si suol dire “la fortuna aiuta gli audaci”».

E il Ravenna e il Tavagnacco?
«Ravenna e Tavagnacco sono due squadre equilibrate forti e solide in tutti i reparti.  Il Tavagnacco ha un gruppo superiore alla categoria: all’inizio ha pagato la delusione per la retrocessione, e ci è voluto un po’ di tempo per ingranare e adesso sarà un osso veramente duro per chiunque. Il Ravenna ha avuto un po’ di difficoltà per via del Covid, ma è in netta ripresa; in estate ha dichiarato di voler andare in Serie A, investendo tanto per fare una squadra dedita al salto di categoria, e direi che fino ad oggi sta rispettando le aspettative».

Come mai non hai messo tra le favorite il Como e la Lazio?
«Certamente le lariane e le romane per l’investimento economico fatto sono le super favorite della B, ma nel calcio non sempre basta. Entrambe hanno giocatrici che potrebbero giocare in A, ma non hanno dimostrato fino ad ora continuità: i risultati parlano chiaro e il tempo scorre».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesena FC Femminile ed Elvio Sanna per la disponibilità.

Photo Credit: Cesena FC Femminile

0-0 col Sassuolo, rossonere in semifinale di coppa

Basta un pari a reti inviolate al Milan di Maurizio Ganz per centrare la Semifinale di Coppa Italia Femminile; al Vismara finisce 0-0 contro il Sassuolo, un risultato giusto in una partita che ha visto un tempo di predominio per parte. Prima metà di gara per le rossonere, che hanno sfiorato il gol soprattutto nel finale con Tucceri Cimini e Dowie; ripresa di marca emiliana, vicine al vantaggio con Santoro e Philtjens. A fare la differenza, alla fine, è il gol in trasferta segnato da capitan Giacinti nella partita d’andata. Il match del Vismara ha visto anche lo storico debutto tra le rossonere della giapponese Yui Hasegawa. Si allunga quindi a cinque partite la striscia di risultati utili consecutivi nel 2021 (dopo la sconfitta in Supercoppa del 6 gennaio): in Semifinale di Coppa Italia l’avversaria uscirà vincente del Quarto di Finale tra Inter e Fiorentina, il cui ritorno è in programma domani (2-0 per le nerazzurre nel match d’andata).

LA CRONACA
Mister Ganz propone alcune novità rispetto al match d’andata, lanciando dall’inizio Spinelli in difesa oltre a Jane, Grimshaw e Tucceri Cimini a centrocampo. La tensione è alta: il gol serve di più al Sassuolo con un Milan a cui basterebbe lo 0-0, ma la prima occasione del match è rossonera. Giacinti imbecca Dowie al 3′, Lemey è abile a dire di no alla nostra numero 10. Le neroverdi rispondono con le iniziative di Dubcová, ma è il Milan a sfiorare di nuovo il gol nel finale di primo tempo. Succede tutto in un minuto: al 42′ traversa di Tucceri Cimini, al 43′ cross di Vero per la testa di Dowie, ma Lemey è ancora decisiva e nega il gol all’attaccante inglese.

La ripresa è più di marca ospite, con Santoro che scheggia la traversa al 59′ e fa tremare la porta di Korenčiová. Ganz si affida a Mauri e a Hasegawa, debuttante di giornata, ma è ancora il Sassuolo a farsi vedere nella metà campo difensiva rossonera con Philtjens, l’autrice del gol del pari all’andata, a sfiorare il vantaggio a un quarto d’ora dalla fine. Quella dell’esterno belga sarà in realtà l’ultima grande occasione per le neroverdi, col Milan che riesce a controllare d’esperienza i minuti finali evitando grossi rischi: è Semifinale di Coppa Italia.

IL TABELLINO

MILAN-SASSUOLO 0-0 (andata 1-1)

MILAN (3-5-2): Korenčiová; Spinelli, Agard, Fusetti; Bergamaschi, Vero, Jane (22’st Mauri), Grimshaw (22’st Hasegawa), Tucceri Cimini; Dowie, Giacinti (42’st Čonč). A disp.: Piazza; Rask, Rizza, Nano, Tamborini, Vitale. All.: Ganz.

SASSUOLO (3-4-1-2): Lemey; Lenzini, Filangeri, Orsi; Santoro (25’st Cambiaghi), Tomaselli (42’st Micheli), Mihashi, Philtjens; Dubcová; Bugeja (1’st Monterubbiano), Pirone. A disp.: Lulli; Brignoli, Da Calan, Bratu, Pellinghelli, De Bona. All.: Piovani.

Arbitro: Marotta di Sapri.
Ammonite: 33′ Agard (M), 44′ Lenzini (S), 34′ st Mauri (M).

Credit Photo: Fabrizio Campagnoli 

Antonio Cincotta, Fiorentina Femminile: “Col Napoli c’è stata una metamorfosi intelligente. Giocare al Franchi ti dà una carica pazzesca”

“Mi sono complimentato molto con le ragazze in settimana. Sono state molto intelligenti nella gara contro il Napolo Femminile che non era facile. Hanno giocato un tipo di calcio totalmente diverso da quello che applichiamo in settimana a causa delle condizioni; e sono state efficaci, fredde e lucide. Sono state in grado di mostrare le capacità giuste al momento opportuno”. Vigilia della delicata sfida di ritorno con l’Inter in Coppa Italia, e Antonio Cincotta fa il punto della situazione. Il tecnico conosce le insidie del match: “sarà difficile. All’andata il nostro atteggiamento è stato sbagliato. Al netto del periodo in cui ci troviamo però non è sbagliato dire che qualche calciatrice avrebbe avuto bisogno di un turno di riposto”.

“Ci siamo compattati a livello mentale contro questa decimazione che ci ha colpito – prosegue l’allenatore toscano – ma non potevamo far rifiatare nessuna. Qualche attenuante sulla sconfitta d’andata c’era pur se non ci piace avere alibi. Oggi c’è da pensare a ribaltare il risultato e per farlo serve un gruppo calmo, competente e coraggioso”. Il coach si sofferma poi sull’avversario: “l’Inter è cambiata tanto ultimamente. Hanno qualche pedina in più attualmente rispetto a noi. Da due mesi noi viviamo la situazione che sapete. Sicuramente attingeranno dal gruppo chi ha giocato meno”.

“Noi abbiamo questa emergenza da tempo che stiamo gestendo grazie all’unità dello spogliatoio. Dobbiamo capire cosa vogliamo fare noi, chi siamo e quanto questo periodo ci abbia rafforzati a livello mentale”. Il match di ritorno dei quarti avverrà in un teatro d’eccezione: “giocare al Franchi ti dà una carica pazzesca. Per noi è un’arma importante, specie quando lo abbiamo avuto pieno. Domani non potrà essere così. L’importante è focalizzarsi sul fatto che scenderemo in campo in uno stadio viola, nella nostra città. Le ragazze dovranno tirar fuori tutte loro stesse, come hanno fatto in Champions League e in Supercoppa. Faremo in modo che questo cuore viola venga tutto fuori nella gara di domani”, conclude Cincotta.

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