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Rivivendo la finale del Mondiale 2019: USA vs Olanda il 27 novembre a Breda

La Nazionale Femminile degli Stati Uniti tornerà finalmente in campo dopo 261 giorni nel match contro l’Olanda che si terrà venerdì 27 novembre allo stadio “Rat Verlegh” di Breda, nei Paesi Bassi, a circa 110 km a sud di Amsterdam. La partita verrà disputata a porte chiuse alle ore 18.30 CET e trasmessa su ESPN2 e TUDN.

L’ultima partita della Nazioale USA risolve all’11 marzo 2020 nella SheBelieves Cup dove contro il Giappone vinse il match 3-1 e il torneo stesso. Vlatko Andonovski è il successore di Jill Ellis come coach sulla panchina americana. Un assaggio delle giocatrici lo ha già avuto in un ritiro a fine ottobre, tenutosi in Colorado per 11 giorni.

“Innanzitutto, tutti sono davvero entusiasti di avere una partita internazionale, ha detto l’allenatore della nazionale femminile degli Stati Uniti Vlatko Andonovski, “Il fatto che sia contro l’Olanda lo rende ancora migliore e più impegnativo. A un certo punto dovevamo tornare in campo per una partita vera, quindi poteva anche essere contro una delle migliori squadre del mondo. Abbiamo molto lavoro da fare prima delle Olimpiadi e affrontare una squadra olandese di talento ci darà una buona idea di dove siamo alla fine di questo anno davvero insolito”.

La partita verrà giocata seguendo le linee guida per il ritorno al gioco del calcio statunitense e in conformità con i protocolli del ritorno al gioco della UEFA. La delegazione degli Stati Uniti ha ricevuto un’esenzione dalla quarantena fornita alle organizzazioni sportive professionistiche. Nonostante ciò, i test per Covid-19 saranno svolti prima del viaggio e ogni due giorni dopo l’arrivo in Olanda.

Credit Photo: Pagina Facebook di FIFA Women’s World Cup

Giulia Fontanesi, Parma: “Abbiamo iniziato la stagione con l’obiettivo della Serie C”

Tra le realtà che partecipano al campionato di Eccellenza femminile figura il Parma, società emiliana cara al presidente Kyle Krause. La squadra guidata da Salvatore Reale, capitanata da Debora Fragni, vede in rosa, per il quinto anno, Giulia Fontanesi, centrocampista classe 2001. Abbiamo raggiunto, per qualche battuta, la calciatrice delle gialloblù originaria proprio di Parma.

Giulia come ti sei innamorata di questo sport?
“Mi sono innamorato di questo sport da piccolina, visto che ho sempre seguito mio fratello sui campi da calcio. A 6 anni, supportata dai miei genitori, ho provato a fare qualche allenamento e da lì, poi, non ho mai più smesso”.

Sei giovanissima ma hai dalla tua già diversi campionati importanti, che annate sono state quelle passate per te?
Ho iniziato nel Parma 5 anni fa facendo campionati di Serie C ed Eccellenza. Il fatto di esser stata sempre con ragazze più grandi mi ha aiutato a crescere molto sia tecnicamente che caratterialmente. Questa squadra rappresenta la mia crescita ed il sogno nel cassetto. Sono tante le amicizie che lego a questa maglia e tantissime le emozioni e le avventure che mi porto dentro“.

Come è andata l’ultima con la Juniores squadra di cui eri capitano?
L’ultima stagione è andata benissimo. Prima del lockdown eravamo seconde a pochi punti dalla prima, abbiamo fatto un ottimo campionato e sono sicura che ci saremmo tolte soddisfazioni importanti. Mi sono trovata benissimo, mi hanno accolto al meglio e devo dire che di gruppi uniti come quello dell’anno scorso ne ho visti pochi. Ad oggi sono felicissima del mio anno in juniores“.

Nel torneo di Eccellenza fermo, con quali ambizioni eravate ritornate in campo?
Ora siamo ferme in attesa che la situazione sanitaria migliori. L’ambizione che abbiamo è sicuramente quella di andare in Serie C e sono sicura al 100% che ci riusciremo, visto che ne abbiamo le capacità e siamo un’ottima squadra. Dato anche lo stop della stagione scorsa, la voglia di riprendere l’attività normalmente è tantissima e sono sicura che, quando sarà il momento, torneremo in campo più cariche che mai a prenderci ciò che deve essere nostro”.

Come valuti oggi il movimento del calcio femminile in Emilia Romagna?
Il movimento in Emilia-Romagna è cresciuto tantissimo, quando ho iniziato a giocare, 13 anni fa circa, c’era solo una squadra femminile a Parma e nei dintorni. Ad oggi le squadre di calcio femminile sono drasticamente aumentate e qualitativamente parlando, in generale non ovunque, il livello si è nettamente alzato. Io trovo che sia molto positiva la formazione di tantissimi settori giovanili, ovvero l’opportunità per tante ragazze e bimbe di iniziare a giocare da quando lo desiderano con opportunità di crescita in vista di un futuro”.

Ti dividi tra studio e campo. Nel futuro dove sogni di arrivare?
Sono dell’idea che se hai una passione, a prescindere da qualsiasi impegno, il tempo lo trovi, quindi non esistono limiti. Per questo il mio obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile col Parma a prescindere da qualsiasi ostacolo, impegno e problema”.

Quale è l’emozione più importante che leghi a questo sport?
L’emozione più importante è stata sicuramente la vittoria del campionato e della coppa due anni fa. È stata un’emozione indescrivibile che spero e voglio assolutamente riprovare quest’anno, credo tantissimo in noi”.

Maurizio Rosso, Responsabile Settore Femminile Pinerolo: “Vogliamo arrivare tra le prime quattro”

Il Pinerolo Football Club è un club nato a Pinerolo nel 1918, vantando partecipazioni in Serie C e D. Attualmente milita in Eccellenza. La squadra femminile che fa parte della società maschile dal febbraio 2020 e occupa momentaneamente il quarto posto del girone A della terza serie nazionale in rosa: ci siamo rivolti al Responsabile Settore Femminile biancoblù Maurizio Rosso gli obiettivi della società pinerolese.

Maurizio che cosa significa per lei essere un dirigente del Pinerolo?
«Per me è una cosa che mi ha fatto scoprire un nuovo mondo, e mia cognata Rosa Brusin Stefania, che purtroppo è venuta a mancare, mi ha fatto conoscere un ambiente fatto di passione e tanta voglia di fare chilometri senza problemi, Queste sono le cose che mi hanno colpito come Responsabile del Settore Femminile».

Lo scorso anno avete chiuso all’ottavo posto: piazzamento in linea con le vostre aspettative?
«La stagione è partita molto male, perché il gruppo di giocatrici è stato molto basso, quindi abbiamo preso giocatrici dall’Under 19, ma molte giocatrici hanno avuto difficoltà ad esprimersi in un campionato molto difficile come la Serie C. Quindi la stagione scorsa è stata in linea con le aspettative».

Quest’anno dove vuole arrivare il Pinerolo 2020/21?
«Quest’anno, grazie all’aiuto del Direttore Generale Claudio Giordano, abbiamo preso la figura della nostra capitana Monica Magnanini di assumere il ruolo di Direttrice Sportiva, e grazie alle sue conoscenze calcistiche ha permesso prima di tutto far rientrare quelle giocatrici che due anni fa erano già a Pinerolo ma poi per motivi personali sono andate via come Debora Civalleri, Francesca Mellano e Angelica Armitano, poi abbiamo fatto acquisti mirati come il portiere Elisabetta Milone, Elisa Ceppari, entrambe ex Novese. Abbiamo un gruppo di 24 ragazze di cui tre del 2003 salite in Prima Squadra per meritii sportivi. L’obiettivo è quello di arrivare nelle prime quattro».

Come valuta il Pinerolo in queste prime giornate di campionato?
«La vicenda Covid non ci ha consentito di fare amichevoli, fortunatamente il girone di Coppa in cui sono coinvolte Ivrea e Alessandria sono servite ad amalgamare il gruppo. Nella prima partita contro il Genoa abbiamo mostrato esperienza rispetto a una squadra molto giovane, ma che nel giro di due-tre anni farà molto bene, contro il Torino, che ha una squadra importante, meritavamo di vincere e abbiamo giocato bene».

Che messaggio vuole dare alle sue ragazze?
«Io sono dell’idea che è fondamentale il gruppo e l’amicizia, soprattutto in ambito femminile. Non a caso dodici ragazze che due anni fa hanno fatto parte di questo gruppo hanno firmato per tentare di fare il salto che sarà difficile, ma bisogna lottare insieme».

Come sta procedendo il Pinerolo a livello giovanile?
«Abbiamo venti ragazzine nell’Under 12 e ventiquattro nell’Under 17».

Che idea si è fatto di questo girone A di Serie C?
«Secondo il livello si è alzato in maniera importante».

Che direzione sta prendendo il calcio femminile piemontese? E quello italiano?
«A parte la parentesi del Mondiale 2019 il calcio femminile sta partendo verso la luna, e il calcio femminile piemontese, nonostante non si siano iscritte Canelli, Biellese e Novese, il livello si è alzato notevolmente. Quello italiano credo ci siano delle squadre come Juventus e Fiorentina che potranno togliersi delle soddisfazioni anche in Champions».

Professionismo nel calcio femminile dal 2022: giusta la scelta?
«Penso sia la scelta giusta, ma dipende dalla visibilità».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Pinerolo FC e Maurizio Rossi per la disponibilità.

Photo Credit: Pinerolo FC

Nino Catuogno è il nuovo allenatore del Caprera

Il Caprera ha come nuovo allenatore Nino Catuogno, il quale va a sostituire il suo predecessore Vito Laudani.

A darci la notizia è il presidente biancoverde Roberto Cau: “Laudani ha dato le sue dimissioni per incompatibilità con le ragazze. Quindi abbiamo puntato su Nino Catuogno, ex giocatore del Cagliari negli anni settanta, allenatore col patentino di 2a Categoria Professionisti e ha allenato nel maschile come l’Arzachena“.

Il numero uno sardo ci ha anche dato un’altra notizia: “Vorremmo allungare e rinforzare la nostra squadra“.

Photo Credit: Caprera Calcio

Toh chi si rivede…Tavecchio vuole la poltrona del Comitato Regionale Lombardia

Chi non muore si rivede, mai detto fu più azzeccato: l’ex presidente Figc Carlo Tavecchio (sì, quello di “Opti Poba e il mangia banane” e del “Io non ho nulla contro gli omosessuali, però teneteli lontani da me. Io sono normalissimo”) è pronto a tornare in campo.

A 77 anni il presidente della Federcalcio dall’11 agosto 2014 al 20 novembre 2017 (si dimise dopo il flop mondiale) punta dritto alla poltrona del Comitato Regionale Lombardia, la più importante e ambita e attualmente occupata da Giuseppe Baretti, pronto a ricandidarsi per il terzo mandato consecutivo. Da gennaio si vota e l’attuale numero del Cr Lombardia è anche a capo dell’Area Nord della Lnd.

Per Tavecchio sarebbe un ritorno a casa infatti la sua carriera dirigenziale è iniziata proprio da lì ma al momento l’accoglienza alla notizia della sua possibile candidatura ha suscitato più di una perplessità tra gli addetti ai lavori: c’è chi non dimentica i tanti scivoloni poco diplomatici a cui è andato incontro il ragioniere, chi parla di limiti di età raggiunti e chi, semplicemente, gradirette facce nuove alla guida del Comitato regionale.

Di parere diverso, a quanto pare, Tavecchio che ha rivelato di aver ricevuto numerose richieste e sollecitazioni da persone e società che gravitano in regione e di essersi preso del tempo valutarle. Nel frattempo l’ex numero uno federale ha anche lanciato una frecciatina all’attuale governance della Lega Nazionale Dilettanti parlando di assenza di un’alleanza strategica volta a potenziare l’intera realtà dilettantistica e di mancanza di condivisione di un progetto che abbia nel marketing una presenza utile e importante.

ILARIA CHECCHI

Credit Photo: vvox.it

Roberta Isoleri, Albenga: “Peccato per lo stop, il gruppo era davvero molto carico”

L’Albenga è uno dei team ai nastri di partenza del torneo regionale d’Eccellenza ligure. La società presieduta da Claudia Fantina Colla, e seguita dai dirigenti Benedetto D’Orio e Andrea Mei sarà guidata come nello scorso campionato dal tecnico Maurizio Carle. Il capitano della squadra giallorossa è Roberta Isoleri, classe ’96 originaria di Albenga. Abbiamo raggiunto per una breve intervista il difensore da diversi anni in forza alle liguri.

Roberta quali esperienze hai maturato prima di questa stagione?
Ho iniziato a giocare a calcio dall’età di sette anni. Inizialmente ricoprivo il ruolo di portiere, ma negli anni ho giocato come difensore centrale e come terzino, mentre nelle ultime stagioni mi sono adattata spesso anche a centrocampo. All’inizio giocavo con i bambini, perché non esistevano scuole calcio femminili nei dintorni. Dopo aver girato diverse squadre, come Pietra Ligure, ASD Andora ed Alassio, ho trovato la mia dimensione all’Albenga dove da qualche anno sono il capitano”.

Nello scorso campionato con quali intenzioni eravate partite?
“La squadra in cui gioco è composta da ragazze molto giovani, tante delle quali si sono approcciate al mondo del calcio negli ultimi anni. Purtroppo lo scorso anno, per motivazioni varie, il campionato non è andato proprio come lo avevamo preparato. Prima dello stop delle attività, inoltre, sono stata costretta a saltare diverse gare per motivi extra calcistici”.

Quanto vi è mancato il campo durante la quarantena della scorsa primavera?
Indubbiamente è mancato tanto come manca di sicuro ora. Tornare sul campo dopo sette mesi è stato piacevole ma allo stesso tempo dura sul piano fisico, poiché abbiamo dovuto ricominciare da capo. Peccato che alle proprio ad un passo del campionato abbiano fermato nuovamente tutto per le cause che conosciamo tutti”.

Questo torneo come lo stavate preparando?
Eravamo molto cariche di poter ripartire e poterci allenare nuovamente insieme. L’umore era ottimo grazie anche alla società dell’Albenga, che spero sia la nostra nuova casa per gli anni a seguire. Il presidente Andrea Mei è un’ottima persona e ci ha subito fatte sentire le benvenute. Speravamo di poter ripagare i suoi sforzi e quelli della società, purtroppo il discorso è al momento da rinviare”.

Come valuti il campionato di’ Eccellenza ligure?
“Al momento in Liguria non ci sono molte squadre, spero che il movimento possa crescere ancora e dare a tutte le ragazze la possibilità di non dover fare tanti chilometri per poter fare ciò che piace. Sicuramente con l’ingresso di nuove società il livello si è leggermente alzato”.

Come sta crescendo il calcio femminile in generale nella tua regione?
“Per quanto riguarda il calcio femminile negli ultimi anni c’è stata una buona crescita e molta più visibilità. Fino a qualche anno fa il gioco del calcio era considerato uno sport prettamente maschile e ora invece la visione sì è allargata e non è più così strano vedere una ragazza giocare. Tante giovani, per fortuna, si stanno avvicinando a questo sport”.

Qual è il tuo più bel ricordo legato al mondo del calcio?
“Nel 2019 ho partecipato al Torneo delle Regioni in qualità di capitano. È stato davvero emozionante poiché siamo riuscite ad arrivare in finale, nonostante tutti ci dessero per sconfitte al primo turno”.

Mirco Balachic, coach Riccione: “Vorrei riprendere a giocare con tutti gli effettivi a disposizione”

Credit Photo: Riccione

All’indomani della sospensione del torneo di calcio femminile di Serie C facciamo il punto della situazione in casa romagnola con il mister Mirco Balacich.

“La sospensione del torneo andava effettuata almeno due settimane prima”, afferma il tecnico, “non appena si era deciso di interrompere il campionato interregionale e la serie D. Ritengo che sia stato alquanto paradossale non far scendere in campo nella stessa regione il Rimini nel maschile e far continuare a giocare il Riccione nel femminile”.

Il terzo livello si ferma, ma non la preparazione delle ragazze. “La ripresa del campionato resta un punto interrogativo, ma noi continuiamo a rispettare la nostra tabella di marcia con tre allenamenti settimanali al campo sportivo pur nella limitazione di dover sottostare ai divieti di non poter utilizzare gli spogliatoi ed evitare contatti”.

La sconfitta in terra toscana non sembra però aver toccato l’allenatore. “L’ultima gara persa ad Arezzo non la considero affatto, ben 14 delle nostre ragazze sono rimaste a casa per timore del contagio dovendo giocare in una regione che nell’arco di pochi giorni è stata poi inevitabilmente colorata da arancione a rossa”. Riccione che non è stata a guardare a questa situazione, ma ha fatto reclamo alla Federazione. “I nostri tentativi di chiedere il rinvio sono stati vani ma è indubbio che le nostre intenzioni erano quelle di evitare che le ragazze potessero incorrere nel rischio di infettarsi e trasmettere il virus”.

Assenze che non ci sono state solo nell’ultima giornata, ma che tormentano il club romagnolo da inizio stagione. “Avrei piacere di poter avere l’intera rosa a disposizione, considerato che in tutte le gare abbiamo dovuto rinunciare a 4-5 elementi, potenziali titolari della rosa; le assenze di Rodriguez, Monetini, Marcattili, Deidda e di tante altre si sono fatte sentire pur constatando che chi è sceso in campo ha sempre fatto il suo dovere dando il massimo in ogni partita”.

Alessia Rognoni, Riozzese Como: “Obiettivi? Conquistare la serie A in un campionato competitivo”

Il campionato di serie B femminile, si ferma, tra gli impegni dell’Italia e la Coppa Italia, ma mai come quest’anno è incerto per il vertice e non solo. Tra conferme e le neo promosse, davvero fare pronostici non è semplice. Alessandro Sacco per Ilnapolionline.com ha intervistato Alessia Rognoni, attaccante della Riozzese Como.

Quando è iniziata la preparazione stagionale, la squadra e il club quale obiettivo vi siete prefissato? “L’obiettivo stagionale è sicuramente la promozione, stiamo lavorando per migliorare, c’è ancora tanto da fare e il campionato è competitivo. Fino ad ora la squadra sta facendo bene, essendo anche una neo promossa, ma sappiamo che c’è ancora molto da lavorare per arrivare al tanto agognato traguardo”.

Domenica avete pareggiato a Cesena per 0-0. A fine partita vi sentite soddisfatte dal rendimento in terra romagnola? “A Cesena potevamo certamente fare di più, bisognava vincere. Non sono pienamente soddisfatta, a tratti un buon gioco, ma non una bella partita da parte nostra. Bisogna lavorare. Il mister a fine partita non era soddisfatto, avremmo potuto giocare meglio, come nelle precedenti partite. La sosta, da questo punto di vista, potrebbe darci una mano”.

Nel ruolo di attaccante quali sono da sempre i modelli ai quali ti ispiri nel maschile e nel femminile? “Premettendo che non sono un’appassionata del calcio maschile, da tifosa interista mi piace Lautaro Martinez. Nel femminile, molto brave Giacinti e Sabatino”.

Conosciamo mister Pablo Wergifker per come lavora sul campo, meno fuori dal terreno di gioco. Ce ne potresti parlare? “Il mister è sicuramente una persona sensibile e altruista. Cerca sempre di incoraggiarci e di fare il massimo per noi, sia in campo che fuori. Siamo un gruppo coeso e compatto e questo lo dobbiamo anche alle sue capacità, perciò è in gamba sotto tutti i punti di vista”.

Ora c’è la sosta di campionato, alla ripresa in casa contro il Pomigliano. Sfida interessante, tra due compagini preparate. Come la dovrete affrontare? “Useremo questa settimana di sosta per lavorare al massimo e ritornare sulla giusta strada. Con il Pomigliano sarà una partita difficile, sono sicura che ognuna darà il massimo per portare a casa i 3 punti. Sappiamo che la squadra campana è tra le più in forma del torneo, perciò dovremo disputare una grande partita per uscire con il risultato pieno”.

Photo Credit: Riozzese Como

Alessia Venturini, la stella mantovana del San Marino: “Spero nell’azzurro”

Il ritorno nella massima serie e tanta voglia di mettersi in luce per rientrare in quella Nazionale femminile che tanto seguito sta avendo in quest’ultimo periodo. Alessia Venturini, difensore classe 1993 originaria di Castellucchio, con la maglia del San Marino sta trovando spazio e soddisfazione in una serie A che la formazione del Titano si è guadagnata conducendo un campionato cadetto di vertice, che l’ha vista tenere il comando della classifica e dare vita a un bel testa a testa con la Lazio interrottosi solamente a causa della sospensione per l’emergenza sanitaria.

Alla fine è arrivata la promozione e, dopo un avvio difficile, i primi risultati sulla strada della salvezza, con la vittoria sul Florentia e i due pareggi consecutivi con Verona e Napoli nelle ultime due giornate. «San Marino è un ottimo ambiente, in cui mi trovo bene – racconta Alessia – è una società seria ed è stato bello ritrovare la serie A con loro. Questa è la mia quarta esperienza nel massimo campionato nazionale: è una bella sensazione, anche perché dall’ultima volta in cui ho giocato in serie A (nel 2015-16 col San Zaccaria, ndr) è aumentata la passione che circonda il calcio femminile, complici le imprese della Nazionale ai Mondiali e la copertura tv di Sky, che sicuramente dà un grande risalto al tutto».

Una Nazionale a cui Alessia potrebbe ancora aspirare dopo aver assaggiato l’azzurro a livello giovanile. «La maglia azzurra è un’emozione unica e ho avuto l’onore di vestirla in Under 17 e 19 – prosegue l’ex giocatrice di Fortitudo Mozzecane e Real Bardolino – la Nazionale maggiore resta un sogno, ma chissà. Mai dire mai». Intanto c’è una salvezza da inseguire in questa stagione resa così anomala dalla pandemia.

«Giocare senza pubblico è strano – racconta – siamo costantemente sottoposte a controlli, con due tamponi a settimana e non posso nemmeno tornare a casa una volta al mese come facevo prima perché, giustamente, la società scoraggia gli spostamenti per il rischio contagio. Ma l’altro lato della medaglia è che siamo fortunate a poterci allenare e a giocare in questo periodo. Sono tanti i giocatori e le giocatrici di altri campionati costretti a stare fermi e non dev’essere per niente facile».

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

“Le Granatine si raccontano”: intervista a Linda Gavagni

Come hai vissuto questo lungo periodo di stop, dettato prima dall’emergenza Covid e poi dalla squalifica?

Inizialmente, quando la situazione sanitaria non era ancora dura, riuscivo ad allenarmi all’aperto andando a correre.

Il pensiero era quello di una situazione complessa ma passeggera, speravamo di poter ripartire al più presto. Ma non è stato così, dato l’aggravarsi del momento generale.

Mi sono chiusa in casa come tutti noi, cercando di allenarmi, ma è stata dura senza pallone.

L’impossibilità di giocarci la vittoria del campionato sul campo ci ha un po’ demoralizzato.

Una volta ripartite è arrivata la squalifica: non è stata una sorpresa. Non mi aspettavo tuttavia sei mesi: questo inizialmente mi ha molto scoraggiato. Vengo da molti infortuni, il timore era di non poter giocare nemmeno quest’anno. Ho continuato comunque ad allenarmi, fiduciosa dell’intervento degli avvocati per la riduzione dei tempi. Alla fine è andata bene.

Come è stato il rientro in campo?

Ero preoccupata di non essere all’altezza della nuova categoria, soprattutto dal punto di vista fisico. Ma la voglia di ricominciare a giocare ha prevalso su ogni timore: sono contenta, non solo per me, ma anche di poter dare di nuovo una mano alla squadra.

Abbiamo bisogno di un po’ di tempo, ma sono certa che con impegno e duro lavoro, i risultati arriveranno. La volontà non manca.

Quanto tempo pensi ti serva per recuperare al massimo la forma?

Non lo so, sicuramente ancora qualche partita. Nelle prossime settimane ci aspettano diverse sfide, anche infrasettimanali: questo potrebbe aiutarmi ad accorciare i tempi di  recupero.

Adattarsi al ritmo della serie B non è semplice, l’allenamento è fondamentale, ma serve anche giocare. Domenica nella partita contro il Ravenna, ho avuto modo di vedere come questo campionato richieda prontezza fisica e di pensiero; qualità che vanno allenate con il tempo. Sono fiduciosa.

Intervista realizzata da Valentina Ulivieri

Credit Photo: Pagina Facebook US Città di Pontedera CF

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