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Futuro del Calcio Femminile: nuove norme e via al professionismo nel 2022. Scudetto alla Juventus, Serie B a 14

Il Consiglio Federale nella seduta odierna ha definito le graduatorie delle competizioni nazionali femminili, assegnando il titolo di Campione d’Italia alla Juventus, ed una serie di norme per la prossima stagione, tra le quali l’allargamento della Serie B a 14 squadre, indicando inoltre il via al professionismo per la Serie A dal 2022. Tra le altre decisioni, approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2019.

Il presidente Gabriele Gravina ha aperto i lavori alle ore 11.30 con i consiglieri: Dal Pino, Marotta e Lotito per la Lega di A; Balata per la Lega B; Ghirelli, Baumgartner e Lo Monaco per la Lega Pro; Sibilia, Acciardi, Baretti, Frascà, Franchi e Montemurro per la Lega Nazionale Dilettanti; Tommasi, Calcagno, Gama e Zambrotta per gli atleti; Beretta e Giatras per i tecnici; il presidente dell’AIA Nicchi; il presidente del Settore Giovanile e Scolastico Tisci; il presidente del Settore Tecnico Albertini; il segretario generale Brunelli; la presidente della Divisione Calcio Femminile Mantovani; vice presidente UEFA Uva; il membro UEFA nel Consiglio della FIFA Christillin; presidente ECA e membro Comitato Esecutivo della UEFA Agnelli. Invitato, in qualità di uditore, il presidente dell’AIAC Ulivieri. Tutti i consiglieri si sono collegati in conference call, fatta eccezione per Gravina, Lotito, Ghirelli, Sibilia e Tommasi presenti in sede.

Il presidente federale ha aperto la riunione riservando un momento di raccoglimento per la morte di due campioni del calcio italiano come Mario Corso e Pierino Prati e per la tragica scomparsa della giovane promessa della Riozzese (squadra che milita nella Serie B femminile) Arianna Varone. Gravina ha aggiornato il Consiglio in merito alle ispezioni condotte dal pool della Procura Federale nei ritiri delle società professionistiche per verificare la corretta attuazione del protocollo sanitario-organizzativo.

Campionati Serie A e Serie B femminili e strategie di sviluppo prossime stagioni sportive
Il Consiglio Federale, stabilita la classifica finale attraverso il coefficiente correttivo adottato nella scorsa riunione, ha deciso di assegnare il titolo di Campione d’Italia della Serie A femminile alla Juventus in virtù della posizione in classifica maturata al momento della sospensione definitiva del campionato. Mentre accedono alle competizioni internazionali sempre la Juventus e la Fiorentina e retrocedono le società Tavagnacco e Orobica. Sono invece promosse in Serie A Napoli e San Marino e retrocedono in Serie C Novese e Perugia.

Introducendo il tema dello sviluppo del calcio femminile italiano, il presidente Gravina ha proposto, e il Consiglio ha condiviso all’unanimità, l’avviamento di un progetto graduale teso al riconoscimento del professionismo, a partire dalla stagione 2022/2023. Questa prospettiva, infatti, è stata ritenuta la migliore per formalizzare un passaggio divenuto ormai improcrastinabile sul tema della pari dignità, garantendo al tempo stesso un periodo adeguato per preparare il sistema, in attesa dei decreti attuativi anche su questo argomento che sta preparando il Ministro per lo Sport Spadafora nell’ambito della discussione della legge delega di riforma.

Il Consiglio, inoltre, ha approvato il nuovo sistema delle Licenze per il femminile ed ha provveduto a stabilire date e format per la nuova stagione sportiva: la data di avvio del campionato 2020/2021 al 22 agosto, anche per andare incontro alle esigenze della Nazionale impegnata a settembre nelle gare di qualificazione all’Europeo in programma nel 2022. La Serie B, che da quest’anno sarà a 14 squadre per consentire ad ogni girone di C di promuovere una squadra, inizierà il prossimo 13 settembre con due promozioni in A e quattro retrocessioni in C. Si allarga anche la formula della Coppa Italia con 26 partecipanti totali. Per la Supercoppa si è preferito, tenuto conto della sospensione definitiva del campionato, di varare una formula a 4 con le prime classificate del 2019/20. Per il campionato Primavera ci saranno invece novità a partire dal 2021/22 con l’istituzione di due livelli di competizione: Primavera 1 e Primavera 2 con promozioni e retrocessioni tra i due tornei.

“La decisione presa dal Consiglio Federale è ispirata da un forte senso di responsabilità accompagnato da una certa lungimiranza – ha sottolineato il presidente Gravina dopo la votazione – scriveremo tutti insieme il progetto per rendere sostenibile il percorso tracciato oggi, per aumentare la competitività del calcio femminile di vertice ma anche facendo crescere inevitabilmente la base”.

Approvazione del Bilancio Consuntivo 2019
Il Consiglio ha approvato all’unanimità il Bilancio Consuntivo 2019, illustrato nel dettaglio dal Segretario Generale Marco Brunelli, che presenta un risultato positivo di esercizio pari a 1,8 milioni di euro.

L’attività di controllo effettuata dalla Federazione e lo sviluppo di una politica di valorizzazione delle potenzialità commerciali della FIGC, hanno permesso di raggiungere, anche per l’esercizio in esame, ottimi risultati.

Il Valore della Produzione si attesta a 174 milioni di euro ed è legato, in via prevalente, alla valorizzazione dei proventi collegati all’organizzazione in Italia del Campionato Europeo U21, agli eventi disputati dalla Nazionale A maschile, alla valorizzazione dei diritti televisivi, nonché al finanziamento dei progetti legati alle risorse rivenienti dalla Mutualità generale di sistema (ex art. 22.3 decreto legge 22 ottobre 2016 convertito in legge n. 225 del 1° dicembre 2016.
Gli impatti dell’attività internazionale, che nel 2019 ha visto impegnate le diverse Squadre Nazionali in 156 eventi internazionali, hanno manifestato i loro effetti anche per quanto riguarda i Costi di Produzione.

In particolare, il Bilancio 2019 presenta un valore pari a 163,2 milioni di euro con Costi per l’Attività Sportiva pari a 115,3 milioni di euro, Costi di funzionamento pari a 36,6 milioni di euro, determinando il valore del Margine Operativo Lordo (MOL) in 22 milioni di euro.
Il Risultato Operativo e il Risultato Ante Imposte sono pari a 10,8 milioni di euro.
In considerazione delle imposte di periodo pari a 9,2 milioni di euro, il Risultato di Esercizio 2019 è pari a 1,8 milioni di euro.
Dal punto di vista patrimoniale, si evidenzia un Patrimonio netto in crescita, che si attesta a 55 milioni di euro, con un incremento dell’Attivo circolante di circa 6 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018.

Modifiche regolamentari
Su indicazione della FIFA, in via transitoria per la stagione 2020/2021, è consentito il tesseramento di un calciatore per 3 club diversi in una sola stagione e al contempo la possibilità di giocare per tutte queste squadre.
Su richiesta della LND è stato modificato l’art. 94 ter delle NOIF con la possibilità per le società di Serie D di stipulare un accordo con gli allenatori anche di durata pluriennale, fino ad un massimo di 3 stagioni sportive.

Nomine di competenza
A seguito delle dimissioni del dott. Longhi, il Consiglio ha nominato presidente della Covisoc il dott. Paolo Boccardelli (professore ordinario di economia e gestione delle imprese all’Università LUISS). È stata poi integrata la composizione della Commissione Antidoping con Luca Gnagnarella e Luca Marchetti. Su proposta del presidente Gravina, il Consiglio ha deciso di allineare alla naturale scadenza del quadriennio federale il rinnovo delle cariche di giustizia federale, approvando la deroga al 30 giugno 2021 in luogo del 30 agosto 2020.

Rapporti FIGC e Organismi Sportivi
Al fine di approfondire al meglio competenze e profili di allineamento tra FIGC, Governo, Sport e Salute e CONI, il Consiglio ha dato delega al presidente federale per istituire, sentiti i vice presidenti, un gruppo di lavoro di esperti.

Varie ed eventuali
Su proposta del Presidente della Lega di Serie A Dal Pino, valutate le condizioni in atto, il Presidente Gravina ha condiviso con il Consiglio la decisione di non esercitare la delega sulla definizione delle formule dei play off e play out prima della ripartenza dei campionati di Serie A e B.

Credit Photo: Andrea Amato

Teresa Fracas, Sassuolo Women: “Allenarsi con Sabatino è stato bello e costruttivo, spero che il calcio femminile possa essere considerato come quello maschile”

Teresa Fracas, giovane promessa del Sassuolo Women ed assistita della MaPa Sports Agency, è intervenuta ai nostri microfoni in esclusiva parlando dei suoi inizi al Ligorna, dell’amore a prima vista con il progetto neroverde e del ruolo di “allieva” di Daniele Sabatino.

Ciao Teresa, chi ti ha avvicinato al mondo del calcio?
“Ciao, al mondo del calcio mi ha avvicinato principalmente mio zio Sandro. Andavo sempre a vedere gli allenamenti dei miei due cugini (Riccardo e Matteo) , un giorno mi hanno proposto di entrare in campo a provare e da quel momento mi sono innamorata del calcio e da lì ho iniziato a giocare.”

La tua carriera inizia al Ligorna, squadra con la quale hai vinto il campionato Juniores, che ricordi hai di quella esperienza?
“Mi ricordo che ero incredula ed è un’esperienza che mi ha segnato parecchio perché erano le prime soddisfazioni che arrivavano. È stato fantastico quell’anno poiché abbiamo raggiunto traguardi che neanche noi ci aspettavamo di raggiungere, ma grazie alla grinta e alla passione siamo riuscite ad ottenere ciò che volevamo. Abbiamo vinto il campionato, la coppa Liguria e infine abbiamo conquistato il titolo di campionesse d’Italia, meglio di così non poteva andarci.

Indossare la maglia azzurra della Nazionale è un po’ il sogno di tutte le calciatrici e i calciatori, che emozioni provoca rappresentare il proprio Paese?
“Quella della Nazionale è stata un esperienza indescrivibile perché si ha delle responsabilità addosso, come quella di rappresentare al meglio il tuo Paese e dimostrare alle altre squadre il vero valore della tua Nazione.  Indossare la maglietta della Nazionale è stato bellissimo ma allo stesso tempo impegnativo perché i margini di errore sono veramente ridotti e bisogna fare molti sacrifici, ma credo che ogni ragazza sarebbe disposta a farli per poter indossare almeno una volta la maglia azzurra.”

La scorsa stagione sei passata dal Genoa Women al Sassuolo di mister Piovani, cosa ti ha convinto ad accettare il progetto neroverde?
“il Sassuolo mi ha convinto fin da subito a sposare il progetto neroverde dandomi la possibilità di allenarmi con giocatrici importanti come Sabatino ma soprattutto mi ha dato la possibilità di essere allenata da Mister Piovani che mi ha fatto crescere molto. Inoltre ho scelto il Sassuolo perchè volevo fare un’esperienza lontano da casa per poter crescere sia a livello personale sia a livello calcistico e questa società mi ha permesso di farlo. Sono molto felice della scelta fatta e ringrazio il Sassuolo per avermi dato la possibilità di essere una loro atleta.”

Proprio con il Sassuolo avete disputato una stagione al di sopra delle aspettative dando prova del proprio tasso tecnico. Quali sono le tue considerazioni sulla stagione?
“Siamo cresciute molto, soprattutto a livello tecnico/tattico e credo che i risultati si siano visti in campo. Essendo una squadra nuova e giovane inizialmente abbiamo avuto un po’ di difficoltà, ma con il tempo siamo riuscite a migliorare giorno per giorno raggiungendo soddisfazioni ma soprattutto risultati importanti che ci hanno permesso di dimostrare ciò che sappiamo fare.”

Stagione che purtroppo è stata interrotta in un momento di grazia per voi, secondo te è stata la decisione giusta quella di bloccare il campionato?
“Parlando a livello calcistico credo che per qualsiasi calciatrice la scelta di terminare il campionato abbia dispiaciuto molto perché la voglia di tornare in campo era tanta. Sicuramente continuare il campionato ci avrebbe permesso di dimostrare ancora tanto. Parlando invece a livello sanitario credo sia stata una scelta giusta perchè comunque c’era e c’è in ballo la salute di ogni singola calciatrice. E penso che la salute venga prima di qualsiasi altra cosa.”

Com’è avere una leggenda del nostro calcio come Daniela Sabatino che ti fa da “chioccia”?
“Credo che Daniela quest’anno mi abbia insegnato molto. Durante gli allenamenti mi correggeva sempre dandomi consigli su come migliorare e questo è stato molto importante e mi ha permesso di crescere. Potermi allenare con lei che ha recentemente disputato un mondiale e ha esperienze alle spalle di un certo valore è stato molto bello ma soprattutto costruttivo avendomi anche aiutata a superare i miei limiti incitandomi a fare sempre meglio.”

Immaginando un ipotetico scenario; Teresa Fracas nuovo Ministro dello Sport, quale sarebbe la tua prima riforma per questo sport?
“La mia riforma per questo sport sarebbe quella di rendere uguale il calcio maschile al calcio femminile. Purtroppo in Italia non è ancora così, ma il nostro movimento sta piano piano crescendo quindi spero che in un futuro riusciremo ad arrivare allo stesso livello dei maschi. Ma soprattutto quello che vorrei è che il calcio femminile diventasse una vera e propria professione permettendo alle atlete di dedicarsi a 360 gradi ad esso.”

Concludendo, quali sono i tuoi obiettivi futuri?
“I miei obbiettivi futuri sono quelli di poter migliorare sempre di più e un giorno di riuscire ad arrivare in nazionale maggiore.”

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Teresa Fracas ed il Sassuolo Women per la sua disponibilità.

Nani Gutiérrez alla base del nuovo progetto del Málaga Femenino

Nani Gutierrez Malaga

Il Málaga, club storico del calcio spagnolo, dà vita a un nuovo progetto.

La storia

Anzitutto occorre ricordare che l’Atlético Málaga nel 1998 vinse addirittura la Liga, la Coppa della Reina e la Supercoppa di Spagna. Si tratta del primo club di calcio femminile fondato in Andalusia nel 1991 e dalla lunga storia. Nel 2006 viene assorbito dal Malaga CF. Attualmente milita in Primera División della RFEF.

Il futuro

La nuova allenatrice è Nati Gutiérrez e subito dopo la nomina ecco la conferma di quattro calciatrici Clo, Buceta, Ruth e Farfán che giocheranno con la maglia biancoazzurra anche nella prossima stagione. Sia Clo che Buceta sono molto importanti per il progetto del Málaga e felici di proseguire nella bella città andalusa.
Ruth Acedo e María Farfán sono tra le veterane del club dato che per entrambe la prossima sarà l’ottava stagione con la maglia del Málaga. Anche la gestione della società è apprezzata dalle calciatrici sotto la guida di Manolo Gaspar, il direttore sportivo e l’ad José María Muñoz.
L’allenatrice Nani Gutiérrez è stata la prima malagueña ad avere ottenuto il titolo di UEFA.PRO nel 2018, coordinatrice della scuola MCF femminile e vice-allenatrice l’anno scorso. L’idea della società è malaguenizzare la squadra, un club storico che ha bisogno del giusto entusiasmo e della capacità tecnica di Nani Gutiérrez per risalire verso la Primera Iberdrola.

Immagine: Carlos Cariño – As

Deborah Salvatori Rinaldi,Milan Femminile: “L’operazione è andata bene, torno presto!”

La giocatrice rossonera Deborah Salvatori Rinaldi, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per la rimozione di una sintesi inserita a seguito di una frattura al perone sinistro subìta nel 2018. L’attaccante rossonera ora dovrà osservare circa 30 giorni di riposo ,ma scalpita gia’ per rientrare come traspare dal proprio post  Instagram.

deborahsalvatoririnaldi

“Si è conclusa “questa storia” ‼️
Una storia iniziata due anni fa con un rumore indimenticabile, la storia di una grande ferita, quella di “Frankenstein”, di placca, viti, denti stretti e…resilienza.
Avevo qualcosa in più che però era qualcosa in meno. Strano. Ma fateci caso, a volte capita.
Eppure ho lottato alla grande con sto perone di ferro e “sta storia”. Tutti i giorni.
Ho dato tutto quello che avevo e che potevo…non mi bastava più!
Quindi via. Ho Tolto tutto.
L’operazione è andata bene.
Ringrazio il mio club @acmilan per avermi messo in ottime mani!
Torno presto!
Ps. I punti sono 22” ☀️👌🏻 #questastoria #acmilan #frankenstein #pazienza #soccerlife #soul #spustotev #dsr22 #milano #oysho #nevergiveup #followtherossonere #blackpearl #kintsugi #tuttappost

Credit Photo:Pagina Instagram Deborah Salvatori Rinaldi

Martina Piemonte: “La pandemia ha rallentato un settore in crescita come il nostro”

Martina Piemonte, ex giocatrice di Roma e Betis Siviglia, ha rilasciato un’interessante intervista al quotidiano sportivo Tuttosport parlando della sua esperienza in Spagna e del suo progetto ideale per un ritorno in campo.

L’attaccante italiana inizia parlando della sua esperienza spagnola: “Nel Betis mi sono trovata splendidamente. È stata un’esperienza formativa molto importante ma adesso ho deciso di tornare a casa, in Italia. Intanto voglio studiare, voglio iniziare Scienze Motorie. Per questo voglio tornare in Italia in pianta stabile”

“Finora avendo cambiato squadra ogni anno non sono riuscita a trovare la necessaria continuità” continua Piemonte. “Di solito alla prima stagione c’è una fase di adattamento poi la seconda è quella dell’esplosione. Non ho potuto dimostrare il mio potenziale perché non sono mai stata al cento per cento. Sto diventando matta perché ho voglia di giocare, a 22 anni è il momento di fare il salto di qualità”

Martina spiega poi il progetto che farebbe al caso suo per un ritorno in campo: “Cerco la continuità in campo, un progetto a lungo termine, la possibilità di mettermi in gioco. Vorrei una squadra che crede in me.”

Proprio con il Consiglio Federale di oggi si prenderà una decisione riguardo l’assegnazione dello scudetto alla Juventus: “Scudetto alla Juve? Fosse capitato a me e non ci avessero assegnato lo scudetto avrei capito il dispiacere. Quando dimostri di essere la squadre migliore è normale essere ricompensati. I punti non mentono e loro onestamente avevano un vantaggio che non sarebbe stato colmabile. Dovessero assegnare il titolo alla Juve lo troverei giusto”

La capitale è rimasta nel cuore della giocatrice: “Un ritorno a Roma? Si, perché una persona tornerebbe sempre in un posto deve è stata bene e io a Roma mi sentivo come a casa. Non posso negare che tornare lì sarebbe bello”

“Onestamente non mi è dispiaciuto non partecipare ai Mondiali” dice Martina. “La speranza di giocare in Nazionale è sempre l’ultima a morire ma a 22 anni sono perfettamente consapevole di quanto io debba migliorare e lavorare sui miei punti deboli per raggiungere certi livelli. Se continuerò a crescere magari prima o poi riuscirò ad entrare nelle scelte del ct”

Conclude poi sostenendo la causa delle tutele per lei e per le sue colleghe: “Sono stata all’estero nell’ultimo anno ma so bene che in Italia si sta combattendo tanto e vogliamo i nostri diritti come gli uomini. Le società stanno investendo di più e credo che le cose miglioreranno, non è giusto vivere nell’oblio questa è la nostra vita e deve diventare il nostro lavoro. La pandemia ha rallentato un settore in crescita come il nostro”

Credit Photo: Instagram Martina Piemonte

Venticinque anni fa, la Norvegia vinceva la FIFA Women’s World Cup

Venticinque anni fa, la Norvegia era in cima al mondo. Era diventata solo la seconda squadra a vincere la FIFA Women’s World Cup™ e, a distanza di un quarto di secolo, sono rimasti solo una delle quattro che l’hanno fatto (USA, Germania e Giappone).

Tra il 1987 e il 2000, sono state incoronate due volte campionesse d’Europa, hanno vinto l’oro olimpico e raggiunto due finali di FIFA Women’s World Cup™. Ma il momento culminante della Norvegia è arrivato in un piovoso pomeriggio di giugno a Solna, in Svezia, quando hanno sconfitto le avversarie della Germania per assicurarsi il premio più ambito.

“È stato senza dubbio il momento più bello della mia carriera”, ha dichiarato Hege Riise, star player e capocannoniere del torneo. “Vincere le Olimpiadi è stato meraviglioso, ma il flusso del torneo non è stato lo stesso. Quella FIFA Women’s World Cup™ ’95 è stata la mia migliore esperienza”.

Quell’esperienza è stata ancora più dolce per Riise poiché, quattro anni prima, aveva vissuto l’altro lato della finale del Mondiale, perdendo 2-1 contro gli USA nel Mondiale tenutosi in Cina. Riise era molto giovane nel 1991, ma quattro anni dopo arrivò in Svezia come una delle giocatrici più ammirate e affermate del calcio. In effetti, è tornata a casa dopo la finale non solo con la medaglia da vincitrice, ma conquistando il premio di miglior giocatrice del torneo, il Golden Boot.

“Quella palla d’oro è qualcosa di cui sono ancora così orgogliosa”, ha detto. “Ho vissuto un torneo fantastico, e mi sono goduta ogni minuto in cui ero lì. Ero così in forma; Mi sembrava che nulla potesse fermarmi. Penso che la maggior parte della squadra si sia sentita così nel ’95. Avevamo lo stesso allenatore del ’91 (Anche Pellerud), la maggior parte degli stesse giocatrici e avevamo sviluppato un modo di allenamento – davvero intenso – che significava che eravamo nella migliore forma della nostra carriera, sentendoci praticamente inarrestabili, al momento quando il Mondiale è arrivato”.

La fase a gironi aveva visto lo scontro con Canada, Inghilterra e Nigeria, dove le Norvegesi erano andate in rete 17 volte. Successivamente la vittoria contro la Danimarca nei quarti. Infine, la semifinale vista come rivincita della finale del 1991: gli Stati Uniti.
In finale invece c’era una Germania che, appena tre mesi prima, aveva vinto il suo terzo UEFA Women’s EURO consecutivo. Nelle due precedenti finali continentali, avevano battuto le norvegesi con un punteggio complessivo di 7-2.

Ma tra una pioggia costante a Solna, è stata Riise a trovare la scintilla dell’ispirazione necessaria, segnando uno dei più famosi gol della FIFA Women’s World Cup: “Alcuni momenti che non puoi dimenticare e il gol nella finale è uno di questi per me”, ha detto, sorridendo la marcatrice.

Tre minuti dopo, Marianne Pettersen realizzò il 2-0.
“Anche se eravamo così chiaramente in vantaggio, sapevamo che erano tedesche, e che non si arrendevano mai. Quindi non ci siamo rilassate fino al fischio finale, ha detto. “Quindi abbiamo davvero fatto una festa. Avevamo anche due aerei militari che volavano a fianco del nostro per darci una scorta speciale per tornare in Norvegia, dove c’era una grande festa all’aeroporto”.

I festeggiamenti erano stati faticosamente guadagnati ed erano ben meritati. Come riflette la compagna di squadra Aarones: “Non capita spesso che la Norvegia vinca una Coppa del Mondo”.

Credit Photo: https://www.fifa.com/

Maria Luisa Filangeri, Sassuolo Women: “La professionalità di questa realtà e mister Piovani mi hanno convinto ad accettare l’offerta del Sassuolo”

Maria Luisa Filangeri, centrale del Sassuolo ed uno dei talenti più promettenti del nostro calcio, ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni delle emozioni della maglia azzurra, dell’importanza dei social per una giocatrice e della stagione appena conclusa con la maglia neroverde.

Molte giocatrici hanno avuto alle loro spalle qualcuno che le hanno sempre supportate ed incoraggiate nell’intraprendere questa squadra. Tu devi dire grazie a qualcuno per dove sei arrivata oggi?
“Sicuramente, devo ringraziare i miei genitori per dove sono arrivata oggi. Anche se all’inizio  erano un po’ titubanti sul farmi intraprendere questo sport, poi sono sempre stati presenti, non hanno mai saltato una mia partita in casa e mi hanno seguita fino a quando è stato possibile. Hanno sempre creduto in me e mi hanno permesso di inseguire il mio sogno e di fare quello che volevo, anche se questo ha portato ad allontanarmi da casa. Per queste ragioni mi sento di doverli ringraziare.”

Nel corso della tua giovanissima carriera hai anche avuto la possibilità e l’onore di indossare la maglia azzurra. Quali emozioni provoca indossare quella maglia?
“Indossare la maglia azzurra è sempre un’emozione indescrivibile. Entrare in campo con quella maglia, cantare l’inno italiano e giocare per l’Italia è una grandissima soddisfazione ma è anche una grande responsabilità.”

Rimanendo in tema Nazionale, gli Europei sono stati spostati al 2022 ritagliandosi una propria finestra nel calendario calcistico. Credi che faccia bene al movimento avere ancora 2 anni a disposizione per prepararsi al meglio per la competizione? E tu punti eventualmente ad una chiamata dalla ct Bertolini?
“In questi ultimi anni il nostro movimento e di conseguenza anche la nostra nazionale sono cresciuti tantissimo. Come abbiamo potuto vedere la scorsa estate al mondiale, l’Italia ha dimostrato di poter competere con alcune delle migliori squadre come il Brasile e l’Australia, ma anche con la stessa Olanda che ci ha eliminato. Dunque, sono fiduciosa e penso che questi due anni verranno sfruttati al meglio per poter arrivare pronte agli Europei. Per quanto quanto riguarda me, sarei sicuramente contenta di un’eventuale chiamata, ma so che devo lavorare tanto e che la strada è ancora lunga.”

Passando al Sassuolo, arrivando alla società neroverde hai fatto fare il salto di qualità al reparto difensivo ed a livello di squadra siete passati da sorpresa del campionato a certezza assoluta. Quali sono le tue considerazioni sia personali che di squadra sulla stagione in corso?
“Siamo una squadra nuova, formata da tante ragazze giovani e questo all’inizio non ci ha permesso di ottenere i risultati che speravamo. Abbiamo lavorato duro durante tutti gli allenamenti e dopo le prime partite siamo riuscite a dimostrare il nostro reale potenziale. Perció penso che il nostro sia stato un un percorso positivo, costruttivo e di continua crescita collettiva e individuale. A livello personale, sono molto soddisfatta perché grazie al mister e alle mie compagne penso di essere migliorata tanto soprattutto sotto l’aspetto tattico.”

Il progetto del club reggiano è uno dei più intriganti del panorama italiano. Cosa ti ha convinto di più del programma del presidente Vignotto ad accettare questa nuova sfida?
“La scorsa estate sono stata molto contenta di essere stata contattata da un club come il Sassuolo. Il direttore mi ha illustrato chiaramente il progetto per la stagione corrente, ma soprattutto mi ha parlato di quella che è l’idea di calcio della società. Penso che proprio la professionalità di questa realtà, il mister Piovani e il gruppo formato prevalentemente da giovani sono le ragioni per cui ho deciso di venire a Sassuolo e di accettare questa sfida.”

Dagli addetti ai lavori sei considerata come uno dei migliori talenti del campionato italiano. Senti questa pressione sulle spalle?
“Penso che nel nostro campionato ci siano molte ragazze forti e con tante potenzialità. Personalmente non sento alcuna pressione addosso, cerco sempre di ascoltare i consigli che mi vengono dati e di lavorare sempre al massimo.”

La scuola italiana dei difensori centrali è sempre stata una delle più solide al mondo. Ti ispiri a qualche idolo calcistico nel tuo stile di gioco, sia del femminile che del maschile?
“In realtà adesso non ho un vero e proprio giocatore a cui mi ispiro. Qualche anno fa seguivo molto Thiago Silva, mi piaceva  il suo modo di giocare e rimanevo spesso impressionata dai suoi interventi con cui era in grado di recuperare anche situazioni irrimediabili.”

Al giorno d’oggi i social network sono molto importanti nella vita delle persone. Quanto conta il restare attivi nei social per una calciatrice?
“Avere un profilo attivo su Instagram o su Facebook comporta avere maggiore visibilità e anche una maggiore probabilità di trovare uno sponsor. Forse sono questi gli unici motivi per cui essere più presente sui social puó essere importante per una calciatrice. Ma per quanto mi riguarda si puó tranquillamente vivere senza.”

Concludendo, quali sono i tuoi obiettivi futuri a livello calcistico?
“In genere non mi pongo mai obiettivi a lungo termine, quindi non penso a cosa mi potrebbe riservare il futuro, ma piuttosto mi pongo dei piccoli obiettivi “stagionali”. Sono sicura che la cosa che voglio di più in assoluto è crescere. Voglio imparare sempre qualcosa di nuovo da ogni allenamento, da ogni sconfitta e da ogni vittoria perché penso che solo facendo esperienza si possa migliorare e diventare una calciatrice completa.”

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Maria Luisa Filangeri ed il Sassuolo Women per la disponibilità.

Credit Photo: Arnaldo Cavallotti

 

NWSL Challenge Cup 2020: chi mancherà al torneo

Megan Rapinoe (OL Reign), Carli Lloyd, Mal Pugh (Sky Blue FC), Alex Morgan, Ashlyn Harris, Ali Krieger, Emily Sonnett (Orlando Pride), Christen Press (Utah Royals), Tobin Heath (Portland Thorns) sono alcuni dei nomi delle calciatrici che hanno deciso di non prendere parte alla NWSL Challenge Cup 2020 a causa della pandemia che sta colpendo il mondo, alto rischio di infortuni o per altre motivazioni di tipo personale.

La NWSL sarà la prima lega sportiva professionistica a tornare all’azione in America dopo l’arresto del coronavirus con la NWSL Challenge Cup 2020 in Utah, il 27 giugno. Saranno solo 8 i club in gara, dopo il ritiro dell’Orlando Pride dalla competizione.

Morgan è recentemente diventata mamma, di conseguenza la sua assenza era più che prevista. Dopo l’annuncio del ritiro del Pride, anche Ashlyn Harris, Ali Krieger, Emily Sonnett e il resto della rosa saranno solo spettatrici a casa del torneo.

L’assenza di Rapinoe, una scelta personale, è stata confermata nei commenti fatti qualche settimana fa dall’allenatore di OL Reign Farid Benstiti ai media francesi e indirizzati dal club al momento del rilascio del suo elenco della rosa.

L’assenza di Lloyd, nel frattempo, è stata confermata da Sky Blue FC domenica, con un lieve infortunio al ginocchio che le impedisce di competere, mentre la sua compagna di squadra, Pugh, per un infortunio all’anca.

“È profondamente doloroso non poter giocare lo sport che amo e guardare gli effetti più ampi della pandemia globale sulla nostra lega, sport e mondo”, ha dichiarato Press. “Purtroppo, data l’incertezza creata da COVID-19, devo scegliere di non partecipare a questo torneo. So quanto sono fortunata ad essere in grado di fare questa scelta. Ho un enorme rispetto e gratitudine per coloro che non hanno il lusso di scegliere questo al lavoro, compresi i nostri primi soccorritori altruisti ed eroici. Non vedo l’ora di supportare le mie compagne di squadra durante il torneo nello Utah”.

Per lo Utah, oltre a Press, anche il portiere francese Sarah Bouhaddi e la centrocampista Dzsenifer Marozsan, hanno dovuto riassegnare entrambi gli accordi a lungo termine lunedì.

Nonostante ciò, Washington Spirit, North Carolina Courage, Chicago Red Stars e Houston Dash hanno piena partecipazione.

Delle vincitrici di FIFA Women’s World Cup France 2019, invece saranno presenti alla Challenge Cup 2020:
Crystal Dunn, Abby Dahlkemper, Jessica McDonald, Sam Mewis (NC Courage); Rose Lavelle (Washington Spirit); Kelley O’Hara (Utah Royals); Becky Sauerbrunn, Lindsey Horan, Adrianna Franch (Portland Thorns); Julie Ertz, Alyssa Naeher, Tierna Davidson, Morgan Brian (Chicago Red Stars); Allie Long (OL Reign). La decisione della stampa è stata segnalata all’inizio di questo mese dal Salt Lake Tribune e confermata martedì dal club ospitante del torneo Utah Royals FC, che entra nel torneo a corto di attacco in considerazione della sua assenza.

Credit Photo: Pagina Facebook di Christen Press

Martina Rosucci, Juventus Women: “I miei obiettivi sono quelli della Juve: migliorarsi ogni anno”

Ai microfoni di Juventus TV, Martina Rosucci ha rilasciato un’intervista. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.

QUARANTENA
«L’ho vissuta come chiunque, a casa. In realtà è stato un momento di unione, perché tutti gli italiani erano in queste condizioni. Ciò non ti fa sentire solo ma parte di una cosa grande. L’ho passata allenandomi, cantando dal balcone, e ho avuto dei momenti con mio fratello gemello dopo tanto tempo»

ALLENAMENTI
«Grazie alla Juventus siamo tornate quasi subito in campo, ovviamente rispettando tutti i protocolli. È stato un privilegio per noi: l’emozione è stata tanta, aspettavamo da tempo questo momento. Il gruppo mancava, è stata una fortuna. Ringraziamo la Juve per questo privilegio di allenarci».

STAGIONE 
«È stata ottima, non dico eccellente perché si può fare sempre di più. Non abbiamo perso una partita, abbiamo avuto miglior attacco e miglior difesa. Abbiamo fatto molto bene fino a quando abbiamo giocato. Ci è dispiaciuto non finire sul campo una stagione che era iniziata e continuata bene»

OBIETTIVI 
«I miei obiettivi sono quelli della Juve: migliorarsi ogni anno. Sono ambiziosa come questo club, punto sempre a migliorarmi. Nel frattempo spero che i nostri tifosi non si siano dimenticati di noi».

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

Viviane Asseyi vicina al Bayern Monaco

Secondo le voci raccolte dalla nostra Redazione, Viviane Asseyi, attaccante del Bordeaux e della Nazionale framcese, starebbe per firmare con il Bayern Monaco.

La francese ha già rescisso il contratto con le Girondins aprendo un’autostrada per una nuova esperienza. Il Bayern Monaco sembra in pole ed andrebbe ad assicurarsi una giocatrice di spessore internazionale che potrebbe rappresentare un ottima pedina per la fase offensiva delle bavaresi. Nell’ultima stagione, ha contribuito in maniera sostanziosa alla cavalcata al terzo posto con il Bordeaux con 12 reti messe segno classificandosi al terzo posto della classifica delle marcatrici del campionato francese.

Cresciuta nelle giovanili del Montpellier, a soli 15 anni viene mandata in prestito al Rouen impressionando tutti segnando 23 gol in 25 presenze. Dopo la strepitosa esperienza in Normandia, ritorna alla casa madre dove resterà per sei stagioni risultando fondamentale per l’attacco delle arancioblu. Il blu rimane nella sua carriera ma con il bianco affianco; passa all’Olympique Marsiglia dove non brillerà a causa anche dello scarso livello tecnico della squadra in generale. Per rinascere sceglie il Bordeaux dove lo farà nel migliore dei modi ritrovando la sua dimensione ideale tanto che una società come il Bayern Monaco le ha messo gli occhi addosso.

Credit Photo: Instagram Viviane Asseyi

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