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WSL: United in Champions, Aston Villa rinato, l’Everton sbanca ad Anfield

La penultima giornata di WSL ha regalato a tifose e tifosi, oltre a un bellissimo spettacolo, ben tre derby, il primo dei quali al vertice della classifica. Manchester United e Manchester City si sono contesi i tre punti dovendosi poi accontentare della loro spartizione nel fantomatico Old Trafford dopo un bellissimo 2 a 2. Sotto 1 a 2 alla fine del primo tempo a causa delle reti di Laia Alexandri al 38′ e di Rebecca Knaak al 42′, lo United ha trovato la forza di reagire e di trovare prima la rete per riaprire la gara al 45′ sul colpo di testa di Grace Clinton, e poi un pareggio preziosissimo per il preziosissimo terzo posto con Melvine Malard al 68′, superando proprio le dirette rivali di Manchester. Un Derby che aveva in palio molto più dei tre punti: un posto in Champions. L’espulsione di Aoife Mannion nella schiera dello United non ha però cambiato il risultato.

Altro derby da incorniciare ha visto affrontarsi Liverpool ed Everton nella cornice di Anfield, e il risultato è andato contro ogni pronostico: 2 a 0 per le Toffees firmato Katja Snoeijis, andata in gol al 6′ (la sua seconda rete alle Reds) e Karen Holmgaard al 69′. Dopo il primo gol, le padrone di casa hanno cercato la reazione con Taylor Hinds, che ha quasi trovato il pareggio con un tiro andato a stamparsi sulla traversa. Il portiere delle Toffees Courtney Brosnan è riuscita a mettersi in mostra con alcune parate chiave per mantenere intatto in risultato. L’Everton è poi rimasto in 10 all’81’ per la doppia ammonizione di Sara Holmgaard, ma le avversarie non sono riuscite a trovare la rete.

Il secondo posto è ancora in bilico, perché l’Arsenal non è riuscito a mettere in cassaforte i tre punti contro il Brighton nella sua seconda sconfitta consecutiva in trasferta, un 4 a 2 senza sconti.
Le Seagulls hanno aperto le marcature con Fran Kirby al 16′, un tiro a giro andato a insaccarsi nell’angolino sotto la traversa. Le ospiti sono rientrate in partita con il pareggio di Caitlin Foord al 29′, a cui il Brighton ha risposto con un altro gol bellissimo, stavolta di Jelena Čanković al 43′, che ha fatto andare le squadre negli spogliatoi con le ospiti di nuovo in vantaggio.
Nella ripresa, le Gunners sono come sparite dai radar nel gioco e nel possesso, facendosi dominare sotto tutti i punti di vista. Jelena Čanković ha dunque potuto fare doppietta personale al 52′, e Kiko Seike ha poi calato il poker al 54′. Il gol di Mariona Caldentey al 90’+3 non è però abbastanza per la rimonta.
A pesare sono le due reti incassate in due minuti per la corazzate londinese, che dovrà vedersela nello scontro diretto con lo United nell’ultima giornata per decidere quale delle due occuperà il secondo posto.

Il Crystal Palace e il Leicester City hanno giocato una gara divertente, terminata con un 2 a 2 che spartisce equamente il bottino.
Hannah Cain ha aperto le marcature per le Foxes al 45’+2, in pieno recupero, ma è nella seconda frazione che è poi cominciato lo spettacolo. Gli sforzi delle Eagles sono stati ampiamente premiati con il gol di Annabel Blanchard al 67′, un tiro dal dischetto conquistato per un fallo in area su Josie Green. Ma i giochi erano appena cominciati. Il Leicester è tornato in vantaggio al 90’+4 con il gol di Shannon O’Brien e, quando sembrava che i tre punti fossero destinati alle ospiti, Abbie Larkin ha pareggiato i conti al 90’+8 in un pareggio meritato e fotografia di questa bellissima sfida.

Nulla hanno potuto fare le Spurs contro le Campionesse d’Inghilterra, rimaste ancora una volta imbattute nel Derby “in trasferta”.
Le Spurs hanno cominciato bene la gara, dominando la prima parte di match, mettendo alla prova Hannah Hampton fin da inizio gara, e dal contropiede è poi nata un’occasione che ha impegnato Lize Kop. Il Chelsea ha trovato il vantaggio con un tiro dal dischetto di Caterina Macario, che ha subito fallo da Ashleigh Neville.
La seconda frazione ha visto occasioni dall’una e dall’altra parte, in particolare la punizione battuta dalla centrocampista Eveliina Summanen da fuori area andata a sfiorare il palo, e un altro tiro dalla distanza, sponda Chelsea, di Maika Hamano deviato da Kop, che ha negato la gioia del gol ad Ashley Lawrence e poi a Sjoeke Nusken. Segni di miglioramento per le Spurs.

L’Aston Villa si è confermata ancora una volta in forma con una vittoria per 3 a 2 in casa del West Ham United, a Londra. Ebony Salmon ha aperto le marcature al 5′, portando in vantaggio l’Aston Villa, e il West Ham ha ribattuto con il colpo di testa di Shekiera Martinez al 18′ e poi con la rete di Rieko Ueki al 34′, che ha consegnato il momentaneo vantaggio alle padrone di casa. Rachel Daly ha pareggiato i conti al 37′, e la sua squadra ha siglato la terza rete al 54′ grazie a Charlie Grant. Il West Ham, nel corso di tutta la seconda frazione, non è però riuscito ad agguantare il pareggio nell’ultima gara casalinga della stagione.

Nazionale U17 Femminile Italia, che impresa! Battuta la Spagna: centrate semifinale e qualificazione ai Mondiali. 

Credit: Figc

Di intensità, sacrificio, voglia e abnegazione: un successo da vera Italia, di quelli che rimangono incollati nella memoria e che segnano anche un pezzo di storia del nostro calcio: la Nazionale Under 17 femminile supera per 2-1 le campionesse in carica della Spagna e si qualifica – dopo undici anni – per le semifinali dell’Europeo e, automaticamente, anche per i prossimi Mondiali di categoria in programma dal 17 ottobre in Marocco. Una vittoria straordinaria, condensata negli abbracci delle ragazze, capaci di stringere i denti per novanta minuti e di resistere agli assalti avversari, salvo poi trafiggerle in contropiede alle prime occasioni possibili. L’allenatrice Selena Mazzantini l’aveva chiesto: maggiore cinismo sotto porta. E oggi tutto ciò che era mancato nelle altre due uscite con Polonia e Francia è arrivato puntuale, con Giulia Galli letale in campo aperto a punire la retroguardia iberica con le sue micidiali progressioni in contropiede. Ma è una vittoria di tutto il gruppo, bravo a resistere ad oltranza con una difesa apparsa insuperabile. Mercoledì (calcio d’inizio alle ore 19 italiane, sempre a Torshavn, la capitale delle Isole Faroe) sarà semifinale con la Norvegia, per continuare a inseguire un sogno.

La partita. Rispetto alle prime due uscite di questo Europeo, Mazzantini cambia due interpreti su quattro del suo centrocampo: dentro Piccardi e Guerzoni a completare un reparto che comprende anche Bedini e Giudici, mentre le scelte su difesa e attacco vengono confermate in toto, con il tandem offensivo composto ancora una volta da Romanelli e Galli. Nella Spagna il pericolo numero uno si chiama Rosalìa Dominguez, con la numero dieci ad agire da mezzala, ma svariando su tutto il fronte offensivo; occhi puntati anche sulla ‘falsa nueve’ Lua Arufe. L’inizio gara lascia trasparire fin da subito quale sarà la trama del confronto: grande possesso palla della Spagna e Italia attenta in fase difensiva, pronta a ripartire sfruttando le progressioni di Galli. All’undicesimo le ragazze di Kenio Gonzalo costruiscono la prima occasione del confronto con un traversone dalla destra che viene raccolto da Anna Quer, il cui destro a giro esce solo per una questione di centimetri.

Le orecchie sono puntate anche sulla contemporanea sfida di Klavskik e le notizie che giungono dal match tra Francia e Polonia non sono delle più incoraggianti, con le transalpine che volano sul doppio vantaggio alla mezz’ora di gioco: con questi risultati sarebbero Spagna e Francia a volare in semifinale. Alle Azzurrine serve un successo per passare il turno. A Torshavn sembrerebbe un monologo spagnolo, fin quando al 38’ l’Italia recupera un altro pallone nella sua partita di abnegazione e sofferenza: Romanelli verticalizza e Galli diventa imprendibile per l’altissima retroguardia iberica. La numero sette azzurra scarta anche il portiere avversario e deposita in reta a porta vuota per il vantaggio delle ragazze di Mazzantini. È un 1-0 liberatorio, con cui si conclude anche la prima frazione di gioco.

Dopo il colpo subìto contro la Francia, Bedini è costretta ad abdicare la sfida a inizio ripresa, sostituita da Copelli. E al rientro in campo dagli spogliatoi la pressione spagnola aumenta di intensità. Al 15’ una doppia clamorosa chance per la Spagna viene neutralizzata da un doppio intervento prodigioso di Robbioni. In campo – ma anche in panchina, in tribuna e a casa, di chi sta seguendo la sfida in diretta su RaiSport – è una sofferenza continua. Ma la difesa azzurra continua a reggere con estremo ordine alle pressioni avversarie. Al 25’ la parabola disegnata su punizione da Torres si stampa sulla traversa. Poi, un minuto più tardi, Copelli verticalizza e la difesa iberica, ancora una volta altissima, si lascia sorprendere. Ne nasce un’incomprensione che manda Galli in porta, con la numero sette azzurra che non deve far altro che depositare in rete a porta vuota. È il 2-0 che fa esplodere ancora una volta tutto il gruppo azzurro, con l’attaccante sommersa dall’abbraccio delle compagne.

Robbioni ancora una volta è superlativa su Lua Arufe. Anzi due, quando esce a valanga chiudendo splendidamente lo specchio della porta. Poi si supera anche su un colpo di testa da distanza ravvicinata. Siamo nel recupero, al secondo dei cinque minuti oltre il novantesimo, quando Cristobal si inventa una conclusione dai trentacinque metri che si infila sotto la traversa, portando il risultato sul 2-1. La sofferenza e la tensione, se possibile, aumentano ancora di più. Poi al triplice fischio finale esplode la gioia azzurra: una vittoria di gruppo, celebrata con la corsa a perdifiato sotto la tribuna e i tifosi accorsi dall’Italia. C’è anche il sole alle Isole Faroe. Oggi tutto sa di magia.

Italia-Spagna 2-1 (1-0 p.t.)

ITALIA: Robbioni; Venturelli, Bressan, Verrinin (45’st Pomati), Randazzo; Piccardi, Giudici, Bedini (1’st Copelli), Guerzoni (37’st Bertero); Romanelli (50’st Ieva), Galli (50’st Sasso). A disp.: Sossai, Robino, Gianfico, Terlizzi. All.ce: Mazzantini
SPAGNA: Alvarez; Indias (37’st Fernandez), Cristobal, Julia Torres, Noa Jimenez; Montserrat Alabart (18’st Barrios), Carvajal (18’st Vera Molina), Rosalìa; Candela (28’st Chacon), Lua Arufe, Anna Quer. A disp.: Fuertes, Lopez, Gomez, Bordagaray, Galvez. All.: Gonzalo
Arbitra: Van Laere (BEL). Assistenti: Athanasopoullou (CIP) e Jacobs (BEL). IV Ufficiale: Wildfeuer (GER)
Reti: 38’pt e 26’st Galli, 47’st Cristobal
Note – Recupero 2’pt, 5’st. Spettatori 250 circa

 

Serie B femminile: ufficiale la terza promossa in A

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Genoa è promosso in Serie A: la 29ª e penultima giornata del campionato cadetto 24/25 emette un altro verdetto nella parte alta della classifica. Nel giorno della retrocessione della Sampdoria in Serie B, le rossoblu centrano il salto di categoria, diventando la terza formazione di questa regione a disputare un torneo di Serie A nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1995/96), dopo Sampdoria e Sarzana. Le ragazze di Fossati, in virtù dell’1-0 contro l’Orobica e della sconfitta del Bologna sul campo del Cesena, salgono a quota 63, con tre lunghezze di vantaggio proprio sulle emiliane, penalizzate però negli scontri diretti. È quindi il Genoa la terza formazione a guadagnare la promozione in Serie A, dopo Ternana e Parma (0-0 nell’ultimo scontro diretto andato in scena in questa domenica tra la squadra di Cincotta e quella di Colantuono).

Grazie all’1-0 esterno sull’Orobica siglato da Bettalli nella domenica di campionato appena conclusa, salgono a 20 le vittorie del club ligure nella competizione che sta per giungere al termine (tre pareggi e sei sconfitte completano il bilancio), una in più delle rivali bolognesi, sconfitte al fotofinish nel derby emiliano-romagnolo sul campo del Cesena. Allo stadio “Martorano” le padrone di casa sbloccano il parziale al 17’ con Di Luzio, ma dopo due minuti si fanno raggiungere da Battelani che rimette il punteggio in equilibrio. Nel secondo tempo nessuna delle due squadre rinuncia ad attaccare, ma in pieno recupero Calegari realizza il gol vittoria per le bianconere, inchiodando le felsinee di Pachera al quarto posto.

Dopo la penultima domenica di Serie B, consolida il quinto posto il Lumezzane, che vince in casa del Pavia e si porta a +6 su Brescia e Cesena, appaiate a 44. Le lombarde passano in esterna con le pavesi grazie alle reti di Zappa e Pinna (a bersaglio Alborghetti tra le avversarie, su calcio di rigore). Perde invece in casa il Brescia, che segna due reti con Sobal e Magri ma subisce la rimonta della Res Women, targata Palombi (doppietta) e Iannazzo. Le Leonesse restano al sesto posto a quota 44, ma in coabitazione con il Cesena, che le aggancia grazie alla vittoria sul Bologna. A -1 da lombarde e romagnole sale invece il Chievo (43), protagonista di un convincente 4-1 in casa dell’Hellas Verona nell’anticipo del sabato (due reti di Picchi, una di Landa e una di Saggion, con Dallagiacoma a segno nel finale per le rivali). La formazione clivense è l’ultima al momento ad aver già raggiunto la soglia dei 40 punti in graduatoria, ma l’obbiettivo è alla portata anche di Arezzo, Res Women e Freedom, rispettivamente a 39, 38 e 37 punti al termine della domenica di Serie B appena terminata. Tuttavia, mentre per le capitoline è arrivato il 12° successo nella competizione corrente e il 10° per le cuneesi (7-0 sulla Vis Mediterranea grazie alla tripletta di Pasquali, alla doppietta di Bison e ai gol di Coda e Zanni), le Amaranto non sono andate oltre il pari con la San Marino Academy, invischiata nella lotta per non retrocedere. Nella gara del “Città di Arezzo” Lorieri porta avanti le padrone di casa e l’ex Miotto sigla nel recupero del primo tempo il definitivo 1-1. Pareggio irrilevante per le toscane ai fini della classifica, mentre il punto raccolto dalle Titane potrebbe assumere un peso fondamentale in vista dell’ultima giornata, decisiva per stabilire la terza retrocessa in C dopo Vis Mediterranea e Pavia. La San Marino infatti è al momento terzultima a quota 25, ma Orobica (26) e Hellas Verona (28) la precedono di una e due lunghezze.

 

Risultati della 29ª giornata di Serie B 2024/25

Arezzo-San Marino Academy 1-1
32’ Lorieri (A), 45’+1’ Miotto (SM)

Brescia-Res Women 2-3
16’ Sobal (B), 32’ Magri (B), 35’ Palombi (R), 37’ Palombi (R), 57’ Iannazzo (R)

Cesena-Bologna 2-1
17’ Di Luzio (C), 19’ Battelani (B), 90’+2’ Calegari (C)

Hellas Verona-H&D Chievo Women 1-4
32’ Picchi (C), 52’ Picchi (C), 58’ Landa (C), 65’ Saggion (C), 89’ Dallagiacoma (V)

Orobica-Genoa 0-1
48′ Bettalli (G)

Parma-Ternana 0-0

Pavia-Lumezzane 1-2
43’ Zappa (L), 78’ Pinna (L), 82’ rig. Alborghetti (P)

Vis Mediterranea-Freedom 0-7
8’ Coda (F), 14’ Pasquali (F), 37’ Pasquali (F), 47’ Bison (F), 52’ Pasquali (F), 66’ Zanni (F), 89’ Bison (F)

Programma della 30ª giornata di Serie B 2024/25

Domenica 18 maggio

Bologna-Orobica
Freedom-Parma
Genoa-Arezzo
H&D Chievo Women
Lumezzane-Hellas Verona
Res Women-Cesena
San Marino Academy-Vis Mediterranea
Ternana-Pavia

 

 

Sebastian de la Fuente, Fiorentina femminile: “Dobbiamo uscire a testa alta”

credit photo: Emanuele Colombo - photo agency Calcio femminile italiano
L’ultima giornata di poule scudetto ha visto la Fiorentina ospitare al Viola Park la Roma che ha vinto per 1-0 una partita parecchio combattuta e densa di significato per entrambe le squadre. I tre punti, infatti, significavano la conquista del terzo posto in classifica di serie A e la conseguente qualificazione ai preliminari della prossima UEFA Women’s Champions League. Il mister De La Fuente, intervistato nel post partita, non ha nascosto il proprio rammarico per quanto successo in campo. La sua squadra ha calcato il rettangolo verde intenzionata a dominare il gioco ma dall’altra parte ha trovato delle avversarie la cui validità non è certo un segreto. Nella prima frazione, infatti, i due schieramenti si trovavano in perfetto equilibrio mentre nella seconda il punteggio si è sbloccato grazie al rigore calciato da Giugliano. Al di là dei rumoreggiamenti dovuti ad un arbitraggio dubbio e allo scarso tempo di gioco, la Fiorentina (di per sé sfortunata) avrebbe potuto capitalizzare meglio il tempo a sua disposizione.
“La grande amarezza di oggi credo sia dovuta al fatto che ce la siamo giocata fino in fondo, tre legni ci hanno impedito di segnare e poi ovviamente di vincere. Oggi c’è stata tanta sfortuna ma la Fiorentina era in campo. C’è rammarico perché l’atteggiamento, la voglia, la determinazione, le cose che abbiamo visto nelle ultime partite le abbiamo viste anche oggi, meritavamo di uscire con un altro risultato. Come ho detto ieri nell’ intervista, dobbiamo uscire a testa alta perché siamo entrati con un buon piglio, perché ci siamo giocati tutto fino all’ultima partita e fino all’ultimo minuto siamo stati lì per segnare. La fortuna non ci ha sorriso e nel secondo tempo non c’è stata partita. L’esperienza della Roma si è fatta sentire, possiamo dire che probabilmente nella seconda frazione si è giocato molto poco. Forse con una conduzione migliore la Fiorentina oggi avrebbe potuto fare anche qualcosa di più, giocando con il tempo a disposizione. Se fosse stato fischiato il rigore netto nel primo tempo, il match sarebbe stata un altro. Se noi fossimo andati in vantaggio avremmo picchiato per primi, sapevamo che avremmo avuto un altro tipo di gara”.
“Nel secondo tempo il rigore ai nostri danni ha cambiato tutta la situazione. Nella seconda frazione non si è giocato praticamente, per me è stata una gestione di esperienza loro ma di poca autorità di chi l’ha permesso” L’allenatore gigliato ha concluso con una chiosa speranzosa per la prossima stagione in cui si dovrà ripartire da ciò che di buono è stato fatto migliorando i punti di defezione “Consapevoli del nostro operato, oggi era importante continuare con quello che avevamo guadagnato. Questo finale di poule scudetto deve essere un punto di partenza per quello che verrà l’anno prossimo e per capire che, come abbiamo dimostrato, possiamo giocarcela contro tutti”.

Juve vs Inter, le pagelle bianconere: 10 e Lode a Sara Gama, Boattin Ferrari, Vangsgaard troppo generosa

Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Festeggiamenti per il sesto Scudetto bianconero in una partita non qualunque: Derby d’Italia, giocatosi nella cornice dell’Allianz Stadium per questa giornata di festa. Nonostante le bianconere abbiano mancato l’appuntamento con la vittoria, a sorridere al termine dei novanta minuti sono comunque loro. Ecco le pagelle bianconere a cura della nostra Redazione.

PEYRAUD-MAGNIN: 6. Donna spogliatoio, donna di porta, donna di (pochi) salvataggi. Le nerazzurre sono accanite, i palloni che circolano in area non sono però di sua competenza. Ordinaria amministrazione.
dal 46′ CAPELLETTI: 6. Un bel momento anche per lei, calciatrice dall’apporto importante fuori dal campo e nello spogliatoio che ha faticato a farsi spazio, e lo fa in un big match, nonostante i giochi siano già conclusi. Fa il suo per evitare che il passivo aumenti al fronte di un undici in campo che non preme sull’acceleratore.

HARVIKEN: 5,5. Vuole così tanto bene a Polli che la sta appiccicata per non darle modo di girarsi e diventare pericolosa, ma non ne vuole abbastanza a Bugeja, perdendola sul pallone dell’1 a 0 per le ospiti. Nel complesso, una partita giocata discretamente bene, ma non al meglio delle sue potenzialità.

GAMA: 10 e Lode. Alla persona, alla donna, alla calciatrice che ha rivoluzionato il movimento in Italia, che ha combattuto per i suoi diritti e per quelle delle compagne di squadra e di tutta la costola in rosa del calcio italiano, e che non ha mai fatto vincere chi non condivideva il suo pensiero. Al difensore centrale che non ti concede un millimetro e che, anche se oggi ha appeso gli scarpini al chiodo, rimarrà nella storia di questo sport e della Juventus. Un difensore che ha difeso, nel vero senso del termine, e vinto soprattutto fuori dal campo. GRAZIE, CAPITANA!
dal 3′ ROSUCCI: 7. Prende il posto di Gama dopo lo splendido pasillo de honor e deve dare il tutto e per tutto contro le nerazzurre che provano a inserirsi in area. Se non fosse per il suo essere nata centrocampista, si potrebbe pensare di lei come a un difensore vero e proprio. Brava!

SALVAI: 6,5. Seconda partita da titolare per lei in stagione, altro match contro un’avversaria di spessore. Entra dura su Polli alla mezz’ora di gioco, negandole la gioia del gol, e dà ottimi segnali in vista di un recupero per la prossima stagione.

BOATTIN: 7. È suo il primo squillo bianconero, murato dalla difesa nerazzurra. D’esperienza gestisce bene i palloni, evita calci d’angolo pericolosi, corre tra le linee e imbuca per le compagne smarcate sulla fascia. Seconda frazione di sacrificio e di caccia alla rete per aprirla nel migliore dei modi, peccato ci sia la difesa dell’Inter a contrastarla. Avrebbe meritato il gol, è in crescita e ci si aspetta un Europeo di spicco per lei.

BONANSEA: 6. Errori in fase di impostazione e nei controlli, si vede che è lontana dalla condizione strabiliante che ha avuto nell’auge della stagione. Si fa vedere ogni tanto con dei dribbling azzeccati, ma non è abbastanza. Vuole il gol, il passaggio decisivo però non c’è. Troppo egoista, tuttavia a difendere si dimostra un osso duro.
dall’80’: GODO: SV.

BRIGHTON: 6. Il gol della Juve le manca, lo vuole proprio tanto. Conclusione dalla distanza troppo alta. Rimedia un giallo per un’entrata sul pallone, ma troppo decisa, ai danni di Csiszar nella prima frazione. Anche nella ripresa tenta la conclusione nello specchio e di imbucarsi nell’area avversaria, a mancare non sono i suoi polmoni, bensì le compagne.

KRUMBIEGEL: 6. Subito aggressiva sulla fascia fin dai primi palloni, esce bene dalla pressione di Tomaselli. Serturini è però più che difficile da gestire, perché è imprevedibile come la pioggia di Londra. Manca di un soffio l’aggancio sul cioccolatino in area di Brighton nel primo tempo. Sempre generosa, ma poco precisa.
dal 66′ THOMAS: 6,5. Prova l’incornata di testa per agguantare il pareggio a pochi minuti dal recupero, ma il tiro è troppo debole. A campo aperto in un tre contro due per le nerazzurre, recupera il pallone decisivo e annulla lo 0 a 2.

SCHATZER: 6. Brava a gestire e a smistare i palloni, nella seconda parte di gara fa un po’ più fatica e diventa un pochino approssimativa nei controlli e nei passaggi. Sta tornando a essere l’Eva Schatzer di inizio campionato, ma manca ancora un pizzico di solidità.

GIRELLI: 6,5. Prova la girata su assist di Cantore, che le crossa un pallone invitante. Una bella gatta da pelare per Merlo, che però la contiene. Anche Andrés deve dare il massimo per raddoppiarla e triplicarla, e alla fine ha la meglio la difesa dell’Inter. Concederle anche solo un centimetro resta un errore. Si ferma a quota 19 (vi pare poco?).

CANTORE: 6. La difesa dell’Inter riesce quasi sempre ad annullarla e a tenerla imbrigliata. C’è qualche spunto per andare a fare male alle avversarie, ma sono troppo compatte e incattivite per riuscire a superarle.
dal 65′ VANGSGAARD 6,5. Appena entrata, ha una prateria per trovare la rete in grado di sbloccare la partita, ma temporeggia troppo e non calcia al momento propizio. Va col fisico per provare a sorprendere Runarsdottir scippandole palloni in zone pericolose. Ha sui piedi la sfera per provare il pareggio in più occasioni ma, un po’ per sfortuna, un po’ perché tra i pali c’è Runarsdottir, non trova il gol. Bene l’atteggiamento.

Juve vs Inter, le pagelle nerazzurre: Wullaert fulmine, Bugeja donna-partita, Magull strepitosa

Il Derby d’Italia, ultima partita della Serie A femminile per le nerazzurre di Mister Gianpiero Piovani, se l’è portato a casa la squadra milanese con un gol di Bugeja da subentrata grazie a una splendida azione personale. Partita giocata con il giusto mordente, la corretta freddezza sotto porta e una ripresa che dimostra una mentalità focalizzata sui tre punti.
Ecco le pagelle nerazzurre a cura della nostra redazione.

RUNARSDOTTIR: 6,5. Attenta su ogni pallone, ne perde ingenuamente uno in pieno recupero della prima frazione che potrebbe essere velenoso. Nel complesso, abbastanza inoperosa, ma presente nel momento del bisogno (vedi le parate sui tentativi di Vangsgaard a campo aperto).

MILINKOVIĆ: 6,5. Vuole prendere il vizio del gol, tenta una conclusione dalla distanza, altissima sopra la traversa. Fa buona guardia nelle marcature, perfetta nelle entrate sulle avversarie; altra buona prova per la grande, ma piccola, calciatrice con un futuro brillante nella difesa.

MERLO: 7. Marcatura scomoda per lei (una certa Cristiana Girelli, va da sé), ma ne esce bene e trova spesso compagne, e rimedia anche un pestone alla mezz’ora da parte di Bonansea. Nella seconda frazione deve gestire persino Boattin, calciatrice ritrovata e ingestibile, come un gatto dal veterinario. Brava!

ANDRÉS: 7. Fa valere il fisico su Cantore in ripartenza, innescata da Krumbiegel, brava a liberarsi di Tomaselli. Incredibile la girata in area alla mezz’ora, uscita di un soffio a lato del palo. Non si può aggiungere altro, se non che le sue gare sono sempre di una qualità superiore alla media.

SERTURINI: 7. Prova anche lei a scendere a difendere quando la sua squadra è in difficoltà. Bellissima la sua galoppata verso l’area di rigore bianconera al quarto d’ora, senza però trovare compagne appostate in area. Ottima partita in tutti e novanta i minuti, giocatrice indispensabile in tutte le fasi, possesso e non possesso.

TOMASELLI: 7. Duello continuo con Krumbiegel, che a volte vince una, a volte l’altra. Ottima partita per lei, sfortunata in qualche circostanza nei contrasti.
dal 60′: BUGEJA: 7,5. Entra e ha subito modo di andare a segnare anticipando Harviken su un pallone perso nei pressi dell’area da Schatzer. Cecchino.

CSISZAR: 7. Aggressiva per dare filo da torcere a Bonansea, contro cui vince molti contrasti importanti. Incassa un giallo per un fallo su Brighton lanciatasi verso la porta e potenzialmente pericolosa a pochi giri d’orologio dallo scadere. Molto brava.
dal 71′ DETRUYER: SV.

MAGULL: 7,5. Non ancora allo stato di forma ideale, ma la qualità esce comunque. Partecipa bene alla manovra, è autrice di una prestazione superba che ha praticamente zero difetti. L’età è solo un numero. Sarà proprio sicura di aver fatto bene a ritirarsi dalla Nazionale?
dal 90′: ALBORGHETTI: 10. Altra calciatrice che gioca la sua ultima di Serie A dopo una carriera nerazzurra fino al midollo. Giusto che anche lei abbia l’occasione di brillare su un palcoscenico calcato da stelle nel passato, nel presente e che lo sarà anche nel futuro. Non si può dare voto a una calciatrice del suo calibro.

SCHOUGH: 7. Si inserisce bene tra le linee della Juventus e trova spazi che solo gli umani possono immaginare. Bellissimo il dribbling su Harviken, e anche la conclusione, angolata ma non abbastanza, che liscia il palo. Ripresa compresa, ha ottimi spunti quando l’Inter cresce. Anche lei dimostra che l’età conta solo per prendere la patente e poco altro.

POLLI: 7,5. Bello il tacco alla mezz’ora, bello il modo in cui controlla i palloni, bello come si sbarazza della difesa avversaria. Lotta in area, anticipa, esce bene dalle marcature. Partita da incorniciare per lei, che ha già deciso l’andata della Poule.
dal 71′ BARTOLI: 6,5. Le viene annullato un gol in fuorigioco, una prodezza di tacco che sarebbe stata una gioia per gli occhi. Pochi minuti sfortunati, ma di grande valore. Grazie al replay, si è capito fosse un errore chiamarlo.

WULLAERT: 7,5. Vederla giocare fa paura (in senso buono). L’attaccante belga è veloce, riesce a battere le bianconere in velocità e a farsi trovare in area dopo pochi passaggi, merito di un controllo del gioco delle compagne che non si fa mai cogliere impreparato. Imprecisa al tiro, le piovono addosso le occasioni con una Juve che gioca un po’ col freno a mano tirato (e con la testa nei festeggiamenti).

Le Azzurre tornano in campo per l’Azalea della Ricerca di Fondazione AIRC

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La FIGC e la Nazionale Femminile rinnovano il supporto a Fondazione AIRC in occasione dell’appuntamento con l’Azalea della Ricerca di domenica 11 maggio, il giorno in cui si celebra la Festa della Mamma. Dopo il contributo della Nazionale maschile alla campagna ‘Un Gol per la Ricerca’, promossa lo scorso novembre, anche le Azzurre hanno scelto di tornare in campo per AIRC per sostenere la ricerca sui tumori che colpiscono le donne.

Rachele Baldi, Laura Giuliani, Arianna Caruso, Valentina Giacinti e Annamaria Serturini sono protagoniste di un video emozionale dove raccontano quanto sia importante ricevere il supporto di una persona cara per raggiungere grandi risultati e superare le difficoltà. Un messaggio che, Fondazione AIRC e le calciatrici, dedicano a tutte le mamme unitamente all’invito a scegliere l’Azalea della Ricerca.

Nata nel 1984, prima campagna di raccolta fondi sulle piazze, L’Azalea della Ricerca continua a rappresentare l’appuntamento di riferimento per festeggiare le mamme e le donne con un fiore, diventato un vero e proprio simbolo della salute al femminile. Questa iniziativa ha consentito ad AIRC di raccogliere fondi per garantire continuità a medici e ricercatori impegnati ad affrontare i tumori che colpiscono le donne. L’appuntamento è anche l’occasione per promuovere l’importanza della prevenzione e raccontare i più importanti traguardi raggiunti dalla ricerca oncologica. In piazza, insieme alla piantina sarà distribuita una pubblicazione speciale sui tumori che colpiscono le donne, con testimonianze e informazioni utili per sfatare molti falsi miti.

In Italia solo lo scorso anno si sono stimate 175.600 nuove diagnosi nel genere femminile. Oggi in Italia 2 donne su 3 che si ammalano di tumore sono vive a cinque anni dalla diagnosi grazie ai costanti progressi della ricerca che hanno reso disponibili metodi per diagnosi sempre più precoci, approcci chirurgici meno invasivi e terapie più precise, mirate e meglio tollerate. (La fonte sui numeri di incidenza e mortalità è “I numeri del cancro in Italia 2024” a cura di AIOM-AIRTUM).

11 MAGGIO: L’AZALEA NELLE PIAZZE DI TUTTA ITALIA PER LA FESTA DELLA MAMMA. L’Azalea della Ricerca torna domenica 11 maggio, in occasione della Festa della Mamma, a colorare 3.900 piazze in tutta Italia. Migliaia di volontari di Fondazione AIRC saranno impegnati a distribuire 600 mila piantine a fronte di una donazione minima di 18 euro, una giornata importante per ricordare sessant’anni di impegno a sostegno della migliore ricerca oncologica indipendente. L’Azalea è disponibile anche su Amazon. Tutte le informazioni e i punti di distribuzione su azaleadellaricerca.it.

La Roma conquista il posto Champions, Spugna: “Volevamo l’Europa, ed Europa sia!”

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La Roma nell’ultima giornata di Campionato, riesce a superare la Fiorentina al viola park e conquista sul campo l’ultimo posto utile per l’accesso alla prossima Women’s Champions League.

Il tecnico Alessandro Spugna al termine del match, attraverso i propri canali ufficiali del Club giallorosso, ha dichiatato:Volevate l’Europa ed Europa sia! La volevamo fortemente. Abbiamo avuto una settimana non semplice perché abbiamo dovuto recuperare le energie fisiche e mentali, però le ragazze sono state molto brave perché oggi hanno interpretato la partita nel modo giusto. Avevamo due risultati su tre ma non abbiamo giocato per il pareggio, abbiamo giocato con equilibrio e abbiamo saputo soffrire in certi momenti, ma abbiamo espresso anche qualità e palleggio. Si tratta di un risultato importante, è stata una stagione complicata però alla fine conquistiamo qualcosa d’importante, tornare in Champions League è un grande traguardo”.

La Roma centra l’Europa per la quarta stagione consecutiva: è una conferma ad alti livelli. Era il primo obiettivo stagionale. Poi certo, se riesci a vincere il campionato è meglio. Il quarto anno in Europa significa che siamo a un buon livello, possiamo sempre migliorare però è una conquista che volevamo con tutte le nostre forze. Bravi tutti, oggi non era semplicissimo”.

Questa vittoria è il modo migliore per andare ad affrontare una finale? Sicuramente è una bella iniezione di energia. Ci penseremo da lunedì, adesso godiamoci questo momento, recuperiamo le forze perché ci sarà bisogno di tante energie. Oggi c’era tanto caldo e probabilmente anche sabato troveremo un clima del genere. Giochiamo contro una squadra forte ma ci siamo e arriviamo forti di un risultato che ci fa molto piacere”.

Il Napoli chiude il campionato con un K.O a Como, 3-1 finale

Photo Credit: Napoli Femminile

La stagione 2024/25 del Napoli Femminile termina con la trasferta allo stadio “Ferruccio” di Seregno per sfidare il Como Women di Stefano Sottili. Il match termina con risultato di 3-1 in favore delle lariane.

La prima vera azione del match arriva solo al 10′ con il tiro di Sciabica dal limite che si spegne alto sulla traversa. Alla prima azione da gol per il Como arriva il vantaggio con la rete di Julia Karlernas che raccoglie la spizzata di testa di Nischler e insacca a rete il suo quinto gol in campionato. Un minuto dopo rispondono le partenopee con Lundorf che raccoglie il cross di Banusic dalla sinistra e trova il suo primo gol in A dopo 4 stagioni che vale l’1-1 momentaneo. Continua il Como ad attaccare dopo il pareggio con la conclusione di Kramzar dal limite che trova il muro di Breitner. Ancora Como con lo scambio nello stretto tra Kramzar e Kerr con l’americana che tenta di concludere al volo ma la palla si spegne larga. Al terzo tentativo il Como passa in vantaggio con la rete di Kerr messa in uno contro uno da Nischler contro Beretta e il numero 28 delle lariane non può sbagliare. Reazione immediata da calcio piazzato del Napoli con il cross di Banusic che attraversa tutta l’area e Santoro lasciata sola dalla retroguardia lariana svirgola a lato, ma l’azione viene alimentata da un disimpegno sbagliato di Sagen e dopo una serie di rimpalli prima di un tiro di Langella, poi di Pettenuzzo la palla ricapita sui piedi di Santoro che conclude e il pallone termina di poco a lato.

Nella ripresa tempo per i saluti ad una leggenda del calcio femminile italiano, Alia Guagni che abbandona il campo al minuto 50′ e saluta così il calcio giocato tra l’abbraccio delle sue compagne e l’omaggio delle partenopee. Il Napoli va all’arrembaggio in cerca del pari con Banusic che con la qualità e la sua tecnica cerca di impensierire la difesa lariana, come al 55′ provando da sinistra a rientrare sul destro per concludere in porta ma il tiro rasoterra è debole e finisce tranquillamente nelle mani di Schroffenegger. Il Como va ad un passo dal 3-1 con Del Estal che in campo aperto salta anche Beretta ma da posizione defilata non trova la porta di pochissimo. 3-1 che arriva poco dopo con il gol di Nischler che dal limite scavalca Beretta e mette a segno la rete del +2 Como. Banusic sfiora il 3-2 con il tiro direttamente dal calcio d’angolo che si stampa sul palo. Finisce 3-1 il match in favore delle lariane.

Como 3-1 Napoli | 11′ Karlernas (COM), 13′ Lundorf (NAP), 35′ Kerr (COM), 73′ Nischler (COM)

Como (4-3-2-1): Schroffenegger, Guagni (51′ Bergersen), Sagen, Rizzon, Marcussen, Karlernas (57′ Bou Salas), Vaitukaityte, Picchi, Kramzar, Nischler, Kerr (57′ Del Estal) | A disp: Aprile, Conc, D’Agostino, Gilardi, Hansen, Marchiori, Ruma, Soggiu

Napoli (3-4-3): Beretta, Santoro, Breitner, Pettenuzzo (70′ Sliskovic), Lundorf (70′ Pellinghelli), Langella (46′ Di Giammarino), Bellucci, Giordano, Sciabica (70′ Jelcic), Kullashi (7′ Andrup), Banusic | A disp: Bacic, Di Marino, Moretti, Muth, Novellino, Sandvej

Serie A Fabless, 40’ e ancora tanto da decidere: tutti i verdetti nell’ultima giornata della regular season

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

SALVEZZA, PLAYOUT E RETROCESSIONE – Ben più complessa la situazione per rimanere in Serie A Fabless. Se per la T&T Royal Lamezia non c’è più speranza e per l’Atletico Foligno – che domenica scorsa ha condannato le calabresi – passerà eventualmente dai playout, la salvezza (in questo caso diretta) rimane allora una corsa a 3 tra Femminile Molfetta, Vip e Audace Verona (quest’ultima attualmente in zona playout). Dopo la decisione del Giudice Sportivo (dal 4-4 alla vittoria a tavolino col Cagliari), la Femminile Molfetta è sola al nono posto con 21 punti, ma domenica sarà a riposo. La palla passa quindi al duo veneto, padrone del proprio destino e non solo. Le combinazioni dicono che la Vip, impegnata in trasferta contro l’Atletico Foligno, deve fare un risultato migliore o uguale a quello dell’Audace per assicurarsi un posto nella prossima edizione della categoria regina. Le scaligere, invece, giocano in casa contro il già retrocesso Lamezia e sono in vantaggio negli scontri diretti sia rispetto a Troiano e compagne sia rispetto al Molfetta, quindi sarebbero salve in caso di vittoria o in caso di pareggio e contemporanea sconfitta della Vip.

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