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La Fiorentina sconfitta ai rigori nella finale di Coppa Italia

credit photo: Stefano Petitti, photo agency calcio femminile italiano

La finale di Coppa Italia, che si è giocata a Cesena presso lo stadio Dino Manuzzi e vedeva contrapposte la Fiorentina e la Roma, si è conclusa con la vittoria delle giallorosse  con il risultato di 7-6 raggiunto ai rigori in una partita sofferta e vissuta da entrambe dal primo minuto sino all’ultimo di gioco.

La gara, nel complesso parecchio equilibrata tra le due compagini, ha avuto come scopo il raggiungimento dell’ultimo obiettivo stagionale, ed è stata giocata da entrambe le squadre con forte spirito agonistico.
La Fiorentina desiderava portare a Firenze il trofeo che mancava dalla città gigliata dal 2017-2018, e celebrare, con questo, in modo degno il ricordo di Joe Barone grande promotore del movimento calcistico femminile.
Le Gigliate, sulla falsariga delle semifinali giocate contro la Juventus, si sono mostrate sin da subito in partita e decise a non farsi intimorire dalla Roma (vista dai pronostici come favorita, sopratutto dopo l’ultima partita di poule scudetto in cui le giallorosse hanno vinto contro le Viola per 5-0).
Questo stato d’animo e la voglia di dimostrare tutto il proprio valore è stato concretizzato al minuto 11. Hammarlund, da sola in area, approfittando di un’incertezza della difesa delle avversarie ha portato avanti le gigliate.
La Roma è stata mossa dalla medesima voglia di concretizzare quello che sarebbe stato il secondo risultato ottimale di una stagione in cui si è distinta per il valore in campo e ha ottenuto lo scudetto.
Il pareggio, a dimostrazione di questo, è arrivato meno di dieci minuti rispetto al gol Viola (Giacinti di testa su ottimo assist di Giugliano).

Le Viola sono rientrate in campo con la medesima voglia di far bene consapevoli di essere alle battute finali per il raggiungimento di quel trofeo tanto desiderato.
A pochi minuti dall’inizio del secondo tempo, la Fiorentina è stata premiata nel suo gioco attento a non lasciar modo alle avversarie di trovare una quadra dal gol di Janogy a pochi passi dalla rete (1-2). È la forza di un gruppo che in tutta questa stagione calcistica ha dimostrato di saper buttare ‘il cuore oltre l’ostacolo’.
Sempre la svedese, arrivata a vestire la maglia viola nel mercato invernale, è stata anche l’autrice del gol del 1-3 (72′). Imbeccata da Johannsdottir e vinto il duello contro Minami, l’attaccante è andata con profitto in rete di sinistro.
La partita, che sembrava ormai chiusa, è stata riaperta poco dopo dalla rete di Minami ed è terminata nei tempi regolamentari con il 3-3 procurato da Viens, come a dimostrazione del grande equilibrio tra le due squadre combattive il tanto che serve per non cedere.

I supplementari hanno trovato due squadre fisicamente stanche ma decise a non mollare il colpo in barba ai dolori dovuti ai crampi ma, nonostante i tentativi, le due frazioni sono terminate sullo 0-0.
I rigori sono stati accolti con la solita tensione tipica di chi deve affidarsi ad una vera e propria lotteria dopo 122 minuti di gioco (120, con 2 di recupero).
Proprio i rigori hanno decretato la vittoria della Roma in Coppa Italia.

Questa la formazione delle due squadre in campo:
ROMA: Ceasar, Minami, Di Guglielmo, Viens, Kumagai, Giacinti, Giugliano, Haavi, Bartoli (C), Greggi, Linari.
A disposizione: Korpela, Valdezate, Pilgrim, Glionna, Tomaselli, Sonstevold, Feiersinger, Kramzar, Troelsgaard
All: Alessandro Spugna

FIORENTINA: Baldi, Hammarlund, Catena, Toniolo, Janogy, Johannsdottir, Severini, Georgieva, Agard, Faerge, Boquete (C).
A disposizione: Schroffeneger, Spinelli, Cinotti, Longo, Parisi, Erzen, Mijatovic, Lundin, Tucceri Cimini.
All: Sebastian De La Fuente

La Roma si aggiudica la Coppa Italia, superando la Fiorentina ai calci di rigore!

Credit Photo: Stefano Petitti- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La Coppa Italia è della Roma dopo i calci di rigore. Dopo il giusto pareggio del primo tempo con Hammarlund Giacinti, la ripresa vede la doppietta della Fiorentina con Janogy che non riesce a capitalizzare il doppio vantaggio per le reti di Minami e Viens al 90′. Alla roulette degli undici metri termina con la vittoria per le capitoline per (7-6).

Ancora una notte, ancora un trofeo da alzare, la finale della Coppa Italia Femminile Roma-Fiorentina, assegna l’ultimo titolo della stagione allo stadio ‘Dino Manuzzi’ di Cesena, con le giallorosse che vogliono centrare l’accoppiata scudetto-Coppa Italia e le viola che cercano un trofeo che alla Fiorentina manca da oltre cinque anni, dalla Supercoppa dell’ottobre 2018 a La Spezia (1-0 alla Juventus).

Sebastian De La Fuente, da quest’anno sulla panchina della Fiorentina, nella conferenza stampa della vigilia al ‘Manuzzi’ ha invece ricordato come le viola “non siano qui per caso”.  L’ultimo successo è invece quello del 26 maggio 2018, un 3-1 al Brescia firmato da Mauro, Bonetti e Caccamo. In campo, con la maglia viola, anche Stephanie Ohrstrom, Elena Linari ed Elisa Bartoli, che oggi con quella della Roma proveranno a rovinare la festa della Fiorentina.

Di fronte ad oltre 5000 tifosi la sfida inizia con l’inno di Mameli, eseguito dalla Banda dell’Esercito Italiano, ed intonato dalla cantante Bianca Atzei la prima Finale tra la Roma e la Fiorentina. Partita molto ritmica fin dai suoi primi minuti, con la Roma favorita ma con le Viola a testa alta: al 10′ un rinvio corto di Ceasar innesca in area piccola la falcata della svedese Hammarlund che insacca per il vantaggio della Fiorentina. Le ragazze di Spugna cambiano ritmo e dopo appena nove minuti e Manuela Giugliano crossare in area piccola una sfera perfetta per la testa di Giacinti che pareggia per le giallo rosse.

Dopo il pareggio la gara cala di ritmo ed i primi quarantacinque scorrono veloci, nell’intervallo avviene un tributo a Raffaella Carrà – legata, nel corso della sua vita e della sua carriera, alla città di Cesena e ai colori bianconeri -, con un’esibizione di ballerine con la collaborazione dello storico coreografo Stefano Forti.

La ripresa vede la partenza fulminea delle viola che con il duo Catena-Hammarlund bucano la difesa giallorossa, servendo in area piccola Madelen Janogy per la rete del 2 a 1. Spugna getta a terra la giacca ed nella gara entra un nervosismo poco produttivo con troppi errori e poca lucidità nel gioco. Pilgrim entra al posto di una spenta Giacinti, mentre Troelsgaard subentra a Greggi, per dare maggior spinta al reparto d’attacco. La gestione di gara, dal vantaggio viola, vede un match di gestione e caparbietà da parte della Fiorentina che grazie a Janogy piazza la doppietta per il 3 ad 1. La Roma cambia modulo e mette in campo Glionna al posto di Kumagai per cercare di riprendere le forze: grazie alla pennellata su punizione di Giugliano, è Moeka Minami a rimettere in gioco la sua squadra, e quando la gara sembrava terminata, un errore difensivo delle viola permette a Viens di siglare al 90′ mette il sigillo del 3 a 3.

Nei supplementari la stanchezza si fa sentire ed i ritmi calano in entrambe le formazioni, ma la concentrazione e la preoccupazione di una sconfitta entra nella pelle di tutte le giocatrici presenti sul quadrante di gioco, mentre Feiersinger subentra ad Haavi allo scadere dei primi quindici. Nell’ultimo quarto la gara resta appesa ad filo con due formazioni stremate a cercare di imbucare una sfera che vale i 122 minuti spesi sul quadrante di gioco, ma nonostante molte occasioni in entrambe le fazioni il risultato non cambia e si andrà ai calci di rigore.

Dagli undici metri è la Roma a portare a casa un Trofeo tanto sudato e desiderato!

Queste le formazioni scese in campo:

AS ROMA (4-3-3): Ceasar; Bartoli, Linari, Minami, Di Guglielmo; Greggi, Kumagai, Giugliano; Viens, Giacinti, Haavi. All. Spugna

FIORENTINA (4-3-3): Baldi; Toniolo, Agard, Georgieva, Faerge; Catena, Severini, Johannsdottir; Hammarlund, Boquete, Janogy. All. De La Fuente

ARBITRO: Maria Marotta della sezione di Sapri.

Le assistenti : Stefania Signorelli di Paola e Doriana Lo Calio di Seregno.

Quarto ufficiale Silvia Gasperotti di Rovereto.

Veronica Boquete, Fiorentina Femminile: “Cercheremo di dar prova che questa squadra può raggiungere prestazioni di livello”

credit photo: Paolo Comba, photo agency Calcio femminile italiano

Con la finale di Coppa Italia ormai alle porte, Veronica Boquete, centrocampista della Fiorentina Femminile, in occasione della conferenza pre gara a Cesena ha risposto alle domande dei giornalisti.

Al termine della gara di settimana scorsa eri ovviamente arrabbiatissima perché il risultato era stato così brutto. Sono passati ormai giorni da quella sfida, come la vivete all’interno dello spogliatoio? Vi siete ritrovate, vi siete date delle motivazioni valide sul perché vincere il trofeo?
“Nel momento in cui ti accingi a giocare una finale non c’è bisogno di fornire alcuna motivazione. Sappiamo che domenica scorsa non abbiamo raggiunto quel livello che invece abbiamo mostrato in campo quasi sempre. Sappiamo anche che quando noi giochiamo al nostro meglio in genere facciamo una buona partita e siamo competitive contro chiunque. Lo abbiamo dimostrato contro la Juve, contro l’Inter e anche contro la Roma. Questo sarà il nostro obiettivo”.

In virtù anche del percorso fatto, quanto tiene il gruppo al raggiungimento dell’obiettivo? Com’è la situazione nello spogliatoio? 
“C’è una fiducia totale. Sappiamo che abbiamo 90 minuti o 120 per fare qualcosa di grande. Che sia la prima finale o la venticinquesima che giochi la voglia di vincere resta uguale: abbiamo la fame giusta e abbiamo anche la qualità.
Cercheremo di dar prova che questa squadra può raggiungere prestazioni di livello. Crediamo di poter fare veramente molto male alla Roma”. 

Visto che si tratta della seconda Coppa nel giro di una settimana che riguarda la Fiorentina, in questo caso femminile ma tra una settimana ci sarà la partita del maschile, sarebbe un sogno portare due coppe a Firenze nel giro di una settimana.
“Lo sarebbe davvero! Parlando di questo la prima persona che mi viene in mente è Joe Barone. Lui desiderava davvero un titolo, tanto della squadra femminile quanto del maschile. Abbiamo lavorato per portare le due squadre in finale e ora manca l’ultima spinta”.

Cosa hai detto (o cosa dirai) alle tue compagne più giovani che a differenza tua magari si trovano per la prima volta a giocare una finale?
“Dirò loro di godersi il momento, non solo i 90 o 120 minuti ma anche il fatto di essere qui a vivere questa esperienza con tutto ciò che comporta: i tifosi negli spalti, il brivido di emozione di essere in finale. Tutte le altre ci guardano dal divano, e giocare una finale non è mai scontato. Cercheremo tutte di fare lo stesso, me compresa nonostante abbia già esperienza.
Prima si parlava di scommesse, io credo che una buona scommessa sarebbe puntare sulla Fiorentina e darci un po’ di fiducia, noi ci crediamo”.

C’è una o (ci sono) due giocatrici in particolare che toglieresti alla Roma?
Tutte (ride ndr). Toglierei Camelia (Ceasar, estremo difensore giallorosso) perchè senza portiere sarebbe un po’ più facile per noi. Il tridente già sappiamo com’è, se dovessi toglierne un’altra sarebbe certamente Manuela Giugliano che credo sia la giocatrice che fa giocare la Roma ad un gioco diverso. In realtà, lo dicevo anche prima, hanno una squadra di grandi calciatrici: sono campionesse d’Italia per tanti motivi.
Noi abbiamo le nostre, siamo tutte disponibili e pronte a giocare e in campo si vedrà chi vince”. 

Secondo te quella doppia sfida contro la Juventus in semifinale è stata solo la chiave di volta per questa competizione o ha anche segnato un passo in avanti nella crescita del gruppo in generale?
“A volte le squadre hanno bisogno di una partita determinante che marchi un po’ il percorso del futuro. Sicuramente le partite contro la Juve ci ha dato consapevolezza e la fiducia nel gruppo. Quando ci troviamo al livello in cui siamo quando ci troviamo al Viola Park, possiamo essere competitivi contro chiunque.
Cercheremo di ritrovare le sensazioni di quelle due partite e di metterle in pratica in finale”. 

La stagione della Fiorentina riassunta in tre parole?
Le parole Cuore, Consapevolezza e Successo già dette dal mister vanno benissimo. Penso che forse si potrebbe aggiungere il gruppo che dall’inizio alla fine si è gestito ed è cresciuto insieme. Credo che siamo diverse dalla prima stagione, siamo più forti. 

Questo trofeo è importantissimo per Firenze, anche perchè sono molto pochi quelli che sono arrivati nel settore femminile. C’è una dedica in particolare, che credo vada al presidente Commisso che ha sempre creduto nella categoria e credo che con il Viola Park abbia fatto crescere questo movimento.
“Il presidente Commisso, insieme a Joe Barone, è la persona che ha sempre creduto in questo progetto e nel settore femminile. Dobbiamo però anche ricordare che la Fiorentina storicamente è stata sempre lì in questo movimento del calcio femminile di cui tanto si parla. Ha giocato finali, vinto Campionati e ora torniamo a stare in una finale. Sentiamo il sostegno della società, del presidente e di tutta la gente che lavora per noi.
Come calciatrici è una responsabilità ma è anche una motivazione extra da utilizzare nella miglior maniera possibile”. 

Nella conferenza stampa della Roma si è accennato alla stanchezza che possono provare le giocatrici a fine stagione, c’è questo pericolo anche per la Fiorentina? Firmerebbe per una vittoria nei 90 minuti o anche ai rigori?
“Come ha detto il mister firmerei anche io per una vittoria, credo che quando si parla di stanchezza in finale e alla fine della stagione dobbiamo anche pensare che giocare una finale provoca una stanchezza mentale e fisica che le altre partite non danno. Tante volte nel calcio maschile come nel femminile vediamo che è veramente dura arrivare a 90 minuti o oltre.
Io Mister sto bene, tutte noi stiamo bene. Siamo riposate e pronte a gestire quella tensione per poter stare al massimo livello durante tanti minuti. Firmiamo per la vittoria”. 

Sonia Bompastor, Olympique Lione: “Affronteremo le campionesse in carica. Sarà una partita difficile”

Due volte vincitrice della UEFA Women’s Champions League da giocatrice, Sonia Bompastor sabato potrebbe eguagliare questo primato da allenatrice.

La francese ha guidato in campo il Lione alla vittoria contro il Turbine Potsdam nel 2011 e contro l’Eintracht Francoforte nel 2012, prima di ritirarsi dopo aver perso la finale del 2013 contro il Wolfsburg. Dopo aver allenato le giovanili del Lione, nell’aprile 2021 è stata scelta per prendere la guida tecnica della prima squadra e, poco più di un anno dopo, l’ha portata alla vittoria contro il Barcellona a Torino, l’ottavo titolo europeo del club. Con quel successo, Bompastor è diventata la prima donna a vincere sia come giocatrice che come allenatrice. Il Lione è adesso alla sua 11esima finale, a coronamento di una stagione europea in cui la squadra di Bompastor è rimasta finora imbattuta.

Mentre punta a diventare la settima persona – ma la prima donna – a sollevare il trofeo due volte da allenatrice, Bompastor racconta a UEFA.com del feeling speciale dell’OL con l’Europa e della finale contro il Barça.

Bompastor sull’esperienza del Lione nei big match di Women’s Champions League

“L’esperienza in questa fase della competizione è fondamentale. È utile sotto molti aspetti, ma soprattutto a livello mentale per gestire le emozioni. Non c’è dubbio che le partite di Champions League siano mentalmente molto impegnative. La gestione di questi sentimenti implica ovviamente la gestione della pressione legata al risultato e alla prestazione. Per questo motivo, quando si ha una certa esperienza nella competizione e nelle finali europee, è normale che ci si avvicini a queste partite con fiducia e tranquillità. Si sa anche quali difficoltà si dovranno affrontare, perché una finale non è mai una partita facile. È ovvio che ci si trova di fronte a un avversario formidabile. Di conseguenza bisogna dare tutto per riuscire ad avere la meglio”.

Bompastor sull’imbattibilità del Lione fino alla finale

“Stiamo giocando ad altissimi livelli in questa edizione. Col 9-0 della prima giornata in trasferta contro lo Slavia Praga, abbiamo fatto capire subito le nostre intenzioni. Siamo arrivati prime nella fase a gironi e ci siamo qualificate ai quarti di finale dove abbiamo superato il Benfica, un club che mi ha colpito personalmente (la famiglia portoghese di Bompastor tifa per il Benfica). Abbiamo giocato in uno stadio davvero bello; l’atmosfera era eccezionale. Sono questi i momenti che sogni di vivere quando giochi questa competizione. Il momento che preferisco di questa stagione è la semifinale al Parc des Princes quando abbiamo vinto in rimonta contro il Paris”.

Bompastor sulla finale

“È una finale, quindi sappiamo com’è: sarà 50-50. Affronteremo le campionesse in carica. Sarà una partita difficile. Sappiamo che tutti gli avversari danno sempre il massimo contro l’Olympique Lyonnais, ma noi dobbiamo pensare solo a noi stesse. Ho detto fin dall’inizio della stagione che abbiamo una squadra forte e ricca di talento. Pur avendo molto rispetto per il Barcellona, sappiamo che con la nostra esperienza e le nostre qualità saremo in grado di vincere. Sarà dura, ovviamente, ma siamo tranquille e fiduciose. Lo staff tecnico sta preparando al meglio questa partita. Dobbiamo avere chiaro in testa e nel cuore il piano da seguire. E dobbiamo farlo con massima tranquillità e fiducia possibile”.

Bompastor sulla vittoria del 2022 contro il Barcellona

“Tutto quello fatto in passato può tornare utile. Ci sono alcuni ingredienti che sono essenziali per una finale. Prima ho parlato molto dell’aspetto mentale perché sappiamo che è un fattore determinante per una finale. Rispetto a due anni fa sono cambiate molte cose sia da noi che da loro. Ci sono stati cambiamenti e progressi in entrambe le squadre, quindi questa partita sarà completamente diversa da quella di due anni fa”.

Roma-Fiorentina, il percorso delle finaliste: le giallorosse tornano dove tutto è iniziato, impresa Viola contro la Juve detentrice del trofeo

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Il centro sportivo ‘Romagna Centro’ e lo stadio ‘Dino Manuzzi’ di Cesena distano meno di cinque chilometri. E’ lì che l’8 novembre scorso è iniziato il viaggio della Roma verso la finale della Coppa Italia Femminile Frecciarossa di stasera (ore 21.30, Rai 2). Lo ha ricordato anche ieri l’allenatore Alessandro Spugna in conferenza stampa: “Tutto è cominciato da qui, ci fa piacere essere tornate a giocarci qui la coppa”.

La tripletta di Kramzar e i gol di Minami, Glionna e Feiersinger permisero alla Roma di qualificarsi ai quarti di finale, dove le giallorosse hanno rischiato quella che sarebbe una clamorosa eliminazione. Dopo la sconfitta (2-0) in casa del Napoli, i gol di Haavi, Linari e ancora Kramzar nella gara di ritorno sono valsi l’accesso alle semifinali. Nel turno decisivo della ‘road to Cesena’, ecco infine le due vittorie contro il Milan: dopo lo 0-2 del ‘Vismara – Puma House of Football’ firmato Haavi e Pilgrim, è arrivato il 5-2 al Milan con le firme ancora della norvegese e di Di Guglielmo, Giugliano, Viens e Feiersinger.

ROMA – IL PERCORSO

OTTAVI DI FINALE
CESENA-ROMA 0-6 (8 novembre)
3 Kramzar, Minami, Glionna, Feiersinger

QUARTI DI FINALE
NAPOLI-ROMA 2-0 (16 gennaio)
ROMA-NAPOLI 3-0 (7 febbraio)
Haavi, Linari, Kramzar

SEMIFINALI
MILAN-ROMA 0-2 (3 marzo)
Haavi, Pilgrim
ROMA-MILAN 5-2 (10 marzo)
Haavi, Di Guglielmo, Giugliano, Viens, Feiersinger

 

Sebastian De La Fuente, da quest’anno sulla panchina della Fiorentina, nella conferenza stampa della vigilia al ‘Manuzzi’ ha invece ricordato come le viola “non siano qui per caso”. Verissimo: dopo il successo (2-1) in casa della Ternana negli ottavi, la Fiorentina ha eliminato l’Inter nei quarti (ed emozionante è stata soprattutto la gara di ritorno, terminata con la vittoria ai rigori con la trasformazione decisiva di Bellucci) e la Juventus detentrice del trofeo in semifinale. Un doppio capolavoro, quello della Fiorentina, iniziato al Viola Park con il gol di Catena e che ha trovato il suo coronamento a Biella, con la doppietta di Janogy e il gol di Vero Boquete che hanno regalato l’accesso a una finale che il club non disputa dal 28 aprile 2019, quando a Parma la Fiorentina perse 2-1 contro la Juventus. L’ultimo successo è invece quello del 26 maggio 2018, un 3-1 al Brescia firmato da Mauro, Bonetti e Caccamo. In campo, con la maglia viola, anche Stephanie Ohrstrom, Elena Linari ed Elisa Bartoli, che oggi con quella della Roma proveranno a rovinare la festa della Fiorentina.

FIORENTINA – IL PERCORSO

OTTAVI DI FINALE
TERNANA-FIORENTINA 1-2 (11 ottobre)
Hammarlund, Catena

QUARTI DI FINALE
INTER-FIORENTINA 2-2 (17 gennaio)
Longo, aut. Bowen
FIORENTINA-INTER 5-3 d.t.r. (1-1) (6 febbraio)
Hammarlund

SEMIFINALI
FIORENTINA-JUVENTUS 1-0 (3 marzo)
Catena

JUVENTUS-FIORENTINA 1-3 (9 marzo)
2 Janogy, rig. Boquete

Fabio Melillo sulla sconfitta col Napoli: “Approccio importante. Perdere per una rete del genere lascia l’amaro in bocca”

Credit Photo: Emanuele Ubaldi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La Ternana è in attesa di rifarsi dopo la giornata appena trascorsa che ha visto la stessa formazione rimediare una sconfitta a Narni nel duello col Napoli.
Un’occasione spareggio sfumata a causa del doppio vantaggio opposto, momentaneamente bloccato al 72′ dall’1-2 firmato Labate.

Ecco ciò che ha riferito nel post gara la guida rossoverde Fabio Melillo che non le ha mandate a dire sulla gestione dei 90 minuti da parte del direttore di gara: “Faccio fatica a pensare che si possa dare un goal del genere, a margine di una prestazione in cui abbiamo tenuto testa colpo su colpo e lottato.
Abbiamo avuto anche un po’ di sfortuna nel perdere Pacioni con un infortunio, un difensore a cui facciamo veramente fatica a rinunciare; speriamo non sia nulla di che.

Sinceramente perdere per una rete del genere lascia l’amaro in bocca, ma non è solo il goal in fuorigioco, devo dire che è stata una costante di tutta la partita; sembrava arbitrasse due partite diverse.
Dispiace perché è stucchevole dover parlare degli arbitri quando bisognerebbe parlare di calcio e di come una squadra che gioca con dignità, appartenenza ed amore per la maglia dimostra di saper combattere con squadre di serie A, con questa determinazione, coraggio e tenacia.

L’approccio che abbiamo avuto è stato veramente importante; siamo sempre stati nella loro metà campo, col concetto giusto, poi loro hanno un reparto avanzato notevole.
Nel primo tempo abbiamo perso campo, distanze ed un po’ di coraggio nel giocare il pallone, il secondo l’abbiamo iniziato bene ma è arrivata la sosta che ci ha spezzato il ritmo.
Abbiamo comunque mantenuto quel feeling con la maniera di giocare che ci è cara a noi e trovato un bel goal con Labate.

Ora le Fere avranno la possibilità di cambiare le carte in tavola e farsi spazio in prima categoria; rimane l’appuntamento di ritorno fissato per il 26 maggio:Tenteremo fino alla fineha fatto sapere lo stesso misterdomenica ci proveremo, è nella nostra mentalità. Se non ci riusciremo diremo a loro brave, ma per noi resterà un campionato sopra le righe e di una valenza incredibile“.

Apulia Trani-Independent 0-1, Elio Aielli: “Abbiamo vinto senza rischiare nulla, testa ai due derby”

Credit Photo: Independent Femminile

Nell’anticipo della 28esima giornata di Serie C Femminile (Girone C) l’Independent ha affrontato in trasferta l‘Apulia Trani in cerca di punti preziosi per agganciare la zona PlayOut. La formazione campana è riuscita a replicare lo stesso risultato della gara di andata: 0-1 a loro favore. La rete del vantaggio è arrivata quando l’orologio segnava quasi la mezz’ora e porta la firma della solita Galluccio.

L’allenatore delle pantere, Elio Aielli, tornato alla vittoria dopo lo stop con il Palermo, al termine del match ha commentato così il successo esterno:

“Era importante tornare a fare risultato, e lo abbiamo fatto con la voglia giusta anche se dovevamo chiuderla prima. La squadra ha fatto una buona gara, non era facile con un avversario cosi agguerrito, abbiamo vinto senza rischiare nulla, non ci hanno praticamente mai calciato in porta. Ora sappiamo che i due Derby sono due partite ostiche e faremo di tutto per prepararle al meglio”.

Frosinone, Veronica Spagnoli dopo la manita al Matera: “Soddisfatta del nostro percorso, ora l’ultimo sforzo”

Credit Photo: Enrico Magliocco

In occasione della 28esima giornata di Serie C Femminile (Girone C) il Frosinone ha ospitato il Matera Women. La squadra di Mister Foglietta ha riscattato il match dell’andata perso 1-0. Le giallazzurre, infatti, sono riuscite a conquistare l’ottava vittoria consecutiva mantenendo il secondo posto in classifica grazie al risultato di 5-2, frutto delle reti di Makulova, Sgambato, Tata, Alborghetti e Spagnoli. A due match dalla fine del campionato le canarine coprono la seconda posizione a +1 dal Trastevere e a -6 dalla capolista Vis Mediterranea.

Dopo la manita inflitta alle avversarie Veronica Spagnoli ha dato la propria chiave di lettura della partita. Di seguito, le dichiarazioni della centrocampista:
“Visto il risultato dell’andata era un match molto sentito, sono molto felice di come abbiamo interpretato la partita. Il nostro percorso si è dimostrato essere qualcosa di davvero soddisfacente e i risultati si vedono, tutto grazie alla volontà e alla coesione che si è creata tra noi. Ora dobbiamo solo fare l’ultimo sforzo per questo finale di stagione e dare il massimo come abbiamo sempre fatto da agosto ad oggi”.

Il calcio in rosa che avanza in Puglia…intervista al responsabile regionale calcio femminile Pasquale Miccolis

Se il calcio maschile in Puglia nelle ultime settimane sta regalando gioia e dolori, soddisfazioni e delusioni ai tifosi pugliesi, c’è un calcio che avanza, non conquista le pagine dei quotidiani e delle riviste pattinate: parliamo del calcio in rosa. Ragazze che al tacco 12 preferiscono i tacchetti e amano sentire il profumo dell’erba di un campo di calcio e il sibilo nell’aria del pallone. Un fenomeno che sta riscontrando un boom: in quattro anni ha visto il tesseramento di molte ragazze che si sono avvicinate al calcio sfatando in mito di uno sport per solo uomini. Dopo un’assenza di un decennio, è ritornato il calcio d’eccellenza, negli ultimi quattro anni, quattro realtà hanno iscritto il loro nome nell’albo d’oro: Fesca Bari, Phoenix Trani, Molfetta Calcio e quest’anno la Nitor Brindisi. In contemporanea al campionato d’eccellenza da tre anni si svolge la coppa Italia che ha visto trionfare la Phoenix Trani, Molfetta Calcio e, in questa stagione, il Foggia Woman 1987, che in finale ha battuto ai rigori il Fasano, conquistando la possibilità di disputare la fase nazionale. Da due anni esiste una rappresentativa pugliese che, attraverso il torneo delle regioni è diventata una vetrina per tante calciatrici. Con il responsabile regionale calcio femminile Pasquale Miccolis tracciamo un bilancio:

Dott. Miccolis, innanzitutto congratulazioni per quello che si sta facendo. Da dove nasce questo boom?

Grazie per le congratulazioni, che desidero estendere al nostro presidente regionale, Vito Tisci, al segretario Diletta Mancini, al vice segretario Alessandro Schirone, e a tutto l’intero consiglio direttivo del CR Puglia per l’impegno profuso nella promozione del calcio femminile. Un ringraziamento speciale va anche al Settore Giovanile e Scolastico della FIGC Puglia per la continua collaborazione per la crescita del movimento. Il boom del calcio femminile in Puglia ha radici profonde, alimentate dalla passione e dalla dedizione delle nostre atlete e da un confronto costruttivo che abbiamo instaurato negli ultimi anni con le società sportive che, giorno dopo giorno, investono in questo settore. Abbiamo notato un aumento significativo sia nel numero delle tesserate che nel numero delle società partecipanti, sia nei campionati di vertice che a livello giovanile e scolastico. Inoltre, come ha menzionato nell’introduzione dell’articolo, dopo ben undici anni di assenza, siamo finalmente tornati a partecipare al Torneo delle Regioni. Questo ritorno è stato fortemente voluto da tutti, in particolare dal Presidente Vito Tisci. Fino allo scorso anno, le calciatrici pugliesi non avevano mai avuto l’opportunità di vivere questa esperienza e non sapevano cosa aspettarsi. Tuttavia, dopo la loro prima partecipazione, ora attendono con entusiasmo la convocazione nella rappresentativa. Questo dimostra quanto sia importante per loro e per il calcio femminile pugliese essere presenti a eventi di questa portata. L’interesse crescente è anche dovuto alla maggiore visibilità che il calcio femminile sta ottenendo a livello nazionale e internazionale, ispirando sempre più giovani atlete a prendere parte a questo sport.

Quale futuro roseo si preannuncia per il calcio pugliese nei prossimi anni?

Spero vivamente che nelle prossime stagioni sportive continueremo a raccogliere i frutti del buon lavoro svolto fino ad oggi. Attualmente, abbiamo sette squadre nell’Eccellenza pugliese (tre in più dello scorso anno), un piccolo ma significativo traguardo che testimonia l’impegno e la dedizione di tutti gli attori coinvolti. Tuttavia, non dobbiamo illuderci: c’è ancora molto da fare e non possiamo permetterci di fermarci qui. È fondamentale, come federazione, rimanere costantemente al fianco delle società e delle giocatrici, garantendo loro tutto il supporto necessario. Il confronto, il coinvolgimento e il lavoro di squadra sono elementi imprescindibili per il successo. Se vogliamo che il calcio femminile continui a crescere e a prosperare in Puglia, è indispensabile lavorare uniti, come una vera squadra. Solo attraverso uno sforzo collettivo potremo affrontare le sfide future e raggiungere nuovi, ambiziosi obiettivi.

 Cosa intende fare il comitato pugliese per proteggere queste ragazze da eventuali illusioni che possono arrivare da fattori esterni?

Sono previsti incontri formativi con le società di calcio femminile per sensibilizzarle sull’importanza di promuovere l’attività sportiva tra le tesserate, evidenziando i benefici psicofisici del gioco del calcio. Questi benefici sono indipendenti dall’illusione di diventare professioniste nel settore. È importante essere realistici: il motto “uno su mille ce la fa” non è solo il ritornello di una canzone, ma una consapevolezza chiara per tutti.

Grazie dott. Miccolis di averci dedicato il suo tempo, un ringraziamento all’ufficio stampa della Lnd Puglia per la collaborazione.

Stefano Braghin, Juventus Women: “Canzi è l’allenatore che avevamo ipotizzato prima di iniziare la fase di selezione”

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Massimiliano Canzi, come dalla nostra redazione già annunciato, da luglio sarà il nuovo allenatore delle Juventus Women, e la società bianco-nera (appena terminato il Campionato) ha ufficialmente annunciato, attraverso i canali del Club, la firma sul contratto che lo legherà per due stagioni, fino al 2026, alle ragazze di Braghin.

Queste le sue prime parole: “Sono molto felice di essere qui: per me è una grande sfida, dopo quattro anni molto positivi in Serie C. Sono professionista da 18 anni, ho scelto di aprire una nuova fase della mia vita in un momento importante della mia carriera: conosco da tanto tempo il mondo del calcio femminile, che è stato anche parte della mia carriera, avendo allenato in Serie A. Non ho avuto ovviamente alcun dubbio nel rispondere alla chiamata della Juventus, perché non ho mai lavorato in un club di questo livello: avremo la possibilità di competere al massimo in più di una competizione, e questo in generale è qualcosa che capita raramente”.

Il Direttore Generale Stefano Braghin, dopo la stretta di mano con il nuovo tecnico, ha così commentato: “Canzi ha maturato una notevole esperienza in Serie A maschile, ha saputo affinare le sue doti più didattiche e di formazione nel campionato Under 19 maschile ed ha chiuso il suo percorso nel maschile disputando campionati di vertice con squadre giovani e non favorite come saremo noi nella prima fase di questo ciclo che riparte. Ha insomma maturato una serie di skills diverse che ne fanno un profilo a tutto tondo con la personalità, l’esperienza e le competenze giuste per ripartire dopo due anni in cui, aldilà dei risultati, abbiamo disperso molto la nostra identità vincente in una ricerca, talvolta eccessiva, dell’estetica a discapito della pratica. Se a queste considerazioni aggiungiamo la grande umanità, serietà ed onestà intellettuale che hanno accompagnato Max nel suo percorso di allenatore attraverso tutte le categorie, penso che siamo riusciti a trovare una sintesi molto vicina se non del tutto coincidente con il profilo di allenatore che avevamo ipotizzato prima di iniziare la fase di selezione”.

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