Como Women, infortunio per Chiara Cecotti
Federica Demarchi, Orobica: “Diremo la nostra fino alla fine. Infortunio? Vera e propria battuta d’arresto”
Mentre scatta l’attesa per l’imminente gara d’avvio del girone di ritorno, l’Orobica (seconda forza del torneo) guarda avanti con una possibilità in più: merito del tris casalingo definito domenica in occasione degli ottavi di finale di Coppa Italia contro l’ospite Tharros, che ha permesso alla formazione bergamasca di strappare il pass per la conferma quarti. Coda, Troiano e Galdini: loro le firme dell’importante disputa andata in scena al Centro Sportivo di Arcene, con una sola rete subita e trovata dalle sarde, ora definitivamente fuori dalla competizione.
E con la mente verso domenica (giornata che sancisce l’inizio della seconda parte stagionale) e verso il contrasto ad eliminazione diretta in casa Spezia fissato per il 1 maggio, abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche parola con Federica Demarchi, estremo difensore leva 2000 della compagine rossoblù, che ha analizzato l’attuale situazione personale e di squadra.
Ciao Federica, benvenuta! Guantoni ben saldi dal 2021, per questa stagione hai
confermato la tua permanenza Orobica: come sta andando il tuo percorso in rossoblù?
Il percorso in rossoblù è caratterizzato da una crescita continua: dopo un biennale in comune accordo abbiamo scelto di continuare il nostro cammino insieme.
Nonostante l’infortunio rimediato non è mai mancato il tuo sostegno alla squadra: com’è guardare in azione le tue compagne che da inizio stagione stanno evidenziando sempre più la voglia di arrivare al salto di categoria?
Il mio infortunio è stato una vera e propria battuta d’arresto per il percorso che stavo facendo e per il contributo che volevo dare alla squadra (dato l’obiettivo prefissato ad inizio stagione), ma non è mancata la mia presenza all’interno dello spogliatoio per appoggiarla. Da qualche domenica ho ricominciato a lavorare con il gruppo e sono tornata a sostenerlo dalla panchina.
Continuano le soddisfazioni non solo di gruppo ma anche personali: di recente hai, infatti, ricevuto la qualifica UEFA come tecnico abilitato, inserendoti nel profilo da allenatrice portieri dilettanti e SGS. Un traguardo sicuramente importante e non di poco conto, che va a sposare del tutto quello che è il progetto della società, dove regna l’obiettivo crescita. Ti va di parlarcene?
Ho sempre voluto iniziare questo percorso in veste di allenatore: sono molto contenta di essere riuscita a svolgere il corso che mi permette ora di iniziare questa nuova esperienza.
La possibilità arriva dall’Orobica in quanto società con mentalità incentrata sulla formazione e crescita personale, di fatti anche diverse mie compagne di squadra allenano nelle giovanili da diverso tempo.
Domenica giù la Tharros ad Arcene e via con i quarti di finale di Coppa: come giudicheresti la prestazione da upgrade,
che peso ha quel 3-1 e cosa ti aspetti dal prossimo scontro diretto previsto a maggio?
È stato un buon test, visto l’imminente inizio del girone di ritorno. Quello con lo Spezia sarà uno scontro diretto contro un’avversaria che abbiamo già incontrato in campionato; giocheremo come sempre, l’obiettivo è passare il turno.
L’11, invece, con l’avvio del girone di ritorno sarete ospiti del Livorno: si immagina sarà una partita diversa rispetto alla precedente disputata, davanti ad una squadra che, a questo punto, conosce i vostri punti deboli e di forza. Quali sono gli umori a pochi giorni e su cosa punterete?
Il Livorno è riuscito a strappare un pareggio al Lumezzane! Stiamo lavorando sul perfezionare la fase offensiva e difensiva: vogliamo portare a casa i 3 punti!
In considerazione alla situazione attuale ed allo stesso tempo proiettandoti verso il futuro, quali sono le prospettive per il prosieguo della competizione e quali, a tuo parere, le lacune da migliorare?
Il gruppo è unito e stiamo lavorando bene. Il campionato è lungo e ci sono molte formazioni di alto livello che puntano alla vittoria…Tutto può succedere, noi diremo sicuramente la nostra fino alla fine.
Le tue aspirazioni personali per la seconda parte stagionale?
In accordo con lo staff stiamo seguendo un percorso che mi consenta di tornare al 100%. Il mio obiettivo in questa seconda metà è di riuscire a trovare dello spazio per concludere il capitolo infortunio.
Si ringrazia Federica Demarchi e la società tutta per la gentile concessione.
Serie C, al via il girone di ritorno: il programma gare
Questo week end, 10 e 11 febbraio, scatta la 16ª giornata di Serie C femminile, la prima giornata di ritorno del campionato. Apre il turno la partita Caprera-Tharros (A) che giocherà alle 14, tutte le altre formazioni scenderanno in campo domenica alle ore 14.30 con un solo anticipo in programma la mattina: si comincia alle 11 con Meran-Perugia (B), a seguire, sempre nello stesso girone, Pro Sesto-Angelo Baiardo alle 15.30.
In occasione del match L’Aquila-Riccione (B) che si disputerà sabato 10 alle ore 18, sarà rispettato un minuto di silenzio in memoria di Antonio Retta.
Le designazioni arbitrali
Girone A: Caprera-Tharros (Pina di Como), Livorno-Orobica Calcio Bergamo (Dasso di Genova), Pro Sesto-Angelo Baiardo (Borello di Nichelino), Real Meda-Independiente Ivrea (D’Agnillo di Vasto), Spezia-Lumezzane (Mariani di Livorno), Moncalieri-Azalee Solbiatese (Gai di Campobasso), Monterosso-Accademia Vittuone (Maresca di Napoli)
Girone B: L’Aquila-Riccione (Pazzarelli di Macerata), Villorba-Sudtirol (Zini di Udine), Trento-Venezia 1985 (Abou di Milano), Vicenza-Jesina (Piccolo di Portogruaro), Meran-Perugia (Stanzani di Bologna), Triestina-Condor Treviso (Spina di Barletta)
Girone C: Catania-Palermo (Navarino di Taurianova), Grifone Gialloverde-Salernitana (Petraglione di Termoli), Trastevere-Independent (Scarati di Termoli), Matera Città dei Sassi-Apulia Trani (Gervasi di Cosenza), Eugenio Coscarello-Molfetta (Rago di Mottola), Women Lecce-Crotone (Lascaro di Matera), Vis Mediterranea Soccer-Frosinone (Iurino di Venosa), Montespaccato-Villaricca (Artini di Firenze)
Gianpiero Piovani, coach Sassuolo: “Milan partita di grande importanza, vogliamo fare bella figura”
Le parole di Mister Piovani alla vigilia di Sassuolo-Milan: “Certamente la partita è di grande importanza e vogliamo fare una bella figura. Pur avendo alcune defezioni, non vogliamo che questo diventi una scusante. Dobbiamo concentrarci sul lavoro e farlo bene. Nonostante l’eliminazione dalla Coppa Italia, stiamo ottenendo risultati positivi in campionato e le ragazze attualmente si trovano in uno stato di fiducia. È fondamentale portare questa positività sul campo. Il Milan è indubbiamente un avversario molto forte, che ha attraversato momenti cruciali dopo il cambio di allenatore. Dobbiamo mantenere alta la concentrazione e mirare a una prestazione perfetta. Affrontare una squadra di tale qualità potrebbe metterci in difficoltà, quindi è essenziale giocare al massimo delle nostre capacità“.
Il Mister ha poi aggiunto un commento guardando a queste ultime gare che lo separano dalla seconda fase della stagione: “Per come abbiamo iniziato la stagione raggiungere i play-off poteva sembrare un obiettivo lontano, ma ora è qualcosa che potrebbe concretizzarsi. Sarebbe un risultato straordinario, non solo la ciliegina sulla torta, ma la torta stessa“.
Salta la panchina di Carolina Morace: le London City Lionesses esonerano l’allenatrice italiana
Il club ha sciolto gli indugi rilasciando un comunicato stampa ufficiale, nel quale dichiara che Morace ed il suo assistente Nicola Williams non faranno più parte del progetto tecnico. Carolina Morace aveva assunto l’incarico lo scorso luglio, da allora la squadra non ha mai ingranato, ottenendo una serie di sconfitte che gravano pesantemente sulla loro posizione di classifica.
La squadra che attualmente milita nella Women’s Championship (nda Serie B inglese), non vince dal 5 novembre scorso, e si ritrova al terzultimo posto con un bottino di soli 12 punti in quindici gare. Con una media punti decisamente al di sotto delle ambizioni della società, era necessaria una scelta drastica ma quasi inevitabile.
Al suo posto al momento è stato promosso Darren Smith. Egli era stato assunto lo scorso agosto come preparatore dei portieri ed ora si ritroverà ad interim sulla panchina, nel nuovo ruolo da Mister. La società dunque si affida ad una persona con poca esperienza come allenatore, che conosce però l’ambiente ed il gruppo. Nella speranza che quest’ultimo non patisca troppo l’improvviso cambio di panchina.
Nel loro annuncio le London City: “Il club ringrazia Carolina e Nicola per il contributo dato in questa stagione; auguriamo a loro tutto il meglio”.
Serie C, Girone C: occhi puntati sulla prima giornata di ritorno
Con l’anticipo Catania – Palermo, calcio d’inizio alle 14,30 sabato 10 febbraio, prende il via il girone di ritorno della serie C girone C. All’andata s’imposero gli etnei per 3-2 arbitrerà la sfida il signor Valerio Navarino di Taurisano. Sfida al vertice tra Vis Mediterraneo, prima in classifica, e Frosinone, terza in classifica, all’andata vittoria di misura dei campani dirigerà la gara il signor Iurino della sezione di Venosa. Occhi puntanti sulla parta finale della classifica dove si affronteranno Grifone Gialloverde e Salernitana. La formazione granata è alla ricerca della quarta vittoria consecutiva che la allontanerebbe definitivamente dalla zona bassa della classifica all’andata finì 2-1 per la formazione campana arbitrerà la gara Domenico Petraglione della sezione di Termoli. Gara delicatissima tra il Coscarello e il Molfetta, entrambe alla ricerca di punti per la classifica il Coscarello non ha mai vinto in casa mentre il Molfetta non è ancora riuscito a prendere punti in trasferta, all’andata finì a reti inviolate. Dirigerà la sfida il sig. Rago della sezione di Moliterno.
Interessanti sfide tra il Montespaccato e il Villaricca, all’andata vinse la squadra ospite per 4-1, e tra il Trastevere e Independent all’andata vittoria corsara con un rotondo 3-0. Dirigeranno le gare i sig. Artini di Firenze la sfida al “Don Dino Puglisi” di Montespaccato mentre Francesco Scarati di Termoli la sfida al Trastevere Stadium.
Completano la giornata la sfida tra il Woman Lecce e il fanalino di coda Crotone, all’andata terminò con una larga vittoria dei giallorossi per 6-1 arbitrerà la sfida il sig. Lascaro della sezione di Matera, e il derby appulo-lucano tra la Women Matera Città dei Sassi e l’Apulia Trani. All’andata s’imposero i materani per 2-0 la gara è stata affidata al signor Gervasi di Cosenza.
Fracas, gol per il Brescia e per le bambine: “Tre operazioni al ginocchio mi hanno resa più forte. E appena posso torno a casa e guardo il mare”
Calciatrice, ma anche istruttrice di nuoto e allenatrice nel settore giovanile, la 22enne ligure è cresciuta in una famiglia amante dell’acqua: “Papà e zio surfisti, mio fratello in Serie A di pallanuoto. Io però ho preferito l’area di rigore”. Domenica la seconda di ritorno: Lazio a Genova, Ternana in casa col Ravenna.
Trovare un momento della giornata per parlare con Teresa Fracas non è la cosa più semplice del mondo. L’agenda è fittissima: al mattino in campo a tirare palloni in porta, nel pomeriggio a bordo piscina a fare l’istruttrice di nuoto per bambini, poi di nuovo in campo ad allenare le giovani del Brescia. Il pallone e l’acqua sono due elementi che nella vita di Teresa, che il 4 marzo compirà 23 anni, non sono mai mancati. Non sempre in questo ordine di importanza: perché Fracas domenica scorsa ha segnato una doppietta nel 5-0 al Tavagnacco, ma “si parla talmente tanto di calcio che, appena posso, cerco di staccare”. Di calcio, prima di scoprire Teresa, bisogna però parlarne almeno un po’.
“La stagione sta andando bene ma non troppo – racconta -. Cerco di andare contro ogni difficoltà, perché non sempre in campo sono riuscita al 100% a essere me stessa. Un attaccante ha bisogno di segnare, ma io vorrei fare ancora di più e non riuscire a farlo mi penalizza. Spero che la doppietta di domenica scorsa sia la svolta della mia stagione”. Professione attaccante, poi i segni particolari: “Lavoro molto in area, non sono troppo veloce, ma cerco di sfruttare il fisico. Il mio forte è il colpo di testa e, tra le attaccanti che ho trovato in questi anni nelle mie squadre, da Daniela Sabatino al Sassuolo ho avuto modo di imparare tanto”.
Dal Sassuolo al Cittadella, poi la Pro Sesto, adesso il Brescia. Prima ancora il Ligorna e il Genoa. Stop, basta parlare di calcio. Con Teresa se ne parla, e bene, soltanto legandolo a esperienze di vita. Una vita iniziata a Bogliasco, in Liguria, dove la famiglia Fracas ha il mare nelle vene: “Mio padre e mio zio fanno tuttora surf, mio fratello Andrea gioca nella Serie A di pallanuoto. Vivendo in una città di mare, per noi rappresenta tutto. Andare a guardare il mare per me rappresenta un senso di libertà”. Aveva iniziato con la pallanuoto anche Teresa, prima di provare il calcio e di non lasciarlo più. Casa, invece, Fracas l’ha dovuta lasciare presto, ma la famiglia non la molla: “Mamma e papà vengono a vedermi appena possono, altrimenti mi seguono come tutto il resto della famiglia”. Dove le nonne hanno un ruolo primario: “Nonna Amalia capita si spaventi nel vedere i contrasti, nonna Gianna invece prima di operarsi al ginocchio si faceva anche due ore di macchina per venirmi a vedere. E’ stata lei, vedendo una partita del Cittadella, ad avvisare mamma del mio infortunio…”.
Impietoso, tra l’altro: rottura del crociato, arrivata nel 2020 in un anno già tribolato di suo per tutti i cittadini del mondo per via del covid. “Ho subito tre operazioni in meno di un anno – ricorda -. La prima a novembre, per ricostruire il crociato; la seconda nel luglio del 2021, per pulire l’articolazione; la terza un mese dopo, a Roma dal prof. Mariani, dopo il quale è cominciata la mia risalita. Ma non è stato facile per niente: uscendo dalle sedute di fisioterapia mi è capitato di piangere perché non vedevo risultati, perché mi facevo un mazzo così. L’aiuto di mio fratello, in quei mesi, è stato indispensabile. E c’era un altro problema: le piscine erano chiuse a causa del covid”.
Ed ecco che torna in scena l’acqua: “A 18 anni ho preso il brevetto da bagnina, mi sono detta ‘non si sa mai dovesse servire’. Questo brevetto mi ha permesso di fare più riabilitazione in piscina in quel periodo, e averla fatta a Genova con mio fratello che mi ha spesso accompagnato è stato di grande aiuto. Non mi prendete per matta: sono quasi contenta che sia successo quello che è successo. Ho capito i miei limiti, in cosa sono migliorata e in cosa devo ancora migliorare”. In piscina, Teresa ci torna tutti i pomeriggi senza stampelle, poi corre al campo, dove ci sono anche tre compagne del Brescia (Serena Magri, Veronique Braida e Letizia Angoli) che allenano le più giovani: “La cosa che mi piace di più, andando al campo, è sentir dire da loro ‘Guarda che ti abbiamo visto, hai segnato’, come se loro riconoscessero che noi siamo lì per loro. Negli occhi delle ragazzine vedi la voglia di fare, di giocare. Ti prendono come ispirazione e questo per noi è una responsabilità. Molte di loro sono state a Cremona per la Supercoppa: un evento bellissimo, che è stato utile anche per capire cosa potrebbe capitare loro tra qualche anno”. Un viaggio, come quelli che ama Fracas: “Il più bello l’ho fatto in Sardegna, quello dei miei sogni è in Thailandia. Dove ovviamente c’è il mare”.
Azzurro, come la maglia della Nazionale che Fracas ha vestito ai tempi delle giovanili: “Il sogno c’è sempre, ma preferisco concentrarmi su me stessa perché se le cose devono andare in un modo vengono da sé. La giocatrice più forte che ho trovato con la maglia della Nazionale? Marta Morreale, che ora è con me nel Brescia. Di lei ho una stima esagerata”. Il Brescia, a metà campionato, è sesto con 27 punti, ma in A ce ne va una, massimo due, e la vetta dista 16 punti, con Lazio e Ternana che precedono Cesena e Parma, le prossime due avversarie del Brescia: “Il mister (Aldo Nicolini, ndr) non ci mette pressione riguardo la classifica, vuole veder migliorare le prestazioni. L’obiettivo è quello di migliorarsi sempre, per arrivare piano piano a fare sempre meno errori”. Saggezza da marinaia.
LE ALTRE PARTITE – Delle due squadre in vetta, l’impegno più duro classifica alla mano ce l’ha sicuramente la Lazio, impegnata a Genova. La Ternana, invece, nel match che inizierà alle 13 ospiterà il Ravenna. Dopo due sconfitte consecutive, il Parma contro la Freedom cercherà di ritrovare la vittoria. Completano il quadro della 17esima giornata Res Women-Bologna, Arezzo-H&D Chievo Women, Hellas Verona-Pavia Academy e San Marino Academy-Tavagnacco. Tutte le gare saranno trasmesse in diretta sul canale YouTube di Be.Pi Tv.
Pasquale Lepori, mister Real Sun Service: “Con l’Audax partita sofferta a centrocampo. Continueremo a lavorare divertendoci!”
In attesa della giornata di domani in cui è prevista la semifinale di Coppa Italia d’Eccellenza, la Sun Service fa mente locale sugli ultimi risultati conquistati ed, in particolar modo, su quello in campo Audax in chiusura della prima metà di campionato. Un 6-4 al fischio finale di quella che è stata una gara piuttosto battibeccata ed in linea con le aspettative di un girone fin da subito rivelatosi ostico.
Le padrone di casa hanno fatto guerra fin dai primi minuti di gioco, mettendo sotto la difesa ospite, finita a subire troppo prima da Carboni Tonga e, successivamente, da Serra. Si è, però, fatta trovare pronta la formazione allenata da mister Lepori, che ha reagito ribaltando un destino che sembrava già segnato: di fatti (dopo un pesante tris a suo danno) non si è fatta intimidire e, anzi, ha concluso il botta e risposta con le sigle di Fiori (che si porta ad 11 in campionato) e Shaheen.
Il sincero commento dopo lo scontro proprio del mister gialloblù Pasquale Lepori: “È stata una partita un po’ pazza, dove addirittura siamo arrivati ad un certo punto a pareggiare 4-4 con tre gol subiti in poco più di dieci minuti. Sabato eravamo rimaneggiati con due acciaccate in panchina e un paio di elementi che sono partiti nonostante problemini fisici dall’inizio. Abbiamo ripreso in mano la partita di cuore e rabbia perché la prestazione del gruppo non è stata eccelsa in termini tecnico-tattici, ma poteva andare peggio.
Rendo merito all’Audax Capoterra per le azioni compiute, mi hanno impressionato 3-4 elementi più che validi sia a centrocampo che in attacco, ma anche l’accoglienza riservataci al termine della gara è stata veramente piacevole. Era l’unica squadra che non avevo visto giocare e devo dire che la loro classifica non è meritata.
La partita l’abbiamo un po’ sofferta al centrocampo poichè, non facendo filtro, manda in apnea una difesa che prima o poi subisce. Ricordiamo sempre che siamo una squadra nata a Luglio e che ancora si deve amalgamare bene, vedo però passione e voglia di riscatto per le più grandi e voglia di apprendere il gioco da parte delle più giovani, questo fa la differenza! Negli allenamenti lavoreremo su aspetti carenti e rafforzeremo quelli già appresi”.
Per l’avvio del girone di ritorno si dovrà ancora aspettare il 25 febbraio (fino ad ora sono 5 le vittorie su 8 dispute totali), domani, invece, il penultimo step della competizione regionale: sarà ancora il Capoterra a doversela vedere con il gruppo sassarese, oggi a solo +1 dall’Athena in termine di punteggio statistico. A questo proposito lo stesso ha continuato, confessando: “Al giro di boa vedo quattro squadre che si giocano la promozione e tutte hanno finito i bonus; gli scontri diretti ora saranno determinanti. Athena e Pula sono quelle che, personalmente, vedo un po’ più avanti rispetto alle altre. Noi continueremo a lavorare divertendoci negli allenamenti e nelle partite, il segreto è questo!“.
Chiara Viscardi, Lumezzane: “Voglio vincere con questa squadra il più presto possibile”
Il Lumezzane si prepara ad iniziare in casa dello Spezia il suo girone di ritorno, con l’obiettivo di mantenere la vetta del Girone A di Serie C fino alla fine della stagione. La squadra di Nicoletta Mazza, che è reduce dal pari in casa del Livorno e dal successo agli ottavi di Coppa contro il Südtirol, ha elementi importanti e di esperienza, tra queste vi è la figura di Chiara Viscardi, centrocampista classe ’95 che, dopo esperienze all’Orobica e al Brescia, ha scelto di vestire la maglia rossoblù.
La nostra Redazione ha raggiunto Chiara nel corso della presentazione del progetto del club valgobbino “Noi Ci Teniamo”, per risponderci ad alcune domande.
Chiara cosa ti ha portato ad andare a Lumezzane quest’anno?
«Allora diciamo che sono stata contattata quest’estate, non ho avuto nessun dubbio ad accettare, perché il progetto della società è serio e ambizioso. In più, conoscevo gran parte dello staff con cui ho avuto il piacere di lavorare in passato».
La scelta, al momento, si sta rivelando azzeccata, visto che il Lume è primo dopo quindici gare del Girone A di Serie C. Piazzamento in linea con le tue aspettative?
«Noi ci siamo fissati subito l’obiettivo di fare bene in questo campionato. Adesso dobbiamo ragionare partita per partita e prenderci un tassello alla volta un traguardo che è ancora troppo lontano. Dobbiamo essere contenti di avere il destino nelle nostre mani, ma dobbiamo mantenere alta la concentrazione e continuare a fare bene come stiamo facendo fino ad ora».
La sconfitta col Real Meda e i due pareggi col Vittone e col Livorno. Quale queste tre partite vorresti rigiocare?
«Tutte e tre, perché penso che siano state partite in cui abbiamo perso dei punti “per strada”. Forse quella più amara è stata l’ultima contro Livorno, perché venivamo da un periodo molto positivo, soprattutto dopo la pausa natalizia: quella gara ci insegnerà molto soprattutto, come dicevo prima, per mantenere quella concentrazione che ci servirà a raggiungere il traguardo che vogliamo ottenere».
Quella concentrazione che è arrivata domenica battendo due a zero sul Südtirol negli ottavi di finale di Coppa.
«Abbiamo avuto subito un’opportunità di riscattarci in Coppa Italia e, sicuramente, abbiamo dato una risposta a noi stesse, ma soprattutto nei confronti dello staff e della società stessa. Dobbiamo continuare così, senza farci prendere dalla distrazione e continuare a ragionare gara per gara».
Domenica si andrà in casa dello Spezia, dove comincerà il trittico delle sfide col Meda e col Moncalieri…
«Adesso vengono partite molto difficili, affrontiamo squadre che sono messe anche abbastanza bene in classifica. Non dobbiamo farci prendere dall’emozione positiva delle partite vinte o dalle emozioni negative delle partite che vanno peggio, come ad esempio Livorno. Dobbiamo ragionare anche in questo caso, perché siamo una squadra fatta con l’obiettivo di affrontare partite importanti come queste».
Qualche turno fa hai affrontato l’Orobica, una delle squadre che hanno legato la tua carriera. Che effetto ha fatto per te sfidare il tuo vecchio club?
«Con l’Orobica ho avuto un molto importante. Ma come tutte le cose, soprattutto nel calcio, il passato è passato. Adesso sono concentrata sul Lumezzane. È stato sicuramente importante vincere contro di loro, perché ci ha permesso di superare coloro che, in quel momento. erano prima in classifica. E per me, era la cosa più fondamentale».
L’altra tua ex squadra è il Brescia. Cosa ti ha lasciato la maglia delle Leonesse?
«A Brescia ho vissuto due periodi, quella di Cesari e quella di Gorno, ed entrambi mi hanno lasciato tantissimo. Brescia mi ha accolto a braccia aperte e benissimo. Quello che ho vissuto in quegli anni con quella maglia non me lo dimenticherò mai, a partire dalla Serie C, poi in Serie B, fino ad arrivare a sfiorare anche la promozione in Serie A. Penso che nella scorsa stagione abbiamo fatto molto bene e non c’è nulla da recriminare. Auguro al Brescia di togliersi numerose soddisfazioni».
Il calcio femminile italiano, alla luce degli ultimi risultati dell’Italia nella Women’s Nations League, ha la possibilità di rialzarsi?
«Il movimento sta crescendo da tanti anni ormai, perché non sono pochi gli anni in cui ha avuto una svolta, soprattutto quando tante società si sono legate ai club maschili. In questo percorso di crescita è inevitabile che ci siano anche degli scivoloni, per esempio l’uscita dell’Italia dal Mondiale, ma quello che conta è la costanza e la coerenza del percorso stesso. Penso che il calcio femminile, ad oggi, stia crescendo di anno in anno: lo dimostra il professionismo, le tante giocatrici straniere che stanno venendo sia in Serie A che in Serie B, e anche del fatto che tutti i campionati si stiano alzando di livello anno dopo anno. Daranno al movimento stesso maggiore visibilità, e quindi è una cosa di cui dobbiamo essere contente».
Cosa ti aspetti dal tuo 2024?
«A livello calcistico e voglio fare bene con questa squadra e cercare di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati: voglio vincere con questa squadra, e spero di farlo al più presto possibile. Mi ritrovo in un gruppo in cui ho un’età anagrafica che è un po’ una via di mezzo tra le giovani e le ragazze più esperte, ma mi sento di dire che ho l’opportunità di imparare sia delle ragazze più esperte che da quelle più giovani che hanno un atteggiamento molto positivo, e penso che sia anche uno degli aspetti fondamentali della nostra crescita di quest’anno. A livello personale sento di potermi prendere anche delle responsabilità in più rispetto agli anni passati».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la FC Lumezzane e Chiara Viscardi per la disponibilità.
“32 år med Damallsvenskan”: come in Svezia raccontano il calcio femminile
Il calcio femminile è stato, ed è tutt’ora raccontato in diverse opere storiografiche, la maggior parte delle quali tende o a ripercorrere la storia del movimento dalle origini, oppure a narrare la storia di alcune piccole ma interessanti realtà.
Generalmente, le opere più importanti sono gli annuari, molto in vigore in Italia all’inizio degli anni 2000 (con il “Barboni-Cecchi”), tradizione solo lontanamente ripresa da Datasport, che ha fatto un egregio lavoro per le stagioni 2018-19, 2019-20 e 2020-21. A livello globale, forse solo l’Inghilterra si è posta come nazione cardine, grazie a Chris Slegg e Tom Garry, che hanno rilanciato il format dell’annuario per la stagione 2017-18, portandola tuttora avanti con passione e dedizione.
Nelle altre Nazioni, la Germania ha in Roland Weissbarth la gallina dalle uova d’oro, grazie al suo meticoloso lavoro nel raccogliere i tabellini di Europei, Mondiali ed Olimpiadi, oltre a tutti i risultati delle qualificazioni. Ma sono ancora poche le opere che cercano di racchiudere l’essenza dell’annuario, senza però eccedere in dettagli, rendendo l’opera più fluida e accessibile anche al pubblico a cui interessa solo una veloce infarinata sull’argomento. Ed è proprio così che nasce “32 år med Damallsvenskan“.
IL CONCEPT DEL LIBRO
L’obiettivo di “32 år med Damallsvenskan” è molto semplice: ripercorrere la storia del calcio femminile, partendo velocemente dalle Dick Kerr’s Ladies arrivando allo sviluppo del movimento in Svezia a partire dal secondo dopoguerra. Il campionato nasce nel 1973, ma il format iniziale ricalca quello della Serie A Femminile di quegli anni. Diversi gironi regionali, con torneo finale tra le migliori classificate. Come raccontato nell’opera, la Damallsvenskan nasce nel 1988, cioè quando il campionato diventa di carattere nazionale.
Seguono due interviste a due calciatrici simbolo di quell’epoca, cioè l’urmoder (la progenitrice) Ebba Andersson, pioniera del calcio svedese e capitana dell’Oxäbäck, prima squadra ufficiale, e ad Ann Jansson, prima marcatrice della storia della propria Nazionale.
La parte centrale dell’opera è sicuramente la più interessante. Gli autori (Nylin, Green, Danielsson, Rikner Scholz e Linder) uniscono i riassunti di ogni singola stagione a 6 interviste, atte a ripercorrere le diverse epoche del campionato, sino a quella moderna.
I CAPITOLI PIÙ SUCCOSI
Il libro è datato 4 agosto 2020, pertanto si ferma alla stagione 2019. Quindi l’attuale BK Häcken è ancora segnato con la vecchia denominazione, Kopparbergs/Göteborg, dovuta all’influenza dell’azienda produttrice di birra. È una premessa obbligatoria, perché la parte centrale, dopo i resoconti delle diverse edizioni, introduce tutti i club che hanno preso parte alla Damallsvenskan, con tanto di classifica all-time del torneo. Ovviamente, aggiornata al 2019.
La pagina di descrizione delle squadre prevede, oltre alla storia del club, anche lo stemma e la maglia principale con i colori sociali. È possibile effettuare una similitudine con l’inserto del Guerin Sportivo “Calcio Italia”, con l’introduzione delle diverse rose del campionato italiano. Sono inserite anche le maglie dei club più sconosciuti, come quelli che hanno preso parte ad una sola edizione. Un lavoro estremamente meticoloso, nonché accattivante.
In chiusura, vi sono i profili di 45 calciatrici che hanno militato, o che militano nella Damallsvenskan, come Hope Solo, Kosovare Asllani, Tabitha Chawinga, Marta, Verónica Boquete, oltre a leggende del calcio svedese, come Therese Sjögran, Caroline Seger e Hanna Ljungberg. Nelle ultime facciate, un breve riepilogo statistico, con il riepilogo delle vincenti dei campionati (sono presenti anche i nomi dei club che hanno vinto le edizioni antecedenti al 1988), le migliori marcatrici e gli allenatori più di successo.
PERCHÉ AVERE “32 ÅR MED DAMALLSVENSKAN” NELLA PROPRIA LIBRERIA
“32 år med Damallsvenskan” è dunque un’opera preziosa, che intende dare una visione di un campionato che ha sempre avuto un fascino, che offre grande competitività, e introduce così un’altra cultura. Ovviamente, il libro non manca di annotare anche i difetti della società svedese, dalle critiche sessiste alle difficoltà economiche dei club, e aggiunge anche alcune mancanze di rispetto alle squadre femminili, come nel caso dell’Holmalund.
È importante sottolinearne lo stile. Non troppo ridondante nel racconto, nessun utilizzo eccessivo di numeri statistici puramente da almanacco. Un libro molto scorrevole nella lettura, con 132 pagine ben dettagliate. L’unico scoglio, chiaramente, è che è interamente scritto in svedese, quindi fruibile da un ridotto pubblico di appassionati, al di fuori della propria nazione di riferimento.
Ultimo, ma non meno importante, lo stile grafico. Generalmente i libri sul calcio femminile raccolgono qualche fotografia, spesse volte in bianco e nero, oppure non ne fruiscono particolarmente. Gli autori hanno invece fatto un lavoro enorme. Con il supporto dell’azienda fotografica Bildbyrån (la più importante per lo sport scandinavo), l’opera è ricca in fotografie, soprattutto a colori. E come detto, c’è stato anche un grandissimo sforzo nel replicare le divise originali (prive di sponsor) anche delle squadre storiche o meno conosciute, con tanto di stemma societario. Un’opera che, solo per questo, vale la pena acquistare.















