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Giada Abate, Genoa Women: senso di appartenenza, grinta e grande maturità per guidare al meglio le rossoblù in Serie B

Photo Credit: Ramella Fazzari Fotografia

Essere capitano di una squadra, indipendentemente dalla categoria in cui si gioca, non è mai facile. Esserlo di una formazione alla prima storica stagione in Serie B, a maggior ragione, lo è ancor meno. Nonostante la sua giovanissima età e un campionato decisamente competitivo e di livello, Giada Abate ci sta riuscendo nel migliore dei modi, mostrando in ogni partita una grinta e una determinazione degna delle calciatrici più esperte e abituate a questi palcoscenici.

Genovese di nascita e genoana d’adozione, la talentuosa classe 2003 ha già dato ampia dimostrazione delle proprie abilità in campo e della propria leadership nel corso della lunga storia d’amore con il suo Genoa. Senza alcun dubbio, l’esperienza in nazionale ha permesso alla giovane Giada, perno della squadra di mister Oneto, di crescere esponenzialmente, osservando compagne e avversarie più esperte e imparando ad affrontare ogni partita con la giusta concentrazione e intensità.

La storia che la lega al Grifone affonda le sue radici nel lontano 2014, anno dell’arrivo in società da una squadra della sua zona, Sampierdarena, in cui aveva mosso i primi importanti passi nel mondo del calcio. In questi anni in rossoblù, la centrocampista ha saputo adattarsi al meglio alla nuova dimensione, mettendosi a servizio della squadra e diventandone presto anima e leader, in campo e fuori, grazie alla sua passione e al suo attaccamento a questi colori. La nostra redazione ha avuto l’onore di intervistarla, ripercorrendo le prime battute di questa prima e particolare stagione in Serie B.

Dovendo individuare tre momenti chiave della tua carriera calcistica, quali sceglieresti?

Il primo è stato sicuramente l’arrivo al Genoa nel 2014, passando dal Don Bosco, una squadra dilettantistica delle mie zone, ad una società così importante che rappresenta il punto più alto della mia carriera. Il secondo, invece, è stata la chiamata in nazionale, un’esperienza che mi ha lasciato davvero tanto, mostrandomi cosa volesse dire rendere il calcio un vero e proprio lavoro. Ho infatti capito cosa significasse allenarsi di mattina e di pomeriggio, seguire un’alimentazione specifica, avere delle regole a cui non eravamo ancora abituate all’epoca.

Nel vestire quella maglia ho provato un mix di emozioni, dall’ansia all’orgoglio e all’onore per poter difendere quei colori. Un altro momento chiave, sempre legato a quell’esperienza in nazionale, è stato cantare l’inno insieme alle mie compagne prima del fischio d’inizio, perché penso che non ci sia cosa più emozionante e bella di vivere attimi così intensi. Per non parlare della possibilità di visitare altri paesi che ho avuto nel corso degli Europei, tra cui l’Inghilterra e il Portogallo. L’ultimo, infine, è stato sia il passaggio dal campionato di Eccellenza alla Serie C, sia quello in Serie B, nonostante sia ancora presto per poterne parlare appieno.

Cosa significa per te vestire i colori del Genoa ed esserne il capitano?

È una domanda che mi è stata fatta in tante altre occasioni nel corso degli anni e, ogni volta, non so mai trovare una parola che riesca a spiegare appieno cosa provo, da nove anni a questa parte, quando scendo in campo con questi colori e con la fascia da capitano. Posso solo dirti che ad ogni partita mi sento emozionata ed elettrizzata come la prima volta.

È sicuramente un grande onore poter rivestire questo ruolo nel club più antico d’Italia, nonché uno dei più ben strutturati, entrando a far parte della sua storia e assumendomi la responsabilità di difenderlo sul campo, onorandone i colori. Specialmente in questo momento, il mio compito è ancora più importante. Infatti, pur non essendo una che ha paura, devo dire che si è trattato di un periodo in cui la responsabilità pesa un po’ di più sulle spalle.

Come giudichi questo inizio di stagione e, in completa oggettività, qual è il vostro principale obbiettivo stagionale?

Il nostro obbiettivo stagionale è ovviamente la salvezza, dimostrando di meritare la Serie B nonostante qualche naturale difficoltà iniziale, la giovane età della rosa e la minore esperienza in questa categoria rispetto ad alcune avversarie. L’inizio del campionato è stato caratterizzato da alti e bassi.

Certo, avremmo potuto portare a casa più punti in alcune partita, tuttavia sono davvero orgogliosa della mia squadra e del massimo impegno profuso in campo ogni domenica. L’impatto del passaggio da C a B è stato notevole, ciononostante abbiamo ancora tanto da dimostrare e stiamo reagendo bene, prendendo sempre più le misure alla nuova categoria.

Hai già dato grande dimostrazione, specialmente durante la passata stagione, di saper dare una grande mano in fase offensiva e di avere anche un’interessante propensione al tiro e al goal. Quali sono gli aspetti su cui lavori di più in allenamento e quali sono i tuoi punti di forza?

In allenamento lavoro su tutti gli aspetti, da quello atletico e fisico, con esercizi mirati in palestra, alla tecnica. Alcune abilità in particolare che sto cercando di sviluppare sono il lancio lungo e i cambi di gioco, allenandomi con mister Oneto anche al termine della sessione di gruppo. Secondo lui ho le capacità giuste per riuscirci, motivo per cui punta molto su di me in partita, facendomi esercitare anche nella battuta di calci di punizione e corners.

Naturalmente devo ancora migliorare molto e, a volte, mi riescono delle giocate fantastiche mentre in altre occasioni no, tuttavia il mister punta sempre su di me per un lancio lungo, un passaggio alto morbido o un cambio di gioco. Ho importanti capacità pure nel tiro e a volte sono un po’ più egoista, come contro la Fiorentina, anche se a volte tentenno, preferendo fare assist per le mie compagne. Diciamo che il nostro allenatore si arrabbia quando non tiro, perché dovrei assecondare di più l’istinto e sfruttare al meglio questa mia capacità con un pizzico in più di sano egoismo.

E se dovessi invece individuare un tuo punto debole, quale sceglieresti?

Non sono una giocatrice che per saltare l’avversario utilizza troppe finte, fatta esclusione della veronica; quindi, penso di dover migliorare nel dribbling. Per il resto, non sono una calciatrice molto elegante e, a volte, pur riuscendo a recuperare tanti palloni in partita o facendo bene nel mio ruolo, posso risaltare meno agli occhi di uno spettatore rispetto alla singola giocata di fino di un’altra. Un altro aspetto, stavolta caratteriale, su cui sto lavorando molto è il saper accettare la sconfitta. Pur essendo ancora giovane, posso dire di essere migliorata davvero tanto rispetto al passato, non piangendo più dopo una sconfitta e sfruttando in positivo la competitività che mi contraddistingue da quando sono piccola.

Cosa stai facendo per migliorare sotto questo aspetto e quanto ti aspetti di crescere, calcisticamente e non solo, nei prossimi anni?

Penso che la cosa più importante sia continuare ad allenarmi duramente e spesso vado al campo prima della sessione insieme ad alcune compagne e al mister. Ho ancora 19 anni e penso di avere ampi margini di crescita che spero mi facciano arrivare a livelli sempre più alti.

Affrontare squadre più esperte di voi cosa vi sta insegnando e, soprattutto, cosa vi manca ancora per ridurre questo divario?

Credo che tutte noi abbiamo avvertito profondamente la differenza tra Serie C e B, affrontando avversarie più esperte di noi sia da un punto di vista anagrafico sia per via della loro maggiore praticità in questa categoria. In B devi infatti essere in grado di pensare più velocemente, di agire in minor tempo rispetto all’anno scorso e c’è bisogno di un periodo più lungo di allenamenti e preparazione mentale per affrontare un campionato tanto impegnativo.

Nonostante ciò, essendo una squadra tanto giovane, abbiamo appunto un margine di miglioramento molto ampio e non potremo che imparare e crescere notevolmente nel corso della stagione, cercando ovviamente di raggiungere l’obbiettivo salvezza e di arrivare ancor più preparate alla prossima Serie B. Certo, l’aver iniziato in ritardo ci ha dato una bella botta, tuttavia la stiamo gestendo bene e, con il duro lavoro e anche qualche innesto d’esperienza nel mercato invernale, questo bellissimo gruppo squadra potrebbe riuscire ad affrontare con maggiore facilità la seconda metà di stagione.

Quali sono state le tue emozioni alla prima di campionato in Serie B? Cosa hai detto alle tue compagne prima di scendere in campo per mantenere alto il morale della squadra?

Penso che all’inizio ognuno abbia vissuto quei momenti a modo suo. Sentivo naturalmente un po’ di sana tensione nello spogliatoio ma, ad esser sincera, siamo riuscite egregiamente ad “ubriacarla”. Personalmente, cerco di mantenere sempre la stessa mentalità contro ogni avversario, dalla Juventus ad una squadra di provincia, cercando di non farmi prendere troppo dall’ansia. Nonostante ciò, appena scese in campo e poste dinnanzi a formazioni quali, ad esempio, la Lazio, è normale avvertire un po’ di tensione che spinge a dare il massimo per i tuoi colori.

Ad ogni modo, per me ogni partita richiede stesse attenzione e grinta e, come accaduto contro la Fiorentina, ci guardiamo sempre tutte prima del fischio d’inizio e ci ripromettiamo di dare il massimo indipendentemente dal blasone e dalla forza, su carta, dell’avversario. A proposito del match contro la Viola, ricordo di aver ricordato alle mie compagne nello spogliatoio quanto meritassimo di giocare quella partita, ripensando agli importanti progressi fatti negli anni dalla nostra squadra e dalla società. Poi, ti ripeto, non sono una persona che si lascia prendere troppo dall’ansia e, anche quando sono un po’ più tesa, cerco di non farla trasparire per evitare di impensierire le compagne, dando piuttosto loro forza e grinta.

Volendoci soffermare su un evento chiave di questa tua stagione, vorrei rivivere insieme a te il tuo goal alla Fiorentina in Coppa Italia. Cosa hai provato in quel momento?

Penso che questo goal rappresenti appieno il cambio di mentalità e la crescita, non solo individuale, di cui abbiamo parlato prima. Nonostante fossimo sotto di sei goal, abbiamo tutte continuato a pressare nel tentativo di recuperare palla e, mentre in passato mi sarei messa in disparte e avrei maggiormente accusato il colpo, sono riuscita a trascinare le mie compagne, suonando la carica al di là dello svantaggio. Proprio per questo, posso dire che abbiamo disputato una gara più bella e intensa di altre in Serie B o in Serie C.

Un momento in particolare prima del goal è stato il duello con una mia vecchia compagna di nazionale, Emma Severini. Mentre in passato avrei difficilmente tentato uno sprint per anticiparla e intercettare il passaggio, stavolta ho assecondato l’istinto e ci sono riuscita, accompagnata dalle mie compagne. Ricordo di essermi guardata attorno e, non potendo servire nessuno, di aver tirato senza paura, nonostante la stanchezza di un match contro un’avversaria che pressava incessantemente e che faceva girare bene palla. Penso che tutta la squadra abbia meritato quel goal, non lasciandosi demoralizzare dallo svantaggio accumulato.

Cosa consiglieresti invece ad una giovane ragazzina che sogna di intraprendere questo percorso sportivo e professionale?

Senza dubbio, le direi di non mollare mai, nonostante gli ostacoli che potrebbe incontrare lungo il suo percorso, perché non conosco giocatrice che non ne abbia affrontati e superati. Inoltre, le suggerirei di non lasciarsi spaventare dai pregiudizi o dalle prese in giro che potrebbe ricevere, in quanto i tempi stanno fortunatamente cambiando in meglio rispetto al passato, con una maggiore diffusione del calcio femminile sui social o in televisione e una crescita esponenziale di tutto il movimento.

Dunque, si potrebbe finalmente iniziare a pensare a quello della calciatrice come un vero e proprio lavoro futuro, nonostante ci sia ancora tanta strada da fare. Anche se penso che il calcio femminile sarà sempre guardato un po’ con un occhio di riguardo rispetto al maschile, le consiglierei di non mollare mai, inseguendo il suo sogno e approfittando anche delle maggiori opportunità rispetto al passato.

Allontaniamoci brevemente dal campo da gioco per conoscere Giada Abate al di là del calcio. Dunque, quali sono i tuoi sogni e i tuoi obbiettivi per il futuro? Quali, invece, le tue passioni?

Il mio obbiettivo primario è vivere di calcio, lavorando appunto come calciatrice. Sogno anche di ritornare, se ci sarà la possibilità, in nazionale. Dovendo trovare un’alternativa, vorrei comunque rimanere in questo mondo, come allenatrice o intraprendendo il percorso di studi in fisioterapia a partire dal prossimo anno. Quest’ultima, però, è un’ipotesi su cui vorrò ragionare ancora un po’ prima di decidere. Ad ogni modo, ripeto, voglio restare nel in questo ambito e, pur amando ballare e la musica e avendo hobbies, non ho passioni tanto forti come il calcio.

Dulcis in fundo, una domanda inusuale. Secondo te, nel raccontare al meglio il calcio femminile in Italia il giornalismo sportivo italiano sta facendo un buon lavoro o è ancora lontano dal riuscirci?

Secondo me, giornali e social hanno fatto importanti passi in avanti rispetto al passato. Sto provando sulla mia pelle questo esponenziale aumento di interesse e visibilità rispetto agli anni scorsi, specialmente per quanto riguarda Serie A e B. Tuttavia, penso che ci sia ancora tanta strada da fare, cercando di dar voce a più ragazze e a più storie, coinvolgendo anche persone che non vivono in questo ambiente e aumentando sempre di più la copertura mediatica di tutte le categorie.

Prima sconfitta per il Meran Women: passivo di 1-0 nel recupero a Lumezzane

photo credit: Meran Women asd

Con l’undicesima giornata del Campionato di Serie C è arrivata per il Meran Women, nella domenica di Lumezzane, la prima sconfitta di stagione. A beffare le biancorosse di Andrea Campolattano ci ha pensato una straordinaria rete di Picchi, che verso la fine del recupero ha regalato la vittoria e i tre punti alle padrone di casa. Insieme al match di domenica 20 novembre, le biancorosse perdono inoltre il primato nella classifica del girone B: il Meran Women retrocede infatti al secondo posto con 28 punti, lasciandosi superare dal Bologna con 31 punti.

Nonostante il risultato penalizzante, quella delle biancorosse è stata comunque una buona partita, con il vantaggio sfiorato in tre occasioni; i tentativi di Stefanie Reiner nel primo tempo e di Nadine Nischler nella ripresa non sono però stati sufficienti a rovesciare il risultato in positivo. In ultimo, la Lumezzane si è dimostrata di fatto fisicamente superiore alla squadra altoatesina, complici forse i numerosi infortuni in casa biancorossa, che hanno limitato la rosa a disposizione di mister Campolattano.

Prossimo appuntamento per le ragazze del Meran Women allo stadio Combi, dove domenica 27 novembre alle 14:30 affronteranno la Triestina.

Bologna: le felsinee mantengono la vetta, battuto il Portogruaro

Credit Photo: Bologna FC 1909

Femminile, 5-0 al Portogruaro e primo posto in solitaria

Il Bologna femminile centra la decima vittoria consecutiva e con 31 punti conquistati in undici partite vola in testa alla classifica in solitaria. Dopo la sconfitta del Meran Women sul campo del Lumezzane, infatti, le rossoblù si trovano a più tre sulla prima inseguitrice e l’obiettivo ora è quello di continuare a correre, a partire dall’impegno casalingo di domenica prossima contro il Venezia 1985.

Ieri, intanto, i tre punti sono arrivati grazie al 5-0 in casa del Portogruaro, con le ragazze allenate da Simone Bragantini in vantaggio alla mezz’ora con Spallanzani dopo un inizio equilibrato. Prima della fine del primo tempo è stata Gelmetti con una doppietta a chiudere già la sfida, mentre nella seconda frazione si è scatenata Sciarrone: il primo gol segnato in contropiede su assist proprio di Gelmetti, il secondo direttamente da calcio d’angolo con una parabola che ha sorpreso l’estremo difensore avversario.

PORTOGRUARO-BOLOGNA 0-5

PORTOGRUARO: Fontana, Patriarca (53’ Gava), Desiati, Di Lenardo, Volpatti, Gava, Finotto (61’ Lucchetta), Durigon, Codarin, Gashi (81’ Bigaran), Battaiotto.
A disposizione: Papandrea, Piovesan, Vignandel, Roveretto, Piemonte, Raicovi.
Allenatore: Pivetta

BOLOGNA: Sassi L., Alfieri (77’ Simone), Sciarrone, Asamoah (81’ Pacella), Sassi S., Antolini (77’ Filippini), Gelmetti (77’ Rimondi), De Biase, Bonacini (77’ Zanetti), Arcamone, Spallanzani. A disposizione: Bolognini, Rambaldi, Benozzo, Da Rin. Allenatore: Bragantini

ARBITRO: Daddato di Barletta
MARCATRICI: 32’ Spallanzani (B), 33’, 39’ Gelmetti (B), 54’, 61’ Sciarrone (B)
AMMONITA: Antolini (B)

Claudia Mauri, Napoli Femminile: “Sono felice della mia prestazione perché ne avevo bisogno a livello personale”

Credit: Napoli femminile

La sconfitta col Cesena di domenica 6 novembre sembra ormai un ricordo sbiadito per il Napoli femminile, che ieri ha compiuto una brillante prestazione ai danni del Brescia Femminile battendo le leonesse per 4-2.

“Sì, avevamo tanta voglia e bisogno di vincere questa partita. Abbiamo fatto una prestazione con tata grinta e voglia di conquistare questi 3 punti e siamo molto felici del risultato che ci permette di rimanere in alto in classifica.” ha affermato ai microfoni della società nel post partita Claudia Mauri, ex centrocampista del Milan, classe ’92.” Anche oggi ci siamo trovate molto bene come si è visto, abbiamo dei giocatori validi che con la palla tra i piedi sono in grado di mettere in difficolta gli avversari e quindi penso che sia un modulo che possiamo portare avanti.” Riguardo alla sua prestazione personale di altissimo livello grazie alla quale ha chiuso la partita , Mauri ha affermato: “Sono felice della mia prestazione perché ne avevo bisogno a livello personale. Fare questo goal era quello che mi serviva per vincere e dare il mio contributo alla squadra.”

Al momento le ragazze di Mister Lipoff  tornano sul  podio con la medaglia di bronzo e 19 punti portati a casa; ad attenderle questa domenica l’Hellas Verona Women in una gara valida per la nona giornata di campionato di serie B femminile: le veronesi sono attualmente undicesime in classifica con 9 punti.

L’Italcave Real Statte fa la partita, il Kick Off la vince

Credit Photo: Real Statte

L’Italcave Real Statte domenica ha fatto la migliore prestazione della stagione, ma non è bastato, ha perso 5-2 contro il Kick Off.
Risultato bugiardo, soprattutto per l’ampiezza, per via delle occasioni create che solo i centimetri non hanno permesso di concretizzare col massimo risultato.
Mister Maggi (sostituto di Marzella) schiera il cinque composto da Valentina Margarito, Corin Pascual, Nona Navarro Saez, Carmen Guti e Bruna.  Alla quale risponde la formazione milanese di mister Russo formata da  Gabriella Tardelli, Luiza Bortolini, Gabrielly Vanelli, Simone Da Costa Paiva e Madeleine Stegius.
Al fischio d’inizio il possesso palla è delle rossoblù.Ma alla prima occasione con Stegius che sfrutta un posizionamento in avanti delle ioniche, Margarito brava a parare bassa col ginocchio. Risposta al sesto con un tiro da fuori area di Roberta Beragamotta, palla centrale. Nel mezzo l’Italcave fa la gara, le meneghine non pungono. A 51 millesimi dalla fine del primo tempo le milanesi perdono palla, sfera per Nona che prova la conclusione, tiro respinto, Bruna in scivolata trova il gol del vantaggio per 1-0 con cui si chiude il primo tempo.
Bortolini e Tardelli salvano a inizio ripresa su Nona che supera l’estremo meneghino che le devia il pallone sempre sui piedi della 13 che viene fermata dal capitano della Kick Off. Sempre nel primo minuto di gioco passaggio di Nona per Bruna, ancora Tardelli che salva in fallo laterale. Al sesto rimessa veloce di Bruna, Valeria sulla destra prova il pallonetto ma la traversa piena su deviazione minima di Tardelli che salva ancora la propria porta. All’ottavo la Kick Off trova il pari con Maite Garcia de la Montaña che dalla sinistra crossa per Greta Ghilardi. Palla al centro e Arianna Bovo mette dentro dalla destra per Vanelli che in scivolata mette il gol del sorpasso. Ma le ioniche non mollano: Bruna al decimo recupera palla su Bovo, se ne porta dietro 3 e calcia un velenoso diagonale per il 2-2. Contro risposta del Kick Off con Vanelli, dopo un batti e ribatti in area, trova l’angolo basso a sinistra e Margarito devia in corner. Stegius, al 13′, devia il pallone al centro dell’area per il nuovo vantaggio del Kick Off. Le ioniche subiscono il colpo e Simone prova a chiuderla su azione d’angolo, Margarito salva. Maggi a 4 minuti dalla fine inserisce Bruna portiere di movimento. Le ioniche dopo 30 secondi hanno una monumentale occasione con Guti e Pascual che in piena area vengono chiuse dall’estremo meneghino. E Vanelli sfrutta un errore nel movimento palla. Statte però sfortunato perché poco dopo con Guti un diagonale forte finisce sul palo. La stessa Tardelli chiude su Bruna e Pascual. A quel Stegius sfrutta un rinvio di Tardelli per chiudere sul 5-2.
Il Kick Off tira meno ma segna di più. Per le ioniche, ora, la consapevolezza che giocando semplice si possono raggiungere importanti risultati, basta concretizzare e, per il futuro, dare un calcio alla sfortuna.

 

 

 

TABELLINO KICK OFF-ITALCAVE REAL STATTE 5-2 (0-1 p.t.) KICK OFF: Tardelli, Bortolini, Stegius, Vanelli, Da Costa, Ghilardi, Di Lonardo, Negri, Violi, Bovo, Maite, Brugnoni. All. Russo
ITALCAVE REAL STATTE: Margarito, Guti, Pascual, Nona, Bruninha, Russo, Convertino, Schmidt, Discaro, Bergamotta, Titova, Linzalone. All. Marzella
MARCATRICI: 19’59” p.t. Bruninha (I), 8’17” s.t. Ghilardi (K), 9’19” Vanelli (K), 10’51” Bruninha (I), 13’01” Stegius (K), 17′ Vanelli (K), 19’29” Stegius (K)
AMMONITE: Vanelli (K), Schmidt (I) ARBITRI: Daniele Biondo (Varese), Carmine Genoni (Busto Arsizio), Andrea Antonio Basile (Torino) CRONO: Domenico Di Micco (Cinisello Balsamo)

L’Olympique Lione tiene il comando, ma il Paris Saint Germain ed il Paris vincono: mantengono vivo il campionato

Credit Photo: OL

La 8° di Campionato Francese non ha dato troppe sorprese: vincono le grandi e la classifica resta pertanto invariata. La capolista Olympique Lione supera in casa dell’ Havre Athletic Club per 1 a 0. La rete nella ripresa di tempo è stata eseguita da Lindsey Horan. Gara che è stata a senso unico per le padrone di casa con oltre 24 tiri nella porta delle ospiti che ha evidenziato lo stato di forma del Lione. Capolista 22 punti resta a più due dal Paris Saint Germain ed ha più 5 dalla terza in classifica.

Paris Saint Germain che vince, dopo il pareggio nella scorsa giornata, per 3 a 0 in trasferta sul campo dell’ Football Club des G de Bordeaux. Le reti sono state messe a segno da Diani,allo scadere di tempo, e di Baltimore e Jean Francois nella ripresa. Un Paris che con il 71% di possesso palla chiude una gara semplice ma con determinazione e buon gioco per restare al passo dell’ OL.

Stesso risultato per le cugine del Paris, che restano a ruota superando, anch’esse in trasferta sul quadrante dell’ En avant de Guingamp. La tripletta di Clara Mateo regala tre punti fondamentali al Paris per restare al passo delle grandi.

Secondo pareggio di fila per il Montpellier contro il Jeunesse Soyaux-Charente. Un 2 a 2 che di fatto penalizza solo le padrone di casa, se calcoliamo che dopo essere state in svantaggio per la rete dagli undici metri a cura di Laura Bourgouin, avevano ripreso il match con Khelifi e Mondesir, nel primo tempo. La ripresa le ospiti non mollano e trovano un prezioso pareggio al 84’ con Jessy Roux.

Altro pari anche tra il Reims ed il Rodez Aveyron. Uno 0 a 0 che lascia le padrone di casa ferme al 5° posto, con 11 punti in compagnia del Fleury che vince, mentre il Rodez ottiene un altro pari, dopo quindici giorni, che ferma le ragazze in penultima posizione.

Fleury che porta a casa tre preziosi punti ai danni delle padrone di casa del Cote d’Or. Un 5 a 1 finale che ha visto dopo la rete in apertura di Jenna Dear, il dominio delle ospiti: pari con Louis, rete su rigore di Sandvej alla mezz’ora, e gran gol di Lee Le Garrec (che farà anche una doppietta al 89’ chiudendo il match) allo scadere di tempo. La ripresa, che non cambia il senso unico, ha visto la doppietta (la seconda di giornata nella stessa gara) di Batcheba Louis.

Trento, pareggio strappato all’Hellas al 93′: assicurato un ottimo punto al Briamasco

photo credit: Daniele Panato

Si è concluso su un preziosissimo 2-2 il match di domenica 20 novembre, che allo Stadio Briamasco di Trento ha visto affrontarsi le ragazze del Trento Calcio Femminile e le ospiti dell’Hellas Verona. Un botta e risposta tra le due squadre che, subito acceso all’inizio del primo tempo, è finito in un pareggio strappato dal Trento all’ultimo respiro, su un calcio di rigore concesso al 93′. La formazione di Spagnolli centra dunque l’obiettivo continuità, conquistando in casa un punto fondamentale ai fini della classifica.

La gara si apre con il Trento subito in avanti, a lanciare Bielak verso la porta, la cui conclusione è però murata dalla difesa veronese. Le aquilotte non si lasciano intimidire e, due minuti più tardi, Kuenrath si avventa sulla ribattuta di un cross da destra di Battaglioli, firmando la prima rete della partita. L’Hellas Verona trova però una risposta immediata, con Ledri che anticipa la retroguardia trentina e trafigge di testa Valzolgher. Al 16′ le aquilotte sfiorano il raddoppio: la palla carambola sulla linea di porta sugli sviluppi di un corner, ma in qualche modo la difesa ospite libera fortunosamente l’area. La squadra di Spagnolli acquista però sempre maggiore fiducia: Erlicher ci prova al 20′ su una palla di Rosa, ma la sua conclusione è fuori misura e non inquadra lo specchio. Dal 22′, l’Hellas torna a far provare un brivido alla retroguardia trentina: Peretti s’invola a rete su un errore di Tonelli, che però recupera; poco dopo, la stessa Peretti sfiora il palo destro su punizione. Segue un botta e risposta intenso tra le due squadre, che ancora non riescono a inquadrare lo specchio: il bellissimo primo tempo si chiude sull’ 1-1.

Nella ripresa, il primo ad affacciarsi in avanti è il Verona, con la solita Peretti, a cui fa seguito un tentativo dalla distanza di Bielak. Il gol del 2-1 per le veronesi arriva al 63′, con Croin che, appena entrata, trafigge Valzolgher con un destro perfettamente coordinato. Il Verona prova a chiudere la partita dieci minuti più tardi con una conclusione potente e precisa di Peretti, ma Valzolgher salva miracolosamente il risultato. Le aquilotte non mollano e si riaffacciano in avanti all’86’ con Erlicher, ma sono ancora le ospiti ad avere poco dopo un’altra occasione fondamentale: l’estremo difensore trentino blocca a terra il tiro di Croin. Al 93′, in pieno recupero, arriva finalmente l’occasione d’oro per il Trento: un tocco di mano in area da parte Meneghini costringe l’arbitro a fischiare il calcio di rigore, e Alessandra Tonelli dal dischetto non sbaglia. La partita si chiude dunque al 5′ di recupero, sul 2-2.

TRENTO CALCIO FEMMINILE: Valzolgher, Ruaben(77’Lucin), Erlicher(87’ Bertamini), Rosa (62’ Varrone), Battaglioli, Andersson, Tonelli L., Tonelli A., Gastaldello (62’ Chemotti),
Kuenrath (87’ Torresani), Bielak. A disposizione: Callegari,Settecasi, Tononi, Lenzi. Allenatore: Massimo Spagnolli.

HELLAS VERONA WOMEN: Shore, Ledri, Meneghini, Sardu (84’Anghileri), Peretti, Semanova (45’ Pasini), Giai(45’ Lotti), Vergani, Pecchini(75’ Bursi), Bison (62’ Croin), Capucci. A disposizione: Keizer, Duerto, Lefevbre, Doneda. Allenatore: Brutti.

Arbitro: Michele Maccorin (Munitello-Bonicelli)
Reti: 5’ Kuenrath (T), 7’ Ledri (V), 63’ Croin (V), 93’ Rig. Tonelli (T)
Ammonizioni: 72’ Sardu (V)
Recupero: 0 e 5’

Roma vs Sampdoria Women: un netto predominio territoriale e nel possesso palla regala alle giallorosse i 3 punti contro le blucerchiate

Photo Credit: Domenico Cippitelli

La partita che ha inaugurato la nona giornata di Serie A femminile ha visto la Roma dominare e vincere meritatamente sulla Sampdoria Women. Grazie ad una schiacciante supremazia territoriale nel corso dei novanta minuti, ben il 91% nel primo tempo e l’87% nella ripresa a fronte del 9% e del 13% delle blucerchiate, le giallorosse hanno infatti mantenuto il pallino del gioco per l’intera durata del match. Ciò è stato permesso, in primis, dall’ottimo circolazione di palla delle ragazze di mister Spugna e dalla loro fluidità nei passaggi.

Studiando i flussi di gioco giallorossi, è difatti evidente la facilità con cui Elena Linari, Moeka Minami e Beata Kollmatz sono riuscite a pescare le compagne con precisione, duettando incessantemente con Manuela Giugliano e Giada Greggi a centrocampo in fase di costruzione. Non a caso, queste giocatrici hanno totalizzato il maggior numero di passaggi riusciti, rispettivamente 80, 67, 72, 70 e 57, riuscendo abilmente ad eludere i tentativi avversari di intercettarli. Discorso decisamente diverso per la Samp che, nonostante il grande coraggio e la grinta messe fino alla fine, non è riuscita ad andare oltre ad uno sterile giropalla nei pressi della propria area di rigore.

Capitoline ottime anche nel pressing, con un baricentro molto alto, 69,7 metri nei primi quarantacinque minuti e 72,7 nel corso della seconda frazione, e nel recupero palla, mettendo così in seria difficoltà le liguri durante la manovra offensiva. Analizzando, infatti, i dati forniti dalla Panini Digital relativi ai passaggi bassi utili effettuati nella metà campo avversaria e ai palloni giocati in zona area, risulta chiaro come la Roma sia riuscita a schermare le blucerchiate, riducendo al minimo i rischi per il proprio estremo difensore, impegnato in una sola parata nel corso della partita.

Partendo dalla prima statistica, le ragazze di mister Cincotta hanno dunque messo a segno solo 8 passaggi totali nella metà campo giallorossa, 3 nel primo tempo e 5 nel secondo, giocando appena 14 palloni nell’area avversaria a fronte dei 133 di Valentina Giacinti e compagne. Insomma, tutto conferma quanto preannunciato dall’IVS (indice valutazione squadra) generale del match, caratterizzato da un 84 – 16 a favore delle padroni di casa che, anche stavolta, hanno dimostrato di meritare l’attuale primo posto in classifica.

Apulia Trani-Lazio Women 1-3: le biancocelesti vincono in Puglia e confermano il primato

Arriva la settima vittoria consecutiva per la Lazio Women. Le ragazze di Catini hanno battuto anche l’Apulia Trani per 1-3, confermandosi al primo posto della classifica di Serie B con 22 punti. La partita si sblocca al 16’ con un gol da venti metri di Castiello. Un quarto d’ora dopo, al 31esimo, arriva il raddoppio laziale in contropiede con Chatzinikolaou. Il primo tempo termina per due a zero, ma ad inizio ripresa arriva il gol delle pugliesi su rigore con Morucci. La gara si chiude al 65esimo con Visentin che chiude i conti facendo il tre a uno su cross di Pittaccio.

Marcatrici: 15′ Castiello (L), 33′ Chatzinikolaou (L), 48′ Morucci (A), 65′ Visentin (L)

APULIA TRANI (4-4-2): Raicu; Riboldi,  Lissom Matip, Varriale, Crespi (88′ Corvasce); Nkamo Mandou (46′ Buttiglione), Morucci, Ventura (64′ Delvecchio), Arrabal Perez; Manno (75′ Cochis), Sgaramella.

A disp.: Trentadue, De Zio, Vitale, Campanelli.

All.: Giuseppe Curci

LAZIO WOMEN (4-3-3): Guidi; Pittaccio, Falloni, Kakampouki, Toniolo; Castiello, Eriksen, Colombo (75′ Vivirito); Fuhlendorff (75′ Palombi), Chatzinikolaou (58′ Proietti), Visentin (89′ Khellas).

A disp.: Natalucci, Pezzotti, Savini, Groff, Vecchione.

All.: Massimiliano Catini

Arbitro: Cristiano Ursini (sez. Pescara)
Assistenti: Fabio D’Ettorre-Nicola Giancristofaro

Su Planu sulla strada giusta: non basta, però, con un Pinerolo capolista. Panarello: “Le mie atlete hanno preso consapevolezza”

Credit Photo: Su Planu Calcio

Il Planu (che arriva dalla sconfitta con le granatine del Pontedera nella precedente partita), impegnato in trasferta, chiude 1 a 4 l’undicesima stagionale contro un Pinerolo agguerrito che momentaneamente guida la classifica del girone. Seppur si sia verificata un’altra caduta, le leonesse continuano a non demordere, affrontando ogni sfida a testa alta: la reazione con il bel goal di Marras da fuori area, dopo il vantaggio delle padroni di casa, ne è la piena dimostrazione. È certamente grande il valore anche di un’unica rete se si ricorda il grande sforzo che è stato fatto e si continua a fare: il gesto ha illuminato anche la panchina biancoblú e dato speranza per un cambiamento nel campionato cadetto, nonostante la bassa posizione. Un rigore concesso ed un’altra occasione ben gestita a chiusura del primo tempo hanno portato al terzo vantaggio le sfidanti che l’hanno poi chiusa definitivamente al 2’ della ripresa con la quarta rete.
Le atlete sarde lavorano duramente e giornalmente per portare a casa più punteggio possibile; la speranza di riuscire a fare meglio nelle prossime gare non manca e l’atteggiamento è quello corretto, necessario alla crescita ed al futuro della squadra.

Il commento del mister Panarello a proposito di quella appena disputata e degli obiettivi preposti: “Abbiamo messo in difficoltà per larghi tratti la capolista. Il campionato è ancora lungo, le mie atlete hanno preso consapevolezza di quale sarà la nostra stagione, dove dobbiamo crescere e di quali saranno i nostri obiettivi, spero di aver preso con loro la strada giusta.

Nel frattempo, la società ha accolto con estrema gioia la convocazione delle giocatrici quali Anastasia Sotgia, Laura Marras, Marta Serra e Sara Manca al raduno territoriale dedicato all’area centro per la rappresentativa nazionale femminile under 20 a Roma. La Sardegna ed i tifosi tutti non possono che esserne orgogliosi!

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