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Barbara Bonansea, Juventus Women: “Volevamo fare qualcosa che non avevamo mai fatto”

La Roma Femminile dopo aver chiuso in vantaggio il primo tempo si fa rimontare negli ultimi minuti dalla Juventus e perde per due a uno la finale di Coppa Italia.
Brabara Bonansea
è intervenuta ai microfoni di Juventus Tv al termine della gara, queste le sue parole.

VITTORIA
«Ha un grande valore, lo aspettavamo. Volevamo fare qualcosa che non avevamo mai fatto. Probabilmente non è stata una partita pazzesca, forse anche per il caldo, ma siamo super felici di averla rimontata. Siamo sempre state lì e portare a casa tre trofei ti rimane dentro al cuore. Contentissima per noi e per tutti i tifosi che ci sostengono sempre»

FORZA
«La nostra forza è avere tutte le giocatrici che fanno sempre la differenza. Bonfantini è entrata, ha preso il rigore e ha rimontato la partita. Noi siamo una famiglia, pensavamo di potercela fare. Gol decisivo? Non credevo potesse segnarlo Gama, ma siamo tutte super felici per questa vittoria».

PERCORSO
«Io non vado a guardare troppo avanti, ma ora che siamo qui a festeggiare il decimo trofeo guardo indietro e vedo che abbiamo sempre lavorato tanto per arrivare fin qua. Sono orgogliosissima».

Credit Photo: Paolo Pizzini

Massimo Anselmi, Presidente Arezzo Calcio Femminile: “Stiamo vivendo una gioia incontenibile. Approcceremo alla Serie B senza presunzione”

“Dopo la vittoria col Perugia al nostro rientro la città ci ha accolto con grande affetto e sentimento. La loro vicinanza ha permesso di realizzare questo splendido risultato. Siamo molto gratificati nel vedere quanto supporto abbiano dato al calcio femminile tutti loro presenziando allo stadio ogni settimana e sostenendo le ragazze dall’inizio alla fine”. Così parla Massimo Anselmi, imprenditore e presidente dell’Arezzo Calcio Femminile, raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni, rispondendo alla domanda su cosa abbia vissuto nel momento in cui l’obiettivo promozione è stato infine raggiunto. Il patron ci svela quelli che sono in parte i piani societari per la prossima annata concedendoci anche un commento sulla questione del professionismo; argomento di forte attualità. “La squadra sta vivendo una gioia incontenibile – spiega ancora il massimo dirigente amaranto –. C’è tanto calore attorno a noi e vedere nei loro occhi quell’espressione di vittoria dopo un campionato lungo e faticoso mi rende estremamente felice. Come imprenditore sento di aver costruito qualcosa che ha reso orgogliose delle persone e le loro famiglie”.

Lei credeva sin dall’inizio alla possibilità di adempiere a questo obiettivo? O ha iniziato a farlo a campionato inoltrato?
Sin dall’inizio abbiamo lavorato per disputare una buona stagione. In cuor mio c’era la voglia di provare a vincere, ma dovevamo tenere presente quello che successe lo scorso anno (L’Arezzo sfiorò la promozione all’ultima giornata ndr). Confrontandomi anche con dirigenti di altre squadre abbiamo fatto delle analisi rimanendo abbastanza perplessi. C’erano almeno sei o sette realtà che avrebbero potuto lottare per il vertice assieme a noi. Ho sempre ribadito a mister Testini che, qualora fossimo riusciti a farcela, il miracolo sportivo sarebbe stato doppio. Alla fine del girone d’andata ho iniziato seriamente a crederci anche io; Le squadre che lottavano realmente per il primo posto erano diventate ormai due/tre. L’unica cosa che bisognava fare a quel punto era vincere gli scontri diretti e ci siamo riusciti.  

Che piani ha in mente per l’Arezzo ora che è in Serie B?
Ripartiremo dagli stessi principi di quest’anno. Sono un vincente di natura ma nel calcio non si può solo dirlo e basta. Il campo è il giudice supremo, e il più delle volte ti lascia sorpreso. Non conosciamo bene la categoria, perciò approcceremo ad essa senza presunzione. Dovremo prendere le misure del torneo. Io penso che la Serie C di quest’anno avesse tutti gli aspetti di una B velata. L’ossatura della squadra è più che buona per reggere l’urto in serie cadetta. Dall’inizio dell’anno ho preteso che le ragazze si atteggiassero al campionato come se fosse di categoria superiore. Sicuramente aggiungeremo qualcosa a quanto già abbiamo ma programmeremo il tutto con cura e attenzione ai dettagli per non lasciare niente al caso. 

Da quali calciatrici ripartirete? E quali potrebbero salutare la squadra?
Non mi piace dover dire che “sceglieremo” chi rimarrà e chi andrà via. Abbiamo una rosa di venticinque elementi attualmente e contiamo su ognuna di loro anche in chiave futura. Certo dovremo prenderne qualcuna che conosce meglio la serie cadetta ma prima di avviare discorsi di mercato vorrei concludere la stagione in corso visto che mancano ancora due gare. 

Essendo l’unica squadra toscana in Serie B, sul mercato potreste consentire alle giovani della Fiorentina di farsi notare e crescere… State già avviando discorsi di mercato a tal proposito?
I nostri rapporti con la società viola sono eccellenti. Ma in generale abbiamo buone relazioni con tutti i club di Serie A con cui ci siamo confrontati in passato. Sappiamo che ci sono molto profili interessanti e alcuni li stiamo già attenzionando con cura, perché nel calcio la programmazione va fatta in anticipo e non all’ultimo minuto. Purtroppo non c’è molto materiale video per esaminare le ragazze, o si va ad osservarle dal vivo o devi considerare quello che ti offre il territorio. Lavoriamo per costruire qualcosa di importante. 

Emiliano Testini rimarrà al suo posto o cercherete un nuovo coach?
Bella domanda; lui ha delle qualità che vallo oltre l’allenatore di calcio, tant’è vero che tra di noi c’è sempre stato un confronto totale e continuo. Il fatto che non abbiamo avuto filtri tra noi forse è stato il segreto per cui non abbiamo mai avuto contrasti. Non vorrei rinunciare a lui come tecnico perché so che può ancora dare tanto a questa società, in campo e fuori. Motiva tantissimo le ragazze in allenamento, in partita, alle sedute video. È incredibile ciò che ha fatto emergere da questo gruppo. È uno stacanovista nel preparare le partite studiando benissimo sia le debolezze sia i punti di forza delle avversarie. In Serie B avremo bisogno di un organigramma più corposo e vorrei che lui ne facesse parte. Tra di noi c’è inoltre uno splendido rapporto di amicizia che esula dal lato calcistico. 

Tempo fa lei mi disse che vorrebbe costruire un nuovo centro sportivo in città per le ragazze. A che punto siete con quest’altro obiettivo?
Il processo non è automatico ma abbiamo già acquisito dei terreni vicino all’attuale sede dove già si allenano le ragazze. Questo ci permetterà di creare un centro sportivo polivalente in cui si potrà ospitare la prima squadra ma anche le formazioni giovanili. C’è un po’ di burocrazia da affrontare ma le istituzioni locali hanno dimostrato molta vicinanza e a breve potremmo presentare il progetto definitivo. 

Guardando alla Serie B che verrà, cosa si aspetterà che farà sua squadra?
Non ci poniamo limiti. Parlare di un’eventuale salvezza però non mi piace perché non mi divertirebbe. Seguo la squadra ad ogni trasferta e rientrare dopo una gara persa non fa mai piacere a nessuno. Nella costruzione della squadra noi opteremo per creare un gruppo di calciatrici che possa lottare per vincere e far divertire. Sarebbe alquanto presuntuoso però dire “andiamo là per battere tutti”. Giocheremo combattendo gara per gara e poi vedremo. Prima di gettarci a capofitto in quest’avventura dovremo studiare molto per non fare errori grossolani. 

Recentemente è stato approvato il professionismo in Serie A, le chiedo un commento su questo provvedimento
È una domanda che mi è stata rivolta spesso ultimamente. All’inizio ero più positivo al riguardo perché guardavo al valore che il professionismo potesse dare al calcio femminile. Dall’altra parte però penso che certe scelte vadano sostenute. Rispetto a quanto leggo in questi giorni (caso Empoli ndr), penso si debbano prendere dei provvedimenti per aiutare a sostenere i costi delle società. Mi auguro verrà fatto qualcosa in tal senso. Non penso che questa problematica sia stata ignorata ma, al giorno d’oggi, è quella principale. Approvare il professionismo per dare merito a quanto fanno queste ragazze è stata una cosa giustissima. Ma servono dei sostentamenti economici per evitare il collasso. 

Secondo lei i tempi erano maturi o bisognava aspettare?
Questo tipo di norme che portano al cambiamento sono sempre molto complesse. Che fosse oggi, o che fosse tra due anni, avrebbe comunque portato a degli scossoni. Alcune società avevano già fatto le loro valutazioni, altre non se lo aspettavano. Le società devono entrare nell’ottica che non ci sono introiti derivanti da sponsor o diritti tv ma sono investimenti a ritorno zero. I grandi club di Serie A hanno fatto dei passi importanti ed hanno dato tanto al calcio femminile. Capisco le ragioni dell’Empoli che deve guardare alla propria situazione economica. Per questo dico che servono dei fondi per garantire un passaggio graduale a questo status e fare in modo che le ragazze abbiano tutto ciò che hanno anche gli uomini. Se lo meritano. 

Dove è stata vinta e persa la finale di Women’s Champions League

Una squadra che ha vinto l’ottavo titolo nell’arco di 11 anni potrebbe non sembrare una sorpresa, ma per molte persone è esattamente ciò che è stata la finale di UEFA Women’s Champions League vinta dal Lione per 3-1 contro il Barcellona a Torino.

Il Barcellona ha vinto il trofeo l’anno scorso, interrompendo il regno di cinque trionfi consecutivi del Lione. Ma a Torino il Lione ha segnato tre gol in 33 minuti grazie ad Amandine Henry, Ada Hegerberg e Catarina Macario e anche se Alexia Putellas ha subito accorciato, il Lione ha trionfato.

Dove si è vinta e persa la finale di Women’s Champions League secondo i giocatori/allenatori?

Sonia Bompastor, Lyon coach: “Il mio discorso alla squadra è stato semplice. Questa è la partita più bella nella competizione più bella che si possa sognare di giocare. Stiamo scrivendo la storia”.

Amandine Henry, Visa Player of the Match: “Ho visto lo spazio per tirare e ci ho provato, ho visto esattamente dove andava, fino all’incrocio, e poi ho esultato! Adoro queste partite, mi arriva al cuore, amo questo genere di partite. Ho delle compagne fantastiche, rendono tutto più facile”.

Jonatan Giráldez, Barcelona coach: “Sapevamo che ci avrebbero messo sotto pressione. Il primo gol ci ha messo in difficoltà, per un po’ non siamo riusciti a controllare il loro gioco. Ci congratuliamo, sono una grande squadra”.

Ecco l’analisi dei nostri report sulla finale di Women’s Champions League:

Paul Saffer, match reporter UEFA.com: Una finale da mettere tra le migliori: Wolfsburg – Tyresö 4-3 nel 2014 e il ritorno Francoforte – Umeå 3-2 del 2008. Henry ha fatto una stagione al meglio, Selma Bacha è stata ottima nel ruolo di terzino sinistro, Hegerberg ha fatto cose da Hegerberg e Renard ha alzato questo trofeo ancora una volta.

Alexandra Jonsson, reporter Barcelona: Il Barcellona è arrivato a questa finale da favorita. Sono stati inarrestabili per tutta la stagione, vincendo ogni singola partita del campionato e tutte tranne una prima di stasera. Forse è stata anche la loro caduta in questa finale. Contro un’ottima squadra, il Barcellona è stato colto completamente alla sprovvista. Sono abituati a essere sempre con la palla e a riprenderla rapidamente una volta che la perdono. Qui, tuttavia, è successo l’opposto. In attacco Jennifer Hermoso non è riuscita a sfruttare le occasioni create dal Barcellona, ma la partita è stata persa in difesa. Forse il lato positivo di questo sarà che li aiuterà a migliorare ancora.

Vanessa Tomaszewski, reporter Lyon: Il Lyon ha messo gli avversari sotto pressione fin dall’inizio, segnando tre gol in mezz’ora e demoralizzando gli avversari. Questa partita è stata anche un bel duello tra Henry e Putellas, ma ha anche sottolineato le qualità di Bacha, che si è rivelata ancora una volta decisiva in una stagione in cui ha ottenuto nove assist in questa competizione. Il Lione ha fatto ancora più storia.

Credit Photo: Andrea Amato

Il Brescia Femminile batte 7-1 il Palermo e chiude al secondo posto

Il Brescia Calcio Femminile chiude con una rotonda vittoria per 7-1 ai danni del Palermo nell’ultima giornata di campionato. Con questo risultato le Leonesse chiudono la stagione ad un solo punto dal Como campione e promosso in Serie A. Per il Brescia il giusto epilogo ad una stagione straordinaria, fuori da ogni più rosea aspettativa e con un traguardo epico sfiorato e mancato per un soffio.

LA GARA – L’ultimo starting XI di Elio Garavaglia vede Lonni in porta; difesa composta da Viscardi, Perin, Barcella e Galbiati; Ghisi, Magri e Cristina Merli a centrocampo con Brayda, Pasquali e Luana Merli in attacco. Arbitra Frazza di Schio, assistenti Cerrato di San Donà di Piave e Giaretta di Bassano del Grappa.
L’avvio di partita è fulminante: dopo neanche due giri di lancette Ghisi lancia Luana Merli che si invola in area e spara il destro sotto l’incrocio. Al 7′ occasione Brescia con Pasquali servita in verticale da Viscardi: c’è l’anticipo provvidenziale di Zito proprio un attimo prima che l’attaccante calci. Al 9′ lampo del Palermo che pareggia: gol di Tarantino su suggerimento di Coco. Il Brescia non ci sta e si riversa in avanti, trovando immediatamente il gol: al 10′ è Pasquali a realizzare a tu per tu con Pipitone lanciata direttamente da Lonni. Le Leonesse dominano: al 14′ occasione Brescia con Brayda che riceve un cross di Luana Merli e calcia: pallone alto di poco. Al 24′ mischia in area del Palermo con Pipitone che salva due volte prima su Magri, poi su Cristina Merli da distanza ravvicinata. Al 26′ è Barcella a provarci dalla distanza, ma il suo tiro è alto di poco. Al 33′ Luana Merli va al tiro dal limite, nessun problema per Pipitone. Allo scadere, conclusione di Magri da lontano, pallone alto di poco.
Nella ripresa, le Leonesse dilagano: al 45′ segna Pasquali con una conclusione potente sul primo palo su assist di Porcarelli, subentrata a Brayda ad inizio secondo tempo. Al 54′ è 4-1: doppietta personale per Luana Merli al termine di una splendida azione personale. Al 19′ Cristina Merli mette il suo nome a referto con un sinistro chirurgico sul secondo palo dopo un recupero palla di Ghisi. Non c’è più partita, e il Brescia affonda: al 68′ tripletta per Luana Merli e 19esimo centro stagionale grazie all’assist di Bianchi. Al 75′ si fa vedere il Palermo su calcio d’angolo: colpo di testa di Zito sul secondo palo, pallone fuori di poco. All’84′ è 7-1 con il secondo gol in maglia bresciana di Porcarelli che, lanciata da Farina, davanti al portiere siciliano non sbaglia. Nel finale, all’87′, palo della giovanissima Letizia Angoli, classe 2004, subentrata da pochi minuti a Viscardi.
Al fischio finale applausi per tutti, anche per Maria Cusmà, capitano del Palermo che riceve una targa dalla presidente delle siciliane Cinzia Valenti per il suo addio al calcio. Cori per la presidente Gorno, per mister Garavaglia e tutto il staff e naturalmente per le Leonesse, protagoniste da ricordare.

LE INTERVISTE – «Era importante vincere oggi perché il nostro risultato è l’unica cosa che possiamo controllare – le parole di Clara Gorno, presidente del BCF – poi quello che succede sugli altri campi dobbiamo guardarlo dopo. Soprattutto dopo la delusione di Cesena era importante vincere, e non era assolutamente scontato. C’è delusione, impossibile nasconderlo perché siamo arrivati ad un punto dalla prima, però è un campionato andato oltre ogni più rosea aspettativa, anche considerando il fatto che il nostro budget per i rimborsi era il più basso di tutto il campionato. E questo significa che abbiamo dimostrato che si può fare calcio, e raggiungere obiettivi,  anche in modo diverso, non spendendo tanti soldi. Questo è un segnale importante secondo me. E io sono davvero orgogliosa di queste ragazze, perché hanno messo qualcosa in più, e dobbiamo anche ricordare che queste giocatrici durante il giorno lavorano e si allenano alla sera alle 19.30». Un gruppo solido, granitico: «Fare gruppo non è facile e non è scontato. Ci sono tanti particolari da curare, e loro sono state molto brave. Io ho imparato tanto da loro, perché ci hanno dimostrato che nulla è impossibile. Concludo ringraziando in un ideale abbraccio collettivo tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a farci vivere una stagione da ricordare: i nostri sponsor e i nostri tifosi in particolare, che ci hanno sostenuto sempre con grande amore e passione. A tutti dico che il progetto continua, che la storia continua, che c’è grande voglia di fare qui a Brescia a partire dal settore giovanile, che già abbiamo raddoppiato nei numeri rispetto alla scorsa stagione, perché è importante dare un futuro al calcio femminile avvicinando il numero più alto possibile di ragazze alla pratica di questo sport. Per quanto riguarda la Prima Squadra, ci riproveremo. Con i nostri valori e il nostro modo di fare calcio».
«E’ stata una grandissima stagione, penso che siamo andati oltre le nostre possibilità – il commento di mister Elio Garavaglia – quindi sono molto felice per le ragazze e per la società e anche per me, perché ho visto questa squadra crescere tantissimo». Sulla partita: «Avevo chiesto alla squadra di fare una grande prestazione per finire nel migliore dei modi, per i tifosi, la società e loro stesse e quindi avevo chiesto il massimo impegno, anche alla luce della partita di Cesena. Penso che fisicamente e mentalmente stavano bene e in campo si è visto. Sono contento per Luana che ha vinto la classifica dei marcatori: è una giocatrice importante per noi e ha dimostrato tutte le sue grandi qualità, come persona e come calciatrice». Rimpianti? «No, nessuno anche perché dopo è facile parlare. Ad inizio stagione ci si era detti di salvarsi in modo tranquillo, quindi nessuno aveva pronosticato un campionato di questo tipo da parte nostra. Non rifarei nulla, perché abbiamo fatto 59 punti e perso solo tre partite. La squadra ha dato il massimo, con praticità e massimizzando i risultati, sfiorando una vera impresa. Sono contento di quello che ho fatto, e quello che ho dato, e lo stesso vale per tutti: dalla società alle giocatrici a tutti i collaboratori».
Tripletta e 19 gol stagionali per Luana Merli, capocannoniere del campionato di Serie B 2021/2022: «Sono contentissima per questo traguardo personale, per il quale riguardo le mie compagne e lo staff che ha sempre creduto in me. Sicuramente oggi c’è tanta delusione, perché secondo me meritavamo di vincere. Ce la siamo giocata fino alla fine. Oggi contava solo vincere, per noi, per tutto quello che abbiamo attraversato durante la stagione, per i tifosi che ci hanno sempre seguito, per la società e la presidente che è sempre stata accanto a noi. Ripeto, siamo arrivate fin qua con umiltà, sono orgogliosa della maglia che indosso e di tutte le mie compagne». Un momento da cambiare durante la stagione? «Bella domanda. Ma secondo me doveva finire così. Siamo state umili, e quindi è il calcio. Sono orgogliosa di tutto quello che abbiamo costruito tutti insieme e all’esterno nessuno credeva in noi. Ci riproveremo l’anno prossimo con la consapevolezza che siamo un grande gruppo, che tutti ci invidiano».
«Sicuramente oggi abbiamo dimostrato chi è il Brescia – il commento di Laura Perin –. Ci tenevamo a farlo davanti ai nostri tifosi e chiuso un campionato straordinario. Ci sono tutte le basi per fare bene il prossimo anno».
«Sono convinta che non sia stato un caso questa stagione – le parole di Chiara Barcellae se si arriva a due partite dalla fine ad un passo da un traguardo così grande è un segnale importante. Rimane un po’ di amarezza, questo è evidente, però abbiamo trovato un grande gruppo. Sono contenta di quello che abbiamo fatto oggi col Palermo perché dopo Cesena era facile lasciarsi andare invece abbiamo dato un segnale che questa squadra ha carattere».
«Ringrazio prima di tutto la mia squadra – la chiusura affidata a capitan Veronique Brayda – perché sono orgogliosa di loro. Un ringraziamento speciale va alla nostra presidente perché ci ha seguite e sostenute tanto, durante tutta la stagione. Un grazie ai nostri tifosi perché ci hanno sempre sostenute. E per il futuro, ci riproveremo. Non è finita qui».

BRESCIA: Lonni, Viscardi (71’ Angoli), Perin, Barcella (57’ Asta), Galbiati, Ghisi, Magri, Cristina Merli (66’ Bianchi), Brayda (45’ Porcarelli), Luana Merli, Pasquali (57’ Farina). A disp: Ballabio, Maroni, Hjohlman. All: Garavaglia.
PALERMO: Pipitone (71’ Sorce), Talluto, Collovà (75’ Impellitteri), Cusmà, Zito, Barraza (45’ Intravaia), Lazzara, Tiro, Tarantino, Licari (45’ Ribellino), Coco. All: Licciardi.
ARBITRO: Frazza di Schio.
MARCATRICI: 2’, 54′ e 68′ Luana Merli (BRE), 9’ Tarantino (PAL), 10’ e 45′ Pasquali (BRE), 64’ Cristina Merli (BRE), 84’ Porcarelli (BRE).
AMMONITE: Collovà (PAL), Cusmà (PAL).

Photo Credit: Brescia Calcio Femminile

Alessandro Spugna, tecnico della Roma, dopo la sconfitta in Coppa Italia ringrazia le sue ragazze per la grande gara

Al termine della Finale di Coppa Italia tra la Juventus e la Roma, vinta dalle bianco-nere in rimonta nel secondo tempo, il tecnico Alessandro Spugna ha commentato il match: “Devo dire subito che le nostre ragazze hanno fatto una grande gara contro questa squadra, questa e la terza volta di stagione che affrontiamo la Juve. Contro queste squadre la devi chiudere, se no metti il colpo del KO con qualsiasi episodio ti girano il risultato, ed è quello che è successo a noi quest’ oggi. E successo a Roma in campionato, è successo oggi e purtroppo paghiamo la nostra non capacità di chiudere l’incontro. Il primo tempo ho chiesto alle mie ragazze di tenere tanto il possesso di palla perché noi dovevamo creare situazioni favorevoli mantenendo il possesso del pallone, la tensione ha fatto il suo, però per ottanta minuti la gara l’abbiamo avuta in mano. Abbiamo anche capito come costruire il gioco, facendolo bene, ci è mancato quello -step- in più che è mancato anche in campionato. Loro con un episodio: l’espulsione ed il rigore è cambiato tutto, e giocare gli ultimi dieci minuti in dieci contro una squadra forte ci ha condizionato. Non ero in linea ma, forse, l’ espulsione c’era (fallo da ultimo uomo) e non dobbiamo appellarci a questo, è stato un errore nostro in fase di costruzione di gioco”.

Allo stadio di Ferrara, il pubblico ha fatto da cornice, anche se la giornata era calda il popolo giallo-rosso ha assediato la tribuna centrale contando e portando il supporto alla squadra. Spugna ha evidenziato questo: “ringrazio il pubblico che quest’oggi è intervenuto, questo è il premio che va riconosciuto alle ragazze poiché è solo per loro che la gente si appassiona a noi, e a questo sport. Con l’apertura, finalmente degli stadi, le persone si rivedono  numerose (oggi oltre 400 persone sugli spalti) ed è stata una bella cornice. Questo è un punto di partenza, vogliamo crescere, dobbiamo allargare la nostra mentalità: come quella di essere in dieci e voler cercare il pareggio (che a mio avviso sarebbe stato meritato) è stato un buon segnale della mia squadra. Con questa voglia di continuare, non abbattersi, e proseguire a giocare al massimo è questo il nostro gioco ed è quello che voglio per il proseguo del mio cammino in questa società”.

“La Juve oggi ha sofferto, in questa gara, si è visto e tocca a noi essere un po più ciniche alle prossime occasioni. Sono arrivato in questa squadra che c’erano già delle ottime basi, grazie al precedente tecnico (che ringrazio molto del lavoro svolto) e mi ha permesso di partire con una base solida. Sono arrivate delle calciatrici, ad un punto della stagione, che hanno alzato il livello in generale e questo è stata una crescita molto importante”.

In campionato, il Covid ha dato difficoltà a tutte le società, ha ammesso Spugna, ed anche a noi ha portato a giocare con sette/otto titolari in meno che ha compromesso il match, siamo state brave anche a vincere queste gare più difficili, ed è questo il livello di crescita che ho avuto modo di verificare. Questo vuol dire che il gruppo ha voglia di migliorarsi, di superarsi, di ritagliarsi dei palcoscenici di un certo tipo.

Le ragazze sono state bravissime, al fine gara ho cercato di consolarle, poiché tutte in lacrime perchè ci tenevamo molto a questa gara e volevamo vincere. Tutte hanno fatto una grande partita, sarebbe stato bello portare a casa questo trofeo e “mi girano lo ammetto”, ma poi dobbiamo analizzare quello che sono le prestazioni del gruppo”.

Ci saranno altre occasioni e con la grinta ed il carattere della Roma, espressa sul campo non solo in questa Finale, potremmo scommettere che i risultati non tarderanno ad arrivare.

Joe Montemurro, tecnico della Juventus, dopo la conquista della Coppa Italia analizza la gara delle sue ragazze

La Juventus ha conquistato la sua prima “Coppa Italia”, superando i campioni in carica della Roma, dopo una prestazione in chiaro-scuro che ha visto le ragazze di Joe Montemurro soccombere per oltre settanta minuti.

“Se devo dare un voto alla mia squadra, sinceramente dichiara il tecnico: “ il voto è sei e mezzo, non di più. La mia squadra ha sbagliato tanto, nel primo tempo, e non voglio usare la scusa della stanchezza perché se vuoi essere di un certo livello devi giocare meglio. La Roma ci ha messo in difficoltà, al centro campo non abbiamo creato spazi di gioco, e nella prima parte non abbiamo creato niente per metterle di difficoltà. Poi nella ripresa si è creato più equilibrio, purtroppo queste gare di Finale degli scontri diretti devi fare risultato”.

Le neo Campionesse d’Italia hanno visto nella ripresa, con l’ingresso di Julia Grosso ed Agnese Bonfantini, un cambio di passo. “Ogni gara vi è chi sta meglio e chi un po di meno, afferma Joe, si deve capire che la nostra difficoltà di oggi è che eravamo in una finale contro una buona squadra. Sbagliando abbiamo concesso troppo alle avversarie, che ne hanno subito approfittato, però questa mia squadra è sempre unita dove trova la continuità nel gioco, e da qui è facile capire i cambi che poi ho fatto nel secondo tempo, e la lettura tattica che ho realizzato”.

Questa gara è molto simile a quella giocata alle “Tre Fontane” dove la Roma ha dominato per tutto un tempo e poi la Juventus è venuta fuori con prepotenza e carattere, questa è una situazione analoga  ammette il tecnico: “bisogna leggere i momenti, dai nostri errori siamo ripartiti: cercando di fare il nostro gioco e partire con i cambiamenti in corsa. La Roma ha giocato bene, ed è rimasta in partita, e questo avrebbe potuto farci male. A noi oggi è andata anche un po di fortuna”.

L’aspetto fondamentale delle bianco-nere è che solitamente si è abituata a vincere le gare in stile, però riesce a trovare nelle difficoltà il suo migliore carattere e stimolo di gioco. Fatica ma vince, questa è la 44° gara di questa stagione, tra impegni di campionato, coppa, Super Coppa e Champions ed è difficile inserire il gruppo in rosa sempre al massimo della forma fisica. Poi si deve tenere conto anche l’impegno che le calciatrici hanno con le rispettive Nazionali, sottolinea Montemurro: “la fatica è normale, però si sono create le basi per capire dove siamo, ed adesso giochiamo con maturità. Ogni gara è stata una crescita costante delle mie ragazze ad alti livelli, con infortuni vari, ma devono pensare non a dominare un incontro dal suo inizio fino alla fine. Non si può fare cosi. Si deve ragionare, tenere la palla, e fare il gioco migliore contro squadre di qualità come oggi la Roma”.

Questo è il terzo titolo per Joe Montemurro, dal suo arrivo alla società Piemontese, in una sola stagione ha concluso il campionato in testa regalando l’ ennesima gioia dello scudetto, precedentemente la Super Coppa a Frosinone ed oggi la Coppa Italiana a Ferrara, un annata che lo stesso tecnico non si aspettava, ammette, “ adesso il livello è molto alto, tutti ci seguono, ora con questa maturità dobbiamo proseguire. Anche la prossima stagione in Champions dobbiamo pensare ad alzare ancora di più il ritmo, ci sarà il professionismo ma questa è soltanto una parola, non cambia la nostra mentalità nel gioco e vogliamo veramente andare oltre questi standard”.

Alla luce della vittoria del Lione sul Barcellona, nella notte di Torino proprio nello stadio bianco-nero, per una finale di Champions di alto livello la Juve è stata ad un passo dal battere proprio il Lione ( a Torino l’impresa era stata effettuata) per accedere alla finale, adesso con la consapevolezza di questo il tecnico zebrato ammette che questo evento per l’Italia intera è segnale di forte crescita. “Uno spettacolo che ha portato due grandi società confrontarsi di fronte al ostro pubblico, ed in casa nostra, io spero che da oggi salga il valore del nostro Calcio. Noi dobbiamo essere in quella fascia con le squadre di questo grande carattere e giocarcela nei prossimi anni”.

La Juventus batte 2-1 la Roma e centra il 10° trofeo, festa bianconera al Mazza

La Juventus batte 2-1 in rimonta la Roma e conquista il suo 10° trofeo. La Coppa Italia Socios.com va alle bianconere di Montemurro, che dopo Supercoppa e campionato mettono in bacheca il terzo titolo stagionale.

Il primo squillo, in un “Mazza” gremito di oltre 4000 spettatori, arriva al 10’ per la squadra di Spugna: prima ci prova Serturini, pescata da Làzaro in mezzo all’area, ma la conclusione è centrale e si spegne tra le braccia di Peyraud-Magnin; poco dopo chance anche per Làzaro, ma è di nuovo il portiere francese a negare il vantaggio alle giallorosse. L’episodio che sblocca il match si presenta al 23’: Haavi aggancia un pallone in area bianconera, Lundorf nel tentativo di intercettarlo sgambetta la norvegese, concedendo un calcio di rigore inevitabile. Sul dischetto va Andressa, che con il sinistro non sbaglia e firma l’1-0 delle capitoline, oltre che il suo settimo sigillo stagionale e il 23° in generale con il club. Girelli e compagne provano a reagire ma la Roma difende con ordine e, forte del vantaggio, prova a sfruttare le ripartenze guidate soprattutto da un’ispirata Haavi sulla fascia sinistra. Al 43’ le giallorosse sfiorano il raddoppio: azione personale di Giugliano che prima si libera di Sembrant e poi incrocia bene il destro dall’interno dell’area, trovando però la prodigiosa opposizione di Peyraud-Magnin in calcio d’angolo. Le bianconere sono in affanno e all’intervallo il punteggio rimane invariato. Nessun cambio per Montemurro e Spugna a inizio ripresa, ma la Vecchia Signora, obbligata ad accelerare per rimettere in equilibrio la gara, non sembra trovare gli spazi per impensierire la retroguardia capitolina.

È soprattutto Girelli che prova a trainare la manovra offensiva della squadra, così Montemurro, per intensificare le azioni in attacco, inserisce Bonfantini (subentrata a Rosucci al 61’). Poco dopo sono ancora le giallorosse a farsi pericolose, con Haavi che scatta in campo aperto e si invola verso la porta di Peyraud-Magnin, mancando di pochissimo il colpo del raddoppio. Ma il cambio del tecnico bianconero si rivela efficace al 79′, quando una delle ex di giornata – spinta da Di Guglielmo nell’area giallorossa – guadagna non soltanto un calcio di rigore trasformato da Girelli, ma anche la possibilità di disputare il finale di gara in superiorità numerica, perché il fallo subito costa il rosso alla giocatrice romanista. Le undici di Montemurro, grazie alle forze fresche e all’euforia del pareggio, completano la rimonta dopo quattro minuti, con Gama che raccoglie il pallone a distanza ravvicinata e con un sinistro deviato batte Lind siglando il 2-1. In pieno recupero le capitoline hanno una chance clamorosa per il 2-2: cross di Haavi dalla sinistra, Haug tutta sola davanti alla porta non inquadra lo specchio e grazia la retroguardia avversaria. È l’ultima occasione del match, che dopo sei minuti di recupero termina 2-1 per la Juventus. Terzo titolo stagionale per la squadra di Montemurro, che conquista anche la Coppa Italia Socios.com dopo il successo proprio della Roma nell’edizione 20/21.

Soddisfazione, al triplice fischio, per l’allenatore bianconero, che commenta così la finale vinta: “Questa squadra non molla mai, sa vincere; non è stata una gara dove abbiamo fatto il nostro calcio, abbiamo sbagliato tanto e loro hanno avuto chance clamorose, ma l’importante era vincere”. Nonostante la sconfitta, anche Alessandro Spugna dedica alle sue giocatrici un messaggio positivo: “C’è naturalmente rammarico perché per 80 minuti abbiamo fatto una grandissima partita, commettendo l’errore di non chiuderla. Dobbiamo crescere ma siamo contenti perché abbiamo già dimostrato che siamo lì, e concludiamo una stagione con una storica qualificazione in Women’s Champions League”.

Al termine della partita del “Mazza” è intervenuta anche la Presidente della Divisione Femminile Ludovica Mantovani, che oltre alla soddisfazoine per una finale combattuta davanti a un pubblico in festa, ha sottolineato la portata delle novità che riguardano il movimento: il passaggio al professionismo delle giocatrici e il nuovo format del campionato a 10 squadre. “La speranza è di riuscire a portare ancora più tifosi e appassionati nel mondo del calcio femminile”.

Risultato della finale di Coppa Italia Femminile Socios.com 2021-22  

Juventus-Roma 2-1

23’ rig. Andressa (R), 80’ rig. Girelli (J), 84’ Gama (J)

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Il Como Women fa pokerissimo alla Roma Calcio Femminile e vola in Serie A

Il Como Women ha centrato l’obiettivo di inizio stagione, ovvero andare in Serie A. Le lariane di Sebastian De La Fuente ce l’hanno fatta, battendo all’ultima giornata di campionato la Roma Calcio Femminile, fanalino di coda della Serie B, per 5-0.

La gara, che si è giocata allo Stadio “Sinigaglia” di Como, si si sblocca al 33′ quando Alison Rigaglia sfrutta un rimpallo, vola verso Di Cicco e segna l’1-0 lariano. Il raddoppio arriva tre minuti dopo: Rigaglia entra in area e prova a superare Viandrisa, la giallorossa atterra l’attaccante comasca: Chieppa decreta il rigore e la capitana Giulia Rizzon, dagli undici metri, non sbaglia. Al 45′ Vergani rientra sul destro, serve dentro Rigaglia, per poi passarla a Greta Di Luzio che incrocia di sinistro e fa 3-0. Giungiamo al 55′ e Beil, dalla bandierina, trova Rigaglia che, di testa, fa otto reti in campionato e il poker biancazzurro. A dieci minuti dalla fine ecco il pokerissimo comasco con la sedicesima rete stagionale di Di Luzio che, su passaggio di Carravetta, mette al volo la palla sul secondo palo, dove Di Cicco non può arrivarci. Alla fine il Como può esultare: è vittoria della cadetteria e promozione in Serie A.

COMO WOMEN: Bettineschi, Cecotti, Lipman (67’ Dubini), Rizzon, Vergani (59’ Carravetta), Pastrenge, Miriam Picchi, Hilaj (76’ Cavicchia), Rigaglia (67’ Mariani), Beil (59’ Taborda), Di Luzio. A disp: Small, Carp, Bianchi, Roventi. All: de la Fuente.
ROMA CALCIO FEMMINILE: Di Cicco, Di Salvo, Orlando (53’ Brandizzi), Salm, Viandrisa, Di Fazio, Farnesi, Manno (77’ Peri), Luzdaskaitè, Borg (53’ Novelli), Conti (69’ Vergari). A disp: Draicchio, Silvi, Coda, Taveri, Grossi. All: Piras.
ARBITRO: Chieppa di Biella.
MARCATRICI: 33’ e 53′ Rigaglia (COM), 36’ Rizzon (COM, rigore), 43’ e 80′ Di Luzio (COM).
AMMONITA: Orlando (RCF).
Photo Credit: Fabrizio Cusa – Facebook Como Women

Lecce Women, intervento perfettamente riuscito per Serena D’Amico

Serena D’Amico, punta di diamante del Lecce Women, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico al menisco del ginocchio destro, infortunatosi nel corso di un allenamento due settimane fa, campionato finito per il capitano giallorosso. L’operazione, eseguita mercoledì 18 maggio, è perfettamente riuscita e Serena ha già cominciato il lavoro di riabilitazione che le consentirà di essere pronta per l’inizio della prossima stagione.

Un’assenza che, come espressamente dichiarato dalla compagna di squadra Simona Tomei, si farà sentire in questo finale di campionato. Questa la nota ufficiale della società: “Il capitano del Lecce Women, Serena D’Amico, è stata sottoposta questa mattina ad intervento chirurgico al menisco del ginocchio destro. L’intervento è perfettamente riuscito e Serena comincerà il lavoro di riabilitazione che le consentirà di essere pronta per l’inizio della prossima stagione. A Serena l’abbraccio del Lecce Women”.

 

Il Como batte 5-0 la Roma CF e festeggia la promozione in Serie A

Il Como vince, mantiene il primato e vola in Serie A. Il Brescia chiude secondo a -1 dalla vetta. Successi, in quest’ultimo turno del torneo cadetto, anche per San Marino Academy, Chievo Verona Women, Sassari Torres, Cittadella e Ravenna Women.

Decima vittoria consecutiva, la 19ª nel campionato 21/22 e un campionato chiuso al primo posto: il Como di de la Fuente batte 5-0 la Roma Calcio Femminile e festeggia davanti a quasi 1500 tifosi la promozione in Serie A. Allo stadio Sinigaglia le padrone di casa calano la cinquina – doppietta di Rigaglia, doppietta di Di Luzio e rete di Rizzon – e al triplice fischio festeggiano il salto di categoria. Vince, nell’ultimo turno di campionato, anche il Brescia di Garavaglia, che batte 7-1 il Palermo grazie alla tripletta di Luana Merli, alla doppietta di Pasquali e alle reti di Cristina Merli e Porcarelli. Un successo – il 18° nella competizione appena conclusa – che però lascia l’amaro in bocca alle lombarde, al comando della classifica fino a due giornate fa.

Chiudono in terza posizione, a 44 punti, San Marino Academy e Chievo Verona Women, che battono in questa giornata Tavagnacco e Cortefranca. Le undici di Conte si impongono 3-2 grazie alla doppietta di Jansen e alla rete di Barbieri (in gol per le friulane Kongouli e Milan), mentre le venete calano il poker sulle bresciane con la doppietta di Dallagiacoma e i gol di Tardini e Alkhovik. Alle loro spalle, a quota 42, si piazza invece la Sassari Torres, che mette a segno la 13ª vittoria in questa Serie B grazie al 3-1 contro la Pink Bari siglato da Bassano, Marenic e Iannazzo.

Tre punti infine, nei 90 minuti che chiudono la Serie B 2021/22, li conquistano anche Cittadella e Ravenna Women: le venete battono 2-1 il Cesena in casa (decisiva la rete di Masu nel finale dopo l’1-1 siglato da Zorzan e Cuciniello), le romagnole superano la Pro Sesto con lo stesso punteggio – in gol Burbassi e Morucci, Fracas per le ospiti.

Il torneo cadetto si conclude con la promozione del Como di de la Fuente e le retrocessioni di Palermo, Pro Sesto e Roma Calcio Femminile. Dalla Serie A scendono invece Napoli Femminile, Lazio e Verona.

Risultati della 26ª giornata di Serie B Femminile 2021-22

Brescia-Palermo 7-1
2’ L. Merli (B), 9’ Tarantino (P), 10’ Pasquali (B), 46’ Pasquali (B), 54’ L. Merli (B), 64’ C. Merli (B), 68’ L. Merli (B), 84’ Porcarelli (B)

Chievo Verona Women-Cortefranca 4-1
6’ Brevi (CO), 58’ Dallagiacoma (CH), 63’ Dallagiacoma (CH), 68’ Tardini (CH), 77’ Alkhovik (CH)

Cittadella-Cesena 2-1
25’ Cuciniello (CE), 55’ Zorzan (CI), 90’+1’ Masu (CI)

Como Women-Roma Calcio Femminile 5-0
33’ Rigaglia (C), 36’ rig. Rizzon (C), 43’ Di Luzio (C), 53’ Rigaglia (C), 80’ Di Luzio (C)

Ravenna Women-Pro Sesto 2-1
Burbassi (R), Morucci (R), Fracas (PS)

San Marino Academy-Tavagnacco 3-2
3’ Barbieri (SM), 44’ Milan (T), 45’ Kongouli (T), 89’ Jansen (SM), 90’+4’ Jansen (SM)

Sassari Torres-Pink Bari 3-0
5’ Bassano (S), 31’ Marenic (S), 37’ Iannazzo (S)

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