Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 2172

Addio Pelé, O Rey anche nel futsal!

Credit Photo: Divisione Calcio a cinque

Abbiamo soltanto il 30% di immagini di quanto fatto da Pelé nella sua esemplare carriera. Parola di Federico Buffa, in occasione della presentazione della miniserie su O’Rey. Un vero peccato, perché in quel restante 70% ci sarebbero state tracce visive del suo passato da giocatore di futsal.

UN AMBASCIATORE DI FUTSAL – Già, perché forse non tutti sanno che il giocatore osannato e omaggiato da tutto il mondo nel giorno della sua scomparsa, a 82 anni, è stato un giocatore di calcio a 5. E anche un ambasciatore della disciplina sportiva con il pallone a rimbalzo controllato. “Il futsal richiede di pensare e giocare velocemente. Rende tutto più facile quando poi passi al calcio”. Parola e musica proprio di O’Rey, l’uomo che ha cambiato uno sport e dato alla maglia numero 10 un senso un po’ mitico un po’ mistico, sia nel calcio sia nel futsal. “Uno sport importante per la mia crescita – ha scritto Pelé nel suo libro e ripetuto in più interviste – mi ha aiutato a sviluppare il controllo della palla, la velocità di pensiero e i passaggi”. Nel suo libro Pelé ha aggiunto che il futsal ha contribuito a produrre molti grandi giocatori della sua generazione e che tutti i migliori hanno iniziato la loro carriera con il futsal. Anche la sua.

L’ANEDDOTO – Un piccolo ma già talentuoso Pelè, all’età di 12 anni, prima di entrare nel Santos, iniziò a giocare a futsal per tre anni nel Bauru, nella squadra locale di quel comune del Brasile nello Stato di San Paolo, parte della mesoregione e della microregione omonima. Un amore a prima vista, ovviamente, visto che la sua immensa tecnica di base si sposò alla perfezione con il suo spirito adattamento alla velocità di pensiero propria del futsal. A 14 anni gli fu detto che era troppo giovane per giocare nella squadra degli adulti, ma gli fu dato un contentino, quello di partecipare a un torneo locale. Come andò a finire? Vinse la classifica dei capocannonieri: un’esperienza che gli dette la fiducia necessaria, per sua stessa ammissione, per affrontare sfide più grandi davanti a lui. Dai 12 ai 15 anni Pelé è stato un giocatore di futsal, prima di diventare l’uomo che ha semplicemente cambiato il calcio: merito del suo infinito talento. E anche del futsal.

L’Hellas Verona Women vuole dimenticare, e alla svelta, il 2022

Photo Credit: Pierangelo Gatto

Un 2022 veramente difficile per l’Hellas Verona Women che, dopo aver vinto numerosi scudetti sotto il nome di Bardolino e AGSM, ha beccato un’annata poco fortunata.

La prima parte dell’anno ha visto le scaligere, che nel frattempo avevano cambiato coach con Veronica Brutti che subentrava a Matteo Pachera, cercare in tutti i modi di lasciare la zona bassa della Serie A ma così non è stato, sancendo la discesa in Serie B arrivata ufficialmente con lo 6-0 subito contro la Fiorentina. Almeno le gialloblù hanno evitato lo zero nella casella vittorie, dato che il Verona ha sconfitto 2-0 il Pomigliano nel finale di stagione.

La retrocessione in cadetteria doveva essere un punto di ripartenza dell’Hellas per tornare subito in A. La dirigenza ha confermato in panchina Brutti, poi il parco giocatrici come Ledri, Lotti, Rognoni, Quazzico e Anghileri, mentre approdano in terra scaligera Shore, Pecchini, Peretti, Giai, Lefebvre, Duerto (salvo poi passare a dicembre al Cosenza), Pellinghelli, Vergani, Bison, Bursi e Capucci. Insomma, una formazione nuova ma di qualità, e che sulla carta sarebbe stata in grado di lottare per la salita nella massima serie.
Solo che la realtà è stata ben diversa: il bilancio parla di sedici punti in dodici gare, di cui sei arrivati negli ultimi scontri dell’anno contro Apulia Trani e Tavagnacco, e il distacco dalla seconda è di undici lunghezze. Numeri che, di certo, non rispecchiano il valore della rosa che ha il Verona.

Per questo l’Hellas vuole cancellare immediatamente questo 2022 e puntare decisamente sul prossimo anno. Ma occhio a non scordare gli errori fatti nell’anno che sta per chiudersi, altrimenti l’obiettivo della promozione rischia di sfumarsi già nel primo mese del 2023. Cosa che il Verona cercherà di tenere ancora vivo.

Alessia Capelletti, Parma Femminile: è tra i “Best of 2022” della Divisione Calcio Femminile

Credit: Parma Femminile,

Alessia Capelletti, portiere crociato classe ’98, detiene il record di aver effettuato più parate  nel corso dell’anno solare 2022 nella Serie A Femminile. A rendere nota la notizia è stata la Divisione Calcio Femminile della FIGC che, con le statistiche di Opta, sta passando in rassegna tutti i Best of 2022”. L’estremo difensore del Parma (considerando anche i mesi trascorsi all’Empoli) ha realizzato, nell’anno che sta per chiudersi, ben 86 parate, piazzandosi al primo posto del podio seguita dall’azzurra Laura Giuliani che al Milan ne ha fatte 83, una più di Sara Cetinja (82) del Pomigliano. A testimonianza ulteriore del suo valore, Alessia era già stata premiata dall’Apport (Associazione Italiana Allenatori dei Portieri) quale migliore estremo difensore Under 23 della passata stagione, il tutto durante la partita Parma- Juventus che l’ha vista decisamente protagonista grazie alle sue parate decisive e sotto gli occhi di Gianluigi Buffon presente all’evento.

Si chiude un 2022 che poteva dare di più, afferma Carolina Morace, ma ci attende un 2023 che potrà portare grandi soddisfazioni

Un bilancio molto positivo, afferma Carolina Morace a Tuttosport, per quanto riguarda il livello internazionale, mi pare invece un po’ meno positivo guardando al campionato, dove sembra un po’ troppo netta la linea che divide la fascia della poule scudetto da quella salvezza. In generale, però, credo che la priorità resti quella di far crescere l’interesse intorno al calcio femminile”.

Per la ex calciatrice, adesso opinionista e commentatrice di calcio : “La scelta di cedere i diritti televisivi a tv private può essere un limite per la crescita in termini di pubblico. In realtà io credo che non sia ancora il momento di vendere diritti: meglio puntare sulla gratuità, portando il calcio femminile al maggior numero di persone possibile. Anche perché abbiamo già avuto prova di come il “prodotto” sia apprezzato. Solo in questo modo si possono attirare nuovi sponsor e , quindi, il sistema può autosostenersi”.

Carolina si è poi soffermata a sottolineare il cammino positivo della Roma e della Juventus in Champions League: “Non è mai né facile, né tanto meno scontato vincere, anche con un girone accessibile. Per questo la Roma merita solo grandi complimenti”.

“In Europa servono fisicità ed esperienza, lo abbiamo visto. E allora ecco che poter contare su profili come Wenninger, Linari, Bartoli, Andressa, Haavi, Giacinti e Giuliano è fondamentale, così come puntare su una giocatrice come Greggi, che garantisce imprevedibilità e geometrie. Certo senza dimenticare la capacità del club di rinforzarsi, ogni anno”.

La Juventus ha pagato, forse, più del dovuto nel girone di ferro contro Arsenal e Lione, e dove può arrivare la squadra di Alessandro Spugna adesso? “La Roma adesso può giocare con la tranquillità di chi ha già fatto la storia, per cui non ha niente da perdere”. “Nonostante i risultati ottenuti, a mio avviso alla Juve manca ancora un qualcosa per giocare alla pari con le squadre che ha affrontato, anche se il gap sta diminuendo. Le sconfitte di misura devono essere un punto di partenza e non un punto d’arrivo”.

L’esperienza di Carolina Morace, da calciatrice ed allenatrice, porta la sua visione per rendere al meglio: “Innanzi tutto bisogna stabilire la filosofia di gioco: oggi il calcio moderno parla di spazi da occupare in relazione alla palla e agli avversari. Si può utilizzare la riaggresione o la difesa della porta, dipende da cosa vuole l’allenatore. In base a questo si scelgono i giocatori. Il compito di noi tecnici è far rendere al meglio le giocatrici, capendone qualità e difetti e mettendole nelle condizioni migliori per rendere al massimo”.

“Da osservatrice esterna potrei dire più che qualcosa, qualcuno. Mi riferisco a Valentina Cernoia, che per me è una delle centrocampiste interne più forti d’Italia. L’aver cambiato molte volte posizione in campo, penso a quando è stata utilizzata come attaccante esterna, non ha giovato. Chiara Beccari ha grandi prospettive”.

Quindi la corsa allo scudetto resterà un affare a due? “Sono sicuramente le più quotate. Mi pare che fino a questo momento la Juve abbia avuto più problemi con le più piccole. In generale, si fa più fatica a fare gioco quando l’avversario tende a chiudersi, mentre con le squadre più organizzate ci si adatta al loro gioco e diventa più difficile trovare le distanze giuste tra reparti e tra giocatrici dello stesso reparto. La qualità della Juventus permette, quindi, alle bianconere di primeggiare negli scontri diretti, vedi la gara contro la Roma”.

L’anno 2023 sarà l’anno del Mondiale in Australia e Nuova Zelanda, come vede Carolina la corsa dell’Italia? Innanzitutto mi è dispiaciuto molto vedere gli stadi vuoti, con una scarsa media di 1500 ed i 5000 spettatori, nelle ultime uscite azzurre, non possiamo essere soddisfatti di 5000 tifosi. Questo è il numero di tifosi che seguiva la nostra nazionale in cui giocavo più di 30 anni fa. Queste partite devono servire al ct Bertolini per plasmare la squadra che ha in testa, ma dovrebbero anche servire per fare conoscere il calcio femminile. Difficile portare 80.000 persone allo stadio come succede in Inghilterra, Spagna o Francia, ma almeno 20.000 sugli spalti bisogna provare a portarle!”.

Emanuela Schioppo saluta il calcio giocato: “Uno dei viaggi più belli”

Emanuela Schioppo, calciatrice del Pomigliano, costretta per un periodo a restare ferma a causa di un intervento chirurgico al crociato destro, ha annunciato sui social il suo ritiro. Nata a Napoli il 25 settembre 1991, Schioppo è cresciuta nelle giovanili del Calciosmania, divenuta poi l’attuale Napoli. Con il club azzurro ha vinto un campionato di Serie Cun campionato di Serie A2due campionati di Serie B. Dal 2020 ad oggi, per due anni, ha vestito i colori granata.

Questo l’addio al calcio giocatore dell’ormai ex pantera:

“Grazie è la parola che racchiude tutto. Grazie perché mi hai fatto gioire, entusiasmare tanto, ma allo stesso tempo cadere e piangere. Grazie perché mi hai fatto conoscere tante persone che nel bene e nel male mi hanno lasciato qualcosa. Grazie perché mi hai fatto vivere emozioni forti. Grazie perché senza di te non sarei ora la donna che sono.
Grazie perché la domenica senza di te non era domenica. Grazie perché mi hai fatto battere il cuore sin dai primi calci. Grazie perché sei stato il compagno mio di vita per tutti questi anni. Grazie perché nonostante tutto ho conservato sempre la mia dignità e oggi vado avanti a testa alta. Grazie perché resterai uno dei viaggi più belli che non dimenticherò mai. Ti saluto, ma spero di indossare nuove vesti e aprire un nuovo capitolo con te”.

Intervista a Ilaria Italiano, portiere dell’Accademia Spal

Ilaria Italiano, talentuoso estremo difensore classe 2002, è arrivata quest’anno in prestito alle estensi dall’Hellas Verona. Ha militato per due stagioni in Serie C e per una in Eccellenza Toscana con la Pistoiese.
Giocatrice di esperienza, anche nel giro della Nazionale, è ben consapevole dei suoi  obiettivi da raggiungere restando concentrata innanzitutto sul presente.
Ha risposto alle nostre domande focalizzandosi proprio su questo: la propria crescita personale dal punto di vista umano e come calciatrice.

Cosa ti ha spinta a scegliere questo progetto?
“Ho scelto l’Accademia Spal perchè il progetto mi è subito sembrato interessante. Mi è parsa la situazione giusta per ritrovare la fiducia necessaria per continuare a crescere a livello personale e per raggiungere i miei obiettivi.

Quale tra le partite giocate con l’Accademia Spal ti ha soddisfatta di più?
“La partita più soddisfacente è stata quella contro lo United Romagna, quella fatta nostra per 0-5.
È una delle squadre più competitive del nostro campionato e aver concretizzato una delle nostre migliori prestazioni, tra l’altro nel loro campo, ha contribuito a dimostrare le potenzialità estensi.
È stata una uscita determinante sia sotto l’aspetto della fiducia personale sia di quella del gruppo”.

Parlando di futuro qual è il tuo più grande obiettivo?
“Il mio obiettivo è quello di migliorarmi giorno dopo giorno, crescendo umanamente e come calciatrice.
Voglio inoltre rimanere concentrata sul presente, al fine di dare tutta me stessa a questa squadra, sperando di vincere il più possibile con questa maglia.”

C’è qualche figura con il tuo stesso ruolo a cui ti ispiri? Perchè?
“Sul piano calcistico il mio punto di rifermento è Manuel Neur.
Ho sempre ammirato la sua personalità ed il suo modo di interpretare il ruolo del portiere.”

Quali pensi che siano i punti di forza dell’Accademia Spal?
” Uno dei maggiori punti di forza dell’Accademia Spal è proprio la coesione del gruppo.
La scelta di unire ragazze giovani ed ambiziose con ragazze di grande esperienza e che sono punti di riferimento per questa piazza è sicuramente stata una mossa ad ora vincente.
Saperci aiutare l’una con l’altra, grazie anche al supporto dello staff, è fondamentale per la crescita del collettivo e per il raggiungimento dei nostri obiettivi”

Che consiglio ti sentiresti di dare ad una bambina che desidera intraprendere la carriera da calciatrice?
“Le bambine che si affacciano oggi al mondo del calcio femminile hanno la fortuna di godere della crescita di questo movimento.
Nell’arco degli ultimi anni c’è stato un evidente sviluppo, che ha contribuito ad invogliare le ragazze a fare parte di questo mondo.
Il mio consiglio è quello di inseguire sempre i propri sogni e di non abbattersi mai davanti agli ostacoli, che fanno anch’essi parte del percorso di crescita personale e sportivo.”

 

Luana Andreini, Polisportiva 1980: “Il campionato è molto combattuto, l’obiettivo quello di centrare i play-off”

Nel girone B di Serie A2 di calcio 5 femminile il Polisportiva 1980, squadra della provincia di Forlì-Cesena, occupa il settimo posto grazie ai 16 punti conquistati nelle prime 10 giornate di campionato. Nel team gialloblù romagnolo abbiamo raggiunto il pivot Luana Andreini per una breve intervista. Queste le dichiarazioni rilasciate della stessa calcettista classe ’85 da svariati anni perno della Polisportiva 1980.

La Andreini sulle aspettative di inizio anno
“Le aspettative erano sicuramente quelle di migliorare la posizione finale in classifica raggiunga la scorsa stagione, e con l’obiettivo, quindi, di arrivare ai play-off.  Sicuramente non mi aspettavo un campionato così combattuto e complicato. Di certo è stimolante per ognuna di noi perché siamo consapevoli che non bisogna sottovalutare nessun avversario. Credo che ci siano squadre ben strutturate e per questo motivo è un campionato pieno di sorprese dove tutte possono mettersi in gioco”.

La classe ’85 sulla sua stagione e non solo
“Purtroppo quest’anno non è partito nel migliore dei modi a causa di un infortunio, che mi ha tenuto fuori per gran parte della preparazione e per le prime partite del campionato. Non è stato facile rientrare all’interno della squadra a campionato iniziato con una condizione fisica non ottimale. Secondo me il punto principale da migliorare è l’aspetto mentale perché non sempre siamo brave a gestire le partite, a volte ci riesce, a volte siamo più in difficoltà. Il nostro punto di forza, invece, è quello di giocare, per alcune di noi, insieme da anni e ciò porta ad avere una maggior compattezza di squadra”.

L’augurio della calcettista per il 2023
“Alla mia squadra auguro di potersi togliere delle soddisfazioni e di arrivare sempre più in alto. In questo 2022 ci sono state diverse buone partite ma sicuramente la miglior prestazione disputata è stata quella contro il San Marino, sia a livello mentale che fisico. Invece, la partita in cui dovevamo fare meglio, è stata, secondo me, quella contro il Corticella, dove è mancata l’aggressività giusta e di certo determinati episodi non ci hanno aiutato nel risultato finale“.

Il 2022 del Lumezzane Women è stato un anno da (quasi) protagonista

Photo Credit: Pagina Facebook FC Lumezzane Women

Il Lumezzane Women saluta l’anno vivendo quasi un 2022 da protagonista. Già, perché è quel quasi che è stato il leitmotiv dei dodici mesi trascorsi dalla compagine valgobbina.

Si parte dal campionato di Eccellenza Lombardia, dove le rossoblù hanno sempre primeggiato nel torneo fino alle ultime partite, dove ha dovuto consegnare lo scettro all’Accademia Vittuone e alla Polisportiva Monterosso, con quest’ultima che ha soffiato alle lumezzanesi il secondo posto. Le valgobbine hanno affrontato anche la Coppa Italia Eccellenza, dove le rossoblù hanno conquistato la fase lombarda della manifestazione, per poi fare suo il raggruppamento in qui c’erano Angelo BaiardoFreedom. In semifinale il Lume ha dovuto cede il passo all’Obermais che, alla fine, conquisterà in finale il trofeo. Insomma una stagione che poteva essere dolce si è rivelata amara.

Ma l’amarezza si è assopita ad agosto, quando il Dipartimento Calcio Femminile della Lega Nazionale Dilettanti ha annunciato il ripescaggio del Lumezzane nella terza serie nazionale. La dirigenza vuole puntare a fare bene nel nuovo campionato, e la squadra viene completamente rivoluzionata, con l’arrivo in panchina di Nicoletta Mazza, che subentra a Giovanni Brusa, e di calciatrici come Roberta Picchi, Federica Asperti, Simona Muraro, Alessia Gritti, Giulia Redolfi, Valentina Velati, Roberta Valtulini, Rossella Valesi, Andrea Scarpellini, Carolina Sardi de Letto, Elisa Zappa e Mara Assoni. A dicembre poi sono arrivate altre due elementi, ovvero Guya Vavassori e Lucrezia Salimbeni.

Il campionato attuale delle lumezzanesi è abbastanza positivo, dato che hanno messo in cascina trentuno punti in tredici partite. Certo, gridano ancora vendetta i ko contro Bologna e Vicenza e il pari col Venezia FC, ma le valgobbine sono in lotta per puntare alla Serie B. Ed è quello che il Lumezzane spera di centrare nel 2023. Per recitare stavolta il ruolo di protagonista.

La Juventus chiude un anno, il 2022, con più determinazione ed un miglioramento sia del gioco che nella crescita mentale

Credit Photo: Paolo Pizzini

Si chiude il 2022, un anno diverso per la Juventus Women, una stagione che ha segnato l’introduzione al professionismo e la riforma della Serie A Femminile a dieci squadre. Ed è il momento di tirare le somme e dare qualche numero interessante delle Campionesse d’Italia in carica.

Le undici di Joe Montemurro, sono anche in questo 2022 state impegnate in due competizioni (Campionato e Champions League) nonché nella finale di Super Coppa Italiana, persa contro la Roma. In Coppa Italia le bianconere avranno il loro debutto con l’inizio del nuovo anno.

Una stagione da professioniste con, forse, la migliore Juve degli ultimi anni, le bianconere fino ad ora sono state sconfitte solo una volta, ovvero dal Milan di Maurizio Ganz, e hanno collezionato 3 pareggi : quello pirotecnico con l’Inter di Guarino a Vinovo, quello pieno di rimpianti con il Sassuolo e l’ultimo abbastanza clamoroso con il Como, sempre tra le mura amiche.

Da segnalare, dopo dodici gare disputate, che le bianconere sono le uniche ad aver battuto la Roma e non solo una volta ma sia nella gara di andata che in quella di ritorno.

Tantissime le reti messe a segno: ben 32, 22 di queste segnate in trasferta, sono però anche 12 quelle subite, delle quali 4 nella sola sfida con il Milan (la sconfitta più clamorosa dell’anno).

In Champions League la Juventus ha migliorato di molto il suo andamento, nonostante l’eliminazione dalla competizione, dopo dei preliminari sostanzialmente tranquilli la Juve ha trovato, come spesso gli accade, un girone di ferro con Lione e Arsenal.

Le bianconere hanno giocato nella difficoltà un ottimo girone battendo due volte senza affanni le campionesse Svizzere dello Zurigo, e bloccando ben 3 volte su 4 le altre due corazzate : due i pareggi con l’ Olympique Lione e uno con l’Arsenal.

Le Women perdono la difficile gara Londinese  nello Stadio Emirates contro le “Gunners”, e quella rimane l’unica sconfitta del Girone, purtroppo questo non è bastato alla Juve per passare il girone. Per quanto riguarda le reti sono state ben 9 le segnate (7 tra andata e ritorno contro il malcapitato Zurigo) e solamente 3 quelle subite.

La regina per le bianconere è sempre la ritrovata Cristiana Girelli che in campionato è a quota 8 score, mentre in Champions a quota 4 (segnate tutte nella gara di Champions League contro lo Zurigo) più 1 segnata nelle fasi dei preliminari.

Interessante anche le prestazioni dell’attaccante Lineth Beerensteyn che in campionato è a quota 6 reti, mentre si sono fermate anche per lei a 3 le sue marcature in Women’s Champions League.

Regina degli Assist in campionato è, invece, Julia Grosso la giocatrice rivelazione dell’anno tra le file bianco nere, con 5 passaggi vincenti e due reti. Infine il minutaggio per le bianconere vede per il campionato in prima posizione Arianna Caruso con 854 minuti giocati, seguita in seconda posizione da Lisa Boattin con 819, ed sul gradino più basso del podio vi è Cristiana Girelli a 812.

Yasmin Milani Toledo, Royal Lamezia: “Puntiamo alla parte alta della classifica, vogliamo i pass per Coppa Italia e zona play-off”

Nel girone D di Serie A2 di calcio 5 femminile la Royal Lamezia, squadra della provincia di Catanzaro, occupa il quarto posto grazie ai 17 punti conquistati nelle prime 9 giornate di campionato. Nel team biancoverde calabrese abbiamo raggiunto l’estremo difensore brasiliano Yasmin Milani Toledo per una breve intervista. Queste le dichiarazioni rilasciate della stessa calcettista classe ’93 al secondo anno consecutivo con la Royal.

Il portiere sulle aspettative di inizio anno
“Le aspettative erano le stesse della passata stagione, puntiamo senza dubbio alla parte più alta della classifica.  In questa annata sapevano che il campionato sarebbe cambiato rispetto a quello scorso  perché tutte le squadre si sono rinforzate. Per questo immaginavo di trovare un campionato più equilibrato dove chi sbaglia meno ha più possibilità di arrivare in vetta”.

La brasiliana sulla sua stagione
“Personalmente, essendo reduce da un infortunio, sono contenta delle prestazioni in campo anche se abbiamo perso punti importanti per strada. Abbiamo margini di miglioramento in particolare in fase offensiva dove dobbiamo cercare di essere più precise davanti la porta per far girare le partite dalla nostra parte”.

L’atleta carioca sulla prima parte di torneo
“La migliore partita della mia squadra in questa prima parte di campionato è stata contro la capolista a San Michele. Abbiamo giocato un ottimo risultato ma a mio avviso non è stato veritiero. Le partite che potevano andare diversamente sono quella con la Soccer Altamura e la sconfitta contro la Nox Molfetta”.

L’augurio per la seconda parte di campionato
“Per il girone di ritorno il nostro obbiettivo è sicuramente quello di poter giocare la Coppa Italia e arrivare in zona play-off. Sarebbero due traguardi che ti portano a giocare in pratica un altro tipo di gare molto combattute dove ci saranno sicuramente tante sorprese”.

DA NON PERDERE...